Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Veterano
27/10/23, ore 00:07

Così una pagina lentamente si volta, si distende dalla parte opposta, aggiungendosi alle altre già finite, per ora è solamente uno strato sottile, quelle che rimangono da leggere sono in confronto un mucchio inesauribile. Ma è pur sempre un’altra pagina consumata, signor tenente, una porzione di vita.
~ Il deserto dei tartari, 1940 ~  Dino Buzzati

Storia, la loro, raccontata per addizione e moltiplicazione di immagini grandi, smisurate all’occhio, poste lì a metà nel mezzo dello sguardo che le incontra, ma della misura di un peso che vale oro anche nella pagina stracciata dalla rilegatura, dal bacio arrivato ad appoggiarsi ai piedi della notte giunto a scompaginare il paesaggio senza scampo e senza sogno dove la poesia langue menzognera, sciolta nei versi del romanzo scritto di storia vissuta, la loro.
È oro anche quando si confonde, nel confine di stizza e rassegnazione, la vastità del papavero blu che dal margine della caldera scompare al di là dell’orizzonte, quando è nascosta nello sguardo di rosa adesso volto a terra, ad altro volto.
È oro quando confonde i confini, l’immensità tanto larga e profonda, quando mescola il rumore bianco dell’estate a stordire di pensieri i ricordi e di ricordi il pensiero lucido e sempre fisso, il dolore a mordere di un altro colore.
È oro l’immensità del papavero blu, il suo dove sempre presente, senza partenza o ritorno, prospettiva ormai senza limite.

Grazie e un abbraccio,
Minaoscarandre 

Tutte le prospettive hanno un limite: un muro o un parapetto sbarra in fondo le vie: dietro passa un treno. Qualcosa sempre indica l'altrove: il treno con la nuvola di fumo bianca è come la vela bianca della nave sul mare oscuro. Queste immagini di movimento a me sembra non facciano che confermare una cosa: io sono qui, fermo immobile, e ci resto. Treni e navi in partenza, sempre, per me: l'ultimo treno, l'ultima nave, e io non sono partito, non sono mai io quello che parte. E chi, allora? Forse nessuno: la locomotiva fischia e fuma, ma le stazioni sono vuote. Gli orologi – si sa che i treni e gli orologi vanno sempre associati, come appartenessero a specie biologicamente complementari – gli orologi mi avvertono che il tempo scorre ancora, minuto per minuto. Anche il tempo è un altrove che mi esclude, murato come sono dentro un istante sempre uguale. Anche il treno è murato, non sa dove andare, corre tra muri e arcate di gallerie. Non c'è nulla di più statico di una partenza: se penso all'angoscia della partenza vedo uno scenario di piatta calma, le ultime case della città, i terreni vaghi, una ciminiera solitaria, un vagone-merci abbandonato fuori dei binari.»

Italo Calvino 

Recensore Junior
26/10/23, ore 23:29

Sotto il sole di Normandia va in scena il quarantasettesimo  atto di una storia d’amore ininterrotta. 
Illusione e realtà, sacrificio e fedeltà, vita e morte, prigionia e libertà, scelta e costrizione, sogni e desideri non la spezzano ma sono i cardini e la spina dorsale su cui poggia per volare alta. I bassi, gli alti, i contrasti e le armonie concorrono a formare un coro eccezionale di voci capaci di commuovere con il loro pianto e con il loro riso. L’emozione nel leggere di questi personaggi corre libera e si rinnova ogni volta, forte, quando la visuale prospettata, diversa dalla solita piatta, mostra l’angolo meno conosciuto e inesplorato, profondo e acuto come il tenente Girodel. Piacere e gioia da leggere.
Grazie 
Clotilde De A 

