Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Master
19/06/22, ore 15:52
Cap. 27:

Oscar non si rassegna; e per di più la verità sta cominciando ad emergere, anche se a pezzi. Le descrizioni della guerra sono molto coinvolgenti e realistiche nella loro crudezza.. condivido: morire in una guerra è sempre e comunque assurdo!

Recensore Junior
17/06/22, ore 23:31
Cap. 26:

Oscar ritrova Fersen ma André non c’è, non c’è più perché è morto.
Il tempo scorso pare aver mutato l’amore di Fersen per la sua Regina in affetto forte ma lontano, amore sempre intenso ma diverso.
Al tempo presente Oscar si ritrova presa e stretta prima in una mano e poi in un abbraccio inaspettato, nell’abbraccio che molto probabilmente non aveva mai veramente osato immaginare potesse diventare vero. Al momento sembrerebbe che davvero tutto muti e nulla rimanga uguale a quello che era o era stato, quello che pareva impossibile forse non lo è più.
La virata improvvisa di André non ha cambiato soltanto la sua propria stessa vita, accorciandola e di fatto mettendovi una fine anticipata, ma sembra aver cambiato anche quella di Oscar mettendola davanti ad una possibilità prima inimmaginabile. A questo punto la virata potrebbe anche aver già cambiato la loro storia ma, per fortuna, il condizionale è sempre obbligatorio quando la storia la riscrive Capo Rouge con la sua mano imprevedibile. 
Grazie tantissimo per un altro capitolo magistrale.
Alla prossima,
Claudia

Recensore Junior
16/06/22, ore 15:27
Cap. 26:

Il volo del rapace ha rievocato bei ricordi, una canzone non tanto vecchia dei Pooh, e presagi non necessariamente brutti.
Comunque, mettendo per un momento su in piccionaia la conferma della morte di André, cercherò di raccontare ciò che il meccanismo della lettura ha innescato mentre leggevo l’aggiornamento di questa “loro” storia.
Avevo immaginato, appunto mentre leggevo, che il volo fosse di un’aquila e non di un falco e per una strana associazione d’idee mi è tornato in mente, forse perché nel pomeriggio avevo chiacchierato con un mio amico che ricordo sempre appassionato della loro musica e dei loro testi, il brano dello storico gruppo di casa nostra dal titolo “L’aquila e il falco”.
Il caso vuole che la canzone, inserita tra l’altro in un album dal titolo positivo e solare (Dove comincia il sole), inizi con questa “lirica” da un canto gregoriano:”Tibi praecipio ne unquam deinceps omnes habitantes in hoc habitaculo perturbes”, una preghiera a protezione della casa e degli affetti.
Comunque, con nella mente più l’aquila che il falco, mi è parso di ricordare anche che il rapace abbia una grande capacità di fedeltà e di amore per il nido e la famiglia, da qui il mio volo o viaggio di fantasia verso lidi felici piuttosto che verso conferme funeste.
Consapevole di poter aver preso un grosso granchio ti ringrazio comunque per la passeggiata al limite tra ricordi e immaginazione.
Sempre un piacere.
GdM

Recensore Junior
14/06/22, ore 10:06
Cap. 26:

Carissima Capo Rouge, 
alla fine questo tempo ingannatore di anime si è riallineato al tempo degli eventi del racconto. 
L’incubo è diventato realtà, la scelta di André di separarsi da lei e percorrere un’altra strada ha recato una conseguenza drastica e definitiva come la morte. Ogni scelta ha la sua conseguenza, chissà però se André immaginava che, l’allora remota, possibilità di morire si sarebbe davvero trasformata in realtà. Sappiamo però che André sarebbe voluto tornare per rivedere lei, Oscar.
Realtà alla quale siamo, a tratti e come se fossimo in una continua lotta con lo stato cosciente, ricondotti dalla dimensione del sogno misto a quella del ricordo forse non più a colori ma in bianco e nero, un po’ sbiadito ma sempre presente e vivo. La voce calda di André che ci riporta alla loro storia rassicurando noi ed Oscar che loro sono nati per vivere quella Storia e quando qualora si decidesse di allontanarsi si amerebbe comunque “senza ragione” fino alla fine del tempo.
Il capitolo è bellissimo, anzi credo che finora e tra tutti è il più bello, la conferma della morte di André ci lascia nel cuore l’inevitabile senso di vuoto ma io mi aggrappo alla piccola e grande speranza che lui sia vivo, alle sue parole, perché la loro Storia vale la pena di essere vissuta sempre ed ogni volta.
Grazie per questa Storia meravigliosa.
A presto.
PrincessLena 

