Eh ora faccio una recensione al capitolo due che come un ingrata non ti ho recensito (macheccazzodico? '-') Boh..Io ho questo dilemma:Non ho mai capito quanti anni hai! DD:
TROLLOLLOLOLL
Allora premetto con il fatto che io questo capitolo lo avevo già letto ma colta da un attacco di pigrizia non ho recensito DD:
Behh,ho un pezzo preferito *--*
«psss.. forza sali!» quando vide la faccia di Louis, le uscì un sospiro di sollievo. Si avvicinò alla macchina e vide il finestrino rialzarsi. «Ciao Keyra!» si girò quando udì una voce, che la salutava in italiano. «ciao! A domani!» sorrise, attendendo che Ilaria passasse avanti per poi aprire la portiera e salire. «ma sei stupido? Mi è preso un colpo quando ho visto che mi stava seguendo questa macchina!» quando alzò lo sguardo, dopo essersi seduta e chiusa la portiera, vide che c’erano tutti e cinque. «anzi.. stupidi!» disse e li vide sorridere. «com’è andata a scuola?» chiese Liam, dolcemente. «Solita routine. Domani abbiamo sei ore di laboratorio!» ammise, posando i libri e girandosi a guardare Malik che la fissava. «ho i pupazzetti in faccia che mi fissi?»chiese, seria. Niall si fece spazio tra lei e Louis, per sedersi di fianco alla sua amica. «aspettate..» ci pensò un secondo, poi si portò un dito sulle labbra. «ma.. ma voi come fate a sapere che venivo in questa scuola?» chiese, stranita. «siamo passati a casa tua, ma non ti abbiamo trovato. E tua madre ci ha gentilmente detto dove andavi a scuola e a che ora uscivi, e siamo venuti a prenderti!» spiegò Niall, con dolcezza. «ah..» non disse nient’altro, e si appoggiò allo schienale, lasciandosi andare ad un sospiro. «stanca?» domandò il biondino, curioso. «un po’. E appena torno a casa mi toccano tre capitoli su le contaminazioni degli alimenti. Ma cosa mi passava per il cervello quando ho deciso di seguire questa scuola?» domandò, curiosa. Tutti risero. Chiacchierarono per tutto il viaggio, ma quando la macchina si bloccò, fuori dal finestrino non vide casa sua. «dove siamo?» chiese, mentre l’autista apriva il cancello. «benvenuta a casa!» sorrise, guardando a bocca aperta la casa che le si parava davanti. «aww.. ve la sete appena comprata?!» disse vedendo il furgone per i traslochi. «No, aspetta.. Quello è il divano che sta in camera mia!» tutti scoppiarono a ridere. La videro abbassare le sopracciglia in un’espressione corrucciata. «qualcuno mi spiega?» chiese, girandosi a guardarli e indicando la cosa. «quando siamo stati a casa tua, tua madre ci ha offerto un caffè. Lo abbiamo accettato e chiacchierando le abbiamo detto che ci avrebbe fatto piacere se venivi a vivere con noi! E ha detto che per lei e tuo padre non era un problema. Quindi abbiamo chiamato una ditta di traslochi e.. benvenuta a casa!» le sopracciglia di Keyra, da corrucciate passarono ad alzarsi, lasciando spazio all’incredulità. Passò una mano davanti a tutti gli occhi, poi si girò verso Niall. «siete sulla terra? Terra chiama cinque deficienti! L’avete chiesto a mia madre e non a me? E io chi sono? Un bambolotto?» Niall sorrise. «ma è ovvio che avresti accettato!»vedendo la sua smorfia, fu lui a lasciarsi all’incredulità. «no, non era sicuro. Se solo mi capita di vedere di nuovo Harry nudo, potrei davvero rimanerci stupida!» tutti scoppiarono a ridere. «beh, abituatici! E poi se sei fan di tutti noi, non ti dovrebbe dispiacere!» alzò una mano, mentre Louis apriva la portiera. «veramente non sono così perversa da immaginarmi a letto con tutti e cinque! Soprattutto l’idea di Harry nudo mi fa venire i brividi. Le altre hanno gli ormoni a mille, io no!» tutti si lasciarono andare alle risate, mentre scendevano dal macchinone. Camminarono verso la casa.