Un albero. Un albero che passa attraverso tempo e spazio e poi tanti sentimenti.
Scritta di getto spero vi piaccia. Dai è una OS non co mettete nulla a leggerla please.
LeGirl_

"Passava di lì ogni giorno, stessa ora, stessa andatura, ma quel giorno qualcosa cambiò, non nel luogo, non nell'ora ma in lei e quel qualcosa sarebbe stata la sua svolta.."

"I pallidi Alberi le osservano staccarsi lentamente una ad una. I più giovani singhiozzano sommessamente, rimpiangendo le loro, seppur egoiste e presuntuose, amate compagne. Secche e patetiche sfumature del tempo passato."

[Una barca nel bosco]
[GasparexFurio]
Il libro narra le vicende dal punto di vista di Gaspare. Ma, dal loro incontro, che cosa ha pensato Furio? Cos'è che nasconde da anni all'amico?

Due alberi intrecciati
Ecco cosa siamo
Perennemente innamorati.
Accarezzano le tue foglie leggere la mia fronte
Sussurrando alla mia corteccia parole profonde
Nelle notti stellate mi riscaldano le tue fronde...

Ho sentito il mare
e il suono tempestoso delle sue sorelle...
[...]

Soffia il vento, muovendo i capelli leggeri come fronde d’ alberi stanchi.
L’anima volteggia assieme alla polvere del deserto – leggiadra, senza più peso ad ancorarla a terra.
Solo gli occhi sono fissi, immobili su un oggetto statico: un mantello e una spada che si ergono impavidi, a sfidare l’alto e luminoso sole.
Nel cielo, qualche nuvola di vapore bianco.
**[SECONDA classificata al contest indetto da Mayumi_san sul forum di EFP "Shakespears contest"]**

“Comunque oggi devo tornare a... beh” dice. (...) Atsushi struscia le mani una contro l’altra, con una punta di nervosismo. Akutagawa ha ruotato gli occhi. Beh. Dovrebbe spiegare perché non può-... “Prima di andarmene devo fare tutte quelle cose burocratiche. Dovrei firmare alcuni documenti, dimostrare che ho un posto in cui vivere. È un po’...” E comunque non può vivere in questo appartamento. Non ha abbastanza soldi. I pochi spicci che ha non coprirebbero nemmeno la metà delle spese. Atsushi deve andarsene da lì.
Eppure non si muove.
o, Akutagawa voleva proprio parlare con questa persona facile da amare di cui tutti continuavano a parlare e finisce in una situazione scomoda.

Questa è una poesia malinconica che parla di un albero. Esso viene sempre considerato un essere inanimato e vive in completa solitudine. E se invece pensasse e provasse le emozioni che proviamo noi? Cosa penserebbe?
E se sapesse del fenomeno del diboscamento delle foreste cosa direbbe?
Ecco come io ho risposto a queste domande.
( Questa è una poesia senza pretese, scritta in un momento di svago, quindi non aspettatevi chissà cosa ).

Una breve poesia su un ulivo, scritta non da me, ma da una persona a me molto cara, che spero potrete apprezzare come l'ho apprezzata io.

Un giovane incontra un ragazzo sotto un albero, in cima ad una collina...

Baudelaire, nel suo "L'albatro" affermava che a volte un profumo, uno scorcio... possono attivare sensazioni e ricordi che pensavamo di aver rimosso. Ecco, così è stato per me passando per caso un luogo in cui ero stato molto tempo fa e che non ricordavo affatto. L'albero cui faccio riferimento è una metafora di questo luogo.

Kaede osservò l’albero che era al centro del suo giardino. Un bellissimo Acero che in quel periodo dell’anno perdeva le sue foglie marroni, gialle, arancio e rosse e le spargeva tutte intorno.
Rukawa si avvicinò lentamente, quindi si sedette ai suoi piedi, poggiando la schiena al suo tronco.
Alzò la testa, e intravide il sole d’autunno sbucare birichino tra le sue fronde.
Carezzò distrattamente l’erba a terra, dove era seduto, e chiuse gli occhi.
Alla sua mente, riaffiorarono milioni di immagini.

Poesia di un albero e una rosa.