justin è un ragazzo misterioso, il solito tipo che finisce sempre in punizione ma che allo stesso tempo è desiderato dalla maggior parte della popolazione femminile a scuola. madison sembra essergli molto simile, ma solo suo padre conosce la verità sul conto del ragazzo.
impossibile, proibito, quello che loro chiamavano semplicemente amore.
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“Allora chi sei? Non ti ho mai visto prima.” Gli domandai.
“Tu chi vorresti che io fossi?” Mi rispose il ragazzo prima di scoprire quella sua bianchissima dentatura apparentemente perfetta.

«Tu devi andartene da qui, piccolina»
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Mi venne un groppo alla gola pensando di dover lasciare tutto questo per così a lungo, mi consolava solo l’idea del ritorno perché di questo ero certa:sarei tornata.
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Oh cavolo! Sono arrivate le suore!

Prima i colori
Poi gli esseri umani
E' così che vedeva le cose
O almeno ci provava
Kathleen Reed vedeva tutto a colori, il rosso era il suo preferito, non tanto per il colore stesso, ma per ciò che emanava.
Amore&Passione
Erano le cose che più amava, ma amava ancor di più le persone alle quali assegnava quel colore.
Ashley, la sua cara migliore amica
e suo padre, Dimm, che cercava costantemente di far cambiare idea alla figlia sulla questione delle persone e dei
colori, ma Kathleen era testarda, affabile e amabile.

-Vuoi che ti aiuti a conquistarlo?
-Si
-E tu cosa mi darai in cambio?
-Ti nasconderò dalle ragazze con cui vai ogni sera, in modo che non dovrai scappare da loro la mattina.

'Io non capisco nulla di questa matematica.' Gettai il quaderno chissà dove.
'Dai,è facile.Basta solo fare..' Lo interruppi 'Ovvio che per te è facile sta merda,guarda che soggetto che sei...Scusa non volevo offenderti.'
'No,dillo..Sono un nerd del cazzo..'

Mi portai alla bocca l'ennesima sigaretta aspirando,mi sentivo come frastornato da quel sapore.Mi guardai intorno non vedendo nessuno,esattamente solo,come se vivessi nell'ombra. Perchè io vivo nell'ombra.
Dai capitoli:
è come se qualcuno mi stesse comunicando.
credo di essere innamorata di una persona che neanche vedono gli altri
sto diventando pazza.

lei Alexandra Davis una ragazza che tutti vorrebbero.
lui Justin Bieber un ragazzo che tutte le ragazza dovrebbero evitare.
-Il gioco del destino.
Il desiderio…
L’orgoglio…
entrambi sono nelle mani del destino… ogni mossa vale, tutto è concesso.

Lei è vergine,lui no.
Lei è innocente,lui colpevole.
Lei è una brava studentessa alla New York University,lui è un cattivo ragazzo di strada.
Lei è Elena,lui è Justin.
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Con la mano libera, Justin superò la mia spalla e girò la pagina successiva.
In questa immagine ero ancora sdraiata nuda sul suo letto,
ma questa volta la testa scura di Justin era sepolta tra le mie cosce.
Le mie mani stringevano i suoi capelli e la mia faccia mostrava chiaramente
il piacere che provavo.
Girò di nuovo la pagina e questo disegno mi mostrò seduta sul bancone della cucina,
le gambe avvolte intorno Justin mentre spingeva dentro di me.
Nella foto successiva Justin mi stava prendendo da dietro,
baciandomi il collo mentre la sua mano afferrava il mio seno.
[...]
Si muoveva lentamente, più vicino ad ogni parola che
sussurrava, chiudendo la distanza tra noi.
"Ho bisogno di vedere il colore esatto della tua pelle arrossata
di passione mentre fai sesso con me."
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ATTENZIONE LA STORIA E' UNA FEDELE TRADUZIONE DELL'ORIGINALE.

a volte, io penso al sole e alla luce come amanti
che raramente si incontrano, sempre si inseguono
e quasi sempre mancano l'uno all'altro. Ma una volta ogni tanto, loro si acchiappano e si baciano
e il mondo guarda in soggezione la loro eclissi ....

- you don't know us. -
- i don't want to. -

Immaginate un mondo in cui essere omosessuali sia normale ed essere eteri sia sbagliato.
Immaginate un amore che deve essere nascosto agli occhi degli altri.
Immaginate Justin, Edith e il loro piccolo segreto.
[..] Dal secondo capitolo.
“Grazie.” Lo ringraziai alzando lo sguardo e notai chi mi stesse fissando. I suoi occhi chiari alla luce della luna. “Sei bellissimo.” Mi uscì dalla bocca non volendo, troppo assonnata perché me ne resi conto.
“Anche tu sei bellissima nanetta.” Sentii le sue labbra posarsi sulla mia fronte.
“E’ tutto così sbagliato però.” Dissi accoccolandomi di più.
“Lo so.” E giuro di averlo sentito sospirare, o se non altro me lo sarò immaginata. Infine mi addormentai sul serio, non c’era posto migliore che finire tra le sue braccia. [...]

