Recensioni per
The promise you made
di Redferne

Questa storia ha ottenuto 764 recensioni.
Positive : 763
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master

Eccomi anche qui!
Stavolta le mazzate le trovo in questa storia, l'altra volta volavano di là, ma sempre mazzate sono, alè!
In effetti sembra quasi la replica delle botte che ha preso Raoul l'altra volta... no, non è vero, scherzavo, anzi, siccome questa storia è praticamente originale, è davvero tutta un'altra cosa.
Non dico che l'altra non sia bella, eh, ma questa è decisamente più sentita.
Avevo visto giusto, quindi Cyrus è il padre di Zed.
E questo sarebbe il padre che Zed chiamava ' idiota ' in quel famoso capitolo?
A giudicare da questo flashback, mi sa che l'idiota della situazione non è esattamente Cyrus.
Ahahah, che figura misera ci ha fatto Zed!
Prova odio per tutto e tutti, non sa controllare la rabbia e non sa neanche controllare la sua forza... hmm... mi sa tanto che questa è la strada che il nostro Nick dovrebbe usare per batterlo... anche se temo che ancora non sia abbastanza abile per questo.
Come sempre ti sei avvalso delle tue incredibili conoscenze sulle arti marziali e sulla boxe, ma anche sulla lotta libera, vedo.
E non manca il riferimento ad Ashita no Joe, quando Cyrus prende Zed per le spalle e si fa colpire... tanto, come tu stesso hai spiegato, i colpi hanno davvero poca efficacia se vieni trattenuto in quel modo, no?
E difatti Zed scoppia poco dopo... comunque ne ha prese per un reggimento intero.
E' arrivato anche al fatidico ' basta ', ma poi, ' uccidimi? '.
L'ha presa sul personale proprio, non solo non ha capito nulla, ma non ci sta con la testa per nulla.
Ma da dove gli viene tutto questo rancore?
Oh, lo so, a te i cattivi piacciono autentici, cioè, senza motivazioni valide che li abbiamo resi tali, ma... accipicchia, che soggetto.

Abbiamo assistito a schiaffoni e urti contro i muri paurosi, ma quello non ha capito nulla.
Le sentivo quasi io le botte e quello non ha capito di essere tremendamente inferiore a suo padre e/o comunque non lo accetta.

Ah... domanda: hai uno scopo ben preciso per questo flashback, oppure è solo per mostrarci Finnick ' giovane '?
Visto che Zed è scemo uguale a DOPO, non credo serva farcelo vedere prima, visto che non c'è nessun cambiamento di sorta in lui.

Molto bene, aspetto l'ultima parte e poi si passa dalle mazzate... alle mazzate, come di rito, ovvio.

Alla prossima!
(Recensione modificata il 28/02/2021 - 12:51 pm)

Recensore Junior

E con questa recensione finalmente ce l’ho fatta!
Ci ho messo oltre un anno a raggiungere tale obiettivo, ma ne è valsa decisamente la pena. E pensare che quando avevo iniziato la lettura credevo che sarebbe stato impossibile arrivare fino in fondo per colpa di un imprecisato timore reverenziale, ma la tua creatività e la tua capacità di saper dare vita a un universo variegato in cui si muovono personaggi così ben caratterizzati da suscitare immediata empatia nel lettore mi hanno invogliato ad andare fino in fondo e puoi star certo che continuerò a leggere e recensire i capitoli successivi fino a quando arriverà il giorno in cui questa tua epopea letteraria giungerà alla sua naturale conclusione.
Dopo questa doverosa introduzione, posso dedicarmi alla seconda parte di questo viaggio narrativo incentrato sul passato di Finnick. Come si era già potuto intuire dalla parte precedente, lo scatenato fennec non poteva che essere accolto a zampe aperte (o quasi…) dalle bande armate di questi guerrieri della strada talmente devoti al loro codice d’onore da rifiutare categoricamente ogni compromesso con le autorità cittadine e il signore indiscusso del crimine organizzato a Zootropolis (rispettivamente i nonni di Leodore Lionheart e Mr. Big) ed essere pronti a tutto pur di ritagliarsi un proprio territorio in cui starsene per fatti propri tra i distretti di Downtown e Rainforest. Inutile constatare che questa terra promessa in cui le regole dell’ordine costituito sono tassativamente proibite è un inno alla virilità e alla fierezza testosteronica talmente potente che farebbe schiumare di bile rabbiosa schiere di femministe e mezzi eunuchi pronti a fare da zerbini pur di compiacerle… e la cosa non può che incontrare il mio totale apprezzamento!
Fatto sta che grazie al suo temperamento esplosivo e ai suoi modi del tutto fuori dall’ordinario Finnick è riuscito a integrarsi magnificamente nel variegato mondo della microcriminalità di Zootropolis, tanto è vero che è diventato non soltanto il leader indiscusso dei Baseball Furryes, ma anche un personaggio temuto e rispettato dagli altri capi delle svariate gangs. Ebbene sì, caro Roberto… ho capito perfettamente che nel ricreare il passato del caro folletto del deserto hai tratto ispirazione dal cult I guerrieri della notte.
A questo proposito mi permetto di aggiungere una piccola curiosità di tipo storico e letterario. Il romanzo dal quale è stato tratto il film è a sua volta ispirato all’Anabasi, opera del celebre storiografo greco Senofonte che racconta le vicende di un’armata di mercenari greci – fra i quali vi era lo stesso Senofonte – assoldata dal principe persiano Ciro il Giovane per usurpare il trono al fratello maggiore Artaserse II. In seguito alla morte del loro reclutatore, quei guerrieri furono costretti a girovagare nei territori dello sconfinato impero persiano, affrontando nemici e ostacoli di ogni genere prima di poter fare ritorno in patria, esattamente come è successo ai Warriors accusati ingiustamente dell’omicidio di Cyrus.
Quel che è certo è che a quei tempi la grande metropoli ipertecnologica in cui milioni di mammiferi appartenenti a razze diverse convivono più o meno pacificamente doveva apparire agli occhi di un forestiero come un inferno urbano in cui il tasso della criminalità doveva aver raggiunto picchi spaventosi, come la New York degli anni Settanta. Non c’è dunque da meravigliarsi se tanti giovani sbandati preferissero organizzarsi in bande pronte a tutto pur di difendere il proprio territorio, piuttosto che sottostare alle regole imposte dagli scagnozzi a servizio del clan malavitoso dei Big oppure farsi sbattere in gattabuia dagli sbirri per chissà quanto tempo.
In questo clima turbolento solamente una figura eccezionale, dotata di una forza e di un carisma tali da incutere un rispetto reverenziale in ciascuno di quegli elementi votati alla violenza nella sua forma più pura, poteva ergersi a capo supremo di tutte le gangs della città e posarsi su un trono fatto appositamente per quel ruolo: una pantera dal manto nero come la notte di nome Cyrus. Volevi dare vita a un personaggio che emanasse un’aura di autorevolezza tale che nessuno potesse anche solo pensare di dubitare della sua autorità e ci sei riuscito in maniera magistrale, tanto è vero che neppure un Zed al massimo della propria forza fisica e certo delle proprie possibilità di successo è riuscito a scalfire l’autorità di Cyrus.
Non c’è dunque da meravigliarsi se Finnick lo considera un capo per il quale varrebbe la pena di andare fin nelle profondità dell’inferno senza provare il benché minimo rimpianto. Ora non so fino a che punto vorrai spingerti nel rendere omaggio al film diretto da Walter Hill, ma hai a disposizione un sacco di materiale per trasformare il racconto delle origini della rivalità tra Finnick e Zed in qualcosa di superbo.
Non vedo l’ora di leggere la prossima parte. Complimenti vivissimi per le continue chicche provenienti dal mondo della Settima Arte che continui a offrirci e… alla prossima recensione, mio caro amico!
 
