Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
09/11/22, ore 15:58

Ciao Capo Rouge,
la caduta nel burrone è stato un altro tassello del puzzle che ora cambia ancora una volta il suo disegno ma, quel burrone che rappresenta l’abisso interiore in cui Oscar è caduta, le regala il tempo di poter pensare a ciò che è successo in quei tre anni di assenza di André.
Mentre il corpo riprende le forze, Oscar deve affrontare un altro abisso molto più pericoloso, quello della sua mente e stavolta si trova in mano tanti tasselli, alcuni dei quali restano dei dubbi nella mente, altri diventano vere certezze di ciò che è stato il suo rapporto con André.
Fuori dal rifugio, André appare come una allucinazione, forse è la visione di un desiderio nascosto e recondito, ma si rivela poi reale, solo un po’ diverso fisicamente da come Oscar lo ricordava fino a quando riacquista la giusta dimensione.
Nei primi capitoli una certa freddezza, quasi un distacco emotivo era stato evidente nel comportamento di André, io l’avevo attribuito ad una gelosia latente nei confronti del conte di Fersen, così come appariva una rabbia, ugualmente latente, anche nei confronti di Oscar alle prese con il suo amore per il conte, gelosia che, forse sopita, morde ancora.
Probabile che le cose siano cambiate nel loro rapporto, ciò che è successo a Ponta Delgada ha sicuramente lasciato segni profondi e non solo sul corpo, probabile che il rapporto vada ricostruito.
André l’ha salvata, curata, sentire il nome del conte di Fersen durante il delirio di Oscar è stato un colpo non indifferente per lui, sicuramente anche il timore che Oscar provi pietà per lui è un sentimento che pervade e che non piace ad André. Nonostante tutto però sembra che l’amore per Oscar sia rimasto immutato.
Il giovane falco sembra voler proteggere André, forse percepisce che Oscar è il motivo che fa soffrire il suo padrone.
Oscar e André dovranno parlare e superare le barriere che la distanza ha creato tra loro, per ora assistiamo ad un cambiamento da parte di Oscar, vuole André accanto a sé ed è il tassello del puzzle che illumina tutto il disegno creato finora.
Il tuo disegno illumina il capitolo.
Ipazia

Recensore Junior
08/11/22, ore 19:36

Cara, cara Capo Rouge,
eccomi ci sono pure io! Una tragedia vera perché nella foga di aprire il capitolo mi sono auto-spoilerata! Cioè,mi spiego, sono corsa giù in basso, cosa che non faccio mai e, ancor prima di leggere la prima riga, ho visto 👀 il disegno! Mi hai tirato un brutto tiro con quell’ André del ritratto, meraviglioso e vivo a tal punto che i suoi lunghi capelli mi è sembrato uscissero fuori dal “foglio” virtuale.
E che meraviglia il chiaroscuro della neve tra mantello e chiome, anche pennute e “pure”😻! E poi quel profilo gentile e sereno!!
Vivo, André è vivo, e di questo ti sono infinitamente grata perché la loro storia non poteva finire prima di essere iniziata.
La  presenza di André attiva sulla scena di questo racconto mi era mancata tantissimo e per troppo tempo, per questo motivo è stato ancora più bello riascoltare la sua voce senza il tramite di una (seppure bellissima!) lettera.
Mi è piaciuto il momento in cui i loro sguardi si sono incrociati per la prima volta dopo oltre tre anni e mi sono emozionata al loro primo contatto, così come anche al loro primo “scontro”.
Il capitolo è tutto loro dopo tanto tempo, e per una volta posso dire di non aver sentito la mancanza dei due gentiluomini venuti dalla Francia, grandi assenti tra queste pagine, che mi hanno accompagnata finora e fatto dannare per la durata ti tutta la storia 🤪
Mi sono innamorata ancora di André così bello (dentro e fuori,  nonostante lo abbiamo ritrovato con l’aggiunta della cicatrice)  e umanissimo, con le sue sicurezze e con le sue incertezze.
Mi sono emozionata nel constatare che Oscar, nonostante le tribolazioni e le mille peripezie, e divenuta più forte. 
Ho amato il loro riavvicinamento cauto e ancora fragile, lontano anni luce dai sentimentalismi eccessivi che i ricongiungimenti troppo spesso ci regalano.
Il margine ampio lasciato alle possibilità (e ne vedo tante!) di sviluppo della trama è un ben di Dio che mi terrà impegnata e incollata alla lettura di questa storia MERAVIGLIOSA, chiedo scusa del gridolino isterico. Umilmente scusa!
Ti auguro una buona serata, ciao e grazie e a presto!
Gattinapelosa 😻

