Recensioni per
Il Miele sul Bicchiere
di _Frame_
~~Ti faccio come sempre i miei complimenti, stai descrivendo questa battaglia in modo minuzioso e coinvolgente senza intaccarne la dinamicità. Le sofferenze fisiche e psicologiche che subisce America nel vedere le proprie navi distrutte e i propri uomini morire sono palpabili, come pure la sofferenza di riflesso di Inghilterra, frustrato dal non poter far nulla e messo brutalmente davanti alla regola del tre. Giappone ha mostrato il suo lato più subdolo e spietato tra l’altro ancor più motivato dalla presenza di Inghilterra, ma dall’altro c’è la forza d’animo di America e del suo popolo, che continuano a combattere e la Nevada che è divenuta un simbolo di speranza. Stupendo come sempre, non vedo l’ora di leggere il seguito. Un saluto^^ |
Stupendo! Inghilterra è come una mamma chioccia, si sente in ansia quando non può controllare i suoi piccoli, preferirebbe farsi aprire di nuovo come una salmone da Prussia piuttosto che vedere America o Canada soffrire. Giappone è proprio crudele, sta facendo quanto più male possibile per vedere America soffrire e di conseguenza vendicarsi su Inghilterra, però non ha tenuto conto di quanto America possa essere cocciuto. |
Ciao! |
America nonostante tutti i danni che Giappone gli ha provocato resiste e questo sta facendo dubitare Giappone che non ha idea di cosa spinga America ad una resistenza così forte. Non ha capito che ad America stanno a cuore le vite dei suoi uomini |
Salve, ho appena finito di recuperare tutta la storia. La trovo molto bella, ben scritta e curata in tutti i particolari. È molto coinvolgente e mi ha emozionato più volte, facendomi affezzionare a tutti personaggi (nazioni,umani,animali e navi comprese). Penso che un pregio della sua storia sia il fatto di rappresentare gli eventi in modo neutrale, e allo stesso tempo di denunciare la crudeltà e l'insensatezza della guerra.A mio avviso non è una semplice fan fiction su Hetalia, ma molto di più,visto che tratta di temi così ampi. Adoro inoltre le sue descrizioni dettagliate infatti ,in questo capitolo, riuscivo quasi a sentire, tanto era ben descritto, il dolore del povero America.Sono davvero curiosa di sapere come si evolverà la storia e che cosa accadrà ad Alfred. È la prima volta che scrivo una recensione,quindi mi scuso se la recensione è scritta male. Le auguro il meglio e la ringrazio di cuore per aver creato una storia tanto bella ed emozionante che è riuscita a toccare le corde del mio cuore e a tenermi compagnia in questi 5 mesi(sono lenta a leggere:\).Saluti💜 |
Ciao! Immaginavo che Inghilterra si sarebbe sentito terribilmente in colpa perché avrebbe attribuito la colpa dell'attacco interamente a se stesso, ma vedere che si sente ancora così dopo molti anni (come nel caso del diario) è davvero triste. Il suo diario esprime davvero come un sentimento comune a tutte le nazioni di profondo pentimento che sembra non si risolverà mai in una completa assoluzione o perdono per quello che hanno fatto, nemmeno per se stessi. Adoro l'inizio del capitolo. Ti dà l'idea della portata di quello che è appena cominciato, un po' l'inizio della fine. Il vero inizio della guerra mondiale. Ho fatto fatica a immedesimarmi in America all'inizio, quando si guardava intorno non capendo cosa stesse succedendo, perché pensavo che un attacco giapponese fosse abbastanza ovvio a quel punto, ma adesso mi sembra ingiusto pensarla così. Noi lettori, a parte qualche battaglia o dettaglio, sappiamo perfettamente cosa succederà, e io a volte tendo a trasferire questa consapevolezza sui personaggi, come ho fatto anche leggendo questa parte del capitolo. Solo che loro non hanno idea di cosa succederà intorno a loro, se le loro forze saranno sufficienti a combattere contro chi li minaccia; Inghilterra attraversa un momento di smarrimento pensando che l'Asse è tutt'altro che indebolito, che nessuno può prevedere cosa succederà in questa guerra fuori controllo. Forse sono considerazioni ovvie, ma a volte ho bisogno di ricordarmelo; vedendola così mi sembrano così fragili, esattamente come America che non sapeva nemmeno da dove provenisse l'attacco. Era tutto così confusionario, i siluri esplodevano uno dopo l'altro senza tregua, tanto che America è stato colpito ripetutamente senza poter far nulla per difendersi. Era una sofferenza vederlo così ferito, e appena all'inizio dell'attacco dopotutto. Ha fatto bene a tagliar corto e andare direttamente a cercare Giappone, per ora mi sembra il modo migliore per fare qualcosa contro l'attacco. E poi ero curiossissima di