Dario

Recensore Junior

Bene, bene… a quanto pare questo nuovo capitolo farà un po’ di luce sul passato di Finnick.
È possibile che la mia sia soltanto una considerazione prematura, ma penso che lo scapestrato folletto del deserto abbia deciso di rivestire i panni del narratore per far sì che la sua nuova discepola Maggie possa saperne di più sulle sue “eroiche” gesta prima che Nick richiami entrambi alla lotta contro Carrington e Zed.
Ciò che più conta, tuttavia, è che finalmente avrò modo di sapere come il fennec ha pian piano costruito la sua stessa leggenda prima di mettersi in affari con Nick, quali mirabolanti avventure ha vissuto e soprattutto in che tipo di rapporti era con quella pantera psicopatica di Zed. Da appassionato di Storia quale sono fin dalla più tenera età, sono davvero curioso di sapere quali sorprese hai in serbo per noi lettori. Ammetto anche di nutrire delle aspettative di un certo livello, ma sono convinto che non ci deluderai.
Stando a quanto ho compreso dalla lettura di questa prima parte, Finnick ha fatto la sua entrata in scena in un momento storico in cui Zootropolis era in una fase di grande espansione economica. Come quasi sempre accade in questi casi, da un lato l’enorme mole di denaro contante immessa nell’area interessata determina un aumento del benessere percepito dalle masse grazie alla maggiore erogazione di beni, consumi e servizi di vario genere, oltre che un palese incremento dell’attività edilizia; dall’altro, invece, determina un’impennata della corruzione tale da costringere le principali autorità cittadine – in primis il sindaco con la giunta comunale e le forze di polizia – a dover fronteggiare con ogni mezzo il dilagare della criminalità organizzata e non, creando così un equilibrio precario i cui effetti si ripercuotono sulla pelle… anzi, sulle pellicce dei cittadini.
Ho notato con piacere che hai colto la palla al balzo per focalizzarti sulla suddivisione amministrativa della città, fornendo nuovi dettagli su quei distretti che sono stati tagliati fuori durante la realizzazione del film. Stando alle immagini e alle notizie scovate sui siti più svariati in rete, non faccio alcuna fatica a immaginare che le zone più lontane dal centro cittadino siano state penalizzate al punto da essere lasciate praticamente al loro destino una volta che il processo di sviluppo urbanistico si fosse arenato per mancanza di fondi. Spero davvero che in occasione del lancio della nuova serie animata su Zootropolis prevista per il prossimo anno ne approfittino per riprendere in mano i progetti creativi rimasti nel cassetto e permettere così a noi appassionati di venire a conoscenza di nuove curiosità sulla città in cui ogni mammifero può aspirare a essere ciò che vuole.
Ora che ho chiuso questa parentesi, sarà meglio che ritorni al racconto. Come si può facilmente intuire, è pressocché inevitabile che le più disparate bande costituite da tutti quegli elementi in fuga dall’insulso piattume della vita quotidiana ne abbiano approfittato per costituire fra gli innumerevoli ruderi di archeologia industriale abbandonati allo scorrere inesorabile del tempo un vero e proprio universo a sé stante con le proprie regole e i propri usi, in cui solamente coloro che nei fatti si dimostravano più forti degli altri potevano dettare legge.
Tutto questo è durato finché i rispettabilissimi (con virgolette d’ordinanza!) nonni di Leodore Lionheart e Mr. Big hanno deciso di unire le forze e aprire i rispettivi portafogli per far ripartire il progetto di riqualificazione urbanistica nelle zone periferiche di Zootropolis, costringendo le bande di quei guerrieri della strada a doversi arroccare entro i confini della NNT.
Fatto sta che la metropoli capace di far strabuzzare di meraviglia gli occhi di una tenace e idealista coniglietta di campagna di nome Judy Hopps può essere considerata il frutto del lavoro più o meno lecito compiuto nel corso degli anni da vere e proprie dinastie di mammiferi. Da un lato la famiglia Lionheart è stata in grado di tenere ben salde le redini dell’apparato burocratico e amministrativo con cui tutti coloro che vivono sotto l’egida dell’ordine sociale costituito si ritrovano a dover fare i conti ogni singolo giorno; dall’altro, invece, il clan malavitoso dei Big è riuscito a imporre la propria egemonia sulle altre famiglie criminali e a riempirsi adeguatamente le tasche grazie agli introiti di dubbia natura provenienti dalle varie attività di tipo architettonico ed edilizio che hanno plasmato il volto della metropoli.
In un simile contesto bisogna dare il giusto merito a Helmut Klug e ai suoi nove figli, i quali hanno sfoggiato le proprie abilità di castori geniali e industriosi – nonostante i dissapori e le beghe familiari – per dare vita al complesso sistema di cunicoli e ambienti sotterranei che ha consentito una migliore regolazione del traffico di mezzi e materie prime indispensabili per lo sviluppo urbanistico della metropoli in superficie, oltre che al caratteristico distretto in cui tutti quei mammiferi appartenenti all’ordine dei chirotteri possono vivere al riparo dalla luce solare. Sai, spero proprio che in vista di un eventuale sequel qualcuno che lavora nei Walt Disney Animation Studios abbia la tua stessa idea in modo da poter dare vita a un distretto che avrebbe tutte le carte in regola per sbalordire noi appassionati con il suo fascino misterioso.
Per concludere, sei riuscito nell’intento di far fare a Finnick un ingresso a dir poco sensazionale. Soltanto uno come lui poteva presentarsi alla cittadinanza di Zootropolis ricoperto di sangue e interiora di chissà quale creatura marina. Credo che nemmeno il più spaventoso dei calamari giganti sarebbe stato in grado di digerire un tipo esplosivo come il caro fennec…
Beh, direi proprio che questa prima parte non ha deluso le attese e sono convinto che lo stesso discorso varrà per la seconda. Alla prossima recensione, mio buon amico!
 