Recensore Veterano
26/10/23, ore 21:46

Allora, Amore se è Amore
Sempre e per sempre.
Resta e non si perde.
Amore se è Amore
Non muta aspetto o se stesso.
Amore se è Amore
Non smette di credere.
Crede. Sempre e per sempre.
Lei, l’autunno era tornato, racchiuso in quel Tempo che era sembrato infinito.
Quel Tempo dettato dall’assenza, dettato ancora una volta da una scelta.
Lei, che era dannazione, ché insieme non v’era salvezza.
Lei, che era Amore, ché Amore non teme l’oblio.
Lui, l’assenza a imporre l’orgoglio, ché nella scelta viveva Amore.
Lei, Oceano immenso a ricordare le labbra lievi, tremanti, amate.
Lei, voleva Lui. Amante e Amata. Diversa e viva.
Non dimenticare.
Lei, una promessa sulle labbra.
Ti aspetterò.
Lui, Amante e Amato. Diverso e solo.
Ricordati di me.
Lei, un Tempo sognato, l’ultimo sguardo, l’ultimo tocco.
Amore tentava di nascondersi, impossibile perdersi.
Lui, fermo nel Sogno, nella distanza, nel silenzio, nell’assenza.
Nulla cancella Amore.
Impossibile perdere Amore, voleva confondersi Amore. Impossibile perdersi…
Lei, dentro di Lui, nonostante tutto, impotente la distanza.
Lui, scelta dolorosa, ingiusta, crudele. Inevitabile.
Amore immenso, doloroso e vivo.
Lei, nome sussurrato, labbra desiderate, avidamente offerte.
Ti aspetterò.
Lei, nel vuoto, nel buio, nel silenzio. Il sogno a dettare il Tempo.
Lei, chiusa in un sogno, che Amore era impossibile perdersi.
Lei, l’assenza tornava amara compagna. I ricordi incisi sulla pelle, incisi nell’assenza.
Lui, sogno, Amore, semplicemente.
Amore se è Amore
Impossibile perdersi. Impossibile nascondersi. Impossibile confondersi.
Amore, incomprensibile, sognato, vissuto, tenace, forte.
Amore, se è Amore non chiede di essere accolto.
Non chiede di essere felice. Non chiede Amore.
Lei, che Loro erano…
Lui, aveva scelto, ché Amore non chiede, non impone.
Non può perdersi.
Lei, che Loro erano…
Lui, non poteva nascondersi. Non poteva confondersi. Non poteva perdersi. Mai.
Sempre e per sempre.

Recensore Junior
26/10/23, ore 21:09

Questa è la Bibbia di un personaggio, un vademecum per chi volesse capire la grandezza dell’uomo e del personaggio André Grandier. Da leggere e da rileggere e da tramandare ai posteri.  È roba seria.
Ci sarebbe tanto altro da dire ma questa sera volevo semplicemente ringraziarti per avergli reso giustizia.
GdM!
 

Recensore Junior
26/10/23, ore 21:05

“Dolorosamente ammise che André aveva ragione, anche se lei, per la prima volta, non ragionava più.
Dolorosamente ammise che André l’amava con la ragione del cuore mentre lei lo amava e basta...
Una follia…” 
 
Se è vero che gli amori impossibili non finiscono mai, in questo bel racconto ne avremmo probabile conferma. Che invece il segreto della felicità consista null’altro che nel risolvere l’impasse tra cuore e ragione? Nell’evitare di aggettivare l’amore? A volte nello sforzo di ‘ascoltare’ ci dimentichiamo di ‘sentire’ le cose che 'sole' rendono felici e, spesso, la ragione non è compresa tra queste.
Grazie Capo Rouge per questo bel capitolo e arrivederci al prossimo.
Gdm 