In un parco divertimenti la gente non si dovrebbe divertire?

Aggrotto la fronte. - Ti serve qualcosa?-
Inarca le sopracciglie spostandosi qualche ciocca bionda all'indietro.
- Non proprio.-
- Bene, addio.- immediatamente mi alzo cercando una inesistente uscita da quella folla di persone troppo vicine l'una con l'altra.
Lo vedo ridere e sento prendermi per un braccio.
Solo dopo essermi resa conto di essere stata trascinata fuori da quella casa, lo vedo.
- Shh..- posa un indice sulle mie labbra, imprecherai urlando ad alta voce di andarmene.
Scosto la testa violentemente.
Errore.
- Non preoccuparti, non ti faro' del male.-

Noi?non esiste un noi.
non siamo ne amici ne fidanzati.
lo odio,lui mi odia. i nostri nomi non stanno bene insieme,eppure sento che lui,fa parte di me.

Questa storia è nata quando, guardando l'ultima intervista di Justin per radio Kiss Kiss e notando la sua fobia nei confronti di quelle indifese lastre di vetro, ho capito che sarebbe stato divertente raccontare le avventure del BiBo viste da un'angolazione tra la follia e la più assoluta demenza (ci tengo a precisare che non è una parodia). (lol)
E' un rating rosso, ma la cosa prenderà forma verso metà della storia, quindi non aspettatevi scintille già al primo capitolo.
Dal secondo capitolo:

"-Perché continui ad arrampicarti fino alla mia finestra?- domanda. –Perché non mi chiami al telefono come fa la gente normale?
-Io non sono una persona normale, Natalie-.
-Questo è certo,- replica. –E come fai a sapere il mio nome?
-Dovrebbe essere un segreto?- Avanzo di un passettino verso di lei, facendomi ombra con la mano.
-Fermo-, ordina lei.
Un altro passettino. –Non voglio farti del male-.
-Ho detto di fermarti!-.
Obbedisco.
Natalie abbassa un po’ la torcia, ma continuo a non distinguere il suo viso. –Che cosa vuoi?- domanda ancora.
Faccio un respiro profondo. –Voglio che tu mi faccia entrare da quella finestra-."

-Dimmi perché sei entrato nella mia vita, dimmi perché?.- Chiese, questa volta alzando notevolmente il tono della voce, lui si mise a ridere non capendo nulla di ciò che stava succedendo o del motivo del comportamento della propria ragazza da quando era uscita da quel edificio.
-Che domanda è questa.- Rise
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-Come trovo le parole per spiegargli?.-
-Non è colpa tua, prima lo saprà meglio sarà per entrambi.-
-Ma io lo amo non ho mai amato nessuno in questo modo, cosa devo fare?.-
-Dirglielo, andrà tutto bene.-

We're vampires.

Lui, Justin Drew Bieber, il ragazzo più figo e desiderato della scuola.
Gran puttaniere, non esita a portarsi a letto ogni giorno una ragazza diversa.
Lei, Alexis Parker, la nuova arrivata.
Furba e strafottente, si diverte a prendersi gioco di Justin.
Lui vuole portarla a letto, lei preferisce farlo impazzire.
Cosa mai potrà succedere tra due ragazzi come loro?
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Justin in questa storia non è famoso.
Ed aggiungo un'ultima cosa: è la mia prima storia di questo tipo. Non so se mi sono spiegata...

Amanda e Justin ritornano nella città natale del ragazzo. Qui cambiano completamente vita, cercando di scappare via dal passato.
Ma, come si suol dire, il passato ritorna sempre.
* Sequel di "Who's gonna make you fall in love?"

«No, mamma no! Non voglio condividere la casa con un drogato!»
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«Ti prego Justin fermati, mi stai facendo male.»
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Justin scagliò l'ennesimo calcio contro Hailey, la quale era accovacciata per terra a piangere.
«Dove sono i miei soldi? Non ti ho dato la droga per niente. Hai altri due giorni di tempo, altrimenti saranno cazzi tuoi, puttana.»
CON CONTENUTI MOLTO FORTI.

hai mai pensato a quanto le tue scelte possano influire sul tuo destino e su quello delle persone che ami? cosa sei disposto a fare per salvare la vita delle persone che ami? hai mai avuto una relazione perfettamente stabile? non credo, l'amore non è perfetto ma se è amore, quello vero, qualunque cosa succeda poi torna tutto come prima, no? ....hai mai pensato di godere di ogni momento trascorso con la persona che ami? perché, a volte, quei momenti non durano per sempre, d'un tratto la persona che ami può sparire e tu resti lì a porti mille domande, mille perché e le uniche cose che ti restano sono i ricordi ma questo amore è per sempre.
Justin non trovava una risposta a queste domande ma avrebbe lottato, lottato fino alla fine per Rosie, il loro era amore vero, quello raro che sarebbe durato per sempre.

