"Le stava accarezzando dolcemente la schiena, quando Sakura gli aveva depositato un fugace bacio sul petto per poi ritirarsi e stringersi ancora di più tra le sua braccia. Con tutti questi piccoli e importanti gesti, che cosa avrebbe dovuto dire di più? Sakura parlava tanto, era vero. Eppure tutto il suo essere esprimeva concetti di cui lei non conosceva l'esistenza, e forse neanche lui, ma non importava neanche questo, era convinto che li avrebbero imparati insieme. Proprio come insieme avrebbero sconfitto la paura, il dolore, la solitudine. Per una volta nella sua vita, Sasuke era convinto che tutto sarebbe andato per il meglio, ed era pure ora. " |
Ok.ok.... OK... Ok. Era questo, quello che colevo, questa è la scintilla che mi ha accesa e inutile dirlo mi sono commossa anche qui! HAI FATTO IL MIRACOLO, CREDIMI HAI FATTO IL MIRACOLO! |
Il taglio i capelli, un qualcosa di così fondamentale per una donna e ecco che Sakura si avvale deal facoltà di diventare umana e abbandona la sfera astratta ala quale è legata. |
Francamente quando ho letto il titolo del capitolo ho ingoiato a vuoto un paio di volte. E poi è successo, mi è crollato il mondo addosso. |
Ho pianto come una fontana e non ho paura di dirlo, i brividi che mi scuotevano erano tali che quasi mi sentivo esposta al mondo e la parte iniziale mi ha fatto mordere la lingua quasi fino a sanguinarla. Lo avevo giudicato male, Sasuke non è stronzo, Sasuke è solo una vittima della vita, anche se non me la sento i definirlo tale. |
Oddio eccola, la lacrima che tanto aspettava di uscire eccola che è venuta fuori proprio ora, alla dichiarazione di Sakura. Sakura lo ama e sentiva di non farcela più a tenerlo dentro di se. Sasori semmai ti dovessi beccare ti spacco la faccia (?). Anche se grazie a lui Sakura ha scoperto che effettivamente c'è qualcosa che non va in lui, che nasconde qualcosa di troppo grande. |
"Lo guardava dal basso verso l'alto perchè lui sembrava grande ai suoi occhi. Riusciva a guardarsi allo specchio senza piangere e questa era una cosa che lei non era capace di fare, anche se non versava lacrime concretamente, erano poche le volte che aveva stima di se stessa. Aveva messo tutto in gioco quando aveva accolto Sasuke nella sua vita, quando lui gliel'aveva sconvolta. Non sapeva nulla di lui, niente sul suo passato, sul suo presente stesso, eppure sentiva che non era una cosa fondamentale adesso. " |
Ma io posso leggere questi capitoli e rimanere in vita? Come può succedere? Per grazia divina credo perché sennò non si spiega. Grazie grazie di aver scritto una simile perla. |
*^* OH MAMMA MIA!!! |
"--Cosa ne vuoi sapere tu di lui? Di me?! Cosa sai tu di me in fondo?!- si era portata avanti a lei velocemente esernandole tutto il rancore che provava nei suoi confronti incapace di riuscire a fermarsi. La voce rotta dalla tensione, gli occhi lucidi e un principio di crisi nervosa, le avevano impedito di respirare normalmente, e in poco tempo si era ritrovata a singhiozzare contro il palmo della sua mano. Ino era rimasta a bocca aperta di fronte a quelle parole e Sakura per quegli istanti si era sentita letteralmente e lentamente morire a mano a mano che realizzava e prendeva coscienza delle sue azioni. Aveva sempre desiderato farla tacere quando si trattava di discusisoni più o meno importanti, ma in quel silenzio ininterrotto aveva percepito tutta la tristezza e la delusione da parte dell'amica. Per la seconda volta in quella giornata, nella testa le erano circolate solo parole di scuse, ma il suo orgoglio aveva deciso che era il momento di venire fuori. |
O.O no cioè, io non so cosa dire. |
Che stronzo Shino e che stronza Ino, ma come diavol ha potuto farle una cosa simile?!? |
OMMIODDIO! Tu hai descritto l'amore in questo capitolo. Sei staa grandiosa e credo che questo sia uno dei miei capitoli preferiti. |
Oh dannazione, ma chi era al telefono?! Perché ha distrutto quel momento magico!? Speriamo non sia Karin, non l'ho mac dimenticata eh! |
"-Dove vai?- la sua voce era risultata terribilmente stridula, compassionevole. Sembrava il lamento di un animale ferito che chiedeva soccorso ai passanti e regolarmente veniva ignorato. |