Recensore Junior
08/11/22, ore 19:09

Carissima Capo Rouge, mi scuso immediatamente per il ritardo assurdo del mio commento ma una settimana piena di impegni mi ha tenuta lontana dalla usuale seconda lettura che mi è necessaria non solo per capire ed elaborare bene il contenuto dello scritti ma proprio per godere appieno della tua scrittura.
È troppo scontato dire che sono felicissima del ritorno di André, che tra le altre cose mi aspettavo avvenisse prima o poi’, ciò che invece non mi ero immaginata è il modo in cui è avvenuto. Una specie di ritorno doppio dove il primo avviene in una dimensione dolce e notturna, quasi da sogno, e il secondo in quella diurna e reale, come se il buio avesse dovuto mediare le asperità della luce.
Nelle righe ho ritrovato un André “ombroso”, quello che ha sempre seguito la sua luce, che si preoccupa e si prende cura dell’amata e che, anche qui, sa tutto, André che vede e che prevede, che sa quello che forse (?) non dovrebbe.
Un André “ombroso” anche perché provato dal “viaggio” della vita, dalle esperienze vissute e dalla lontananza patita.
Oscar invece, sempre fedele a se stessa, incarna qui la figura della luce che scalda, supera anzi se stessa, i suoi silenzi atavici e si scrolla di dosso quella cecità nei confronti di André di cui storicamente molti l’hanno incolpata. Una Oscar che splende come questa tua bellissima storia.
Bravissima!
Buon proseguimento.
PrincessLena

Recensore Master
08/11/22, ore 18:03

Oscar ha dovuto ritrovarsi ferita in un angolo sperduto e gelido del Nuovo Mondo affinché potesse comprendere le motivazioni delle proprie scelte.
In Francia, poco più che adolescente, in una vita che adesso pare tanto distante da sembrare altra e precedente, aveva scelto di essere ciò che aveva voluto senza costrizioni, resa libera però dalla decisione di André di lasciarla a sua volta scegliere da sola chi essere, di decidere come condurre la propria vita.
Solo adesso Oscar può comprendere anche le motivazioni dell’assenza impostale da André, una assenza che era diventata per lei un pensiero fermo, diverso e mobile, che l’ha portata a compiere altre scelte, fino a ritrovarsi qui, fino al punto di averlo inseguito e di non aver mancato all’appuntamento con il rincontro.
André non era stato solo il sogno e l’incubo febbricitante di lunghi anni, adesso si rivela essere vivo ma uomo disilluso e ferito.
È stata l’assenza ad averlo cambiato, ma il suo amore no, non è mutato, non può sapere André che anche Oscar è cambiata, sa solo ciò che immagina di conoscere e si corazza con la freddezza e la rabbia.
Nelle loro parole, in quel loro affrontarsi come quando erano bambini, pronti a sferrare colpi senza riguardi, si ritrovano, il tempo trascorso, tutto il dolore, i sensi di colpa, la rabbia ma anche quelli che loro stessi erano e che ancora sono.Niente si è perduto di loro.
Ci sarà da inseguirli in questa loro fuga dentro l’altro, magari spiandoli dall’alto con l’occhio acuto di Pur, immaginando ancora che saranno guidati dal volo di un falco come è già successo ad Oscar nella sua scelta inconsapevole di non essersi voluta arrendere ai suoi inseguitori. Li osserveremo nuovamente con lo sguardo del rapace, lo stesso che ha ricondotto Oscar ad André al punto dove sono arrivati, dove siamo arrivati, anche difronte a questa richiesta di restare, che Oscar pone ora, con ritardo, ma con nuova consapevolezza di sé.
E l’unica vera consapevolezza che ha Oscar è di volere André accanto a sé. Tutto il resto può aspettare.
Anna

