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di cocochanel

Questa storia ha ottenuto 493 recensioni.
Positive : 490
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Questa storia è stupenda, e poi fa morire dal ridere, e io amo ridere. Ottimo lavoro, davvero. Tantissimi complimenti e buona fortuna per le storie future.

Recensore Junior
08/10/13, ore 16:01

Ahhh!Eccomi qui!Leggo questa FF che mi sono tenuta apposta per leggere quando ho un momento libero!
Amo recensire e forse ho un modo diverso ma non importa!


La mia vita è sempre stata un pò altanelante,ma oggi più che mai mi sento su una montagna russa
Interessante inizio.Immaginami impassibile che mangia una busta di patatine che fanno rumore. Un momento,sono a dieta!

in realtà avevo una sola amica, dettagli
Lol.E se non ne aveva nessuna?

"Ceci? mi fai sembrare un piatto di pasta
Mi viene fame...Fortuna che posso mangiarla nonostante la dieta!

E BELLISSIMA, PORCA CICCIA!",
E povero Bob.Spero non si sia spaventato!

Era davvero un bel ragazzo peccato che lo avrei odiato.
Noo,ma povero!

Io odio tutti, non è una questione personale.
Ahhh!

ma io non sono pronta.
E anche la fine è interessante!

So che questa FF è nata nell'antichità e so anche che la dovrei leggere da tempo ma mi perdoni?

Sento che morirò se resterò un'altro minuto senza di lui.
Si può morire d'amore?
Perchè se ci potrebbe morire, allora io sarei una zoombie. Si.
Sembro una stupida, lo so. Ma non riesco a mascherare l'amore che provo per lui, non ci riesco.
Mentre lui forse starà facendo allegramente sesso con Pamela sotto l'albero di Natale, io sono qui sul divano
con una vaschetta di gelato in mano vedendo le repliche del mondo di Patty, ma andiamo.
Mi sento una cazzona.
E Patty mi sta sulle ovaie. Cazzo piange ogni minuto della sua inutile vita?!
Gliele strapperei quelle treccie e le farei mangiare i suoi occhiali di merda.
Sbuffai, posando la vaschetta sul tavolino.
Mi manca troppo.
Mi sembra di essere senza ossigeno, non riesco a respirare se penso a lui con un altra che non sia io.
Perchè lo penso?
Mi faccio del male.
Sono una masochista del cazzo.
Mio padre dice che merito il meglio, ma non capisce che Zayn è il meglio per me.
Lo amo e non posso farci niente.
Presa da un attacco di ira, buttai il telecomando per aria e di conseguenza si spense la tv. "Oh, fanculo!".
Mi alzai dal divano e diedi un calcio al tavolino, facendomi male il mignolo, naturalmente. "Ma che cazzo, Natale di merda".
Scossi la testa e sorrisi quando mi riaffiorarono nella testa i momenti con Zayn, come l'altra notte.
Ricordai i momenti passati con lui.
Sorrisi come un'ebete e mi precipitai sopra, aprii la porta di mio padre e mi buttai a peso morto sul letto.
Sussultò con ancora gli occhi di sonno. "C-che succede?".
"Papà, alza il culo e accompagnami da Zayn!".

Erano solo pochi giorni che non lo vedevo e mi sentivo male.
Come avrei potuto passare una vita senza di lui?
Mi sentivo strana. Innamorata, più che altro. Salii in macchina con mio che padre che borbottava sotto voce.
"Ma proprio a quest'ora dovevi perdonarlo?" disse scettico.
Sbuffai. "Papà parti, porco minchio!".
"Un attimo, cavolo".
Alzai gli occhi al cielo, mettendomi la cintura di sicurezza. Mise in moto e ci avviamo.
E se però non fosse a casa? Se fosse con Pamela a fare cose che non voglio immaginare? Mi verrebbe un infarto.
Più che altro si sarebbe frantumato il cuore, ancora.
Arrivammo a metà strada ma ci bloccammo per il traffico. L'ansia saliva e continuavo a torturami le mani.
Mi sporsi dal finestrino. "Partite razza di coglioni rincitrulliti" sbottai.
Una vecchietta mi guardò male.
Oh, al diavolo.
"Papà, sorpassa qualcuno, vola, mettiti un petardo nel motore. Ma per favore, muoviti" lo supplicai.
"Cecilie calmati, nemmeno quando tua madre venne a sapere che l'avevo tradita ero così in agitazione, sù".
Spalancai la bocca. "Hai tradito mamma?".
Tossii. "Si, ma questa è un'altra storia. Pensa a Zayn, ok?".
Sbuffai e mi riaffacciai dal finestrino. "E volete partire cazzoni?" urlai stridula.
"Signorina, ha rotto le palle” gracchiò la vecchia.
Mi girai verso di lei fulminandola. “Non voglio essere volgare oggi, signora, quindi chiuda il cesso che si ritrova a posto della bocca”.
Spalancò la bocca. “E’ una maleducata!”.


Zayn pov’s.
30 minuti prima.
Come avevo potuto tradirla con Pamela? Anzi, come avevo potuto tradirla e basta. Come?
Che razza di stronzo sono stato. Io la amo.
Deve perdonarmi. Non sono niente senza di lei, senza il suo sorriso allegro e i suoi occhi limpidi sempre
pronti a guardami e ad accettarmi per come sono.
Quello del detto 'tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile', dovrebbe venir preso a calci in culo.
Cecilie è indispensabile, per me.
Mi alzai di scatto dagli scalini di casa e mi scaraventrai su mio padre. "Pà, dammi la macchina".
"Cosa?".
"Devo riprendermi la mia Cecilie".

30 minuti dopo.
Il traffico.
Fanculo.
Mi misi a guardare ogni macchina intensamente, quasi come se volessi farle sparire.
Ma mi fermai di colpo e persi un battito vedendo una chioma bionda che urlava contro una vecchietta. Sorrisi.
Cecilie.
Aprii -senza pensarci due volte- la portiera della macchina e camminai verso la sua di macchina.
Il padre che mi vide, le diede una gomitata facendola girare.
Quella sua espressione, in quel momento me la sarei registrata volentieri per poi guardala nelle giornate tristi.
Aprii la sua portiera e sostenendo il contatto visivo, arrivò a me.

Cecilie pov's.
Un fiocco di neve cadde sul mio viso delicatamente.
Era un film?! Perché se lo era, sarebbe stato sicuramente il mio preferito.
Da un fiocco si scatenò una vera e proprio pioggia di neve. Sorrisi titubante e prima che potessi fare qualcosa, mi tirò stringendomi forte a sè.
Valeva la pena crederci di nuovo? giocarmi il cuore -ancora-? Dargli una seconda possibilità?
Si, ne valeva la pena.
"Sembra un film", sussurrò al mio orecchio.
I clacson delle macchine mi rompevano il timpano e le ovaie, ma in mezzo ai rumori delle macchine sentivo solo le sue parole.
"Zayn...".
"Shh, ascoltami. E'colpa mia se conosci solo la mia parte da 'puttaniere', quella parte che ha combinato solo guai. Ma tu meriti tutta la mia persona, ogni singolo pezzo di me, tu lo meriti. Forse sono io quello che non merito una ragazza come te, ma ormai sei indispensabile.".
Una lacrima scese sul mio volto ma sorrisi sentendo quelle semplici parole.
Ma che dette da lui potevano essere tutto tranne che semplici e banali.
Ogni singola parola che diceva e come se prendesse un pezzo di cuore sparso per terra e lo mettesse al suo posto.
Gli accarezzai la guancia e mi strinsi nella felpa, per il freddo. La neve cadeva incessante sulle nostre teste.
Mi guardò intensamente, aspettando pazientemente che parlassi.
Presi un gran respiro. Gli sorrisi imbarazzata e lui prese le mie mani tra le sue.
"Zayn, sei stato la mia svolta. Mi hai salvato da una vita senza amore e ti perdono, perchè ho capito cos'è l'amore. L'amore sei tu".
Spalancò gli occhi, sorpreso.
Alzai il viso verso di lui, prendendo il suo tra le mani, mi avvicinai e eliminai ogni distanza fisica.
Schiuse le labbra e tornai di nuovo ad assaporare il suo sapore.
Era lui il sapore della mia vita.
Le lingue giocavano, si sfioravano ma con passione. Come se non ci baciassimo da anni.
Mi morse il labbro, facendomi sorridere.
Sentivo mio padre applaudire dalla macchina. La vecchietta imprecava ancora.
“Stà zitta vecchia zitella!”, urlò mio padre.
Risi, staccandomi, guardando verso l'alto e lo stesso fece lui.
Sorridemmo insieme, per poi tornare a guardarci.
Ogni pezzo del mio cuore rotto ora era al suo posto. Come se fosse un puzzle, ormai ogni pezzo era proprio dove doveva stare.
Mi morsi il labbro.
“Ti amo”, dicemmo all’unisono con sottofondo le maledizione e i clacson degli automobilisti.
Ridemmo per il nostro tempismo, poi mi baciò con più foga, mentre alcune persone imprecavano e altre applaudivano.
Il più bel giorno della mia vita.



sto piangendo come una cogliona! Cioò ecco adesso ti dico che ti amo ahahahahha
Sti due cazzoni ce l'hanno fatta e adesso non ti rompo più le palle.
Ammettilo però, sono lka tua principessa di porta preferita, senza dubbio! xD
Spero che ricambierai, anche se sono sicura di no dato il fatto che al 140 per centp non leggerai nemmeno UNA delle mie recensioni ma sono dettagli, no'! AYEAH
adesso vado perché devo andare (?)
Bellissima storia complimenti e non credo affatto che sia copiata! Anzi! :D

