Anche questa sera la luna è sorta
affogata in un colore troppo rosso e vago,
Vespero non si vede, si è offuscata,
la punta dello stilo si è spezzata.
Che oroscopo puoi trarre questa sera, Mago?
(Francesco Guccini, Bisanzio, 1981)

001. Come un esercito a vessilli spiegati

002. Lo spazio di uno iota

003. Ad un cerbiatto assomiglia il mio amore

005. Scommettiamo?

006. Tic. Tac. Tic. Tac

007. In direzione ostinata e contraria

008. Mentre fuori nevica

009. Vaso di coccio tra vasi di ferro

010. Il tempo è un gomitolo

011. Con occhi di bragia

012. Come la buccia dei mandarini

013. Cluedo

014. Alle Spalle della Quarta Casa I

015. È troppo tardi per avere paura

016.  È calda così la malva

017. Purgatorio

018. Vicino al cuore

019. Canini appena appuntiti

Prompt:  Bianco / Fandom: post-Hades / Autore: Scirocco & Scorciacrape / Personaggi: Shura, Aiolia / Quando: seconda metà del 1987

 “Con las órbitas huecas de sus ojos

ha visto cómo pasan

las blancas sombras, en los claros días,

las blancas sombras de las horas santas.”

– Antonio Machado –

Il velo della sposa, la corolla della margherita, le rose terribili di Aphrodite. La lama della spada. Il mantello del Santo. Il marmo del Santuario – delle colonne che sfidano il tempo, dei frontoni che farebbero invidia a Fidia. Il piumaggio delle colombe.

Ma più bianchi ancora sono i denti di Aiolia quando sorride, spuntando oltre le labbra come fa il sole che sorge dietro alle montagne. I canini sono appena appena appuntiti sotto la lingua. Gl'affondano tra la spalla e il collo, lasciandogli soltanto quel bianco assoluto dietro agli occhi. Brillante. Purissimo. Accecante. E, più caldo, un altro bianco addosso.

Vi avevamo promesso che, tra una mazzate e l'altra, i nostri eroi avrebbero avuto un piccolo momento di felicità, e siccome noi si mantiene le promesse, vi riproponiamo il prompt aggiornato. Abbiamo apportato solo qualche modifica minore e rivisitato il finale, spostando la nostra attenzione qualche minuto in avanti, per così dire. Semmai voleste dare uno sguardo alla versione originale, potete trovarla qui.

Non è ben chiaro se siamo state le Braghettone o le Tinto Brass della situazione. Ai posteri e ai lettori l'ardua sentenza.    

Pronti a fare sul serio?

020. Quello che ristagna nel mezzo

Al buio tutti i gatti sono grigi
(proverbio italiano)

021. Pane&Peperoni

022. Il suo volto che non ritrovo

Prompt: Nemici / Fandom: Saint Seiya – post Serie Classica e pre Hades / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Aiolia, Aiolos (in absentia), Shura (in absentia) / Quando: autunno/inverno 1986-87

"È il suo volto che non ritrovo.

Anche se infrango o calpesto il rovo

che recinge il vietato sentiero

dove passa il nemico che ammiro."

– Leonardo Sinisgalli –

Il viso d'Aiolos, non l'aveva mai dimenticato: ogni mattina, lo specchio gliel'aveva rievocato – negli occhi; nel sorriso che, in un'altra vita, avrebbe avuto. Le incongruenze rendevano più vivido, più impresso, tutto il resto; sembravano mancanze.

I vecchi avversari tornavano, talvolta, al pomeriggio, con un sentimento indefinito – amici immaginari, assenti da troppo tempo.

Ma il volto che per anni lo perseguitò prima di dormire, in poche settimane incominciò a sfuggire. Aiolia, una volta, l'inseguiva sempre per le scale – lui, allora, bambino; l'altro ragazzino, Cavaliere –; adesso, tra la veglia e il sogno, cercava di ritrovarlo, quel nemico ammirato, che non voleva scordare.

In Saint Seiya, quando hai riempito un tizio di mazzate e quello, agonizzante, sta per tirare le cuoia, ecco che magicamente diventate migliori amici. Certo, in Saint Seiya è messa giù un po' meglio – con profusione d'onore, virtù militare, lacrime virili, buone intenzioni, nobili sentimenti, etc. etc. –, ma la sostanza, in soldoni, non cambia. Che i nostri baldi giovani facciano un po' di confusione tra amici e nemici, non sorprende nessuno.

(Su come Saint Seiya abbia influito sulle nostre doti sociali negli anni formativi, non ci pronunciamo; ma la nostra è una generazione che ha imparato il valore dell'amicizia così.)

023. Come promesse d'amore

Prompt: Amanti / Fandom: Saint Seiya – Serie Classica / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Shura, Aphrodite, Death Mask, Camus, Aiolia / Quando: 1984 ca.

"μακάριοι οἱ πεινῶντες καὶ διψῶντες τὴν δικαιοσύνην, ὅτι αὐτοὶ χορτασθήσονται."

(Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati)

– Matteo 5:6 –

Nota, negli ultimi anni, i piccoli cambiamenti: lo sguardo d'Aphrodite, radioso sotto al solito cinismo; il passo più spavaldo, più arrogante, di Mask, il modo in cui si siede più leggero, di recente; Camus che torna più frequentemente. Li riconosce: frutti maturi raccolti di fretta, finalmente; un rimpianto in meno prima della morte. Fa finta di niente.

La Giustizia è un'amante esigente, pretende dedizione giorno e notte – se lo ripete; in fondo sa che mente: sfuggente, credeva fosse sua; forse non la conosce. Però la scorge – atroce, bellissima, furente – negli occhi d'Aiolia: una promessa di vendetta e d'espiazione, come d'amore.

Quale migliore occasione del prompt "Amanti" per indulgere in un po' di pettegolezzo sugli amanti degli altri? E poi nelle immancabili cupe elucubrazioni di Shura. Perché a Shura, molto probabilmente, piace soffrire – e noi siamo qui per servire.

P.S. Sì, anche Shura, l'uomo sobrio e tutto d'un pezzo per eccellenza, sotto sotto e a modo suo è una pettegola in potenza.

024. Собачье Сердце – Cuore di cane

Prompt: Famiglia / Fandom: Saint Seiya – Episode G / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Aiolia, Galan, Lythos, Shura  / Quando: 1979-1980 ca.

"Все счастливые семьи похожи друг на друга, каждая несчастливая семья несчастлива по-своему."

(Tutte le famiglie felici sono simili tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.)

– Lev Tolstoj, Anna Karenina, cap. 1 –

Quale sia la felicità delle famiglie felici, Aiolia non lo sa, forse non lo ricorda: è probabilmente effimera, posticcia; qualcosa che si simula, si spera, o che ci s'inventa; un sogno troppo vivido e sfocato; una memoria distorta. Non gl'importa: è la felicità degli infelici, la sola che conta.

Galan spadella, mugugna un motivetto mezz'improvvisato; Lythos cinguetta, fingendosi senza passato. Tre orfani son quasi una famiglia – di sostituti, di rimpiazzi usati, morti mai seppelliti.

Shura, di notte, fa la guardia sulla soglia: al suo rimpianto dell'età dell'oro, alla struggente felicità degli altri – la sola, forse, che non è una menzogna.

Dato che lo spettro d'Aiolos, carissimo estinto per antonomasia, è onnipresente come il fantasma di Banquo, abbiamo deciso di declinare "famiglia" mettendo in scena la famigliola d'elezione del giovane Aiolia. E Shura. Perché – come dice il saggio – siamo nati per soffrire, e ci riusciamo benissimo.

025. Il Tempo è un galantuomo

The devil is in the detail
(english proverb)

026. La solitudine dell'ala destra

Prompt: Compagni di squadra / Fandom: Saint Seiya – Post Hades / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Shura, Aiolia, Death Mask e il resto dei Goldoni; Poseidon; gli Spettri; Pandora; Athena/ Quando: seconda metà del 1987

"Don Chisciotte disciplinato

e generoso, spuntato compasso

che mima un cerchio, spesso incarnasti

la solitudine dell'ala destra,

collocazione estetica

e ansia del margine."

– F. Acitelli, da "Angelo Domenghini", in La solitudine dell'ala destra –

Avrebbero dovuto pensarci prima: nulla è più nobile, glorioso, dello sforzo virile, generoso, ch'agguanta la vittoria nel sudore, senza sangue; che sia più piacevole osservarlo, sono entrambe d'accordo.

Certo, d'ambo le parti, Santi o Spettri, badano ancora tutti ai fatti propri; Mask entra a gamba tesa su chi non porta palla; Poseidon fa l'arbitro distratto...

Sulla fascia, però, corre Shura: ala destra smarcata, solitaria, chiama Aiolia; gli serve, affilato, l'assist della vita. Quello l'infila all'incrocio dei pali; si sfila la maglia, con sommo sprezzo e incontrastata gloria.

"Altro che duecent'anni! Facciamo una partita a settimana?", propone Pandora.

"Assolutamente", Athena risponde.

Lo spirito di Bruno Pizzul è con noi e ci intima di darvi le nostre formazioni:

Santi:

----11-------9-----
--------10---------
----8--------7-----
--------4----------
--3-----5------2--
--------6----------
--------1----------

1 - (Portiere): Mu
2 - (Terzino Destro): Death Mask
3 - (Terzino Sinistro): Aphrodite

4 - (Mediano): Camus
5 - (Stopper): Aldebaran
6 - (Libero): Dohko
7 - (Ala Destra): Shura
8- (Mezz'ala SX):Kanon

9 - (Centravanti): Aiolia
10 (Mezz'ala Destra): Saga
11 (Ala Sinistra): Milo

Allenatore: Shaka

Spettri:

Centravanti di sfondamento/Prima punta: Rhadamanthys

Trequartista/Ala sinistra: Aiacos

Mezz'ala destra: Valentine

Mezz'ala sinistra: Queen

Regista: Minos

Mediano: Charon

Libero: Myu

Terzino destro: Gordon

Terzino sinistro: Sylphid

Centrale: Pharaoh

Portiere: Cerbero

Allenatore: Lune

Esplicitamente non convocati: Zelos.

