Siamo ad Emyn Arnen durante la IV era. Faramir ed Eowyn sono freschi sposi e tutto sembra andare per il verso giusto. Fino a che non arriva una lettera a turbare la loro serenità.
Questa storia partecipa al concorso Rosa shocking! indetto da Lolapazza su EFP

Era come un gioco: lei gli indicava una lettera, lui la leggeva a voce alta, ma presto, perché lei era già pronta con la lettera successiva. Harry si stava divertendo. Era una cosa che non gli capitava molto spesso.

Non le chiese di restare, non le domandò di tornare. Aveva menzionato argomenti di cui avrebbe voluto discutere con lei, ma non avevano parlato d’altro che della sua famiglia; domande riguardose, quasi banali. Si chiese che significato avesse quel comportamento. Teddy mugolò qualcosa stringendo i pugni minuscoli contro i bottoni che le chiudevano la veste alla gola e la tenerezza ammansì gli occhi di Andromeda, mitigando il dolore che urlavano in ogni momento tranne che posandosi su di lui, una tranquillità lenta e affossatrice.
Tornerai?- avrebbe voluto chiedere. Perdonerai mai?- ma rimase zitta.

Lui le ha appena regalato una rosa rossa, come se non si fosse nemmeno sforzato a pensare qualcosa di più decente. Perché, ammettiamolo, una rosa non è per niente originale. Secondo me nemmeno si è sforzato di pensare a un qualcosa che potesse ricordare quella ragazza, a scegliere un fiore con cura, pensando che alla fine basta un fiore. Ma secondo me non è così: un fiore è importante, ogni piccolo regalo è importante. Altrimenti perché farli? Voglio dire, se regali un qualcosa dietro ci deve essere una spiegazione, altrimenti basta comprare una cosa a caso, entrare in un negozio e scegliere la prima cosa che ti capita sott'occhio, no?

Secondo posto all'Amortentia contest più Premio Romanticismo.
Quinto posto al 'Contesti contesti'.
Il tocco lieve di Ron sulla schiena la fece avanzare, permettendo ad entrambi di entrare. Si sedette sul letto e gettò la borsetta accanto a sé, che ricadde con un tonfo sordo sul materasso. Ron sorrise, posando lo sguardo su quella borsetta che insieme a loro ne aveva passate tante.
"E così questa è la tua stanza. Devo dire che me l'aspettavo diversa."

Quante volte assieme a Tanya, l'aveva derisa e umiliata. Quante volte le aveva ripetuto che lei non era una di loro! Quello che però nessuno capiva era perché Bella non reagisse... finché un giorno, Jacob si presentò davanti alla porta di casa Cullen come tutte le mattine e, quando Edward gli aprì la porta, rimase per un attimo interdetto. Edward prese una piccola porzione di aria. << Dov'è l'umana? >>

Una lettera. Da un'Hermione spezzata nel profondo al suo amato Fred, cinque anni dopo.

La ff non sarà molto lunga ma è un esperimento^^
Sharon è cotta di Richard dalla notte dei tempi ma lui è uno di quei bulli che non pensa proprio all'amore ma solo all'attimo di una notte di passione.
Ma lui non è un mostro e infatti davanti ad un sacrificio di lei Richard comincerà ad avere cura di lei.
E se ad unirli sarà un esperienza mai vista prima? Se mentre lei ,in coma da un incidente d'auto,fosse in qualche modo connessa a lui nel sonno? Forse per Richard è arrivato il momento di conoscere meglio Sharon Black.
Leggete e commentate*^*

Aveva mentito a Voldemort, lei, l’ubbidiente Narcissa, e lo aveva fatto per un solo motivo, per salvare il salvabile di quel poco che rimaneva della vecchia e gaia Cissy[…] Il campo di girasoli avrebbe ricominciato a risplendere, lei e Lucius si sarebbero baciati ancora per la prima volta, per tante altre prime volte, ed il suo cappello l’avrebbe fatta sembrare ancora un tenero fiore.

Ho riscritto l'omonima storia perchè quella faceva veramente schifo. Spero che questa sia di gran lunga meglio! Recensite altrimenti scatenerò la mia furia(No, scerzoxD)

Una piccola Song-fiction che ha come protagonista yellow.
Sono solo alcune riflessoni sull'amore che lei prova nei confronti di Red.
Come sempre se avete tempo e voglia leggete!E se volete commentate!
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Song-fic scritta sulla base dell'omonima canzone. Una pagina di diario che ora non ha più nemmeno senso, ma resta, come tutte le cose che viviamo, in fondo al cuore, o semplicemente scritto in un quaderno sgualcito. Dedicata a voi, ragazze innamorate, che come un girasole seguite con lo sguardo l'oggetto del vostro amore.

Una spiaggia al tramonto, un ricordo malinconico, un triste saluto.

Una parola, una nota, un'immagine, basta un piccolo accenno per scatenarla, e basta una minuscola distrazione per perderla.

Le troie della classe spettegolavano, i secchioni studiavano e i coglioni cazzeggiavano, e poi c’ero io. E chi ero io? Ero semplicemente Layla. Layla Bells. Una sedicenne frustrata, i miei compagni di classe mi odiavano, la scuola mi odiava, tutti mi giudicavano. Non avevo una migliore amica, non avevo un fidanzato e beh, si, avevo una famiglia, ma non sapevano ciò che passavo. Avevo paura di entrare in classe, non tornavo a casa senza avere un livido e passavo le mie giornate a piangere e a chiedermi quale fosse il mio problema e perché la gente dovesse odiarmi così tanto. Ero sensibile, fragile, piccola, ero inferiore a tutti. Non ero mai stata abbastanza, per nessuno.