Recensore Master
25/10/23, ore 21:38

Razionalità e amore.
Le scelte libere o forzate prese da André hanno inevitabilmente portato cambiamenti nella vita di chi lo ama.
Le ha fatto una precisa richiesta André e Oscar François de Jarjayes ha continuato a vivere, seppur quel suo essere sola e solitaria non è mutato in lei.
Ha vissuto pienamente la presenza, Oscar, ha sentito tangibile come quel mezzo passo tra loro sempre esistito, potesse semplicemente scomparire.
Ma quel mezzo passo, in Francia, sarebbe tornato ad essere una distanza incolmabile per André Gradier.
È tornata ad essere sola Oscar François de Jarjayes, consapevole di essere amata, ma, forse ancora non totalmente consapevole di quali sacrifici chiede l’amore.
Si é illuso di poter vivere un amore razionale Victor Clement de Girodel, di non desiderare altro che avere accanto a sé la donna desiderata, perfetta incarnazione di un ideale che avrebbe dato lustro alla sua immagine di uomo di Corte.
Amava tutte le donne, Victor Clement de Girodel, senza amarne nessuna fino in fondo, questa era la strada che aveva scelto. Lungo quella strada ben tracciata e conosciuta, Victor Clement de Girodel aveva incontrato Lua Pietra Incandescente.
Un incontro che non avrebbe toccato il razionale amore ben programmato di Victor Clement de Girodel, perché aveva già deciso che l’unica donna che avrebbe accettato il suo razionale amore era Oscar François de Jarjaryes.
Le scelte compiute da Oscar, hanno distrutto la razionale illusione di Victor Clement de Girodel.
È stata una giovane ragazza indiana a mostrare cosa veramente desiderasse Victor Clement de Girodel, è stata Lua Pietra Incandescente a mostrargli che un razionale amore non è ciò che desidera davvero.
Vuole essere amato Victor Clement de Girodel, vuole amare Oscar François de Jarjayes, nonostante André Grandier.
Per la prima volta in vita sua, Victor Clement de Girodel, sperimenta la gelosia con cui ora dovrà fare i conti.
Vede la donna, Victor Clement de Girodel, la donna che ama un uomo che non potrà mai starle vicino.
Vede Oscar François de Jarjayes imprigionata in quel senso del dovere che ha imprigionato anche lui, e diviene consapevole del sacrificio che impone l’amore Victor Clement de Girodel.
Razionale gelosia.
Ha un obiettivo ben preciso il Conte Hans Axel di Fersen, salvare André Grandier per allontanarlo per sempre dalla vita di Oscar François de Jarjayes.
Il bacio a cui ha assistito ancora brucia l’orgoglio del nobile conte, rendendolo consapevole che solo il disprezzo potrà distruggere André agli occhi di Oscar.
È una gelosia ancora non ben definita, cosa voglia davvero Hans Axel di Fersen è stato un enigma fin dal principio.
Cosa davvero volesse da André Grandier e, soprattutto da Oscar François de Jarjayes, resta avvolto nel campo delle ipotesi.
Di sicuro sembra spinto da un sentimento di giustizia e generosità nei confronti di André Grandier, ma il suo cinismo, quello vero che lo anima, lo mostra solo davanti a Victor Clement de Girodel.
Ammanta André Grandier di un nobile intento, innalza l’altro per salvare se stesso, Hans Axel di Fersen, per non perdere nulla di ciò che, crede, Oscar François de Jarjayes prova per lui.
Ancora una volta mi ritrovo ad essere immersa in quei piccoli dettagli che dettano la Storia e che portano a fare serie considerazioni. Un vulcano erutta in una sconosciuta zona dell’Islanda e inizia a gettare le basi per una crisi economica dalle forti ripercussioni.
Una guerra che sembrava non costare nulla al popolo francese, era costata più di quanto nessuno poteva immaginare. Lentamente il seme del dissenso inizia a germogliare.
Quella tempesta in riva al mare di Normandia, è una eco della tempesta che infuria nell’animo di Oscar François de Jarjayes. Ma è anche l’eco della tempesta che sconvolgerà il Regno dì Francia.
Anna

Recensore Junior
25/10/23, ore 18:44

Trovo molto interessante questo tuo Victor, sta sempre in bilico tra il bene e il male, sembra opportunista e falso ma in qualche modo si riscatta sempre. Molto interessante anche la figura di Victoire che fa amicizia con Saint Just, immagino che in futuro ci riserveranno molte sorprese. Mi è piaciuto molto il confronto tra André e Luigi XVI e soprattutto la reazione di Oscar...stavolta non credo si piegherà facilmente. D'altra parte ha fatto del tutto per stare con lui e non è servito. Aspetto con ansia di vedere come si evolverà la vita di questa famiglia. A presto.