027. Scatole d’argento

Figlia della mia famiglia
sei la meraviglia
già matura e ancora pura
come la verdura di papà
(Fabrizio De Andrè, Ottocento, 1990)

028. Dea, sposa, madre

Noi aspettiamo il tuo segnale
sulla torre più alta.
Tu ci chiami. Sei tu
la fiamma bianca all’orizzonte?
(Leonardo Sinisgalli, Nessuno più mi consola)

029. Radici profonde non gelano

Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
Le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quel ch'è senza corona.
(J. R. R. Tolkien, La Compagnia dell’anello, 1954)

030. Una morte piccola piccola

Prompt: Morte / Fandom: Saint Seiya – Serie Classica e Post Hades / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Shura, Aiolia/ Quando: negli anni; seconda metà del 1987

"Laudata sii per la tua pura morte,

o Sera, e per l'attesa che in te fa palpitare

le prime stelle!"

– G. D'Annunzio, da "La sera fiesolana" (vv. 49-51), in Nuova Antologia (1899), poi Alcyone (1903) [= Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi, Libro III] –

Prima di consumarsi in orbita, aveva desiderato di lasciarglielo fare: ch'Aiolia volesse ammazzarlo, lo sapeva; glielo doveva. L'immaginava, quella morte a debito, esatta e rimessa senza alcuna dolcezza – come si conviene a chi è vissuto coll'amaro in bocca.

Però soltanto ai santi spetta il piacere nella redenzione; Shura, al martiro, c'andò da peccatore, facendo un torto ancora, per un po' d'espiazione. Questo, Aiolia non può perdonarglielo: puntuale, colle stelle della sera, l'invita alla lotta, lo sfida a quel duello cui non può negarsi; mille volte l'uccide e si lascia morire, d'una morte pura, dolce – più della vendetta –, e piccola piccola.

Dato che la morte in Saint Seiya basta e avanza, abbiamo deciso di ambientare questo prompt nel lieto fine, declinandolo nel senso de la petite mort. Col Gabrielozzo a carico, per rendere il tutto più kitsch.

031. Sereno è

Sereno è
Rimanere a letto ancora un po'
E sentirti giù in cucina che
Già prepari il mio caffè
E far finta di dormire
Per tirarti contro me
(Drupi, Sereno è, 1974)

032. Quel che resta del crepuscolo

Prompt: Tramonto / Fandom: Saint Seiya: pre Serie Classica e Hades–Sanctuary / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Shura, Aiolia, Aiolos (in absentia)/ Quando: negli anni; aprile 1987

"Et d’étranges rêves,

Comme des soleils

Couchants, sur les grèves,

Fantômes vermeils,

Défilent sans trêves,

Défilent, pareils

À des grands soleils

Couchants, sur les grèves."

– P. Verlaine, da "Soleils couchants", in Poèmes saturniens (1866) –

Spogliandosene, ricomponeva Capricorn con cura, come se stesse imbalsamando un morto: la luce di brace, verso sera, l'incendiava d'un'ombra rossastra, che prometteva sangue; per quanto Shura strofinasse, non si cancellava. Vaticinava, allora, come un moribondo: domani sarebbe stato soltanto un altro giorno che per Aiolos non sarebbe sorto. Qualche piano più in basso, Aiolia pensava lo stesso.

Stasera, il sole sprofonda nelle tombe profanate da dentro; gocciolando rosso, non fa più promesse: restano a stento gl'avanzi del crepuscolo, senza domani, senza un altro giorno. Gradino per gradino, lungo la salita, Shura – come in vita – si ripete: è solo l'ennesimo tramonto.

Un po' per la topologia del Santuario, un po' per le scellerate scelte dell'architetto che l'ha progettato, in Saint Seiya le scale la fanno da padrone. Inutile dire che, tra le salite da Gran Premio della Montagna, noi abbiamo un debole per la disperata scalata dei tre redivivi – che, data la cronologia kurumadiana e col vincolo delle dodici ore, deve essere iniziata al tramonto.

033. Troppa grazia, Santità!

E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:
(Giovanni Pascoli, Lavandare [vv. 4-6], in Myricae, 1891)

034. Come l'aratro in mezzo alla maggese

Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese!
quando partisti, come son rimasta!
come l’aratro in mezzo alla maggese.

(Giovanni Pascoli, Lavandare [vv. 7-10], in Myricae, 1891)

035. Le pecore e le capre

E tutte le genti saranno radunate davanti a lui;
ed egli separerà gli uni dagli altri,
come il pastore separa le pecore dai capri.
E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
(Matteo, 25: 32-33)

036. Petricore

Per una volta nella vita voleva essere uguale agli altri e liberarsi di ciò che aveva dentro: come essi si liberavano del loro amore e della loro stupida adorazione, così lui del suo odio. Voleva essere conosciuto per una volta, una sola volta, nella sua vera esistenza, e ricevere una risposta da un altro uomo nel suo unico sentimento vero, l'odio.
(Patrick Süskind, Profumo- Storia di un assassino, 1985 )

037. In controcanto

Prompt: Udito / Fandom: Saint Seiya / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Shura, Aiolia / Quando: negli anni; seconda metà del 1987

“Quanto à música, depois de tocada para onde ela vai? Música só tem de concreto o instrumento. Bem atrás do pensamento tenho um fundo musical. Mas ainda mais atrás há o coração batendo. Assim o mais profundo pensamento é um coração batendo.”

