Recensioni per
Rentrée
di epices

Questa storia ha ottenuto 575 recensioni.
Positive : 574
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
01/05/22, ore 00:50
Cap. 16:

Che insolito quartetto quello in viaggio per Compiègne! Il Dottor Lassonne, infatti, non è mai stato associato ad Alain e ai soldati della Guardia Metropolitana parigina né ha mai frequentato Oscar, André e Alain insieme anche se, finora, è stato più che altro un convitato di pietra.
Scopriamo qualcosa di più sulle circostanze della conoscenza fra André e Alain. Quest'ultimo, da volpe qual è, rompe il ghiaccio con frasi cretine per far abbassare la guardia e, poi, iniziare a sondare. Con la storia delle donne con nomi strani che potrebbero essere maschili, ci ha colto nel segno anche se non è arrivato alla verità.
Scopriamo anche che, in questa versione, il cavaliere nero non esiste, ma c'è un benefattore in nero che è Oscar. Perché, stranamente, il bene si può fare anche senza mettersi a fare il ladro in calzamaglia...
Il Dottor Lassonne ricorda ciò che Oscar gli disse in passato. Ha qualcosa a che fare con quella lapide che porta il nome di André?

Recensore Veterano
30/04/22, ore 12:52
Cap. 16:

Buongiorno Epices,
grazie all'atmosfera creata dalle tue parole  è stato facile immedesimarsi in Oscar, nel suo sentimento di desolata solitudine  "alle soglie dell'ennesimo inverno senza di lui". Perchè Oscar e André sono davvero indivisibili, loro due, Noi due..., sono parti di una stessa entità, "due ragazzi con la capacità di far sparire il mondo intorno", come  osserva fra sé e sé Lassonne.
Il tuo Alain è irresistibile: irriverente e inconsapevolmente oltraggioso,  per una volta si può dire che pur avendo le intuizioni giuste ha frainteso tutto!
Ma cosa è successo veramente ad Oscar e perchè si è rivolta a Lassonne sette anni prima?
Bravissima!



 

Recensore Master
30/04/22, ore 11:53
Cap. 16:

Ogni capitolo è una conferma.
A piccoli passi ci conduci verso il loro ritrovarsi, riscoprirsi. Perché 7 anni sono tanti e tante esperienze diverse li hanno portati ad essere persone diverse di cui ancora ognuno conosce poco dell'altro.
Perché in fondo questi due ragazzi non si parlano. C'è come una reticenza, un pudore...
Non sembrano due vecchi amici che si ritrovano e hanno voglia di raccontarsi. Si percepisce infatti una tale ritrosia che denuncia una vera lontananza tra loro, ancora più macroscopica di quell'oceano che li ha separati.
Bellissima la caratterizzazione dei personaggi. Sono perfetti. Sono proprio loro.
È bello leggerti perché si ha proprio la sensazione di spiare dal buco della serratura i veri Oscar, André e Alain. Saranno, mi sa, un bel trio che ci regalerà delle emozioni.
Il finale ha aperto uno squarcio lasciandoci con la lingua di fuori: cosa intende Lassonne? Che ruolo giocherà anche lui? Cosa sa esattamente?
E se lui sa, cosa sanno il Generale e Marguerite ?
Proprio perché viviamo tempi bui, la fantasia ci aiuta per un attimo a fuggire i brutti pensieri e quindi ben vengano le storie su di loro. Un momento di catarsi per chi legge, ma anche per chi scrive.
Lo so che i tuoi impegni sono tanti, ma noi moriamo dalla curiosità!!
E ancora una volta complimenti a Galla che accompagna la lettura con immagini che fanno sognare!!
Un abbraccio ad entrambe

Recensore Veterano
30/04/22, ore 09:32
Cap. 16:

Epices carissima, qui bisogna proprio iniziare dalla fine e da quella riflessione di Lassonne che davvero ci incuriosisce e ci preoccupa non poco. E sembra anche riannodare il filo con quanto narrato nei primi capitoli della storia.
I tuoi personaggi sono vivi e veri, come sempre.
Veramente incisivo il modo in cui la storia ci descrive i rapporti tra Alain ed André, nati in circostanze diverse, rispetto alla storia originale, ma basati, sostanzialmente, sugli stessi presupposti.
Questa Oscar che, cauta e guardinga, con le modalità, dunque che sono le sue, ha deciso tuttavia di non reprimere più a lungo i suoi sentimenti, è irresistibile.
Galla ci vizia e non possiamo che ringraziarla ;)
Infine, ci tengo davvero a dire - e lo dico sommessamente, perché soltanto così si può dire - che mai come nei tempi bui coltivare la bellezza è un dovere ed una necessità.
Grazie, dunque, a maggior ragione.
A presto.
Octave

