Le aspettative di Anna, diciassettenne italiana per sei mesi in viaggio di studio presso una host family di Sheffield, vengono deluse quando non trova nell'Inghilterra il paradiso che si aspettava, ritrovandosi praticamente sola.
Un incontro invidiato da tutte le altre ragazze sarà l'unico incentivo a restare.

505.
Un numero che racchiude le parole dette e taciute, il riparo quando il mondo sembra crollare, il porto sicuro a cui approdare, l'unica persona in grado di salvarci, l'unico sguardo che cura ogni male.
Alex per Beth,
Beth per Alex.
[Raccolta di one-shot]

Era assolutamente lucido, nonostante il principio di sbornia e il dolore acuto dell'astinenza; pericolosamente lucido, incapace di non tempestarsi di domande, di ingiurie contro se stesso e il luogo dove si trovava, contro la sua condizione sociale, la sua musica, la sua ragazza (a proposito: dove diamine si era cacciata?), l'intervista rilasciata quella mattina, le sbornie tristi, quella maledetta barista che non smetteva di guardarlo di sottecchi, ricordandogli gli sguardi di altre mille ragazze passate, finite in altrettante canzoni da lui stesso composte.

Questa è la storia di una ragazza e del suo sogno: aprire una pasticceria. Una ragazza normale, un sogno normale, una vita tranquilla. L'inaspettato scontro con Mr Brillantina Turner cambierà le carte in tavola. i sogni diventeranno due,e di normale resterà ben poco!

"..Mi sembrò giusto. Decisi di presentarmi. ‘Sono Babù, piacere!’ dopo avergli passato l’ormai stropicciato foglietto aspettai la fatidica domanda, ma ciò che ritornò indietro fu questo ‘Sono Alex, il piacere è tutto mio!’ con uno smile vicino. Quando alzai la testa con la faccia un po’ da rimbambita lo trovai a fissarmi e non appena incrociò i miei occhi sorrise. Che sorriso stupendo, il suo.."
Pronti per degli Arctic Monkeys adolescenti?

Tutto inizia a Sheffield nel lontano 2003, ma alcuni rapporti sono destinati a durare per molto tempo.

"I'm down in the deep deep freeze,
what was I thinking of...
In the painful breeze,
by the frozen trees,
with a heart disease called love."
John Cooper Clarke

E se Alex avesse intrapreso una relazione con una collega musicista? E se non fosse tutto così idilliaco?
Raccolta di song fic!
Dal testo:
Probabilmente si accorse del mio sguardo, perché si girò e sorrise imbarazzata, muovendo la mano come a salutarmi. Non riuscii a muovere un muscolo, aveva uno sguardo splendido. Era come se potesse leggermi dentro e mi persi in quel paradiso verde azzurro, fin quando non si voltò di nuovo verso gli altri. E la magia scomparve, ritornai nel backstage del club, attorniato da luci stroboscopiche e ombre penetranti, proprio mentre loro salivano sul palco.

Questa storia è la continuazione di Crying Lightning, quindi, se non l'avete fatto, vi consiglio di leggere prima quella per capire meglio i personaggi di questa storia.
Dal primo capitolo: "Ogni tanto beveva un sorso del suo tè verde e la mattinata sembrava procedere tranquillamente, almeno fin quando non sentì quel nome.
Si guardò attorno sperando di riconoscere qualcosa, di vedere un particolare noto, ma poi sorrise, pensando a quanto risultasse patetico. Non poteva essere lei."

1. Grave ma non troppo
2. Moderato serioso
3. Tranquillo con grazia
4. Adagio cantabile
5. Tranquillamente doloroso
6. Andante mosso
7. Grave con dolcezza
8. --
9. Freddo, morendo

Virginia parte per la California per sfuggire a un mare di problemi. Un incontro casuale cambierà il corso delle cose?

(Raccolta di One-Shot)
Il primo capitolo di questa raccolta è "Insonnia", già pubblicata qualche tempo fa.
[Da Insonnia] Apro gli occhi nel buio e ci metto qualche secondo a capire che sono nel mio letto. Il bruciore di stomaco mi dà il tormento, devo piantarla con questo stile di vita del cazzo, mi ucciderà. Sono sudato e ho i brividi, le lenzuola appiccicate addosso come un bozzolo. Resto alcuni minuti immobile, nel tentativo di riaddormentarmi e trovare finalmente un po' di tregua da me stesso.