Nuovo recensore
24/10/23, ore 17:20

Wow che capitolo , se con il penultimo l’innocenza di André é venuta fuori, anche grazie all’intervento del dubbioso Fersen, in questo un altro dubbio si affaccia, di chi mai sarà figlia questa benedetta bambina? Girodelle , anche se rispetta il volere di Andrè, continua a non piacermi ( per il solo motivo che vuole Andrè lontano da Oscar)ma i dubbi sono ancora tanti chi è veramente il padre della bambina? Perché Andrè aiutava la madre? E ancora Fersen che nasconde la sua figura? Ed Oscar non si lascerà mica abbindolare da Girodelle? Bellissimo il dialogo con il Re e per fortuna che ha accettato il denaro, certo lo fa per “i suoi figli”, ma ora che Oscar si allontana come sarà la sua vita? Tanti interrogativi che di sicuro ci risolverai aggiornando con i tuoi capitoli che spero siano a breve come hai fatto con gli ultimi .Scusa so che hai la tua vita e i tuoi impegni ma é colpa tua che sei capace di scrivere e tenerci ancorati alla tua meravigliosa storia

Recensore Junior
23/10/23, ore 23:24

Nella presenza Amore germoglia. In uno sguardo, una parola, un brivido, prende forma. Della quotidianità si nutre per crescere. A volte esplode con la forza di un uragano, altre rimane nascosto sotto pelle, invisibile agli occhi. Scava, modella e cambia senza possibilità di scelta. Ma è nell’assenza che Amore rivela spudorato il suo volto. È nell’assenza che la sua voce non può essere ignorata. Perché ormai lui c’è. Al di là dei gesti, al di là delle parole, al di là dell’essere amato, lui esiste e pervade ogni fibra.

Nell’assenza, due anime profondamente diverse, si sono ritrovate ad essere più simili di quanto potessero mai immaginare. Si sono concesse di abbandonare perfezione e rigore per sentirsi vulnerabili, stupide e incoerenti.
Sono davvero belle sai? Fulgide e oscure come non mai. E ora nell’assenza definitiva di Lua e in quella dolorosamente caparbia di Andre’ dovranno scegliere. Libere, forse, come solo chi ascolta il cuore può essere.

Recensore Master
23/10/23, ore 17:55

André ha coraggio a parlare in quel modo al re, ma Luigi XVI è un uomo buono ed intelligente, e non solo non la prende male, ma gli riconosce l'innocenza e gli regala una nuova vita, addirittura con due figli! Strano il sodalizio tra André e Girodelle; Saint-Just premuroso mi piace assai!

Recensore Junior
20/10/23, ore 21:37

Per prima cosa sono contenta di aver ritrovato Argo e Pur, ormai si sono ambientati in un Paese completamente diverso da quello in cui sono nati, anche se entrambi conservano uno spirito ribelle e libero che nessuno potrà domare.
Argo sta crescendo, il bambino spaventato e solo, sta diventando un ragazzo più sicuro che ha trovato in Oscar la sola persona che davvero può comprenderlo.
Argo ha inconsapevolmente aiutato André, che per primo gli ha mostrato affetto e gli ha salvato la vita, anche Argo aspetta il ritorno di André, come stanno facendo tutti quelli che gli vogliono bene.
Sono sicura che anche Pur lo sta aspettando e lo riconoscerà.
André aveva chiesto ad Oscar di continuare a vivere anche senza di lui, ed Oscar lo ha fatto, anche se non è riuscita a dimenticarlo.
Girodel mi piace e molto, ora anche lui si trova ad affrontare se stesso, ad affrontare il suo passato, quel passato in cui c’era Lua.
Avevo sperato che Girodel non dimenticasse le ultime parole di Lua, che avevano quasi il sapore di una condanna, in effetti Girodel non ha dimenticato né Lua, né le sue parole.
Girodel vuole essere amato, sa di essere stato amato in modo totale da Lua, sa che un amore simile da Oscar non lo otterrà mai, é un uomo che adesso cerca risposte anche in se stesso per capire se davvero ama Oscar.
Girodel avrebbe potuto infischiarsene della richiesta che gli aveva fatto André, perché cercare la piccola Victoire porterà alla luce altri problemi, invece Girodel sta cercando davvero la bambina e questo gli fa onore.
Chi resta sempre in bilico nelle mie preferenze é Fersen, sembra fare una azione onorevole riconoscendo di aver sbagliato a giudicare André, eppure i suoi veri intenti restano poco chiari e non mi fanno pensare ad azioni del tutto sincere.
Oscar non ha dimenticato, come potrebbe d’altronde, ma sarebbe un’altra persona se restasse a crogiolarsi in un dolore senza via d’uscita.
Forse c’è davvero un filo di speranza per André, ma lascio che a raccontare la loro storia sia tu.
Grazie
Ortensia 🌸