Recensore Veterano
11/06/13, ore 17:44

Stamattina mi sento peggio di una merda calpestata da un elefante incinto di 3 gemelli.
Non ho più la forza di prima e me ne accorgo guardandomi allo specchio, questa qui non sono io. Cerco di sorridere, allungo la mano verso me, ma non mi raggiungo. Non riesco ad aiutarmi.
Insomma, se mi prendi a colpi di piedi di porco in testa e poi mi schiatti contro il muro, tirandomi
i capelli per poi strizzarmi le tette, non piangerò di sicuro.
Perchè?
Perchè ho finito tutte le lacrime. Tutte.
Presi un grande respiro aprendo la porta della mia stanza, sgattaiolai giù come una ladra per non parlare con Zayn, o con mia madre
o con bei capelli barra Bob.
Per fortuna mia madre e Bob erano intenti a prepararsi, presi un biscotto velocemente ma mi cadde sbattendo
contro il petto di qualcuno. Qualcuno con un ciuffo alla Jhonny bravo, qualcuno che ha un sorriso sbagliante,
qualcuno di arrapante, sexy, figo, bello.
Qualcuno che mi ha spezzato il cuore.
Mi prese delicatamente il polso che prontamente ritrassi. Sbuffò. “Possiamo parlare?”.
Feci un smorfia. “Fammici pensare eh... no. E poi non credo che Pamela voglia che parli con me, no, non credo”.
Sorrisi beffarda anche se dentro il cuore singhiozzava.
Sospirai e ignorandolo andai verso la porta che sbattei, in 10 minuti mi trovai a scuola.
Il mio unico pensiero era: Pamela.
Posai frettolosamente nell'armadietto i libri e prima che potessi andare a cercarla
Zayn mi si presentò davanti. "Cosa cazzo vuoi da me?", sbottai acida.
Incatenò i suoi occhi nei miei, guardandomi intensamente. “Fammi parlare!".
Sbuffai.
"Vai”.
"Io non stò con Pamela, non è niente per me, lo capisci? Sei tu tutto ciò che voglio!".
Scossi la testa. "Wow, mi fai venire voglia di perdonarti, sul serio", dissi portandomi una mano sul cuore fintamente commossa.
"Davvero?".
"No, mi fai venire voglia di prenderti a calci in culo!".
Distolse lo sguardo, per poi prendermi le mani tra le sue, facendo aderire perfettamente gli spazi tra le dita.
"Perdonami, Cecilie. Non avrei mai dovuto baciare Pamela è stato un orribile sbaglio, non me lo perdonerò mai".
Esatto. "E come potrei farlo io allora?", dissi tremolante.
"Perchè la nostra storia deve superare qualsias-".
Non lo lasciai finire stanca delle sue minchiate.
"Non è la nostra storia, Zayn, io devo superarlo, io! Lo capisci? devo superare io il fatto
che mentre ti aspettavo sedutasul divano, tu eri a baciarti lei... e chissà cos'altro hai fatto. Solo il pensiero mi lacera. Amarti è un suicidio!".
Spalancò occhi e bocca e portando la sua mano ad accarezzarmi il braccio.
Distolsi lo sguardo, gli diedi una spallata e corsi verso l’unico problema.
"Pamela", la chiamai a gran voce.
Si voltò verso di me e guardandomi con aria beffarda e maligna.
Adesso mi hai rotto il cazzo, brutta troia.
"Questo sorrisino della minchia mettitelo in culo, anzi no, nella tua vagina dato che c'entrerebbe anche un camion!".
Mi catapultai contro di lei, tirandogli uno schiaffo in pieno viso. Spalancò gli occhi, portandosi la mano sul punto colpito. Poi d’un tratto mi tirò i capelli, facendomi uscire un gridolino di dolore.
Gli diedi un calcio nelle gambe facendola cadere rovinosamente.
"Sei una stronza", urlò stridula.
"Meglio che essere una zoccola!".
Ci trovammo stese l'una sopra all'altra, io sopra. Continuai a prenderla a colpi, finchè la situazione si ribaltò, ero io quella sotto adesso.
Graffiò gran parte del mio collo e gli diedi un cazzotto nelle tette. Facendola gemere. Troia.
Mi colpì il braccio pesantemente e questa volta a tirargli i capelli ero io.
Ritornai alla postazione di prima - sopra di lei - e le graffiai la guancia sinistra. Mi gettò per l’aria, dandomi un calcio dietro la schiena.
Mi alzai di scatto. Eravamo tutte e due in piedi.
Essere tradita da Zayn mi ha fatto sentire lo stesso dolore, zoccola!
Mi guardai un secondo intorno e tutto un gruppo di ragazzi guardava la scena, raggiunsero il posto anche Niall, Harry, Louis e Liam che cercavano di dividerci.
In quel momento venne Zayn che corse verso di noi.
Mi prese, cercando di tenermi a bada.
Pamela si aggiustò i capelli, respirando profondamente, mentre io la uccidevo con lo sguardo. "Intanto ero io quella che ieri si baciava il tuo ragazzo o sbaglio?".
Colpita e affondata.
Sentì gli occhi pizzicare e bruscamente mi staccai da Zayn, che mi guardava con compassione. Feci per scagliarmi di nuovo contro lei, ma si avvicinò lei stessa guardandomi minacciosa.
“Punto debole, Cecilie? Ops, sai una cosa però, be’, Zayn bacia proprio bene!”.
Spalancai gli occhi, ferita.
Harry mi prese, accarezzandomi il braccio. “Calmati tesoro”, sussurrò al mio orecchio.
Me lo scrollai di dosso, stanca di tutto.
"Che cosa è successo qui?", gracchiò la zitella della presida.
Mi girai verso quella vecchia, inferocita.
"Vada a farsi fottere lei, tu - puntai Zayn - quella puttana e tutto il resto del mondo!", urlai con gli occhi colmi
di lacrime.
Dovevo smetterla, volevo ritornare ad essere quella che sparava minchiate, no lacrime.
“Sei solo una poveraccia, Pamela. Tieniti Zayn io mi tengo la mia dignità”.
“Signorina Cecilie, ma come si permette?”, urlò la preside.
Sospirai. “Mi permetto perché sto soffrendo e lei si faccia una scopata e non mi rompa i coglioni”, urlai stridula.
Prima che la preside mi prendesse a sprangate, corsi verso l'uscita di scuola.
Stava andando tutto a puttane.

Misi le ultime cose nella valigia e scesi giù. "Quanto tempo starai da papà?", chiese cauta mamma.
Sospirai. "Tutte le vacanze natalizie, mà...".
Annuì capendo, mi abbracciò delicatamente. “Ho saputo della tua sfuriata a scuola, tesoro…”.
“Ne riparleremo ok?”.
Zayn e Bob scesero le scale con espressioni tristi.
Non parto per la guerra.
Il pakistano mi prese tra le sue braccia e mi strinse a sè, mi ritrassi debolmente. "Evitiamo contatti fisici".
Annuì lentamente. "Non partire, resta con me".
Lo guardai intensamente, prima di staccarmi sul serio da lui. "Lasciami in pace, Zayn", farfugliai.
Bob mi tirò il braccio, abbracciandomi forte. Singhiozzava? "Piangi?", chiesi stranita.
Tirò su con il naso. "No, mi è entrato qualcosa nell'occhio. Volevo che passassimo questo Natale tutti insieme", borbottò.
Sorrisi dolcemente. "Sto vià solo poche settimane, cazzo piangi?".
Rise fragorosamente, abbracciandomi di nuovo.
Mi avvicinai alla porta e Zayn mi accompagnò alla fermata del pullman. “Rimani con me, questo Natale, Cecilie”, sussurrò.
“Non lo passi con Pamela?”, chiesi acida.
Sbuffò. “Non me ne fotte un cazzo di Pamela, lo capisci?”, sbottò.
“E a me di te”.
Boccheggiò e il silenzio ritornò sovrano.


Aprì la porta, buttando le valigia per l'aria. "Papà!".
Dalla cucina sbucò un uomo panino o un panino uomo?!
Ripresi la valigia e mi buttai sul cibo vivente, prendendolo a colpi. "Chi cazzo sei? che ci fai a casa di mio padre?", urlai.
"Cecilie s-".
Come minchia fà a sapere il mio nome? cazzo, forse è il pizzaiolo stalker!
Lo sapevo che non dovevo dargli il mio indirizzo, porco cazzo!
"Che ne hai fatto di mio padre stalker psicopatico?".
Il tizio mi prese per le spalle delicatamente. "Cecilie, sono io tuo padre!".
Spalancai gli occhi, imbarazzata.
Ho picchiato mio padre. Sono un mito.
Cioè tutti vorrebbero almeno una volta dare un schiaffo ad uno dei propri genitori, be', io l'ho preso a valigiate.
Principianti, pff.
Sorrisi. "L'avevo capito".
Rise fragorosamente. "Mi sei mancata, ceci!".
Ceci.
Ceci.


"30 ragazze? ma nemmeno se fossi Rocco siffredi Ceci!".
Ceci? non mi chiamate così, che nervi, minchia. Non sono un cecio. "Non chiamarmi Ceci, mi fai girare i coglioni".
"Ok, Ceci".
Lo faceva apposta, che lurido stronzo. "Vaffanculo".
"Vabbene, Ceci".
Continuava? "Inficcati una barca nel culo".
"Sei impazzita? Ceci".
Oh merda, ma questo è ridotto male sul serio. Sbuffai infastidita e mi alzai dal tavolo prendendo il mio piatto e posandolo nella lavastoviglie.
"E il mio Ceci?".
"Il tuo te lo posi tu, coglione incallito! Chiamami di nuovo Ceci e ti straccio gli occhi dalle orbite!".

Sorrisi ancora e mi rintanai in camera.
Dove c'erano scritti sul muro dei numeri, da piccola papà li fece per insegnarmi a contare.
Primi problemi con la matematica.


