Recensioni per
Il Miele sul Bicchiere
di _Frame_

Questa storia ha ottenuto 773 recensioni.
Positive : 773
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/02/20, ore 23:17

~~Ti faccio come sempre i miei complimenti, stai descrivendo questa battaglia in modo minuzioso e coinvolgente senza intaccarne la dinamicità. Le sofferenze fisiche e psicologiche che subisce America nel vedere le proprie navi distrutte e i propri uomini morire sono palpabili, come pure la sofferenza di riflesso di Inghilterra, frustrato dal non poter far nulla e messo brutalmente davanti alla regola del tre. Giappone ha mostrato il suo lato più subdolo e spietato tra l’altro ancor più motivato dalla presenza di Inghilterra, ma dall’altro c’è la forza d’animo di America e del suo popolo, che continuano a combattere e la Nevada che è divenuta un simbolo di speranza. Stupendo come sempre, non vedo l’ora di leggere il seguito. Un saluto^^

Recensore Junior
03/02/20, ore 11:20

Stupendo! Inghilterra è come una mamma chioccia, si sente in ansia quando non può controllare i suoi piccoli, preferirebbe farsi aprire di nuovo come una salmone da Prussia piuttosto che vedere America o Canada soffrire. Giappone è proprio crudele, sta facendo quanto più male possibile per vedere America soffrire e di conseguenza vendicarsi su Inghilterra, però non ha tenuto conto di quanto America possa essere cocciuto.

Recensore Junior
02/02/20, ore 15:03

Ciao!
Trovo assurdo che America debba soffrire un osso spezzato per ogni siluro esploso, è davvero massacrante e tremendo. Inoltre essendo collegato alle navi e agli uomini avverte il calore, il fumo e l'acqua che pervade tutto. Credo che America sia finora il più coinvolto, e collegato, sia con le navi che con i suoi uomini. Ho apprezzato davvero l'importanza data, sia dalla narrazione che dai pensieri di America, agli uomini, come combattessero con lui e come tentassero di salvarsi. L'attacco è risultato davvero molto violento, alcune scene dei soldati intrappolati, condannati ad annegare, mi hanno davvero impressionato. Apprezzo che America, prima di pensare a come sconfiggere Giappone, voglia combattere per proteggere i soldati e tutto il suo popolo. Ho sempre avuto l'impressione che altre nazioni non tenessero in gran conto (almeno non come America qui, non so) i soldati.
Non avevo idea che si potessero raccogliere i comandi di più navi contemporaneamente, ma è davvero forte! Sono contenta del fatto che America sia riuscito a difendersi, nonostante le navi ancorate sulla baia, e soprattutto a rimanere cosciente e lucido, facendo meravigliare anche Giappone. 
Sentire che Giappone non si sentiva del tutto capace di gestire la potenza dei suoi aerei mi ha preoccupato un po', ma finora sembra essere anche troppo capace; credo che abbia sbagliato mira con un solo siluro. 
Adoro come ogni pugno scagliato da America o Giappone corrispondesse a un siluro o a un attacco della contraerea! Ha reso la narrazione decisamente più dinamica, anche se era già molto interessante.
Cosa ti fa credere di sapere cos’è meglio per me? [...] Perché pensi di essere l’unico a conoscere la retta via da seguire? Non posso davvero dare torto a Giappone qui. È giusto che ognuno combatta per la propria idea, ma America ha un modo di parlarne e combattere che può dare davvero fastidio; credo di aver detto in un'altra occasione che risulta avere un atteggiamento paternalistico. Non dev'essere bello sentirsi fare sempre la predica. Però è stato davvero crudele, mi ha davvero impressionato xD. 
Spero di vedere presto Canada e Inghilterra, per vedere come gestiranno gli attacchi per aiutare America.
A presto,
MT

Recensore Junior
25/01/20, ore 10:45

America nonostante tutti i danni che Giappone gli ha provocato resiste e questo sta facendo dubitare Giappone che non ha idea di cosa spinga America ad una resistenza così forte. Non ha capito che ad America stanno a cuore le vite dei suoi uomini

