Recensioni per
Rentrée
di epices

Questa storia ha ottenuto 575 recensioni.
Positive : 574
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
28/03/23, ore 18:00

Ciao Epices. Suggestiva la parte marina. Sono rimasta colpita nel finale e non dico niente, tra le emozioni non resta che aspettare. Il dolore di André é indescrivibile. Scopriamo di Baptiste. Avevo pensato a Saint-Just e ora sembra proprio essere cosí. Un capitolo dove ho apprezzato sia la parte avventurosa che dei forti sentimenti. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 28/03/2023 - 06:03 pm)

Nuovo recensore
28/03/23, ore 08:33

Epices, io non so recensire e mi limito a dirti cosa mi susciti.
Bene, ti dico solo che questo capitolo annienta qualunque padre. Come Oscar ha preso per mano André e lo ha condotto davanti a quella croce, tu hai preso per mano me e mi ci hai portato. Il dolore di André è quello di ogni padre che perde un figlio, in aggiunta qui lui non lo ha nemmeno potuto conoscere. Brava, saper emozionare così non è da tutti.
Sul finale il capitolo cambia registro di nuovo e con curiosità continuo ad addentrarmi in questa splendida storia.
A presto

Recensore Junior
28/03/23, ore 01:05

La situazione accelera verso la soluzione, ma allo stesso tempo precipita.
André si infervora e perde la staffe al pensiero che la sostanza tossica importata dall’America ed utilizzata per vili fini di bottega possa aver causato la morte di tanti innocenti tra i quali si colloca anche un bambino di quattro anni. Un uomo come lui che, quando ne ha avuto la possibilità, si è speso per il benessere degli schiavi e dei deboli non può tollerare una cosa del genere anche alla luce della perdita della sua unica figlia.
Per una specie di telepatia anche Oscar pensa le stesse cose e ricorda la figlia perduta senza aver avuto la possibilità di conoscerla e di vivere insieme a lei.
Ma quando si ha a che fare con individui come Saint Just c’è poco da scherzare….
Il finale è scioccante: Oscar è colpita e chiude gli occhi per sempre…. Ed André, ammesso che sopravviva, si ritirerà nel suo fazzoletto di terra oltreoceano anestetizzando il suo dolore dedicandosi al prossimo?
Alla prossima!
Match Point

Recensore Master
27/03/23, ore 06:43

Che colpo di scena! Oscar è morta o almeno così sembra, salvo sorprese che, però, sembrano difficili da realizzarsi, perché le condizioni della donna appaiono subito gravi e non ci sono medici nei paraggi.
Già il comparire del Generale, che li aveva salutati a modo suo, prima della partenza, lo avevo visto come un presagio lugubre, troppo simile all’accomiatarsi nella storia originale, ma anche il ricordo della bambina, affiorato durante l’interrogatorio del morituro Louis, non era stato di buon auspicio.
Ora, salve improbabili sorprese dell’ultim’ora, Oscar muore tra le braccia di André, vedendo la figlia giocare.

Dietro tutto ciò, c’è il traffico di una sostanza tossica destinata a essere mischiata alla farina e a essere venduta frammista al pane da fornai pronti a chiudere un occhio e, volendo, tutti e due. Lo scopo è quello di far morire le persone per creare malcontento e, con esso, la rivolta.

Quel criminale di Saint Just lo si era individuato dall’inizio e le iniziali sull’arma hanno dato l’avallo definitivo al sospetto. Quel fetido del Duca d’Orléans è sicuramente il mandante che non bada a spese e ciò me lo suggerisce il vezzo di fare fuori le sue pedine quando le cose volgono al peggio, per non essere smascherato.

Il rinsavito Baptiste fa da esca sia a Parigi sia in riva all’oceano.

Mi ha colpito il linguaggio di Louis che è, poi, quello dei terroristi: siamo in guerra con lo Stato e le vittime ci sono, perché la gente, in guerra, muore. In questo caso, purtroppo, non è toccato soltanto a lui.