«però con uno dei cinque ti ci vedi a letto, vero?» sentendo quel sussurro nell’orecchio, arrossì e diede una gomitata a Niall, guardandolo male e quello scoppiò a ridere. «sta zitto imbecille!» Niall la sorpassò entrando per primo mentre lei si bloccò davanti al portone di casa. Bloccandosi così di botto, Zayn l’ultimo rimasto fuori, le andò a finire addosso. «cristo!» si massaggiò la spalla che aveva sbattuto contro la testa di Keyra. «ma ti pare il modo di fermarti?» chiese, guardandola male. «hai una testa durissima cazzo! Mi hai fratturato l’osso!» si girò a guardarlo male. «povero cucciolo! Non ti ricordavo così delicato! Ora mamma ti porta all’ospedale, dai!» lo sfotté, tornando a guardare il salone d’entrata. «ahah.. mi ero dimenticato la tua simpatia!»Naturalmente era detto a tono serio. Con la finezza che era solo di Keyra, la vide alzare una mano e subito dopo il dito medio. «che succede?» scosse la testa, sbattendo le ciglia. «ma siamo sicuri che è una cosa che volete tutti e cinque?» chiese, inclinando la testa e guardando la scala che portava al piano di sopra. Dietro di lei, Zayn alzò gli occhi al cielo. «certo! Nessuno fa niente se non ci sono tutti e 5 si!» spiegò, appoggiandosi al muro, al fianco di Keyra. L’aveva fatto perché sapeva che far capire alla ragazza che era una decisione presa da tutti e cinque, ce ne voleva. La vide guardare dentro, senza mai entrare. Ma quanto era bella? Quel nasino alla francese lo faceva impazzire, quelle labbra. Il labbro superiore leggermente all’infuori che formava la piegatura delle labbra ancora più intensamente. Gli occhi.. Ci si perdeva dentro finché lei stessa non faceva perdere il contatto tra i loro sguardi. «Keyra..» si girò a guardarlo, sbattendo le ciglia. «cosa?» Aprì la bocca, poi la richiuse. «guarda che ti vogliamo tutti qui con noi!» le guance rosse, madonna! Che delizioso colore rosato che si formava su quelle guance. Forse quello era la prima cosa che l’aveva fatto innamorare di lei. Chissà per quale motivo era arrossita, ma era quasi sicuro di sapere cosa le passava per il cervello. «ma io cosa centro? E’ questo che mi sto domandando!» inclinò la testa, e fece un sorriso dolce. «tu centri eccome! Fai parte di ognuno di noi!» altro rosso su quelle guance, e sorrise. Non sarebbe arrossita se avesse detto “loro”, ma aveva incluso anche lui stesso nella frase, e sicuramente si stava facendo la domanda “anche a te?” ma si bloccava nel dirla. «perché ti sei bloccata sulla porta?» domandò il moro e lei si spostò per far passare due armadi a quattro ante che erano scesi dalla scala. Si mise di fronte a lui, e abbassò lo sguardo. «è che..» attese, sapendo che stava cercando le parole. Sapeva che avrebbe detto qualcosa. Ora, tralasciando che erano finiti a letto insieme, e doveva ammettere che ci sarebbe riandato volentieri, loro oltre che vecchi amanti erano anche amici. Al tempo della scuola Keyra se sapeva che una cosa non poteva dirla a Niall, perché magari ci poteva rimanere male, l’andava a dire a lui perché sapeva che lui avrebbe ascoltato, magari non ci rimaneva male e la spingeva a fare la cosa più giusta. «se io accetto questa cosa, come mi pagherò l’affitto o il mutuo o qualsiasi cosa c’è da pagare per una casa così grande? Perché mi devo immischiare in un rapporto di cinque amici e cinque cantanti quando io non sono nessuno? Perché devo usufruire di qualcosa che non mi spetta? E se magari uno di voi ha detto di si, solo perché gli altri quattro avevano detto si e in realtà non voleva la mia presenza qui? E se magari quella persona non mi vuole in mezzo perché sto intralciando un qualcosa di cinque amici.. e la gente lì fuori cosa penserebbe vedendomi con voi?! E se..» Zayn le tappò la bocca con la mano destra. «sta zitta, ti prego!» lei alzò gli occhi, e lo fissò.