Dario      

Recensore Junior
27/01/21, ore 22:57

Come ho già affermato nella precedente recensione, il verso di una volpe allo stato selvatico non potrà mai essere spaventoso quanto l’ululato di un lupo in piena caccia, ma questo non significa che non possa incutere un timore ancestrale nel cuore di un erbivoro. Se poi ci aggiungiamo il fatto che nel film Nick è riuscito a spacciarsi per un animale regredito allo stato selvaggio in maniera così convincente da ingannare persino un’infida pecorella come Bellwether, allora i timori di Laureen assumono agli occhi del lettore una plausibilità più che giustificata.
Ciò nonostante, la madre di Maggie ha dimostrato ancora una volta di possedere un temperamento e una prontezza di spirito davvero ammirevoli. Nonostante l’età non più verde, lo shock di essere stata testimone delle devastazioni portate da Zed nella cittadina natale e il dolore per la perdita del marito e la separazione traumatica con la figlia, la daina non si è tirata indietro e il modo con cui ha mantenuto la mente lucida pur di evitare gli effetti indesiderati dei fumi provocati dalla combustione del mefitico miscuglio di chissà quali sostanze portato da Finnick ne è stata la prova. Forse la mia è solo un’impressione fallace, ma credo che Laureen possa giocare un ruolo importante nella lotta contro Carrington e il canagliume vario sotto i suoi ordini…
Fatto sta che la distinta signora di campagna è stata spettatrice di uno spettacolo decisamente surreale, almeno secondo i canoni del mondo di Zootropolis. Per via dello stato di profonda alterazione psicofisica in cui si trovava, Nick è apparso agli occhi di Laureen come una creatura sofferente alla ricerca disperata di una via di salvezza e in preda a quegli istinti primordiali che millenni addietro obbligavano predatori e prede a darsi addosso in un’infinita lotta per la sopravvivenza.
Fortunatamente, Laureen non ha soltanto una fortezza d’animo temprata dalla vedovanza e dalla separazione dall’amata figlia, ma anche un cuore d’oro e un’indole propensa alla generosità e all’empatia. Sono state proprio queste qualità a darle la forza necessaria per controllare le proprie paure e tentare di instaurare un dialogo con un Nick regredito a uno stato tale da esprimersi soltanto con ringhi, ululati e altri versi ben poco rassicuranti.
Peccato che perfino la più mite fra le persone – o fra i mammiferi, come nel caso in questione – può reagire in modo violento e del tutto imprevedibile quando non è nel pieno controllo delle proprie facoltà fisiche e mentali. Laureen stava per imparare questa lezione sulla sua stessa pelliccia, ma per fortuna Nick è riuscito a ritornare in sé proprio pochi istanti prima di compiere un gesto che definire efferato sarebbe a dir poco riduttivo. Non so se sia stato per merito delle suppliche della daina o per il fatto che l’effetto delle sostanze che Finnick era riuscito a procurarsi in chissà quali modi sia svanito proprio al momento opportuno, ma l’importante è che Nick abbia riacquistato il senno. Meno male che nessun compaesano armato di fucile ha assistito alla scena, altrimenti la volpe avrebbe fatto anzitempo compagnia ai suoi simili impagliati nella lussuosa magione di Carrington.
Alla fine dei conti, sembra proprio che Nick sia pronto a rimettere insieme il suo improvvisato gruppo di rappresentanti della legge. Come hai scritto tu stesso fra le righe di questo capitolo, fra le stradine di questa cittadina ben lontana dalle luci sfavillanti di Zootropolis sta per scatenarsi un Ragnarǫk in versione furry che vedrà le forze del male capeggiate da due mostri nel senso più dispregiativo del termine come Carrington e Zed contrapposte a quelle del bene guidate da tre entità prodigiose ispirate da un sole in miniatura che attende solamente il momento propizio per ritornare a splendere. Tanto per restare nell’ambito della mitologia norrena, spetterà a Nick suonare il Gjallarhorn per richiamare i suoi compagni sul campo di battaglia e dare così vita a uno scontro tale che, dopo di esso, ad Haunted Creek niente sarà più come prima. Ci sarà senz’altro da divertirsi!
Prima di congedarmi, permettimi di farti una domanda personale. Quando hai descritto il rifiuto del multitasking tipico delle donne in carriera da parte di Laureen ti stavi per caso riferendo a una specifica figura dirigenziale all’interno del tuo ambiente lavorativo oppure si tratta di una critica rivolta in senso generale? In ogni caso, fammi sapere. Alla prossima recensione, mio caro!
 
Dario

Recensore Master
17/01/21, ore 17:18

Ciao carissimo, eccomi qua in ritardo da morire, ma ormai è diventata una sorta di abitudine maledizione...

Accidenti, te la sei davvero vista brutta, o per lo meno le tue mani, non oso immaginare se fosse andata per il peggio, al di la dello scrivere, che avrebbe dovuto pensarci la moglie con te che le dettavi, ti avrebbe davvero stravolto la vita, ma manco male che non è successo nulla ed hai fatto bene a tornare subito al lavoro, to the battlefield come dice il titolo, manco farlo apposta XD

Ma veniamo appunto al capitolo, da una parte vediamo una Laureen inizialmente preoccupata per Nick e le sue condizioni, poi però tutta quella preoccupazione si sposta verso se stessa non appena capisce che nella volpe c'è qualcosa che non va, non è più lo stesso di un tempo, ora è più una bestia selvaggia che altro e lei non può fare a meno di sentirsi braccata, in fondo stiamo pur sempre parlando di una preda ed immagino che in quel mondo certi comportamenti da parte dei predatori siano ancora visti con diffidenza dalla loro controparte erbivora, nonostante l'evoluzione che c'è stata.

Mi chiedo solo, ma che minchia ci stava nell'intruglio di Finnick? Non vorrei sbagliare ma immagino che li dentro c'era anche una piccola quantità di midnicampum holicithias, meglio conosciuti anche come ululatori notturni, fortunatamente non sembravano essere in quantità sufficienti a renderlo completamente selvaggio, ma sicuramente sono stati sufficienti per obbligare la povera Laureen ad un cambio di mutande XD

Comunque alla fine Nick si ritrova, proprio un attimo prima di avventarsi sulla sua preda (anche perchè, detto tra me e te, c'è solo una preda su cui può e vuole avventarsi, anche se in una maniera del tutto diversa)e ritorna in se, ed ora non gli resta altro da fare che recuperare, ritrovarsi coi suoi compagni e pensare a come prepararsi, Zed è ancora la fuori e se non si farà trovare pronto stavolta sarà veramente la fine.

Concludo qui, un'ottimo capitolo come sempre, mi scuso nuovamente per il ritardo ed alla prossima
Stammi bene
Davide