Recensore Veterano
07/11/22, ore 21:47

Giunge il presente dunque, lo sconquasso di futuro anteriore imbrigliato di passato non ancora accolto. Arriva in punta di piedi orchestrato sul freddo riverbero di un teatro d’incanto, perduto negli occhi  fissi al cielo d’altrove e remoto, adesso solo a un passo piegato e in ginocchio. 
Fuori, il bagliore invernale del volto antico e immobile, gelato di solitudine, dentro, il trionfo sulla morte del cuore anche se non è poi vero che si muore sempre una sola volta quando la vita si mostra di spalle. Resta allora, alla carezza di marmo sul cristallo, curare la sofferenza viva, unico azzardo a raccogliere ciò che è morto, con la mano calda e sicura che conduce a riveder le stelle, col fiato sempre in sospeso per non ammazzare le farfalle,  stavolta all’infinito, ché si ha contezza di essere ancora vivi, almeno quello!
Grazie come sempre, 
Minaoscarandre 

Recensore Junior
06/11/22, ore 17:26

Quando penso di aver letto un capitolo bellissimo, ne pubblichi un altro più bello, dove accade ciò che abbiamo aspettato di sapere.
il risveglio di Oscar è dolce, in quel piccolo rifugio fatto di calore, le sue ferite fisiche lentamente hanno il tempo di guarire.
La sua mente ha il tempo di elaborare i fatti di cui è venuta a conoscenza e di capire molte cose sul suo rapporto con André.
André è stato sempre il suo punto fermo, Oscar ora ne è consapevole, sempre presente nella sua vita, è stato determinante nelle scelte che ha compiuto, senza bisogno di suggerirle nulla.
Quando Oscar è caduta in quel crepaccio ho pensato che sarebbe finita nuovamente prigioniera degli indiani, le cui intenzioni erano difficili da decifrare, invece si è ritrovata libera.
Quello che era sembrato un sogno si è rivelato realtà, André l’ha salvata e curata .
André è cambiato nel corpo e nello spirito, l’unica cosa immutata in lui è l’amore per Oscar, la partenza, il tempo trascorso, nulla hanno potuto contro un sentimento così grande.
La freddezza di André è comprensibile, tutto il suo atteggiamento riporta al conte di Fersen, perché i malintesi non sono chiariti ma aumentano.
Davvero un capitolo bellissimo, il loro incontro ha ancora molto da raccontare.
Ortensia 🌸

Recensore Junior
06/11/22, ore 15:18

Leggiamo finalmente del ritorno di André ed è un ritorno che gela e allo stesso tempo scalda il sangue. Un ritorno che proietterà, come un razzo, la storia verso una dimensione ancora nuova e diversa e con questa Oscar (stupenda!) ormai consapevole.
Capitolo proficuo, dove abbiamo appreso il nome del falco e con esso forse anche il “mistero” del  titolo della fanfiction. Un tarlo che scava da sempre, dall’inizio del racconto e tuttora, nei meandri dell’immaginazione, tanto che, usandone un pochino, si potrebbe addirittura dire che stato André a dare il nome alla storia stessa, particolare che trovo molto suggestivo. 
È evidente però che i contraccolpi della vita gravano in maniera naturale e inevitabile sull’uomo André che perciò appare impegnato in un classico meccanismo di autodifesa, non più un intoccabile semi-dio ma un uomo che ha sofferto e non vuol soffrire di nuovo.
Non so quanto sarà difficile e in salita la strada per Oscar alla scoperta di quest'uomo sopravvissuto lontano da lei, ma pare, per nostra gioia e fortuna, che sia già sulla via giusta.
Consapevole che chi ben inizia è a metà dell’opera aspetto con fiducia il prossimo capitolo.
È sempre un gran piacere leggerti, grazie
GdM 
(Recensione modificata il 06/11/2022 - 03:20 pm)