Come cantante e scrittore i miei sentimenti hanno un ruolo importante.
She is my heartbreaker...
Lui cantante famoso, sogno di tutte le teenegers, lei ragazza umile ma perfetta, modella universale.
Come violare le leggi di un contratto per colpa dei sentimenti?
Ecco, questo sarà quello che dovrà affrontare Justin Drew Bieber.

Il più delle volte la maggior parte delle persone lascia tutto e tutti pur di inseguire il proprio sogno,e lei era una di quelle.

C'è un vecchio detto: "Le unche cose che hai bisogno per giocare a questo gioco sono le chips e una sedia. Ma per sedersi e vincere è necessario molto di più. Nel poker in realtà non si tratta di vincere o perdere. Il poker è fare la scelta giusta; devi sapere quando chiamare, quando a volte foldare, quando spingere tutto in all-in".

"Spie." mi voltai e vidi Justin, Justin Bieber, il canadese, con le mani in tasca e un'espressione da no-chalance.
"Non ne ho bisogno. Ho già la certezza di quello che fa, perciò ho deciso di parlargli."
"Ah, ah. Quindi, non appena ti chiederà le prove, tu risponderai di averlo trovato in un hotel grazie al localizzatore di un'agenzia segreta composta da ragazzi che lavora per lo stato americano. Lascia che ti portino delle foto, in questo modo potrai sbattergliele in faccia e dire che persone che conosci lo hanno visto per caso."

"Come fai a farlo?"
"A fare cosa?"
"Ad essere sempre nel posto giusto, al momento giusto. A proteggermi..."
"E' quello che so fare meglio Jenny: prendermi cura di te."

Per Demi doveva essere un giorno felice, il giorno più bello della sua vita perchè aveva compiuto sedici anni..ma quella giornata non andò secondo i suoi piani.
Si era ritrovata a piangere tra le braccia della sua migliore amica, Selena, con un test di gravidanza nelle mani.
Quel test segnava positivo.
Demi non riusciva a crederci, era troppo scossa, era troppo nervosa
e lo stesso anche la sua migliore amica ma, Selena, cercava di restare calma per sostenere Demi in questo momento di difficoltà.
Sentirono bussare alla loro stanza del dormitorio del 'camp rock'
e una voce a loro famigliare le chiamò dicendo di aprire.
Selena fece un lungo respiro e si alzò andando ad aprire quella porta.
Entrò dentro Joe, fidanzato di Demi, con il piccolo Justin tra le braccia, bimbo di solo tre anni che la famiglia jonas decise di adottare.
Quando Joe vide Demi piangere corse verso di lei, lasciando il piccolo Justin tra le braccia di Selena.
Joe cercava di capire cosa avesse Demi ma, lei, non riusciva a parlare per colpa del pianto. Solo quando gli occhi di Joe caddero sulle mani della sua ragazza, capì tutto.
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Amore tra zio adottivo e futura nipote?

“Quando io dico una cosa tu devi ubbidirmi”
“Perché devo farlo? ”
“Perché non voglio che il tuo faccino perda... sangue”

Tutto questo per l'ultimo, insignificante pass per il backstage del suo concerto natalizio: erano solo tre quei biglietti a mio parere inutili ma che valevano come l'oro per le sue beliebers; quei pezzi di carta rossa e bianca, con la sua faccia sorridente stampata sopra, erano stati distribuiti in tutta America e anche in Canada e, quello che serviva a me, l'ultimo, ce lo aveva lui. Il mio scopo era quello di vincerlo e vendicarli. Ecco qual'era la cosa più importante da fare entro capodanno: vendicarmi di tutto quello che un Bieber quindicenne mi aveva fatto provare. Ma perchè davo tutto per scontato? Sarei davvero riuscita a vendicarmi? Sarei riuscita a far male a quel ragazzo dai lineamenti perfetti?

Non avevo mai creduto all'esistenza dei vampiri... O almeno prima di incontrare lui....

"Had become his biggest nightmare, his greatest fear."
she saved me.