"Ho 9 in matematica, piccola".
Spalancai gli occhi. "Allora hai un cervello" sorrisi.
"Esatto" ricambiò il sorriso, prese il libro e una penna. "Fammi vedere un pò... questi sono gli esercizi?".
Annuì guardandolo intensamente. "In matematica un polinomio è un'espressione con costanti e variabili combinate usando soltanto addizione, sottrazione e moltiplicazione".
Annuì - ancora - mordicchiandomi il labbro. Presi un quaderno per scrivere quello che mi diceva.
"Le costanti sono anche chiamate "coefficienti" e sono tutte elementi di uno stesso insieme numerico o di un anello" continuò a spiegare senza interrompere il contatto visivo.
"Aspetta" lo bloccai.
Sorrise dolcemente. "Dimmi".
"Non ho capito una minchia".

Rabbrividì pensando al primo bacio con Zayn e una lacrima silenziosa cadde sul mio viso.
Lo amavo molto, forse troppo.

"Cosa vuoi?".
Sorrise dolcemente. "Ma io e te cosa siamo?".
Alzai gli occhi al cielo. "Due minchioni?".
Rise piano. "Sul serio, Cecilie".
"Amici?”, mi uscì di getto.

Amavo ogni singolo suo gesto, ogni cosa di lui. Dalla più importante alla più insignificante.
Amo il suo ciuffo biondo...


Porca minchia, oggi è più bello del sol..."Ti sei fatto il ciuffo biondo?", urlai stridula.
Rise."Fico vero?".
"Fico? Fico?", ripetei come una psicopatica.
Era ancora più bello, merda. "Faccio tanto schifo?".
Schifo? Sei il sesso che cammina. Sei l'orgasmo in persona. Sei l'eccitazione con i pied..."Sei accettabile", bofonchiai.
"Accettabile tipo ora ti scopo? o accettabile, fai schifo al cesso?"


Amo il suo lato sensibile.

"P-passami un fazzolettino", singhiozzò Zayn piangendo come un bambino.
Alzai gli occhi al cielo, passandoglielo. "Smettila di piangere. E'solo un film".
Mi guardò in cagnesco. "Un film? Ma che cazzo dici?", mi urlò contro.
Spalancai gli occhi. "Calma, pakistano".

Il suo lato protettivo.

"Andiamo", disse contraendo la mascella fissando Samuel. "Ehm, si...", presi la mia roba e me ne andai con il pakistano.
"Cecilie, stai lontano da quel ragazzo".

Il lato geloso.

"Tu non ci uscirai".
Risi divertita togliendomelo di dosso. "E tu chi saresti? Io faccio quello che voglio. Se voglio potrei anche uscire con un barbapapà, tu non me impediresti".
"Tu non ci esci", ripetè deciso.
Alzai gli occhi al cielo. "Zayn non rompermi le palle".


Le sue labbra, le sue mani, il suo sorriso, i suoi occhi, il suo corpo. Tutto. .
Lo amo incondizionatamente, profondamente e pazzamente.
E adesso dovrei odiarlo, ma non lo sò fare.
Anzi, lo amo ancora di più.

"Non è stato tanto male no?".
"Ora posso baciarti alla luce del sole", disse con tono teatrale.
Alzai gli occhi al cielo, sorridendo, mi avvicinai a lui e mi lasciai baciare con dolcezza.
Mi staccai bruscamente. "Che c'è?", chiese confuso.
"Devo fare la pipì,aspettami!”.


Perchè forse non amerò mai più così.
Mai più.





"Zayn", sorrise svelando dei denti fottutamente perfetti. Mi porse la mano, forse voleva che c'è la stringessi.
Feci una smorfia. "Cecilie".

Ho dovuto lasciarlo andare,perché ci tengo a lui.
E devo renderlo libero, se non mi ama perché costringerlo?

"Allora facciamo sesso? non possiamo mica deludere tua madre, sù!".
Alzai un sopraciglio. "Lapatata l'avrai quando te la meriterai!".
Rise per poi aprire il pacco della pizza.
E' bello anche quando mangia. "Sei arrapante anche quando mangi!", esordì.
Lui si girò ridendo per poi lasciarmi un dolce bacio sulla guancia.

Mi misi le coperte e mi ranicchiai nel letto, con le lacrime che scendevano fino a bagnare il cuscino.


"Oh, merda! Esci fuori di qui", urlai stridula.
"Dovresti uscire tu, io sono entrato per primo.", disse con calma. Feci una smorfia scocciata e usci dal bagno con ancora la visione di quel re degli dei con addosso un solo asciugamano e il petto che gocciolava. Minchia.

Odio tutti, mi stanno quasi tutti sulla minchia.
Ma se vedevo lui la mattina mi scoppiava il cuore.


"Ma non è gelosia!", dissi fiera.
Zayn mi seguì alzandosi anche lui e cingendomi i fianchi. "Allora posso andare a casa di Pamela? sai vogliamo far-".
Non lo lascio finire la frase che glì dò un pizzico sul braccio. "Provaci e ti prendo a sprangare sul ciuffo!".
Rise piano. "Ah, sei davvero bella quando sei gelosa".
"Non son... oh al diavolo. Sono gelosa".
Sorrise prima di baciarmi nuovamente.

E così, quando lui scoppia a ridere, io scoppio a vivere.

"Non mi parlarei più allora?".
Annuì.
"Sul serio?".
Annuì ancora.
"Davvero?", chiese piano.
Lo guardai e aveva un visino dolcissimo. L'avrei strapazzato di coc... di calci in culo.
Sbuffai. "Zayn, se solo se solo riprovi a fare una cosa del genere, ti prenderò a sprangate sul ciuffo così tante volte da fartelo cadere. Intesi?".
Alzò gli occhi sorridendo. "Un altro bacino?".
"Ti stacco la panocchia con una motosega!".

Lo amo da impazzire e non posso fare niente per evitarlo.
Mi addormentai così, con una lacrima sul viso e Zayn nel cuore.



Midispiace ma ho dovuto metterlo tutto, vorrei ammazzare Zayn ma anche cecile perché se ne è andata! No! Non doveva farlo! Sta minchiona! Li odio entrambi ecco! ms poi metti le gif alla fine e mi sembra di amare Zayn ancora più di prima hahaha
quindi odio te! Si ti odio - mnon sul serio ovvio - ma ti odio trollo VAFFANCULO ecco!
Adesso vado alla fine e basta.

COMUNQUE NON PENSO AFFATTO CHE LA TUA STORIA SIA PLAGIATA.

Sospirai sorridendo come una minchiona, che carino. Patatino. E cucciolino. E biscotti... stop.
Muovevo la frecetta su e giù per trovare qualche nome compromettente, finchè non uscì un
'anonimo', che attirò la mia attenzione.
Non ci pensai due volte e cliccai sopra.
Deglutì rumorosamente. Sensi di colpa o paura?


Zayn stasera eri più bello che mai, sento anche la sua bocca sulla mia, peccato fosse tardi.... :P
Non ci mancherà occasione, però no?
Pamela x :)