Recensore Veterano
12/06/22, ore 14:06
Cap. 26:

Allora, il tempo corre… è scorso senza che lei quasi lo avvertisse, come vento che accarezza le onde, come sabbia tra le dita.
Quasi non lo ha avvertito il tempo lei, come se tutto si fosse fermato in attimi che racchiudevano una vita.
Il tempo fermo… cristallizzato in ricordi di una vita che appare lontana, eppure la sola possibile.
Frammenti di sogno a riportare alla mente che lui era stato lì, anche quando era sembrato non esserci.
Il tempo trascorso a dirsi che non era importante ciò che faceva lui, mentire a se stessa per non ammettere che lui era importante.
Anche quando aveva scelto di separare le loro vite, lui era rimasto lì.
Uniti ma sempre divisi, nonostante il tempo che ha continuato a scorrere seppur restando fermo nell’attesa di lui.
Come un’eco dolce, torna una sommessa promessa. Insieme, qualunque cosa accada.
Perché non era stato il destino a separarli, erano state le scelte di lui, scegliere a volte è condanna.
E il silenzio incombe sulla scelta, è l’unica voce che si finisce per ascoltare il silenzio ,per non sentire la voce che parla di lui.
Il tempo scorso a dirsi che il viaggio era per trovare l’altro… tempo in cui lui non c’era più.
L’altro il cui tempo ha mitigato il ricordo di un amore impossibile, come rugiada che scompare al primo raggio di sole caldo del mattino, con la voglia di avere altro tempo per un altro amore.
Ritrovare l’altro e comprendere che un solo nome era importante. Che il destino di lui, ciò che era stato, era importante. Che il destino aveva creato la loro storia e le scelte non potevano cambiarla.
Era tardi… il tempo che si era fermato nel passato, lei aggrappata alla speranza, alla vita che era stata, al tempo in cui lui era. Lei era rimasta immobile, sospesa nell’attesa e nella solitudine.
Era tardi… sarà totale il silenzio, l’animo spoglio come gli alberi feriti dall’autunno.
Troppo tardi…

Nuovo recensore
10/06/22, ore 06:06
Cap. 26:

Ciao Capo Rouge, che meraviglia anche questo nuovo capitolo!
Non si può non rimanere a bocca aperta di fronte a questa Oscar che con tanta fatica e tenacia raggiunge la meta (lo sarà davvero?) del viaggio che ha voluto intraprendere per andare a cercare André e, in fondo, anche se stessa. La convinzione profonda che fosse vivo sembra però rivelarsi un'illusione… Non possiamo che attendere il seguito per scoprire se (o forse è meglio dire come) la Storia che li lega sia più forte del tempo che scorre. Quel falco che dall'alto la segue da quando è arrivata all'Hudson ricorda molto la colomba sopra il cielo della Bastiglia il 14 luglio….Nella colomba ho sempre pensato lei abbia visto André che la chiamava verso un mondo di pace. Spero che questo falco non anticipi lo stesso tragico finale… Tremendo sarebbe per loro lasciarsi senza nemmeno aver avuto la possibilità di rivelarsi il proprio amore….
Spassoso l'incontro con i tre soldatini che nonostante i fatti accaduti sulla nave hanno un ricordo positivo di André, mentre sembrano definire proprio Fersen un Demonio!
Complimenti vivissimi, come sempre, per la fantasia e per la sensibilità e la bravura nel tratteggiare ogni singolo movimento e parola dei personaggi!
Grazie infinite del tempo che dedichi a questa Storia e anche a chi la legge! Non voglio metterti fretta, ma: A presto! Ciao

Recensore Veterano
10/06/22, ore 00:00
Cap. 26:

Immensa Capo Rouge,
stavolta non è la rivolta a correre, ma il tempo! E mai titolo fu più esplicativo.
In questo viaggio verso e attraverso un nuovo continente, e nei meandri della mente e del cuore, Oscar riesce finalmente a trovare i compagni di André e lo stesso Fersen. E proprio da Fersen ha la terribile conferma della sua morte, che ormai parrebbe certa; anche se non ho trovato la stessa risolutezza, riguardo al destino del Grandier, nelle parole dei suoi compagni: il giovane Gustav Dumas - trovi sempre dei nomi fantastici per i tuoi soldatacci! Potrebbe essere un plausibile antenato! -, infatti, ci dice che lui, "il dannato soldato che non c'era più - aveva osato tutto, aveva accettato di servire il demonio, era sceso all’Inferno". E so che quando si parla di inferno e di demoni, tu tiri fuori il meglio di te!
Per ora Oscar non sa ancora quasi nulla sugli ultimi anni di vita del Grandier. Io spero sempre in un colpo di scena, perché la Storia non potrà mai cambiare per due anime predestinate come loro. Il mio cuore spera in un rientro in stile "Revenant".
Oscar in America ritrova un Fersen che è l'ombra di 
sé stesso, dell' innamorato senza speranza partito dalla Francia, e che ormai pensa alla sua amata Regina in maniera platonica e nostalgica, mentre Oscar è lì, presente e libera. Penso proprio che Fersen darà del filo da torcere a Girodelle. Se dovessi tifare per uno dei due, sceglierei il secondo. Ma l'amore non si può decidere a tavolino. 
Sono già in attesa del prossimo aggiornamento mensile.
Intanto, come sempre, grazie di tutto.
Un caro saluto,
G.

(Recensione modificata il 10/06/2022 - 12:06 am)

Recensore Junior
09/06/22, ore 21:16
Cap. 26:

Ciao Capo Rouge,
ciò che sembra forse non è; ciò non è forse sembra essere.
È sempre questa la sensazione che provo nel leggere la tua storia, le congetture sono impossibili.
La cavalcata di Oscar verso il forte, accompagnata dai suoi pensieri, dai ricordi fermati in un tempo che è ormai lontano, è stata molto emozionante.
André non è presente, ancora non si conosce la verità su ciò che è successo, eppure è sempre lì a dominare la scena, nei pensieri e nei ricordi di Oscar, sembra non esserci invece c’è.
Speravo che Dante, Marcel, Gustav e Alain fossero ancora vivi, che non fossero finiti in una lista tra tanti nomi ignoti ad Oscar, speravo di ritrovarli in qualche battaglia, fortunatamente sono al forte e la loro sorpresa nel vedere quello sparuto e variegato convoglio è grande.
Si ritrovano davanti il bel damerino che aveva movimentato la loro ultima notte a Brest, è bello come lo ricordavano il damerino e dimostra di avere anche un carattere da non sottovalutare.
Pretende i nomi di quei soldati così irriverenti, rivela il suo nome che non è sconosciuto ad Alain, il nome che André aveva sussurrato in quelle tragiche ore.
Sembra un damerino ma è un ufficiale di Sua Maestà, ciò che ai quattro soldati era sembrato vero, seppur molto confuso, ora è completamente diverso.
Oscar sembrava essere partita pensando di ritrovare Fersen, che fosse lui la spinta che aveva guidato i suoi passi, perché la verità sul destino di André era una parte di ciò che lei cercava, bellissima la sua ammissione, o per meglio dire la presa di coscienza, di aver cercato di ritrovare André in tutto quel tempo.
Purtroppo la verità emerge dalle parole di Fersen, ma anche da quelle dei soldati, sembra che Oscar sia arrivata in America solo per aver conferma di quella notizia che toglie ogni speranza di avere risposte, di comprendere, di rivedere André.
Ormai è troppo tardi anche per i quattro soldati, perché André non potrà dare risposte alle loro domande, possono solo continuare a fare congetture su quanto hanno visto a Brest.
Sembra che davvero André sia morto, ma forse ciò che sembra non è. Almeno è la mia speranza.
Grazie
Ipazia

Nuovo recensore
09/06/22, ore 14:45
Cap. 26:

André è morto..... e come farà adesso Oscar a sopportare questo immenso dolore, proprio ora che la solitudine le opprime sempre di più il petto lasciandola senza respiro .
Si perché, da quando André se ne è andato, ad Oscar manca l' aria, sente che il tempo si è fermato in quell'ultimo battito di cuore il giorno che l'ha baciata prima di salire sulla nave che l'ha portato lontano da lei , e lei da allora vive di quell' ultimo battito , perché è solo in quel pulsare del cuore che Oscar sentiva di esistere .Tutto è rimasto immobile come se il tempo si fosse cristallizzato in quel momento nell' attesa di ritrovarlo, in quanto la vita era tale solo quando c'era lui, mezzo passo dietro di lei.
Era partita per la America convinta di ritrovarlo vivo, ma Fersen ha distrutto ogni speranza di far ripartire quel tempo rimasto immobile da quando André l'ha lasciata sola .
Io credo, ma non sono sicura , che Fersen le abbia detto la verità, perché in caso contrario anche André dovrebbe trovarsi all accampamento con gli altri soldati ,smentendo così quella che potrebbe sembrare una crudele menzogna del conte, a meno che Fersen sia convinto davvero della morte di André perché parla di una lista di nomi n cui è inserito anche il suo.
Comunque qualcosa deve essere successo, ci deve essere una spiegazione. Chissà dove si trova e se è ferito!! Questa storia diventa sempre più emozionante e non vedo l'ora di scoprire la verità perché ANDRÉ È VIVO !!!! ma io non ce la faccio con questo peso sul cuore fino al prossimo aggiornamento. Cara Capo Rouge non farci attendere troppo a lungo ti prego!!. Ti saluto con affetto e ti faccio i miei complimenti per la tua bravura e il tuo stile .Ciao D.

Recensore Master
09/06/22, ore 11:22
Cap. 26:

Cara Capo Rouge, ti attendiamo sempre con curiosità, per poterci immergere nelle atmosfere che il tuo racconto ci sta regalando. E mentre il tempo corre noi siamo rimasti in attesa.
Corre il tempo in maniera differente per ognuno dei personaggi, ma per noi lettori è giunto il tempo della deflagrazione finale, con la sconvolgente verità spiattellata ad una Oscar sofferente, già provata dal lungo viaggio, da quello che le era capitato, dopo aver deciso di recarsi nel nord per portare il suo carico di armi e denaro, dai continui pensieri che in questo tempo non l’hanno mai abbandonata e che le si riproponevano nei momenti più impensati, a farle compagnia, a rammentarle qualcuno che c’era sempre stato, che era sempre stato a mezzo passo da lei, dietro alle sue spalle, ma sempre presente. Ora quell’affermazione le ha gelato il sangue, e non può, e non vuole credere, che sia la realtà delle cose, non dopo tutto il tempo passato a cercarlo, dapprima in se stessa, accorgendosi che era sempre stato in lei, e poi per luoghi fisici, aspettando solo di poterli raggiungere, poiché raggiungendoli avrebbe raggiunto lui, André.
Le parole del Conte di Fersen sembrano far calare un definitivo sipario su qualcosa a cui lei non aveva, con forza, voluto assoggettarsi. E, anche in questo caso, il tempo è scorso, poiché quella morte è accaduta mesi prima, forse proprio quando anche lei aveva, fortunosamente, saputo la notizia dagli elenchi giunti in Patria, che l’avevano fatta impazzire, tanto da voler affrontare un viaggio, come quello affrontato, per sincerarsi che gli elenchi mentivano o riportavano un errore. E ora come poter andare avanti, proseguire, oltre che il viaggio, la sua missione, soprattutto la sua vita, alla luce di quella devastante verità?
Ma prima di essere giunti a questa ferale notizia, abbiamo affrontato il viaggio di tre donne e una piccola scorta per i territori americani, assaporandone la bellezza, che tramite le tue descrizioni di ambientazione, con i suoni, la natura, gli animali, è parso anche al lettore di trovarsi in quei luoghi. Talmente coinvolgente l’ambientazione che mi ha riportato alla memoria alcuni fotogrammi tratti dal film “L’ultimo dei Mohicani”.
E, in questo tratto di viaggio, assistiamo al ferimento di Oscar che, caparbiamente, deve e vuole raggiungere la sua meta, per ricongiungersi al Conte di Fersen, portare le armi e il denaro e sperare di porre fine alla sua ricerca. E infatti al campo vi giungono, stanchi e provati, venendo accolti dallo stesso drappello di soldati incontrati a Brest. Oscar li ricorda molto bene e anche loro riconoscono il damerino biondo che era stato il compagno di una notte di colui che non c’è più. Sconcerto masticato da tutti durante quell’incontro. Ma sconcerto anche quando Fersen apprende che il Colonnello delle Guardie Reali francesi sia in attesa fuori dalla sua tenda. Di sicuro non pensava di ritrovarsela davanti dopo il saluto al porto di Brest. Un po’ impacciato il loro ritrovarsi, con Oscar che è stravolta per svariati motivi, mentre il conte vive quel momento che sembra riportarlo al mondo, accanto ad una persona che stima, a cui vuole bene e a cui è legato. Finalmente non si trova più confinato ai margini di un’esistenza che sembra essersi arenata in quell’avamposto del nord, dimenticato dalla guerra che si sta svolgendo a sud, precludendogli, per quanto accadutogli, di poter essere e diventare un eroe. Le prime parole, dopo i saluti, sono per la regina, per sapere di lei, anche se la donna tanto amata un tempo, pare essere diventata un piacevole e caro ricordo, poiché non ne parla come se provasse ancora la bruciante passione di un tempo, ragionando che, forse, la lontananza ha portato chiarezza di pensiero e di sentimenti e che questi ultimi, forse, potrebbero essere destinati ad un’altra donna che magari li ricambierebbe. Ma sulla punta delle labbra di Oscar c’è solo un nome che preme per uscire, quello di André, per tacitare la mente in subbuglio e poter finalmente quietare l’animo ramingo che si era posto alla sua ricerca.
Ma l’arrivo del damerino biondo ha provocato un terremoto anche fra i soldati, i quali tornano indietro a quella sera e cominciano, insieme ad Alain, a ragionare su tutto quanto era accaduto e su tutte le parole pronunciate prima, durante e dopo, l’incontro con quella che ora sanno essere una donna, una bellissima donna, domandandosi il perché una donna fosse un soldato e, soprattutto, perché una donna soldato si fosse sobbarcata tutto quel viaggio, dai risvolti imprevedibili in quanto zona di guerra, se non per uno scopo ben preciso e che poteva anche esulare dalla missione vera e propria. Uno di loro resta però perplesso dal comportamento tenuto dai due nella tenda del conte e da alcune parole che è riuscito a catturare ascoltandoli e osservandoli.
Tornano alla mente dei soldati, ma in particolare di Alain, alcune frasi di discorsi fatti insieme ad André, circa la notte trascorsa a Brest, per poi concludersi con il bacio al porto che tutti loro hanno potuto vedere.
Ora resta da comprendere la motivazione, non solo della “presunta” morte di André, anche perché ancora non ci credo proprio come gli altri lettori, ma del perché André si sia allontanato da Fersen, il quale ne aveva fatto il suo segretario personale, dopo quanto gli era accaduto con quel pestaggio selvaggio che aveva fatto temere tutti per la sua vita. Vita che Fersen doveva preservare per una promessa fatta a qualcuno.
Continuiamo ad affidarci alla tua fantasia per il prosieguo, che spiegherà sicuramente i risvolti rimasti per il momento ammantati da un velo di nebbia, dopo aver creato, con questo passaggio, un autentico tuffo al cuore.
Sempre complimenti e un caro saluto.