Recensore Veterano
26/03/23, ore 16:18

Ciao epices, questa meravigliosa storia sta volgendo alla conclusione. Una conclusione che vede i ruoli ribaltati rispetto alla storia originale. Oscar morente tra le braccia di Andrè dove si giurano amore eterno e il desiderio ultimo che se le cose fossero andate in modo diverso sarebbero diventati marito e moglie agli occhi del mondo.
Ma forse quel posto nel mondo, per loro due, non c’è davvero ❤️

Recensore Veterano
25/03/23, ore 00:53

No, ti prego ! Non dirmi che anche in questa tua versione i nostri ci rimettono le penne! Che tristezza

Recensore Veterano
24/03/23, ore 19:31

Buonasera Epices,
comunque si concluda il prossimo capitolo, la tua Oscar ed il tuo Andrè, con un vissuto tanto diverso dall'originale ma nonostante  questo assolutamente coerenti, resteranno indelebili nella mia memoria, tra quelli che più mi hanno mosso a commozione.
La richiesta del Generale Padre è sintesi perfetta di un aspetto del loro rapporto: Devi essere il suo scudo senza ne debba portare il peso, una roccia cui poggiarsi senza debba sapere che è stata messa apposta per lei .... Le lettere di André ad Oscar, alla quale confida tormenti e rimorsi anche se lei è  non può leggerle, descrivono un altro aspetto di quel rapporto: la forza che Oscar ha sempre ispirato in André, anche nell'assenza.
Ora aspetto il seguito, sperando che....
 

Recensore Veterano
24/03/23, ore 18:03

Mia carissima Epices,
il tuo André è un uomo meraviglioso, torno a dirtelo con tanta convinzione, ricordando con nostalgia le recensioni che lasciavo ai primi capitoli di questa tua bellissima storia.

Ed è uomo davvero, uomo che non arretra di fronte al dovere di soldato in America, di fronte al dovere del ruolo che ricopre tra i soldati della Guardia, al dovere di cercare la verità anche quando la verità non è quella che vuole sentire.
E si infuria per le ingiustizie, fatica a trattenere l'istinto di fare male a un uomo che non si rende conto delle conseguenze delle sue scellerate azioni e che ritiene sacrificabile la vita altrui (la vita di un bambino!).

Ed è un uomo che sa dare ascolto senza paura anche alle sue debolezze e per questo scrive lettere piene d'amore anche in mezzo alla guerra, per questo vede in chi muore l'uomo prima del soldato.

Infine è un uomo che non ha paura di amare, anche di amare con passione e senza gentilezza, perché a volte l'amore si esprime così, nell'urgenza dell'unione dei corpi, forse per arrivare prima all'unione delle anime, o forse perché la donna che sta amando conosce molto bene quello che il corpo dell'uomo che ama le vuole dire, anche nella ruvidezza e nella frenesia dell'amore.

Ed è un grande uomo, il tuo André, anche quando la stringe tra le braccia, ferita e sempre più lontana, e "la strinse più forte perché capisse che in ogni dove, nel buio e nella luce, avrebbe trovato il suo respiro sul viso, le sue mani tra i capelli, il calore del suo abbraccio".

Su questo abbraccio, e non sugli occhi di Oscar che si chiudono, io aspetto il finale di questa storia che, tu lo sai, non smette mai di emozionarmi.

Ti abbraccio, sempre grazie per tutto,
Sett.

Recensore Master
23/03/23, ore 19:15

Noooooo!!! Épices mi hai fatto piangere come da bambina quando ho visto quelle maledette puntate.
Sei stata davvero brava e così l'emozione è davvero forte.
Povero André. Ha combattuto una guerra e ha portato a casa la pelle per lei e adesso gli muore tra le braccia!!
Dimmi che è solo il sogno, anzi un incubo, nella notte passata insieme insieme nella stanza di André!!

Recensore Junior
23/03/23, ore 13:50

“Non lo sapeva nemmeno per quale motivo lo aveva raccolto e conservato tutto quel tempo inventandosi che quelle due linee potessero formare un cerchio continuo senza fine né principio……”

Un sasso liscio e piatto, raccolto su una spiaggia in Normandia, come monito a conservare la flebile speranza che quelle linee formino un cerchio.
Figura perfetta in cui non c’è inizio né fine e il tempo può cristallizzare nell’infinito.

Un sasso conservato sette anni per superare il dolore indicibile di un pianto mai asciugato, di un sorriso mai udito, di un amore mai vissuto. Due linee bianche e lucide, specchio di due vite cresciute parallele che si erano incrociate inaspettatamente e poi nuovamente divise per essere inghiottite dal baratro di verità nascoste.

