Recensioni per
Rentrée
di epices

Questa storia ha ottenuto 575 recensioni.
Positive : 574
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
16/02/23, ore 15:44
Cap. 27:

Inutile ribadire il concetto, cara Epices, di quanto ogni tuo lettore, e io in particolare, sia sempre ansioso di leggerti per potersi immergere nelle atmosfere che hai creato per la nostra coppia preferita, questa volta a caccia di un mistero che, poco a poco, si sta svelando.
In questo passaggio, infatti, i tanti piccoli tasselli che hai disseminato lungo tutto il corso del racconto hanno preso ad iniziare ad incastrarsi gli uni agli altri, anche grazie alle acute osservazioni e deduzioni dei Nostri, i quali hanno saputo mettere al lavoro i loro intelletti insieme per scoprire cosa si celasse dietro quel misterioso malessere che aveva colpito i soldati del battaglione del Generale Jarjayes. Appunti e annotazioni preziosi appresi da vari interlocutori che sembra, però, abbiano trovato un punto focale nelle affermazioni, condite da un po’ di reticenza, dello speziale al quale si sono rivolti e che Oscar ben conosceva, in quanto da lui si recava per portare avanti, nell’incognito più assoluto, la sua opera di salvataggio di parte della popolazione che si trovava a vivere in pessime condizione al fine di alleviare, per quello che le era possibile, le sofferenze patite nel quotidiano. Un’ erba dai poteri ancora sconosciuti, una sorta di tabacco ma molto più forte, che, se usata in dosi massicce, può addirittura causare la morte. Inevitabile che, dopo talune informazioni, André ripensasse a quando in America, per distogliere il suo pensiero costante sulla sua Oscar ormai lontana e forse perduta per sempre, si accompagnava ad alcuni giovani e ne ascoltava i racconti che vertevano su riti sciamanici che si svolgevano in quelle terre, che avrebbero dovuto alleviare le sofferenze e, si diceva, fossero in grado di distogliere l’attenzione delle persone dalla realtà presente per trasportarla in un mondo onirico dove potersi ritemprare. Ora davvero tutto comincia ad avere un senso, ma resta il fatto di capire come queste erbe “possibilmente fatali” abbiano raggiunto il loro Paese e per quali scopi vi siano giunte e soprattutto chi le abbia introdotte.
Intanto noi continuiamo ad assaporare, nel mentre i dubbi si sciolgono sempre più chiaramente, la tranquilla quotidianità a cui i due giovani non si sentono di voler rinunciare.
E così li vediamo nel loro trascorrere il tempo insieme, impossessandosi di ogni attimo disponibile per far sentire quanto l’altro sia diventato, ma forse lo è sempre stato, il centro dei propri pensieri e del proprio mondo e del quale non si potrebbe mai fare a meno.
Atmosfere che si snocciolano come i versi di una poesia, piena di colori e vibrazioni, fatte di reciproci gesti che diventano preziosi, volti a condividere tutto il possibile, mentre la mente non può che tornare indietro, talvolta, nel tempo, e rammentare momenti intensi vissuti insieme e tutti quelli solo immaginati che sono rimasti in un limbo dal quale, a poco a poco, stanno entrambi facendoli riemergere. Attimi che sanno di amore, di complicità, di affetto, di voglia e bisogno di condivisione. Anche un piccolo istante diventa essenziale e non importa se il sonno lascia le tracce sul volto stanco, poiché nel frattempo si è riempito quel vuoto che sembrava incolmabile e che ora ha il sapore della vita vera, piena e ritrovata.
I loro atteggiamenti non possono passare inosservati a chi sa come decifrarli: Alain è un osservatore attento e vorrebbe sapere di più dal suo amico, il quale però mai si lascerebbe scappare qualcosa, poiché tutto ciò che riguarda Oscar è troppo prezioso e lo tiene gelosamente custodito nel suo cuore. Ma Alain ha inteso forse di più di quanto André possa immaginare, soprattutto quando scopre che Oscar sarebbe diventata il loro nuovo comandante e che, di lì a poco, avrebbe fatto il suo ingresso proprio nella caserma della Guardia Metropolitana di Parigi.
Aveva espresso il desiderio, dentro di sé, che gli sarebbe piaciuto avere una donna come lei al comando, ed ora può ritenersi soddisfatto, avendola conosciuta, osservata e apprezzata nei suoi atteggiamenti verso tutti coloro ai quali si rivolgeva. Intanto, anche Alain è molto interessato all’intera vicenda dei problemi occorsi ai soldati e vorrebbe essere tenuto al corrente degli eventuali indizi scoperti, nonché di tutti gli aggiornamenti in merito, avendo svolto anche lui una parte fattiva nel reperimento di informazioni utili alla causa che tutti insieme stanno seguendo nella speranza di risolverla quanto prima.
Insomma un altro capitolo interessante, intrigante e coinvolgente al contempo oltre che egregiamente narrato dalla tua magica penna.
Come per l’intero racconto che ci stai regalando, tanti sarebbero i passaggi degni di nota da portare alla ribalta, per la bellezza e la maestria con i quali sono scritti e, se fosse per me, dovrei riportare talvolta il passaggio nella sua interezza, ma forse è meglio che ognuno lo mediti come meglio lo avverte.
Ti aspetto, come al solito, con quella trepidazione che regalano le cose belle attese, perché si sa che allieteranno sia il cuore che la mente.
Un abbraccio e a risentirci appena il tempo te lo consentirà.