sapere cosa si sarebbero detti. Apprezzo moltissimo la maniera determinata con cui America ha gestito l'incontro con Giappone, nonostante fosse evidente nella sua voce l'incomprensione per il suo attacco improvviso, che sembra abbia interpretato come un tradimento, e la consapevolezza che avrebbe potuto fare qualcosa di più per difendersi. Mi ha colpito l'osservazione che America si sia fidato più di Giappone che dello stesso Inghilterra, che abbia attribuito a Giappone più onestà di quella che possiede davvero. Le sue emozioni, sebbene controllate, facevano un grande contrasto con l'impertubabilità di Giappone, che si concede al massimo qualche espressione di scherno per l'ingenuità di America. Mai come adesso mi ha dato l'impressione di una forza che non può essere fermata, determinata a terminare questo massacro (nonostante tutte le indecisioni mostrate nei precedenti capitoli). Per certi versi, ho trovato la seconda parte del capitolo dedicata ad Inghilterra e Canada più interessante della prima (il capitolo è tutto una meraviglia, ovviamente). Si sente che questa sarà una grande occasione per Inghilterra, per comprendere molte cose sul suo rapporto con America e Canada: in questi pochi minuti si è trovato sommerso da un mare di disperazione; un attacco improvviso di cui si sente l'unico responsabile, America definitivamente irraggiungibile e in pericolo, l'incertezza per il futuro della guerra, la necessità di dividersi da Canada. Ho apprezzato in particolare tutta la forza che ha dovuto impiegare per separarsi da lui. Nonostante tutta la paura per lui, ha compreso che non avevano davvero altra scelta. Non mi aspettavo che Inghilterra collegasse così velocemente il suo attacco a Taranto a quello di Pearl Harbor, poiché pensavo che sarebbe stato troppo preso dall'attacco. Trovo strano vedere Inghilterra pentirsi delle sue azioni, tornare così radicalmente sui suoi passi e pensare "Non avrei dovuto fare questo". Però sono contenta, in un certo modo, che stia avendo modo di affrontare questo sin da subito: credo che Inghilterra stia iniziando ad attraversare una crisi profonda, spinto dal profondo dolore che pensa di aver inflitto ad America, che immagino lo aiuterà a cambiare molto. Mi ha fatto piacere che abbia finalmente provato dell'empatia per la situazione di Spagna e Romano di tutti quei capitoli fa (mi ricordo quel lieve accenno di pentimento che mostrò a Taranto), nonostante abbia dovuto trovarsi nella loro stessa situazione per capirli. E davvero la regola del tre sembra essersi accanito su di lui, è assurdo come certe situazioni si siano replicate: un attacco improvviso a un porto che contiene la maggior parte delle navi dell'esercito, una nazione che a fatica riesce a difendersi, e qualcuno separato con la forza da colui che voleva proteggere (a pensare all'indifferenza con cui Inghilterra ha evocato quel muro per separare Spagna e Romano davvero mi viene da pensare che non potevi trovare modo migliore per punirlo). In quanto a Canada, ha già dimostrato la capacità di non farsi prendere dal panico ed è riuscito a pensare in maniera lucida sulla cosa migliore da fare quando Inghilterra non ne era in grado; sono sicura che farà tanto per aiutare il fratello. Mi piacerebbe vederlo in battaglia. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! MT |
L' attacco è iniziato ! povero Americ un colpo gli è venuto! |
~~Che dire, siamo finalmente giunti all’attacco e questo arco che, a quanto ho capito, preparavi da tanto tempo non ha deluso come sempre le aspettative. Inconsciamente ho suddiviso il capitolo in tre parti ideali. |
Eccomi qua! Mi è piaciuto molto come hai fatto interagire in questo capitolo gli umani con le nazioni, soprattutto mi ha colpita il legame tra il soldato Elliott e America e il fatto che solo Elliott sia riuscito a trovarlo. Mi sono piaciute le descrizioni dei soldati e marinai che si divertono e rilassano tra i locali totalmente ignari del pericolo imminente e non ho potuto fare a meno di paragonare l'allegria dei soldati americani che se la spassano alle Hawaii con i poveretti che si trovano a combattere in Unione Sovietica mezzi congelati e in condizioni miserabili e disperate, è davvero un contrasto fortissimo. Canada è davvero dolcissimo, mi ha fatto una tenerezza enorme quando si scusava con i passanti contro cui era andato a sbattere e quando si era stupito che la cameriera lo avesse notato *-* Invece Inghilterra che dà in escandescenze perché non riusciva a trovare America da nessuna parte e che cercava di trovare mille scuse per fermarsi a