Nuovo recensore
20/01/20, ore 20:29

Salve, ho appena finito di recuperare tutta la storia. La trovo  molto bella, ben scritta e curata in tutti i particolari. È molto coinvolgente e mi ha emozionato più volte, facendomi affezzionare a tutti personaggi (nazioni,umani,animali e navi comprese). Penso che un pregio della sua storia sia il fatto di rappresentare gli eventi in modo neutrale, e allo stesso tempo di denunciare la crudeltà e l'insensatezza della guerra.A mio avviso non è una semplice fan fiction su Hetalia, ma molto di più,visto che tratta di temi così ampi. Adoro inoltre le sue descrizioni dettagliate infatti ,in questo capitolo, riuscivo quasi a sentire, tanto era ben descritto, il dolore del povero America.Sono davvero curiosa di sapere come si evolverà la storia e che cosa accadrà ad Alfred. È la prima volta che scrivo una recensione,quindi mi scuso se la recensione è scritta male. Le auguro il meglio e la ringrazio di cuore per aver creato una storia tanto bella ed emozionante che è riuscita a toccare le corde del mio cuore e a tenermi compagnia in questi 5 mesi(sono lenta a leggere:\).Saluti💜
(Recensione modificata il 20/01/2020 - 08:35 pm)
(Recensione modificata il 20/01/2020 - 08:37 pm)

Recensore Junior
19/01/20, ore 22:46

Ciao! Immaginavo che Inghilterra si sarebbe sentito terribilmente in colpa perché avrebbe attribuito la colpa dell'attacco interamente a se stesso, ma vedere che si sente ancora così dopo molti anni (come nel caso del diario) è davvero triste. Il suo diario esprime davvero come un sentimento comune a tutte le nazioni di profondo pentimento che sembra non si risolverà mai in una completa assoluzione o perdono per quello che hanno fatto, nemmeno per se stessi. Adoro l'inizio del capitolo. Ti dà l'idea della portata di quello che è appena cominciato, un po' l'inizio della fine. Il vero inizio della guerra mondiale. Ho fatto fatica a immedesimarmi in America all'inizio, quando si guardava intorno non capendo cosa stesse succedendo, perché pensavo che un attacco giapponese fosse abbastanza ovvio a quel punto, ma adesso mi sembra ingiusto pensarla così. Noi lettori, a parte qualche battaglia o dettaglio, sappiamo perfettamente cosa succederà, e io a volte tendo a trasferire questa consapevolezza sui personaggi, come ho fatto anche leggendo questa parte del capitolo. Solo che loro non hanno idea di cosa succederà intorno a loro, se le loro forze saranno sufficienti a combattere contro chi li minaccia; Inghilterra attraversa un momento di smarrimento pensando che l'Asse è tutt'altro che indebolito, che nessuno può prevedere cosa succederà in questa guerra fuori controllo. Forse sono considerazioni ovvie, ma a volte ho bisogno di ricordarmelo; vedendola così mi sembrano così fragili, esattamente come America che non sapeva nemmeno da dove provenisse l'attacco. Era tutto così confusionario, i siluri esplodevano uno dopo l'altro senza tregua, tanto che America è stato colpito ripetutamente senza poter far nulla per difendersi. Era una sofferenza vederlo così ferito, e appena all'inizio dell'attacco dopotutto. Ha fatto bene a tagliar corto e andare direttamente a cercare Giappone, per ora mi sembra il modo migliore per fare qualcosa contro l'attacco. E poi ero curiossissima di sapere cosa si sarebbero detti. Apprezzo moltissimo la maniera determinata con cui America ha gestito l'incontro con Giappone, nonostante fosse evidente nella sua voce l'incomprensione per il suo attacco improvviso, che sembra abbia interpretato come un tradimento, e la consapevolezza che avrebbe potuto fare qualcosa di più per difendersi. Mi ha colpito l'osservazione che America si sia fidato più di Giappone che dello stesso Inghilterra, che abbia attribuito a Giappone più onestà di quella che possiede davvero. Le sue emozioni, sebbene controllate, facevano un grande contrasto con l'impertubabilità di Giappone, che si concede al massimo qualche espressione di scherno per l'ingenuità di America. Mai come adesso mi ha dato l'impressione di una forza che non può essere fermata, determinata a terminare questo massacro (nonostante tutte le indecisioni mostrate nei precedenti capitoli). Per certi versi, ho trovato la seconda parte del capitolo dedicata ad Inghilterra e Canada più interessante della prima (il capitolo è tutto una meraviglia, ovviamente). Si sente che questa sarà una grande occasione per Inghilterra, per comprendere molte cose sul suo rapporto con America e Canada: in questi pochi minuti si è trovato sommerso da un mare di disperazione; un attacco improvviso di cui si sente l'unico responsabile, America definitivamente irraggiungibile e in pericolo, l'incertezza per il futuro della guerra, la necessità di dividersi da Canada. Ho apprezzato in particolare tutta la forza che ha dovuto impiegare per separarsi da lui. Nonostante tutta la paura per lui, ha compreso che non avevano davvero altra scelta. Non mi aspettavo che Inghilterra collegasse così velocemente il suo attacco a Taranto a quello di Pearl Harbor, poiché pensavo che sarebbe stato troppo preso dall'attacco. Trovo strano vedere Inghilterra pentirsi delle sue azioni, tornare così radicalmente sui suoi passi e pensare "Non avrei dovuto fare questo". Però sono contenta, in un certo modo, che stia avendo modo di affrontare questo sin da subito: credo che Inghilterra stia iniziando ad attraversare una crisi profonda, spinto dal profondo dolore che pensa di aver inflitto ad America, che immagino lo aiuterà a cambiare molto. Mi ha fatto piacere che abbia finalmente provato dell'empatia per la situazione di Spagna e Romano di tutti quei capitoli fa (mi ricordo quel lieve accenno di pentimento che mostrò a Taranto), nonostante abbia dovuto trovarsi nella loro stessa situazione per capirli. E davvero la regola del tre sembra essersi accanito su di lui, è assurdo come certe situazioni si siano replicate: un attacco improvviso a un porto che contiene la maggior parte delle navi dell'esercito, una nazione che a fatica riesce a difendersi, e qualcuno separato con la forza da colui che voleva proteggere (a pensare all'indifferenza con cui Inghilterra ha evocato quel muro per separare Spagna e Romano davvero mi viene da pensare che non potevi trovare modo migliore per punirlo). In quanto a Canada, ha già dimostrato la capacità di non farsi prendere dal panico ed è riuscito a pensare in maniera lucida sulla cosa migliore da fare quando Inghilterra non ne era in grado; sono sicura che farà tanto per aiutare il fratello. Mi piacerebbe vederlo in battaglia. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! MT

