Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Master
12/08/22, ore 14:34
Cap. 29:

Cara Capo Rouge, ho atteso più del solito per commentare, in quanto dovevo trovare un attimo tutto per me da dedicare a questo intenso capitolo, il quale ci porta emozioni e sensazioni che si riverberano anche nell’animo del lettore.
Inutile dire quanto partecipiamo al dolore di Oscar allorquando, dopo molto peregrinare, sia fisico che morale, è giunta alla conclusione, per lei del tutto inaspettata, che la famosa donna amata da André, la quale lo aveva costretto ad andarsene dalla Francia, e pertanto implicitamente, anche allontanarsi da lei, altri non è che lei medesima. Una rivelazione che è una autentica folgorazione che provoca in lei un terremoto di emozioni che si associano ai ricordi di questi ultimi anni. Ricordi che ritornano per mezzo delle parole scambiate con André, dei discorsi imbastiti con lui, delle lettere che erano continuate ad arrivare a Nanny e di cui lei aveva letto il contenuto. In quelle parole vergate con quella grafia conosciuta, e in fondo amata, avrebbe dovuto comprendere chi fosse la donna citata con così tanto amore e rispetto. Ora è troppo tardi, poiché lui non c’è più; lei è arrivata troppo in ritardo, ma soprattutto non aveva capito colui che da una vita aveva a fianco, forse non era giunta, nonostante la vicinanza, a conoscerlo davvero, in tutte quelle pieghe in cui lui, così abilmente, aveva sempre cercato di nascondere i suoi sentimenti e restando sempre rigorosamente mezzo passo indietro. Chi sembra invece averlo conosciuto più approfonditamente è uno dei soldati ritrovati in America, Alain, che, tra l’altro, è colui che svela il segreto di André, dimostrando di essere riuscito ad entrare in maggior empatia con lui più di quanto lei fosse mai stata in grado di fare.
Riecheggia nella mente ancora l’eco di un bacio in quel di Brest, così come le parole accorate che si erano scambiati, l’abbraccio entro cui sembrava di essersi persa e che è ritornato a più riprese risvegliando i suoi sensi. Torna prepotente anche il pensiero rivolto alla figura di Amelie e della piccola Victoire in rapporto ad André.
E’ come assistere alla composizione di un mosaico in cui alcuni tasselli stanno trovando la loro giusta collocazione, anche se altri ancora ne restano da incastrare nel posto esatto.
Ora cosa le resta se non una nuova se stessa tutta da inventare, per provare ad essere la donna che André ha sempre visto esistesse, persino al di là dell’uniforme e dell’atteggiamento tenuto. Si sente sprofondare in un baratro, un abisso si è aperto sotto i suoi piedi e pare risucchiarla.
Un moto di ribellione, alla se stessa che è sempre stata, quel voler indossare un abito da sera, che ne avrebbe esaltato le forme e la indubbia inarrivabile bellezza; un desiderio di sentirsi donna, poiché questo ella è sempre stata, ma farsi percepire anche dagli altri come donna. E i nostri baldi cavalieri, Fersen e Girodel, sono pronti a vederla come tale, ma forse sono anche un poco sorpresi della sua decisione e del suo atteggiamento che potrebbe apparire sfrontato. Oscar, in questa particolare occasione, sarebbe pronta a concedere a Fersen quello che ha tanto anelato, credendosi un tempo di lui innamorata, però, con il non troppo recondito desiderio, di punirsi per non aver invece compreso l’amore di André, per il quale lei era il suo “tutto”. E se davvero ciò si verificasse, forse, sarebbe la mossa per perdersi e annientarsi definitivamente, facendo quasi un torto a colui che l’aveva amata profondamente proprio per come lei era.
La figura di Madame Roma mi aveva affascinato sin dall’inizio, con la sua verve e il suo intuito, capace di addentrarsi con pazienza, e a piccoli ma decisi passi, nell’animo di Oscar, donna per lei insondabile ma che tentava di portare allo scoperto, e pensavo quindi, potesse rivelarsi una preziosa amica, pronta a sostenerla, in virtù delle vicissitudini che si accingeva ad attraversare, e che Madame Lemonde provava a comprendere per meglio predisporsi ad aiutarla nell’ affrontarle, per cui il nuovo aspetto che ci doni di lei mi lascia amareggiata: sembra voglia prendersi una rivalsa sulla figlia di colui che in gioventù aveva tanto amato e dal quale invece era stata respinta in favore di un’altra. Quel generale che aveva fatto di Oscar il suo erede, occultando, con l’educazione impartita, la donna che lei era.
Pare quindi che Oscar dovrà combattere anche contro altri nemici oltre ai suoi demoni personali e che fino a qui l’hanno perseguitata.
Chi saranno quelle ombre che si aggirano nell’oscurità, e che tanta apprensione hanno messo in Fersen e Girodel, la serata del ballo, e nelle quali, quasi quasi, confiderei, affinché Oscar non perdesse se stessa.
Mi verrebbe voglia di fare supposizioni, ma poi penso sia molto più gradevole scoprire ciò che la tua fantasia, insieme alla tua penna, ha in serbo per noi.
Complimenti sempre per questa storia che entra sottopelle lentamente ma inesorabilmente.
Un augurio di buone vacanze e a presto!

