Ciao mia cara!
Eccomi di ritorno qui da te.
Devo ammettere che ho iniziato a leggere questo nuovo capitolo non solo perché non vedo l’ora di trovare risposta a tanti interrogativi che erano sorti in me dopo aver letto il primo capitolo, ma anche carica di curiosità per vedere quali altri personaggi eri riuscita ad inserire in questa bellissima storia.
Non ho dovuto aspettare molto per questo perché, già nelle prime righe, incontriamo Orazio e Gaspare, entrambi custodi della scuola. Mi piace molto questo ruolo che hai scelto per loro e trovo che calza a loro a pennello. Mi piace anche molto il fatto che siano così agli opposti: Gaspare più severo con gli alunni, pronto a rimproverarli nel caso in cui, con il loro comportamento, dovessero comportare per lui un aumento di lavoro, mentre Orazio è più tranquillo, uno di quelli che invece cerca sempre di dare una mano agli alunni.
Ho adorato che Anna, alla domanda di Gaspare sul motivo per il quale si trovasse ancora in corridoio, inizia a fare un resoconto molto esaustivo del rapporto burrascoso che lei e Merida hanno con il professor Pitch. Lo vedo molto da lei ampliare largamente un discorso quando le viene posta una semplice domanda.
Ho apprezzato tantissimo che tu abbia scelto il personaggio di Nord per interpretare il Preside. Con la sua lunga barba bianca, oltre che a Merlino, Silente è stato spessissimo paragonato anche a Babbo Natale, quindi hai avuto proprio un’ottima idea di utilizzare proprio lui per questo ruolo.
Comunque, il Preside ha riunito tutti gli studenti e gli insegnanti nella Sala Grande per fare fare degli annunci importati. Sono tutti presenti, tranne le nostre Anna e Merida che avevano completamente dimenticato questa cosa.
La loro entrata nella Sala Grande è stata meravigliosa, tanto che non so se scoppiare a ridere o essere solidale con loro e tutto l’imbarazzo che avranno provato.
Purtroppo il Preside ha una notizia da dare: quell’anno, purtroppo, non ci sarebbe stato il torneo di Quidditch. Posso immaginare la contrarietà provata dai ragazzi nel udire una notizia simile: mi basta pensare a tutti gli eventi che ho visto annullare in quest’anno a causa del Covid e posso benissimo immaginare che cosa provino, sia i ragazzi che effettivamente facevano parte delle quattro squadre che tutti i tifosi.
Devo ammettere che lo sguardo che Moana lancia ai suoi compagni di squadra mi ha fatta tanta tenerezza: per lei quello sport è stato un ottimo veicolo per integrarsi nella scuola e instaurare nuove amicizie e immagino che possa temere come potrebbero andare per lei le cose ora che le veniva tolto qualcosa di così importante per lei.
Fortunatamente, però, il campionato di Quidditch verrà sostituito dal Torneo Tremaghi. Devo ammettere che questo mi gasa tantissimo: il Torneo Tremaghi è stato uno dei momenti che ho preferito nella saga di Harry Potter, quindi sono contentissima che anche tu abbia deciso di portarla anche nella tua storia.
Gli studenti reagiscono più o meno bene a questa notizia, ma quella che sembra più sconvolta di tutti è proprio Anna: sua sorella che non rivede da anni frequenta la scuola di Beauxbatons. Elsa, infatti, smise di parlarle quando erano ancora bambine e, da quando aveva iniziato la scuola, non era più tornata a casa nemmeno per le vacanze. Immagino che per tutti gli altri possa sembrare una cosa strana e sospettosa, ma è proprio qualcosa dalla mia amatissima Elsa (sì, lei è la mia princ.. ma che dico, regina Disney preferita). Trovo molto azzeccata l’idea di farle frequentare Beauxbatons visto che il suo aspetto è molto simile a quello delle sue studentesse.
Per quanto riguarda la tua decisione di rendere Elsa ed Anna gemelle, non ci trovo nessunissimo problema. Non “snaturi” assolutamente il loro legame in questo modo, perché comunque sono sorelle, ma, anzi, sarà proprio interessante vedere la dinamica tra le due in una situazione in cui sono coetanee.
Mi piace molto il rapporto che c’è tra Jack e Merida: trascorrono molto tempo a stuzzicarsi e a farsi scherzi anche pesantini, ma si vede che alla base c’è un bel rapporto d’amicizia. Mi piace anche che i loro amici cercano di stemperare i loro comportamenti, così che non vadano incontro a qualche brutta sorpresa.
Ho apprezzato molto la sbirciatina che ci hai fatto dare alla Sala comune dei Corvonero. Qui scopriamo infatti che Belle ha vissuto in Francia e, se non si fosse trasferita prima del inizio della scuola in Scozia, probabilmente si sarebbe iscritta a Beauxbatons, mentre Hiccup, che viveva in Norvegia, ha frequentato il primo anno a Durmstrang. Immagino quindi la curiosità che entrambi possano avere per osservare da vicino queste due scuole che, per motivi diversi, avrebbero potuto fare parte della loro vita.
