Allora, ora ti dico.
Amo questo capitolo.
Ma soprattutto
"Ero un idiota, la chiamavo sfigata perchè tutti lo facevano, mi rendevo uguale alla mischia non volevo apparire strano dai loro sguardi, non volevo essere di nuovo messo da parte come in passato. Prima di iniziare le superiori, venivo deriso dai miei compagni di scuola per la mia origine, per il mio sangue, per la mia religione e tutta quella sofferenza, quell'odio, quella cattiveria verso di me mi avevano reso così : un ragazzo che appariva insensibile e crudele ma che in realtà era tutt'altro. La società , mi imponeva di indossare la maschera del cattivo ragazzo ma ormai ero così abituato ad averla che forse in realtà con il tempo lo ero diventato veramente. Odiavo questo, mi odiavo, odiavo il fatto di provare un sentimento così frustante e che logorava lentamente tutto, piano e lento, lasciava una scia di amaro da per tutto. Alzai lo sguardo e lo incrociai con il suo. Sospirai , in quel momento ero troppo fragile non avrei potuto reggere una lite, ora in quel preciso momento persino la mia mente era in confusione."
"Sospirai, lo feci apposta, per sentire il suo corpo vibrare e irrigidirsi di nuovo. Lentamente feci scivolare le mie mani sul bacino, sulla vite e poi sul suo stomaco, sotto il suo petto. Una scarica di adrenalina, ecco la causa del mio martellare incessante nel petto. Uno strano calore, un senso di confusione, agitazione e passione, qualcosa che non avevo mai provato. Non riuscivo a parlare ero troppo preso nel sentire il calore della sua pelle ardente scontrarsi con la mia mano, il tessuto leggero velare il suo corpo e il suo profumo rendermi davvero pazzo e ubriaco di lei.
<< Cosa diavolo stai facendo ? >>
Lasciai la presa e mi voltai irritato, era la sua voce, era la voce di quel bastardo che voleva portarmi via la mia preda. Feci uno dei miei ghigni peggiori e afferrai il polso della sfigata per impedirle di andare incontro a quel ricciolo troppo alto e bello . Era davvero un bel ragazzo e non capivo il perchè ronzasse attorno alla sfigata, lei era solo di mia proprietà."
e infine.
"Abbandonai quella morbidezza assoluta e baciai la clavicola leggermente scoperta dalla maglia. Posai le mani sul suo bacino e continuai a lasciarle una sciai di baci piccoli e caldi sul suo collo, mordendo e succhiando ogni lembo della sua pelle.
Gemette e strinse le sue mani attorno la mia vita. Rimasi sorpreso dal suo gesto, era rimasta passiva fin in quell'istante e ora il suo calore contro il mio corpo mi rendeva così stupito e così felice. Posai le mie labbra sulle sue e le baciai con una tale delicatezza e dolcezza che mai prima d'ora avevo mostrato a nessuno. Mi distaccai pochi centimetri per riprendere fiato e incrociai il mio sguardo con il suo. Le sue pupille erano diventati grandi e tonde e le sue irridi blu erano così minuscole rispetto alla grande chiazza nera, a quel pozzo senza fine. Il suo sguardo non era più ombrato dalla paura ma era così chiaro e nitido, potevo specchiarmi e perdermi, perdermi all'infinito. Sfiorai il suo naso con il mio e poi così, senza spiegazioni le posai un bacio sulla fronte. Avevo sempre desiderato fare una cosa simile, qualcosa di così dolce e riservata con una persona speciale. Ma lei non era speciale, lei era una sfigata, la mia sfigata.
Continuai a fissarla, ma la castana non riuscì a reggere il mio sguardo ma prontamente le alzai il mento e la baciai, di nuovo. Adoravo le sue labbra posate sulle mie, mi rendeva così dannatamente pazzo assaporare la loro morbidezza e il loro calore e per di più adoravo il rossore che compariva puntualmente sulle guance. Non potevo andare oltre, mi aveva già respinto pochi minuti prima serrando le labbra, ma averla fra le braccia, sentire il suo profumo e il suo corpo sul mio era qualcosa di indescrivibile."
Amo come scrivi lol davvero. Spero che la Novielli ti metta 9/10 quest'anno u.u
A presto!
-Marika |