Recensore Junior
18/01/20, ore 12:22

L' attacco è iniziato ! povero Americ un colpo gli è venuto!

Recensore Veterano
12/01/20, ore 20:01

~~Che dire, siamo finalmente giunti all’attacco e questo arco che, a quanto ho capito, preparavi da tanto tempo non ha deluso come sempre le aspettative. Inconsciamente ho suddiviso il capitolo in tre parti ideali.
Nella prima tutto lo sgomento e la confusione del povero America, che, dopo la realizzazione di essere sotto attacco, si affanna inutilmente correndo qua e là ferito senza sapere esattamente cosa fare o chi salvare per cercare di difendere il suo popolo e subire meno danni possibili (vedere America così confuso e impotente è stato molto triste e destabilizzante, complimenti come sempre per le sorprese che sai riservare a noi lettori mostrandoci tutte le sfaccettature dei personaggi).
Nella seconda parte il tanto atteso faccia a faccia tra America e Giappone. Fa male vedere loro due l’uno contro l’altro, a maggior ragione in questo contesto dove all’incredulità e dolore dell’uno si contrappone l’innaturale freddezza dell’altro. America sembra in netto svantaggio al momento, ma vedremo se grazie alla sua forza d’animo e tenacia riuscirà in qualche modo a tener testa a Giappone, o se questi uscirà totalmente indenne dalla battaglia (qualcosa mi dice di no anche se vincerà). Inoltre ho notato che America vede il lato oscuro di Giappone (o ho capito male?), e questo potrebbe portare davvero dei risvolti interessanti.
La terza ed ultima parte Inghilterra e Canada che, realizzando la situazione, decidono di passare all’azione cercando di aiutare America come possono. Canada è come sempre di grande saggezza e conforto, ed è stato molto coraggioso ad andare da solo per essere di maggior aiuto. Sono proprio curiosa di vedere come si muove in guerra, anche se spero che almeno lui non perda la sua purezza d’animo. Per Inghilterra, da un lato mi spiace che soffra nel non potere aiutare America, dall’altro ho seriamente pensato che se lo meriti di rivivere una “Taranto al contrario”, di mettersi nei panni di Antonio, di capire il dolore che si prova nel vedere le persone amate soffrire, di capire che non è esente dalla “regola del tre” che gli venne prospettata dai suoi amici magici all’epoca.
In conclusione, bellissimo capitolo, attendo i prossimi sviluppi, un saluto^^.
 