[Quanto alla musica, dopo che è stata eseguita, dove va a finire? La musica di concreto ha solo lo strumento. Molto dietro al pensiero ho un sottofondo musicale. Molto più dietro ancora c'è il cuore che batte. Così il pensiero più profondo è un cuore che batte.]

– Clarice Lispector, Água Viva (1973) –

Tutto in Shura è vibrante, scandito, una forma di scherma – anche quando la vita fu un coro di tragedia. Aiolia, allora, non ascoltava neppure il suo silenzio: ogni respiro era una confessione, una penitenza; l'anelito alla morte, un'espiazione. L'assoluzione era inammissibile in partenza.

Eppure, colla colpa, la rabbia già cantava un contrappunto, in una sinfonia che non s'ignora: il cuore di Shura batteva un tamburo di guerra; Aiolia se lo sentiva in gola.

Adesso, riprendendo fiato sul suo petto, l'ascolta sulla guancia, nell'orecchio, nel corpo ch'ha suonato come uno strumento: trionfante, rimbomba nel suo cuore, un peana in perfetto controcanto.

038. Dialoghi d'amore

Tra maschi l’incastro fisico è una sovrapposizione, un confronto d’identità.
Con una donna le forme si congiungono, si completano. È un’altra cosa.
(Matteo B. Bianchi, Apocalisse a domicilio, Marsilio, 2010)

039. Alle spalle della IV Casa II

Quando si va in cucina, bisogna pur cucinare
con gli ingredienti che si trovano.
(Giovanni Giolitti)

040. Nostra Signora degli Assassini

La humanidad necesita para vivir mitos y mentiras.
Si uno ve la verdad escueta se pega un tiro.
(Fernando Vallejo, La Virgen de los Sicarios, 1994)

041. Contro la pelle

Questa è la storia del serpente
che vien giù dal monte
per ritrovare la sua coda
che ha perduto un dì.
Ma dimmi un po',
sei proprio tu,
quel pezzettin del mio codin?
(La storia del serpente, trad.)

042. Postulato

Prompt: Triangolo / Fandom: Saint Seiya – Soul of Gold / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Leaphya, Shura, Aiolia, menzione d'onore per Aiolos / Quando:  primavera 1987

"καὶ ἐὰν εἰς δύο εὐθείας εὐθεῖα ἐμπίπτουσα τὰς ἐντὸς καὶ ἐπὶ τὰ αὐτὰ μέρη γωνίας δύο ὀρθῶν ἐλάσσονας ποιῇ, ἐκβαλλομένας τὰς δύο εὐθείας ἐπ᾽ ἄπειρον συμπίπτειν, ἐφ᾽ ἃ μέρη εἰσὶν αἱ τῶν δύο ὀρθῶν ἐλάσσονες."

– Euclide, Elementi, Libro I, Postulato V –

Leaphya, rispetto a Shura, è una parallela: tagliati dalla stessa trasversale, spartiscono l'invidia dell'intersezione.

Aiolia, per commiato, le dà una freccia al collo, qualcosa da stringere nel pugno e mettere da parte, perché solo così si vive col rimpianto – ed, in cuor suo, le augura di dimenticare, colla cura del tempo, l'oppio d'ogni giorno: non sono stati altro che due rette, incrociate in un punto.

Per Shura, invece, Aiolia è un segmento, il lato d'un triangolo scaleno: Aiolos alla base; al  vertice, un angolo acuto che fa sanguinare – insieme, la cogenza d'un teorema, d'un postulato che non si può dimostrare.

"Che c'entra il Quinto Postulato coi triangoli?", chiederanno quelli di voi a cui la geometria elementare non piaceva. Semplice, risponderemo noi: è utilizzato per dimostrare i Teoremi 29, 31 e 46 degli Elementi di Euclide, i quali a loro volta sono impiegati nella dimostrazione costruttiva del Teorema 47, ovvero il Teorema di Pitagora.

QED!

043. Splendori e (soprattutto) miserie del gioco del calcio

Prompt: Diamante / Fandom: post Hades / Autore: Scorciacrape / Personaggi: I tre giudici infernali, Pandora, Athena, Shura, Aiolia, Kanon  / Quando: seconda metà del 1987

Seppur nella sconfitta, nell'Oltretomba aveva avuto la consolazione d'un bagno di sangue; qui ha un adduttore stirato, una caviglia storta, e – strafottutissima Grecia! – sicuramente un'ustione.

"Arbitro cornuto!" La fa facile, Aiacos, colla filosofia di chi tira la gente all'aria e aspetta che ricada.

