i destino e la vita sembrano aver preso la riccia come loro bersaglio preferito , ancora una volta è stata colpita forse mai come prima un figlio per cui ha lottato e che non ha neppure potuto ne vedere ne prender in braccio. per il bene di tutti doveva chiudere , zittire il suo cuore di madre per lasciar posto al cuore di guerriera per combattere una guerra che pareva infinita, che aveva mietuto vittime da entrambe le parti, ma che a lei ogni volta aveva strappato a "morsi " un pezzo di cuore.
(Merlino le aveva detto di salvare Draco da se stesso. Ma chi avrebbe salvato lei?
Come moglie l'avrebbe fatto " affogare " volentieri, non meritava il suo perdono e tanto meno la redenzione che ora, annaspando nel mare dell'emozioni, lui sperava, ma come grifona non poteva permettere che lui ponesse fine alla sua vita, almeno non così.
Troppo facile direi addio al mondo per lavarsi la coscienza.La sua espiazione sarebbe stato averla davanti tutti i giorni, guardala in faccia e ricordare cosa aveva fatto.) sono completamente d'accordo con lei uccidersi è da vigliacchi ed è ora che dra impari a crescer e dimostri di essere uomo affrontando le conseguenze delle sue azioni
Sulle prime cissy non vuole ascoltare la nuora ma poi sentendo del figlio accetta , ed ha fatto bene perché era proprio vero E solo allora la madre di Draco comprese, anche quella era una sorta di missione affidatele, ma la cosa buffa fu che ne capì anche il perché.Entrambi dovevano venire a patti con loro stessi, far cadere le barriere perdonandosi a vicenda, ma soprattutto accettandosi, mettendo da parte il rancore.se volevano avere un altra possibilità di felicità cissy benedì quella ragazza , che da schiava-sposa ora era diventata per lei una nuora quasi una figlia , che nonostante il male ricevuto cercava di salvare il marito stava cercando di far leva sui suoi sentimenti, che lui si ostinava a negare, ma l’armatura scricchiolava, crepe si andavano aprendo, lasciandolo nudo ed indifeso.
Vattene. non voglio la tua commiserazione, va altrove a sputare le tue frasi filosofiche - sibilò irritato. Merlino, cosa faceva lì?! Cosa voleva da lui?! Non sapeva che le bastava attendere, per avere la sua vendetta?!
- Oh certo, tu sei Draco Malfoy, ed anche il dolore ti appartiene. Come tutto del resto. Beh, ti do una news, non è così! - Esclamò piccata - scendi dal tuo piedistallo principino, la vita è anche questo, ci sottopone a prove dure per forgiarci. Io.. Io soffro più di te. Cosa credi? Almeno tu lo hai potuto stringere anche se per poco, io..- E la voce si ruppe - IO NO! -mentre lentamente avanzava verso di lui, - Troppo facile cercare la via più breve, farsi cullare dalla morte, per mettere a tacere il rimorso! .-
- Vattene, non ho bisogno di una sputa sentenze come te, tu non sai un cazzo! Farti partorire non mi ha reso un cavaliere dalla brillante armatura. Non voglio la tua pietà! Lasciami solo! – Le intimò secco, quasi rabbioso.
- E' vero, non so nulla di te, ma non è pietà, è semplicemente sostegno, siamo due genitori che hanno appena perso il figlio, uniti sotto lo stesso doloroso sentimento. Siamo nella stessa barca, Draco! – Insistette a voce bassa ma chiara.Hermione gli giunse finalmente di fronte, aveva gli occhi lucidi ed era sfinita, si reggeva in piedi a stento, ma lo fissava dritto negli occhi senza timore, come non aveva mai fatto.
- Credi davvero di essere il solo a soffrire? –
- Vattene! Cosa non ti è chiaro, mezzosangue? Ho detto VATTENE!! – Ruggì, alzando una mano come per colpirla.(ma non l'ha picchiata abbastanza e si che aveva detto che mai più si sarebbe fatto rendere dalla rabbia con lei)
Avanti fallo! Colpiscimi! Che aspetti! Non sarebbe la prima volta! – Lo sfidò, mentre le lacrime le scorrevano sul viso La mano di Draco rimase sollevata in aria, poi si abbassò di colpo, fermandosi ad un soffio dal suo volto, che sfiorò con delicatezza.