Recensore Master
19/10/23, ore 10:47

Ben ritrovata cara Capo Rouge, dopo una lunga attesa ci hai consegnato un capitolo particolarmente coinvolgente e intimo al contempo. Dopo aver dato ben più di uno sguardo alla vita grama che attende André nel bagno penale della Cayenna, mostrandoci quali e quante difficoltà, sofferenze e dolori dovrà sopportare per aver deciso di allontanarsi volontariamente dalla donna che ama per non fare in modo che lei potesse cambiare e non essere più se stessa, ora veniamo a conoscenza di alcuni frammenti della vita di Oscar in Francia, nuovamente nella corte di Versailles, tornando a esercitare le sue funzioni di un tempo, apparentemente come se nulla fosse mutato, come se quel viaggio non fosse mai stato compiuto e lei non avesse conosciuto un’altra vita che le ha aperto, in un certo qual modo, gli occhi. Nonostante la distanza di quel dannato oceano, Oscar sente sempre e ancora prepotentemente la presenza di André, poiché è costantemente nei suoi pensieri, e non solo, in quanto quella mancanza, in talune circostanze, quando lascia correre i suoi pensieri, diviene addirittura fisica e lo avverte in tutte le fibre del suo essere. Ora è consapevole di amarlo profondamente, di amare l’uomo André, indipendentemente da come possa apparire agli occhi degli altri. Lei ha conosciuto un volto nuovo di lui nel periodo in cui sono stati insieme e, ogni giorno che passa, comprende di non poterne più fare a meno, ma c’è la distanza di quell’oceano, la condanna e, soprattutto, la caparbietà di André che ha reso le cose molto più complicate e dolorose per entrambi, perché quell’amore, come ben hai scritto, ha scompigliato le esistenze, annientando le speranze e distruggendo il sogno. Se solo fosse riuscita a non pensarlo costantemente, forse, avrebbe anche potuto liberare lo stesso André dal legame di quell’amore, amandolo ma tentando di dimenticarlo.
In questo passaggio ci sono ben due colpi di scena di tutto rispetto: uno ad opera di un incredibile Girodelle (quale visione conturbante deve essere stata mentre usciva dal mare) che, in un momento di apparente serenità, per essersi concesso una sorta di vacanza nelle proprietà della famiglia Jarjayes dove è stato da Oscar invitato, cerca di mettere in atto il suo proposito di avvicinarsi a lei come ha sempre atteso di poter fare. Ora, finalmente, l’oggetto del suo desiderio è lì, a portata di mano, quasi in sua balia, lasciandosi cullare da lui e dall’atmosfera che si è venuta a creare sulla spiaggia, mentre osserva il mare e ascolta il rumore della risacca, che riportano a ricordi lontani e condivisi con chi non c’è più, non è più l’ombra protettiva e non è più un mezzo passo indietro. Ogni cosa, comunque, sembra riportare in vita il ricordo, che sia la brezza leggera, o qualche oggetto usato e accarezzato nel tempo e che pare riprendere vita, piazzandosi in un angolino del cuore da cui sarebbe impossibile estirparlo. Quel Sauvignon blanc ha sortito quasi un incantesimo che, però stranamente, si infrange contro lo stesso Girodel che si accorge di non essere in grado di oltrepassare un certo limite, rammentandosi le ultime parole di Lua, quando era morta tra le sue braccia e gli aveva pronosticato, con estrema tristezza, che la donna che inseguiva non l’avrebbe mai potuto amare, mentre chi lo aveva amato davvero non era stata considerata e lui sarebbe rimasto conseguentemente senza amore. Forse quelle parole si sono incise nella mente di Victor più di quanto egli stesso non pensasse e ora gli impediscono di agire come avrebbe sempre voluto fare.
Ma il secondo colpo di scena ce lo offri con il ritorno di Fersen, e con le scoperte fatte, che pongono la figura di André sotto una luce nuova ma, soprattutto, innocente di quanto è stato accusato. Fersen, probabilmente, vuole alleggerirsi la coscienza e, in cuor suo, sa di non poter volere vedere condannato un innocente per qualcosa che non ha commesso ma, al contempo, non vuole che André possa tornare a ricoprire una qualsiasi posizione accanto ad Oscar. Ancora non mi sono ben chiare le finalità del conte, che ora difende André per la vicenda del furto dell’oro francese, auspicando che possa rientrare in patria, ma sempre sperando possa restare lontano da Oscar, come se gli riuscisse inammissibile vederli insieme e Oscar meritasse molto di più che non l’amore di un servo. André lontano e condannato ingiustamente, anche se egli si è dichiarato colpevole, risulterebbe agli occhi di Oscar come un martire, mentre se rientrasse in patria, conoscendolo un poco, saprebbe tenersi alla larga da lei permettendole di proseguire la sua vita. Per Oscar tutto quanto sta accadendo è un turbinio che la sconvolge interiormente ma non può mostrare il suo turbamento, poiché l’importante è che André abbia una chance, di fronte a sua maestà, di poter tornare in libertà, per cui lei deve assorbire la notizia ed elaborarla in silenzio.
Davvero un capitolo dalle svariate sfumature che scopre l’indole dei vari personaggi un passo alla volta, fino a prendere atto di alcune consapevolezze rimaste finora in sordina.
Grazie per le emozioni che non manchi mai di regalarci e attendendo il prosieguo ti mando un caro saluto.