Recensore Junior

«Nick Wilde… metti da parte il trafficante di ghiaccioli contraffatti e diventa ciò che sei nato per essere!»
Sì, mi rendo conto che questo mio personale omaggio alla scena in cui Elrond consegna ad Aragorn la spada Andúril nel terzo capitolo della saga cinematografica dedicata al capolavoro indiscusso di Tolkien possa sembrare un po’ esagerata, ma ritengo che sottolinei alla perfezione lo stato psicologico in cui si ritrova Nick al termine del suo viaggio onirico.
La volpe ha dovuto affrontare all’interno della sua psiche tormentata una lunga serie di ostacoli, creati dai fantasmi che si sono insinuati nella sua mente fin dall’infanzia e amplificati dalla disfatta arrivata nello scontro con Zed. Nick era arrivato al punto di gettare definitivamente la spugna, ma quando hai una coniglietta ostinata fino all’inverosimile di nome Judy Hopps come musa ispiratrice non puoi fare altro che rialzarti e dare tutto te stesso per trionfare sulle avversità.
Dopo un ultimo, deciso ordine di risvegliarsi da parte della sua Carotina, Nick si ritrova sul letto della camera matrimoniale di Laureen con il corpo certamente indolenzito dalle percosse subite e dal riposo forzato, ma con tutte le ossa al loro posto. Può già ritenersi fortuna per non essere stato costretto a dover ricorrere ad antiche tecniche di concentrazione orientale per riprendere il controllo del proprio corpo dopo essere sfuggito alle grinfie di un infermiere perverso come è successo alla Sposa nel primo Kill Bill
Tralasciando le mie solite battute corredate da citazioni cinematografiche, è indubbio che Nick si sia lasciato guidare dai suoi istinti primordiali al punto da gettarsi fuori all’aperto e annunciare il suo ritorno nel mondo dei vivi con un ululato degno dei suoi ben più grandi e feroci cugini appartenenti alla famiglia dei canidi. Contrariamente a quanto avvenuto subito dopo la partenza di Judy, quando aveva rivolto alla luna un verso carico di disperazione, stavolta la volpe ha voluto far sentire ad amici e nemici che è finalmente pronto a ritornare nella mischia per finire ciò che aveva cominciato, proprio come il Pelide Achille dopo la morte dell’amatissimo Patroclo.
Per quanto riguarda Laureen, invece, questo capitolo ha mostrato ancora una volta la sua natura generosa e altruista. Lei e suo marito Harry dovevano essere una coppia talmente ben assortita che soltanto un destino tragico è riuscito a separarli; ciò nonostante, la daina è riuscita a non lasciarsi sopraffare dai dolori e dai rimpianti, al punto da lasciare pressocché immutata la camera matrimoniale che condivideva con il suo amato consorte.
Certo, quell’ululato ha solleticato le sue ancestrali paure di erbivora, ma ha saputo controllarle e in barba a qualsiasi cliché dei film horror, non ha esitato a sincerarsi delle preoccupazioni di Nick, come ogni madre che si rispetti. La volpe sarà pure un cittadino che si è ritrovato ad Haunted Creek per una serie irripetibile di circostanze, ma è ormai palese che è riuscita a conquistarsi un posticino speciale nel cuore di Laureen. È assai probabile che lei non vedrà mai la speranza di vedere sua figlia Maggie accasata con Nick diventare realtà, ma sono sicuro che saprà accettare con il massimo rispetto ciò che il destino vorrà riservarle.
In conclusione, Nick è pronto a riaprire i giochi per assicurare sia Zed sia Carrington alla giustizia, ma per riuscirci dovrà innanzitutto richiamare i suoi compagni alla lotta ed elaborare un piano vincente, perché la pantera e il maiale sono avversari che possono essere sconfitti soltanto con l’azione congiunta di forza bruta e materia grigia. Alla prossima recensione, mio buon amico!
 
Dario

Recensore Veterano

"HEY-HEY-HEY !"

Tanto per utilizzare una classica e celebre frase introduttiva pronunciata nientepopodimeno che da uno STRAORDINARIO SHOWMAN IMMAGINARIO, COLONNA PORTANTE DELL'INTRATTENIMENTO TELEVISIVO AMERICANO PER BAMBINI/E E RAGAZZI/E ... ovvero, Herschel Shmoikel Pinkus Yerucham Krustofski (per amor di brevità, KRUSTY IL CLOWN 😂)

Ok ... torniamo seri ...
Non so perché, ma stasera il mio cervello sta tirando fuori citazioni dalla più celebre e famosa saga e serie televisiva ideata e creata dal fumettista americano Matt Groening ... vallo tu un po' a capire, la mia materia grigia 😂

Ciao, amico mio 💪❤
Permettimi di dirti che è un GRANDE PIACERE poterti ritrovare in veste d'autore 😊
Il FANDOM si sta un po' spopolando (ma è comprensibile ... dato che questo MERAVIGLIOSO FILM, a Febbraio, compirà 5 ANNI e considerando il periodo che tutti quanti stiamo vivendo) ma è SEMPRE bello poter vedere e leggere le STORIE di VERI E PROPRI GUERRIERI (gli autori stessi e coloro che fanno parte della VECCHIA GUARDIA) che continuano IMPERTERRITI a scrivere, nonostante tutto e tutti 😊
E, personalmente parlando, TU in PRIMIS (senza nulla togliere agli altri) sei QUELL'ENERGIA e QUELLA FORZA che mi spingono a continuare a scrivere, con l'obbiettivo di portare a termine (se Dio vuole ... ancora sto in ALTO MARE, in mezzo a una TEMPESTA VIOLENTISSIMA E POTENTISSIMA che nessuna mente umana può immaginare 😂) la mia LONG

Prima di tutto, per una questione di RISPETTO nei confronti di voi lettori
Ho visto delle BELLISSIME STORIE che, purtroppo, per impegni degli autori o di altro, si sono ancorate e inevitabilmente fermate, lasciandoti quella sorta di "AMARO" in bocca

La storia come prosegue ?
Qual'è il finale ?
Un lieto fine o uno spazio per un possibile "sequel" ?

Queste sono domande che, purtroppo, non riceveranno mai una risposta e non ti faranno provare quella GIOIA e quella SODDISFAZIONE di aver percorso un BELLISSIMO VIAGGIO con la fantasia 😢

Ecco ... io vorrei evitare questo genere di situazione (indipendentemente se può interessare a: molti, pochi o nessuno)
E poi ... è UN IMPEGNO CHE MI SONO PRESO e che, come tale, VA PORTATO A TERMINE
E tu ne sei un ESEMPIO VIVENTE ... stai portando avanti questa storia da 4 anni e chissà per quanto ne avrai ancora 😂

L'IMPORTANTE È NON ARRENDERSI !
PUOI RALLENTARE IL PASSO ... MA, SE LA TUA STORIA MERITA DI ESSERE RACCONTATA ... NON TI FERMERAI DI CERTO 😊💪

Sono anche contento di sapere che tu e la tua allegra famigliola state bene e che avete passato le feste insieme e in SICUREZZA ... L'IMPORTANTE È QUELLO 😊
Per quanto riguarda il tuo lavoro, invece ... come ti ho già detto ... adesso ti staranno sicuramente spolpando vivo e succhiando tutto il sangue e la linfa vitale che hai in corpo (d'altronde, il periodo è quello che è e lavori in un settore che VA A BRACCETTO con la produzione del vaccino contro il COVID) ma, ricorda, anche se è più facile dirlo a parole ... NON MOLLARE !
PERCHÉ SEI UN GUERRIERO E UN COMBATTENTE ... CHE, INSIEME AD ALTRI, FA PARTE DI UN ENORME ESERCITO 💪

NON SOLO CON IL TUO LAVORO, MA ANCHE CON IL NOSTRO MODO DI COMPORTARCI E RAPPORTARCI CON GLI ALTRI ... POSSIAMO FARE DEL BENE E SALVARE DELLE VITE

Certo ... non è FACILE, visto che la maggior parte delle persone che ci circondano fa L'ESATTO OPPOSTO
Però, come ti ho già detto nella recensione precedente, NON PUOI COSTRINGERLI A FARE QUELLO CHE FAI TU ... NE TANTOMENO PUOI ADDOSSARTI LA COLPA E SENTIRTI RESPONSABILE PER IL LORO COMPORTAMENTO IRRESPONSABILE

OGNUNO DOVRÀ, INDIPENDENTEMENTE DAI TEMPI E DAI MODI, RENDERE CONTO DI TUTTO

Non facciamoci rodere il fegato da questi soggetti 😉

Bene, detto questo, passiamo al nostro capitolo/flashback

Sai ... mentre lo leggevo, ho trovato, nelle tue righe, un argomento più attuale che mai che potrei riassumere citando due soggetti: GIOVANI E "DIVERSAMENTE GIOVANI" (per non dire anziani, dai 😜😂)
Perché sono due gruppi che fanno parte di una QUALSIASI: SOCIETÀ, GERARCHIA, GRUPPO, CLAN e via dicendo
Due gruppi che hanno modi d'agire e valori COMPLETAMENTE DIVERSI
E qui ne abbiamo due esponenti: un giovanissimo Zed e un "DIVERSAMENTE GIOVANE" Cyrus