Eppure dopo sette anni quelle linee erano riemerse nuovamente vicine e nonostante un oceano di dolore che aveva lasciato segni indelebili, si erano nuovamente intrecciate.

Allora, come in un cerchio infinito, a nulla vale la raccomandazione struggente di un padre che affida nuovamente a lui il compito di proteggerla. A nulla vale la promessa di due innamorati di fare attenzione. Sopra ogni cosa prevale l’istinto di difendere una vita, anche a rischio della propria e le due linee sono nuovamente inghiottite. A noi non resta che vederle sparire atterriti, senza sapere quale possa essere la loro direzione.

Forse quegli occhi non si riapriranno mai e il loro amore eterno rimarrà incastonato in un definitivo addio. O forse potranno finalmente cavalcare sullo stesso cavallo con alle spalle il rosso infuocato di un tramonto. E che sia su una spiaggia della Normandia o nelle praterie americane ha davvero ben poca importanza.

Io rimango qui a rimirare con il fiato sospeso quel sasso liscio, piatto e grigio che continua a ruotare nelle mani dell’autrice.
Non so se tornerò a vedere le due linee parallele intrecciarsi tra loro, ma so che una storia come questa suscita emozioni che sanno d’infinito.

Recensore Veterano
22/03/23, ore 18:08

Carissima Epices,
vuoi che muoro???!!! Un finale così struggente e da cardiopalma proprio non me lo aspettavo. Capisci anche che sono in difficoltà perché anelo con tutto il mio cuore al seguito per conoscere la sorte di Oscar (sperando con tutto il cuore che l’abbia scampata), ma con la malinconica consapevolezza che si tratta dell’ultimo capitolo. Perciò, al momento, sono travolta da emozioni del tutto contrastanti.
Inizio con il dirti che questo capitolo è un mix perfetto di romanticismo e avventura: tra la missione che ha preso forma e i passi dalle lettere di Andre’ in linea diretta dal fronte. Per non parlare dei pensieri impuri di Oscar in merito alle mani del suo amato (in quel momento la temperatura è salita di parecchi gradi):

quelle stesse mani che stavano mostrando il loro lato più brutale, mani a volte rudi nella ricerca del piacere, quando il desiderio si faceva eco dell'assenza e li coglieva all'improvviso, urgente, reclamando di essere soddisfatto subito, senza tenerezza, con la mera unione dei corpi già pronti ad accogliersi e ad essere rifugio, fugace e assoluto, in cui poter sfogare il dolore.”

Fantastico il generale che è riuscito a scovarli nel loro appartamento parigino, grazie alla soffiata di un certo soldato pettegolo: davvero, mi sono commossa quando ho letto le parole con cui aveva raccomandato la figlia ad Andre’. 

“E' forte, è addestrata, è coraggiosa; se la saprà cavare egregiamente. Devi essere il suo scudo senza ne debba portare il peso, una roccia cui poggiarsi senza debba sapere che è stata messa apposta per lei, un'ombra discreta che non ne oscura la luce. So che ne sei in grado. Te l'affido.
Mi raccomando, André”

Ora  ho avuto anche la conferma che il misterioso uomo dalle fattezze femminili è proprio Saint-Just!
La tua scrittura è magnetica e fluida, come sempre, permettendo al lettore di calarsi totalmente nel racconto.  Mi complimento anche per la tua suggestiva descrizione delle ambientazioni - mentre leggevo mi pareva davvero di sentire lo sciabordio delle onde - e per la tua conoscenza del linguaggio marinaresco e navale. 
Grazie, davvero, di tutto e al prossimo e - ahimè - ultimo aggiornamento (credo che avrò bisogno di un gruppo di supporto dopo).
Un caloroso abbraccio,
G. #inguaribileRentreedipendente

