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Aveva imparato a conoscere Jefferson Hatter solo osservandolo.
Nulla poteva sfuggire al suo sguardo fermo, spesso Victor lo scopriva ad osservarlo dallo specchietto retrovisore ma lui, impavido, non distoglieva gli occhi come una belva pronta a scattare verso la preda.

Io soffro terribilmente il solletico, anche se cerco in tutti i modi di mascherarlo. Ora, è normale soffrire il solletico, o meglio, è normale per una persona comune, ma per un supereroe, ad esempio? Pensate se spiderman ridesse come un matto nel bel mezzo di uno scontro all’ultimo sangue, mentre Octopus lo solletica con i suoi tentacoli! Davvero ridicolo. Bene, abbiamo appurato che soffrire il solletico, per un supereroe, non è ammissibile. E per… Un genio?

Il cheercamp estivo della Sylvester si realizza un po’ duro da sostenere: la coach decide di portare le ragazze in un campus isolato, lontano da tutti per più di un mese in vista delle Nazionali. Le ragazze cominciano ad essere seccate dall’assenza di ragazzi e decidono di cominciare a ‘giocare’ tra di loro.
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Quinn Fabray era quasi certa del fatto che si trattasse della peggiore tortura mai subita: venti ragazze, le migliori della coach Sylvester, costrette a quel campus extra a causa delle imminenti Nazionali. Non sarebbe stato un problema per il Glee, visto che le lezioni erano finite. Quelle ufficiali almeno, perché continuavano, di tanto in tanto, a gironzolare per l’aula canto e fare stupidaggini.
Ma se Quinn avesse saputo prima a quale tortura andava incontro, avrebbe evitato di accettare la gentile proposta della Sylvester di entrare nei Cheerios solo per le ultime Nazionali, nonostante le sue abilità motorie non fossero proprio al massimo. Del resto, durante le performance alle Nazionali di canto coreografato, non aveva avuto grossi problemi, quindi magari, sarebbe stato lo stesso. Forse stava recuperando prima di quanto non avessero previsto i medici.
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Quitt Week Day 1 Cheer Camp | Fireweek.

[Questa storia non è stata né scritta, né ideata da me, ma da un mio caro amico! Tutti i crediti vanno a lui]
"[...] «Io sono Vita» disse la bimba «e mi vedi giocare con la Morte; Noi siamo inseparabili. Siamo il bianco e il nero che creano gli altri colori che ti circondano. Noi siamo il silenzio e il suono, che creano le voci e la musica. Per troppo tempo gli umani hanno escogitato modi per separarci. Lo avete trattato nei modi peggiori, come un vecchio spettro con la falce, nascosto dietro l'angolo.» Alex sentì rabbia nella sua confusione. Si sentì come se l'altalena sulla quale i due giocavano. La Vita disse che lui fosse ingiusto con la Morte, e la Morte che lui desse la Vita per scontata. «Noi, portiamo avanti l’Universo» disse la Vita. «E tu sei parte di esso, anche tu ci stai giocando. È un posto sia per vivi che per morti. Esso inizia. A volte sembra giusto, a volte scorretto... e poi finisce. E se non finisce non avrebbe senso giocarci.[...]"

“Che cosa ci fai qui?” ripeté Chuck di nuovo, esasperato. La prima volta che le aveva rivolto quella domanda amara, al tavolo da poker, non le aveva dato il tempo di rispondere adeguatamente, troppo occupato a fuggire il più possibile lontano da lei.

Allora. Allora lo sente.
«Sei qui? Pam, sei ancora qui?»
James Douglas Morrison: Melbourne, Florida, 8 dicembre 1943 – Parigi, 3 luglio 1971

Si dice che cogliendo la rosa, questa perda il suo valore, il suo fascino. Si dice che dopo aver assaporato il frutto, non ci sia più nessuna attrattiva in esso, perché non c’è più la voglia di scoprirne il sapore.
Si dice che il seme della giovinezza appassisca se colto troppo presto. L’innocenza è una cosa preziosa, che va coltivata col tempo.
Niente si spense in Minho, con la sua maturazione. Anche dopo che Jonghyun ne ebbe colto il fiore più bello, questo rimase vivo e attraente e di un rosso così profondo da avvolgere ogni cosa. Anche dopo averlo preso, non era sfiorito in lui il fascino del suo mistero.

"è come se foste fatti per stare insieme, ma non potete"
"pensa...Amalia, ne vale davvero la pena?"
"ci vediamo stanotte. Stessa ora, stesso posto"

"L'imbarazzo tinse i suoi lobi, uno spostare lo sguardo verso il volto ridente e sciogliersi come neve nello scorgere quel sorriso."
{WangXian - Buon Compleanno Lan Wangji}

«Jared, almeno fatti vedere prima di partire» «No, non voglio. Tanto lo so già cosa mi diranno: che non posso andare in tour, che devo tenere sott'occhio la mia gola e tutte queste cazzate» «E non pensi che possano avere ragione?» «Non posso chiedere a quei ragazzi di non venire. Sono lì, come ero io alla loro età. Ci staranno aspettando, saranno a fare il conto alla rovescia da mesi…» «Megalomane fissato! Metti sempre loro al primo posto, ancora prima della tua salute.» «Eh, certo! Ricorda che sono una diva. Ma non mi servono tutti. Me ne basta uno, lì fuori per me» «Brutto dolcissimo bastardo»

Hai condannato la mia vita,eppure non posso fare a meno di te

"Mi girai e la vidi, non credevo ai miei occhi. Lydia Martin era proprio davanti a me e mi fissava con aria preoccupata.
Indossava un vestito aderente nero, che fasciava le sue curve in modo perfetto, ai piedi delle ballerine grigie e i capelli raccolti in uno chignon disordinato. Non era truccata ma restava comunque la cosa più bella che avessi mai visto. Mi sorrise, e capi che era tutto reale, lydia era lì."
Piccola ff su stiles e lydia.
Ambientata tra la 5a e la 5b. Buona lettura. ❤

Un viaggio straordinario a bordo di draghi, Thestral, scope e macchine volanti per avventurarsi nella vita magica di Hermione Granger e dei suoi amici. Durante questo percorso Hermione si imbatterà in numerose avventure, scoperte sconvolgenti, scontri mortali, ma anche attimi di gioia condivisi con una persona inaspettata...

A Wu Yifan non piacevano le sorprese. Dopo quello che aveva letto continuavano a non piacergli, anche se per la prima volta aveva deciso di fare una cosa inaspettata al suo fidanzato che lo aspettava a braccia aperte.

Scappo via.
Corro, corro, corro senza esitare anche solo per un momento.
io la mia vita non la posso dedicare a qualcuno che di me non si è mai preso cura, che la gioia di vivere non me l'ha mai regalata.
e se la felicità di me proprio non ne vuole sapere bene, me la creerò da sola la mia felicità.
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E' strano, lui è strano almeno quanto me e questo è tutto dire.
Non viene accettato, non viene compreso, nessuno vuole capire cosa c'è di tanto misterioso e oscuro in lui.
Io però lo voglio capire, eccome se lo voglio capire.
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-Io salvo te. Tu salvi me. Ci stai?-