Riscritta in modo più leggibile. è una storia triste, col sapore dolce e malinconico delle antiche leggende...

E poi accade che, quando meno te lo aspetti, ritrovi nel cassetto delle poesie scritte anni addietro, quando ancora eri in seconda liceo e decidi di pubblicarle, sperando che a qualcuno possano piacere. Ecco come nasce questa raccolta di poesie, il cui intento è di dare un sapore classico a dei componimenti moderni. Spero che a qualcuno potranno piacere.

[Sandokan]
Yanez si risveglia.
Sandokan è felice.
Un breve scorcio nei suoi pensieri.

Questa non è una storia ma, se vogliamo definirlo tale, è uno sfogo, che spiegherà in poche parole il perchè potrei non tornare su questo sito

"Se pareba boves, alba pratàlia aràba
et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba."
Sulle bianche praterie delle pagine, lei usava solo inchiostro nero.

Sapete tutti che le mie poesie sono tristi, non ho bisogno di spiegare.

Una breve storiella con poche pretese per augurarvi Buon Natale. La mattina di Natale nevica e tutto è bianco nel parco della villa, Oscar decide di raggiungere Andrè nella sua stanza, una vecchia e cara abitudine dell'infanzia... (23/3/2011 piccole modifiche)

All'apparir delle prime luci dell'alba
c'è silenzio intorno a me,
e tutto tace.

"All’improvviso, il grido solitario di un gufo ruppe la pace quasi mistica in cui il luogo era immerso, evidentemente disturbato da qualcosa. O qualcuno.
Un qualcuno che faticosamente stava uscendo attraverso uno stretto passaggio nascosto tra le radici del millenario, e alquanto irascibile, albero in fondo al parco.
Un qualcuno che tra le braccia stringeva un corpo inerte."
Ambientata durante il periodo scolastico dei quattro Malandrini, dopo una notte di luna piena particolarmente difficoltosa.
E' molto dolce, non c'è una trama specifica, è quasi un inno alla loro amicizia e al loro legame. Piccoli accenni di RemSirius ma a farla da padrona è sempre lei. L'Amicizia.
E naturalmente la donna più cazzuta del Castello non mancherà di fare una rapida apparizione.

Qualche versetto venutomi in mente mentre facevo jogging all’alba durante le mie vacanze estive.
Puntare la sveglia presto non sembra più così tremendo se pensi a cosa puoi trarne, e alla libertà che puoi provare.

Questa è la mia "opera" prima. Mi piace molto il mare. Ho scritto questa poesia pensando a quando andavo in barca a pescare con mio papà nel golfo di La Spezia.
Aspetto i vostri commenti! =D

“come fai a sapere che è fininta?” Liz teneva stretta tra le mani la tazza di caffè fumante appena ordinata al bar. Continuava a ripetere a se stessa quella domanda, scritta in cima alla pagina bianca del quaderno che si teneva davanti. Nella sua testa c’erano cosi tante parole, cosi tanti sentimenti, ma non riusciva ad esprimerne neanche uno su carta.
Tamigi, alba, spazio.

Quando strane valigette contenenti magia oscura e tecnologia babbana vengono rinvenute nel Ministero della Magia, Hermione Granger, a capo dell'Ufficio Applicazione della Legge Magica, viene immediatamente convocata. Al suo fianco, per ordine superiore, anche Draco Malfoy: una collaborazione imprevista che si preannuncia tutt'altro che semplice.
Durante il tentativo di disinnescare uno degli ordigni, qualcosa va storto. Una luce accecante, un'esplosione... e poi il vuoto.
Hermione si risveglia in un mondo che non le appartiene. Un regno dove la magia è antica, la guerra imminente e Draco Malfoy... è un re.
Ma qualcosa non torna: lui non la riconosce. Nessuno lo fa. Solo Hermione ricorda chi sono davvero. Solo lei conosce la verità.
E ora, tra intrighi di corte e un'alleanza fragile, dovrà decidere se fidarsi dell'uomo che una volta fu suo nemico - e che ora, ignaro del passato, potrebbe diventare qualcosa di molto di più.
N.B. Storia presente anche su WATTPAD con il nickname saradust

[ Vol. VI, The Emerald City of Oz ]
Una volta l’aveva salvata dalle Api Pungenti della Perfida Strega dell’Ovest. Un’altra volta aveva sbaragliato l’Esercito della Rivolta femminile ospitando nella sua paglia alcuni degli amici Topi di Campo. Un’altra volta ancora aveva avuto l’accortezza di usare le uova di Billina per sconfiggere l’irascibile Re degli Gnomi e i suoi soldati rocciosi. E oggi aveva ideato il suo piano migliore, cancellando per sempre ogni proposito di vendetta dalle menti di quello stesso Re e dei popoli più malvagi del Paese di Oz. Sì; senza false modestie, lo Spaventapasseri sapeva di essere un genio.

Due brevi componimenti che descrivono i momenti in cui la luce del sole crea suggestioni uniche nel suo genere.