[ REDDIE ]
« Stai insinuando che io non possa vivere senza di te, Eds? »
« Veramente non... » Un attimo. Perché non porla in questi termini? « Sì. » Ecco! « Stavo insinuando proprio quello. »

"Buona fortuna per quel po' di me che porterai con te."
Muro della stazione.

E quando i The GazettE hanno un nuovo chitarrista dall'aspetto puro e innocente e il più scalmanato e poco delicato di loro se ne innamora e fa di tutto per conquistarlo non può che accadere una vera e propria baraonda di guai...

Angie e Andrea, vicini di casa e migliori amici da anni.
Angie che ha un sogno nel cassetto, Andrea che è innamorato di lei e ora ha paura di perderla.
Un avvicinamento e il loro definitivo addio potrebbero avvenire contemporaneamente, in un pomeriggio d'estate quando il caldo impedisce di pensare in maniera logica.

Quel pomeriggio di febbraio eravamo perfette. Quel pomeriggio di febbraio è il mio più grande rimpianto.

"Per lei era diventato facile far finta di nulla, anche se i gesti o le parole della gente la colpivano come degli schiaffi. Era diventata brava a sorridere anche se dentro si sentiva morire, a non ricambiare il male che le veniva fatto anche se ne aveva la possibilità."
Prompts:
1. Coperta leggera
2. Ultima foglia autunnale su un albero
3. Occhi verdi pieni di lacrime

Fu una sera di autunno, pioveva, per terra era bagnato. Sono i miei primi ricordi, i primi ricordi di quando incontrai i Ghoul. Di quando incontrai Uta.
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[N.d.A. Salve a tutti, questa è la mia storia! E' un periodo un po' pesante e scrivo solo e unicamente per rilassarmi quindi perdonate le sviste, non rileggo molto. Per il resto adoro il personaggio di Uta ma credo che al momento sia molto piatto. Ho deciso di renderlo un figo frustrato come lo immagino nella mia mente. Spero che l'idea vi piaccia. Commentate se volete!]

"Chissà se sorride come faccio io, con quel velo di malinconia nello sguardo ogni volta che la sua figura mi attraversa la mente."

Chiusi gli occhi,quando li riaprii mi sentivo strana.Mi chiesi se ero morta...in realtà non ero morta,anzi ero sul punto di iniziare una nuova vita;non ero arrivata in inferno, oppue in paradiso..ero semplicemente stata catapultata in quel luogo. Il Luogo

Lei pensò che in qualsiasi cosa si potesse trovare una luce. Forse anche in quel posto.

Credo sia da premettere che non sono una fan della saga, tuttavia ho trovato il personaggio di Edward affascinante e per un certo verso descritto superficialmente. Da ciò nasce questa song-fic, senza alcuna pretesa.
"Bocca dentro bocca e non chiederti perché tutto poi ritorna
in quel posto che non c'è,dove per magia tu respiri dalla stessa pancia mia.
potrei sentire il tuo respiro caldo, le tue labbra morbide. Dio aiutami, perché questo inferno è un paradiso. Ti potresti aggrappare alla mia camicia, facendola piegare come hai fatto con la mia anima. Potrei sentire le tue labbra sul collo, appena sotto l’orecchio, e brividi mi attraverserebbero la schiena. Ce ne staremmo nel nostro mondo che nella realtà non esiste: un posto dove potremmo amarci senza paure."

Prima classificata al contest  "Parlami d'amore, Mariù"  indetto da nausicaa black sul forum di efp.
Sulle note della canzone dei Negramaro, uno shot che racconterà i sentimenti e i pensieri di Charlie che ancora una volta si scontrerà con il suo grande amore.

Yuri si prepara, raggiunge il centro della pista osservando il ghiaccio, alza gli occhi su Otabek dietro le protezioni perimetrali nel suo bel completo elegante, trovandolo bellissimo, mentre è certo al mille per mille che Viktor lo stia osservando dagli spalti. Ma non gli darà la soddisfazione di incontrare il suo sguardo. Almeno non prima di avergli soffiato via il record mondiale.
"Plisetski si esibirà sulle note di "Quel posto che non c'è"".
La voce torna a propagarsi, mentre la musica parte.
Le note del piano lente danno il via all'esibizione, mentre Yuri percepisce i suoi pensieri volare altrove.

Dal 1° capitolo.
> L'agitai appena davanti al suo viso, in attesa. La prese, passandosi la lingua tra le labbra e sfiorando la mia mano, stringendone appena la stoffa ancora calda.
Chiusi gli occhi sopraffatta da quel contatto tra le nostre dita, mordendomi piano il labbro inferiore. Dopo più di un anno, ancora, il solo sfiorare la sua mano mi rese debole e fragile, incapace di controllare me stessa e quella stretta improvvisa che avvolgeva il mio stomaco, immobilizzandomi. Mi persi per qualche istante in quel blu profondo che mi stava davanti, per poi distogliere precipitosamente lo sguardo e dirigermi all'interno dell'edificio.
> Lo sentii ridere quasi malignamente, per poi scuotere il capo e rientrare, lasciandolo solo sul tetto di quel locale.
Chiara, diciannove anni, e la voglia di prendere e spaccare il mondo a picconate. Innamorata dell'amore, romantica e sognatrice. Non avendo mai provato il brivido dell'amore fatto e non più sognato, si ritroverà a dover fare i conti con lui, Michael, vent'anni e un'esperienza ben più affinata di quella di lei. Ragazzo dolce ma non troppo, dovrà presto ricredersi sulle sue teorie sull' amore grazie a Chiara.

Mi chiedo cosa ci sia di così migliore in un posto in cui non siamo insieme.