Spalancai la bocca mentre gli occhi cominciavano a pizzicare. Tolsi la mano dal mause di scatto.
Non può essere vero, Zayn non può aver baciato lei.
E ferito me... no, è tutto una finzione.
Il cuore cominciò a palpitare e una lacrima silenziosa scese sulla mia guancia, bruciava.
Bruciava la pelle, il cuore.
"Ehi...", disse Zayn con voce sexy.
Trattenni il respiro.
Cecilie tu non vuoi strappargli le palle e legargliele al ciuffo, no che non vuoi.
Asciugai frettolosamente la lacrime e mi girai verso di lui, che mi sorrideva dolcemente, si alzò dal letto venendomi incontro.
"Che ci fai qui a quest'ora?", chiese piano.
Mi alzai dalla sedia indietreggiando. "Che c'è?", domandò confuso.
"N-niente, ho sonno", dissi con voce distrutta.
Sorrise. "Allora, notte", si avvicinò nuovamente a me cercando di baciarmi.
Mi staccai bruscamente dalla sua presa. "Non toccarmi!".
Alzò un sopracciglio. "Che succede?".
"Dimmelo tu, Zayn, che succede?", chiesi fredda e glaciale.
Spalancò gli occhi e sul mio viso scese un'altra lacrima inutile come me. Fragile, come me. "Cosa è successo a casa di Niall?".
"Niente", rispose prontamente.
Risi amaramente. "Che bastardo che sei".
Scosse la testa, visibilmente in agitazione. "Ma che stai dicendo, Cecilie?".
Un'altra lacrima cadde rovinosamente sul mio viso e prima che potessi asciugarmela ne cadde subito un'altra.
"Dimmi la verità, per favore".
Si mordicchiò il labbro, sedendosi sul letto. "Te la stò dicendo, ehi picc-".
"Zayn cazzo dimmi la fottuta verità!", lo aggredì.
Alzò lo sguardo su di me, era pallido. Il mio cuore accelerava ad ogni battito.
"A casa di Niall, c'erano tutti... anche alcune ragazze", farfugliò.
Il mio cuore cessò di battare per qualche secondo, qualche minuto o forse qualche ora.
Mi sentì crollare il mondo addosso, mi sentì crollare tutte le mie stupide certezze addosso.
"Poi?", chiesi con un groppo in gola.
"E... c'era anche... - sospirò- Pamela...", distolse lo sguardo.
Un colpo in pieno stomaco, un colpo al cuore, all'amore.
Per quanto volessi la verità, avrei preferito una dolce bugia.
Volevo solo sentirmi dire che non era vero, che era tutto una stronzata, che tutto sarebbe passato, tutto trannenoi.
"Continua..".
Annuì guardandomi tristemente, avrei voluto baciarlo, scivolargli tra le braccia e dirgli: Ti amo e ti perdono.
Era troppo l'amore che provavo è il troppo stroppia, fà male.
"Pamela mi ha detto che voleva parlarmi...".
Mi alzai lentamente dal suo letto, asciugandomi un'altra lacrima, inutilmente.
Il ti amo mi morì in bocca.
Non volevo sembrargli così fragile, potevo sembrare una stupida cretina innamorata.
E non sembravo, lo ero.
"Parla, cazzo!".
Si portò le mani in viso con i gomiti sulle gambe.
Il silenzio parlò al posto suo, quel silenzio così assordante.
Si alzò anche lui, cercando di sfiorarmi, mi scansai con lo sguardo vuoto. Perso. Triste. Senza nessuna emozione.
Cercavo di mettere insieme le parole, ma boccheggiavo.
Si avvicinò di nuovo e mi strinsè a sè, quasi con prepotenza. Mi staccai da lui, con altrettanta aggressività.
"Non osare sfiorarmi".
"E'stato uno sbaglio, io...".
Cercò di continuare, ma gli feci segno di stare zitto.
La sua voce che era musica per le mie orecchie, ora era rumore.
"Ci sei andato a letto?", chiesi ferma.
Scosse la testa. "No, però...".
"Però cosa?".
"Preliminari, non ero lucido io...".
Lo fermai ancora."Tu cosa? non avresti voluto vero? la verità è che sono stata un'idiota a credere che fossi cambiato. Perchè quelli come te non cambiano e quelle come me soffriranno sempre!".
Sentivo che la gambe avrebbero smesso di tenermi, tremavano.
Mi sentivo così stupida.
Si avvicinò nuovamente. "Ho sbagliato, lo ammetto, ma è stato uno sbaglio, sei tu quella che conta!".
"Stammi lontano", urlai stridula.
"E'stato un fottuto errore, non avrei mai dovuto farlo!".
Scossi la testa con le lacrime che avrebbero potuto sfamare il terzo mondo.
"E'finita, Zayn", sussurrai.
Sbiancò. "Mi stai l-lasciando?".
"No, ti stò chedendo di sposarmi", risposi acida.
I suoi occhi divennero lucidi. "Ti preg-".
"Sei così importante che forse le parole per spiegarlo non le hanno nemmeno inventate. Ma guardami sto piangendo come una bambina, perchè con ogni singola parola che hai detto, hai ucciso lentamente ogni parte di me. Mi hai distrutta Zayn e mi sento quasi in imbarazzo per questo.
Perchè se volevi lei, bastava dirmelo. Mi avresti lasciata, avrei sofferto ma adesso mi sembra di sentire mille lame travolgermi".
"Non voglio lei, voglio te, da sempre!".
Scossi la testa, mordendomi il labbro inferiore quasi a sangue. "Lo sai una cosa? per dirti che ti amavo mi sono preparata una settimana intera - sforzai un sorriso - e ora, l'unica cosa che mi esce è che mi odio. Io mi odio, perchè mi sono lasciata andare.
Ma ora che sò come sei, non mi lascerò ferire di nuova da te".
Deglutì rumorosamente. "No, no... Cecilie per favore non allontanarmi, non guardami come facevi prima con disprezzo quasi, ti prego.
Non pensarmi con odio. Il tuo sguardo mi stà uccidendo.
Pamela non è niente per me, niente. E'stato un insignificante bacio!"
Con scatto di ira improvvisa, lo lanciai sul letto violentemente. "Hai ferito l'unica persona che non dovevi ferire Zayn! e non me ne frega un cazzo delle tue scuse, se ti è piaciuto il bacio oppure no, mi hai calpestato il cuore, lo capisci?".
"Dammi un'altra possibilità, potrei amarti nel modo giusto".
Indietreggiai fermandomi sulla soglia della porta. "Mi farei del male da sola Zayn, io ti ho amato una sola volta nel modo giusto, perchè tu no?, non sai quanto fa male amare per due", sussurrai prima di precipitarmi giù trovando mia madre con occhi preoccupati e capelli
spettinati. Asciugai frettolosamente le lacrime. "Mamma, ritorno da papà".







BRUTTO COGLIONE DEL CAZZO INCULATO A DESTRA E SINISTRA DAL MI CANE! MA COME CAZZO SI PERMETTE STO STRONZO DI MERDA!? EH? E STA ZOCCOLA DI PAMELA DEL CAZZO! MA IO LI UCCIDO A STI DUE LI AMMAZZO, LI ... CAZZO NE SO MA LI ECCO SI LI.

sto sclerando ma ora la pazzia ha raggiunto un limite! Adesso corro al prossimo capitolo perché voglio vedere che fa sto pirla u.u

Recensore Veterano
11/06/13, ore 17:05

Presi le coperte e mi misi sul divano a guardare la televisione, niente di meglio in una serata d'inverno.
Incrociai le gambe e presi il telefono per ordinare una bella pizza, in quel esatto momento Zayn mi piombò addosso a petto nudo.
Feci cadere il telefono per terra con un sorriretto da ebete stampato in volto. "Ehi", sussurrò prima di stamparmi un bacio.
Sbattei più volte le palbepre. Che vista paradisiaca, porco cazzo.
Ok, respira.
Espira e inspira.
"Quanto cazzo sei arrapante, Zayn", mi uscì di getto.
Rise, avvicinandosi sfiorandomi le labbra. "Ma non hai freddo?", continuai.
"Si, riscaldami tu".
Spalancai la bocca con la mascella che avrebbe potuto toccare terra e gli occhi avrebbero potuto staccarsi e camminare
allegramente nel parkè della casa. Alzai la coperta facendogli segno di mettersela addosso, sorrise e si accoccolò a me.
Sorrisi dolcemente allugandomi verso di lui per farmi baciare. Ogni bacio un emozione.
Appoggiai la testa sul suo petto nudo. "Riscaldami tu? Minchia, zayn dovresti fare il pornostar!", esclamai ridendo.
Alzò gli occhi al cielo, trattenendo una risatina. "Era sexy, vero?".
"Ovvio".
Presi il telefono da terra e ricomposi il numero della pizzeria. "Pronto?", esordì una voce squillante.
"Buonasera, vorrei ordinare due pizze, una capricciosa e...?", guardai Zayn in attesa di una risposta che non arrivò.
Gli diedi una gomitata nel fianco e cacciò un gridolino di dolore che mi fece ridere. "Aglia!".
Scossi la testa. "Come vuoi la pizza?".
"Margherita".
Annu. "E' una margherita, ciao".
"Razza di rimbambita come te la portiamo la pizza se non sappiamo dove abiti?".
Spalancai la bocca.
Cazzo era vero, però chi minchia ti conosce, stai calmo, sciolto e disinvolto, coglione. "Razza di rimbambita? ma chi cazzo la conosce?".
Il tizio sbuffò. "Mi dice dove abita per favore?".
Sospirai. "Si caga in mano è? Ah, la crisi!".
"Mi dice dove abita o no?".
"E se poi diventa uno stalker?".
Il tipo sghiniazzò. "Signorina, per favore, mi dice dove abita?".
Alzai gli occhi al cielo, arrendendomi e dandogli il mio indirizzo.



Bussarono alla porta e mi precipitai ad aprire, era mezz'ora che aspettavamo quelle fottute pizze che
forse faranno anche cagare un ornitorinco in calore. "Ecco a lei", sorrise il ragazzo.
"Grazie", chiusi la porta ma ritornai ad aprirla ricordandomi di non aver pagato. Che sbadata. "Mi sono rincoglionita, scusi", gli posai
sulla mano 10 sterline e richiusi la porta.
Posai le pizze sul tavolino e mi sedetti nuovamente sul divano accanto a Zayn. "Mmh", mumugnò avvicinandosi a me.
Prese le mie tra le sue, stendendosi su di me e facendo stendere di conseguenza me su di il divano.
Mi prese il viso tra le mani, baciandomi dolcemente. "Sei bellissima", farfugliò.
Sorrisi, baciandolo con più foga.
Spostò i capelli dal mio collo dove incominciò a lasciare baci umidi, dei brividi mi attraversavano la schiena.
Avevo in mente di mangiare la pizza, ma questo è decisamente meglio, porco cazzo!
Misi una mano nei suoi capelli e una sulla schiena, stringendolo di più a me, mi accarezzò la pancia cercando di togliere la maglietta.
Ansimai.
Mi alzai di poco per sfilarmi la maglia, ma prima che potessi farlo...
"Che state facendo?", spuntò dal nulla mia madre con un sorriso malizioso.
Spalancai gli occhi, deglutendo. "Minchia, mamma!".
Gongolò sul posto. "Porcellini!".
Tossì, strozzandomi e con vari pugni in petto mi ricomposi. "Mamma ma che cazzo dici?".
"Sesso adolescenziale!", esclamò portando un pugno in cielo.
Zayn rise fragorosamente. "Sparisci", esclamai.
"Ma tesor-".
"Ylenia Sofia Giles, esci fuori di qui!".
Rise. "Siete così carini, alle prime armi. Insomma per te è la prima volta vero?".
Arrossì, cadendo rovinosamente dal divano all'indietro. "Mamma, cazzo culo, ma hai perso la testa?", urlai stridula.
"Oh, andiamo, è normale vi volete bene e quindi è ora del grande passo".
"Ylenia, stavamo solo pomiciando", disse Zayn.
Rise. "Sè, certo... lo so che volevate fare sesso".
Diventai paonazza più del dovuto nascondendomi il volto tra le mani. "E'imbarazzante sentire uscire dalla tua bocca la parola 'sesso', mamma".
Alzò gli occhi al cielo, sparendo in cucina.
Ritornai a sedermi sul divano. "Allora facciamo sesso? non possiamo mica deludere tua madre, sù!".
Alzai un sopraciglio. "Lapatata l'avrai quando te la meriterai!".
Rise per poi aprire il pacco della pizza.
E' bello anche quando mangia. "Sei arrapante anche quando mangi!", esordì.
Lui si girò ridendo per poi lasciarmi un dolce bacio sulla guancia.
"Adoro il fatto che dice sempre ciò che pensi", sorrise dolcemente.
"Davvero?", chiesi scettica.
"Certo!", sorrise ancora.
Sorrisi anch'io, baciandolo a fior di labbra.
Ah, l'amour.