Recensore Veterano
30/04/22, ore 09:11
Cap. 16:

Anche Lassonne sa... io ho la mia tesi e prima o poi saprò di quanto ho sbagliato. Bel capitolo come sempre, la storia va avanti liscia e plausibile, non mi resta che aspettare l’arrivo a Compiegne visto che ci fai intuire sarà rivelatore. Hai ragione, viviamo tempi non proprio tranquilli ma tutto ciò che sembra superfluo ci porta lontano dalla realtà, anche solo per poco, e ci rende felici. Di nuovo complimenti a Galla per il disegno e solo adesso mi sono accorta del suo messaggio di ringraziamento precedente.  A presto e ad maiora.

Recensore Master
30/04/22, ore 00:05
Cap. 16:

Cara Epices, è proprio in momenti come questi, dove la tragedia e il dolore reali sembrano accerchiarci e invadere ogni angolo della mente, che leggere diventa "salvifica evasione" .In questo tuo ultimo capitolo sembra che le distanze via via si riducano, e il segreto doloroso che ancora Oscar conserva ha le ore contate (cosa avrà mai raccontato a Lassonne per spiegare le sue condizioni...sono proprio curiosa di scoprirlo).
IN questa tua fic certi ruoli sono invertiti: è Andrè a vestire i panni del comandante della Guardia Nazionale ed è Oscar il misterioso benefattore vestito di nero (qui non un ladro mascherato come nella storia originale).
La trama di Rentree è davvero impreziosita da certe descrizioni, che mi "prendono" quasi più di certi passaggi su Oscar e Andrè. Mi riferisco ai brividi di Andrè quando torna ad indossare una divisa, retaggio delle tragiche esperienze oltreoceano, al suo radersi senza specchio, alla sensazione della strada ghiacciata sotto gli stivali. E' questa tua capacità di rendere "poetici" momenti di "intermezzo" come questi che io ammiro sinceramente.
Il tutto reso sempre così visivo e reale da Galla...ormai sono addicted anche alle sue raffigurazioni a fine capitolo!

Recensore Junior
29/04/22, ore 22:50
Cap. 16:

Cara Epices,
Riesci a mantenerci ancora con il fiato sospeso.
Nessuna rivelazione ancora. Non sono soli e non è il momento. Eppure l’orizzonte dopo tanto grigiore sta diventando rosa. Il presente profuma di futuro e di progetti: un sentimento da rivelare, una casa da condividere. Sembra pensierosa e distante Oscar, ma non il suo cuore che in tre sole lettere riesce ad esprimere cosa sono loro insieme. Noi…..
Un noi così reale e concreto da aver attraversato gli anni e l’oceano, il dolore e la rassegnazione, la solitudine e il disincanto. Un noi così forte da sopravvivere a tutto, anche a loro stessi e così potente da riuscire ancora a chiudere il mondo fuori e rivelarsi agli occhi attenti di chi li conosce dalla più tenera età. Un noi che ha fatto brillare per un istante gli occhi di Oscar della stessa luce che travolse una notte Andre’, abituato a nutrirsi di soli sogni per poter continuare a viverle accanto. La sola luce che da’ un senso all’attesa e alla fatica e che fa riaffiorare il ricordo di una coppia semplice e felice in una casa dagli scuri color del cielo.
Non è ancora il momento per le rivelazioni, ma forse lo sarà presto perché la vita a volte prende scorciatoie inattese e allora chissà che non si palesi di nuovo quella luce abbagliante che li travolse una notte tiepida ed odorosa di tigli.

Come sempre un grazie sincero a Galla e alla sua arte.

