Quando si dice "cottura a fuoco lento"! Molto buona per le pietanze ed anche per il lettore. In questo capitolo l'attenzione si sposta su Andrè, capiamo come ci sia stato un certo grado di casualità nelle sue azioni, ma l'idea di fondo, che lo ha mosso, è stata quella di dimenticare Oscar. Nella storia originale sappiamo che non crede alla fuga come soluzione, ma qui, e giustamente tu lo sottolinei, si inserisce l'idea di lei che questa sia una nobile espressione d'amore, non un'inutile vigliaccheria. Nel manga questo pensiero è rivolto anche a Girodel, che sacrifica la sua felicità per quella di Oscar e "si fa da parte". |
Carissima Epices, come sempre attendo fremente i tuoi aggiornamenti, per quella curiosità che sei stata capace di instillare in noi lettori con questo tuo scritto molto introspettivo, che ci permette, ogni volta, di percepire un pezzettino in più dei nostri amati personaggi. E poi la tua è una scrittura che cattura dalla prima all’ultima riga per la marea di immagini e sfumature che sai abilmente dipingere. |
ECCOTI TORNATA! |
Ciao Epices, |
Dunque la decisione di arruolarsi di André non era stata presa da tempo, ma è stata il frutto della crisi che stava vivendo. Ma rientrare è stato ancora peggio, pare. |
Ciao! Grazie per i ringraziamenti, innanzitutto. Capitolo di transizione, ma necessario e comunque piacevole da leggere. Sto cominciando a farmi un paio di idee su cosa potrebbe mai essere successo tra quei due testoni - perché quello sono e l'altra è peggio di lui - ma chiaramente non mi sbilancerò. È successo di sicuro qualcosa di forte e di pesante oltre al famoso strappo, di sicuro una chiave di volta nel loro rapporto che ha rimescolato le carte in modo drammatico. Detto ciò, il sadismo col quale ci lasci in sospeso è degno di nota! In trepida attesa di leggere che cosa si diranno e se succederà qualcosa. Buona domenica e grazie. |
Cara Epices, |
Se non altro, abbiamo appurato che André e Fersen non sono due gay in libera uscita, ma tutto il resto è avvolto nel mistero. |
Ciao epices. Sempre bello quando in una storia leggo dei ringraziamenti o delle dediche nei confronti di altre persone, nel condividere una passione. Grazie anche per ringraziare chi commenta, bella l'espressione "forza motrice fondamentale." Mi è piaciuto, in questo capitolo, il dettaglio riguardante il profumo di Maria Antonietta e il suo incontro con il Conte. Bello anche sia nominato il tè nero. Amo leggere riguardo i particolari che fanno la differenza. Credo che ci sia molto da sapere e sarò curiosa di leggere il seguito. Un saluto. |
Dopo giorni di connessione internet altalenante, eccomi finalmente in grado di aggiungere la mia recensione. Ho letto quella di Settembre 17 e potrei fare copia e incolla. Anch'io colgo una sorta di lentezza calibrata magistralmente nel narrarci questa storia, le digressioni su momenti del passato (come il ricordo dell'ora del the durante i pomeriggi di studio di Oscar e Andrè, o la descrizione dell'ultimo incontro tra Fersen e Maria Antonietta) e quello "sfiorare" sentimenti segreti senza svelarli mai, ma facendoli "arrivare" al lettore con precise descrizioni della gestualità dei protagonisti, in cui emerge in modo evidente la tua notevole capacità narrativa. |
Carissima Epices, era talmente tanta la curiosità di sapere, che ho letto il capitolo appena pubblicato in velocità, ripromettendomi che, appena avessi avuto del tempo da dedicare a una calma lettura me lo sarei preso per addentrarmi nelle tue atmosfere e soprattutto fra le tue parole. |
Cara, carissima Epices, |
Cara Epices, complimenti davvero! |
Storia molto interessante e originale, scritta bene. Tutti i finali di capitolo lasciano un po’ appesi, nel senso che si rimane in trepidazione per il prosieguo. Un Conte di Fersen meno bistrattato del solito: in questa fiction è sveglio e perspicace come doveva essere in realtà. Ritornando al finale sembra che Oscar e Andrè abbiano dei trascorsi e che di essi ci sia traccia quanto meno nella memoria di Oscar e la nonna. Resto in attesa e rinnovo i complimenti. A presto. |
Fersen ed André sono più simili e vicini tra loro di quanto loro stessi riescano ad immaginare! |