hahaha oddio questo capitolo è meraviglioso! E la mamma che parla di sesso?! mi ricorda la mia quando mi ha detto: GIORGIA! USA SEMPRE IL PRESERVATIVO MI RACCOMANDO! etanto per sottolineare, io ho 13 anni o.o ahhahaha
E poi quando Zayn dice riscaldami tu?! Altro che pornostar *-*
Dio si era arrapante hahaha sto bonazzo.
Sorvoliamo sul fatto che devo andare a pisciare, devo continuare a leggere perché altrimenti sclero - già sono slerata ma dettaglino?! -
Farà piangere il prossimo capitolo?! Beh allora mi anticipo e ti mando a fanculo già da ora eheh u.u

Recensore Veterano
11/06/13, ore 16:58

Non riesco ancora a capire perchè stiamo seduti sull'erba guardando il cielo, sembriamo due barboni che non hanno una fottuta casa e dormono nei parchi.
Oppure in uno scatolone barilla, sapete com’è.
Dov’è c’è barilla c’è casa.
"Bene", mi alzai dall'erba rimanendo però seduta. "Che ci facciamo in questo parco?", chiesi scettica.
Si alzò anche lui. "Niente, volevo star un pò con te", sorrise dolcemente.
Sorrisi anch'io facendolo stendere e appoggiandomi con la testa sul suo petto. "Oggi ho parlato con Pamela", borbottai.
Accarezzò i miei capelli con movimenti dolci e delicati, sembravo una gatta che faceva le fusa.
Oppure una micietta sex... ehm, no.
Sembravo una gatta in calore. "Cosa le hai detto?".
Tossì. "Niente, che era davvero una brava pomp... pompiera".
Si alzò facendomi sollevare la testa. "Pompiera?", alzò un sopraciglio.
"Be', sai com'è... - alzai gli occhi al cielo - ok, minchia. Forse avrei potuto accennare il fatto che tu sei mio...", mormorai grattandomi la testa imbarazzata.
Spalancò la bocca. "Sei gelosa eh?", disse malizioso.
Mi ritrovai come una cogliona con uno strano tic all'occhio, forse era perchè ero in imbarazzo.
Fottutamente in imbarazzo. "Precisiamo: non sono gelosa. Mi dà fastidio".
Alzò gli occhi al cielo, trascinandomi di nuovo per terra. "Dillo".
"Cosa?", chiesi confusa.
"Che sei gelosa di me".
"Non lo sono davvero, solo mi dà fastidio che le ragazze ti guardino oppure parlino con te. Mi dà fastidio addirittura se ti pensano", borbottai.
Mi alzai di scatto, puntando un pugno al cielo. "Ma non è gelosia!", dissi fiera.
Zayn mi seguì alzandosi anche lui e cingendomi i fianchi. "Allora posso andare a casa di Pamela? sai vogliamo far-".
Non lo lascio finire la frase che glì dò un pizzico sul braccio. "Provaci e ti prendo a sprangare sul ciuffo!".
Rise piano. "Ah, sei davvero bella quando sei gelosa".
"Non son... oh al diavolo. Sono gelosa".
Sorrise prima di baciarmi nuovamente.


ahahah che carucccia quando dice che è gelosa! asvhaofhegve
Allora per ilbanner io ci sono LOL ma penso che non ti serva nemmeno più hah XD coooooooomunque... niente passo ai prossimi capitoli anche perché sto iniziando a rompermi le palle nel recensire O.o
Spero solo che quella troia di pamela se ne vada a fanculo molto presto altrimenti le ficco una caroa nella vagy (?) u.u

Recensore Veterano
11/06/13, ore 16:50

Mi guardai allo specchio, mi feci una coda disordinata e sorrisi al riflesso.
Posso farcela.
Aprì la porta e nello stesso momento Zayn aprì la sua, gli sorrisi e mi avvicinai a lui.
Mi prese il viso tra le mani per poi baciarmi con foga, ci staccammo e ci prendemmo per mano.
"Cazzo, che ansia", borbottai scendendo le scale.
"Sono andato in bagno 4 volte e non per aggiustarmi il ciuffo".
"Ma che schifo Zayn", dissi accigliata.
Scoppiò a ridere, stringendomi ancora di più la mano. "Mi stai facendo male".
"Oh, si scusa...", farfugliò allentando la presa.
Presi un grande respiro entrando mano nella mano in cucina con Zayn.
Mia madre stava cucinando - non so' cosa - mentre Bob leggeva il giornale, sembrava un film.
Mi schiarì la voce, ma nessuno dei due si girò.
La mano di Zayn era... sudata? Che carino.
Mi girai verso di lui, sorridendolo in modo da rassicurarlo, anche se mi stavo cagando in mano anch'io. Ma vabe', dettagli.
Mi schiarì nuovamente la voce facendomi quasi strozzare con la saliva.
Niente.
"Minchia, ma siete sordi?", urlai stridula.
Si girarono tutte e due verso di noi, guardandomi prima me. Poi Zayn e poi le nostre mani unite.
Spalancarono la bocca e gli occhi. "Mani... Strette... Incrociate...", farfugliò mia madre.
"Cecilie... Zayn... baci...", disse Bob.
Ma che cazzoni, proprio. Alzai gli occhi al cielo. "Già. Stiamo insieme".
Mia madre si fece scivolare il bicchiere d'acqua che cadde rovinosamente a terra. Bob invece sorrise, sapendo già della mia cotta per Zayn.
"Insieme?", sul viso gli comparve un sorriso di 32 denti.
Mi girai verso Zayn che era rimasto zitto tutto il tempo. Guardava un punto indefinito davanti a sè, sembrava agitato. Oh, no, lo era.
Lo strattonai - delicatamente - e si risvegliò, sembrava in trans.
"Da una settimana", disse Zayn.
Arrossì di getto, sentendo la sua voce seCsi - sexy - ma secsi è più figo no?
Bob si alzò dalla sedia sorridendo com'un ebete, infondo lo volevo bene. Gli avrei dato un bel bacio su quella testa pelata.
Mia madre rimase immobile per qualche secondo. Secondi che mi facevano venire la diarrea galoppante.
Poi scosse la testa e si asciugò una lacrima. Ok, si era rincoglionita.
"Lo sapevo! Lo sapevo", disse entusiata.
Alzai un sopracciglio. "Cosa sapevi?", senza accorgecene io e Zayn parlammo all'unisono.
"Che c'era del tenero tra voi", sorrise maliziosa.
Sorrisi nervosa. "Si, be'...".
"Comunque sono contenta per voi!", annunciò.
Gli sorridemmo e tornammo in salotto, sedendoci sul divano. "Non è stato tanto male no?".
"Ora posso baciarti alla luce del sole", disse con tono teatrale.
Alzai gli occhi al cielo, sorridendo, mi avvicinai a lui e mi lasciai baciare con dolcezza.
Mi staccai bruscamente. "Che c'è?", chiese confuso.
"Devo fare la pipì,aspettami!”.

“Siete una bella coppia”, sorrise dolcemente Harry.
Io e Zayn ci guardammo sorridenti prima di scambiarci un dolce bacio. “Ok, non ho mica detto che dovete scambiarvi effusioni davanti a me”, scherzò Liam.
Alzai gli occhi al cielo, poi mi senti prendere la mano e senza nemmeno voltarmi capì che era Zayn.
Avrei riconosciuto ogni cosa di lui fra mille.
Oh, cazzo sto diventato romantica. Brutto segno.


bellissimoooooooo... hahah non ho parole, nel vero senso della parola anche perché non so cosa scrivere :33

Recensore Veterano
11/06/13, ore 16:13
Cap. 14:

"Che ci fai qui amico?".
Alzò gli occhi al cielo. "Non chiamarmi mai più amico. Io non voglio essere tuo amico".
Spalancai gli occhi, sorpresa.
Sentivo i fuochi d'artificio dentro lo stomaco. La mente non connetteva più e non riuscivo a fare un pensiero concreto.
Avevo la terza guerra mondiale dentro.
Zayn mi guardava con occhi speranzosi.
Deglutì rumorosamente. "C-cosa vuo-i e-essere?", balbettai.
Di male in peggio, cacchio.
Sorrise dolcemente accarezzandomi la guancia, dei brividi percorsero ogni fottuta cellula del mio corpo.
Oramai c'eravamo solo noi nei corridoi e avevo il cuore nei calzini.
"Voglio essere quello che ti bacia la mattina. Quello che ti vede in pigiama senza trucco e ti sussurra all'orecchio: Sei bellissima, piccola.
Voglio essere quello che chiami dalla tua stanza per delle carezze. Voglio essere il tuo solo bisogno.
Voglio che tu sia mia e basta, senza avere il timore degli altri ragazzi che ti guardino perchè so che solo io posso averti.
Anche perchè non ti sopporterebbero - rise - Voglio essere il tuo presente. Il tuo futuro".
Mi prese i fianchi, portandomi a sè.
Spalancai la bocca boccheggiando. Tocca a te, Cecilie. Puoi farcela, lo so.
Digli quello che provi, ora.
Digli che quando lo vedi ti esplode il cuore in petto.
Digli che quando si avvicina e ti sorride le gambe diventato molli.
Digli che lui è tutto quello che vuoi, che dopo di lui non ti interessa nessuno più.
Diglielo.
Sorrisi incerta, abbassando lo sguardo. "P-polpette", mi uscì di getto.
Scoppiò a ridere, mantenendo però il contatto visivo.
Polpette? ma che minchia.
Respirai profondamente.
Fai parlare il cuore.
"Zayn... io...".
"Ti ascolto", sorrise amorevolmente.
Minchia, quant'è bello.
"Quando ti guardo, giuro io scoppio a vivere. Adoro il modo in cui sorridi, ti si arriccia il naso e strizzi un pò gli occhi.
Adoro invece quando ti arrabbi, una piccola rughetta ti si forma all'angolo della bocca.
Adoro quando dormi, sembri un angelo pakistano. Il più bel angelo.
Adoro quando mangi, lentamente.
Adoro le tue mani, quando stringono le mie. Adoro le tue labbra, quando si posano sulle mie. Come quella volta facendo matematica, Dio, il più bel bacio della mia vita Zayn. Lo so, rompo le palle. Ma quando ti guardo sento di poter star bene anch'io".
Sbarrò gli occhi, stringendomi ancora di più a sè. Sorrisi imbarazzata per tutto quello che avevo detto.
Se le avesse detto qualcun'altro avrei pensato: che minchiona. Eppure sono qui, a dirle io stessa.
"Si,rompi le palle è vero…", sorrise.
Sorrisi a mia volta, guardandolo dritta negli occhi. "Cioè di tutto quel-".
Non mi lasciò finire la frase che prese il mio viso tra le mani. Ci avvicinammo lentamente e quando poi toccò le mie labbra mi sembrò di stare in paradiso.
Era lui il paradiso.
Le lingue si ricontrarono e cominciarono a sfiorarsi gentilmente, dolcemente e delicatamente.
Mi strinse ancora di più a sé, accarezzandomi la schiena.Ci staccammo e lo abbracciai posizionando la testa tra l’incavo del suo collo, apri gli occhi e l’immagine di Pamela mi fece sorridere.
Era lì che guardava.
Gli feci la linguaccia e con la scusa di mettere la mano nei capelli del mio Zayn, gli alzai il dito medio.
Fanculizzati stronza.

**

no ma che tipo sono come la gif che hai messo?! ahahhahahaha sto saltellando come un fuoco di artificio (?) zizi u.u
tornando al capitolo... CAZZO TI AMO TI AMO TI AMO!!!! PEPPEPEPEPPE SI SONO BACIATI!!!! STO FACENDO LA MACARENZA hahahahah
OPk sto sclerando ma... aahhhhhhhh *-*
Continuo a leggere che devo ASSOLUTAMENTE finire u.u

Recensore Veterano
11/06/13, ore 16:06
Cap. 13:

Fra poco viene Natale, forse potrò ricevere Zayn per regalo.
Oh, minchia, l'ho pensato.
Potrei fidanzarmi così da dimenticarmi Zayn.
L'ho rifatto, porco cazzo.
Se mangio una banana? Gialla? Come il ciuffo di Zayn?
Sono senza speranza, cazzo.
Sbuffai e presi il giornaletto da sopra il mobiletto accanto al letto.
Così almeno non penserò a Zayn,si.
D'un tratto presa da un'ira improvvisa lanciai il giornalino per aria e ripensai alle parole di Zayn.
- Ti prometto che non sarai mai più sola. Mai più.
L'avevi promesso, pakistano e pure eccomi quì da sola.
Sbuffai - nuovamente - e mi alzai dal letto riprendendo il giornaletto, poi mi venne in mente Zayn e lo stracciai rovinosamente.
- Sei bellissima.
Certo, lo era prima che venisse quella ciucciapanocchie di Pamela.
Mi sedetti a terra cercando di salvare il giornalino e leggerlo.
- Buonanotte piccola.
Ristrappai nuovamente i pezzi che avevo aggiustato.
Piccola, come chiama quella Pamela anzi, la chiamo con il suo vero nome: Troione.
Mi alzai da terra e camminai per il corridoi, entrando poi nella stanza di Zayn.
Odoravo di lui. Si, vabbè è normale, è la sua stanza.
Mi sdraiai sul suo letto, poi mi alzai di botto.
Lui... Pamela... Letto... Sesso selvaggio... Io... Minchiona.
Usci dalla stanza e scesi di giù nuovamente, nascondendomi dietro la grande pianta del salotto.
Sospirai e allungai l'orecchio sinistra, origliando.

"Cosa succede tra te e Cecilie?", chiese Louis con tono malizioso.
"Nient-".

Non lo feci finire di parlare che scattai in avanti, cadendo come un sacco di patate.
Si girarono tutti e vennero verso di me. "Tutto bene?", chiese Harry.
Alzai il braccio e alzando il pollice gli feci segno di si.
Zayn spostò tutti gli altri, prendendomi per il braccio e trascinandomi in cucina.
Deglutì rumorosamente quando chiuse la porta. "Ora tu mi spieghi per non ci parliamo da 1 settimana".
Sospirai, ignorandolo. Apri la porta, ma mi riportò nuovamente dentro la cucina. Mi girò e ci trovammo naso e naso.
Mi allontanai paonazza. Si sedette sul tavolo, guardandomi intensamente.
"Cosa vuoi?".
Sorrise dolcemente. "Ma io e te cosa siamo?".
Alzai gli occhi al cielo. "Due minchioni?".
Rise piano. "Sul serio, Cecilie".
"Amici?”, mi uscì di getto.
Ma quale amici maledetti, io… “Amici”, sorrise amaramente.
Bene, siamo amici.
Amici, be’, meglio di niente.
Amici… stà minchia!




hahaha che demente oh! hahahaahah non houn cazzo da dirti, solo che questo capitolo NON è un cesso come lo hai definito tu! ANZI! puhahaha adesso vado perchè non so che cazzo scrivere quindi al prossimo capitolo! e non vedo l'ora di scoprire cosa è quel famoso BOOOOOM *_*

Recensore Veterano
11/06/13, ore 16:01

Chi ha bisogno di Zayn?
Di un ragazzo con un fisico perfetto, con occhi ipnotici, con un sorriso smagliante e un viso da far mozzare il fiato. Cioè chi ne ha bis...io!
Porca minchia, ne ho bisogno io.
Mi alzai dalla sedia e mi misi di fronte al muro della classe,cominciando a prendermi a testate.
"Che stai facendo, Cecilie?", mi chiese Mark.
"Mi prendo a capocciate nel muro, perchè?".
Si schiarì la voce. "Credevo fossi più intelligente Cecilie, invece sei più cretina di un dodungo".
Lo guardai in cagnesco. "Ma non rompermi la minchia, secchione di merda!".
Sbuffò. "Ti odio Cecilie".
Alzai gli occhi al cielo. "Mettiti in fila, allora", sbuffò ancora e se ne andò a sedere al suo posto.
Mancavano esattamente 5 minuti e la campanella avrebbe dovuto suonare.
Bob mi aveva avvisata che mi sarebbe venuta a prendere lui, sia me che il pakistano - spezza cuori - più comunemente chiamato: Zayn.
La campanella suonò e smisi di prendermi a testate, corsi verso il cancello e mi intrufolai in una macchina che era simile a quella di Bob.
"Bob che ha cucinato mamma? se ha fatto i fagioli, glieli butto in faccia. Cioè fanno fare le scorreggie. Non è orrendo? Bob perchè non risp-".
"E tu chi cazzo sei?", squittò una donna alzando un sopracciglio.
Spalancai la bocca e scappai via. Ero entrata in una macchina sbagliata.
Scoppiai a ridere, andando in contro al pakistano. "Ehi, che succede?".
Ritornai in un attimo seria, ignorandolo.
"Andiamo, piccola..."
Mi girai di scatto fulminandolo. "Non chiamarmi mai più in quel modo hai capito?", mi ritrovai ad urlare.
Spalancò gli occhi. "Perchè mai?".
"Perché piccola chiami anche Pamela, io non sono lei. Io sono Cecilie. ".
Spalancò anche la bocca, boccheggiando. "Lo so, tu sei speciale!".
Risi amaramente. "Speciale eh? A quante lo hai detto, puttano?".
"Solo a te".
Avrei voluto credergli, ma non ero una stupida. Non sono come quella pecora in calore, a proposito devo sgonfiargli le tette.
"Finiscila...", dissi dandogli le spalle.
Mi prese il polso e mi fece girare nuovamente, incatenò i suoi occhi caramello nei miei azzurro cielo.
"Te lo giuro".
Alzai gli occhi al cielo. "Zayn ho un cervello sai? E non credo a queste minchiate. Ora entriamo in macchina che tuo padre ci aspetta".

***

Zayn pov's.
Buttai la cartella sul letto e mi lasciai scivolare a terra, toccando il culo con il pavimento ghiacciato.
Misi il viso sulle ginocchia e sorrisi pensando al primo bacio con Cecilie. Solo uno, niente più.
Nessuna carezza dopo, anzi mi ha urlato contro.
Nessun abbraccio.
Nessun rapporto sessuale. Eppure, mi sento pieno di lei.
Perchè ho detto quelle cose a Pamela? Non mi interessa Cecilie? Lo vorrei tanto, ma mi interessa e come.
Porca minchia, io sono cotto.
Si è una scassa maroni, è infantile su certi lati. Ma a volte è così donna.
Devo dirglielo, devo confessare tutti i miei sentimenti, forse mi ricambierà o forse no.
Ma devo farlo.
Feci per alzarmi, ma ritornai di nuovo al mio posto. Non c'è la posso fare.

-----------------
SAe m,i vuoi far morire dimmelo che ci penso direttamente da sola! u.u cioè! ahahha
primo sti minchioni so dei minchioni ecco! E secondo Ganza la cosa della stessa frase sono dolciosissimi! *--*
e terzo - ma non meno importante - prima di mettere ste gif del cazzo avvertimi che mi porto la mascherina dell'ossigeno! ahahha so rimasta incinta te lo giuro u.u haha
Oltre questo giuro che sei quei due cazzoni di merda - sti stronzi arrapati - sti... ok basta - se non si mettono insieme li uccido, li frullo e li magno a colazione chiaro?! o.o mi faccio paura da sola..

