Una luce minacciosa brillò alle spalle della creatura e prima che gli occhi che l'avevano incatenata, potessero tingersi di paura, la lama gli trapassò senza indugi il volto incapucciato.
Sheela si mise una mano sulla bocca per non urlare, mentre il sangue scivolava lento a terra e i rumori si facevano sempre più ovattati e lontani. Mentre la gente passava avanti e indietro, incosciente di ciò che era accaduto, indifferente all'ennesima anima perduta nell'oblio.
La spada tornò nel fodero e lei poté vedere il volto dell'assassino.
Un'anima demoniaca, la pelle diafana nascosta dal nero del mantello, un ferro circolare e argentato incatenato nel sopracciglio destro. Pareva un principe, leggiadro e letalmente bello.
Ma gli occhi di quel volto l'attirarono e la spaventarono più di qualunque altra cosa. No, non erano occhi, ma due pozzi neri senza fondo.