La prima canzone dei DriveShaft venne rilasciata esattamente otto anni fa. "Doomsday" invase la scena musicale inglese spodestando band ben più famose di quella composta dai quattro originari di Portsmouth. Forse il successo fu dovuto, in parte, allo scandalo che accompagnò l'uscita del loro primo album: "Pauper Lunatic". Ciò non toglie che ad oggi i DriveShaft rappresentino una pietra miliare nella storia della musica britannica.
Noi di MTV vi proponiamo una compilation dei loro brani più celebri con tanto di introduzioni tratte direttamente dagli appunti, scritti di proprio pugno, della cantante Ophelia Withmore, appunti annotati in un moleskine blu che di recente è stato venduto ad un'asta per la bellezza di 5.300 sterline.

The Four Elements Challenge.
Terza raccolta di quattro di 12 drabble ciascuna, una per elemento naturale, una per membro degli Arctic Monkeys, nell'ordine proposto dalla challenge stessa.
[ Elemento: Terra ]

The Four Elements Challenge.
Seconda raccolta di quattro di 12 drabble ciascuna, una per elemento naturale, una per membro degli Arctic Monkeys, nell'ordine proposto dalla challenge stessa.
[ Elemento: Acqua ]

“Stasera avremo degli ospiti d’eccezione per presentare il loro nuovo singolo "Don't sit down cause I moved your chair"
Che razza di nome era per un singolo? Sicuramente chi aveva tirato fuori quel titolo prima di arrivarci si era imbattuto in chissà quali droghe si ritrovò a pensare Emily ridendo.
Si avvicinò alla radio per alzarne il volume curiosa di sentire le parole di quel testo.
Il sound era davvero buono, ma non riusciva proprio a capire di chi si trattasse.
Quando però a quell'intro di chitarra si aggiunse anche la voce le sue dita corsero veloci a cercare il tasto per spegnere tutto allontanando ancora una volta quei ricordi.
Erano passati sette anni, eppure nonostante avesse tentato in ogni modo di allontanarsi dal passato sembrava ancora non esserci riuscita.

Prima che tutto iniziasse. Cosa può esserci stato dietro quella rischiosa avventura nata quasi per gioco, che adesso chiamiamo Arctic Monkeys.
Un arrivo che sorprenderà tutti, e cambierà abitudini e routine in quel di High Green.
Due ragazzine e una band che inizia a formarsi.
Un teen drama all'inglese, con un'ottima colonna sonora.

Dal capitolo 13: "Silenzio. Era una bella sensazione, o quasi. A volte il silenzio era troppo eloquente, spesso si insidiava nella testa lasciandola urlare i suoi ricordi, le sue paure, le sue angosce. A volte riusciva a mettere al tappeto ogni buona aspettativa, perchè ricordava quanto facesse schifo la propria esistenza. Tutto questo poteva fare il silenzio, abbattere. Ma era così attraente l'idea del silenzio che non lasciava affatto comprendere che non esiste, che è solo un'illusione, perchè finchè non si possono fermare i pensieri, essi urleranno e squarceranno il silenzio, che è il primo a permettere che ciò accada."
Disclaimer: il rating rosso NON è esteso a tutti i capitoli, ma era necessario impostarlo! Buona lettura. :3

Probabilmente sarà la classica fanfiction in cui ci sarà una lei che si innamorerà di un lui ma vedrò di far andare le cose diversamente....
"Jeane
I'm not sure what happiness means
But I look in your eyes
And I know
That it isn't there "

Alex Turner/Matt Helders.
La tua voce tremante al telefono, quella di quando non hai più voglia di nasconderti.
Questa fanfiction partecipa al 500themes_ita per il prompt 116. Resistere alla tentazione.

«Do you still feel younger than you thought you would by now
Or, darling, have you started feeling old yet?
Don't worry, I'm sure that you're still breaking hearts
With the efficiency that only youth can harness»

Una storia di pochi capitoli, nessuna pretesa, nessun avvenimento particolare.
Alex torna a casa dopo il tour di AM e prende coscienza di realtà diverse dalle sue.
Spero di non avervi confuso le idee con questa presentazione.

Chi potrebbe aiutare Alex a sfogare tutta l'adrenalina accumulata durante l'esibizione alla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi?

“Qualcuno ti ha fatto stare male?”
“No. A te?”
Incontro i suoi occhi grandi e scuri, arrossati, ma sempre quei mondi immensi in cui precipito. “No.”
“Ti manca?”
“No. Non mi manca.”
Qualcosa dentro di me si compiace con impunita soddisfazione, sentendolo con me, qua, ora. Non più negli Stati Uniti. Non più da Arielle. Da nessuna, se non qua. Con me.

Alex passeggia, mille idee, testi e melodie in testa, quando improvvisamente quella frenetica attività mentale lascia l'animo in preda a una passione ingestibile, un desiderio inopportuno in un ragazzo tanto timido e delicato...

