sole id isolate anche tra le donne si crea una sorta di fratellanza di sodalizio come è accaduto fra i loro consorti ,ma perché tutto proceda per il meglio e che tra, la regina di ghiaccio e la principessa rossa dei grifoni possa essere abbassata la guardia e la mano tesa occorre l'intervento della biondina che calma gli animi di tutte. daph conferma che ha fiducia nel marito e in herm (E da quando la chiami per nome?! - La pungolò Ginny - per te non era, anzi è, una sporca mezzosangue? -- Senti Weasley, magari non saremo amiche per la pelle, né mai lo diverremo, ma se non te ne fossi resa conto, siamo salite sulla stessa barca nel momento che ci hanno dato marito. Se non ricordi, abbiamo avuto lo stesso trattamento. – Rispose senza tanti peli sulla lingua.
- Ha ragione la Greengrass, io ricordo quando le hanno messe insieme a noi - Intervenne Luna.
- Già ma io invece .. Ricordo perfettamente la faccia schifata che aveva, visto che doveva respirare la nostra stessa aria! O il modo come ci ha snobbato tutto il tempo! – Ribattè pronta Ginny con sguardo tagliente. Di certo non avrebbe passato un colpo di spugna sul modo indegno con cui si era comportata, lei come le altre.
Daphne ebbe il buon gusto di abbassare lo sguardo, ma poi lo rialzò con fierezza e disse – Nemmeno io.. E davvero se potessi tornare indietro non rifarei gli stessi errori. Non sono una stupida Weasley, ho imparato molto in questo periodo, su di me, sulla mia famiglia, su quello che mi è stato inculcato sin dall’infanzia. Ho imparato, capito, preso atto. Se sopravvivremo, se ne usciremo, molte cose saranno diverse, io sarò diversa. E so che forse non merito il tuo perdono, ma per quello che vale, ti chiedo scusa.-
Ginny rimase basita, sentire la regina di ghiaccio dei serpeverde scusarsi, non lo avrebbe mai creduto possibile. Incapace di reagire non rispose e l’altra fece per girarle le spalle, era inutile aspettarsi qualcosa, al posto della Weasley lei non avrebbe mai perdonato, anzi si sarebbe vendicata delle umiliazioni subite.(si ma qui parliamo di una grifona e per di più weasly il che fa capire che non agirà come una serpe certo il torta è grande ed è difficile da mandare giù, ma non è detto che il tempo non possa facilitare la cosa, e poi ci sono sempre luna ed herm che cercheranno di far da paciere tra le due e far si che il perdono sia più forte dell'odio, perché è questa una delle lezioni di sil e di molly)
Ma la voce decisa di Ginny la trattenne - Greengrass, non mi sei mai piaciuta, a scuola eri una insopportabile spocchiosa, viziata ragazzina e, anche dopo, non mi hai dato un’impressione diversa. Ma oggi mi hai sorpreso… Forse ti ho sottovalutato… Vedremo.. Non posso scusarti, non oggi almeno, ma quando sarò davvero sicura che le tue sono parole convinte e non da serpeverde opportunista e voltagabbana, ti inviterò a cena da me(la porta è socchiusa e col tempo credo si aprirà)
dra è un maestro severo e si apetta il meglio da tutti lei compresa Insieme provavano e riprovavano. Tutto doveva risultare sincronizzato o per loro sarebbe stata la fine.
Tutti avevano i nervi a fior di pelle, esausti e preoccupati si ponevano la stessa domanda, se c'è l'avrebbero fatta. Erano dubbiosi, incerti, ma allo stesso tempo incentivati. Non ignoravano che la loro era un impresa titanica, Voldemort era un avversario quasi invincibile. Ma la consapevolezza di quanto ci fosse in gioco li spingeva a tentare la sorte. Draco non perdeva occasione di ricordare il motivo di tutti quegli sforzi. Ma nelle loro mente le parole della Granger, “ se restiamo concentrati vinceremo ”, rimanevano saldo pilastro del loro impegno. La mezzosangue aveva acceso la speranza nei loro cuori e sulle sue ali si accingevano a sfidare il lord Oscuro .Spesso lei si fermava ad osservarli, mentre riprendeva fiato. I movimenti erano eleganti, fluidi, , ma Draco aveva una marcia in più. Calamitava il suo sguardo catturandola.