Recensore Master
06/11/22, ore 13:44

Ogni tua storia non racconta solo eventi immaginati che un autore di fan fiction fa vivere ai personaggi, non è un mero aggiungere situazioni che nella storia originale non esistono ma è anche raccontare la storia di uomini qualunque, di tutti gli uomini, che si misurano con le difficoltà, le gioie, e le sofferenze della vita di tutti i giorni.
Scegliere è una delle più grandi libertà dell’uomo e tu questa libertà l’hai immaginata per i personaggi che amiamo, essi hanno compiuto scelte che adesso li stanno portando lungo un percorso diverso alla storia originale. Queste scelte sono iniziate in un momento molto bello della storia cioè quando Oscar ha dovuto consegnare un messaggio da parte della Regina Maria Antonietta. Il messaggio è per l’uomo che la donna ha scelto di amare ma che la Regina non può scegliere di amare.
Il tuo descrivere il sentimento di una donna che ha dovuto piegarsi alla ragion di Stato, oltre ad essere molto emozionante, è anche sintesi perfetta di un momento storico che ha coinvolto un uomo e una donna che, per nascita, hanno avuto destini che non avrebbero mai dovuto incrociarsi, figuriamoci incontrarsi.
Le scelte libere o forzate, porteranno, a loro volta, i personaggi a percorrere strade che si incroceranno e si allontaneranno di nuovo.
André ha scelto di andare lontano, non di fuggire, ma di percorrere una strada diversa e la sua scelta è stata libera, nessuna costrizione o avvenimento avvenuto lo ha portato a questa decisione.
Ha deciso di partire per proteggere Oscar dal suo stesso amore, un amore così immenso che si è riversato limpido nelle lettere inviate alla nonna.

È nota, invece, quale fosse stata la motivazione che aveva condotto il conte di Fersen ad andare in guerra, troppo facile pensare che la ragione fosse stata una e unica e che fosse quella tanto “romanzata”, qui finalmente ne emerge anche un’altra non meno importante e che testimonia un tratto della persona che lui fu veramente, le pagine di Storia vera infatti riportano, come si evince anche qui, che partì anche alla ricerca di gloria personale che trovò/guadagnò.
Per Victor Clement de Girodel invece è stato più semplice scegliere non fosse stato altro perché lui non si è separato dalla donna che ha deciso di amare, hai descritto con il colore della veridicità la sua personalità complessa e intrigante e soprattutto la figura di un vero nobile aristocratico del Settecento che, magnificamente, a volte sfugge ad una comprensione lineare riuscendo sempre a essere ciò che non ci si aspetta.
Mi sono altresì soffermata a riflettere sul modo in cui Oscar appare e sente se stessa, se ella sia sola o piuttosto solitaria e ho percepito il cambiamento che avviene in lei, come inizialmente fosse solitaria nel suo cammino verso la comprensione di un sentimento che le sembrava alieno verso il Conte di Fersen, un sentimento destabilizzante e che la rendeva incapace di vedere ciò che le accadeva intorno, fino al punto di rendere André quasi uno sconosciuto, non riusciva più a comprendere chi egli era veramente, fino alla sua partenza che l’aveva colta impreparata, una partenza talmente inaspettata da averla indispettita. Quasi che lui avesse commesso un affronto decidendo di partire senza darle alcuna spiegazione .
Sola, Oscar lo diventava davvero nel preciso momento in cui scopre le lettere di André. In quelle lettere, in quelle poche parole che descrivevano la donna amata, Oscar non avrebbe potuto riconoscersi non avendo ancora completamente conosciuto se stessa.
Vedersi con gli occhi di André era come vedere un’altra donna e diventava difficile sovrapporre le due immagini, l’immagine descritta da André le era estranea, lontana da quella in cui lei si riconosceva.
Oscar a sua volta compiva, anche lei come gli altri, quindi la sua propria scelta di non accettare una realtà inappellabile e di cercare invece la vita che André aveva vissuto lontano da lei, libera di vedere davvero se stessa, anche attraverso le parole di André.


Vorrei anche esprimerti il mio apprezzamento per come hai tratteggiato Luigi XVI, il suo modo di pensare, anche di parlare, e il modo in cui guardava il mappamondo, egli che fu un grande viaggiatore immobile.
Nella missione che Luigi XVI affida a Oscar ho ritrovato ciò che fece realmente il Re, ripristinando il famoso Secret du Roi, Beaumarchais con le sue relazioni sul campo e con il suo ruolo di spia ed emissario del Re era stato importante per l’entrata in guerra della Francia. La decisione di dichiarare guerra all’Inghilterra in soccorso degli insurgents americani, mise il Re davanti ad una scelta etica e morale per lui difficile da prendere, e furono proprio i rapporti di Beaumarchais a convincerlo e a ripristinare, de facto, il Secret du Roi, determinando una svolta nella politica estera di Luigi XVI. Come da te descritto, la più grande aspirazione di Luigi XVI era quella di essere ricordato come un Re che aveva difeso la libertà di un popolo che aspirava all’auto determinazione.
Gli accadimenti che hanno finora coinvolto Oscar, sono importantissimi perché la stanno portando soprattutto verso la scoperta di se stessa, ogni sua scelta è un passo verso il suo vero io.
Continuo e continuerò a seguirti sempre.
Anna