Entrambi INCARNANO ALLA PERFEZIONE IL MODO DI PENSARE DEI RISPETTIVI GRUPPI

Zed si sente: SICRO di sè, imbattibile, INELUTTABILE, colui che ha sempre ragione e contro cui non puoi far altro che soccombere e ubbidire (le onde di un mare in piena tempesta, tanto per utilizzare il tuo esempio)
Cyrus, invece, mostra TUTTE LE QUALITÀ OPPOSTE a quelle che ho citato sopra
Non sarà più nel fiore della giovinezza, ma ha acquisito un'esperienza di vita e una FORZA D'ANIMO tale che NIENTE E NESSUNO LO POTRÀ SPEZZARE (come gli scogli che, seppur usurati dalle intemperie e dal tempo, sono sempre lì a sfidare e a VINCERE la furia delle onde)

E aver sottovalutato un personaggio così, solo perché non è più nel pieno delle sue forze, è STATO UN ERRORE (e credo che Zed lo imparerà ben presto e sulla sua pelliccia)

Ma, d'altronde, il pensiero della giovane pantera è un pensiero che ACCOMUNA molti giovani, oggi

SEI STORIA VECCHIA ... BISOGNA LASCIARE SPAZIO A CHI È PIÙ FORTE E IN GRADO DI RAGIONARE

Questo è solo uno dei tanti stereotipi che si hanno sulle persone di una certa età , soprattutto nella cultura OCCIDENTALE ... perchè in quella ORIENTALE è l'esatto opposto, dove gli anziani vengono considerati autentici TESORI e PERLE DI SAGGEZZA

Ma, d'altronde e se ci pensiamo bene l'esperienza del giovane è quella di procedere in un ORIZZONTE INFINITO, perché in effetti esso è ancora indefinito
Ma il tempo, inavvertito e implacabile, precisa rapidamente le parti e i confini
Allora l'individuo, come messo sulla difensiva in una partita in cui è sempre andato ALL'ATTACCO, si sente vittima di un atteso CONTROPIEDE: COM'È POTUTO AVVENIRE UN TALE ROVESCIAMENTO DI FRONTE ?
La verità ... è che non si accede al reale se non invecchiando

O, per usare un esempio ... LA VITA È COME UN ENORME GRATTACIELO
Tu, con la tua giovane età, puoi trovarti a un determinato piano che ti permette di vedere una TUA concezione di orizzonte ... ma, chi è più vecchio di te, è a un piano più alto e ha una concezione dell'orizzonte MIGLIORE della tua

Zed è stato preso di contropiede e fra poco scoprirà che la sua veduta dell'orizzonte non è NULLA in confronto a quella di Cyrus (che, apro parentesi, mi ha già trasmesso l'idea di essere un GRANDE PERSONAGGIO ... UNA LEGGENDA 😆) che lo farà ritornare al PIANO TERRA o, peggio, NEL SOTTERRANEO 😂

Non vedo l'ora di GODERMI questo EPICO scontro, in compagnia di un Finnick misto tra giocatore di baseball e sfegatato tifoso americano pitturato 😂

Complimenti, amico mio 💪😎
Prima di salutarti, ti invio il solito MP con gli errori che ho trovato leggendo il capitolo 😉

Un salutone

J. Conrard

Recensore Master

Ed eccomi anche qui.
Dunque... anche in questo capitolo l'hai presa bella larga, la cosa.
Hm, si ha come l'impressione che tu stia costruendo una leggenda e che tu ne sia consapevole.
L'intero capitolo per descrivere la situazione e il ' nuovo stato di cose ' verso il quale stiamo andando, anche se in effetti si tratta di un flashback.
Ci credi tantissimo in quello che fai e mi fa solo piacere vedere la passione che ci metti.

Decisamente poi questi sono i miei argomenti preferiti: mazzate, mazzate, mazzate.
Eh, sì, lo so. Rimarchi la parola ' uomo '.
Ok, no, devo ammettere che la spiegazione finale mi ha spiazzato.
Pensavo che intendessi ' uomo ' nel senso che le donne sono escluse, dopotutto so che gli uomini hanno i propri ' Templi ' in cui la presenza femminile non è ammessa ( probabilmente siete convinti che noi donne non possiamo apprezzare le stesse cose che apprezzate voi, ovvero le battaglie e i riti ad essa collegate, ma credimi, questa è una convinzione vostra, non è così ), ma poi alla fine dici che ' uomo ' sarebbe l'equivalente di Dio.
Oh, quindi non esistono umani in questo mondo e loro li vedono come delle divinità?
Che strana concezione.
Tutti impegnati a imitare gli uomini, che sono le loro divinità, o un qualcosa che fa figo ed esotico, mi sembra di capire.

Il capitolo è tutto concentrato nella costruzione del mito di Cyrus... mi pare che scrivere in Hokuto no Ken ti stia facendo bene.
Si respira la stessa aria sacra che c'è di là.

Il nostro caro (?) Zed (?) che le prende da papi (?).
Nope, non sembra si conoscano, ma messo com'è Zed, quella potrebbe essere anche sua madre ( ' Non sono tuo padre! Sono tua madre! '---> mostra il reggiseno ) che tanto tenterebbe di accopparla comunque, se la ritenesse un avversario valido.
Mi piace, sì.

Per quanto riguarda Finnick... ma che?
C-che significa che non si sa nemmeno quanti anni ha?
Ahaha, questa sì che è divertente, per quanto ne sappiamo questa storia è un po' come Dissidia e questo potrebbe essere un evento avvenuto in un'altra era geologica.
E' bello immaginarla così. Per di più è tutto pitturato manco fosse un uomo primitivo.
Lo adoro! Mi fa troppo Cloud, per lo meno il MIO Cloud, non coso di cui parliamo nei messaggi.
Un guerriero fatto e finito che si rende conto di essere più adatto a essere braccio che mente. Perché ciò che vuole è combattere sotto il migliore, un guerriero deve avere una forte motivazione per combattere.
E Cyrus che non ha bisogno di un braccio destro, perché è forte, fortissimo, è l'unico degno di avere i suoi servigi.
In pratica qua stai continuando la storia di Ken.
Ma con personaggi del calibro di Ken, mica quello scemo di Raoul.
Che ottuso quello, ma lo hai fatto proprio bene di là.
E' quello che lui è.

E quindi adesso... MAZZATE!!!
Oh, sì, è quello che voglio!
Fidati, non tutte le donne fanno la calza, proprio no!

Alla prossima!
(Recensione modificata il 12/01/2021 - 02:10 pm)

Recensore Master

Io Cyrus me lo immagino tipo Giustiziere della notte. Non lo so perché ma me lo figuro così. E' strano. Al di là deòl capitolo, è come se fosse il super Boss finale ma quello che tutti temono- (anche il Boss finale cattivo),perché è tipo Finnick ma un gradino più in alto. Non so se riesco a spiegarmi bene. Leggerò ancora.