E se per non farti ballare con nessun altro dovessi essere costretto a farti innamorare ogni giorno di me, lo farei.
Dammi tempo una settimana.
Con amore,
Justin

Lei è Lali Esposito, giovane neolaureata che sta per iniziare il suo primo lavoro in un’importante agenzia pubblicitaria a Manhattan.
Lui è Justin Bieber, carismatico e affascinante uomo d’affari, proprietario dell’agenzia e del lussuoso palazzo in cui entrambi lavorano.
Quando si incontrano, l’attrazione tra loro è istantanea e irresistibile, di quelle che non lasciano scampo.
Justin desidera Lali sopra a ogni cosa, ma rifiuta qualunque coinvolgimento sentimentale, perché non vuole mescolare sesso e amore.
Lali, dal canto suo, è travolta da una passione che non pensava avrebbe mai provato, ma non accetta di farsi trattare come un semplice oggetto di desiderio o una trattativa d’affari da portare a termine rapidamente e con successo, cosa a cui lui è abituato da sempre. Entrambi devono fare i conti con un passato difficile e tormentato, e quando inizia a farsi strada un sentimento più profondo, le barriere che hanno faticosamente costruito negli anni per proteggersi rischiano inevitabilmente di crollare.
Sullo sfondo della New York sfavillante dell’alta finanza, dove apparenza e ricchezza contano più di ogni altra cosa, Lali e Justin sono costretti a mettersi totalmente in gioco e a lasciarsi andare alla loro ossessione.

«Il fatto è che quello ad essersi innamorato ero io e non lei. Io stavo cadendo di nuovo nella sua trappola d'amore e lei avrebbe dovuto salvarmi, tenendomi tra le sue braccia. Ma se lei non provasse lo stesso sentimento? Se non fossi riuscito a completare la mia "missione"? Cosa sarebbe successo se lei avesse perso la vita? Probabilmente, l'avrei persa anche io. Dopo di lei.»

'Non piangere per lui, non ti merita.' - disse mio padre cercando di consolarmi.
'Ma io lo amo.' - risposi con le lacrime agli occhi.
'Passerà.' -
Per un momento avevo creduto a quella parola, invece no. Non passerà niente.
Lui se n'è andato e io sono ancora qua, ma stavolta sono sola.
Passerà tutto, forse, ma il mio amore per lui no, mai.
Ricorda Justin Drew Bieber, ti amerò per sempre.

"Non possiamo, non possiamo." dissi con le lacrime agli occhi.
"Non piangere, ti prego, noi andremo contro questa fottuta società e ce la faremo Lav, va bene?" mi disse lui mentre i passi dei nostri 'inseguitori' si avvicinavano.

Preso spunto da: ‘Dark’ e ‘Danger’, questa però non è un’imitazione.
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< Che cazzo ci fai tu qui? > chiese il biondino, armeggiando con il bicchiere contenente sicuramente ponch, dato che è l’unica bibita offerta.
< Non ti devo spiegazioni. > replicò il ragazzo dai capelli riccioluti facendo un ghigno.
< Perché non scappi via come hai fatto tempo prima? > domandò di nuovo il ragazzo con la cresta all’insù. Strinse i pugni, contraendo la mascella, nei suoi occhi si può leggere chiaramente la rabbia.
E colui che fino a poco fa non aveva spicciato parola fece un passo avanti e tirò il braccio all’indietro.
Loro sono i contrasti tra l'oscuro.

“Charlie, tesoro, domani dovrò partire per lavoro…. e starò via un bel po’ ” disse mia madre.
“Definisci un bel po’, mamma”
“Tesoro, io avrei voluto dirtelo prima, ma volevo che il tutto fosse più indolore possibile..”
“Avanti mamma, non te ne stai mica andando per sempre.. quanto starai via? Una settimana?”
“No, Charlie. Mi hanno trasferito a Los Angeles, è un trasferimento provvisorio, durerà soltanto un anno”

Tre settimane. Tre settimane di buio. I brividi percorrevano la mia schiena. Fino a quel momento la mia vita era stata una giostra, giravo, prima veloce poi piano, ma in ogni caso sapevo che sarei scesa prima o poi. Eh ora è arrivato il mio momento, il momento di una nuova vita, di una nuova giostra. Mio padre mi aprì le porte dell'ospedale, quel maledetto luogo che mi aveva tenuta prigioniera per molto tempo. L'aria fresca e pulita mi avvolse, sembrava che il tempo si fosse fermato e che il mondo aspettasse solo me per ricominciare a vivere. Degli occhi color miele, per qualche secondo vidi solo questo, ma non erano degli occhi qualsiasi, no, erano degli occhi familiari, i suoi occhi color miele, che erano stati l'unica mia salvezza in quelle tre settimane di terrore. Non poteva essere vero, avrei detto questo fino a qualche minuto fa. Ma ora lui era qui, e nonostante tutto ciò che era successo mi sentii finalmente al sicuro.

Tratto dalla storia.
“Sei diversa dalle altre,o almeno sembri”. Disse avvicinandosi a lei.
“Cosa vuoi?”. Chiese lei impaurita.
“Hai paura?” Domandò lui divertito dalla scena.
Lui era il suo tormento preferito, almeno credeva.