questa è la mia storia, mi chiamo Violetta e sono una ragazza di Verona, ho 14 anni, la mia vita era tranquilla fino a quando non ricevetti quella magica telefonata che mi cambiò la vita.

"E ora sono questo qui. Un arrogante, lurido, figlio di puttana che alle tre di notte, sotto casa della sua ragazza invece di chiedergli la mano, gli chiede scusa per aver alzato le mani. E mi odio, Rose. Mi odio da morire nel sapere che anche l’unica persona che credeva in me, mi odia.
Ti amo da far schifo. E non so che dire per il mio comportamento. Sono un fottuto. Il mio cervello è fottuto, lo so. Ma tu aiutami. Rose, non lasciarmi andare, ti prego”

Introduzione
-Allora carina, quanto ti devo?-
-60 sterline- sputai fuori mentre mi rivestivo. Dopo essermi infilata nella borsetta i soldi uscii dalla casa e tornai in strada al mio solito posto, al terzo lampione all’inizio di Crystal Road.
A proposito, mi chiamo Tanisha, ho 19 anni e faccio la prostituta. Già, non è esattamente il lavoro che sognavo di fare quando era più piccola, ma purtroppo non ho altra scelta. Mia madre si è suicidata un mese dopo la mia nascita a causa della depressione post-parto e mio padre è ricercato per furti quindi non lo vedo da due anni. Vivo a Bradford in un piccolo appartamento all’ultimo piano di un vecchio edificio insieme alla mia migliore amica, Jenny. Anche lei fa la prostituta insieme a me, e con i soldi che ricaviamo possiamo vivere con un po’ di dignità.
Questa è la mia storia, la storia di una ragazza con tanti problemi e un sogno, quello di cantare. Sin da piccola ero stata la punta di diamante del coro della mia parrocchia, ma dopo aver cominciato il mio ”lavoro” non avevo più avuto il coraggio di entrare in chiesa.
AVVERTIMENTI!! SCENE LARRY STYLINSON!!

[…]«E comunque credo che sia una buona idea quella di venire a scuola in ciabatte. Sono più comode, calde e confortevoli. La gente dovrebbe prendere esempio.»
Charlotte lo fulminò con lo sguardo capendo che si stava prendendo gioco di lei, ma stranamente la cosa non la infastidiva. Piuttosto voleva stare al gioco. «Allora ti sfido. Domani vieni in pantofole.»
**
La vita può essere vissuta in tanti modi.
Zayn amava ascoltare i Placebo sdraiato sul prato in una giornata di sole, magari in compagnia di un amico.
Charlotte sognava ad occhi aperti seduta sulla finestra in balia della pioggia. Leggeva Jane Austen vivendo nella convinzione che l’orgoglio venisse prima di tutto.

-Anny se vuoi stare sola, ti lascio..- disse staccandosi dal lungo abbraccio.
-Non lasciarmi anche tu, per favore.- lo supplicai. Era l’unica persona che c’era sempre stata, l’unica persona che mi ha accolta in casa sua quando mio padre è morto, quando mia mamma si drogava, quando mi picchiavano a scuola..beh, lui c’era.
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-Ma io ti amo Hanna .. lo capisci? Ti amo dalla terza media.. ti amo per i tuoi capelli neri come la pece, ti amo per i tuoi irresistibili occhi grigi,ti amo per i tuoi fianchi che tu chiami ‘da balena’..ti amo perché sei Hanna.- nessuno mi aveva mai detto quelle parole, nemmeno Liam.

-Che succede?- chiedo titubante sedendomi su una sedia a caso.
-Ecco, tesoro, vedi...- comincia mio padre. Quando inizia così non preannuncia nulla di buono.
Papà fa un respiro profondo e continua.
-A causa del lavoro mio e di tua madre, ci dobbiamo trasferire..-
Non riesce a finire la frase che l'uragano Camilla torna in cucina.
-Io non vengo!- sbraita.
-Camilla, se ci fai finire di parlare..- ricomincia mio padre.
La mamma gli mette una mano sulbraccio e prende lei la parola.
-Io e vostro padre ci dobbiamo trasferire per lavoro, ma voi grandi non ci seguirete. Camilla, -dice fissando i suoi occhi verdi in quelli grigio-verdi di Camilla- tu puoi rimanere qua. Hai 22 anni e sei abbastanza grande per rimanere da sola. Christinne, -dice spostando gli occhi sulla piccola di casa- tu vieni con noi, sei ancora piccolina. Quanto a te, Andrea, -continua fissandomi- abbiamo trovato un'ottima scuola a Londra e abbiamo chiamato tuo cugino Niall e ha acconsentitoad ospitarti a casa sua con i suoi amici.-

