Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
29/10/20, ore 20:24
Cap. 8:

Bellissimo e avvincente questo capitolo, in tutti i suoi dialoghi/scontri.. Oscar che discute col padre, Oscar che ha un ultimo confronto con Girodel, prima di partire da sola per Brest, e infine l'ultimo, quello con Fersen..Ognuno dei tre momenti evidenzia il rapporto "tumultuoso" che Oscar ha con questi uomini..di ribellione nascosta, anche se non più di tanto, verso il padre...di tentativo di non abbassare troppo la guardia, di non concedere troppo, troppa confidenza, a Girodel..e il non sapere come comportarsi con Fersen, che l'attrae e nello stesso tempo la allontana... L'ultima scena è stata emozionantissima..Fersen che quasi "ci prova" 😅, e poi si fa scappare la rivelazione su André, sul fatto che sia anche lui a Brest per imbarcarsi per le Americhe..Ora Oscar non capisce più niente, vuole andare a cercarlo, vuole ed esige un chiarimento, finalmente..ma il Conte non vuole farla andare, si preoccupa più che altro per la sua incolumità, in quel posto pieno di soldataglia..Non vedo l'ora di leggere il proseguo..a proposito, ma stavolta ci stai facendo attendere un po' troppo, non credi? 😉..a presto..

Nuovo recensore
25/10/20, ore 17:51
Cap. 8:

Buongiorno Capo Rouge,
questa storia meriterebbe ben altra recensione, ma il tempo è risorsa preziosa perchè scarsa per cui non ne sprecherò per scontati e meritati complimenti sulla tua bravura stilistica e per l'intreccio avvincente della trama.
Accogli con benevolenza queste poche righe che, concepite già da parecchio tempo, non sono riuscito a sviluppare come avrei voluto ma che non possono più aspettare pena essere superate dall'evolversi della trama.

Mentre adoro i rassicuranti "missing moment" sono un pò riluttante verso i "what if", nessuna velleità di censura ma per i miei gusti questi ultimi devono essere ben ponderati per tenere botta all'originale.
Normalmente chi ne scrive, nell'intento di regalare un pò di felicità a questi splendidi personaggi, tende a violare quella che nel mio immaginario è la terza legge di VnB, quella che regola le loro morti. 
In questa tua invece stai violando la seconda legge, quella che regola la vita di Andrè:
"Se fuggire fosse la soluzione io sarei fuggito da te tanto tempo fa, Oscar... E' inutile fuggire Oscar, credimi"
Le alterazioni sono potenzialimente anche maggiori, conoscendo l'autore non mi scompongo più di tanto ed aspetto di vedere dove questo ci condurrà.. e dove condurrai Andrè!

Per finire ti segnalo che mi piace molto un meccanismo che usi spesso nello svelare passo a passo il sentire di un personaggio.
Inizi con una frase, un pensiero che è un flash nella coscienza e che rimane lì a galleggiare, salvo essere ripreso dopo ove lo arrichisci con dettagli ed introspezioni.. e questa cosa si ripete entrando sempre più in profondità della coscienza. Come una goccia che scava.. ed insesorabilmente si porta via le sovrastrutture conducendo sia il personaggio che il lettore alla comprensione dei moti d'animo del primo. Adorabile, col rischio di diventare un pò barocco se non lo si fa bene.
Non so quanto sia stato chiaro ma il mio tempo è scaduto.. è un piacere leggere questa storia.
Alla prossima.

Nuovo recensore
16/10/20, ore 22:43
Cap. 8:

Ciao, ho letto tutti i tuoi lavori e mi sorprendi sempre, perché nonostante in genere mi piacciano le storie più asciutte (passami il termine) non riesco a staccarmi dalla lettura. Ammetto che a volte i colpi di scena mi sono sembrati eccessivi, insieme ad una eccessiva introspezione dei personaggi (mi riferisco ad altre storie), in questa al contrario mi è piaciuto moltissimo la sensazione che l’assenza di ciò che siamo per scontato diventi presenza costante, anche con alcune frasi ripetute in diversi momenti, come un tarlo che logora e incide. In ogni caso non ho mai abbandonato una tua fanfic e questa la trovo particolarmente riuscita. Scrivi bene e hai una capacità fantastica di coinvolgere il lettore. Grazie mille per l’impegno e spero di leggerti ancora. Annalisa
(Recensione modificata il 17/10/2020 - 12:52 pm)

