Recensioni per
Pur
di Capo Rouge
Bellissimo e avvincente questo capitolo, in tutti i suoi dialoghi/scontri.. Oscar che discute col padre, Oscar che ha un ultimo confronto con Girodel, prima di partire da sola per Brest, e infine l'ultimo, quello con Fersen..Ognuno dei tre momenti evidenzia il rapporto "tumultuoso" che Oscar ha con questi uomini..di ribellione nascosta, anche se non più di tanto, verso il padre...di tentativo di non abbassare troppo la guardia, di non concedere troppo, troppa confidenza, a Girodel..e il non sapere come comportarsi con Fersen, che l'attrae e nello stesso tempo la allontana... L'ultima scena è stata emozionantissima..Fersen che quasi "ci prova" 😅, e poi si fa scappare la rivelazione su André, sul fatto che sia anche lui a Brest per imbarcarsi per le Americhe..Ora Oscar non capisce più niente, vuole andare a cercarlo, vuole ed esige un chiarimento, finalmente..ma il Conte non vuole farla andare, si preoccupa più che altro per la sua incolumità, in quel posto pieno di soldataglia..Non vedo l'ora di leggere il proseguo..a proposito, ma stavolta ci stai facendo attendere un po' troppo, non credi? 😉..a presto.. |
Buongiorno Capo Rouge, |
Ciao, ho letto tutti i tuoi lavori e mi sorprendi sempre, perché nonostante in genere mi piacciano le storie più asciutte (passami il termine) non riesco a staccarmi dalla lettura. Ammetto che a volte i colpi di scena mi sono sembrati eccessivi, insieme ad una eccessiva introspezione dei personaggi (mi riferisco ad altre storie), in questa al contrario mi è piaciuto moltissimo la sensazione che l’assenza di ciò che siamo per scontato diventi presenza costante, anche con alcune frasi ripetute in diversi momenti, come un tarlo che logora e incide. In ogni caso non ho mai abbandonato una tua fanfic e questa la trovo particolarmente riuscita. Scrivi bene e hai una capacità fantastica di coinvolgere il lettore. Grazie mille per l’impegno e spero di leggerti ancora. Annalisa |
Ciao, sembrerebbe quasi che in questa storia “pura” ci sia un anche un filo conduttore più nascosto e che lega i personaggi maschili al desiderio e alla soddisfazione di esso. In tutti i capitoli, o quasi, infatti troviamo una o più scene dove il desiderio e appunto il suo soddisfacimento sono i protagonisti. Il personaggio maschile potrebbe essere uno qualsiasi che gravita attorno alla vita di Oscar o potrebbero esserlo tutti, a turno. |
André è l’ombra che si ritrae al solo “sentore” della luce. La visione è di grande effetto, bella ma anche scura e preoccupante perché dà contezza del livello di determinazione di André, se lui non cede lei dovrà superare se stessa per annullare la distanza che lui ha posto fra loro, ma aver rivisto Fersen è elemento che potrebbe anche occultare la verità del cuore, penso che ci sarà da penare. |
Buonasera Capo Rouge, un altro capitolo meraviglioso e soprattutto emozionante. |
Un capitolo molto coinvolgente, come sempre. |
Ciao, ti lascio solo pochi pensieri su questo coinvolgente capitolo: |
Allora, semplicemente donna. Ciò che è sempre stata, che sarà sempre, donna e soldato, Oscar. Perché essere un soldato è un incarico e non potrà mai il soldato, imbrigliare la donna. |
Carminio, indaco, vermiglione, Siena… |
Ciao, ti giuro che, allo “scacco matto” al conte di Girodelle, in realtà, sono stata poi io quella che alla fine è quasi caduta giù da cavallo e nella fangosa pozzanghera nella quale, nel mio commento allo scorso capitolo, auguravo a Victor De Girodelle di scivolare dentro!🙃 |
Non posso fare a meno di farti i complimenti per come scrivi . Quando comincio a leggerti vengo letteralmente ' rapita ' dal tuo racconto. Hai uno stile personale , affascinante e tratteggi i personaggi senza ' tradirli ' nella loro essenza, ma li arricchisci con delle sfumature introspettive che approfondiscono la loro evoluzione interiore . È veramente un piacere leggerti . Vale la pena l' attesa di un nuovo capitolo,non mi deludi mai. |
Questa storia è, se possibile, ancora più bella ed emozionante delle precedenti; il capitolo dal titolo noir in particolare mi ha fatto venire più volte le palpitazioni durante la lettura, si ha veramente l'impressione di essere dentro la vicenda insieme ai personaggi!! |