Recensore Veterano
29/04/22, ore 21:39
Cap. 16:

Epica Epices,
Cosa vuoi che ti dica?! È stato impossibile resistere al fascino di Andre’ in divisa da ufficiale (non che da soldato semplice non faccia la sua sporca figura) e di #unAlainacaso minuto di stuzzicadenti e con il suo consueto fare scanzonato. Mi dichiaro colpevole! 😜
La missione del magnifici tre - anche se per Oscar il gruppo perfetto sono lei e Andre’ - è cominciata e il viaggio non è solo nello spazio, ma, come sempre, anche nel tempo e nei ricordi.
Il tuo Alain è proprio come me lo immagino: provocatore e irriverente al punto giusto, ma leale e dal cuore d’oro (e quando inforca la sedia al contrario è a dir poco irresistibile… mamma mia!) e soprattutto, sa dove fermarsi: “non si erano mai avventurati in faccende personali perchè c’è una parte del cuore in cui vengono conservate le cose inestimabili o troppo dolorose, che si vorrebbero tenere per sé, senza pensare che gli altri possano guardarci dentro”. Quanta verità e saggezza in queste parole. 
Quanta tenerezza e struggimento in quell’André che negli anni ha osservato la coppia della casa dalle imposte turchesi e ha sognato una vita tutta sua con la donna che ama (e che tenero quando fa il misterioso sull’identità dell’acquirente perché vorrebbe farle vedere prima la casa).
Di capitolo in capitolo assistiamo al progressivo avvicinarsi della nostra coppia preferita, ma ci sono ancora molti punti da chiarire e tanto da scoprire sui trascorsi di entrambi. Menzione d’onore ad Andre’ che allunga con nonchalance il braccio sulla panca della locanda e ad Oscar che, da eterna adolescente, gli tira la manica per avere il suo orecchio a portata di labbra. Che palpitazioni quando leggo di queste scene descritte in maniera così sublime.
E sono molto curiosa anche di scoprire che cosa Oscar abbia raccontato a Lassonne in un lontano giorno d’autunno…
Coinvolgente ed emozionante, come sempre. Brava, bravissima!!!
Da #Rentreedipendente dichiarata sono già in impaziente attesa della prossima dos… capitolo! 😉
Intanto ti mando un caloroso abbraccio e ti auguro un buonissimo weekend.
Con affetto, G. 
(Membro del #Rentreefanclub)
(Recensione modificata il 29/04/2022 - 09:46 pm)

Recensore Junior
29/04/22, ore 21:32
Cap. 16:

Ogni capitolo è un'emozione, ho sempre più voglia di scoprire i segreti che entrambi si portano nel cuore. Quando André si immerge nei ricordi e nei suoi occhi blu mi vengono le farfalle allo stomaco, è vivido il suo sentimento, si percepisce grazie alla tua abilità nello scrivere e non è poca cosa. Poi ho sorriso quando è entrato in scena Alain con le sue considerazioni e soprattutto quando ha pensato a quel comandante effeminato e "Ancora rabbrividiva al ricordo di quell'altro ufficiale in divisa celeste", veramente esilarante!! (Però Girodelle è stato il mio primo amore, mi piacevano i capelloni quando ero adolescente 😂...poi André si è trasformato nell'anime e l'ho sostituito) So che non è facile portare avanti una storia di questo livello con tutti gli impegni quotidiani ma non preoccuparti, sapremo aspettare. Saluti

Recensore Veterano
29/04/22, ore 17:06
Cap. 16:

Mia carissima Epices,
quanto è sfuggente la verità, quanta parte della storia sfugge a ciascuno dei tuoi personaggi!

Alain può dire di conoscere André più di altri, ma ignora di lui molto, specialmente ciò che lo rende André, ovvero il suo amore infinito per Oscar. Conosce anche la vicenda del misterioso Homme en noir, ma non la conosce abbastanza da aver capito che ce n'est pas un homme.

André sa quello che è successo in America, ma non ha idea di quello che è successo in Francia in sua assenza: fa congetture, si sorprende della complicità ritrovata con Oscar, ma ancora molto deve essere chiarito.

Oscar sa tutto dell'homme en noir e sa fin troppo bene che cosa è successo dopo la partenza di André, ma sa molto poco dell'America e forse non sa nemmeno lei quanto vuole sapere dell'America.

E Lassonne, che credeva di sapere, ora, di fronte a Oscar e André si accorge si essersi ingannato e di dover dare una nuova interpretazione alle vicende del passato.

Insomma, sono tutti in bilico, i tuoi personaggi, che tu muovi sulla scena con la consueta grazia, con la poesia e con la delicatezza che fin dal primo capitolo mi hanno conquistata.
André che culla il sogno di una famiglia (ma c'è un'unica donna con la quale immagina una famiglia), Oscar che assapora la bellezza quasi spudorata di dire "noi due" (e c'è solo UN "noi due"), Alain che intuisce e stuzzica ma che è anche sorpreso di aver trovato un amico, Lassonne che in silenzio osserva.
Insomma, un viaggio denso, densissimo di sentimento.
Come quello che sto facendo anche io grazie alle tue parole e, naturalmente, alla fantastica Galla che qui mi ha catturato con quell'Alain sornione e furbetto.