Recensore Junior
11/08/22, ore 21:16
Cap. 29:

Carissima Capo Rouge, 
difficile scrivere due parole sensate quando si è stati sbatacchiati a destra e a manca da un capitolo di una bellezza non indifferente. Allora da dove cominciamo? Dal mio pelo? Basti sapere che da madido è diventato spelacchiato, la centrifuga di eventi lo ha maltrattato parecchio, normalmente è sempre tirato a lucido nonostante la torrida e insopportabile giornata di Agosto🥵. Sono arruffata!
Dunque, allora, ecco, ora, Oscar ha la certezza di essere lei la donna amata da André e che soprattutto, nella sua vita, è stata amata anche come donna, non solo in qualità di figlia, sorella e amica. Sensazione e consapevolezza tutta nuova e per certi versi destabilizzante.
Ma mentre è fatto assodato e anche scontato che l’amore è amore a prescindere, io penso che bisognerebbe (forse necessariamente forse no) riconoscergli anche una inflessione diversa della voce, non più alta o più bassa come in una stupida gara d’importanza o in una classifica inutile, ma una semplice differenziazione importante e significativa.
Credo che sia proprio quella voce d’amore, adesso modulata in maniera diversa, che Oscar ha ascoltato e sentito sulla sua pelle e dentro di sé.
Ecco che quindi le si è aperto “l’abisso” sotto i piedi 👣 a cui il  titolo del capitolo fa riferimento
Ma senza stare qui a farmi troppe domande su quello che succederà, me ne vado ad istinto, annuso nell’aria il pericolo e mi azzardo a dire che è proprio in questo non ben identificato pericolo che Oscar arresterà la sua caduta in quell’abisso. 
Insomma si vedrà ed ogni nodo verrà, prima o poi, al pettine.
Comunque, visto che ci sono, faccio ammenda, mi ero sbagliata su madame Roma, era riuscita ad ingannarmi ben bene, le avevo creduto, chissà forse col cuore avevo voluto crederle, speravo che Oscar avesse trovato un’amica, non il miglior amico ma comunque un’amica ed invece non è così.
Che poi la paura in agguato è anche quella che scaturisce quando ci rendiamo conto che la possibilità/probabilità che una persona (Madame Roma nel nostro caso) che comunque è un estranea, (perché in fin dei conti la Lemonde lo è ancora) o che si conosce appena e che dovrebbe perciò mantenere un atteggiamento “neutro”, non solo non conceda all’amicizia nessuna possibilità di nascere e fiorire ma che, all’opposto, sceglie di fingerla per proprio tornaconto. 
Un po’ di remore e un po’ di diffidenza per la sconosciuta le avevo, ma sinceramente il pericolo che la stesse ingannando non lo avevo fiutato.
La faccenda cambia, chissà questa donna cosa avrà in testa e cosa avrà già combinato!🧐
Sono molto molto curiosa di leggere cosa accadrà.
Ma dei due nobili gentiluomini vogliamo discutere?
Sono uno degno dell’altro… insomma vatti a fidare! Ammetto però che sono belli da morire anche se mi fanno una rabbia cieca. Il personaggio di Girodelle ti sta riuscendo che è un amore 😍.
Grazie per questa bellissima storia e buona serata, buone ferie e buon Ferragosto.
Gattinapelosa 