Recensore Junior
09/06/22, ore 10:52
Cap. 26:

E dunque mia carissima Capo Rouge siamo così arrivati ad un punto cruciale della storia.
Scrivo questo mio commento cercando di ignorare quel dato di fatto che disgraziatamente tutti in questo capitolo sembrano confermare. Dato di fatto che cerco di tenere lontano dalla coscienza, come una bambina capricciosa ed ostinata, scacciandolo come una mosca fastidiosa e silenziosa ma che non riesco a battere sul tempo e schiacciare, cerco quindi di pensare ad altro.
André è morto e faccio persino fatica a scriverlo, non voglio credere alle parole di Fersen perché tale scenario, questa verità, fa troppo male 😢😢.
La conferma mi ha veramente tramortita, è stata una batosta tremenda.
Fatta questa dovuta premessa (perché non potevo ignorare il fatto del giorno) ti faccio i complimenti (quelli che non mi stancherò mai di farti) per l’ennesimo strepitoso capitolo che ci hai regalato, per come è scritto ed anche per quelle emozioni potenti che mi ha fatto provare.
Comunque cerco di riprendermi, mi faccio forza e provo a rimettere in ordine i pensieri. Il capitolo in verità è molto spassoso, il siparietto tra i soldati (quasi “soldatini”) Oscar e la verità è da tramandare ai posteri così come lo sono anche le “perle” di Fersen.😊 
L’incontro tra i due è stato toccante, e mi aspettavo che fosse proprio così, un momento, subitaneo, di ristoro per entrambi, specialmente per questa Oscar indomita ma stremata, provata dal viaggio, dai dubbi ma anche dalla speranza sfiancante.
Meravigliosa è l’ammissione che lei fa a se stessa quando si ritrova davanti a Fersen arrivata alla conclusione della tappa (perché me è solo una tappa, mi rifiuto di credere che la corsa finisca qua) e bellissime le ammissioni che il Conte concede a se stesso e regala a lei. Bellissima è anche quella voglia matta ma naturale di abbracciarla.
Il tempo però ha ripreso a scorrere e non ti nascondo che il futuro mi preoccupa specialmente perché non si conosce il destino, chiedo scusa, non si conoscono le scelte, che quel futuro riserva.
Ti seguo sempre impazientemente, a presto spero 🙏
Gattinapelosa 😻