Recensore Veterano

Ciao Red, da quanto tempo. Sono già quattro mesi che non mi faccio sentire, no sono proprio tra le due lettrici migliori ma almeno tra le più fedeli spero di sì. Questi ultimi mesi sono stati occupati per il lavoro da svolgere, e i ragazzini sono molto turbolenti anche in tempo di pandemia, ma un docente non si può sottrarre al suo ruolo specialmente io che lo prendo molto seriamente.
Rinnovo le mie informazioni sulla mia salute attuale dicendoti che sto bene e che questo virus non mi ha attaccato, tornando al racconto (non è giusto farti attendere oltre dopo questi mesi di assenza) ho apprezzato lo scambio dei due punti di vista dal risveglio di Nick, “la chiamata alle armi” tramite l’ululato, ed il tutto visto e descritto attraverso la percezione di Laureen, donando così una ben meritata dose di spessore ad un personaggio che altrimenti sarebbe rimasto marginale.
Ciò che ho sempre apprezzato del tuo stile, e che credo ci accomuni come scrittori in erba, sia il voler dare profondità a ogni singolo membro delle nostre storie senza relegare nessuno come spesso nelle storie di altri accade concentrandosi troppo sui protagonisti. E per fare ciò non basta mettere giù poche righe, è un indagare meticoloso e profondo nell’interiorità di una persona, seppur immaginaria, all’inizio può risultare pesante se sei un lettore impaziente e inesperto..ma una volta capito come “ascoltare con gli occhi della mente” entri nel vivo della “conversazione scritta” che l’autore ti offre e non puoi fare a meno di “correre”, metaforicamente parlando. Ogni volta che ti leggo Olimpia azione di trovarmi in una stanza in penombra, dove si vede solo il pavimento, le pareti e qualche volta delle porte, altre volte delle scale… Il soffitto non è mai illuminato, perché la luce viene solo man mano che avanzi, leggendo, le prime volte devi stare attento perché essendo poco illuminato potresti cadere, ma una volta capito..anzi..carpito il ritmo e quale andatura sostenere avanzi anche se la luce a disposizione è poca, apri la stanza ed i capitoli, come le porte da aprire, si aprono..e tutto si fa più chiaro e meraviglioso. Finendo le righe con una sensazione di stupore piacevole.
Dopodomani tornerò a lavorare, e il tempo a disposizione sarà ancora minore, scusami se non ho profittato meglio in questi mesi dell’opportunità che avevo per leggerti, o in questi giorni… Vedrò di farmi vivo al più presto, e se non per leggerti almeno per donarti qualcosa di nuovo, perdon, “donarvi”, anche io.. sono ancora lontana dalla fine del mio racconto, ma stavolta, rispetto al passato so finalmente dove indirizzare la mia storia e anche come concluderla; così se non altro, se dovessi ancora mettere del tempo a concluderla almeno sarà solo per dettagli che spero la renderanno più bella, e non rischierà di essere un’opera incompiuta come le mie iniziali.
Fammi gli auguri, ci vorrà tanto impegno e fortuna, salutami la tua famiglia e congratulazioni per i capitoli in più che ci hai donato.che quest’anno sia decisamente migliore del passato.
DD.

Recensore Junior
17/12/20, ore 19:48

Lo sapevo che il viaggio onirico di Nick non avrebbe potuto avere un finale diverso da questo. La nostra volpe ha dovuto superare non poche insidie ed è stata costretta a rifare i conti con tutto ciò che è andato storto negli anni della sua giovinezza, ma è finalmente riuscita a ritrovare dentro di sé la forza spirituale necessaria per fare ritorno sul campo di battaglia, in modo tale da dare a quell’ignobile carogna di Carrington e a quella furia incontrollabile di Zed la lezione che meritano.
Tuttavia, il povero Nick era indiscutibilmente giunto al momento di non ritorno, poiché la sola prospettiva di dover ritornare a ricoprire l’ingrato ruolo del sacchetto di plastica sballottato chissà dove dal destino in forma di folate di vento gli era apparsa così repellente da indurlo ad alzare bandiera bianca. Per una curiosa coincidenza, si è ritrovato nella medesima situazione in cui Judy stava per consegnare il distintivo per il quale si era allenata così duramente in accademia nelle zampe di Bogo. Come hai giustamente analizzato con la consueta lucidità, in quell’occasione la coniglietta stava davvero per gettare la spugna; d’altra parte, Bogo e i suoi colleghi in polizia non la consideravano nient’altro che una sciocca campagnola con la testa piena di sogni destinati a rimanere nel cassetto e se non fosse stato per l’intervento di Nick, sarebbe ritornata a Bunnyburrow con il cuore a pezzi e la codina fra le zampe. Diciamo che la Judy spirituale ha voluto restituire il favore… in un modo tutto suo!
Non so se l’effetto sia stato più o meno voluto, ma il modo con cui la Judy sotto forma di testone è riuscita a destare Nick dal torpore al quale si stava abbandonando nel ventre dell’altra Judy in forma di medusa gigante mi ha ricordato quei momenti in cui l’ologramma della testa del dottor Cortex ordinava a Crash Bandicoot di recuperare i famosi cristalli nel secondo capitolo dell’ancor più famosa saga videoludica dedicata al simpatico marsupiale in jeans, guanti e scarpe da ginnastica.
Quel che è certo è che il capoccione di Judy ha trovato le parole giuste per convincere finalmente Nick a uscire dallo stato di autocommiserazione nel quale si era impelagato, anche se ha dovuto ricorrere a metodi degni di un istruttore militare come quelli visti in tante pellicole di produzione americana, dal sergente maggiore Hartman di Full Metal Jacket ai sergenti Highway di Gunny e Sykes di Jarhead… senza dimenticare il mitico maggiore Payne che mi faceva sempre fare delle grasse risate quando ero ragazzino!
A giudicare dallo scambio di battute fra i due, devo dedurre che sul piano prettamente razionale Nick doveva aver compreso benissimo le ragioni che avevano spinto Judy ad accettare il suo nuovo incarico a Wyndham City. Tuttavia, le scorie dell’incidente nella sede degli scout che lo ha traumatizzato fin nelle fondamenta della sua anima devono aver fatto sentire la loro funesta presenza sulla sua componente emotiva, al punto tale da convincerlo di essere stato abbandonato proprio dall’unica mammifera che aveva scelto di fidarsi di lui dopo anni di cocenti delusioni; inoltre, come se questo non fosse sufficiente, l’incidente che tuttora costringe la coniglietta a rimanere in ospedale ha alimentato il senso di colpa di Nick a livelli esponenziali, provocando il tracollo psicologico che ha portato la volpe lontano da Zootropolis.
Fortuna ha voluto che lo spirito di Kamina dall’anime Sfondamento dei cieli Gurren Lagann sia riuscito a infondere in questa parte finale proprio le parole giuste che servivano a Nick per ritrovare la convinzione necessaria per ritornare a combattere. In fin dei conti, sconfiggere un suino imbottito di denaro contante senza alcuno scrupolo e una pantera che vuole solamente seminare terrore e distruzione ovunque vada potrà non essere sufficiente per rendere il mondo intero un posto migliore, ma sarebbe certamente un ottimo punto di partenza.
Quel che più conta, però, è che adesso Nick è finalmente pronto a lasciarsi alle spalle gli errori del passato e a rigettarsi nella mischia con rinnovato vigore. La lotta contro Carrington e Zed è destinata a riprendere senza esclusione di colpi ed è assai probabile che la volpe dovrà fronteggiare nuovi pericoli, ma alla fine ce l’ha fatta a liberarsi dei propri fardelli emotivi. Sono convinto che il ricordo di Jolyne e la volontà di riabbracciare l’amata Judy una volta che la giustizia sarà stata ristabilita ad Haunted Creek saranno per Nick una fonte di energia fisica e mentale pressocché inesauribile. A proposito, vorrei cogliere l’occasione per chiederti a quale personaggio ti sei ispirato per il nome della compagna di scuola di Nick vittima di quel crudele atto di bullismo.
Come di consueto, ti faccio gli ormai meritatissimi complimenti per come prosegui inesorabilmente nella narrazione della tua long e anche per le continue citazioni che continui a inserire in ogni tuo capitolo per la gioia di tutti noi appassionati di cinema, fumetti, romanzi e serie televisive. Alla prossima recensione, mio caro amico!
 