Recensore Veterano
10/08/22, ore 15:23
Cap. 29:

Allora, la vita era stata immobilità, immobile era scorso il tempo. Intrappolando sogni e realtà, calando un drappo davanti ai suoi occhi, impedendo di vedere la realtà. Impedendo di vedere lui.
La verità è come un diamante grezzo nascosto nella terra, ha bisogno della luce per poter brillare, per mostrarne tutte le sfumature, per brillare puro, senza impurità a offuscarne la bellezza. Lenta, la verità si fa strada, lacera il buio e colpisce.
Lei barcolla sul ciglio dell’abisso. L’assenza a divorare la luce, il tempo scivolato via.
Il cielo sopra di lei, lo stesso cielo limpido, puro che lui guardava mentre vi vergava un nome. Impossibile da cancellare dal cuore. Perché lei era lì a squarciare quel cielo limpido e puro.
La verità rivelata da una sola parola… tutto.
Tutto… è principio e cagion di tutto il dolore.
Tutto… è la forza e la debolezza.
Tutto… era il mondo e il vuoto.
Tutto… è l’assenza e il nulla.
Tutto… era stato il passato.
Tutto… sentore di magnolia e acciaio.
Tutto… un nome vergato nelle nuvole.
Tutto… la donna per cui lui ha lasciato la sua vita.
Tutto… è lei, semplicemente lei.
Ogni ricordo, ogni frammento di tempo, ogni istante, illuminano il puro diamante e la verità emerge e ferisce.
Lei, che era stata gelosa di se stessa, che non sapeva che un bacio, il bacio, era stato solo suo.
Le labbra che s’erano liberamente schiuse… aveva baciato liberamente la bocca… liberamente aveva accolto l’abbraccio. Ricordo incancellabile, impresso nella mente. Nel tempo.
Lei che non aveva compreso, che non aveva mai visto realmente lui.
Mezzo passo indietro…
Lei, occhi color dei fiordaliso, accarezzati dal vento mentre una nuvola copre per un istante il sole.
Lei, occhi color dell’oceano che li ha separati, color delle ortensie nella luce della sera. Occhi color del cielo, color malva compatta e scura.
Lei, occhi dalle mille sfumature che solo lui sapeva cogliere e comprendere. Occhi che non avevano saputo guardare mezzo passo dietro lei.
Lei, occhi che non avevano saputo eliminare la distanza, che non avevano semplicemente visto lui.
Lui, semplicemente un uomo che amava.
Il dolore a serrare la gola, la rabbia a incidere il cuore.
Lei che aveva creduto a ciò che era stato più semplice credere.
Né prima, né dopo le parole avevano avuto un senso, avevano continuato a restare silenziose testimoni ai suoi occhi.
Seta fredda sulla pelle, manto lucente per coprire la rabbia.
La rabbia che cede al dolore, a sfidare se stessa, il freddo sulla pelle a riempire il vuoto del cuore.
Blu marino… non può cancellare chi è realmente lei.
L’altro ad ammirarla, senza sapere chi è mai stata Oscar.
Nessuno lo sapeva.
Nessuno tranne… lui.