Recensore Master
22/03/23, ore 13:46

Mia carissima Epices, leggendo la tua nota iniziale sono stata presa da un pizzico di malinconia perchè ci comunicavi che la storia stava per giungere al termine, anche se c’erano ancora dei particolari che dovevano venire alla luce. Tanti sono stati i passi fatti durante tutta la narrazione che ci hanno permesso di guardare ai Nostri in un altro modo, direi a tutto tondo, riuscendo a penetrare in quegli strati così intimi e privati, che ce li hanno fatti sentire ancora più vicini e quasi come fossero persone reali e non personaggi di una storia.
Un passaggio nuovamente magistrale quello che ci hai regalato e che ha trasmesso anche al lettore tutta la concitazione degli eventi che tutti i vari personaggi stavano per vivere.
Le congetture ormai non erano più tali e la verità era venuta svelandosi a poco a poco: ora quello che doveva essere messo in atto era un piano per sventare quella congiura, la quale si era servita di uomini ignari, che credevano di far parte di una causa nobile che avrebbe donato al popolo francese quella libertà di cui tanto vagheggiavano.
Ciò che è accaduto ad inizio capitolo mette già un bel po’ di adrenalina in corpo, con l’agguato intessuto ai danni di uno dei compagni di Baptiste e che è una delle pedine utilizzate per quel piano folle che è stato inscenato. André e Oscar, supportati da Alain, hanno avuto un incontro/scontro proprio con Louis per farsi dare tutte le informazioni necessarie affinché il traffico messo in atto potesse venire sbaragliato. Ciò che da lui apprendono, le modalità e le finalità, sconvolgono tutti, ma André, al sentire le parole sprezzanti di Louis, convinto che quanto stesse facendo fosse l’unico modo possibile, perde per un attimo il controllo, ben sapendo quanto danno avrebbero potuto arrecare alla popolazione francese quelle azioni così concertate quanto scellerate ma che nulla avevano di onorevole. Troppo dolore lui aveva già visto in un altro tempo, in un altro paese, ma sempre di sofferenza si parlava. Alcune cicatrici le portava incise nella carne e ne facevano l’uomo che era diventato. Persino Oscar ancora non aveva compreso tutto il dolore che lui si portava dentro e che ne aveva modificato il carattere e l’indole gentile. Lei aveva tentato di sopperire con la sua vicinanza a ciò che gli pesava sul cuore come un macigno, in modo che i momenti intensamente vissuti potessero cancellare gli anni di solitudine e sofferenza.
In questo frangente ci hai anche donato stralci dei pensieri di André mentre era in terra americana e che facevano parte di quelle lettere scritte e mai inviate a lei, che solo così avrebbe potuto conoscere l’uomo che sarebbe diventato.
Ora finalmente hanno dati su cui fondare un’azione pienamente concordata ed Oscar e André, sotto il beneplacito di Bouillé, scelgono appositamente degli uomini che possano essere utili, se non addirittura fondamentali, per la riuscita del piano. E la tensione comincia a scorrere sottile, mentre tutto si predispone affinché ogni cosa non sia lasciata al caso.
Come sempre magnifiche le tue descrizioni sia ambientali che comportamentali che fanno in maniera di trasportare persino il lettore nel luogo dove l’azione si svolge, mai dimenticando di farci assaporare le sensazioni e le emozioni che attraversano i personaggi.
Lo sbarco delle casse sta per avvenire; occhi e orecchi attenti a tutto ciò che accade intorno; ogni uomo è appostato per concretizzare l’azione; segni di intesa fra Oscar e André e una preghiera sulle labbra di ognuno dei due di fare la massima attenzione. Ma nonostante tutto fosse stato studiato, meditato, preparato con cura, su quella spiaggia partono dei colpi di arma da fuoco volti a colpire gli uomini sulle cui tracce erano i militari e che non dovevano cadere in mano loro poiché li avrebbero costretti a smascherare i mandanti.
Ma ecco qualcosa che mai mi sarei aspettata: uno dei colpi esplosi raggiunge Oscar, mentre stava tentando di salvaguardare la vita di Robert, l’amico di Baptiste, e la sabbia si riempie del suo sangue, con un André sconvolto che sente scivolare via dalle dita la felicità che entrambi avevano iniziato ad accarezzare e che si racchiudeva tutta in quell’abbraccio disperato che parlava di un amore immenso che li avrebbe uniti per sempre. Un vero tuffo al cuore, e anche un attentato alle coronarie del lettore, questo ultimo momento in cui sembra inesorabilmente calare il sipario tra la disperazione degli astanti, mentre Duval, folle di rabbia per ciò che avevano fatto ad Oscar, mira e colpisce una figura che, dalle alture, aveva sparato al comandante. Non lo uccide ma lo ferisce e Alain, messosi sulle sue tracce, non riesce a raggiungerlo, perché l’altro è sgattaiolato fra le rocce ponendosi in salvo: di lui resta solo la spada con delle iniziali che noi sappiano a chi si riferiscano.
Un pensiero anche al Generale Jarjayes, il quale si reca nell’abitazione che Oscar condivide con André e si rende conto della situazione vissuta da entrambi: essendo a conoscenza di quanto sta per essere messo in atto, ancora una volta si rivolge ad André affinché la protegga, come tanti anni prima aveva fatto, facendolo diventare, oltre che la sua ombra, anche la sua roccia alla quale sempre potersi appoggiare.
Una seconda parte di capitolo, come già detto, magistrale; ora, ahimè, non resta che attendere il finale di questa storia, entrata nei cuori di tanti di noi e che non scorderemo, in virtù delle tante e variegate emozioni che ha saputo regalarci, dipingendole, con il procedere delle vicende, sui personaggi che tanto amiamo.
Complimenti a scena aperta, mia cara, e un inchino commosso alla tua impareggiabile bravura.
Un abbraccio e un caro saluto!