Un abbraccio a te, Galla, e uno a te, Epices, bravissime, bravissime davvero,
Sett.

Recensore Master
29/04/22, ore 13:43
Cap. 16:

Mia cara Epices, la Rentrée-dipendente che è in me non può che rimanere affascinata ogni volta che si accinge a leggere un capitolo. Davvero questi nostri tempi sono complicati e, voi Autori, ci regalate una fetta di serenità con le vostre storie; è qualcosa di impagabile il poter allontanare la preoccupazione, anche solo per qualche attimo, tanto da riprendere contezza di quanto il mondo circostante possa ancora donarci in termini di bellezza.
Sempre introspettivo questo tuo lavoro, che propone ampi spazi di riflessione da parte dei personaggi, ma anche quel qualcosa per poterli sentire sempre più vicini.
Si stanno preparando alla partenza per recarsi dal Generale Jarjayes, e tu ci hai mostrato il risveglio di André, in quell’alba decorata da un nastro rosa all’orizzonte, sempre poetica, per meglio farci comprendere il suo stato d’animo. Come non sciogliersi nell’immaginarlo radersi al lume del doppiere, avendo una visione tanto intima di lui che mentre utilizza il rasoio con gesti fatti a memoria pensa, riflette, rammenta. Si trova nella caserma dei soldati della guardia, ad attendere al compito che gli è stato assegnato e che lui vuole portare a compimento, cercando di migliorare le condizioni di vita dei suoi sottoposti, forse anche forte del fatto di aver vissuto quasi per tutta la vita in mezzo ai militari, aver combattuto una guerra sanguinosa e aver visto le condizioni di vita in cui si dibattono i soldati. Non ultima la conoscenza, diventata sincera amicizia in poco tempo, con uno di loro, Alain, del quale, dalle chiacchierate fatte nelle locande mentre si ritrovavano per bere, ha subito capito avesse un quid in più e forse avrebbe potuto supportarlo per aiutare i suoi compagni. Il loro rapporto si è sviluppato in maniera molto confidenziale, tanto che André ogni tanto, teme quella sua schiettezza mascherata da sfrontataggine. Anche quella mattina se lo è ritrovato nei suoi alloggi, con la tipica posa in cui sempre lo visualizziamo, seduto su una sedia al contrario e con le braccia sulla spalliera ad osservare con quel suo pigio irriverente, proprio per la sua curiosità di sapere di più circa quella particolare missione per la quale è stato scelto, proprio lui che non nutre un particolare apprezzamento verso la nobiltà. Ma Alain ha estrema fiducia in André e alla fin fine è contento, nonché curioso, di partecipare a quella missione, certo che riuscirà a scoprire qualcosa di più della vita dell’amico, poiché ha compreso che abbiano parlato del passato, ma le cose più importanti siano per il momento state omesse o quantomeno relegate in un cantuccio.
Come sempre apprezzabilissime le descrizioni dell’ambiente circostante nel quale si muovono i personaggi. L’alba rosata, gli scorci di Parigi, le strade ghiacciate, il freddo che accompagna quei primi momenti del viaggio e la possibilità regalata da attimi di silenzio per ricordare, mentre si osserva ciò che sta intorno. E la mente torna, mentre si stanno dirigendo verso la casa del dottore, allo stupore di due bambini che avevano visto una casa che sembrava uscita dal mondo delle favole, con il colore del cielo e che si trovava proprio sulla stessa via per raggiungere quella di Lassonne. Ricordi cari al cuore di André, che gli rammentano momenti di felicità e complicità, poiché vissuti insieme alla sua Oscar. Quella casa era stata visitata più volte nel corso della sua vita, e il solo vederla gli permetteva di sognare: osservava gli abitanti e il loro mutare con l’amore a unirli. Osservava quella vita e comprendeva cosa non poteva permettersi di avere per non ledere ad Oscar e allontanarsi da lei.
Poi finalmente, dopo aver percorso un buon tratto di strada, ecco che spontaneo nasce il colloquio. Prima tra Oscar e André, parlando del tempo, accorgendosi lui di quanto sia stato doloroso non poterlo aver vissuto insieme, da certe frasi pensierose pronunciate da Oscar, poi con l’intromissione di Alain, che, come potevamo aspettarci, mette un po’ di pepe alla conversazione, cercando appunto quelle risposte a domande poste ad André e rimaste in sospeso, ma che attraggono anche Oscar, in quanto ormai tutto quanto concerne André coinvolge anche lei nel profondo. Avrebbe lei voluto essere in grado di parlargli direttamente, di aprigli il suo cuore, ma comprende di dover attendere il momento giusto, poiché ciò che gli dirà potrebbe cambiare l’assetto delle loro vite. Intanto una prima notizia viene appresa quando decidono per una sosta in una locanda e, mettendosi comodi, Andrè rivela che forse la casa dei suoi amici americani ha trovato un probabile compratore che ci sta pensando su. Non può però rivelare, in quel frangente, che sia lui il possibile acquirente: non è il momento perfetto, lì di fronte ad Alain e Lassonne, ma è un pensiero che sembra farlo stare bene. Intanto Oscar spera con tutto il cuore che quella missione possa risolversi in velocità, poiché ora sente sempre più l’impellenza di aprirsi con André per raccontargli l’impossibile, con tutto il dolore annesso e connesso. A questo proposito, Lassonne, che li osserva attentamente, non stupendosi più per la loro capacità di creare un mondo tutto loro che escludeva tutto ciò che li attorniava, e conoscendoli pressoché da sempre, non riesce a capacitarsi di aver potuto credere a ciò che Oscar gli aveva raccontato in una lontana mattina autunnale.
Stai scavando lentamente dentro alle loro vite, ma sempre con estremo garbo, aspetto che apprezzo particolarmente nei tuoi scritti, che porta noi lettori e loro a rendersi conto di quanta profondità racchiuda l’animo umano.
Coinvolta dalle parole, anche questa volta, mi complimento per la tua narrazione così empatica e ti saluto caramente!