Recensore Master
05/11/22, ore 21:07

Cara Capo Rouge, ci hai regalato un autentico colpo di scena, e non sai con quanta emozione ho letto questo capitolo, che tra l’altro attendevo con ansia mista alla solita curiosità, e che ho centellinato per non perdermi nemmeno una delle tante sfumature che vi sono racchiuse, e che sanciva il loro ritrovarsi. Ho sempre pensato, oltre che sperato, in una parte della mia mente, che André non sarebbe potuto morire lasciando così tante questioni in sospeso. E infatti, andando avanti nella lettura dei vari capitoli, pur non vedendolo comparire fisicamente, questa speranza è stata alimentata, in particolare quando hai fatto apparire il falchetto, come se fosse divenuto la vista di qualcuno e vegliasse su quel convoglio poiché vi era anche Oscar, almeno questo è stato il mio sentire.
Un ritrovarsi, il loro, straniante e particolarmente doloroso, ma d’altronde non poteva essere diversamente.
Oscar si ritrova ferita, però sa e sente di essere stata accudita, con gentilezza, amorevolmente, mentre si libra in un limbo fatto di pensieri, congetture, e un sacco di ricordi che si sovrappongono gli uni agli altri, mentre montano come una marea e tornano in superficie. Si dibatte tra sogno e realtà, poiché colui che ha visto, e che le sembra di aver riconosciuto essere André, dopo tanto peregrinare è finalmente lì in quel luogo sconosciuto e desolato.
La ricerca parrebbe essere finita, forse ora potrà avere le spiegazioni alle sue tante domande. Ma il loro approccio non è come lei se lo aspettava: troppo tempo è passato e ha scavato solchi profondi nella coscienza di quell’uomo, che un tempo conosceva, o le sembrava di conoscere bene, poichè sempre insieme avevano vissuto e avevano condiviso tutto, ma ora pare essere diventato estraneo. La osserva e la guarda, con sfida, con attesa, con timore o con cos’altro? André è distante, e lui lo fa a ragion veduta: troppa la paura di soffrire ancora e ulteriormente, poichè pensa che Oscar, quando sarà guarita, vorrà tornare alla sua vita, e lui resterà nuovamente solo. Non può permetterle di intrufolarsi troppo nel suo animo, il quale ha cercato inutilmente di dimenticarla, ma lei è una parte di se stesso, lo è sempre stata e sempre lo sarà e non c’è nulla che possa fare per estirpare dal suo cuore e dalla sua mente il suo ricordo. Per questo tenta con arroganza di tenerla al suo posto, di frapporre una distanza, perché comprende che, se solo le lasciasse un pertugio lei si impossesserebbe di nuovo di ogni suo pensiero, pensiero che ha addomesticato con così tanta fatica affinché non provocasse più dolore. Ma probabilmente anche lui vorrebbe sapere, anche se sapere potrebbe portare a nuove cocenti delusioni. Perché lei è giunta fin lì? Cosa l’ha spinta ad imbarcarsi in quella avventura? La risposta gira nella sua mente, poiché quando Oscar era febbricitante ha invocato il nome del conte di Fersen, non possono esserci quindi altre ragioni, e forse neanche le vuole conoscere. Per loro non potrebbe esserci alcun tipo di rapporto. La Francia è lontana ma la loro condizione non potrebbe ugualmente mutare. Lui è cambiato nel profondo, ma non sa quanto anche lei sia cambiata, quanto gli eventi di questi interminabili anni abbiano inciso su di lei.
Ecco allora che ingaggiano una lotta intestina per cercare di sapere, di capire, soprattutto Oscar, che ha attraversato l’Oceano solo perché non poteva arrendersi all’evidenza di averlo perduto per sempre, e poi, a maggior ragione, di poter essere stata la causa della sua morte. In tutto questo eterno tempo l’assillo nella sua mente è stato pressoché costante: ha provato a darsi delle risposte con i pochi dati che aveva a disposizione, cercando di ricomporre un mosaico fatto di troppi tasselli, e adesso che lui è lì la tiene a distanza. Non è da Oscar arrendersi. Ma la distanza pare essere profonda tanto quanto l’oceano che li ha divisi.
Intensi i momenti in cui entrambi, ognuno per conto loro, ritornano con il pensiero a quanto è accaduto. Scorrono come su uno schermo gli eventi di Brest con tutte le emozioni di quei momenti, nei quali sembrava di aver compreso determinate cose. Poi Ponta Delgada e il terrore di quanto poteva essere occorso, che però è ancora per lei un mistero, mentre per lui è una piaga dolente che porta ancora nel corpo e nello spirito e che non può permettere che lei ne venga a conoscenza.
In quel posto sperduto il tempo scorre inesorabile proprio come i granelli di sabbia che non si riescono a trattenere tutti nella mano, e loro sono granelli diventati diversi da come si conoscevano.
Sarà arduo cercare di ristabilire quel filo che li univa e li faceva vibrare come le corde di uno strumento perfettamente accordato che poteva sprigionare una melodia armonica. Qualcosa si è spezzato e riannodare i capi di qualcosa di danneggiato è compito difficoltoso, ma non impossibile, solo se entrambi saranno pronti ad essere finalmente aperti l’uno con l’altra.
Delicato ed inaspettato il nome “Pur” che hai assegnato al falchetto femmina, diventato compagno inseparabile dell’uomo solitario, che ora Oscar ha di fronte e del quale vuole ottenere ancora la fiducia.
Solo il tempo e la tua penna sapranno darci le risposte. Un grande passo è stato compiuto, ma molto dovrà necessariamente accadere, visto che gli altri personaggi avranno ancora la loro da dire e sono tutte persone dotate di spirito combattivo. Nessuno dei tanti si arrenderà: basti pensare a Girodelle, a Lua, senza dimenticare Madame Roma e la sua tessitura di vendetta sulla figlia del generale.
Capitolo emozionante che mi ha lasciato con l’acquolina in bocca.
Non posso fare altro che complimentarmi anche per lo splendido disegno e attenderti al prossimo passaggio, che magari riserverà ulteriori sorprese! Un caro saluto.