Recensore Veterano
22/03/23, ore 12:40

Colpa mia, c'è poco da dire. Colpa mia, che avevo dimenticato il meccanismo - che pure avevo commentato, con sincera ammirazione, nei precedenti capitoli - alla base di questa storia. Avevo dimenticato che è esattamente nel momento in cui il lettore è preso da tutt'altro, che accade qualcosa, qualcosa che lo trova con la guardia abbassata e lo annienta. Come è accaduto adesso, con l'aggravante che la storia si avvicina alla conclusione e questo rende la deflagrazione emotiva davvero impossibile da fronteggiare.
Questo era più o meno ciò che pensavo ieri sera, a caldo.
Riconsiderando tutta la faccenda, stamattina, mi rendo conto che no, non è colpa mia. E' piuttosto merito dell'autrice. Tutto merito suo. Se il lettore è sopraffatto dall'emozione.
Ho un nodo alla gola.
E proprio non riesco a scacciare questi fantasmi.
Sono senza parole, Epices.
E non mi capita spesso.
A presto.
Octave

Recensore Veterano
22/03/23, ore 12:13

Il fatto che annunci la fine della storia mi suscita sentimenti contrastanti: io come farò senza Rentrèe? Tuttavia sono contenta di sapere come andrà a finire. Certo mi piacerebbe finisse bene e che potessero cavalcare insieme su un solo cavallo però l'autrice sei tu e i nostri sono nelle tue mani. Facevo Baptiste più "cattivo" ed invece è solo una pedina, il famoso uomo dai lineamenti da donna, a questo punto, è Saint-Just, l'Angelo della Morte, le iniziali sul pugnale coincidono quindi è lui. Spero Oscar si salvi e forse ci sarà un confronto anche tra Andrè e il Generale che ora è solo accennato. La tua storia mi ha conquistato e aspetto l'aggiornamento. Buon lavoro e a presto.

Recensore Master
22/03/23, ore 10:37

Mia carissima, soavemente crudele épices,
leggendo questo capitolo, mi sale spontaneo alle labbra un duplice. "OH NO!", sia per la conclusione che ci presenta, a parti invertite, una scena già vista, con immenso dolore, alla fine dell'ep. 38. E poi perché mi pare di capire che questo sia il penultimo capitolo della storia: e dunque, che cosa mai potrà appagare la mia dipendenza da "Rentrée"?????!!!!!
Quanto al resto del capitolo, mi pare interessante l'accenno a un uomo con i lineamenti fini ed eleganti quasi come quelli di una donna, segnatamente dell' "Ufficiale biondo": sto pensando bene? Il piano diabolico per sobillare il popolo, esasperandolo quando già la maggioranza dei Francesi non è che propriamente se la spassi è a dir poco ingegnoso, frutto di una intelligenza sottile e crudele.
Ma quello che mi ha stretto il cuore sono i lacerti delle lettere di André, lettere mai recapitate a Oscar durante i lunghi anni di assenza, e dalle quali trapela la barbarie della guerra: restare umani, in simili frangenti, è davvero una sfida.
Un saluto carissimo, ringraziandoti per questa storia meravigliosa per
ideazione, per svolgimento, per la caratterizzazione dei personaggi, per lo stile, curato e insieme mai criptico.
Buon prosieguo di settimana,
d