Cara Capo Rouge, anche questa volta un capitolo sensazionale, per le emozioni che è riuscito a trasmettere, tramite l’abilità della tua penna, ma più che leggere le parole che si rincorrevano fra le pagine, mi è parso di vedere le scene che hai creato con tutto il pathos che esse recavano in loro. Ho visto il confronto padre e figlia, con l’ostinazione a sapere da parte di Oscar, quella rabbia repressa per l’impazienza di non essere stata in grado di capire da sola determinate vicende, la collera mascherata da irritazione del generale nell’affrontare un argomento che per lui aveva una importanza parziale. Li ho visti entrambi sussultare quando è stato portato in campo l’orgoglio della famiglia e il conseguente suo buon nome. Un passaggio di questa disquisizione mi ha però colpito e la fantasia ha cominciato a galoppare. Il generale afferma che André se ne sia andato per non compromettere una fanciulla e il suo buon nome ma anche quello della famiglia Jarjayes. Tutto ciò mi ha fatto riflettere che forse Oscar avrebbe potuto cominciare a riflettere senza fare tanti voli pidarici e pensare che, se era l’onore dei Jarjayes ad essere coinvolto, magari lei poteva farne parte integrante. Insomma per tutto il capitolo è stato un susseguirsi di eventi volti a colmare la grande assenza che aleggia ormai da troppi capitoli. André riempie le ore, gli istanti, le giornate, i pensieri, la mente e forse anche altro di Oscar oramai. E Girodelle congedato, anche qui portando su un vasoio d’argento l’onore del suo casato, ha fatto sì che Oscar potesse trarre un respiro profondo senza avere qualcuno che comunque la osserva e chissà cos’altro. Ma Girodelle è fermo nei suoi propositi, e uno di questi è rimanere il più possibile in contatto con Oscar, non importa in quale maniera, anche usando una certa dose di ostinazione, che verrebbe coronata se il suo fine giungesse a compimento. Poi la fuga di Oscar verso Brest per espletare l’ennesimo compito di messaggera, a lei poco gradito, ma che le avrebbe dato la possibilitià di osservare da vicino le reazioni del conte di Fersen alla notizia che gli avrebbe dato. Fersen se la ritrova dinnanzi e resta stupito poiché, se hanno mandato lei, qualcosa di importante e particolare deve essere comunicato. Oscar intanto prima dell’incontro con Fersen in un luogo dove i due possano parlare, si riprende dal viaggio e nel mentre indossa una delle camicie di André che si era portata dietro nella convinzione di dargliele qualora lo avesse incontrato. Sensazioni anche qui che si susseguono sentendo il calore che proviene dall’indossare qualcosa che pare avere il sentore di André. E finalmente abbiamo la visione fugace e velocissima di André insieme ai suoi nuovi commilitoni, il quale vede Oscar in compagnia di Fersen, comprendendo una volta di più che nonostante abbia cercato di mettere distanza fra sé e lei, il suo cuore e la sua mente sarebbero sempre rimasti occupati completamente dalla sua persona. Ma è Oscar che ancora una volta sorprende per il comportamento tenuto allorché il conte le dice che André si trova a Brest per imbarcarsi per l’America come soldato. Tutta l’atmosfera calda e suadente, che si era venuta a creare in quella stanza della locanda, mentre i due si stavano confrontando sulle reciproche solitudini, con Oscar che aveva visto la disperazione prendere possesso di ogni fibra del conte alla notizia della gravidanza della regina, si dissolve non appena Fersen le dà la notizia che André, oltre che essere a Brest, era proprio a pochi passi da loro e lei non lo ha visto. Forse vedendolo avrebbe potuto colmare quell’abisso nero che le si era aperto nel cuore. Non mi resta che attendere l’evolversi degli eventi ringraziandoti per la passione che si legge in ogni tua parola. Un caro saluto. |
Ciao, un capitolo molto bello che, a dispetto del titolo, consente ad Oscar uno spiraglio di luce. Ora sa dove si trova Andrè, ma questo credo sia solo un altro punto di partenza...in fin dei conti siamo a Brest. E un punto di partenza potrebbe essere anche quello strappo nelle viscere, mai percepito così forte...e, almeno per ora, mi sembra sia la donna ad avere la meglio. Una donna che cerca conforto in una camicia non sua, unico modo per sentire addosso l'uomo che, volente o nolente, da settimane è al centro di ogni suo pensiero. E allora sì, si intuisce il nero della paura...quella di perderlo davvero per sempre. |