Recensioni per
Volere è potere
di mareggiata
Ero rimasta un po' indietro con la tua storia, ma sto recuperando alla grande. Non avrei mai pensato di poterlo dire, ma qui Fersen mi è quasi simpatico, addirittura si offre di aiutarli!! |
Un'analisi molto intima di cosa si prova ad avere un figlio...molto reale già per la media delle donne, figuriamoci per chi nella vita avrebbe dovuto fare tutt'altro...Il corpo che cambia, la paura della morte, persino il sospetto che i rapporti nella coppia cambieranno per forza... |
Parafrasando Garcia Marquez, con il suo Amore ai tempi del colera, tu ci mostri l'amore ai tempi della gravidanza.. Battute a parte, delinei tutto con la usuale maestria, la gioia dell'attesa, i dubbi e le incertezze sul corpo che muta, poi le conversazioni e ... Ci lasci sempre in attesa, ora che accadrà? |
Che bel capitolo lucy con il bel ventre di oscar e l affetto di andrè e della nonna..aspetto il prossimo aggiornamento 😉 |
Il momento del parto si sta avvicinando, è normale che Oscar abbia paura; nanny e gli altri, soprattutto suo marito, fanno di tutto per rassicurarla, ma la dolorosa esperienza occorsa a Clarisse è stato davvero un brutto colpo per tutti. |
Certo che mi sembrano umanissime ( e non da "mostro") e prevedibili le altilenanti emozioni di Oscar. Vuoi perché gli ormoni a "palla" giocano il loro perverso ruolo, ma soprattutto, come osservi giustamente tu, perché adesso il cambiamento di Oscar è diventato fisico, evidente, tangibile. E dunque confrontarsi con le idee, con i sogni è sempre più semplice che fare i conti con la realtà, con il timore costante di "fallire", di sentirsi inadeguati di fronte ad un'"avventura" che non dura certo lo spazio di una "missione", ma che diventa responsabilità ed impegno continuo e costante per tutta la vita. |
Carissima, ci hai regalato un capitolo lungo, e denso di pensieri. Forse un po cupi, come il novembre che stanno vivendo. |
Mia cara Lucy, stavolta sono io ad essere in ritardo e me ne scuso... due parole qui vanno scritte, perché hai sviscerato molto bene i sentimenti ambivalenti di Oscar per questo bambino, le sue riflessioni sull'essere madre. Credo che il successo del personaggio, nato negli anni Settanta e quindi in qualche modo partecipe del nuovo sentire delle donne nei confronti di se stesse e della maternità, stia proprio nella sua modernità, nel suo essere donna in modo del tutto nuovo e particolare. Probabilmente le sue reazioni sarebbero state queste, difficilmente avrebbe potuto viverla senza dubbi o timori. Il capitolo è scritto molto bene: suggestiva la descrizione della Normandia in inverno, originale la scelta di un nuovo hobby, malinconico l'incontro con Fersen, da applauso la reazione di Alain nel vederla sulle scale... tra l'altro bellissima la descrizione di lei. Il finale è l'ennesimo motivo di inquietudine e di turbamento, un piccolo e drammatico colpo di scena... resto in attesa di quelli ''veri'' che sicuramente stai preparando per noi. Un bacio Silvia |
Mi é piaciuta l'introspezione di Oscar in questa capitolo. Le sue paure, le sue perplessità e domande riguardo la nascita del bambino, sono molto accurate. Fersen padrino mi ha fatto sorridere come idea! E direi che in questa storia può anche starci! Sì, sì! Il parto prematuro e le seguenti complicazioni di Clarisse sembrano aver scosso molto Oscar. Brava! Ottimo capitolo! |
Cara Lucia, rispondo subito alla tua domanda: si, ho trovato veritiere le paure, i dubbi e i mille pensieri che affollano la mente di Oscar. Ed è vero che quando si ha troppo tempo per pensare non sempre questo è una cosa positiva. Talvolta ci si arrovella senza che ce ne sia un reale bisogno e tutto si ingigantisce ai nostri occhi. E ci si spaventa, magari inutilmente. E si prendono decisioni affrettate. |
Bellissima questa quotidianità che avremmo voluto vedere, conoscere, ma non ce n'è stata data l'occasione. Ma per fortuna le ff riescono a realizzare i nostri sogni. |
I dubbi di Oscar sono più che legittimi... le sue perplessità assolutamente reali. Esiste una differenza sostanziale tra l'idea che una donna può costruire dei propri figli ipotetici, e la realtà con cui dovrà misurarsi. Senza una vera esperienza diretta, è comprensibile che Oscar abbia pensato a figli già svezzati, con i quali interagire al pari che con soldati o sottoposti vari! Ma la realtà è che davvero i figli nascono raggrinziti e senza nessuna possibilità di farsi comprendere... o ascoltare ordini. |
Ciao Lucia, |
Parecchia ansia in questo capitolo che si apre con la descrizione di novembre, nebbioso e scuro, contrapposto al sole di prima e dell'inquietudine di Oscar, spesso sola, contrapposta alla passione divorante finora vissuta. La gravidanza procede e lo scenario muta...il corpo si fa ingombrante, i ritmi cambiano ed i pensieri sulla nuova vita, che ormai si percepisce forte, mutano direzione. Se prima era solo l'ambito frutto dell'amore, ora diventa un essere concreto, anche se ancora sconosciuto. E, come tutte le cose sconosciute, fa paura. Nessuna donna è immune dall'ansia per il parto o dal timore di non saper essere una buona madre... E Oscar, malgrado sia stata cresciuta come un uomo, è concretamente una donna... André, da sempre suo appoggio e sua luce, a volte non c'è e a questo si somma il piccolo dolore che sa di dargli non potendo far sì che riconosca il bambino. Bello l'arrivo di Alain e bella la figura di Fersen, futuro padrino...che però non bastano a stemperare la paura per un parto che rischia di trasformarsi in tragedia...rasserenaci presto Lucia, aspetto con ansia un aggiornamento rassicurante! Un abbraccio! |
Molto complesso e intrigante, descrivi le sensazioni di Oscar che si avvicina al termine, senza retorica e con molta partecipazione. .. E come al solito, ci lasci con il finale aperto, che accadrà? Brava, secondo solito. |