Nuovo recensore
05/11/22, ore 17:57

Ciao Capo Rouge e ben ritrovata!
I capitoli di questa Storia sono sempre talmente coinvolgenti e belli che li rileggo sempre più volte e con piacere. Rileggere più volte quest’ultimo capitolo, invece, mi è stato necessario innanzitutto per assimilarlo e comprenderlo, perché all’inizio mi aveva davvero disorientata.
E’ un incontro tra Loro dopo tanti anni e dopo tanto dolore e, ingenuamente, non me lo aspettavo così. Forse condizionata da altro ritorno che c’è nell’anime, inconsciamente me lo aspettavo più “teatrale”, “con i fuochi d’artificio”, sicuramente più “caldo”. Invece alla prima lettura è una doccia fredda!
La prima sensazione è che sia un incontro a cui manca Andrè ( almeno l’Andrè che io ho in mente). O meglio manca la speranza che ha sempre animato Andrè anche nei momenti più bui. E soprattutto manca in lui la capacità di leggere dentro O.: come può pensare che la loro lontananza e persino la propria morte le fossero del tutto indifferenti?
Rileggendo più volte il capitolo e riflettendo su Questa Storia mi sono convinta (forse sbaglio) che questa mancanza di speranza non sia tanto frutto del male che A. ha patito durante il viaggio; lui è partito perché convinto di non essere amato (e desideroso di non diventare un peso/sacrificio per O.) e questa convinzione non è mutata con il tempo, ma anzi sembra averlo annientato ancor più delle furia dei due energumeni.
Poi per molti altri aspetti è sempre Lui: per l’amore invincibile che nutre per Lei, per la cura che non riesce a negarle, per la volontà di proteggerla sempre anche da se stesso.
Dunque sbagliavo io leggere il capitolo alla luce dell’originale (o forse del modo in cui io sento l’originale). Capito questo, il disorientamento è passato… e non vedo l’ora di sapere cosa gli riserverà il futuro…
Oscar, invece, durante il viaggio è davvero “cresciuta” ed è meravigliosa: nonostante le tante maschere di A. che in molti/e le hanno proposto e nonostante la freddezza che lui vuole riservarle, non si fa confondere e si fida di quello che lui ha rivelato attraverso le sue lettere: il suo grande amore per lei.
Questa O. che si fa debole e gli chiede ripetutamente di restare e lo accarezza è davvero nuova e, per assurdo, talmente forte da far breccia nella corazza di lui.
Sembra quasi che i ruoli si siano capovolti: è lei che riesce a vedere dentro di lui e a guidarlo!
Dunque un altro capitolo da ammirare!
Bellissimi i dialoghi tra loro, come anche la parte iniziale in cui ci fai intuire il prossimo incontro attraverso il modo in cui O. finalmente trova pace nel sonno come era accaduto a Brest: la sola vicinanza di A., sebbene ancora celata, le è sufficiente per sentirsi al sicuro, anche in un luogo sconosciuto e apparentemente ostile.
Una sorpresa il nome del falco (forse bisognerebbe dire la falca dati i tempi, ma non mi riesce proprio!): non me lo sarei mai immaginato.
Complimenti davvero per la fantasia e molte grazie per l’impegno che ci metti, anche nel disegno…
A presto, ciao