Recensore Veterano
22/12/19, ore 02:32

Eccomi qua! Mi è piaciuto molto come hai fatto interagire in questo capitolo gli umani con le nazioni, soprattutto mi ha colpita il legame tra il soldato Elliott e America e il fatto che solo Elliott sia riuscito a trovarlo. Mi sono piaciute le descrizioni dei soldati e marinai che si divertono e rilassano tra i locali totalmente ignari del pericolo imminente e non ho potuto fare a meno di paragonare l'allegria dei soldati americani che se la spassano alle Hawaii con i poveretti che si trovano a combattere in Unione Sovietica mezzi congelati e in condizioni miserabili e disperate, è davvero un contrasto fortissimo. Canada è davvero dolcissimo, mi ha fatto una tenerezza enorme quando si scusava con i passanti contro cui era andato a sbattere e quando si era stupito che la cameriera lo avesse notato *-* Invece Inghilterra che dà in escandescenze perché non riusciva a trovare America da nessuna parte e che cercava di trovare mille scuse per fermarsi a mangiare e bere mi ha fatto troppo ridere XD E anche lui comunque mi ha fatto tenerezza quando ha parlato a Canada di America, soprattutto quando ha detto che non si sarebbe mai aspettato che America diventasse così esuberante e ottimista essendo stato cresciuto da lui che è così cinico e burbero. Spero che seguirà il suggerimento di Canada e che un giorno riuscirà ad aprirsi con America e dirgli tutto questo, anche se ormai lo dovrebbe sapere che America lo adora lo stesso anche se è così cinico e bisbetico! :3 America è inquieto e ha già avvertito che su di lui incombe una minaccia, e infatti proprio alla fine quando Inghilterra e Canada l'avevano trovato sono arrivati gli aerei di Giappone pronti a bombardare! Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo in cui finalmente si entrerà nel vivo dell'attacco! A presto
~ Beatrice ♡
(Recensione modificata il 22/12/2019 - 02:32 am)