mangiare e bere mi ha fatto troppo ridere XD E anche lui comunque mi ha fatto tenerezza quando ha parlato a Canada di America, soprattutto quando ha detto che non si sarebbe mai aspettato che America diventasse così esuberante e ottimista essendo stato cresciuto da lui che è così cinico e burbero. Spero che seguirà il suggerimento di Canada e che un giorno riuscirà ad aprirsi con America e dirgli tutto questo, anche se ormai lo dovrebbe sapere che America lo adora lo stesso anche se è così cinico e bisbetico! :3 America è inquieto e ha già avvertito che su di lui incombe una minaccia, e infatti proprio alla fine quando Inghilterra e Canada l'avevano trovato sono arrivati gli aerei di Giappone pronti a bombardare! Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo in cui finalmente si entrerà nel vivo dell'attacco! A presto |
Ciao! |
Come sempre capitolo scritto magistralmente. Mi piace, inoltre, che tu riesca quando puoi a dare spazio anche alle emozioni e alle reazioni dell'esercito, pur essendo un fan fic completamente incentrata sulle Nazioni, ed è divertente vedere come il popolo nutra sempre un misto di preoccupazione, rispetto ma anche a volte noncuranza o rassegnazione ai difetti nei confronti del proprio Rappresentante, come se si trattasse di un superiore ma al contempo di un loro pari (l'ho notato in ogni arco, poi magari è un'impressione mia boh). "Pronta a sparare sui cattivi baby?...E' l'ora della giustizia"...questa frase è proprio da America ahaha, mi ha strappato un sorriso. Di questo capitolo comunque mi rimangono due immagini drammatiche: la prima Giappone irradiato da un sole nascente di fuoco, simbolo della sua Nazione, che da il via all'attacco, e dall'altra America che, dimentico per qualche attimo delle sue preoccupazioni, corre sollevato da Canada e Inghilterra ma si ritrova a fermarsi a fissare esterrefatto lo sciame di aerei che presto si abbatterà su di lui e sulla sua gente (questa immagine è molto d'effetto, mi ha fatta rabbrividire, anche perché, da brava scrittrice, l'hai messa proprio alla fine per lasciare nel lettore quel senso di angoscia e suspense che è necessario al contesto). Che dire, l'attacco è iniziato e non si torna indietro, attendiamo il macello. |
Così ora non possono tornare indietro né America né Giappone. Bella l'idea di far trovare America dai suoi soldati, in fondo le loro anime sono collegate, però sei riuscita comunque a far emergere l' individualità e un po' di egoismo da parte umana. Infine che dolce Inghilterra, lui darebbe la vita per fare in modo che America sia al sicuro. |
Ciao! |
~~Questo capitolo è stato bellissimo e tristissimo allo stesso tempo. Anzitutto è stato molto toccante il ricordo vissuto contemporaneamente da Cina e Giappone in sogno. La scena della luna mi è piaciuta moltissimo. Ho adorato la saggezza di Cina, che però a volte sembra quasi soffocare Giappone non dandogli quasi tempo di esprimere le proprie emozioni, e mi è piaciuto il fatto che quest’ultimo non abbia rivelato per intero il sogno alla sua parte oscura e continui a riflettere sulle parole di Cina preoccupandosi anche della sua reazione all’imminente attacco che sta preparando. Ho provato anche simpaticamente compassione per il povero Inghilterra che, stanco morto, si ritrova a rimbalzare qua e là insieme a Canada per cercare America (questa sorta di “inseguimento” in vista del pericolo che si avvicina sempre più conferisce più suspense alla narrazione). Ed infine, mi stringe veramente il cuore nel vedere America incupito e confuso perché tormentato dai cattivi presagi e che si gode inconsapevolmente l’ultimo sonno tranquillo e lontano dai clamori della guerra. Mi veniva quasi da piangere leggendo il suo diario che spiega come sarebbe cambiata la sua personalità e come il suo sonno continui ad essere tormentato nonostante siano trascorsi molti anni. Vedere America ferirsi e cambiare sarà una cosa che mi strazierà il cuore, e se già l’idea mi incupisce adesso figuriamoci come sarà quando avverrà l’attacco vero e proprio, peraltro durante il sonno, nel modo più traumatico possibile. Spero che Inghilterra e Canada sappiano stargli vicino e che comunque rimanga viva in America almeno in parte quell’ingenuità e quel senso di giustizia che adoro in lui. Con i fazzoletti già pronti ti saluto e mi preparo al prossimo capitolo. |
Questo capitolo mi da la sensazione di una bolla, bella e tranquilla finché non scoppia. Cina vorrebbe tornare ai giorni in cui si prendeva cura di un piccolo e dolce Giappone e cerca di impedire che il Giappone cada ancora di più. |