Mica s'è accorto, lui, di come Pandora – traditrice! – fa l'oca col Leone, mentre l'altra civetta distrae il Santillana dei poveri: due complimenti, ed ecco pure quello ad ignorare l'infame che gl'accarezza l'uomo tra un pibe de oro e un punta di diamante – che Kanon deve andare a confermare, con un sorriso sbieco ed una pacca sul culo.

Vi abbiamo mostrato qui l'inizio di questa partitella (una versione riveduta e corretta del sempiterno Scapoli contro Ammogliati), e ci è sembrato giusto e corretto mostrarvi anche il punto di vista dell'altra metà del Cielo. Infernale, d'accordo, ma nessuno è perfetto.

Santillana chi diamine è?

Nel 1983, la Spagna era sotto di undici gol per la qualificazione agli Europei di Francia e tutti davano per spacciate le Furie Rosse.

Ne segnarono dodici. Santillana firmò una doppietta.

Perché quando uno spagnolo si mette in testa qualcosa, non ce n'è per nessuno.

La vita accademica ci uccide. L'estate ci uccide. Il male di vivere ci uccide. Ma a volte ritornano,  diceva quel tale, o Fedeli Quattro Gatti che ci leggete. Non promettiamo nulla - ché oggi ci siamo, domani chissà - ma, nella speranza di tornare ad essere più costanti nella pubblicazione, riprendiamo a postare i nostri piccoli scleri.

044. Cannibali

 
Il ciclismo è lo sport più popolare perché non si paga il biglietto.

(Pier Paolo Pasolini)

045. Specchio, specchio che non menti

Prompt: Luna / Fandom: Hades – Sanctuary / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Aiolia, menzione d'onore per Aiolos  / Quando: primavera 1987

“Mirrorbright, shines the moon, its glow as soft as an ember

When the moon is mirrorbright, take this time to remember

Those you have loved but are gone

Those who kept you so safe and warm

The mirrorbright moon lets you see

Those who have ceased to be

Mirrorbright shines the moon, as fires die to their embers

Those you loved are with you still—

The moon will help you remember”

– Claudia Gray, da Bloodline, cap. 19 (2016) –

La luna è menzognera – ancora ricordava Aiolos che glielo spiegava e sorrideva; forse, stasera, Aiolia infine lo capiva.

Fosse stata affilata – il filo d'un rasoio, o una sutura – sarebbe stata assieme più bugiarda e più sincera. Ma quand'è piena, la luna è uno specchio che riflette solo quel che vorremmo vedere: brilla, un tizzone, un fuoco fatuo ch'illumina soltanto quello che non sapremo mai lasciar morire; c'illude che la luce si celi nel pozzo – c'invita, dolcemente, ad annegare.

La luna di stanotte avrebbe ucciso il sole e le altre stelle: tonda come una moneta, per ogni testa avrebbe dato croce.

A dover scrivere la lista dei personaggi principali di Hades–Sanctuary, bisognerebbe aggiungere anche quella luna pienissima, gigantesca ed angosciante, che occupa i due terzi del cielo. Il suo sarebbe un posto meritatissimo, ché non è forse proprio lei, la Luna, l'elemento chiave del piano del dio dell'Oltretomba?

046. Namidaboshi

 
Je me demande, dit il, si les étoiles sont éclairées
afin que chacun puisse un jour retrouver la sienne.

(Antoine de Saint-Exupéry, Le Petit Prince, 1943)

047. Tressette a perdere

Prompt: Cuori / Fandom: Hades – Sanctuary / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Pandora, Shura, gli altri cari estinti, menzioni d'onore per Aiolos ed Aiolia  / Quando: primavera 1987

"'Off with her head!' the Queen shouted at the top of her voice. Nobody moved.

'Who cares for you? [...] You're nothing but a pack of cards!'"

– Lewis Carroll, da Alice's Adventures in Wonderland, cap. 12 (1865) –

Da mesi, il loro verdetto era archiviato, quando la sorellastra aveva sentenziato: "Tagliatele la testa", come un gioco – regina delle favole, di niente e di fantasmi, del regno immaginario in fondo al cuore marcio di tutto ciò che è morto. Ma era anche il piano stabilito; ovvio, a priori, chi l'avrebbe eseguito: da sempre, Shura era un fante di spade nel mazzo sbagliato, in un tressette a perdere ch'era un poker truccato.

La lama consunta, ottusa dal dolore – dal petto d'Aiolos, dal rimpianto d'Aiolia, cose senza nome –, avrebbe fatto soltanto un po' più male, a doverla affilare piantandosela in cuore.

Noi a Shura vogliamo tanto bene, ma è un fatto innegabile che quel ragazzo vada girando con la nuvoletta del Rag. Fantozzi in testa. Non abbiamo neanche bisogno di calcare troppo la mano.

048. «Avete barato»

 
Quando siamo colpiti senza ragione, dovremmo colpire a
nostra volta per insegnare a chi ci colpisce a non farlo mai più.