Recensore Veterano
11/06/13, ore 15:55
Cap. 11:

Mi senti mancare la terra da sotti i piedi.
Quella brutta troiona di merda, le avrei stracciato le tette e poi le avrei date in pasto ai cani. O alle tigr...
Lei non mi interessa.
Mi risuonavano queste parole in testa come una canzone, una poesia. Una poesia che però mi faceva male da morire.
Sentì le gambe tremare e le mani sudaticcie, brutta cosa.
Deglutì rumorosamente, allontanandomi dalla porta. Corsi verso il bagno con la testa che pulsava.
Sentivo gli occhi lucidi, sentivo le lacrime che volevano esplodere. Ma mi ostentavo a farle rimanere lì, dov'erano.
Non dovevo dimostrarmi debole. Ancora.
Non sono mai stata così, perchè incominciare proprio adesso?
Apri la porta - del bagno - e mi sedetti a terra, accanto al gabinetto. Alzai gli occhi al soffitto, per trattanere le lacrime.
"Sono una cogliona!", parlai tra me e me.
Sono fatta così, e mi fa schifo.
Vorrei essere come tutte le ragazze, quelle che mettono le tette in mostra - Pamela - e magari piangere per un' unghia spezzata.
Ma non lo sono e non posso fare niente per evitarlo. Sono fatta così. Da sempre.
Stavo quasi per lasciarmi andare, quando qualcuno bussò alla porta. "Chi cazzo è?".
"Ehm, sono Bob...".
Tirai su con il naso, ricacciando in dentro le lacrime. "Entra".
Apri la porta e quando mi vide per terra, si paralizzò. "C-cosa succede?", balbettò.
Sospirai. "Succede che anch'io un cuore, porca minchia!", sbottai.
Mi guardò confuso e si sedette accanto a me. "In che senso?".
"Nel senso che si, sono stronza...".
"Ehm si, lo sei".
Lo guardai in cagnesco. "Certo che lo sono, però anch'io soffro".
"Perchè mai dovresti soffrire?".
Sbuffai. "Amore".
Rise piano. "Quindi hai anche tu un cuoricino?".
Alzai gli occhi al cielo. "Avere un cuore è una merda, vorrei essere un robot".
"Oh, andiamo. Chi è il fortunato?".
"Z-zayn", dissi titubante.
Scattò all'indietro andando a finire con la testa contro il gabinetto. "Cazzo, che male", imprecò.
Risi e gli massaggiai la testa pelata. "Va meglio?".
Annuì. "E quindi ti sei presa una cotta per Zayn eh?".
Annuì pensierosa, era vero. Non potevo più negarlo. "Già, bella merda".
"Senza bella, Cecilie. Mettici solo 'merda'".
Mi accarezzò i capelli delicatamente. "Sò che non posso prendere il posto di tuo padre. Ma io voglio che tu sappia che ci sarò sempre per te, d'accordo?".
Aveva gli occhi che brillavano. Sorrisi d'impulso. "D'accordo".
"Ora però dovrei fare la cacca, puoi uscire?", chiese imbarazzato.
Scoppiai a ridere e usci dal bagno, scontrandomi con lo stronzo. "Buongiorno", sorrise radioso.
Cazzo ridi neh? "Ficcati una barca in culo.".
Spalancò gli occhi. "Ma cosa ho fatto?".
"Niente. E’ questo il punto. Non hai fatto NIENTE!", gli diedi una spallata e scappai in camera mia.




ma io che ero tipo VAFFANCULO ZAYN SEI UN CAZZONE DELLA MINCHIA! FANCULO FANCULO FANCULO!e poi ho visto la foto ed ero tipo SPOSAMI TI AMO, SCOP... ehm bel capitolo hahahhaahahha no sul serio è meraviglioso! dfhvboduagvb sti due cazzoni! se un se baciano sul serio giuro che li vado a menare u.u hshahah continuo adisygfdeu

Recensore Veterano
11/06/13, ore 15:34
Cap. 10:

Errore (Penso) non so se ho capito male io ma... perché sul letto? Non erano sul divano? xD : Si buttò sul letto e si sedette accanto a me, poggiando anche lui i piedi sul tavolino.

Oddio ma la foto?! Quanto saranno dolciosi il MIO zayn e il MIO Liam?! Quanto?! ahhahaahh

Passando alla mia parte preferita... lascia stare che è più di mezzo capitolo eh hahahahah

"Non saprei, sei adorabile quando urli o scleri", sorrise dolcemente.
Adorabile.
Adorabile.
Adorabile. Sbuffai, non riuscendo però a sorridere. "Che guardiamo?".
"Un film Horror?".
Scatti all'indietro cadendo dal divano e facendomi male il sedere. "E che cazzo", urlai.
Zayn si affacciò scoppiando a ridermi in faccia, poi mi porse la mano che con la mia solita gentilezza non accettai.
Tornai a sedermi. "Odio i film horror".
"Infatti", sorrise beffardo.
"Ma vaffanculo, idiota".
Rise ancora. "Ci vediamo, titanic?".
"Titanic?", chiesi per accettarmi.
"Si, non me lo sono mai visto".
Lo guardai confusa, per poi sorridere. "Piangerai Zayn, ti avviso".
Alzò un sopracciglio. "Piangere? ma che dici. Io sono un'uomo. Gli uomini non piangono".
Le ultime parole famose.


"P-passami un fazzolettino", singhiozzò Zayn piangendo come un bambino.
Alzai gli occhi al cielo, passandoglielo. "Smettila di piangere. E'solo un film".
Mi guardò in cagnesco. "Un film? Ma che cazzo dici?", mi urlò contro.
Spalancai gli occhi. "Calma, pakistano".
"Jack non doveva morire!", urlò stridulo. Prese il fazzoletto e si soffiò il naso. "C'era posto per due su quella cazzo di tavola", continuò.
Tirò su con il naso.
"Si, Zayn. Ora finisci di piangere che ti prendo a mattonate in testa. Intesi?".
Annuì pensieroso asciugandosi le ultime lacrime. "Però c'er-".
"Basta".
"Si però potev-".
"Zayn, smettila".
"Vabbene. Però Jac-".
Feci un urlo isterico che lo fece sobbalzare. "Mi hai rotto la minchia!".
Alzò gli occhi al cielo. "Si per-".
Oh, porco cazzo. Ma si è rincoglionito?!
Mi avvicinai a lui puntandogli il dito contro il petto. "Quale parte del 'mi hai rotto la minchia' non ti è chiara?".
Scoppiò a ridere. "Come hai fatto a non piangere? Sei senza cuore Cecilie", mi accusò.
Risi anch'io. "L'ho visto mille volte, ho già pianto".
Annuì pensieroso, poi si avvicinò al mio viso pericolosamente, arrossì di getto. "Facciamo qualcos'altro? insieme?".
Deglutì rumorosamente, allontanandomi imbarazzata. "Cosa?".
"Una bella... scopata?".
Spalancai gli occhi indignata. "Fatti una sega, Zayn!", urlai con gli occhi fuori dalle orbite.
Scoppiò a ridere. "Scopata intendo le carte, certo che con i doppi sensi, vai forte".
Avvampai. "Fanculo, non voglio giocare".
Alzò gli occhi al cielo. "Per favore", fece il labbruccio.
"No, è una pall-".
Non finì di parlare che il telefonino di Malik squillò, rispose alzandosi dal divano.
"Ciao Pamela".
Sentì il fumo uscirmi dalle orecchie e il sangue andarmi al cervello. Cosa voleva quel dodungo in calore?
Purtroppo non sentivo cosa diceva la pecora paralitica. "Venire a casa tua? Ora?".
Spalancai gli occhi e senza accorgemene avevo strappato un pezzo di stoffa del divano.
"No, senti... un'altra volta?".
Dentro di me ci fù un'esplosione nucleare. "Si, ciao tesoro".
Lasciamo perdere il 'tesoro' che poteva risparmiarselo. Cosa tesoro? quella è una pietra. Una busta. Un pezzo di carta.
Un pezzo di protesi che ha nelle tette.
Tutto, ma non è un tesoro. Staccò e si buttò sul divano. "Ordino la pizza e ci vediamo un'altro film, divertente, si?".
Sorrisi. "Quale?".
"Decidi tu".

Zayn pov's.
Pamela sinceramente mi aveva scassato i coglioni.
Cecilie poi non capiva che se dovessi scegliere se uscire con il resto del mondo o restare sul divano mangiando un trancio di pizza guardando uno schifossisimo programma tv con lei. Sceglierei lei, sempre.
Si fece una coda disordinata e sorrisi pensando a quanto fosse bella, nella sua semplicità.
Pamela e tutte le ragazze che avevo avuto fin'ora erano completamente diverse da lei. Diverse in senso negativo.
Lei era diversa in senso positivo.
Cecilie era una ragazza completamente unica. In tutto e per tutto. Chi aveva mai conosciuto una ragazza che non piangesse per un' unghia spezzata?
Io mai, fin'ora.
"Benvenuti al sud?", chiese.
"Ah, quello con Alessandro siani?", domandai.
"E che minchia ne sò, scusa".
Risi.
"Vediamocelo, dai".
Ribadisco: sceglierei sempre lei.