Recensore Master
16/02/23, ore 00:24
Cap. 27:

Dunque c'è di mezzo un qualcosa di molto potente e pericoloso; non penso sia giunto da quelle parti per caso.

Recensore Master
26/01/23, ore 14:37
Cap. 26:

Mia carissima Epices, io sono indecorosamente in ritardo e spero tanto tu possa perdonarmi. Il fatto è che ci tenevo moltissimo a passare ma il tempo non è affatto dalla mia parte ultimamente, in più il tuo è un capitolo che merita la massima attenzione e non so se sarò in grado di rendergli giustizia come merita, speriamo!
Allora, devo proprio dirtelo: il dettaglio del guanto, che riporta ad André e veicola con sé altri ricordi ed emozioni è di una bellezza unica. In questo capitolo, se possibile più che mai, si percepisce chiaramente quanto il loro amore sia vivo e forte e quanto questo anelito di libertà diventi sempre più prepotente e necessario.
Inoltre, credo, senza esagerare, di aver letto uno dei migliori connubi tra sentimenti e politica/thriller. Finalmente tutti noi possiamo vedere Baptiste per quello che è: nella sua visione "sovversiva" è un uomo che cerca il riscatto che un altro campo di battaglia non può dargli. Ritroviamo, come nelle trame perfettamente congeniate, anche tutti gli uomini misteriosi dei capitoli precedenti e questo mistero comincia a gettare un po' di luce attorno a sé. Sicuramente non avrò tutto il quadro chiaro, come Sherlock valgo molto poco, ma la direzione in cui gli eventi ci stanno portando lasciano col fiato corto e la voglia di sapere.
L'incontro tra Tim e Lassonne è stato illuminante e l'intervento di Alain pure: non c'è un punto di questa storia che non ci regali qualcosa, che si tratti di una riflessione o del crogiolarsi in sentimenti bellissimi e avvolgenti. Mi è piaciuto da matti Alain che dà valore alla figura di Oscar, è un tratto della storia che già conosciamo ma che nel tuo what if rimane e mi lascia sorridente.
E poi, è proprio grazie a storie come la tua se "fino all'ultimo dei miei giorni" penso che il mio amore per questi personaggi continuerà sempre a rinfocolarsi.
Manca poco e io non sono pronta, ma si può sempre tornare...vero? So che mi mancherà.
Ti abbraccio e ancora complimenti a profusione,
A.