Recensore Junior
05/11/22, ore 00:16

“In questo viaggio nell’infinità so che l’amore no, non passerà”

Credo alle parole di Utimo e penso che siano profetiche in questo capitolo del grande ritorno, anche di  buon auspicio nonostante la presenza di nuove e differenti difficoltà che il “trascorso” e il vissuto dei protagonisti, inevitabilmente, hanno portato a questo travagliato amore. Ci credo perché intravedo il suo segno dovunque, forse solo nascosto al momento da altri sentimenti altrettanto forti quali sono la rabbia, l’incredulità, la gelosia e la  passione. 
André è tornato e non può essere un caso mentre credo invece che l’amore non fosse mai partito.. 
Grazie e spero a presto con il nuovo capitolo.
Claudia 

 

Recensore Veterano
05/11/22, ore 00:01

Buonasera Capo Rouge,
In quest’ultimo capitolo è successo ciò che attendavamo da tanto tempo: Oscar e Andre’ si sono ritrovati. 
Andando con ordine: mi è molto piaciuta la rievocazione del primo episodio dell’anime, perché rende alla perfezione l’importanza del ruolo chiave di Andre’ nella vita di Oscar, dove lui si è sempre imposto ‘per sottrazione’: 
“Lui, dannato, aveva sempre avuto capacità di scompaginare le carte, disattendere ordini, rischiare la vita, ridurre o elevare tutto a una scelta. La più banale e più semplice”. Perché vivere è scegliere. Quanta saggezza nelle tue parole.
Proprio quando Oscar, giunta alla fine del suo lungo viaggio, ha deciso che vivrà (“Lui non c’era più ma tu sei viva”) Andre ricompare con il suo sorriso ed il suo sguardo lieve: ma è un Andre’ profondamente cambiato, come indurito e inselvatichito dagli ultimi anni che li hanno visti sperati. La violenza di Ponta Delgada l’ha profondamente segnato (Tienimi, Nascondimi, Aiutami) e lui crede ancora che Oscar sia giunta in America per ritrovare Fersen (per cui Andre’, giustamente, pare nutrire una certa acredine): infatti ritrova in lei tanti atteggiamenti e tanti gesti del passato, ma non sa quanto la sofferenza, provocata dalla sua assenza, l’abbia profondamente cambiata. 
Ma loro, in fondo, restano sempre gli stessi, perché oceani e continenti, pur nella loro vastità, non possono separarli.
“Non poteva fuggire da lei. Nessun posto sarebbe mai stato troppo distante, che lei era dentro, fin nel profondo della carne e poi giù nel vuoto nero dell’anima bianca, e dunque solo se avesse posto fine alla propria vita, lui si sarebbe liberato dell’ oscuro strazio d’amarla. Allontanarla, allontanandosi. Non era accaduto, non c’era riuscito”. 
E anche Oscar ormai sa che non potrebbe vivere senza Andre’; tuttavia non ha ancora pienamente realizzato di essere innamorata di lui. È certa solo del fatto che lui fosse partito a causa sua e del suo amore impossibile. Nonostante il sentimento reciproco di fondo, c’è ancora tanto da chiarire tra loro: tre anni lontani non sono pochi. 
Inoltre mi piace anche quando paragoni Oscar e Andre’ a due corde di uno stesso strumento, come due rette parallele destinate a non incontrarsi mai:
“Sempre vicini, eternamente distanti…” 
Luce e ombra, giorno e notte. Mi hai fatto ripensare a Ladyhawke, film che mi piace molto. È davvero nella storia è presente una “lady falco”: Pur, che ha avuto un ruolo chiave negli ultimi capitoli. 
Ho apprezzato anche il richiamo allo scambio dell’episodio 28, stavolta in un antro buio e in un altro continente:
“Il fuoco si stava spegnendo…non te n’eri accorta?”
“Dove sei stato?”
Inoltre anche in questa storia Andre’ è cieco dall’occhio sinistro: mi sembra di ricordare che  fosse rimasto ferito a seguito del pestaggio da parte dei due energumeni. Oppure è una conseguenza dell’esplosione?
Ora che i nostri si sono ritrovati sembrerebbe tutto in discesa, ma so che con te non sarà così ;-) anche perché Fersen, Girodelle e Madame Roma (e Lua!) sono ancora in America e hanno ancora delle carte da giocare in questa lunga partita.
Spero davvero di leggere altri capitoli così.
Complimenti e a presto,
Galla
(Recensione modificata il 05/11/2022 - 12:11 am)