Recensore Veterano
11/06/13, ore 15:28

Perchè Zayn stà parlando con quella pornostar?!
E perchè mi dà fastidio se lo fà? Cioè lo fà ogni santissimo giorno, porca minchia.
Perchè mi stà venendo voglia di prendere quella troiona a calci in culo? Perchè vorrei essere io quella che ride azzeccata all'armadietto?
Perch...Ho rotto la minchia con questi 'perchè', si lo so.
E' tutto normale, lo fà sempre. Ogni giorno parla con qualche pecora in calore diversa.
Le abbraccia anche, le accarez... oh cazzo, fucilatemi sto per fare qualcosa di cui mi pentirò.
Andai verso di loro. "Ciao pecora in calore", sorrisi amorevolmente.
Zayn scoppiò a ridere divertito, mentre la biondina mi guardò confusa. "Chi sei?".
"Sicuramente non sono una pecora in calore. Piacere Cecilie!", sorrisi.
Alzò un sopraciglio. "Pamela".
Il nome delle puttane, troie, zoccole, baldr... "Che fate?".
"Parlavamo, ma tu ci hai interrotti".
Ma ora ti piscio in testa, brutta troia! "Si, infatti", ammisi sorridendo.
Zayn non riusciva a trattenere le risate. "Allora te ne vai si o no?".
Sorrisi sghemba. "Andarmene? non credo proprio".
"Allora me ne vado io, Zayanino vieni con me?".
Zayanino?! Ma questo è scema forte. "No, tesoro devo entrare in classe, ci sentiamo dopo", le fece l'occhiolino e un attorcigliamento nello stomaco mi fece quasi
venire voglia di strappargli il ciuffo da testa. "Ciao, pecora in calore!", sorrisi amorevole.
La ragazza sbuffò spazientita e se ne andò.
"Ma che ti prende?", chiese ridendo Zayn.
Sospirai. "Io? niente facevo amicizia... comunque mi dispiace per essere stata brusca con te stamattina".
Spalancai gli occhi portandomi una mano alla bocca, seguita a ruota da Zayn che sbarrò gli occhi. "Ti dispiace?".
Cazzo, no! Dì una minchiata Cecilie! "No, certo che no!", sorrisi.
Sorrise anche lui. Porca minchia, Zayn Malik ti sorride e tu... BAAAM, sei incinta ragazza.
"Cazzo mi hai spaventato!".
Non sai quanto mi sono cagata in mano io!"Ma io ti tratto sempre una merda?".
Alzò un sopracciglio. "Ehm, la maggiorparte delle volte".
"Davvero?".
"Piccola fa niente, mi piaci per come sei - sorrise - piuttosto tutto bene?", chiese dolcemente.
Mi piaci per come sei.
Mi piaci per come sei.
Mi piaci per come sei.
Mi piaci per come sei. "Certo", sorrisi.
"Sono proprio felice, ora vado nel cesso. A dopo", sorrise amorevolmente.
Arrossì violentemente ma il pakistano non se ne accorse. Minchia. Cosa mi sta succedendo?!
Ho sognato Zayn, merda.
Ho avuto i brividi quando mi ha parlato, doppia merda.
Sono arrossita quando mi ha sorriso, tripla merda.
Mi sono ingelosita, quadrupola merda.
Non può essere. E' impossibile.
Non può piacere Zayn, è contro natura!
Lui piscia senza alzare la tavoletta del cesso! E' più vanitoso di una donna ed è un minchione!
Sono fottuta.



hahah odddio ho riso come un'assatana! tanto che mia mamma mi ha chiesto cos'avessi ahahahah che carina Cecile (?) jhfboaeuwgf vado che non vedo l'ora di vedere quando sti minchioni si mettono insieme !!! :D

Recensore Veterano
11/06/13, ore 15:21

Errore: "Ah si? se nò che fai?". La forma se nò non si usa, solamente nella lingua parlata. potresti usare altrimenti invece di se no e credimi lo so perché il mio prof di letteratura mi ha fatto un mazzo così a proposito di questo.
ma oltre questo il capitolo è merazviglioso! E di conseguenza non posso fare altro che incollarlo tutto qui ahhaha

Se il buongiorno si vede dal mattino era meglio se stamattina rimanevo a casa a dormire nel mio lettino rosa.
Sbuffai calciando un sassolino per terra, che palle la mattina. Mi sentì pizzicare la nuca e mi girai di scatto trovandomi una chioma rossa che mi sorrideva in modo strano. "Ciao Cecilie", disse pimpante.
Alzai gli occhi al cielo. Minchia, mi hai rotto le palle. "Ciao Samuel", bofonchiai.
Aggrottò la fronte. "Triste stamani?".
Stamani? ma che stiamo nell'ottocento?! "No, stamani mi girano i coglioni".
Annuì lentamente. "Ah, ma dimmi un pò... quando usciamo di nuovo?", sorrise parandosi davanti e spezzandomi la strada.
Giusto, non gli avevo detto che piuttosto avrei mangiato merda che uscire di nuovo con lui. "Sai non credo che usciremo di nuovo...".
"Perchè?".
Come perchè? tu conti le calorie, porca merda. "Vedi io...".
"Tu cosa?".
"Io voglio farmi suora".
Brava Cecilie, ottima idea. "Prima eri lesbica, ora sei suora - rise - dai, dimmi la verità".
Ok, ma l'hai voluto tu: Sei un rompicoglioni e non mi piaci. Ti conti le calorie uomo dai capelli meustrauti, sei inquietante.
Vabene, sarò più gentile. "Non sei il mio tipo, tutto qui", sorrisi dolcemente.
Ora però sparisci. "Ah, tu invece sei proprio il mio tipo".
Ehm? "Ne sono contenta davvero, ma tu non sei il mio".
D'un tratto mi prese il polso bruscamente - strattonandomi - dietro ad un albero. Mi spinse contro il legno e si spalmò completamente addosso.
Il sangue mi si gelò nelle vene. Non riuscivo nemmeno a fare un pensiero concreto.
Mi spostò i capelli dal collo dove incominciò a lasciare dei baci umidi. Deglutì a fatica, cercando di non piangere. Mi sbottonò i primi bottoni della camicia, lasciando intravedere il reggiseno blù. Mi palpò con avidità il seno sinistro, cercando di strappare anche gli altri bottoni.
Sentì gli occhi pizzicare, avevo fottutamente paura.
La paura mi stava consumando l'anima.
Avevo fatto dei corsi di auto-difesa...
"Sei solo mia", si leccò le labbra malizioso e schifoso. Avevo voglia di vomitargli in faccia, mi faceva schifo.
Dovevo usarli...
Mi prese il viso tra le mani - violentemente - e mi baciò con prepotenza. La sua lingua schifosa cercava la mia, che avevo aggroviglioto stretta in gola.
Si staccò deluso e mi tirò i capelli bruscamente. Mi faceva male. Tanto male. Fisicamente e psicologicamente. "Baciami", mi ordinò guardandomi con cattiveria.
Ora...
"Levami le mani di dosso!", dissi cercando di sembrare sicura, ma uscì quasi un sussurro.
"Ah si? se nò che fai?".
Deglutì rumorosamente e con tutta la forza, con la rabbia, con il disgusto, con la paura che avevo gli diedi un pugno nello stomaco facendolo
piegare in due. "Ti spacco il culo - urlai - te lo spacco!".
Alzò il viso con espressione pervertita e nauseante. "Devo essere io il primo", esclamò ricomponendosi.
Spalancai gli occhi, impaurita. Perchè nessuna mi veniva a salvare come nei film?
Con una presa - violenta - posò le sue mani sotto le mie ascelle e mi alzò buttandomi contro il muro, facendomi sbattere la schiena contro il legno duro dell'albero.
Avevo voglia di piangere, di lasciarmi andare. Di farmi violentare senza lottare.
Ma non potevo, non era da me. Avrei continuato a lottare fino all'ultimo. Si avvicinò a mi strappò la camicia, facendomela rimanere però addosso.
Sospirai e lo buttai per l'aria. Mi scagliai contro di lui dandogli un calcio nei testicoli, si piegò in due. "Fai schifo all'essero umano!", urlai istericamente.
Cadde a terra mantenendosi le palle. Mi avvicinai velocemente e gli diedi un calcio dietro la schiena.
"Volevo solo che tu volessi me..",farfugliò.
Ignorai quello che stava dicendo, ignoravo il mondo in quel momento. La rabbia si impossessava di me sempre di più e una lacrima trattenuta troppo tempo
rigò la mia guancia.
Mi sentì all'improvviso protetta da una forte presa che cercava di fermarmi. Mi girai di scatto impaurita. Era Zayn. "Cecilie", borbottò con la mascella serrata.
"Las-sciami", balbettai mentre continuavo a dimenarmi, mi lasciò ma solo per scagliarsi contro Samuel e prenderlo a pugni.
"Non dovevi toccarla!", urlò con gli occhi fuori dalle orbite. "Non dovevi tocergli un capello", urlò ancora.
Rimasi immobile ad osservare la scena, poi qualcuno mi prese la mano e cominciò a correre. Zayn.
Mi fermai di colpo, con gli occhi che si riempirono di lacrime. Bruciavano sul viso come goccie di limone. Mi sentivo vulnerabile, fragile…
Tirai su con il naso. “Avevo bisogno di te. Dov'eri Zayn?", una lacrima mi varcò nuovamente il volto.
Non riuscivo a trattenermi, nonostante fossi una ragazza 'forte', avevo anch'io i miei momenti deboli.
Avevo bisogno anch'io di essere protetta, di abbandonarmi nelle cure di qualcun'altro.
Mi guardò con tenerezza e la mascella contratta si trasformò in un mezzo sorriso dolce, amorevole, compassionevole.
Mi prese il braccio, portandomi al suo petto delicatamente. Mi accarezzò i capelli, dolcemente. “Non avrei dovuto saltare la scuola… - sospirò - Ti prometto...".
Alzai il viso per guardarlo negli occhi. Aveva anche lui gli occhi lucidi. "...che non sarai mai più sola. Mai più".

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