Recensore Junior
25/01/23, ore 15:37
Cap. 26:

Cara Epices in questo capitolo scopriamo qualcosa in più su Baptiste e su cosa lo abbia spinto fino in Francia. Ancora non mi sono chiari alcuni movimenti che ha fatto ma si sente fortemente l'atmosfera tesa che preannuncia la rivoluzione. La sente Oscar che non vuole più rimandare niente, neanche il fare l'amore con André, forse per paura di non avere più tempo. Questo capitolo mi ha un po agitato perché ho paura che possa succedere qualcosa di brutto come nella storia che conosciamo (un trauma mai superato 😂). Hai descritto delle scene bellissime, da quella dei guanti a quella in cui André si siede dietro di lei e poi Alain che li vede e ride pensando ai discorsi fatti al suo capitano, veramente emozionante. Aspetterò i prossimi capitoli anche se mi dispiace che questa storia stia finendo. A presto Alessandra

Recensore Veterano
24/01/23, ore 18:50
Cap. 26:

Questo capitolo riesco a recensirlo solo ora, arrivo in ritardo. Aleggia su di lui un'aria cupa e densa di sventura, come se dovesse succedere qualcosa di inevitabile, e non mi riferisco solo alla rivoluzione alle porte. È come se dovesse succedere qualcosa a loro due. Non ho ancora capito in quali loschi affari si sia cacciato Baptiste, confesso. Ok, aiuta i rivoluzionari ma non ho capito cosa stanno "trafficando". La risposta è in Vandea dove si recherà insieme allo zio? E i nostri lo seguiranno? Perchè è tanto interessato alla persona che va a dare conforto agli ultimi della società? Tramonta la mia idea che avesse contatti con Saint-Just, ha forse capito si tratti di Oscar? Sicuramente a breve mi fornirai tutti i dettagli. A presto!

Recensore Master
24/01/23, ore 18:12
Cap. 26:

Cara Epices,
Cos'è accaduto (da due capitoli a questa parte)!?
Più che sullo snodo di una nuova ramificazione narrativa, mi sono ritrovata in un' altra storia e... mi sono persa. I punti di riferimento di questo racconto, certo, non sono venuti a mancare del tutto: il loro amore ritrovato e, in gran parte, "nato una seconda prima volta", tutte le innovazioni portate da Andrè dal continente americano (successi, affetti, progetti), le indagini sull' avvelenamento/contaminazione che ha colpito i soldati del Generale. Eppure, almeno per quanto è dato a me di percepire, è come se la tua bella storia avesse cambiato profondamente natura. La tensione percepibile dalla scrittura sembrerebbe dar voce all' imminenza della Rivoluzione, che però, al momento, si presenterebbe relativamente prematura. Ovviamente ogni evento è preceduto dalla sua, per così dire, "prova generale", però lunghi mesi sono intercorsi da un rivoluzione all' altra. Mi confesso alquanto confusa, ma non è mia intenzione trasformare ciò in una tragedia (emoticon ridente, che il computer mi nega). Tornerò a rileggere ciò che non riesco a far mio e aspetterò ulteriori sviluppi tuoi...
Bella la risata finale di Alain!
Con affetto e ammirazione
L MMXV

Nuovo recensore
24/01/23, ore 16:49

Cara epices,
non posso far altro che unirmi ai complimenti che già ti sono stati fatti, in particolare, per l'abilità di connettere intimamente le descrizioni dei paesaggi all'introspezione psicologia. Per non parlare delle scene d'amore, delicate ma potenti. Ho amato soprattutto il punto di vista di André, la sua tenerezza, la sua disperazione. Complimenti davvero per il lavoro svolto e complimenti anche a Galla per la vividezza di dettagli che mi ha lasciato senza parole! Da ultimo congratulazioni a nonna Marie che, a differenza di Oscar, il suo Grandier se l'è agguantato di gran carriera!
Un caro saluto,

Aaeru

Recensore Master
23/01/23, ore 17:58
Cap. 26:

Ciao Epices. Ho apprezzato il dettaglio dei guanti. Ho letto con interesse riguardo Baptiste. Mi piace leggere del sentimento tra Oscar e André con quello che sta accadendo intorno a loro. Ho immaginato attraverso le tue parole Alain nel finale dove tutto converge in quella risata. Grazie a te per ringraziare chi ti segue. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 23/01/2023 - 05:59 pm)

Recensore Master
23/01/23, ore 06:53
Cap. 26:

Oscar giunge alla conclusione che alla base delle intossicazioni debba esserci il tabacco e lo espone a tutti coloro che sono andati in caserma per fare il punto della situazione. Pittoresca, come al solito, è la reazione di Alain che proprio non ce la fa a essere normale, così come è pittoresca la reazione a fine capitolo.
La parte iniziale con l’incontro di Baptiste con quei tipi alla locanda, che avrebbe dovuto apportare dei cambiamenti al corso degli eventi in Europa, a cosa fa riferimento? Baptiste, accompagnando Simmons in Europa, ha forse portato con sé tabacco adulterato? L’intossicazione dei soldati del Generale de Jarjayes non era anteriore al loro arrivo? Oppure ha portato armi o qualcos’altro?
E Oscar cavaliere nero – medico che posto ha nella vicenda? Perché la fanno seguire?

Recensore Veterano
22/01/23, ore 22:52
Cap. 26:

Ho cominciato a leggere questa storia da poco ma subito mi ha rapito. Per l'intensità della trama e la verosimiglianza dei caratteri dei personaggi con quelli originali. Era tempo che non mi appassionavo così ad una fanfic. Continuerò a seguirla e per ora ti faccio i miei complimenti.

Recensore Veterano
22/01/23, ore 16:31
Cap. 26:

Buonasera Epices,
questa sola frase: "increduli come fossero i primi, densi di disperata tenerezza come dovessero essere gli ultimi", vale un intero capitolo. E poi sono i dettagli che diabolicamente ci coinvolgono nella tua splendida storia, le mani fredde di André, che non ha mai indossato i guanti, Oscar che mentre riflette si mordicchia il labbro inferiore. Quella frase insistente: abbiamo tutto il tempo.
Il mistero  sta per essere svelato ed anche Alain ha fatto progressi.
Mi dispiace sapere che mancano pochi capitoli ....
Un caro saluto!
 

Recensore Master
22/01/23, ore 15:55
Cap. 26:

Carissima épices,
"cosa bella et mortal passa et non dura", vero? E così, da che hai annunciato che mancano ancora pochi aggiornamenti alla conclusione di questa storia, che mi aveva portata a definirmi già dai primi capitoli una "rentréedipendente", mi sono messa in modalità "attesa un poco triste/curiosità spasmodica". E, guardandomi indietro, mi rendo conto della metamorfosi che hai fatto subire alla storia, o meglio, alla direzione che tu sapevi fin dall'inizio che le avresti impresso, ma che hai dissimulato (chapeau!), stupendoci, emozionandoci, intenerendoci, presentandoci prima quel coup de théatre del doppio ritorno dall'America alla Francia, poi il micro-giallo - presto sciolto - di quel "my sweet love" rivolto da Fersen ad André alla cena di bentornato; e, poi, penso al doloroso segreto della maternità di Oscar - e, aggiungiamolo pure - alla non-paternità (se po' di'?) da parte di André del piccolo omonimo d'Oltreoceano. E ora, l'ultimo mistero, immerso in un capitolo del quale, come nei passati, apprezzo la fervida resa dei particolari (i guanti di capretto bianchi di Oscar, che mi sono sempre rimasti impressi; quell'Alain seduto a cavalcioni della sedia, come sempre me lo immagino e lo raffiguro; luna leggera voluta nella decorazione marmorea di una lapide; le dita fredde di André che toccano il collo di Oscar: giusto perché è lui, lo si può perdonare!).
Annotava Chesterton, in quell'aureo librino che è "Come si scrive un giallo", che una storia d'amore, a corredo di un mistero da risolvere, serve, eccome se serve; ma non deve diventare predominante, perché "scopo del racconto è scoprire il colpevole, non condurre due innamorati all'altare". Ebbene, con tutta la mia ammirazione e il mio rispetto per Chesterton, direi che tu lo stai smentendo: perché, è vero, la soluzione del mistero ci interessa, e tu ce la stai centellinando indizio dopo indizio, ma anche portare una certa coppia davanti a un altare, magari in una piccola chiesa di campagna, per una semplice cerimonia, ci interessa, eccome se ci interessa. E direi, per parte mia, anche piuttosto prioritariamente, scusa l'ossimoro.
A prestissimo ... ma non troppo (perché voglio farmi durare le ultime
puntate del tuo racconto).
d