Recensore Master
29/04/22, ore 11:54
Cap. 16:

Carissima épices, questo capitolo così denso mi regala tante e diverse suggestioni. Da fan scatenata del "villano ripulito", per prima cosa, non posso che apprezzare il magistrale lavoro di Galla (ah, il fascino ... della divisa, diciamo così!), e confessare il brividino che mi ha causato immaginare André che si rade, con gesti sicuri, senza specchio, nella penombra, alla luce del doppiere giacché non credo che ci si rada con addosso il paltò, giusto?;)
Mi è piaciuto tanto anche immaginare Alain seduto nella posa disinvolta e un poco strafottente che gli attribuisco sempre anche io quando me lo figuro: a cavalcioni della sedia inforcata al contrario, con il mento puntato sulle braccia appoggiate alla spalliera. Ma più ancora ho apprezzato la delicatezza e la profondità con cui hai raccontato il nascere di una amicizia, il piacere, inedito per Alain, di condividere pensieri e riflessioni non soltanto estemporanee con il suo nuovo amico, di intavolare una conversazione arguta e intelligente, di parlare a cuore aperto.
Poi, devo dirti, che ho sorriso pensando a Oscar che definisce se stessa e André "un ottimo gruppo", formato da due persone: non mi mandare al diavolo, ma ho sorriso con tenerezza, immaginandola mentre dice "NOI due", e poi ho pensato ad Alan (Zach Galifianakis) in "Una notte da leoni", quando definisce se stesso "un branco formato da un solo lupo", cui, per fortuna si sono aggiunti gli altri sodali. Sono pazza o irriverente?!
Adesso, comunque, il "gruppo" dei nostri eroi si è ampliato a tre, e l'arrivo di Alain, immagino, porterà un cambiamento negli equilibri. E chi sa chi sarà mai il misterioso "Homme en noir", che, con l'aiuto di una ragazza bionda (e un po' piagnucolosa, forse?), porta aiuto , cibo, medicine e denaro nei quartieri poveri? Chi sa!
Alain comunque è tenerissimo mentre cerca di censuare un poco la sua vis espressiva - chiamiamola così ! - non sapendo quanto possa sbilanciarsi a livello di linguaggio di fronte a un real collonnello; per quanto, con quei capelli biondi lì, che arrivano a metà schiena, e quell'aria androgina, anzi, decisamente effeminata, ne deve aver viste e passate di cose strane, a Versailles...qui, ti assicuro, sono morta!!!
Ma, per concludere, voglio sottolineare, in questa alternanza di sorrisi e di momenti di dolcezza che è stata la lettura del tuo aggiornamento, il passaggio che mi ha trafitto il cuore, e che mi ricorda molto l'incipit di un vecchio racconto, di Pirandello, "La finestra di fronte", col protagonista che, nella sua solitudine, guarda, spia tutte le sere, con struggimento la felicità di una piccola famiglia, che vive nel caseggiato proprio di fronte al suo. E così, anche André, che osserva la felicità e la vita della giovane coppia sconosciuta, con l'animo colmo di amore, ma anche con la consapevolezza che tutta quella esplosione di tenerezza e di vita piena gli è, le è, è a "loro due" preclusa, mi ha commosso: "Il viso (scil. di lei) era più stanco ma il sorriso non si era spento così come quella luce che, invece, negli occhi di Oscar non aveva più scorto. E ogni volta si era permesso di sognare l'impossibile, tutto ciò che doveva evitare per riuscire a viverle accanto nell'unico modo consentito.
Fino alla sera in cui quella luce era tornata a risplendere tanto da accecarlo e fargli perdere la strada che tanto faticosamente cercava di percorrere". Questo è saper toccare le corde del cuore e della testa del lettore, perché, per prima cosa, le fai vibrare tu quando scrivi.
Grazie, grazie davvero.
Un abbraccio carissimo, e no, non sono cose "marginali" in questi tempi cupi questi momenti che ci regali. Come diceva un mistico? HABET ISTE MUNDUS SUAS NOCTES, ET NON PAUCAS: e in attesa che passi la notte, noi la rischiariamo, un poco, come possiamo e come sappiamo.
Ciao!
d