«innanzitutto non andare a dire a nessuno di quelle quattro persone lì dentro quello che ti è passato per il cervello perché ci rimarrebbero davvero male a sapere che tu hai pensato queste cose!» lo sguardo che gli lanciò fu dolcissimo e per un nano secondo non ebbe la facoltà mentale di riprendere a parlare. «sai che su certe cose non ti prendo in giro e quando ti ho detto che tutti e cinque abbiamo dato l’ok per questa cosa, è davvero successo. Non puoi davvero pensare che qualcuno di noi non ti sopporta, è impensabile come cosa. Sei parte di tutti noi, in modo diverso. Ora, togliendo il fatto che sei parte di tutti noi, se non lo eri avremmo accettato qualsiasi cosa pur di rivedere Niall felice. Lo è quando è con te, quindi in un modo o nell’altro tu saresti venuta comunque qui ad abitare. Ma non è così, ti vogliamo bene, tutti quanti allo stesso modo.» tolse la mano, sapendo che non avrebbe obbiettato. «ti rispondo io alla domanda sull’affitto. Non dovrai pagare, perché non sappiamo neanche a chi dare i soldi che tu ci daresti. Abbiamo parlato con il nostro manager e lui esplicitamente ci ha detto “fate quello che cazzo vi pare in casa vostra, potete pure farci una famiglia.” Questo vuol dire che non si aspetta soldi. Se non se li aspetta lui, stai pur certa che non ce li aspettiamo neanche noi! Quindi questo è risolto.. Non stai rovinando assolutamente niente, anzi magari riempi un vuoto che mancava da due anni.» la guardò con dolcezza. «non riesci a capire che ti vogliamo bene come tu vuoi bene a noi?» lei scosse la testa e rise dolcemente. «beh, devi riuscire a capire questa cosa perché è così! E delle persone che sono lì fuori, non te ne deve fregare nulla. Io andrei a testa alta in giro perché sono fortunato a conoscere gli One Direction.» lo sguardo che gli lanciò lo fece ridere. «ho detto io, mica tu! E allora non vantarti, fa come vuoi! Ma se l’unica cosa che ti blocca, ed ormai è l’unica cosa che ti blocca..» mhm, questo era lui che lo pensava. Un’altra cosa che la bloccava era vivere a stretto contatto con quel fisico. «sono le fan, allora sappi che se te ne vai Niall ci sarà malissimo, noi tutti ci staremo malissimo. Fottitene di quello che dicono. Non possono sapere quello che c’è stato tra di noi..» e li lo fece apposta a dire quella frase, per rivedere quel rossore sulle sue guance. Appena scoppiarono nel rosso dell’imbarazzo lui si lasciò andare ad una risatina. Lei, sentendolo ridere alzò lo sguardo e lo guardò male. «intendo come amici..non sanno che siamo amici da prima del gruppo, non sanno nulla. Sparleranno sempre!» che stronzo. Si ritrovò a sorridere sotto i baffi e lui sorrise di rimando. «ora stai più tranquilla?» la vide scuotere la testa. «ovviamente, che domanda scema! Quando mai non ti fai le pippe mentali?»ridacchiarono e lei si appoggiò alla ringhiera. Un sospiro le uscì dalle labbra. Gli era mancato, miseriaccia sua. Pure lui, che non doveva neanche avere la parte in cui le mancava, ce l’aveva. Tutti e cinque le erano mancati, e lui non era da meno. Magari sperava che con il successo era diventato ancora più stronzo, magari che era cambiato caratterialmente ma no.. no, lo stronzo era ancora più dolce di prima. Al diavolo Malik. «cosa pensi?» arrossì, e si staccò dalla ringhiera. «a niente.. entriamo?» Zayn le fece il segno di passare per prima, poi appena gli diede le spalle se ne uscì con un sorriso_
E' poco dire che mi fai sorridere costantemente quando scrivi?Perchè secondo me non è così uù vai ragazza continua così!!
See yaaa
Chià;
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