Recensore Junior
15/10/20, ore 17:37
Cap. 8:

Ciao, sembrerebbe quasi che in questa storia “pura” ci sia un anche un filo conduttore più nascosto e che lega i personaggi maschili al desiderio e alla soddisfazione di esso. In tutti i capitoli, o quasi, infatti troviamo una o più scene dove il desiderio e appunto il suo soddisfacimento sono i protagonisti. Il personaggio maschile potrebbe essere uno qualsiasi che gravita attorno alla vita di Oscar o potrebbero esserlo tutti, a turno.
Le scene sono molto nitide, le immagini hanno colori forti e decisi, si direbbe quasi da cartolina, ma hanno anche le sfumature tipiche dei sogni forse proprio a sottolineare il desiderio di oblio fisico che è momento di distacco dalla realtà che potrebbe essere diventata, per chi la vive, inaccettabile.
È questo che rende difficile, se non impossibile, capire chi sia il protagonista del desiderio che viene soddisfatto.
Di volta in volta le motivazioni sembrano diverse, desiderio di dimenticare un altro volto, un altro corpo; la ricerca di un contatto umano, o altro.
In questo capitolo l'uomo non può non dimenticare che Lei è altro, che ciò che cerca è solo l'oblio di un piacere che nulla ha in comune con Oscar. 
Almeno si presume che sia Oscar la donna che si vuole dimenticare tra le braccia di un'altra, nel corpo di un'altra ma, anche questa volta, l’appagamento resta un effimero oblio che svanisce come nebbia alle prime luci dell'alba.
Poi c’è invece quel tocco di Fersen, quella carezza di un uomo verso una donna, che sembra una richiesta di aiuto, di comprensione, di calore umano e che, per contrasto, non solo è scena nitida e a colori, ma che è anche reale e vera tanto che neanche l’incedere dei ricordi di altre mani strette intorno ai polsi e di altri tocchi, cancellano la realtà di quel momento. 
Riuscire a dimenticare, o non ricordare la richiesta di Fersen, il suo invito a restare, sarà difficile per Oscar perché il confine tra amicizia e amore è labile e può portare dolore, soprattutto può portare confusione nel cuore di Oscar. Spero che vi sia abbastanza tempo almeno per un incontro, per uno sperato e disperato chiarimento fra i nostri, altrimenti ad Oscar non rimarrà che il ricordo di un’amicizia e il profumo di ciò che ha perso imbrigliato nella camicia di un uomo che potrebbe anche, a questo punto, non rivedere mai più. Sarebbe un vero peccato se ciò accadesse, anzi sarebbe terribile!
Sei come sempre molto brava a creare atmosfere vivide e a tratteggiare scenari che quasi mai rassicurano il lettore ma che tengono alta la tensione e la curiosità.
Spero di leggere presto il nuovo aggiornamento, grazie e buona serata.
Clotilde_Dea
 

Recensore Junior
15/10/20, ore 12:37
Cap. 8:

André è l’ombra che si ritrae al solo “sentore” della luce. La visione è di grande effetto, bella ma anche scura e preoccupante perché dà contezza del livello di determinazione di André, se lui non cede lei dovrà superare se stessa per annullare la distanza che lui ha posto fra loro, ma aver rivisto Fersen è elemento che potrebbe anche occultare la verità del cuore, penso che ci sarà da penare.
A presto, GM.