Recensore Veterano
29/04/22, ore 08:07
Cap. 16:

Cara Epices, dimmi: come si fa a non essere rentrée-dipendente? È impossibile! Questa tua storia è sempre più meravigliosa, delicata nella narrazione, emozionante nelle descrizioni che davvero non si può non amarla! È vero, i tempi son purtroppo bui, ma trovare un tuo aggiornamento dà un po' di quella spensieratezza che manca, quindi grazie <3 Che dire di questo capitolo? È talmente perfetto ed emozionante che non so come rendere tutte le sensazioni che ha suscitato, a partire dal nastro rosa appuntato all'orizzonte. *_*
Un André come sempre generoso, cosa che il nuovo status accentua permettendogli di pensare di migliorare le condizioni dei soldati. Ma anche un André maturato ancora di più in quegli anni lontano, nostalgico. Nasconde ad Oscar, per ora, quel desiderio di acquistare la casa, evidentemente in attesa di valutare la situazione con Oscar. E mi chiedo, temendo, cosa accadrà quando Oscar gli rivelerà quel qualcosa che aleggia tra loro e che ormai sta diventando sempre più palese per noi...
Meraviglioso quando si perde nei ricordi, che poi sfociano tutti in lei, sempre.
Oscar. Ci sarebbe tanto da dire. Questo capitolo è incentrato su André, ma certo non sfugge la sofferenza che la ammanta, rendendola pensierosa.
Che bel momento, poi, quando parlano dell' homme en noir, già così amato dal popolo: una scena potente, secondo me. Sono sicura che, se André si soffermasse sulle parole di lei, capirebbe subito...
In tutto questo, Alain è quello che ci voleva per alleggerire l'atmosfera, quell'amico di cui non puoi fare a meno. Mi piace molto il rapporto che hai creato tra i due, di amicizia e rispetto, molto bello.
Insomma, questa missione non si sta rivelando semplice già a partire dal viaggio, dove sul tavolo sono messe diverse cose da scoprire...e Lassone tutto vede e tutto capisce. Finalmente.
Epices che dirti, se non infiniti complimenti e che ti aspetto con trepidazione con un altro stupendo capitolo? Se poi c'è un'altra immagine stupenda di Galla (a cui vanno i miei complimenti per questo André in divisa..e per Alain, anche lui disegnato benissimo!) sarebbe tutto ancor più stupendo!
Un saluto e a presto!
F

Recensore Junior
28/04/22, ore 23:05
Cap. 16:

Che bel disegno! Come quelli dei capitoli precedenti ... Mi piacciono un sacco ...

Recensore Master
28/04/22, ore 21:33
Cap. 16:

La nuova posizione di André gli facilita il non dover dare spiegazioni, soprattutto all'invadenza di Alain!