Dario     

Recensore Junior
07/12/20, ore 20:29

Non so se qualcuno nel mondo abbia mai tentato di creare distillati ad alta gradazione alcolica usando le carote come ingrediente perché non saprei neanche immaginare che razza di sapore possano avere, ma una cosa la so per certa… se gli Hopps fossero a conoscenza della ricetta del leggendario limoncello di mia madre, saprebbero fondare un impero economico basato sulla commercializzazione di bevande alcoliche sulle orme di personaggi come Luigi Moretti e Gerard Adriaan Heineken. Dopo tutto, credo che abbiano già appreso tutte le regola di base sulla gestione aziendale direttamente sul campo, perciò partirebbero già avvantaggiati!
Battute a parte, questa penultima parte di capitolo ha ulteriormente evidenziato il tipo di legame che Nick è riuscito a formare con lo sterminato parentado di Judy nonostante la sua natura di volpe. Siamo d’accordo col fatto che già nel corso del film i genitori della coniglietta abbiano dimostrato di saper andare oltre i pregiudizi sui predatori; sebbene siano nati e cresciuti in campagna, grazie all’esempio della figlia sono riusciti ad accettare come socio d’affari nientemeno che quel Gideon Grey che anni prima aveva bullizzato la stessa Judy. Credo che sia stato anche merito della prospettiva dei lauti profitti generati dalle abilità di Gideon nel campo della pasticceria, ma è più che doveroso riconoscere a Bonnie e Stu Hopps i giusti meriti.
Inoltre, come hai sottolineato tu stesso, il mondo contadino non è affatto quel paradiso bucolico in cui tutti coloro che vi abitano sono benedetti da una vita a stretto contatto con la natura, magari consumando sette pasti al giorno come gli hobbit della Contea. Spesso si tratta di un mondo dominato dalle insindacabili regole della natura stessa, in cui è tassativo versare sudore, lacrime e sangue in ore e ore di duro lavoro nei campi; per questi motivi, è fondamentale che la famiglia Hopps rimanga unita in modo da avere sempre a disposizione un numero di braccia sufficienti per raccogliere i frutti della terra… comprese quelle di una volpe abituata da anni a bazzicare nei vicoli di Zootropolis come il nostro Nick, anche a costo di scatenare vere e proprie aste con le famiglie limitrofe manco si trattasse di un campione di calcio messo sul mercato per la gioia di giornalisti e tifosi.
Tralasciando le tante sfaccettature della vita bucolica, mi sembra di aver capito che Gideon e Nick non si siano ancora visti faccia a faccia, giusto? Se così fosse, non mi dispiacerebbe affatto assistere a un eventuale incontro fra le due volpi in futuro. Penso che andrebbero d’accordo e nel caso in cui le scorie del passato di entrambi dovessero tornare a galla, sono più che certo che basterebbe una bella crostata di mirtilli – magari accompagnata da gelato alla vaniglia e due tazze di caffè – per appianare qualunque divergenza!
Tuttavia, sembra proprio che Nick abbia perso ogni motivazione per ritornare sulla scena, al punto che nemmeno i ricordi più o meno recenti della sua vita passata riescono minimamente a scuoterlo. C’è davvero bisogno di una terapia d’urto e sappiamo benissimo entrambi che esiste una sola mammifera in tutto il globo terraqueo in grado di restituire a Nick tutte le energie psicofisiche di cui avrà bisogno per la resa dei conti con Carrington e Zed.
Alla prossima recensione, caro Roberto!
 
Dario

Recensore Junior
30/11/20, ore 19:57

Ti confesso che mi ha fatto molto piacere riscontrare che ti sia lasciato ispirare dalla tua creatività per gettare ulteriori luci sulla turbolenta giovinezza di Nick. Speravo davvero di ritrovare tra le righe della tua storia un altro episodio che potesse fornire delle spiegazioni plausibili sul perché un cucciolo di volpe che desiderava solamente essere accettato dai suoi coetanei sia diventato un delinquente di strada insensibile ai problemi altrui e in questa terza parte di capitolo direi proprio che le mie aspettative sono state decisamente soddisfatte.
Prima di addentrarmi nell’analisi del caso incriminato vorrei chiederti un paio di delucidazioni sulla linea temporale. Se ho capito bene, Nick deve aver deciso di aiutare questa mammifera dall’identità ignota durante l’ultimo anno di quello che nel sistema scolastico italiano corrisponde alla scuola secondaria di primo grado o scuola media, per i nostalgici come te e il sottoscritto; questo significa che il tutto è successo quando la nostra volpe aveva all’incirca dodici anni, giusto?
Se le cose stanno così, allora credo che sia stato proprio quell’episodio ad averlo convinto ad abbandonare la raccolta di scatoloni destinati agli enti di beneficienza per dedicarsi alla produzione di ghiaccioli contraffatti insieme a Finnick, come ha dichiarato lo stesso Nick nel film, del tutto ignaro che Judy avrebbe finito con l’usare le sue stesse parole contro di lui per convincerlo a collaborare con la giustizia… ma ora sto divagando!
Il caso dell’ex compagna di classe di Nick è la chiara dimostrazione di quanto il bullismo possa provocare ferite talmente profonde sul piano psicologico da segnare per sempre le vite di chiunque l’abbia subito, sia direttamente sia indirettamente. Nonostante una certa propaganda attuata a livello mediatico dalle frange più estremiste (e non solo quelle…) del movimento femminista si ostini a dipingere solamente gli uomini come potenziali aguzzini, è indubbio che le donne riescano perfino a superare certi picchi di crudeltà nei confronti di coloro che si arrogano il diritto di andare contro i loro stessi interessi.
Sebbene il gesto di Nick nei confronti di questa sua coetanea cresciuta in un contesto sociale decisamente degradato sia stato del tutto disinteressato, ha sortito l’effetto di scatenare l’ira funesta di certe bulle da strapazzo che, esattamente come le perfide sorellastre di Cenerentola, non si sono fatte alcuno scrupolo nel fare comunella per umiliare pubblicamente quella ragazzina all’apparenza così sciatta e insignificante, la cui colpa è stata solamente quella di aver osato risplendere di luce propria non appena ne aveva avuto l’occasione. Spero vorrai perdonare la mia sfacciataggine, ma spero con tutto il cuore che tua figlia non debba mai provare sulla sua pelle le terribili conseguenze del bullismo quando dovrà affrontare il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria. Credimi, io stesso ne so qualcosa per esperienza diretta.
Tralasciando certi ricordi tutt’altro che lieti, l’omertà di Nick dinanzi a quella palese ingiustizia rientra nei tristi effetti che quel fatale atto di bullismo mascherato da rito di iniziazione ha provocato nella sua psiche. Bisogna tuttavia constatare che da solo non avrebbe potuto fare granché per aiutare quella poveretta. Se avesse denunciato il fatto agli insegnanti, è assai probabile che nessuno gli avrebbe creduto, viste la sua natura di volpe e la sua pessima fama di studente lavativo e indisciplinato; se invece fosse intervenuto di persona come aveva fatto Judy all’inizio nel film, avrebbe finito con l’essere preso a botte dai suoi compagni insieme alla malcapitata. So bene che le mie ipotesi possono essere fin troppo fataliste, ma sono dell’idea che quella poveretta avrebbe comunque finito con l’attirarsi le antipatie di quelle arpie delle sue compagne e che il gesto di Nick abbia solamente accelerato l’inevitabile.
Fatto sta che la nostra volpe non può continuare a crogiolarsi nei rimpianti per ciò che avrebbe potuto o non potuto fare, né tantomeno inveire inutilmente contro un destino infame che si è divertito a distruggere tutto ciò che sia lui sia Judy hanno costruito lavorando fianco a fianco come agenti di polizia per le strade di Zootropolis. Certo, la sola forza di volontà non basta per cambiare le cose e sembra davvero che Nick stia perdendo la voglia di combattere, ma sono convinto che dentro di sé riuscirà a ritrovare le forze per riemergere dagli abissi oscuri che lo stanno inghiottendo.
Prima di prendere congedo, ho saputo che stai per affrontare un periodo piuttosto complicato sul lavoro per via delle richieste per il tanto atteso vaccino che – si spera! – possa finalmente risolvere l’emergenza sanitaria nella quale ci troviamo tutti noi. So bene che le mie possono sembrare delle raccomandazioni inutili, ma cerca di svolgere il tuo lavoro in totale sicurezza e fai molta attenzione a dosare le tue energie fisiche e mentali anche durante gli straordinari. Alla prossima recensione… e cerca di arrivare sano e salvo almeno fino a Natale, mio buon amico!
 