(Charlotte Brontë)

049. Alle spalle della IV Casa III

 
Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi.

(Anonimo)

050. Domani nella battaglia pensa a me

 
Tomorrow in the battle think on me,
And fall thy edgeless sword. Despair, and die!

(Richard III, Act 5, Scene 3)

051. Il bicchiere mezzo pieno

 
Anche se la felicità ti dimentica un po’,
tu non dimenticarla mai del tutto

(Jacques Prévert)

052. Στοργῇ δὲ στοργήν – L'amore coll'amore

Prompt: Fuoco / Fandom:  Post Hades / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Aiolia, Aiolos, Shura / Quando: 1988

" γαίῃ μὲν γὰρ γαῖαν ὀπώπαμεν, ὕδατι δ' ὕδωρ, 

αἰθέρι δ' αἰθέρα δῖαν, ἀτὰρ πυρὶ πῦρ ἀΐδηλον, 

στοργῇ δὲ στοργήν, νεῖκος δέ τε νείκεϊ λυγρῷ"

[Colla terra infatti riconosciamo la terra, coll'acqua l'acqua,

coll'aria l'aria luminosa, e col fuoco il fuoco che consuma,

l'amore coll'amore, la lotta colla lotta dilaniante]

– Empedocle, frammento in: Aristotele, De Anima I.2, 404b e Metaphysica III.4, 1000b.5 –

Il fuoco capisce il fuoco; ci si riconosce.

Sebbene, oramai, a stento Aiolia riconosca Aiolos – l'ha conosciuto mai, tra le nebbie del mito e del ricordo? –, la fiamma fa da ombra all'altra fiamma, sente la simpatia d'una luce sorella seppure diversa, sfuggente, pellegrina.

Shura, invece, è costante, scolpito nella roccia, tenace com'è solida la terra. Ma il fuoco che gli brucia dentro agli occhi, quando li sente addosso, è un tizzo per le notti di gennaio: colla dolcezza d'una pace armata, d'una carezza di pece incendiaria, gl'infiamma i lombi in un fiume di lava; e lo riconosce, collo stesso ardore.

Shura è un capretto tra due fuochi. E vissero tutti (più o meno) felici e (più o meno) contenti.

053. Chi guardi la Terra dall'alto

Prompt: Terra / Fandom:  Saint Seiya – Serie Classica / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Shura, Aiolia (in absentia)/ Quando: ottobre 1986

Λέγεται τοίνυν – ἔφη –, ὦ ἑταῖρε, πρῶτον μὲν εἶναι τοιαύτη ἡ γῆ αὐτὴ ἰδεῖν, εἴ τις ἄνωθεν θεῷτο, ὥσπερ αἱ δωδεκάσκυτοι σφαῖραι, ποικίλη, χρώμασιν διειλημμένη, ὧν καὶ τὰ ἐνθάδε εἶναι χρώματα ὥσπερ δείγματα, οἷς δὴ οἱ γραφῆς.

- Platone, Fedone 110b –

Siamo una palla variopinta, senza peso – sotto la pressione che ti schiaccia, quasi senza peso è pure il tuo penultimo pensiero. Noi e la Terra. Gli dèi ce la fanno gonfiare – col fiato, col sangue, collo sputo – per prenderci a calci, distrattamente, bambini che giocano alla guerra sulla spiaggia. Brucia – ma forse è l'attrito dell'atmosfera che si dirada.

Dall'alto, tuttavia, è meravigliosa: azzurra, sporca di verde, d'oro; sguardo tagliente che guardi di rimando, così come si guardano le stelle.

Perdonami almeno questo.

Tra vuoto e gravità, la Terra, il suo nome e la tua coscienza rotolano via, come una palla.

Prima o poi, qualunque fan di Shura deve misurarsi con la capretta che prende il volo e se ne va in orbita. Noi abbiamo deciso di farlo con Platone.

054. L'aria che tira

 
Ll'acqua llá dinto, nun se sécca maje,
e ferita d'ammore nun se sana.
Nun se sana: ca sanata,
si se fosse, gioia mia,
'mmiez'a st'aria 'mbarzamata,
a guardarte io nun starría!
(S. Di Giacomo, M.P. Costa, Era de maggio, 1885)

055. Dove non arrivano le mani

Nel vero amore, è l’anima che abbraccia il corpo.
(Friedrich Nietzsche)

056. Io non posso entrare

"It's seven-thirty, and I am hungry."
– Truman Capote, Breakfast at Tiffany's, 1958 –

057. Anche i Santi mangiano fagioli

“Di cosa ti lamenti, fratello? Anche gli angeli mangiano fagioli.”
– Enzo Barboni, Anche gli angeli mangiano fagioli (1973) –

058. L’ultima cena

Prompt: Cena/ Fandom: Saint Seiya - Serie classica / Autore:  Scorciacrape / Personaggi:  Shura, Aiolia, Aiolos / Quando: primavera 1974

“A molte cose si ripensa in una simile sera, se anche domani il vino e il mare non basteranno a darci pace.”

