Fui sul punto di abbandonare il mio “cavaliere” ed andarmi a sedere con gli altri, con decisamente più dignità e pudore di me, ma qualcosa, o meglio qualcuno, mi bloccò per il polso, e non scherzavo se vi avessi detto che in quel momento, ancor prima di vederlo, le farfalle nel mio stomaco cominciarono a volare come i brividi per il mio corpo.
“Posso rubarti questa bellissima ragazza, per un ballo?” disse rivolgendo lo sguardo al ragazzo che subito annuì ridacchiando e ripescando Martha dalla folla.
Mi strattonò dolcemente verso di sé, facendomi sbattere goffamente contro il suo petto con le mani, mentre la sua risata mi riempiva più della musica; mi sorrise e da quel momento non capii più un cazzo.