Recensore Junior
14/10/20, ore 23:17
Cap. 8:

Buonasera Capo Rouge, un altro capitolo meraviglioso e soprattutto emozionante.
Un capitolo dove sono presenti tutti gli uomini della vita di Oscar e dove quello più importante riappare solo alla fine in una immagine di “rosa e gelsomino” di rara bellezza e in una camicia forte e spessa, involucro, che racchiude Oscar e tutto quello che lei è in questo momento: rabbia ma anche e soprattutto solitudine e incertezza.
Girodel congedato con il consenso del generale Jarjayes è un colpo da maestro di Oscar, solo lei può usare il punto debole di suo padre e uscirne vincitrice. Ora, però mi chiedo se Oscar accetterà un nuovo attendente, qualcuno che non conosce, di cui dovrà imparare a fidarsi e, soprattutto, che sappia accettare il suo carattere non proprio docile. Mi è piaciuto Girodel che afferma la sua volontà, lei non è più un obbligo, non che per lui fosse stato mai stato tale, di occuparsi di lei, anche se solo per una frugale cena e una bellissima partita a scacchi, determinato ad abbattere il muro dietro il quale si nasconde Oscar, anche se spero che Oscar non voglia più di tanto abbassare le difese.
Difese che ho temuto si abbassassero con il conte di Fersen.
È stato emozionante il loro incontro e  la reazione di lui è stata esemplare, inizialmente compita, giusta, quasi gelida e poi più ampia e disperata ma anche questa essenzialmente giusta.
Una reazione non da uomo “freddo” ma tanto calda da scaldare anche il cuore di lei. Oserei dire fino al punto, almen per me, di  diventare preoccupante!
È stato lui a scegliere di allontanarsi da Maria Antonietta, per non esporla alle chiacchiere e perché un amore come il loro non può di certo essere vissuto.
Non è comunque facile accettare che davvero non ci siano più speranze, perché Maria Antonietta, pur essendo una donna, è una regina che sta per avere un figlio, ma al di là delle ragioni di stato rimane il dramma dell’individuo, dell’uomo Fersen.
Non so se con quel suo slancio, oltre allo sfogo di disperazione, cercasse altro ma il dubbio che essa lo stesse spingendo a cercare il conforto del contatto “carnale” della donna Oscar è scorso scuro e quasi molesto davanti ai miei occhi.
Per ora quel nome e quella presenza che non le danno tregua sembrano averla distratta in maniera subitanea dal contatto fondo e cristallino con Fersen ma, se André dovesse salpare davvero, in futuro cosa succederebbe?
Non sono sicura che Oscar riuscirà a dimenticare il “tocco” di Fersen.
Aspetto con ansia il seguito che spero arrivi al più presto.
Ciao, PrincessLena

Recensore Junior
11/10/20, ore 14:28
Cap. 8:

Un capitolo molto coinvolgente, come sempre.
Ciò che rivela il generale Jarjayes, in realtà poco rivela, conferma le congetture di Oscar, e ciò che la nonna ha detto ad Oscar cioè che André ha chiesto di arruolarsi a causa di una donna. Di cui nessuno conosce il nome o lo stato sociale.
È più che comprensibile che Oscar sia più confusa di prima, più irritata di prima, non sapere nulla di questa donna non può certo lasciarla indifferente.
Secondo me è stata molto abile Oscar nel liberarsi di Girodel, non solo durante il viaggio verso Brest, ma anche in futuro, tutto torna al suo posto, Girodel non sarà più il suo quasi attendente. Però mi chiedo chi prenderà ora il suo posto.
Mi piace Girodel, non si arrende, vuole continuare a cercare di scoprire la vera Oscar, non si piega a ciò che sembrano i suoi ordini,ignora il suo evidente desiderio si restare sola, e non lo fa perché obbligato dal suo ruolo ma perché è una sua scelta, in qualche modo si impone per cercare di fare breccia nel muro che lei sempre erge tra loro. Si illude Girodel e se ne accorge il mattino dopo.
Il viaggio verso Brest è molto solitario e impegnativo, mi sono chiesta anch'io quale sarebbe stata la reazione di Fersen al suo arrivo e alla notizia che Oscar deve comunicargli, di certo non mi aspettavo di assistere agli incontri galanti di tutti quegli ufficiali. Come Oscar non posso che comprendere quegli incontri, hai sempre avuto la capacità di farmi entrare nelle atmosfere, nella vita dell'epoca.
Ciò che mi ha colpito di più, e non poteva essere altrimenti, è stato vedere per un istante André, sapere che è a Brestn è un sollievo ma anche preoccupante. Temo che partirà davvero per la guerra americana.
Mi piace anche Fersen, composto e fermo nel ricevere la notizia che la Regina è incinta e che davvero ora per loro non c'è futuro, se mai un futuro fosse stato possibile. Cerca un'amica che lo capisca, mi par di capire almeno spero di aver capito bene.
Basta che Fersen nomini André, che le dica che è proprio lì e tutto per Oscar svanisce. Non so se si incontreranno davvero, e non credo che André le voglia rivelare chi sia la donna per cui si è arruolato. Spero che almeno possano chiarirsi in qualche modo.
Se André parità davvero per la guerra americana, mi auguro che lo faccia un po' più serenamente.
Ortensia 🌹

