Ti odio.
Mi odio.
CI odio.
Ti odio perché scrivi capitoli così stupendamente DIVINI che mi fanno rimanere incollata al pc nonostante avessi letto il capitolo con i tuoi stupendi spoiler.
MI odio perché non ho recensito prima ma questo NON perché non apprezzassi ma perché sei così maledettamente brava che me lo rivolevo leggere bene, bene, bene e cosa di meglio se non i tre giorni dai miei nonni a girarmi i pollici, sola, nella noia mortale?
Sono sfinita, la pelestra mi ha tolto anche via la forza per respirare e il mio letto mi parla,esatto hai capito bene. Mi sta chiedendo di andargli a fare compagnia, ma io resto qui. E saii il perché? Perché ci odio.
E ci odio perché tu sei così brava da rendermi cacca al tuo confronto e perché io NON voglio sentirmici.
Quindi Ti odio. Mi odio. Ci odio.
Odiamoci tutti insieme appassionatamente! *Q*
«Vuoi dirmi a cosa stai pensando?» sbottai esasperata voltandomi nuovamente verso di lui, incapace di fare qualsiasi cosa con il suo sguardo addosso. Lo sentivo pungere alle mie spalle, fastidioso come un ago, impossibile da ignorare. «Odio essere fissata in questo modo senza un motivo!»
Aaron assunse quel suo solito ghigno sprezzante e sollevò le sopracciglia. «Davvero vuoi saperlo?» chiese, piegando la testa di lato, come per squadrarmi da un'altra angolatura.
«Sì!» risposi con decisione e lui fece schioccare la lingua.
«A quanto è sodo il tuo culo.» ridacchiò, ma non mi stava prendendo in giro. La sua era un'affermazione sicura; il modo in cui l'aveva detto, la decisione nei suoi occhi – anche se le labbra erano ancora piegate in un sorriso – mi fece intendere che non stava affatto scherzando. Lo fissai sbalordita, incapace di replicare a quelle parole e alla genuina sincerità con cui le aveva pronunciate. «E' inutile che mi guardi con quella faccia, mi hai chiesto tu di dirtelo!»
Devi sapere che in questo punto ti ho Stimato. Sei entrata perfettamente nella mente di un ragazzo, di un ragazzo come Aaron per giunta. Alcune volte mi chiedo se non hai una doppia personalità perché sei troppo BRAVA. Senza scrivere un Pov suo ci fai capire perfettamente le sue faccie, il suo modo di pensare e la sua naturalezza. IO AMO TE E IL TUO MODO DI SCRIVERE - ma ricorda che ti odio,anche quello!-
«Aaron non ha neanche la più pallida idea di cosa sia l'amore, tanto meno una relazione.» sospirò lei sommessamente, guardandomi dritta negli occhi, come per sincerarsi che capissi bene quello che mi stava dicendo. «Per lui esiste solo la firm e nient'altro. Gli Hammers e l'ICF, insieme al West Ham, sono la sua vita.» si soffermò per un attimo, come per trovare le parole giuste, e riprese: «Lui ama la violenza. Ama fare a pugni, bere fino a stordirsi e, passami il termine, svuotarsi le palle con la prima bella ragazza che è disposta ad aprirgli le gambe. E credimi, sono tante.»
«Lo immagino.» commentai secca.
«Elle, ascolta.» disse e addolcì il suo sguardo. «Non voglio fare la guastafeste, però sei una persona intelligente e, sinceramente, non mi va di vederti sprecare il tuo tempo per farti usare da lui, mentre speri che cambi il suo modo di essere. Ha ventisei anni e non si è mai mostrato diverso, con nessuna. Mi piacerebbe essere smentita, perché a prescindere da tutto, lo conosco da tutta la vita e gli voglio bene, ma le persone non cambiano, specie quelle come Aaron.»
Qui invece mi è caduto il mito di Julia. Come si permette di smerdarmi così esplecitamente Aaron? Nessuno può, nemmeno Elle che ci soffre, nemmeno suo fratello. NESSUNO almeno che non ci tiene alla sua sanità perché altrimenti lo tartasserò ù.ù
Per quanto stronzo sia, per quanto lui faccia del male alla gente resta sempre, indiscutibilmente Aaron e io lo adoro di un amore tanto dolce, profondo e sincero che lui può essere idolatrato come un DIO.
Posso già immaginare che tipo di Dio ama definirsi con gli amici -.-'
«Né Brian, né Emma, per non parlare di Aaron, mi hanno mai accennato qualcosa alla loro famiglia. So che la loro madre vive a Liverpool, ma il padre dov'è?»