Dario

Recensore Junior
24/11/20, ore 14:47

Caspiterina. Un ottimo capitolo d'azione ben descritto. Mi piace. Fortuna che la Divina Provvidenza è venuta per aiutare l'agente Wilde per tirarlo fuori da una brutta situazione grazie all'arrivo di una pattuglia. Spero che Judy Hopps stia bene. Ti faccio i miei complimenti e...buon proseguimento con questa straordinaria long. A presto.

Recensore Junior
23/11/20, ore 19:51

So bene di averlo già affermato in più di una delle mie precedenti recensioni, ma da quando hai deciso di dedicare parte del tuo prezioso tempo libero alla scrittura creativa hai maturato una certa bravura nell’inserire le tue considerazioni personali tra le righe del tuo arco narrativo originale con grande naturalezza e questa seconda parte del viaggio introspettivo di Nick ne è l’ennesima dimostrazione.
Come hai già fatto in un altro dei precedenti capitoli, hai colto l’occasione per invitare nuovamente il lettore a compiere delle riflessioni sul passato della nostra volpe, quando dava sfoggio delle sue abilità nel campo delle truffe e dei raggiri con il suo mentore e socio Finnick per le strade di Zootropolis.
Il dettaglio che salta immediatamente all’occhio è sicuramente un cupo pessimismo esistenziale accentuato da una certa passività nei confronti di un destino all’apparenza ineluttabile che Nick deve aver assimilato nelle profondità della propria anima fin da quel fatidico episodio nella sede degli scout che lo ha trasformato dal cucciolo desideroso di far parte di una comunità di coetanei in un individuo tanto cinico e strafottente all’esterno quanto fragile e incapace di reagire alle avversità della vita all’interno.
Certo, anche Judy ha dovuto affrontare l’annosa piaga del bullismo quando era soltanto una cucciola idealista, ma al contrario di lei Nick non è ancora riuscito a fortificare il proprio spirito; di conseguenza, le scorie di quell’evento sono state semplicemente messe da parte ed è bastato una serie di eventi nefasti (il caso delle armi illegali, la promozione di Judy e la sua partenza per Wyndham City, l’incidente che ha coinvolto la coniglietta, il caos scatenato al distretto, le dimissioni dalla polizia e la fuga da Zootropolis) per far sì che la volpe ripiombasse in un’altra parabola discendente.
Fatto sta che Nick non può più continuare a crogiolarsi nei rimpianti per tutto ciò che è andato storto nella sua vita o a sentirsi null’altro che una nullità su due zampe dinanzi alle pur indiscusse qualità caratteriali della sua Carotina ancora relegata in una stanza d’ospedale, neppure in una dimensione esclusivamente onirica.
Come hai ribadito tu stesso fra le righe, in qualunque opera di fantasia arriva per l’eroe il momento di affrontare la minaccia che rischia di distruggere tutto ciò che ha di più caro al mondo; non importa che si tratti di un impero galattico capace di creare stazioni spaziali che possono distruggere interi pianeti con una facilità che lascia spiazzati, di un oscuro signore del male in grado di forgiare anelli magici tra le fiamme di un vulcano in eruzione e di richiamare sotto il suo vessillo legioni di creature malefiche o di una pecorella apparentemente sottomessa ai capricci di un leone borioso resa cieca da un perverso desiderio di potere e di vendetta, tanto per citare alcuni esempi di opere a me molto care… Nick ha l’obbligo morale di trovare dentro di sé le forze necessarie per uscire dal suo torpore e dimostrare di non essere soltanto una marionetta fatta di carne, ossa e pelliccia i cui fili sono costantemente manovrati da un destino cinico e indifferente alle sue sofferenze, bensì un vero eroe in grado di tenere con fierezza lo stendardo della giustizia.
Durante le tappe di un simile percorso, tuttavia, non è affatto raro ritrovarsi in situazioni disperate al punto che perfino il più flebile barlume di speranza fatica a manifestarsi. In questo caso, Nick si è ritrovato nella medesima caverna in cui era iniziato il viaggio all’interno della sua psiche, ma anche all’interno di un’atmosfera dai toni resi più lugubri e spaventosi dalla nebbia, dalle gocce di condensa sulle pareti ricoperte di muschi e licheni e dalla bassa temperatura.
Per sua fortuna, ci ha pensato la Judy spirituale a portarlo fuori da quel luogo che evocava troppi cattivi pensieri per condurlo in un vero e proprio paradiso, corredato da uno specchio d’acqua limpidissima circondato da una vegetazione lussureggiante, con sciami di farfalle e api che volano di fiore in fiore. Peccato solamente che Nick abbia rivestito il ruolo dell’Adamo in versione animale per un tempo davvero ridotto, visto che si è ritrovato risucchiato in un vortice d’acqua che pare voglia trascinarlo ancora di più nelle profondità della sua anima. Purtroppo per la nostra volpe il suo viaggio onirico è ancora lontano dalla sua conclusione, ma questo non significa che la mia volontà di proseguire nella lettura sia scemata. Al contrario, sono ancora più curioso di scoprire quali altri sorprese hai in serbo per noi lettori.
Alla prossima recensione, mio buon amico!
 
Dario