Lei: bionda, occhi azzurri, bella , ragazza poco popolare , "una tosta"per gli amici "sfigata"considerata così dalla sua scuola
Lui: moro e riccio, occhi color smeraldo, ragazzo popolare , " Puttaniere " " Spacciatore " così considerato da tutti anche dai suoi genitori.
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"Lasciami"
"Dai Divertiamoci un po"
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"Ti amo"
"Io no"
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"Mi fai schifo"
"Anche a me mi fai schifo Harry"
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"Sei malato lasciami"
"No son fatto così''
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Lei: Rosaly Smith
Lui: Harry Styles
Loro: opposti.....ma spesso gli opposti si attraggono
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Come finirà questa storia? Bhe!! È tutto da scoprire

Sulle note di "Killer"- the ready set
Gin si ritrova in camera da letto con Vermouth, circondato dai suoi peggiori vizi che lo porteranno alla morte.
Quali di questi sarà veramente il suo killer?
/«Cosa ti spaventa? – chiede con tono malizioso, poggia il calice a terra e si siede sul letto – siamo killer, potremmo morire da un momento all’altro. Potresti essere tu stesso a uccidermi»./

"Sorrise, non avrebbe mai voluto essere il suo angelo custode, ma in qualche modo lo era diventato. Lesse anche la pagine affianco, la ragazza non scriveva di certo bene! fu un’impresa decifrare quei geroglifici. Raccontava tutto quel mese, si era accorta della sua presenza, lei lo considerava davvero il suo angelo custode! Ne rimase sorpreso. Sorrise, peccato che non sapesse come lui lo fosse diventato, non avrebbe avuto la stessa alta considerazione che aveva del suo angelo custode!" BellaxEdward, entrambi umani si conoscono in un modo un po' particolare, lui ha una missione da portare a termine....ma....spero si avervi incuriosito! ^.^

FRANK X GERARD. GHGH.
Nata per una scommessa. Leggete la premessa e solo dopo la Fanfiction, vi prego.

Si rivedono dopo tanto tempo: sono sempre stati legati, sin da bambini, ma lei non avrebbe mai immaginato di poter cominciare a provare qualcosa per lui, così come lui non avrebbe mai immaginato di poter amare ancora. C'è solo un problema: sono cugini.
Dal capitolo 1.
"Sento le farfalle nello stomaco in quel momento, camminare e allontanarmi verso casa mi è piuttosto complicato. Volto l’angolo e quando giungo al fienile mi fermo. Cerco di capire che cosa abbia il mio cervello in quell’istante, ma l’unica cosa a cui riesco a pensare sono gli occhi penetranti di Noah che mi scrutano e che per un attimo mi hanno impedito di parlare. "

Per tutta la sua vita ,Erza era sempre stata sicura di una cosa. IL suo colore preferito.

Mi piace la mia vita, ho tutto quello che un ragazzo di vent’anni vorrebbe avere, forse anche di più.
Sono un ragazzo ricco che sta cercando di costruirsi un futuro con le sue forze e l’aiuto dei suoi genitori e sono davvero convinto che non mi manchi nulla, credo di aver tutto ciò che serva per essere felici, poiché amici e relazioni amorose non sono mai stati il mio forte, quindi una buona scuola e soldi in abbondanza sono tutto ciò che mi occorre.
“Gerard le persone non sono fatte per stare sole” Era solita dirmi mia madre fin da quando ne ho memoria, ma dei suoi consigli me ne sono sempre infischiato, poiché Gerard è proprio fatto per stare solo

Erano passate svariate settimane da quando quel prete gli aveva proposto di unirsi a lui. A lui e a quegli altri due imbecilli.
"Signor Giricco..." aveva detto con quel suo tono di voce fastidioso, e con quel sorrisetto stampato sulla faccia. "...Ci farebbe l'onore della sua compagnia?"
Non sapeva con esattezza perchè aveva accettato quella proposta. Forse perchè adesso Arachne era morta. Il castello era stato distrutto da quei mocciosi della DWMA, e lui non aveva più un posto dove andare.
Ma così, senza un motivo preciso, decise di dare ascolto alle parole di Justin.
Inutile dire che starsene in quella sorta di "chiesa" che Noah aveva scelto come covo, senza fare niente tutto il giorno, lo annoiava a morte. Così ogni tanto decideva di andare a stuzzicare un pò quel prete casinaro.

Ma quando inizi ad amare qualcuno, quella persona, la dinamica di quel sentimento cambia, diventa ossessivo, diventa soffocante, fino a diventare dolore, ti fa stare male, viene e pensi che sia la cosa più bella del mondo e poi, per qualche assurda ragione, se ne va, ti delude, ti fa soffrire e tu pensi che non ci sia più niente di giusto o sensato, che quando ti ritrovi un attimo felice per una ragione completamente sconosciuta subito dopo ripensi al tuo sorriso e tutto ti si offusca nella tua mente, tutto fa soffrire tutto sanguina come il mio povero cuore spezzato.
Come il tipo di amore che ho avuto, e probabilmente ho ancora per lui, lui che ho amato così tanto ma che ha preso il mio cuore e l’ha tormentato senza pietà, fino a farlo spezzare del tutto... ma probabilmente il mio non è vero è proprio amore, perché in 19 anni non ho ancora capito cosa voglia dire la parola AMARE.
Ma nonostante questo, amore o no, dolore o no... questo per me era il mio tipo di amore