"Ha due grandi occhi scuri e la pelle chiara. Sorride appena, quasi una fulminea smorfia che si smorza non appena la matita tocca nuovamente il foglio e riprende a scrivere. Chissà cosa poi.
Magari vuole diventare Edgar Allan Poe e allora il mio sogno di diventare la Woolf non sarebbe poi così fuori luogo."

Seattle. Un bar. La pioggia grigia che scroscia incessante.
Un ragazzo inglese in un giubbotto di pelle nera ordina una tequila.

Ebbene, io sono quella sigaretta. Osservo la cenere maleducatamente accumulata davanti alle mie scarpe. Sono quella sigaretta come Cathy è Heathcliff: una cosa sola. Anzi, più che una cosa sola, siamo la stessa cosa: consumati in balia degli eventi.

One shot di pura e completa fantasia, scritta ieri sera nella malinconia più totale per non essere potuta andare a Milano.
Sogno... o realtà?

The Four Elements Challenge.
Prima raccolta di quattro di 12 drabble ciascuna, una per elemento naturale, una per membro degli Arctic Monkeys, nell'ordine proposto dalla challenge stessa.
[ Elemento: Fuoco ]

Converse nere, pantaloncini di jeans, una canottiera indossata almeno un miliardo di volte, un paio di Ray-Ban sul naso , un vecchio ipod in una mano e un’immensa valigia nell’altra…
Brooke, una ragazza come tante, in un luogo a lei sconosciuto...

Dieci anni dopo lo scioglimento degli Arctic Monkeys.

Non credevo di ritrovarmi qui. Non riuscivo ancora a crederci. Sono finalmente felice, appagata e totalmente al sicuro fra le sue braccia che mi circondavano. Non davo importanza a ciò che mi era attorno, eccetto lui. Avevo la testa tra il suo collo e la clavicola, con il dito disegno dei cerchi immaginari sul suo petto provocandogli dei brividi. Piuttosto che allontanarsi, mi stringeva sempre di più. Sapevo che ciò sarebbe finito prima o poi, ma volevo godermi il momento. Sentirmi libera e protetta, essere con lui e pensare che nessuno poteva allontanarci, farci litigare o, nelle peggiori ipotesi, farci odiare. Nessuno poteva toglierci i sentimenti che provavamo l'uno per l'altra.

"𝘕𝘰𝘵𝘩𝘪𝘯𝘨 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘦𝘴, 𝘯𝘰𝘵𝘩𝘪𝘯𝘨 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘦𝘴 𝘵𝘰 𝘺𝘰𝘶."
Quando iniziarono quelle parole a perdere significato? Dalia non sapeva darsi una risposta.
Quella voce che una volta era stata capace di placare ogni tempesta, era diventata la causa scatenante della tempesta stessa.
Ma Dalia non aveva intenzione di rinunciarci. Non aveva intenzione di rinunciare a lui.

Quando Alex riaprì gli occhi, tutto quello che vide fu il tettuccio di un’automobile. Non c’erano più le poltrone in pelle, non c’era il bancone colmo di bicchierini vuoti e da vuotare, non c’era Matt, o Jamie, o Nick, e non c’era neppure quello strambo tizio che aveva appena conosciuto. C’erano solo un'auto in corsa e le luci della città che gli illuminavano fastidiosamente il viso. Alzò di poco il capo e sorrise in modo stupido riconoscendo il profilo di Dhani sul sedile anteriore, intenta a guidare.
«Ciao.» biascicò, stropicciandosi gli occhi arrossati.
La ragazza lo fulminò con lo sguardo, squadrandolo dallo specchietto. «Mi spieghi perché devo sempre venire a raccattarti in giro per i pub dopo che ti sbronzi? Perché io, perché non qualcun altro?» sbottò.

‘Sì, però sono io che non ti vedrò per chissà quanto tempo, testa di cazzo’ pensò Miles. Alex però sapeva perfettamente cosa frullava nella testa dell’amico, ne avevano discusso molte volte: erano a metà febbraio inoltrato e Alexa gli aveva chiesto di trasferirsi con lei negli States poco dopo il suo compleanno, a novembre. Alex non aveva avuto il coraggio di dirlo a Miles finché non era piombato a casa sua circa un mese prima all’improvviso e vedendo libri, dischi e strumenti inscatolati e pronti a partire con Alexa e perciò era stato costretto a raccontargli tutto.

The Four Elements Challenge.
Quarta e ultima raccolta di quattro di 12 drabble ciascuna, una per elemento naturale, una per membro degli Arctic Monkeys, nell'ordine proposto dalla challenge stessa.
[ Elemento: Aria ]