Recensore Master
17/10/23, ore 05:48

Carissima,
l'amore è stupido o saggio?
L'amore si impara o si resta per tutta la vita, esattamente, quel che si è alla nascita?
Al di là dell'ammirazione per come stai delineando questo Girodel fascinoso e audace; al di là del colpo di scena finale, da vera esperta di metallurgia, relativo alla vera causa dell'alterazione del conio delle monete d'oro; al di là della suggestione che emana da questo Fersen; al di là di tutto questo, io devo sottolineare, ancora una volta, quello che da subito mi ha maggiormente colpito della tua scrittura, e che qui ritrovo all'ennesima potenza, ovvero: la tua grammatica dell'eros, il tuo tocco fatato, esplicito e insieme allusivo, nel raccontare l'avvicinarsi, lo sfiorarsi dei corpi, delle dita sulle labbra, di un bacio rubato o forse dato con volontà e convinzione... e se Oscar è cambiata, in verità, anche Girodel lo è, e non tanto in virtù dei pragmatici e forse un poco cinici ammonimenti di Madame Roma, ma di Lua. Lei, amando, ha gettato un seme nell'animo di Girodel; un seme che non gli consentirà di essere più come priva.
Quanto ad André, si profila dunque il suo ritorno dal bagno penale; e se, come sottolineato acutamente, un André al di là dell'Oceano è un martire che non ci si può strappare dal cuore e della mente, un André ritornato in Francia, assolto dalle accuse, di fatto potrebbe (ma siamo sicuri?) esercitare la cavalleresca abnegazione di restare lontano da Oscar, perché non si può vivere lontani dalla gente per sempre, sul crinale di una montagna, in riva a un lago ghiacciato (o forse no?).
Chiudo con due particolari, e forse uno tanto "particolare" non è, che mi sono molto piaciuti: i polsi di Oscar, stretti nelle mani di un uomo che non è André; l'accenno alla piccola Victoire: ho, infatti, come idea che rientrerà di prepotenza nel racconto...e aspetto di sorprendermi alla prossima.
Grazie ancora per questo rutilante aggiornamento; un caro saluto, e buon prosieguo di settimana,
D