«E' morto da parecchio tempo ormai.» rispose secca e mi fece raggelare.
«Morto?» bisbigliai, con la gola riarsa.
«Cirrosi epatica.» affermò. «Immagino tu sappia cosa sia, visto che sei un'infermiera.» io annuii e lei proseguì: «Tale padre, tale figlio. Diciamo che anche lui, era spesso ubriaco.»
«Che tipo di persona era?»
«Non saprei dirtelo. Non l'ho mai conosciuto realmente, di lui sapevo solo quello che veniva raccontato nel quartiere. Era un hooligan e amava altrettanto morbosamente il suo piccolo Aaron.» mi sorrise. «Un ricordo che ho di loro, insieme, è che lo portava sempre in spalla. So che ad Aaron, piaceva guardare il mondo e la gente dall'alto.»
«Un presuntuoso già all'epoca.» ridacchiai e anche lei si unì alla mia risata.
«Te l'ho detto che le persone non cambiano.»
«Come ha preso la morte di suo padre?» azzardai e lei si zittì per un attimo, arricciando le labbra con fare pensoso.
«Se ti dicessi che non ne ho la più pallida idea, mi crederesti?» rispose poi, sollevando le sopracciglia. «Nessuno sa mai niente di lui. Nessuno sa cosa prova, nessuno sa cosa gli frulla in testa. Credo che anche Chris e Nathan, possano solo provare a immaginarlo. Credo che neanche loro, che sono i suoi più cari amici, sappiano davvero cosa ci sia dentro di lui.» si sistemò una ciocca bionda dietro l'orecchio, e tornò a incrociare il mio sguardo. «Aaron non hai mai pianto. Non ha versato neanche una lacrima quando è morto, né al funerale, né nei giorni successivi. Si comportava come se non fosse successo nulla. Da quando lo conosco, non l'ho mai visto piangere. Mai, neanche quando era bambino.»
Dimmi che Aaron piangerà almeno una volta. So che suona come contraddittoria, ma io DEVO vedere lui piangere. E' una soddisfazione, è una questione di orgoglio. Hai presente quando ti dicono che tu non devi fare una cosa e tu sei tentato, anzi sei costretto da una forza ivisibile, a farla? Forse no, perché sono solo io la malata che si fa tante congetture mentali eppure ora sono mossa da un malsano desiderio di vederlo piangere. Non sono stupida, so che una persona non può cambiare eppure io desidero vederlo piangere, anche se non per amore. Accidenti, sarebbe fantastico vederlo sofferente per Elle, vedergli versare anche solo una minuscola lacrima per lei ma sappiamo entrambe che non lo farà. Mai. Probabilmente si farebbe spaccare il cuore a suon di padellate e non si farebbe nemmeno sfuggire il suo nome e da una parte, credimi, io lo ammiro. Lo ammiro perché è come me: orgoglioso, testardo, cocciuto, tremendamente convinto che non può tradire i suoi ideali.
Io sono così, come lui, come tutti i deficienti di questo pianeta. L'altra volta con una mia amica stavo parlando che io sarei capace di morire per orgoglio. Sappi che saprei rinunciare all'amore per questo stupido esserino che mi mangia, a volte. ma vabbé, sono così fin da bambina e come Aaron non cambierò, e non voglio nemmeno farlo. In un modo tutto mio sono convinta che l'orgoglio serva, a volte, a renderci più forti e meno stupidi almeno in apparenza. Ci fa sembrare forti e quindi meno facili da prendere in giro.
A dirlo così sembro una piena di difetti, eppure non credo sia così. Sono pessimista, orgogliosa, stupida ma come Aaron sono convinta che tutti celiamo qualcosa. Aaron per esempio credo che ami in un modo grande, profondo, immenso, magnifico. Non mi sono ancora scordata la scena dei bambini al campetto, sappilo. Vivo con quell'immagine in testa, con il suo sorriso e con il suo dolce farsi padre di loro.
Il padre che, come ho letto, non ha.
Non so perché ma si tende sempre a far morire il padre, è una cosa che ho riscontrato anche in me >.<
XD
Poveri genitori >.<
Tesoro, penso che ora tu mi stia odiando. E sei ancora sicura di adorare i miei monologhi? Mi rispondo da sola: NO!
No perché ora oltre alla tua " bestia"- come la definisci tu!- hai anche un altro peso da sopportare: MOI.
Se ti vuoi liberare di me devi uccidermi, sappilo, perché sei troppo brava e non ti abbandonerò con facilità.
Un bacione immenso, bravissima.
xoxo; (Recensione modificata il 26/04/2011 - 09:48 pm) |