Nuovo recensore
09/08/22, ore 16:08
Cap. 29:

Bel capitolo e grazie per aver aggiornato prima delle vacanze , così posso partire e godermele senza curiosare ogni giorno per vedere se ci sono aggiornamenti, non mi piace il il fatto che Oscar si voglia concedere senza amore per vivere il suo essere donna , sarebbe come fare un torto ad André che invece l’ha rispettata . Credo che il prossimo capitolo ci riservi altri colpi di scena , come é accaduto con madam Roma e credo che con la sparizione di André centri un po’ Fersen ma staremo a vedere . Grazie come sempre per questa bellissima storia

Recensore Junior
08/08/22, ore 15:27
Cap. 29:

Buongiorno Capo Rouge, 
La scrittura avvolgente e coinvolgente tiene il lettore inchiodato a questo racconto e mentre l’introspezione attanaglia e crea empatia profonda per la protagonista, la concretezza spietata dei fatti e dei risvolti di trama di questo capitolo smuove la coscienza del lettore che si indigna per l’operato di taluni personaggi. Smuove la sua coscienza.
Questa scrittura è il connubio perfetto tra cuore e intelletto, celebrale senza essere fredda ed emozionante senza mai cadere nel melenso.
Il procedere è in perfetto equilibrio tra le due sfere, gioca con gli alti e i bassi di sentimenti ed emozioni ma rimane sempre agganciato al lucido filo di coerenza e del cervello. Leggendo mi accompagna la sensazione che tutto nella storia abbia un posto e una motivazione, e poco importa se non sono immediatamente individuabili, è come se tutto fosse voluto e studiato nel dettaglio, forse anche la reazione del lettore.
Un procedere certosino e mai guidato da approssimazione e improvvisazione. Sono sinceramente ammirata ad ogni lettura e per ogni lettura.
 
Nel mentre comunque il tempo è scorso ancora inesorabile attraverso un cuore che adesso è fermo al “tutto”, mentre proprio questo “tutto” adesso è in pericolo. L’abisso di un abito è nulla a confronto di una bestia con innumerevoli tentacoli.
Non oso immaginare cosa potrebbe accadere se quanto si è paventato nella mia coscienza di lettrice succedesse davvero.
Non vi è niente di scontato e rassicurante in questa storia, solo la certezza assoluta della straordinaria capacità di scrivere di Capo Rouge.
Grazie
Clotide_Dea

Nuovo recensore
07/08/22, ore 22:27
Cap. 29:

Ciao Capo Rouge e bentornata!
"Nessuno l'avrebbe mai amata... Forse soltanto un uomo ci sarebbe riuscito ma ormai quell'uomo era morto".
Questa frase di Girodel lascia davvero l'amaro in bocca: innanzitutto viene da chiedersi come sia possibile non amare Oscar? Certo non è un'adulatrice, non esibisce le proprie grazie, è molto seria e tagliente, ma è bella (anche se indossa l'uniforme dirà un Principe), coraggiosa, integra, intelligente, darebbe la vita per i suoi ideali. Perché questi due uomini (Fersen e Girodel) non riescono ad amarla? E perché pur non amandola si sbracciano per farla propria, per averla come amante? Al di là dei condizionamenti che si possono ipotizzare per via del periodo in cui la Storia è ambientata, periodo in cui le donne di ogni estrazione sociale erano cmq sottomesse ad un uomo e certo la loro autonomia non era apprezzata, credo che alla prima domanda si possa rispondere ricordando che il cuore di Fersen è già impegnato con una donna che, tra l'altro, è per molti aspetti agli antipodi da O. (dunque difficile che i gusti possano cambiare così radicalmente!), mentre quello di Girodel è troppo pieno di sé per far posto ad altri. Per entrambi, peraltro, catturare Oscar riducendola ai propri canoni di bellezza e di virtù femminili, sarebbe un modo per sollevare l'amor proprio...Scusa se aggiungo un'altra considerazione: Girodel sembra ritenere O. inadeguata ad essere amata, mentre invece è lui ad essere incapace di amarla
Dunque non posso che confidare in questi ribelli di cui Fersen teme l'attacco, perché salvino O. non tanto da questi 2 lupi, ma in primis da se stessa e dall'intento distruttivo di annientarsi concedendosi a Fersen come una prostituta. Per quante mancanze Oscar possa aver commesso verso André, la più grande sarebbe proprio quella di concedersi a chi non la potrà mai amare, rendendo così vano il sacrificio di chi l'ha amata davvero.
Quanto a Roma scopriamo che l'uomo che amava e da cui è stata rifiutata è il Generale: resta da capire se la volontà di rivalsa (vendetta) si limiterà a sottrarre al Generale ciò che ha di più caro, ossia l'erede "maschio", o se si estenderà fino a voler far sperimentare a sua figlia il dolore di non essere amata.
Non ci resta che attendere gli sviluppi di questa Storia sempre più avvincente! Complimenti vivissimi!! Ciao
(Recensione modificata il 08/08/2022 - 06:44 am)