Nuovo recensore
10/10/20, ore 17:19
Cap. 8:

Ciao, ti lascio solo pochi pensieri su questo coinvolgente capitolo:
1) Su André: bellissima e (da parte mia almeno) tanto attesa la sua presa di coscienza che neanche un oceano può mettersi tra loro. Almeno uno dei due riesce a vederlo questo filo che li lega! Fino ad ora dallo sconforto di André pareva emergere che nemmeno lui lo vedesse questo filo, né credesse nella sua esistenza. La lontananza forse aiuta a vedere meglio la realtà…
2) Sempre su André: bello che lui abbia spiegato al Generale i motivi per cui se ne va… non è facile mettersi a nudo ed il fatto che egli lo abbia fatto dimostra, oltre che coraggio e determinazione, il rispetto che porta al Generale (chissà, poi, se almeno a quest’ultimo è passato per l'anticamera del cervello che la fanciulla da proteggere è proprio sua figlia!?);
3) Su Oscar: lei il filo che la lega ad André non lo vede, ma sente la necessità di farsi avvolgere da quelli della sua camicia per cercare di ridurre la lontananza che la separa da lui; il filo però esiste e al momento giusto frusta l’ estremità finita in balia del vento, riattirandola verso l'altra;
4) Su Girodel: poveretto…si illude di avere a che fare con una farfallina e si dimentica di avere a che fare con una gatta un po' più furba di lui;
5) Su Fersen: passi che non è stato in grado di soffocare l'amore ed ha esposto la sua amata allo scandalo ed al pericolo; passi che per natura o disperazione annega la solitudine tra le braccia di tante donzelle che liete gli si concedono; ma che tenti o si illuda di trovare consolazione tra le mani di colei che si è rivelata la più fidata amica della sua amata non gli fa proprio onore…
Complimenti davvero!! E grazie!! Ciao
(Recensione modificata il 11/10/2020 - 04:14 am)

Recensore Veterano
10/10/20, ore 16:04
Cap. 8:

Allora, semplicemente donna. Ciò che è sempre stata, che sarà sempre, donna e soldato, Oscar. Perché essere un soldato è un incarico e non potrà mai il soldato, imbrigliare la donna.
E allora, la rabbia ribolle, acceca, che un'altra donna, ombra senza nome, senza volto, senza luce propria, ha portato via André. Abile stratega, Oscar ottiene senza sforzo quella solitudine fisica che le serve per il viaggio.
Sola… parola immensa che cela verità che non vuole vedere, perché è più facile credere di essere sempre stata sola nell'animo. È più facile pensare che per il soldato la solitudine sia la sola compagna, che non è mai stata sola perché André era sempre lì. Difficile ammettere che la mancanza, l'assenza è la vera solitudine.
Liberi corrono i pensieri, verso Fersen, verso la Regina, scivolano insidiosi e furtivi verso lui, allora bisogna imbrigliarli, allontanarli, che lui è sempre lì.
Il morbido cuoio tra le mani rischia di ferire come il ricordo e la voce, ormai solo eco lontana, diventa assordante.
Il soldato comprende, la donna si stizzisce, Oscar sa che il suo ruolo militare non ha mai messo a tacere la donna.
Un'ombra, fugace apparizione, rosa e gelsomino a sferzare la coscienza, lei è lì; neanche un oceano sarebbe bastato a separarli, lo sa André, il nome così anelato soffocato e respinto tra le labbra serrate. Lei è lì....
Oscar non ha visto il volto che perseguita la sua mente, non ne ha percepito la presenza. Lo ricerca in un tessuto, unico filo che pare ancora unirli.
È la donna, e non il soldato, ad essere il messaggero, latore di una lieta novella che allontana per sempre due amanti, due cuori condannati ad essere infelici.
Oscar è una donna, una amica, comprende e consola. Ora sa che la solitudine non può essere vera compagna, anelito di vita. Nella vita vi son ragioni che il cuore non comprende, perché non si può imbrigliare il cuore. E non si possono imbrigliare i ricordi, e André scivola ancora tra i suoi pensieri a riportare indietro nel tempo, una voce, una sensazione.
Fersen sa che la solitudine dell'animo sarà la sua compagna, la felicità della donna amata, una Regina, è consolazione e disperazione. Stringere a sé la mano di Oscar, porre una richiesta, cercare nell'altra consolazione e comprensione. Ho trattenuto il respiro.
Oscar vacilla, tentenna e sente la sua solitudine e quella di Fersen, ma un altro tocco, un altro nome, chi ha sempre camminato al suo fianco, chi non è mai andato via nonostante l'assenza, la riportano indietro.
Sapere che lui è lì, che si son appena sfiorati, porta altri dubbi.
Ha un'unica certezza Oscar, l'oceano lo porterà lontano.
Ho visto Brest attraverso la tua penna, è sempre stato un tuo dono saper descrivere luoghi di un tempo perduto.
(Recensione modificata il 12/10/2020 - 09:08 pm)

Recensore Veterano
10/10/20, ore 08:42
Cap. 8:

Carminio, indaco, vermiglione, Siena…
L’imbrunire e poi il buio “noir” del buco nero, la sua mano candida trattenuta sul “volto di un uomo”, lì sul punto del non ritorno, singolarità, gesto che  risucchia a sé e dove il tempo rimpiazza lo spazio trasportando ogni cosa verso l’inevitabile fine.
Ho temuto che la buia “stella”, implosa e della solitudine, avrebbe attirato tutto al suo centro per colmarsi dell’altra. Proprio lì sulla soglia dell’orizzonte degli eventi, Oscar è sembrata volerci scivolare dentro. Libellula che spicca il volo del non ritorno, finalmente creatura di cielo, non si volta più a “bucare” l’acqua.
Momento dalla densità “infinita” dove il tocco si mescola confuso ad altro tocco, a consolare e a dannare, e che ferma il  tempo nella paura cieca che lei avrebbe ceduto all’intensità del gesto chiamandolo con un altro nome, sbagliato.
Ma l’orizzonte è solo apparente dunque, un morbido e palpabile velo dissolto dall’esplosione sulle labbra dell’altro dell’unico nome che conta, presenza che sola definisce e smuove la solitudine di Oscar annullandola.
Scritto dal sapore inteso e scuro del porto, liquirizia, inchiostro e foglie di tabacco rimescolati assieme a pensieri sfumati e filtrati da immagini forti e nitide e che persiste, insistente e pungente ben oltre l’ultimo assaggio e il punto di chiusura.
Brava come sempre,
Minaoscarandre 

 

Recensore Junior
08/10/20, ore 12:02
Cap. 8:

Ciao, ti giuro che, allo “scacco matto” al conte di Girodelle, in realtà, sono stata poi io quella che alla fine è quasi caduta giù da cavallo e nella fangosa pozzanghera nella quale, nel mio commento allo scorso capitolo, auguravo a Victor De Girodelle di scivolare dentro!🙃
Vedo che ci sei andata giù pesante ma in maniera più signorile, sicuramente meno ridicola di come mi ero immaginata io e certamente più rispettosa della nobiltà di nascita e di fatto di siffatto cavaliere ma che è così tanto insistente ed odioso che potrei anche bacialo. La sua caparbietà mi ricorda un po’ quella di André, solo che lui non è André, non potrà mai esserlo.
Lei, come sempre del resto, è perfettamente se stessa, istinto e cervello in un connubio magnifico, è la solita “stratega” che si lascia però guidare anche dal cuore.
Conosce a menadito le debolezze di suo padre e perciò sa dove far leva per scardinare quella grande porta chiusa che è lui. Portone gigante e sprangato da orgoglio e convinzioni granitiche.
Non c’è che dire Oscar è brava davvero a tenere a bada e in scacco ♟ tutti gli uomini di questo capitolo. Prima il padre, poi Girodelle ed infine pure Fersen, anche se con lui l’ho vista e sentita in grande difficoltà, le ci è voluto un piccolo aiutino (passo falso dello svedese che le dice troppo ingenuamente di aver visto André) per riuscire a “riprendersi” quella mano e finire la partita... per ora almeno! Comunque non penso che tra i due sia finita là.
Con le tue storie c’è poco da stare tranquilli, alcune atmosfere mi mettono sempre un po’ di paura (si fa per dire) addosso. Ho sempre un po’ di timore di indagare per paura di ciò che potrei apprendere e scoprire. Sono un po’ vigliacca ma le tue storie le trovo sempre molto poco rassicuranti, l’aggettivo è ovviamente inteso come un complimento.
Permettimi anzi di farti i complimenti non solo per le descrizioni dei luoghi che non sono mai fine a se stesse ma tutte finalizzate a trasportare e far entrare il lettore direttamente nella scena ma anche per il modo come riesci a costruire i dialoghi tra i personaggi,  sempre intelligenti, mai banali e che spingono quasi a prendere le parti ora dell’uno ora dell’altro personaggio. Ed è una bella battaglia veramente.
Comunque, tornando alla trama e agli avvenimenti del capitolo, mi ha sorpreso un poco che André vedendola non si sia fatto avanti e palesato. Capisco che davvero lui mi pare deciso a tagliare tutti i ponti con lei ma speravo che non avesse resistito alla tentazione o bisogno di parlarle.
Mi pregustavo già, insomma, una battaglia verbale epica.
Mi spaventa che André voglia partire davvero e mi spaventa ancor più la reazione che potrebbe avere lei.
Sono preoccupata e non vedo l’ora di leggere il resto.
Che altro dire se non che tu sei sempre bravissima e che questo, a mio avviso, è uno dei capitoli finora più riusciti?
Grazie, spero che aggiornerai presto.
Gattinapelosa 😻

Nuovo recensore
07/10/20, ore 23:32
Cap. 1:

Non posso fare a meno di farti i complimenti per come scrivi . Quando comincio a leggerti vengo letteralmente ' rapita ' dal tuo racconto. Hai uno stile personale , affascinante e tratteggi i personaggi senza ' tradirli ' nella loro essenza, ma li arricchisci con delle sfumature introspettive che approfondiscono la loro evoluzione interiore . È veramente un piacere leggerti . Vale la pena l' attesa di un nuovo capitolo,non mi deludi mai.

Nuovo recensore
07/10/20, ore 23:31
Cap. 1:

Questa storia è, se possibile, ancora più bella ed emozionante delle precedenti; il capitolo dal titolo noir in particolare mi ha fatto venire più volte le palpitazioni durante la lettura, si ha veramente l'impressione di essere dentro la vicenda insieme ai personaggi!!
(Recensione modificata il 07/10/2020 - 11:33 pm)

Recensore Master
07/10/20, ore 14:58
Cap. 8:

Cara Capo Rouge, anche questa volta un capitolo sensazionale, per le emozioni che è riuscito a trasmettere, tramite l’abilità della tua penna, ma più che leggere le parole che si rincorrevano fra le pagine, mi è parso di vedere le scene che hai creato con tutto il pathos che esse recavano in loro. Ho visto il confronto padre e figlia, con l’ostinazione a sapere da parte di Oscar, quella rabbia repressa per l’impazienza di non essere stata in grado di capire da sola determinate vicende, la collera mascherata da irritazione del generale nell’affrontare un argomento che per lui aveva una importanza parziale. Li ho visti entrambi sussultare quando è stato portato in campo l’orgoglio della famiglia e il conseguente suo buon nome. Un passaggio di questa disquisizione mi ha però colpito e la fantasia ha cominciato a galoppare. Il generale afferma che André se ne sia andato per non compromettere una fanciulla e il suo buon nome ma anche quello della famiglia Jarjayes. Tutto ciò mi ha fatto riflettere che forse Oscar avrebbe potuto cominciare a riflettere senza fare tanti voli pidarici e pensare che, se era l’onore dei Jarjayes ad essere coinvolto, magari lei poteva farne parte integrante. Insomma per tutto il capitolo è stato un susseguirsi di eventi volti a colmare la grande assenza che aleggia ormai da troppi capitoli. André riempie le ore, gli istanti, le giornate, i pensieri, la mente e forse anche altro di Oscar oramai. E Girodelle congedato, anche qui portando su un vasoio d’argento l’onore del suo casato, ha fatto sì che Oscar potesse trarre un respiro profondo senza avere qualcuno che comunque la osserva e chissà cos’altro. Ma Girodelle è fermo nei suoi propositi, e uno di questi è rimanere il più possibile in contatto con Oscar, non importa in quale maniera, anche usando una certa dose di ostinazione, che verrebbe coronata se il suo fine giungesse a compimento. Poi la fuga di Oscar verso Brest per espletare l’ennesimo compito di messaggera, a lei poco gradito, ma che le avrebbe dato la possibilitià di osservare da vicino le reazioni del conte di Fersen alla notizia che gli avrebbe dato. Fersen se la ritrova dinnanzi e resta stupito poiché, se hanno mandato lei, qualcosa di importante e particolare deve essere comunicato. Oscar intanto prima dell’incontro con Fersen in un luogo dove i due possano parlare, si riprende dal viaggio e nel mentre indossa una delle camicie di André che si era portata dietro nella convinzione di dargliele qualora lo avesse incontrato. Sensazioni anche qui che si susseguono sentendo il calore che proviene dall’indossare qualcosa che pare avere il sentore di André. E finalmente abbiamo la visione fugace e velocissima di André insieme ai suoi nuovi commilitoni, il quale vede Oscar in compagnia di Fersen, comprendendo una volta di più che nonostante abbia cercato di mettere distanza fra sé e lei, il suo cuore e la sua mente sarebbero sempre rimasti occupati completamente dalla sua persona. Ma è Oscar che ancora una volta sorprende per il comportamento tenuto allorché il conte le dice che André si trova a Brest per imbarcarsi per l’America come soldato. Tutta l’atmosfera calda e suadente, che si era venuta a creare in quella stanza della locanda, mentre i due si stavano confrontando sulle reciproche solitudini, con Oscar che aveva visto la disperazione prendere possesso di ogni fibra del conte alla notizia della gravidanza della regina, si dissolve non appena Fersen le dà la notizia che André, oltre che essere a Brest, era proprio a pochi passi da loro e lei non lo ha visto. Forse vedendolo avrebbe potuto colmare quell’abisso nero che le si era aperto nel cuore. Non mi resta che attendere l’evolversi degli eventi ringraziandoti per la passione che si legge in ogni tua parola. Un caro saluto.

Recensore Veterano
07/10/20, ore 14:56
Cap. 8:

Ciao, un capitolo molto bello che, a dispetto del titolo, consente ad Oscar uno spiraglio di luce. Ora sa dove si trova Andrè, ma questo credo sia solo un altro punto di partenza...in fin dei conti siamo a Brest. E un punto di partenza potrebbe essere anche quello strappo nelle viscere, mai percepito così forte...e, almeno per ora, mi sembra sia la donna ad avere la meglio. Una donna che cerca conforto in una camicia non sua, unico modo per sentire addosso l'uomo che, volente o nolente, da settimane è al centro di ogni suo pensiero. E allora sì, si intuisce il nero della paura...quella di perderlo davvero per sempre.
Avvincente ed emozionante come sempre.