- Ma cosa vuoi da me? Non hai ancora capito?! Hai vinto. Mi hai battuto…. Mio figlio è morto. Ed è accaduto per colpa mia, perché sono uno stolto pieno di se… Cosa altro mi rimane? Cosa? COSA?! MALEDETTA MEZZOSANGUE, MI HAI DISTRUTTO LA VITA!! - Urlò disperato e rabbioso. Lei barcollò e lui d’istinto la sorresse, mentre gli si accasciava sul petto(evviva)Non è rimasto nulla nemmeno a me… Sono una schiava, i miei amici sono morti, la mia famiglia anche, il mio mondo distrutto, sono in balia di un mostro che vuole usarmi come fattrice per bimbi destinati al martirio. Mio marito mi odia e mi disprezza. Il mio bambino è morto. Dimmi, in cosa, credi sia diversa la mia vita dalla tua? Non ho più nulla… sono sola(a guardarli non sono poi cosi diversi )Io sono una vittima, ma anche tu lo sei, ed entrambi abbiamo pagato un prezzo alto: il nostro bambino. - Poi lasciò che le lacrime fino all'ora trattenute scendessero, bagnandogli la camicia. Rigida tra le sue braccia, si lasciò sfuggire un singhiozzo, liberando tutto il dolore del suo cuore. Voleva che lui lo sentisse, che percepisse quanto male faceva, voleva che capisse che , odio e dolore, come amore e felicità, non erano una prerogativa di un solo ceto, di una singola persona, ma i tutti. Essere una mezzosangue non la rendeva meno umana di lui. Lui d’istinto la strinse forte, per la prima volta davvero consapevole di quello che le aveva fatto subire per tutto quel tempo.
Prima che arrivassi tu, tutto era talmente chiaro, talmente facile… Poi una complicazione dopo l’altra, ogni cosa è divenuta caos. Ti ho odiato, usato, tradito, una parte di me voleva distruggerti, eri quello che mi era stato insegnato a disprezzare, ma non eri come pensavo. Non c’era nulla di inferiore, nulla di infimo in te, eppure avrebbe dovuto… Chi sei tu, Hermione? Chi sei veramente(dra per la prima volta le apre il cuore mostrando la sua insicurezza)Perché vuoi salvarmi? Dovresti odiarmi…- Chiese in un soffio, incredulo.
- Ti ho odiato… E non saprai mai quanto… Ma ora ... Ora ho capito. Noi siamo due facce della stessa medaglia. Voldemort ha determinato il mio destino, ma anche il tuo… Entrambi siamo sue vittime e se lasceremo che l’odio ci accechi, lui avrà vinto. Non farlo per me, che so di non contare nulla, ma fallo per Hyperion. Vivi e combatti, per far si che non vi siano altri bambini sacrificati per causa di Voldemort. – Rispose lei, scoprendosi convinta di ogni singola parola che pronunciava.
Era certa che il dolore li avrebbe uniti, ed insieme sarebbero riusciti a trovare quella pace che ora ad entrambi era negata. Draco sobbalzò alla facilità con cui lei aveva pronunciato il nome del Lord Oscuro. Poi le parole gli ruzzolarono fuori inarrestabili dalla bocca(.il cuore di una donna di una madre è immenso cosi come l'amore che è in grado di superare anche il dolore e l'odio e trasformalo in comprensione e perché no anche in un amore forte quanto lo era prima l'odio)
- E’ colpa mia se nostro figlio è morto… Come puoi non odiarmi? – Non riuscendo a sostenere il suo sguardo, si girò verso il mare, dandole le spalle.(non è colpa sua era debole non sarebbe sopravvissuto , ma sarebbe morto per mano di un pazzo alla vana ricerca dell'immortalità, invece cosi può essere il motivo che unisce la serpe al grifone il purosangue alla mezzosangue che unisce due anime solitarie destinate ad incontrarsi scontarsi , ferirsi ma alla fine ad amarsi e diventare la fenice simbolo di una nuova speranza, questo era il compito del piccolo Hiperion)
Lascia che compia questo gesto, finché ne ho il coraggio, è la cosa migliore per tutti. Quello che mi merito… Lasciami al mio destino. Lasciami andare. –
Il senso di colpa lo devastava, non solo per Hyperion, ma anche per lei, per quello che le aveva fatto.Solo ora, tramite quella strana confessione, si era reso realmente conto di che bastardo era stato. Se solo ripensava a come si era comportato con lei, si sentiva un verme indegno di vivere. Non riuscì ad andare oltre, due braccia si avvolsero strettamente attorno alla sua vita . NO!! Ti prego… Ti scongiuro, non farlo! Non lasciarmi sola, non sono in grado di affrontare questo da sola.- Lui rigido come un pezzo di legno, quasi urlò – SONO SOLO UN MALEDETTO BASTARDO!! - Poi a voce più bassa sussurrò – Non merito di essere salvato.- Hermione rafforzò la stretta, disperata singhiozzò
- Non farlo! Non morire anche tu! Ho bisogno di te, e anche se sei un… - La parola le morì in gola - Aiutami, Draco! Voglio vendetta, come sono certa la vuoi tu, ed insieme, uniti, l'avremo. - Si teneva stretta a lui, aggrappata alla sua schiena, mentre Draco cercava di sciogliersi dalla sua stretta. Hermione ormai piangeva a dirotto, perdendo forza non riuscì più a trattenerlo.