Recensore Junior
07/08/22, ore 20:11
Cap. 29:

Ciao Capo Rouge,
all’inizio di questa lettura avevo creduto di trovarmi di fronte un capitolo che fosse in qualche modo transitorio, in attesa di un evolversi della storia nei prossimi capitoli.
Sbagliavo, perché mi hai offerto un altro tassello del puzzle che sta lentamente prendendo forma. E che tassello.
Nella mente di Oscar ci sono le ultime conversazioni con André, le lettere che lui ha scritto alla nonna, i dubbi che Oscar ha avuto sul ruolo di Amelie e Victoire nella vita di André, sono finalmente state sgomberate dalla nebbia che le copriva impedendole di vedere la verità.
Questa verità semplice e dolorosa che ora rende più profondo l’abisso della solitudine e dei sensi di colpa, che si tramutano in rabbia rivolta verso se stessa per non aver mai capito in effetti chi fosse André.
Ad Oscar serve un piccolo scambio di frasi con Alain, un perfetto sconosciuto che sa poco di André, ma quel poco è molto più di quanto lei abbia capito in una intera vita passata con André.
Oscar accetta la verità che è più dolorosa di ogni altra cosa, con la consapevolezza di essere lei la donna che André ama, arrivano come pioggia gelata anche altre verità, molti punti oscuri che restano tali per Oscar, tanti tasselli che ancora non sono ben definiti, ma che iniziano a svelare il vero André, perché lei non ha mai realmente visto il vero André.
Fin dalla sua apparizione, Madame Lemonde è apparsa come un personaggio un po’ misterioso, con una intuizione non indifferente, ma non mi sarei mai aspettata una tale rivelazione su di lei.
Madame Lemonde diventa ancora di più un personaggio chiave che avrà un peso importante nella storia.
Come ho detto nella precedente recensione, Victor mi sorprende ad ogni incontro, che sia cinico, un vero figlio del suo tempo, è indubbio, eppure è pieno di sfaccettature tutte da scoprire.
Fersen è un vero mistero, impossibile sondare le sue vere intenzioni, i suoi sentimenti, è difficile dire se mi ispiri fiducia o totale diffidenza.
Hai saputo dare un senso alla famigerata frase, non era facile contestualizzare un tale momento, una dimostrazione di come tu riesca a sentire i personaggi.
Per Oscar, quel ballo e quel vestito sono una sfida verso se stessa. Non vuole compiacere né Fersen né Victor, anche se entrambi i bellimbusti sono più che consapevoli che lei è una donna, ma molto ansiosi di vederla indossare un abito, hanno capito ben poco di Oscar.
Oscar è sempre stata una donna, non le serve un abito per dimostrarlo, lo capiranno anche i due bellimbusti, a loro spese.
Resto anch’io in attesa di scoprire se nel buio si trova un pericolo.
Grazie
Ipazia

Recensore Junior
07/08/22, ore 17:11
Cap. 29:

Se fossi capace di scrivere una recensione degna di questa storia lo avrei fatto con le parole di chi mi ha preceduta, in modo particolare con quelle che ha saputo mettere nero su bianco la lettrice Annalisa23. Lei ha saputo scrivere con parole semplici ed efficaci quello che anche io penso sia a livello contenutistico che stilistico, quindi idealmente la ringrazio per aver anche involontariamente espresso il mio pensiero. Grazie!
La storia comunque continua e con essa avanza anche la sua trama che in questo capitolo si è arricchita di alcuni particolari importanti e essenzialmente inquietanti.
È proprio vero che nella vita non si sa mai chi, nel bene e nel male, incrocia il nostro cammino (persone e situazioni in ugual misura) ma mentre non trovo né eclatante né sconvolgente la decisione di Oscar di indossare l’abito da donna, mi preoccupo invece del “travestimento” di intenti e di sentimenti di Madame Roma Lemonde. L’autrice, molto abilmente, mi aveva indotta a credere alla sincerità del carattere e del personaggio nonché delle azione compiute ma adesso la prospettiva cambia. La dama si conferma molto umana e non “strega, animata come sembra da chissà quale vendetta.
Mi ritrovo adesso piacevolmente spiazzata e in fremente attesa del continuo. Spero che aggiornerai il prima possibile.
Grazie e alla prossima.
Ciao, Claudia.

Scusa volevo scrivere Anna23, ho confuso il nome con lo pseudonimo.🤷‍♀️
(Recensione modificata il 07/08/2022 - 05:12 pm)

Recensore Junior
06/08/22, ore 23:28
Cap. 29:

Un capitolo che mi ha lasciato senza parole per la sua bellezza.
Questa volta i ricordi sono più recenti, si intrecciano e si accavallano e danno forma a ciò che Oscar si chiede da quando André è partito.
Ora Oscar ha il nome della donna che le ha portato via André ed è uno scherzo quasi crudele perché è lei la donna che André ha amato così tanto da rinunciare a tutto per non rovinarle la vita.
Le parole di André ora assumono un nuovo significato agli occhi di Oscar, ora ne comprende la grandezza e il dolore che celavano agli occhi di lei.
Ci si immedesima nel senso di colpa di Oscar, non ha visto ciò che era evidente lì a Brest, ciò che era evidente nelle lettere di André.
Oscar non ha capito semplicemente perché non era ancora arrivato il momento per lei di comprendere, ha dovuto affrontare il suo viaggio interiore, oltre che fisico, per giungere ad una verità che è molto dolorosa.
Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui si prepara per il ballo, senza la frenesia che avrebbe una donna che è ansiosa di mostrarsi, si prepara quasi con rabbia, per se stessa e non per un uomo.
Oscar rivendica con fermezza davanti a Girodel di essere una donna, di esserlo sempre stata e che indossare un abito è solo per se stessa.
Da applausi, mai vista una Oscar così.
Madame Roma mi ha un po’ sorpresa, non mi aspettavo una simile rivelazione, ora molti scenari sono aperti, soprattutto dopo la conversazione che ha con Girodel e con Alain.
È difficile inquadrare la sua apprensione a questo punto, come sempre preferisco lasciare che sia la storia a darmi risposte.
Poi ci sono Fersen e Girodel, nel primo non riponevo molta fiducia, lo stesso Alain ne traccia un ritratto appena accennato poco lusinghiero.
Girodel ha ancora una volta cambiato le carte in tavola e mi confonde ogni volta.
Il finale del capitolo è a dir poco strepitoso, mi lascia con un incredibile curiosità che, mi auguro, sarà presto soddisfatta.
Ortensia 🌸

Recensore Junior
06/08/22, ore 20:11
Cap. 29:

Carissima Capo Rouge buonasera!
Oscar finalmente sa che la donna amata da André è lei stessa. 
Ancora una volta, e non poteva mancare neanche in questa storia, l’ironia della vita ha colpito, sempre più o meno quando meno ce lo aspettavamo, con Oscar qui impegnata nel gesto consueto di smontare da cavallo. Ha colpito e l’ha lasciata stranita e scoperta.
Reazione totalmente umana che sempre accompagna e accomuna i “coinvolti” di questa vita che, adesso, in questa storia, pare prendersi gioco della protagonista.
La rivelazione, seppur dolce, purtroppo non può che avere il retrogusto amaro per chi, come Oscar, aveva finora vissuto nella beatitudine dell’innocenza, ignorando di essere oggetto di amore senza condizione alcuna e perciò puro.
Un colpo tra capo e collo per chiunque figuriamoci per chi, come lei, sta già soffrendo per la perdita dell’amico di sempre, dell’unica persona che le era stata vicino senza essere soffocante e permettendole di essere lei, la vera lei. Adesso è dura perché i sensi di colpa ci stanno tutti, solo un egoista narciso tirerebbe dritto per la sua strada senza voltarsi… nemmeno una volta.
A questo punto ci sta tutto, anche fare qualcosa solo per se stessa come indossare un abito da donna. Solo un asino non riuscirebbe a vedere al di là del gesto, anzi io credo che qui, in questa storia, la figura di Oscar ne esca fiera e bella a confronto di quella dell’episodio del ballo nella storia originale. Qui l’abito lo ha scelto per se stessa e non a beneficio di Fersen, l’uomo di cui credeva essere innamorata.
Ho anche apprezzato tantissimo la scelta narrativa di porre Alain come  latore della “rivelazione” di chi fosse la donna e il “tutto” di André, mi è piaciuto un po’ perché era stato lui a raccogliere la sua  confessione nel mezzo del dolore e del delirio, un po’ perché ho sempre visto questo personaggio, che io adoro,  come il custode dei sentimenti di André.
La chiusura del capitolo mi ha lasciato con pensieri gravi, gravissimi infatti, e non mi riferisco solo al fatto che Madame Alexandra Roma Lemonde abbia calato la maschera davanti a noi lettori. La faccia rivelata non mi è piaciuta!!!
Urge forse anche una mia al conte di Fersen e una seconda al conte di Girodelle ma per ora ti lascio con la testa piena di pensieri. Non gliela fo a scrivere lettere ma ti ringrazio infinite per questa meraviglia. 
Al più presto,
Lena

Nuovo recensore
06/08/22, ore 18:56
Cap. 29:

Cara Capo,
inizio col ringraziarti per questo capitolo e per i due precedenti che non sono riuscita a recensire. Li ho amati e sono stata felice di trovarli, spesso la sera tardi, dopo giornate terribilmente impegnative.
La forma a volte diventa sostanza, è questa la sensazione che ho avuto leggendo l'ultimo capitolo. La ripetizione ti guida, ma funziona per accumulo e alla fine ciò che è già conosciuto si apre a nuovi scenari per Oscar e per il lettore che inizia a chiedersi se non ci sia uno schema diverso, nascosto nelle pieghe di una storia il cui tempo sembra assomigliare al moto ondoso, ci spinge in avanti, ma ritorna sempre al passato, svelando altro. La tua Oscar è grandiosa nella sua ambiguità, nella sua unicità. Ti confesso che ho provato un brivido nell'assistente alla sua scelta di indossare quel vestito. 
Come sempre riesci a farmi immergere nei pensieri del personaggio.
Un po' di tempo fa ti dissi che amavo la tua scrittura benché preferissi uno stile più asciutto, in Pur trovo che, senza snaturare il tuo modo di scrivere, tu sia riuscita a distillare l'essenza di ciò che volevi dire, in frasi più brevi, in meno parole, ma pregne di significato.
Ti saluto ringraziandoti ancora, anche per avermi costretta a fermarmi per il piacere di lasciarti queste righe.
Annalisa
(Recensione modificata il 06/08/2022 - 09:49 pm)

Recensore Junior
06/08/22, ore 11:12
Cap. 29:

Capitolo a dir poco incalzante, con sussulti e botti a sorpresa nel finale e che di sicuro risuoneranno a lungo e a ripetizione anche nel prossimo “passaggio”, anzi per tutta la fiction. Un capitolo che è una sorpresa, una delle tante di questo racconto.
Tappa di viaggio anche un po’ “iguana” ( a proposito, ho trovato molto calzante la citazione del prologo, e la Ortese è narratrice e poetessa immensa, un vero portento!), se vogliamo dalle vesti sornione e interlocutorie ma che, proprio nella bellezza del contrasto con botti e sussulti, esaltano ciò che del racconto viene man mano rivelato quasi all’improvviso mentre il lettore è occupato ed immerso in altri pensieri. 
Inutile speculare su trama e sull’evento contingente che segna questo passaggio della storia, so che condurrà ad altro perciò mi siedo e mi godo vista e paesaggio.
È sempre un piacere leggerti, a presto e grazie.
 