– Cesare Pavese, Dialoghi con Leucò, da “Il toro” – 

Una forma di feta, una canestra di pita, mezza scodella di olive di Kalamata, avanzi di due giorni (agnello, miele, bocconi di baclava); tanto è in tavola. L’acqua nella brocca è adombrata di vino – appena tre gocce, una a testa. La cesta di cardoni e di cicorie – erbe amare – è abbandonata in un angolo; Shura ha ricami di sangue sulle dita – meglio lui che Aiolia – ma Aiolos stasera non vuole cucinare: “Oggi è tardi; magari un’altra volta”, ha ringraziato, distratto, invitandolo comunque a rimanere. 

Shura si rigira una domanda in bocca, nocciolo d’oliva. Domani, si promette. Preparo io la cena.

E invece no, Shura domani non preparerà la cena: Aiolos non potrà cenare, domani. Perché noi siamo bruttissime persone e, dunque, vi abbiamo servito l’ultima cena, quella della Notte degli Inganni.

Ma niente paura! Vi promettiamo cose più allegre per lunedì prossimo. 

059. Hoc est corpus

Prompt: Cibo/ Fandom: Saint Seiya - post Hades/ Autore:  Scorciacrape / Personaggi:  Shura, Aiolia / Quando: autunno 1987

ईदृशस्यास्य मातृकाचक्रसम्बोधवतः—

[Il corpo  è un’offerta sacrificale.]

– Vasugupta, Śivasūtra  II.8 –

Il corpo, come tutto, è un’oblazione: per placar la rabbia; per appagar la fame di quella bestia che, altrimenti, dilanierebbe il cervello e il cuore; per ripagare un debito ed implorar perdono; per fare, qualche volta, una promessa; per dichiarare resa e suggellare, insieme, un armistizio; per sancire la pace – nel sangue, nella carne, nel sudore.

Shura, pertanto, gli s’immola: è un pegno da non restituire; una preghiera, scritta nelle viscere, per un futuro migliore.

E Aiolia, insaziabile, in un boccone solo, lo divora: gli succhia via il midollo dalle ossa – coll’anima,  dovunque, pure lei, si sia nascosta–; poi l’ingoia.

Vi avevamo promesso cose più allegre, no? Mai si dica che non siamo donne di parola. 

Appuntamento a lunedì prossimo, su questi lidi. 

060. Ἐν οἴνῳ ἀλήθεια

 
Quid non ebrietas designat? Operta recludit
(Orazio, Epistolae, I, 5, 16.)

061. Uno spillo nel cuore

Prompt: Inverno/ Fandom: Saint Seiya – Serie classica/ Autore:  Scorciacrape / Personaggi: Marin, Aiolia, Shura (in absentia) / Quando: inverno 1986-1987

“Se tu non m’avessi neanche guardato,

alta come sei passandomi vicina,

oggi non soffrirei le fitte al cuore.

Se tu fossi oltre passata nella folla,

oh il cane vagabondo

non baciava la sua piaga con la lingua.

Se non ti fossi arresa così presto

presa dal gioco dell’ombra

– e tu guardavi forse cadere

le stelle nelle tue terre lontane –

oh il pastore non avrebbe

suonato così lungo.

Perché si chiudono tra noi i cancelli

volano ciechi ancora i pipistrelli.” 

- Rocco Scotellaro, da “Per una donna straniera che se ne va” (1948) –

L'amica straniera se ne va – chiedendo congedo, ma senza salutare.

Guardandola sparire in fondo alle scale, pensa: me ne dovrei dolere. E se ne duole: per quella che sarebbe potuta diventare – forse, un giorno – se lui avesse avuto abbastanza coraggio e libertà nel cuore per guardarla in faccia, per mettersela nel letto e farcela restare.

Nel letto, adesso, ha solo il freddo dei refoli d'inverno, tra le lenzuola d'un bianco glaciale; assenti da rimpiangere; soltanto i morti da amare e da odiare. Nel gelo della notte, gli resta la cicatrice che tagliava il cielo, uno spillo gelido nel cuore.

Noi, a Marin, vogliamo tanto bene; abbiamo pertanto provato a dedicarle uno spazio – comunque dovuto, se si parla di Aiolia – rispettoso, seppur piccino. Lo abbiamo fatto all’insegna di un doppio Scotellaro invernale, dato che dalla sua “Neve” (1948) abbiamo preso in prestito anche lo spillo in associazione coll’inverno. Vi riportiamo, dunque, “Neve” qui di seguito, sia per la citazione da deformazione professionale, sia perché Rocco Scotellaro è uno di quei giganti del Novecento ancora troppo poco letti. 

“E queste nubi sono così ferme

a raggiera di viola, sovrastano

gli uomini sviati sui pendii.

Se pure danno uno spillo nel sangue,

queste giornate dell’ultimo inverno

sono più larghe di cuore nella sera.

Tu puoi sentire nella notte fonda

lievitare la neve sopra i vetri

e come si cerne fina al setello,

acceca i finestrelli delle case.

Quando il cielo porta la bufera

il più vecchio si muove dalla seggiola

a spalare la cenere bianca:

– Non uscite, lo so io cosa accadde!