- Ti prego! - Singhiozzò – Ti scongiuro, Draco, non farlo! - E si lasciò scivolare in terra ai suoi piedi. Un piccolo fagotto supplicante, addolorata e disperata, rimase lì piegata in due sulle ginocchia, incredula essa stessa di essere così tanto sconvolta all’idea della sua morte.Rigido, con il corpo sferzato dal vento e dal caos di violente emozioni, Draco fissava l'infinito, apparentemente ignaro della donna abbandonata a terra dietro di lui. Poi si girò, abbassando lo sguardo su di lei, e lentamente si chinò per poi aiutarla a sollevarsi.L'aveva sbeffeggiata, umiliata e dulcis in fundo maltrattata, eppure lei era lì, pronta a riaccoglierlo, a pregarlo di non uccidersi. Lui, che si era sempre sentito intoccabile perchè purosangue, ora si sentiva ancor meno di un verme, la feccia di questa terra. Improvvisamente la maschera che aveva vestito per tutta la sua vita calò, infrangendosi al suolo in mille pezzi, insieme al suo orgoglio e al suo onore di purosangue.
Le lacrime gli iniziarono a scorrere sul viso inarrestabili. D’impulso si girò e la strinse forte, affondando il viso sul suo collo.Singhiozzi silenziosi lo scuotevano.
Sentiva le mani di lei sulla schiena, il corpo femminile premersi al suo, quasi volesse cullarlo. Tra le braccia di quella donna unica pianse tutte le sue lacrime, uccidendo definitivamente il Draco Lucius Malfoy, purosangue senza cuore, per rinascere a nuova vita solo come Draco.
Poi dopo infiniti minuti eterni, mentre Narcissa, testimone silenziosa, in lacrime assisteva, ebbe la forza di chiedere in un sussurro dolente – Riuscirai mai a perdonarmi?-Lei lo strinse con tutte le sue forze. – Ci posso provare, solo questo posso prometterti, forse il tempo lenirà le mie ferite… Il passo verso di te io l'ho fatto quando ho scelto di venire qui. Ora devi essere tu a cominciare a perdonare te stesso. Adesso vivremo un giorno per volta, un’ora dopo l’altra e chissà forse, chissà quando, riusciremo di nuovo a sorridere… -
(herm l'orgogliosa testarda determinata regina dei grifoni arriva ad inginocchiarsi pregarlo perché non la lasci sola perché da sola non può farcela perché per assurdo è tutto quello che ha e la sua unica ancora di salvezza in quel mare di emozioni dolore , disperazione e pianto , anche lei si mette a nudo vincendo cosi la serpe che tra le sue braccia piange , e muta pelle per risorgere come draco , un uomo che ha capito i suoi errori e che è deciso a cambiare ed espiare e che ha capito quanto importante sono le emozioni che ha sempre rinnegato le parole di herm sono vere il cammino verso la felicità è lungo difficile tortuoso ma se lo faranno in due potranno appoggirsi e contare l'uno sull'altra )
mi è piacuto tantissimo |