GdM

Recensore Master
05/08/22, ore 22:06
Cap. 29:

Oscar vuole punirsi, adesso che - viva l'argutezza! - ha capito chi fosse la donna di cui era innamorato André? Vuole punirsi sforzandosi di essere ciò che non è.. e ora riceve da Fersen ciò che voleva un tempo.. meno male che lui ha in qualche modo rimediato all'insulto che le aveva fatto anni addietro! Peccato che lei adesso non lo voglia più.

Recensore Junior
17/07/22, ore 14:57
Cap. 28:

Che importanza ha l’abito che indossiamo? Per me ha importanza solo se si è su una passerella con centinaia di “compratori” che ti guardano mentre calcolano introiti e cose del genere.
Direi che nel contesto di questa fanfiction, così anche in quello della storia originale, importa poco o niente. Specialmente perché al punto in cui siamo giunti in questo capitolo André è morto e il  corpo di Oscar “è piombato in una veste di ferro”! Paragone terrificante e calzante come non mai.
Intendo dire che, nel caso (mica è certo) Oscar compisse il passo di indossare un abito sontuoso e da ricevimento, invece che una divisa, sarebbe sempre la stessa anima, che due minuti prima o da una vita intera era libera di muoversi dentro una divisa da colonnello, a muoversi in quel vestito.
Al momento qualsiasi veste sarebbe di ferro visto l’anima nel corpo è sempre la stessa; nel caso, semmai, bisognerebbe chiedersi (mi scuso per l’approccio tendente al filosofico) cosa succederebbe a quell’anima nel momento in cui abbandonasse il corpo.
Oscar è viva e così come conosce bene il “prezzo dell’anima di ciascuno” è molto molto probabile che conosca altrettanto bene anche la propria.
Al momento questa anima è, come si suol dire, “un’anima in pena” ma ha sempre i connotati noti a me lettore.
Prima di salutarti e ringraziarti ti rubo solo una ultima riga, quella della citazione iniziale, per dire che sono super felice che la fine di questa storia stupenda sia “long long way to go”… lontana anzi lontanissima.
Ciao
GdM

Recensore Junior
16/07/22, ore 14:18
Cap. 28:

Il tempo per me è scorso a ritroso in questi giorni tra le pagine immense di questa storia. La corrispondenza, tra scritto e fruitore dello stesso, è un flusso sempre continuo che, rimescolandosi, si rinnova ad ogni rilettura aggiungendo punti, spunti e dettagli che dell’ordito sfuggono ancora.
Quadri e riquadri della trama, tra i substrati di parole e colori, devono ancora trovare l’appiglio, il chiodo sicuro da dove penzolare in tutto il loro splendore in bella mostra davanti al mio naso, all’insù, da lettore e spettatore ammirato e a bocca aperta.
La visione completa è parzialmente e paradossalmente coperta da dettagli importanti. Ma sono proprio quest’ultimi, congiunti con uno stile ‘alto’, a fare di questa storia una Scrittura di spicco.

André ha “confuso” tempo e tempi e, come spesso accade, al dunque quando tutto si reallinea, si finisce a fare i conti con la crudeltà della coincidenza, anche quella di una lettera sfuggita ad una manina e finita nella fanghiglia.
“Cos’era dunque importante?
Il passato, il futuro…
Oppure il presente?”
Tutti i tempi sono importanti ma “faber fortunae suae”, ossia sta dall’individuo uscire dal famoso loop, dal corto circuito, e capire quale (e soprattutto cosa) è più importante, cosa è rimasto di buono di quella “trilogia” di tempo. Non si sa mai, il futuro potrebbe uscirne fuori a testa alta, rivestito di opportunità, invece che costituire, già di per sé, un problema.

Ad maiora mia cara Capo Rouge e a prestissimo.
Ciao 
Clotilde_DeA