Joyce è stata, ripeto, molto coraggiosa a voler cercare il nipote di Mythey, anche perché non è una maga esperta. Ha un carattere molto forte e deciso, vuole aiutare coloro ai quali vuole bene e sono sicura che col tempo diventerà sempre più coraggiosa. |
Posso capire benissimo Joyce: vuole sapere e ne ha tutto il diritto, per questo era in piedi. Comprendo le preoccupazioni del padre, che tra l'altro pensa che lei non possa assistere, probabilmente lo fa per proteggerla, ma Joyce non ci sta. Mi spiace che il re non riesca a capire che la figlia è diversa dalle altre donne, ma forse non è che non lo comprenda perché non vuole, ma proprio perché non ce la fa. |
Ciao cara! |
Molto interessante la parte della visita di Joyce alla vecchia casa di Sibyl e le sue sensazioni, specie dopo aver letto la parte di Arran in cui la maga era ancora viva e vegeta. E interessanti anche i suoi nuovi incantesimi. |
Davvero deprimente la condizione di Arran e Sibyl ... anche se c'e da dire che le leggi dell'epoca erano talmente draconiane da far quasi ridere. |
Ciao heli, eccomi qui a recensire il settimo capitolo - argh, ma quanto sono indietro? xD |
Mi sono piaciuti gli incontri che Joyce fa per la strada. Prima quei soldati, poi quel cantastorie: tutti con informazioni parziali su quel che sta succedendo e che non fanno altro che metterla in agitazione, e il bello è che non sanno neamche con chi stanno parlando! |
E beh, l'attentato al gran galà per la consacrazione è un classico. Ora sono curiosa di scoprire chi ne sia il mandante, anche se sento vagamente odore di tentato colpo di stato. Hai reso molto bene il dinamismo del capitolo, ma forse avrei voluto un po' più di dovizia di particolari nel descrivere il caos, i cadaveri a terra, ecc... |
Eccomi. |
E questo è un capitolo davvero, davvero interessante, perché è la prima volta che vediamo Malag e i suoi uomini dal punto di vista di un interno. Di qualcuno che segue quella causa non per cattuveria o interessi personali, ma perché crede fermamente che sia la cosa giusta da fare, e quelli dell'alleanza siano un branco di bastardi. E mi è piaciuto anche vedere Marq che chiacchiera con Nimlothien: quelli non sono più 'nemici per i protagonisti', sono persone con le loro convinzioni sulla giustizia da portare avanti e i loro affetti personali, che lontano dal campo di battaglia si rilassano, chiacchierano e scherzano. |
Be', Roge ha avuto una duscreta botta di fondello: rivelando la propria identità, ha potuto scambiare informazioni utili e ottenere un posto dove stare. Magari riuscirà anche a riunirsi alla sua famiglia, anche perché... magia proibita per controbattere altra magia proibita? Chiedi a tua sorella. |
Devo dire che questo dei punti do vista che si riprendono a distanza di mesi è un po' un problema in questa storia: si rischia che i lettori non si raccapezzino piu su chi sia dove a fare cosa (esempio: io mi ricordo che Joyce aveva anche un altro fratello che stava cercando magia proibita con la sua morosa, ma non mi ricordo per quale motivo, o anche solo come si chiamassero i due), e non tutti possono avere voglia di cercare nei capitoli risalenti a mesi fa. |
In questo capitolo Eryen mi ha fatto un po' pena: sembra veramente affamata di approvazione! Mi sa che i suoi iniziali comportamenti dispotici a Nazedir iniziano ad assumere un senso ... |
Buona sera. Mi scuso umilmente per il ritardo, ma ho alle spalle una settimana atroce di studio e non ho davvero avuto tempo per dedicarmi a efp. Purtroppo temo che l'andazzo sarà questo più o meno fino a Natale. |
Se c'e una cosa che mi piace in questa storia, è come, contrariamente a quanto spesso accade nei fantasy con protagonisti magici, chi è senza poteri paranormali non è affatto più debole di chi li ha. È praticamente la premessa della storia, con Joyce sotto una campana di vetro e i 'babbani' visti come dei poveri incapaci, inferiori ai magici anche in combattimento; ma poi sono arrivate le lame askadiane, adesso i figli del drago, e quelle convinzioni iniziali si stanno rivelando sempre più pregiudizi retrogradi. |