Recensore Junior
21/12/19, ore 19:01

Ciao!
Non avevo fatto caso alla data di pubblicazione *così* vicina alla data dell'attacco a Pearl Harbor: pensandoci era una bella occasione, ma pazienza; magari avrai occasione di rifarti con un altro avvenimento.
Ho apprezzato lo spazio dedicato ai soldati, vedere che alcuni di loro condividono la tristezza di America e il suo malessere su una minaccia indefinita che non riesce a elaborare. Apprezzo che sia America che gli uomini sentano questa sorta di anima comune che li avvicina in un modo che nemmeno Inghilterra e Canada possono comprendere: difatti loro due non lo troveranno, ma il soldato ne sarà poi in grado.
È stato interessante vedere la stessa calca e la stessa confusione sull'isola dal punto di vista di Canada e Inghilterra: loro ci sono praticamente immersi, al punto che quasi non riescono a camminare vicini, ma in questo caso loro abbracciano l'allegria generale, Canada e Inghilterra si avvicinano a questo stato di cose al punto da convincersi a restare a mangiare in un locale; America invece, sebbene amasse l'allegria del suo popolo, se ne era allontanato sempre di più, al punto che quell'atmosfera mi sembrava quasi "fuori luogo" rispetto a quello che stava succedendo ad America. Invece con Canada e Inghilterra è successo il contrario. Mi hanno fatto troppo ridere le scuse che si inventano per rimanere a mangiare i piatti che hanno ordinato per sbaglio. 
Inghilterra mi fa sempre commuovere quando si apre a qualcuno e parla (o straparla, in questo caso) di quello che prova, anche se ha bisogno dell'aiuto del alcool per riuscirci. Nonostante appaia sempre come quello burbero, prova un amore immenso per le nazioni che ha cresciuto, e nel desiderio di proteggerle affronta le situazioni nel modo sbagliato, come vediamo sempre con America. Ho apprezzato moltissimo che abbia detto di essere orgoglioso di vedere quello che America sia diventato crescendo nonostante la sua influenza che ha creduto negativa, come a dire che anche la sua decisione di diventare indipendente sia stato un avvenimento necessario alla sua crescita che Inghilterra ha ormai accettato.
Ma anche Canada mi fa commuovere, devo dire: non il personaggio in sé, in questo caso, ma come tu lo descrivi nei suoi più piccoli atteggiamenti e comportamenti dettati dalla sua timidezza. Mi sembra davvero di rivedere me stessa nel suo comportamento (anche se forse di qualche tempo fa). La sensazione di gioia che prova quando Inghilterra gli dice che non può perdere anche lui, quando la cameriera si accorge della sua presenza e quando si vede portato il cocktail che voleva; quando ordina soltanto dell'acqua perché non vuole disturbare; il modo in cui si nasconde dietro Inghilterra quando lui si mette a gridare in mezzo alla strada cercando America; il modo in cui chiede scusa; gli stessi gesti e il modo in cui si muove quando prende la parola. Davvero, non so come fai, ma nel descrivere queste cose sei eccezionale. 
Dal modo in cui ne aveva parlato nel diario, avevo immaginato che America si fosse svegliato sentendo le bombe o qualcosa del genere. Dato come si comporterà con l'allarme portato da Elliot e Lockard, quasi mi stupisce che l'esercito abbia preso sul serio quello che è stato rilevato dalle navi :\. Ero curiosa di vedere America combattere, anche solo un sommergibile tascabile; dato che era un oggetto molto piccolo, penso che America sia stato piuttosto abile, ma il fatto che si fosse sentito non più allenato per gestire le navi mi preoccupa. 
Mi piace un sacco l'espressione di Giappone che ormai vede tutto compiuto, che sa che non c'è più modo di tornare indietro, e comincia a correre verso l'isola.
Era già abbastanza preoccupante che l'esercito non facesse nulla per capire da dove provenisse il sommergibile appena abbattuto, ma il fatto che ignorino completamente uno sciame avvistato dai radar è intollerabile: c'è un abisso tra pensare che nulla possa succedere in una postazione protetta geograficamente come Pearl Harbor e ignorare un pericolo che si avvicina in nome della tranquillità pubblica.
La rapidità degli aerei nel raggiungere l'isola mi ha sconvolto.
Anche se tipo un minuto prima dell'inizio dell'attacco, sono abbastanza contenta che Canada e Inghilterra siano riusciti a trovare America dopo essersi finalmente svegliati ancora nel locale. Mi ha fatto un po' ridere che America abbia visto Canada prima di Inghilterra, non me l'aspettavo. L'attacco li dividerà, immagino, quindi mi accontento di quello che si sono detti da lontano xD. 
Ho pensato a lungo allo sguardo di America che finalmente vede gli aerei giapponesi sfrecciare sopra di lui; i momenti in cui i ronzii e gli aerei erano coperti dalla musica e dallo sventolio della bandiera mi innervosivano: gli aerei erano praticamente sopra l'isola, e nessuno se ne accorgeva. Hai catturato benissimo il momento in cui il pericolo si affaccia ai suoi occhi: mi dà l'impressione di essere ancora più stupito che altro in questo momento.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
MT