Recensore Junior
08/06/22, ore 20:35
Cap. 26:

Sono stata catapultata in quelle terre lontane, aspre e selvaggia, come erano e come, per certi versi, sono ancora, per osservare i colori di un’estate che cede il passo all’autunno, con i silenzi della natura che sono diventati quelli di Oscar, inghiottita in una solitudine sempre più totale.
Il viaggio, metaforico e non, è stato lungo, anche se a me è apparso breve, sempre con André ad accompagnare i pensieri di Oscar.
Mi è piaciuto molto ritrovare i soldati incontrati fuggevolmente a Brest, che hanno accompagnato il viaggiò di André in nave, chissà cosa sarà successo al loro arrivo in America, ora sono completamente spiazzati nel ritrovarsi difronte il damerino.
Quel damerino che tante congiunture, domande e illazioni aveva sollevato tra loro, ora ha un nome, un ruolo, un casato e, soprattutto, ha, grazie alle parole di Fersen, svelato la sua vera identità.
È inevitabile che tale rivelazione porti tra quei soldati, in Alain soprattutto, altre domande, altre congetture.
È veramente cambiato il cuore di Fersen? Difficile dirlo.
Non posso credere che André sia morto realmente, che la loro storia sia finita in una terra lontana.
Ora l’impazienza per conoscere il seguito non può che aumentare.
Ortensia 🌸

Nuovo recensore
08/06/22, ore 20:19
Cap. 26:

Ciao Capo Rouge,

"La nostra Storia, qualsiasi sarà il pittore, qualsiasi sarà lo scrittore, chiunque penserà a noi e a chiunque noi rivolgeremo lo sguardo, sarà sempre la stessa...."
credo rifletta il pensiero di molti di noi che ne leggiamo e scriviamo.

Entrando nel particolare del capitolo che scriverti..
bella la parte iniziale, ho un debole per le avventure e mi sarebbe piaciuto che la parte dedicata al viaggio durasse più a lungo.. comunque non è detto sia finita!

Poi quando leggevo dell'incontro-scontro con i soldati.. ridevo sotto e sopra i baffi immaginandomeli a scoprire, con una bocca tanto aperta da farci entrare le mosche, ogni volta e per ben tre volte i mille volti di Oscar.
Quando si incontrano e prima ridono del damerino.
Quando metabolizzano che da ridere c'è ben poco scoprendolo un nobile ed un ufficiale.
Poi il gran finale con Renard che origliando scopre, e tutti gli altri per lui, che si tratta pure di una donna ed il cerchio si chiude anche sul grande assente.

Hai tratteggiato una Oscar che giganteggia in ogni scena e che trovo risplendere della stessa luce dell'anime nell'atto di presentarsi e metterli in riga.

Quel finale però.. temo come nell'anime possa spezzarla.. non so che sperare.
Andrè morto è un brutto colpo e se lo fosse senza appello rischia di spezzare il cuore a molte lettrici.. anche mantenere il pathos raggiunto finora sarebbe impresa ciclopica ma darebbe ancor più spessore alla storia.

Di Fersen, Girodelle ed Alain, te ne parlerò nei prossimi capitoli-- questo è stato superbo.

LaCittaVecchia

Nuovo recensore
08/06/22, ore 17:01
Cap. 26:

Finalmente un altro capitolo che ho divorato in tutta fretta sperando sempre di poter leggere di André e alla fine che fai?Mi vorresti far credere che André è morto, no non ci sto ,solo che ora dovrò aspettare per sapere la verità ,perché qua se non si vede il corpo non si crede. Brava come sempre a descrivere i paesaggi gli stati d’animo di ogni singolo componente brava brava brava

Recensore Master
07/06/22, ore 12:17
Cap. 26:

André morto? non esiste proprio ..voglio ' vedere il cadavere' cara Annalisa. Brava come sempre, un caro saluto.