Recensore Junior
04/11/22, ore 23:50

Ciao CapoRouge, la sorpresa è stata tanta in questo capitolo. Non tanto per la comparsa di André, che la sua presenza si intuiva nella storia, ma da quello che è diventato. Pensandoci bene era inevitabile che la sua personalità fosse stata intaccata dalle violenze subite su tutti i fronti, anche se nelle lettere mostrava la dolcezza di sempre. È evidente che vuole proteggersi da ciò che Oscar è in grado di suscitargli, l'amore per lei lo annienta e l'unica difesa è allontanarla considerando che la ritiene innamorata di Fersen. Ma forse questa volta lei gli dimostrerà che non è per il conte che si è spinta fino li e potrà curare le sue ferite interiori. Spero di leggere presto il prossimo capitolo di questa storia travolgente.

Recensore Junior
03/11/22, ore 20:07

La corda che credeva irrimediabilmente spezzata è lì. Lo era sempre stata. Lontana eppur vicina come non mai. Perché lontano dalla madre patria, senza la cacofonia degli obblighi e degli orpelli del rango e dell’etichetta, il suo suono, nel buio della solitudine, vibrava dentro di lei, flebile ma puro. Una vibrazione atavica ed ancestrale. Lo aveva sempre percepito senza sentirlo, soffuso accompagnamento alla sua esistenza.
E fa male ritrovarlo dissonante, quasi assente nell’ostinazione di non voler più far parte della stessa melodia.
Eppure nonostante il tempo dell’assenza, il dolore, le parole taciute, le scelte fatte, il destino li ha portati a vibrare nuovamente all’unisono.
Perché amare non è annullare il proprio suono ne’ sovrastare quello dell’altro, regola impossibile da contemplare nella vita precedente. Amare non è sovrapporsi all’altro per pietà o per obbligo.
E non è semplice accettare che il fato stira e tende la corda fino a far male e solo allora è pronta per suonare. Che la nota è unica ma che da sola non potrà mai generare un’armonia.

Cara Capo Rouge, mi sono librata in volo come Pur, bestia fiera e libera. Fiera e libera come colei che racchiude quella purezza che doveva rimanere inviolata.

E stavolta non potevo non condividere le vibrazioni che mi hai suscitato.

Con affetto.
Antirise

Nuovo recensore
03/11/22, ore 16:18

Sì sì sì sapevo che Andrea fosse vivo, di trovarlo così molto freddo però mi ha stupito perché prendersela tanto con Oscar ,certo ne ha passate tante ma anche lei e poi sentirla invocare il nome del conte durante il delirio della febbre di certo non ha giovato. Ora si inizia il conto alla rovescia per il prossimo aggiornamento controllerò come sempre ogni giorno perché qua di misteri da risolvere ce ne sono ancora tanti quindi aggiorna 🔜