Recensore Veterano
18/12/19, ore 15:18

Come sempre capitolo scritto magistralmente. Mi piace, inoltre, che tu riesca quando puoi a dare spazio anche alle emozioni e alle reazioni dell'esercito, pur essendo un fan fic completamente incentrata sulle Nazioni, ed è divertente vedere come il popolo nutra sempre un misto di preoccupazione, rispetto ma anche a volte noncuranza o rassegnazione ai difetti nei confronti del proprio Rappresentante, come se si trattasse di un superiore ma al contempo di un loro pari (l'ho notato in ogni arco, poi magari è un'impressione mia boh). "Pronta a sparare sui cattivi baby?...E' l'ora della giustizia"...questa frase è proprio da America ahaha, mi ha strappato un sorriso. Di questo capitolo comunque mi rimangono due immagini drammatiche: la prima Giappone irradiato da un sole nascente di fuoco, simbolo della sua Nazione, che da il via all'attacco, e dall'altra America che, dimentico per qualche attimo delle sue preoccupazioni, corre sollevato da Canada e Inghilterra ma si ritrova a fermarsi  a fissare esterrefatto lo sciame di aerei che presto si abbatterà su di lui e sulla sua gente (questa immagine è molto d'effetto, mi ha fatta rabbrividire, anche perché, da brava scrittrice, l'hai messa proprio alla fine per lasciare nel lettore quel senso di angoscia e suspense che è necessario al contesto). Che dire, l'attacco è iniziato e non si torna indietro, attendiamo il macello. 
Infine, colgo l'occasione di farti i miei migliori auguri di buon Natale e buone Feste, e non massacrarmi troppo America mi raccomando, anche perché sennò il festone di Natale alle Nazioni con torte dai colori improponibili chi lo organizza? A presto^^
(Recensione modificata il 18/12/2019 - 03:19 pm)

Recensore Junior
11/12/19, ore 11:17

Così ora non possono tornare indietro né America né Giappone. Bella l'idea di far trovare America dai suoi soldati, in fondo le loro anime sono collegate, però sei riuscita comunque a far emergere l' individualità e un po' di egoismo da parte umana. Infine che dolce Inghilterra, lui darebbe la vita per fare in modo che America sia al sicuro.