Sono curiosa di capire come mai il padre di Hiccup abbia deciso di trasferirsi in Scozia dopo qualcosa che deve essere accaduto a sua moglie, perché sembra che questo motivo sia una delle cause per cui vorrebbe che suo figlio partecipasse al Torneo Tremaghi. Penso che nessuno potrebbe costringere qualcun altro a partecipare a una gara simile, nemmeno un genitore con i modi più diplomatici. È una competizione davvero pericolosa, quindi bisogna essere proprio convinti (ed essere dotati di un certo pizzico di pazzia e amore per il pericolo) per parteciparvi. Deve essere una decisione personale e non può essere influenzata da nessuno. Spero davvero che Hiccup riesca a far valere le sue ragioni su suo padre e non partecipare.
Merida ce la vedo tutta a voler partecipare e, secondo me, potrebbe cavarsela benissimo, ma comunque comprendo i suoi amici che, preoccupati, vorrebbero dissuaderla.
Il Torneo Tremaghi è anche il soggetto protagonista della conversazione di Moana e Jim. Mentre il ragazzo è certo di voler provare il proprio nome nel Calice, la ragazza ancora non ci ha pensato, troppo presa a farsi passare la sfuriata per lo scherzo di Jack. Non so perché, ma, leggendo la conversazione, ho avuto compre l’impressione che Jim stesse quasi flirtando con lei, soprattutto quando le ha fatto la lista delle sue caratteristiche positive e del perché sarebbe un’ottima concorrente del Torneo.
Devo ammettere di essere rimasta davvero incuriosita dalla ragazza bionda che stava parlando con il Preside Nord. Oltre al suo aspetto, sappiamo soltanto che sembra molto sconvolta ed ora sono davvero curiosa di scoprire chi sia.
Unico che per il momento non sembra pensare al Torneo è Jack, che invece è costretto a nascondere per non farsi trovare da Merida. È proprio durante questa sua fuga che fa la conoscenza di Kristoff. Mi è piaciuto che tu abbia deciso di trasformare Sven in un gufo. Mi sembra una soluzione molto coerente con Hogwarts, visto che è uno degli animali permessi all’interno della scuola, ma soprattutto perché immagino che una renna fosse un po’ ingombrante.
Proprio mentre i due ragazzi stanno scambiando qualche parola, sono costretti a nascondersi (insieme anche a Judy) a causa del arrivo del professor Bunnymund e del porfessor Pitch. I due sembrano preoccupati per qualche profezia che dovrà avverarsi oppure no e comportare il ritorno di qualcuno. È una conversazione molto breve ed enigmatica, che viene quasi subito interrotta proprio da Sven.
Come me, anche Jack, Judy e Kristoff sembrano molto incuriositi da quelle poche frasi che sono riusciti ad udire e si chiedono se si riferissero proprio al Torneo. Immagino che, oltre alle frasi cosi criptiche, anche il tono preoccupato dei due professori non sembra tranquillizzarli proprio. Comprendo, quindi, anche la loro decisione di non raccontarlo a nessuno, soprattutto a Kiccup ed Anna che sembrano già preoccupati per questo Torneo a causa dello loro questioni private.
Nell’ultima parte del capitolo troviamo invece Anna che finalmente si reca nell’aula di Divinazione per parlare con la professoressa Odie dei sogni che la tormentano ormai da diverse notti. Già nel precedente capitolo ti avevo detto che trovavo davvero azzeccata la tua scelta di inserire proprio Mama Odie come insegnante di Divinazione, ma ora ne sono ancora più convinta. Divinazione non è una scienza esatta, si basa molto sull’interpretazione, quindi un personaggio così eccentrico ci calza proprio a pennello per questo ruolo. Io avrei paura di farmi leggere le foglie di tè proprio per perché l’immagine che rimarrebbe dalle foglie di tè dipende troppo dall’interpretazione di chi la guarda, come appunto nel caso di Anna. Nella sua tazza sembra essersi formata una falce, simbolo sia di buon raccolto che di morte, sia della diretta interessata sia di qualcuno di molto vicino.
Immagino che questo non abbia per nulla aiutato Anna, ma, anzi, l’abbia preoccupata ancor di più.
Devo ammettere che se eri riuscita a incuriosirmi molto con il primo capitolo, con questo secondo mi hai assolutamente conquistata. Stai riuscendo benissimo a mischiare insieme tutti questi personaggi, dando ad ognuno il posto più idoneo per la sua personalità, mantenendo comunque quel clima che rende benissimo l’idea di trovarsi a Hogwarts, quindi davvero complimenti.
Alla prossima mia cara!
Un abbraccio,
Jodie |