Non rasparono più la terra

i cavalli atterriti nel valico,

il polvischio radeva sibilando,

il trainiere portava il nostro sale,

lo trovammo con la mano di pietra

spingeva ancora le ruote affogate.”

062. Quando i gatti si fanno la guerra

 
“Sono sui tetti le anime
dei morti del vicinato,
camminano sulle zampe dei gatti.”
– Rocco Scotellaro, da “Camminano sulle zampe dei gatti” (1945) –

063. Dopo la mietitura

Remember summer? Bubbles filled
the fountain, and we splashed. We drowned
in Eden, while Jehovah's grass-green lyre
was rustling all about us in the leaves
that gurgled by us, turning upside down...
The fountain's failing waters flash around
the garden. Nothing catches fire.
– Robert Lowell, da "The Public Garden" in For the Union Dead –

064. Nella nebbia

All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
Confortate di pianto è forse il sonno
Della morte men duro?
(Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, vv.1-3, 1807)

065. Il giusto mezzo

Prompt: Mezze stagioni / Fandom: Saint Seiya post-Hades / Autore:  Scorciacrape / Personaggi:  Aiolia, Shura / Quando: primavera 1987

...μέσον δὲ οὐ τὸ τοῦ πράγματος ἀλλὰ τὸ πρὸς ἡμᾶς.

– Aristotele, Etica Nicomachea II,6 (1106b) –

"Ti odio" e "lo so", vi dicevate: mezze verità, mezze menzogne, mezzi assoluti spezzati dai non detti; parole imprecise, per dar forma ai silenzi; colla simmetria, fragile e fugace, ch'è degli equinozi.

"Verrà il giorno...", "ti aspetto”: minacce a fior di labbra, quasi promesse; colla solennità dei giuramenti – e i sottintesi d'una conversazione iniziata ed interrotta al mezzo, più grande di voi, ch'entrambi ignoravate come dovesse finire.

Ne parlerete dopo – tra mezz'ora, o tra una vita ancora –: adesso, coi pantaloni calati alle ginocchia, il fiato è corto, sottile; sfuggevole come le mezze stagioni; e per metà resta sospeso in gola.

Come si dice? Non ci sono più le mezze stagioni – e non c’è mai abbastanza Aristotele. 

066. Sotto la pioggia

Prompt: Pioggia/ Fandom: Saint Seiya / Autore:  Zefiro/ Personaggi:  Milo, Aiolia / Quando: primavera 1987 

Dall’altra parte della strada 

l’ultima spada si è spezzata 

dentro la roccia 

sulle mie mani leggo il cielo 

come un riflesso arcobaleno 

sotto la pioggia.

(Antonello Venditti, Sotto la pioggia, 1982)

«Non vuole smettere, eh?»

Milo sospira, i nervi a fior di pelle perché dovete restare al Santuario non si capisce bene a fare cosa.

«Due di noi. Basterebbero due di noi», insiste, due dita alzate.

Sì. Forse.

«Devono pensarci i Santi di Bronzo», anche se ti andrebbe di menare le mani e defenestrare l’ennesimo cattivo da operetta che s’è svegliato col culo scoperto.

Dio, se t’andrebbe.

Tutto, pur di allontanarti da quella tomba vuota che sta lì, sotto la pioggia battente, aspettando che Athena torni al Santuario sana e salva, e a chiederti che diamine aspetti ad andarla a prendere.

Se c'è una cosa che tormenta, non sono tanto i fantasmi dei padri/fratelli/amici/whatever/whatever, quanto i silenziosi silenziosissimi mementi. Una tomba, in questo caso. Tanto perché l'autunno e la pioggia ti mettono addosso un'allegria da far sembrare il Castello di Otranto una succursale del Billionaire.

Promettiamo et iuriamo - infiniti futuri annessi e connessi -  che ci saranno a breve drabble un filo più allegre.

067. Aria di Neve

068. C’era una volta

069. Ma tu guarda che peccato...

070. Una busta nella tempesta

071. Ερινύες

072. Εὐμενίδες

073. There is a light that never goes out

074. The Empire Strikes Back (1980)

075. Une ombre dans la rue

076. La Chiave d'Oro

077. What's new pussycat?

078. Spazio in ascissa e tempo in ordinata

079. Quando c'era Aiolos

080. Q&A

081. La valigia sul letto

082. Il tempo di una missione

083. Alle Spalle della Quarta Casa IV

084.  Ἴσος θέοισιν

085.  Che tu sia per me il coltello

086.  La leggenda del Santo Assassino

086.  Questa non è vita!

088. Dei delitti e delle pene

088. Viva la vida!!

090.  La Casa degli Spiriti

091.  Futuro Anteriore

091.  Te piace ‘o presebbio?

092. Insieme sullo stesso precipizio

094. Mezzogiorno e mezzo di fuoco

095. Spade dismesse e fuochi in lontananza

096. La contezza del naufrago

097. Il Mondo e la Metafora

098. La Terra trema

099. Quando cantano le capre

100. Te la canti e te la suoni