Recensore Junior
16/10/23, ore 15:12

Cara Capo Rouge, benvenuto al nuovo e a lungo atteso capitolo. Inebriante è l’aggettivo che mi viene in mente  per descriverlo, inebriante come quel bicchiere di vino bianco e che dà alla testa come il conte Victor Clemente Girodel 😻 Mi è preso un colpo quando me lo sono visto uscire dalle acque come un Dio, ubriaca al primo sguardo ancor prima che al primo sorso 🥴 
Ma quanto bello è!?? In quel che dice e fa e anche in quel ritratto finale è da urlo! 
Da urlo sono anche le rivelazioni di Fersen, che Oscar (mitica!) avrebbe addirittura evitato di incontrare di ritorno dall’America, da urlo la situazione in cui Oscar si sta cacciando con Girodel a causa della decisione di André e, ancora da urlo, sono i dubbi che tormentano la coscienza di questo Victor troppo bello e impossibile da non amare e apprezzare anche per me che non sono mai stata amante del personaggio, ecco finalmente l’ho detto! Ammetto che questo qua mi piace🙈🙊, mi piace per come vacillano le sue antiche sicurezze, mi piace adesso sicuro ma non troppo e a me piacciono gli uomini e le persone che si fermano a riflettere.
Che dire della nostra Oscar se non che anche lei riflette per non sbagliare, pondera tutto per non errare verso se stessa e verso André, per non sbagliare adesso che lui ha preso la sua drastica decisione. Ci si potrebbe mai opporre ad una volontà così forte e che trancia? In tutta onestà non lo so, ma Oscar è sempre stata padrona delle sue decisioni e rimango convinta che non mancherà di prenderla anche qui. Giusta.
Brava e buon proseguimento.
Gattinapelosa 😻
 

Recensore Junior
16/10/23, ore 14:36

La mia curiosità su ciò che sta accadendo in Francia, ad Oscar, ma non solo quella, ha avuto soddisfazione. 
Come in un incastro perfetto, i capitoli si completano perfettamente con piccole finestre su ciò che è successo nei giorni che hanno preceduto la partenza di André. 
Questa volta mi hai donato un tassello che ha la forma di un naso, molto prezioso non perché è fatto di materiale aureo, ma perché potrebbe avere un valore inestimabile, quello della libertà di André. Ma quel tassello, che svela parte di una verità molto complessa, nasconde molti punti oscuri che fanno sorgere molte altre domande. Tutto è ancora possibile, ma è anche molto difficile vista testardaggine di André.
Se il mio apprezzamento verso Victor cresce, pur conservando un pizzico di diffidenza, non posso dire la stessa cosa per Fersen. 
Fersen resta sempre in una zona d’ombra, in cui è sempre davvero difficile capire quali sono i sentimenti e gli scopi che lo muovono. 
Oscar è alle prese con un sentimento davvero grande che la travolge, André è sempre nei suoi pensieri, il tempo non lo ha cancellato. 
Oscar seguendo alla lettera la richiesta di André ha continuato a vivere, ad essere il colonnello della guardia reale, a prendersi cura di Argo e di Pur ma ritrova sempre lui, André. Bellissimo anche quel modo in cui lo ritrova anche in un semplice oggetto. 
La rivelazione di Fersen scuote nuovamente gli equilibri, perché non ha rivelato tutto ciò che sa. 
Anche Victor sta facendo i conti con il suo passato, che potrebbe avere un peso sul suo futuro. 
Resto in attesa di avere altri tasselli, che mi aiuteranno ad avere un quadro più chiaro degli avvenimenti.
Grazie per il bellissimo capitolo.
Ipazia