Stanco di quella apatia, della quale si rivestiva ogni volta che erano in privato, sbottò, sedendosi pesantemente sul materasso,
- Ora cosa c'è? - Fu volutamente brusco.
- Niente… - Mormorò evitando il suo sguardo.
- Bugiarda, pensi che non veda e non senta? Smettila di tormentarti, è inutile! – Ribattè secco.
Lui l'aveva udita? Aveva ascoltato il suo pianto silenzioso? Pensava di essere riuscita a mascherarlo, evidentemente lo aveva sottovalutato.
Ho paura di non farcela, di tirarmi indietro all'ultimo minuto, io non sono un assassina a sangue freddo. Un conto è colpire un manichino .. Ma un essere vivente..- Ammise con un filo di voce.
Se non vuoi farlo per quelli morti e per quelli che moriranno, fallo per Hyperion. – La provocò volutamente. Doveva scuoterla, non doveva cedere ai nervi. Doveva mantenere il sangue freddo.
Era la prima volta dalla notte del loro rientro che nominava il figlio, era la prima volta che non si addossava tutta la colpa.
Si perchè in fondo l'artefice era Voldemort e quello che aveva fatto alle persone. Lui agiva senza curarsi se infliggeva ferite profonde, indirettamente era lui la causa di tutto. Ora forse, grazie al coraggio di una mezzosangue e alla coscienza ritrovata di un pugno di mangiamorte pentiti, lo avrebbero scoperto. (dra si domanda come sarebbe stato il mondo se potter non avesse fallito lui stesso avrebbe potuto diventare un uomo diverso ,ma non è mai troppo tardi per cambiare se stessi l’importante è crederci ed un motivo così forte per non cedere ai momenti di sconforto e fragilità , quando l’essere del passato sembrerà sempre più invitante, l motivo cè il figlio ma chissà che anche la riccia non possa aiutarlo, o meglio non possano aiutarsi a vicenda)
(D’impulso lui l’abbracciò e si sentì confortata dal suo caldo abbraccio. Si appoggiò alla sua salda forza che la sosteneva.
Lentamente le parole tornarono a sgorgare, lei parlò di Hyperion e del suo dolore, ma anche del passato, di piccoli e grandi fatti che le erano accaduti, della sua infanzia, della scuola, degli amici, degli orrori che aveva vissuto e poi di come aveva affrontato il loro strano matrimonio, ogni cosa. E lui, mentre lei parlava, imparava a conoscerla meglio, scopriva grandi e piccole cose che ignorava, e si scoprì ammirato di questa donna che si scopriva lentamente. Ma dovette anche affrontare il fatto che aveva reso la sua vita un inferno dal giorno che l’aveva sposata. Fu obbligato a guardare in faccia la realtà e prenderne atto. Ma anche lui per la prima volta nella sua vita aprì il suo cuore, parlandole di se stesso, l’infanzia, gli ideali, la dura realtà dei mangiamorte, anche il matrimonio con lei dal suo punto di vista, e lei stessa imparò molto quella notte su Draco.)finalmente un gesto che è stato in grado di rompere il muro del silenzio del dolore, finalmente i 2 iniziano o meglio riprendono ad aprire i loro cuori , chissà che da questa notte non possa nascere una nuova coppia
Anche sev si stava dando da fare Severus era chino sui suoi calderoni.Stava producendo pozione soporifera in grande quantità, necessaria per addormentare la guardia, o il gruppo non si sarebbe potuto smaterializzare inosservato. La scomparsa di dieci persone, era impossibile coprirla senza un aiuto esterno. Avevano elaborato il piano nei minimi dettagli, nulla era lasciato al caso.
Lui li avrebbe attesi insieme all'Oscuro, per non dare nell'occhio, ma poi si sarebbe unito a loro. Avrebbero messo la parola fine a quello sterminio, creato una nuova era.
Se socchiudeva gli occhi poteva sentire il sapore della vittoria.
Finalmente poteva vendicare la sua Lily, e mettere così a tacere il suo senso di colpa.
In tutti quegli anni si era battuto il petto, aveva giurato di proteggerla insieme al figlio, ma aveva fallito, ed ora aveva la possibilità di riscattarsi, sperando che lei lo perdonasse. |