(Recensione modificata il 22/01/2023 - 04:12 pm)

Nuovo recensore
22/01/23, ore 15:25
Cap. 10:

Cara epices, dici di non essere severi con Oscar ma per la miseria, come deve fare un pover'uomo a sopportare un risveglio del genere?
Non so cos'abbia in testa lei ma riesco ad immaginare molto bene cosa ci sia in quella di André! E posso capire se ne sia andato dall'altra parte del mondo!
Adesso mi tocca sperare che prima o poi ci sia anche la versione di lei di questo risveglio e che mi permetta di perdonarla.
Comunque, per quello che ci posso capire io, la descrizione di questa notte è perfetta: ti prende, è sensuale, molto erotica ma mai volgare. Giri intorno ai termini espliciti senza nominarli, non credo sia banale.
Ti rinnovo i miei complimenti per questa storia che porta il lettore accanto ai personaggi.

PS: dimenticavo di fare i complimenti all'autrice del disegno, davvero molto brava! Non so se sia nato prima il testo o prima il disegno ma di sicuro si combinano alla perfezione.
(Recensione modificata il 22/01/2023 - 03:29 pm)

Nuovo recensore
22/01/23, ore 08:34
Cap. 9:

Cara epices, in questo capitolo hai iniziato a mostrarci il loro passato alternativo rispetto all'originale e immagino servirà a spiegare come sono arrivati alla "mattina luminosa" in cui si sono separati.
E' un testa a testa il loro sempre sul filo del rasoio di cose che non si possono dire e non si possono pensare e ti garantisco che i tuoi passaggi mi hanno fatto immaginare le scene originali sotto un'altra luce, con un significato nascosto che in prima battuta non viene colto.
Un altro capitolo che aumenta la curiosità; oggi ne approfitto per leggere.

Recensore Junior
22/01/23, ore 00:21
Cap. 26:

Di quante cose si può fare a meno? Di tante, forse anche di quelle che a volte riteniamo essenziali, come un paio di guanti quando fuori fa davvero freddo e c’è la neve.
Ma non si può fare a meno della libertà. Della facoltà di poter decidere il proprio destino guadagnandoselo con le proprie forze.
Perché allora popoli interi si sollevano, uomini pronti a sacrificare tutto, anche le proprie misere esistenze per un bene più grande e un mondo più giusto.

Succede quindi che un ragazzo americano di nascita, ma con le radici ancora affondate nel vecchio continente, senta il peso di un debito mai contratto con chi dal suo paese d’origine è intervenuto per rendere concreta e reale quella libertà. E succede anche che un colonnello dalle fattezze fini e dalle mani esili ed eleganti, senta il peso dei suoi nobili natali e provi un’inquietudine ed un malessere crescenti nei confronti di chi parassita, vive nel mondo dorato e falso della reggia.

Stessi ideali, stesso impegno. Ma è sufficiente sapere per cosa si combatte?
Essere una rotellina dell’ingranaggio ma non conoscerne il meccanismo completo. Fare la propria parte senza sapere la strategia che guida coloro che nell’ombra sono diventati mente e guida del popolo francese. “Meno ne sai e meglio è….” È questa l’uguaglianza? È questa la libertà?
O forse è più libero chi sceglie di fare del bene nell’anonimato e si strugge perché vorrebbe poter fare di più per il suo paese allo sbando? Chi ha intrecciato indissolubilmente la propria vita con un figlio del popolo che da sempre e per sempre è pronto a condividere ideali e battaglie per un mondo più giusto?

I fili si stanno riannodando e finalmente nella trama si scorge un disegno che tuttavia rimane ancora in parte oscuro. L’ingranaggio della storia è in moto e non si fermerà. Il tempo non è alleato ne’ nemico, ma scorre inesorabile.

Io da lettrice grata sono certa che la fine di questa storia sarà ampiamente all’altezza della sua autrice e che il tempo non cancellerà nulla della sua bellezza perché rimarrà per sempre un poco anche mia.