Recensore Junior
07/12/19, ore 19:10

Ciao!
Questo ricordo che Giappone e Cina condividono l'ho trovato molto dolce: riflette un po' l'atmosfera tra Cina e Inghilterra, con i dolcetti e il portico affacciato al giardino, ma qui è sicuramente tutto più rilassato, più familiare e tranquillo. Già da allora Giappone era costellato di dubbi e di incertezze sulle sue vere capacità, e Cina si dimostra davvero un buon maestro. In questa piccola scena, in Cina e Giappone che osservano la stessa Luna e vedono cose differenti, credo sia racchiusa l'essenza dell'intera storia: è anche e soprattutto una lotta di persone e nazioni che vedono il mondo in maniera differente perché hanno vissuto esperienze differenti, e non riescono a comprendersi, portando avanti queste incomprensioni anche con la guerra. Come la fine dello scorso capitolo, dà un significato più profondo a Giappone, che dalla sua cabina non riusciva a raggiungere la Luna con lo sguardo: vedendolo così confuso per tutte le preparazioni finali dell'attacco, avrei voluto che avesse potuto guardare la Luna anche in quel momento.
Più che seccarmi perché gli ufficiali non lo fanno parlare con Inghilterra (sapevo che niente avrebbe fermato l'attacco) mi ha scoraggiato vedere quanto poco potere Cina possieda a questo punto: di solito le nazioni sono trattate con un certo rispetto, e direi che gli ufficiali e non solo fanno quello che possono per aiutarli in ogni modo, ma Cina sembra aver perso ogni cosa.
Speravo che Inghilterra e Canada riuscissero a raggiungere America, almeno per la pace mentale del primo: tutti questi viaggi e questa specie di "inseguimenti" di qualcuno che continua a sfuggire lo stanno davvero stancando oltre il limite; Canada è abbastanza divertito dalla cosa, mail povero Inghilterra è spossato sia fisicamente che mentalmente. Spero che dopo non esser riuscito a trovare America sia andato a dormire un pochino, non voglio vederlo affrontare il prossimo attacco in queste condizioni.
Non pensavo di associare queste idee ad America, onestamente, ma credo che il suo desiderio di stare da solo fosse davvero adatto al momento, per osservare da lontano il suo popolo, che riesce ancora a essere spensierato: America che passeggia tra le case e i locali, osservando contento i soldati felici, ma distaccato da loro al punto che le persone non lo vedevano nemmeno, la trovo un'immagine molto poetica. Sono contenta che sia riuscito a passare una notte serena per l'ultima volta.
Lo so, lo so. Lo dico sempre. Ma questo diario è davvero uno dei migliori che tu abbia scritto. Ti colpisce quanto questo attacco e le sue conseguenze abbiano cambiato America, il punto d'inizio di una tragedia colossale che si estende fino a oggi. Trovo affascinante questa visione perché non siamo abituati a vedere America come quello divorato dagli incubi della guerra, dalle urla di terrore e dal rimorso: sono sempre più curiosa di vedere la sua evoluzione durante il conflitto. Sto ancora aspettando il giorno in cui anche io mi meriterò di nuovo il riposo, la pace, la serenità, e il perdono: in una sola parola finale hai capovolto completamente il significato delle parole di America (almeno per me): presa com'ero da quello che succederà ad America stesso, non avevo ancora pensato a quello che America metterà in atto contro Giappone e il suo popolo. Allora America si tormenta non per quello che ha subìto la sua nazione, non solo, ma anche per quello che lui ha commesso: le urla di dolore sono quelle dei civili giapponesi, le bombe sono quelle che lui stesso ha sganciato. E lui si angoscia perché non potrà mai avere il perdono. È cambiata davvero la prospettiva di tutto il diario. Ripeto comunque che queste sono state mie impressioni, magari sono stata negligente io a non pensarci prima perché ero distratta xD. 
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
MT

Recensore Veterano
04/12/19, ore 22:01

~~Questo capitolo è stato bellissimo e tristissimo allo stesso tempo. Anzitutto è stato molto toccante il ricordo vissuto contemporaneamente da Cina e Giappone in sogno. La scena della luna mi è piaciuta moltissimo. Ho adorato la saggezza di Cina, che però a volte sembra quasi soffocare Giappone non dandogli quasi tempo di esprimere le proprie emozioni, e mi è piaciuto il fatto che quest’ultimo non abbia rivelato per intero il sogno alla sua parte oscura e continui a riflettere sulle parole di Cina preoccupandosi anche della sua reazione all’imminente attacco che sta preparando. Ho provato anche simpaticamente compassione per il povero Inghilterra che, stanco morto, si ritrova a rimbalzare qua e là insieme a Canada per cercare America (questa sorta di “inseguimento” in vista del pericolo che si avvicina sempre più conferisce più suspense alla narrazione). Ed infine, mi stringe veramente il cuore nel vedere America incupito e confuso perché tormentato dai cattivi presagi e che si gode inconsapevolmente l’ultimo sonno tranquillo e lontano dai clamori della guerra. Mi veniva quasi da piangere leggendo il suo diario che spiega come sarebbe cambiata la sua personalità e come il suo sonno continui ad essere tormentato nonostante siano trascorsi molti anni. Vedere America ferirsi e cambiare sarà una cosa che mi strazierà il cuore, e se già l’idea mi incupisce adesso figuriamoci come sarà quando avverrà l’attacco vero e proprio, peraltro durante il sonno, nel modo più traumatico possibile. Spero che Inghilterra e Canada sappiano stargli vicino e che comunque rimanga viva in America almeno in parte quell’ingenuità e quel senso di giustizia che adoro in lui. Con i fazzoletti già pronti ti saluto e mi preparo al prossimo capitolo.

Recensore Junior
26/11/19, ore 19:03

Questo capitolo mi da la sensazione di una bolla, bella e tranquilla finché non scoppia. Cina vorrebbe tornare ai giorni in cui si prendeva cura di un piccolo e dolce Giappone e cerca di impedire che il Giappone cada ancora di più.