Recensioni per
Pur
di Capo Rouge
È in quella piccola capanna che lentamente Oscar ritrova se stessa. Trova o ritrova il senso di ciò che è stata, di ciò che ha provato per il conte di Fersen, di ciò che è stata lei. |
Ben ritrovata, cara Capo Rouge, dopo un’attesa piuttosto lunga che ha però permesso di far sedimentare i pensieri. |
Oscar si rende conto che per la prima volta André ha una vita sua, senza di lei, e la cosa la sciocca! La nuova famiglia di André è fatta dai nativi, con i quali si scambiano verità e correggono opinioni sulla vita. La ragione se la rimpallano.. Ma che sarà di Oscar? Sarà scambiata? |
Cara Pur, |
Mia cara Capo Rouge, ciao e grazie per questo nuovo capitolo, anche stavolta esclusivamente di Oscar e André e anche se quel diavolo 👿 di un Fersen ci mette sempre la coda e prova a “rovinare” tutto. |
Allora, come cristalli di neve i giorni. |
Questa, dunque, è la mia storia. L’ho riletta. C’è rimasto attaccato qualche brandello di midollo, e sangue, e mosche bellissime d’un verde brillante. A questa o quella delle sue svolte sento che il mio essere vischioso mi sfugge, scivola in acque troppo profonde e troppo oscure perché io possa sondarle. |
Un nuovo capitolo intenso, cara Capo Rouge, quello che ci hai voluto omaggiare per questo Natale, per mezzo del quale siamo stati catapultati nelle sensazioni che hanno provato i nostri due giovani, nel disperato tentativo di ritrovarsi, o meglio ritrovare quella parte che si ricordava, che era tornata alla memoria, che era particolarmente cara, e che la distanza e la lontananza avevano acuito a dismisura. Stanno ancora prendendo le misure in quel loro incontro, in quanto nessuno dei due è disposto a cedere di fronte all’altro, pensando che nulla fosse mutato, ma invece il tempo era scorso lento e inesorabile e aveva apportato dei cambiamenti profondi in entrambi. In particolare Oscar ora è consapevole della presenza, vicina, di André, anche se comprende che quell’uomo, dalle fattezze di André, non sia colui che ha lasciato la Francia, non è più l’André che ricordava e che le sembrava di conoscere. E’ stato accudente nel prendersi cura di lei ferita ma, in un certo qual modo, ha iniziato ad erigere muri, muri di contenimento, muri di difesa, per non cadere in un nuovo incubo peggiore di quello che la vita gli fa vivere ogni giorno. Un incubo che lo riporta indietro nel tempo e alla violenza subita: il corpo, grazie al tempo, è guarito ma le ferite dell’anima sono ancora sanguinanti. Lei non può capire e lui non vuole che, avvicinandosi di nuovo troppo a lui, possa comprendere ciò che lui non vuole che lei scopra. Oscar, in questi anni, anche lei è profondamente cambiata, ma continua ad essere ostinata, vuole sapere ed è disposta ad attendere il momento propizio affinché lui possa aprirsi con lei. E’ così strano vedere ora il comportamento di André che non resta più mezzo passo indietro a lei ma addirittura le dà ordini ai quali lei non vorrebbe obbedire poiché non ne comprende le ragioni. In mezzo a tutta quella neve che li circonda sta sperimentando un nuovo tipo di gelo, l’essere tenuta a distanza da André, che è lì davanti a lei, bello e perfetto in tutta la sua imperfezione. Il suo desiderio più grande è riavere André nella sua vita, lo rivuole, così come lo ha voluto fin dal primo giorno che, bambino, aveva messo piede a Palazzo Jarjayes. Voleva esserci e voleva che lui ci fosse ma insieme a lei. |
Mi è sembrato di assistere ad un duello, ma ora Oscar e André non sono più bambini e non si sfidano più per gioco o per determinare chi dei due è più abile con la spada. Tante volte si erano sfidati, con le spade, con i pugni, con le parole e André era sempre stato comprensivo quasi la lasciasse vincere di proposito, come se avesse intuito che sarebbe bastato lasciare tempo alla pacatezza della riflessione perché Oscar smaltisse la rabbia e comprendesse quale fosse la retta via da intraprendere. |
Carissima Capo Rouge, |
Questo capitolo mi ha emozionato tantissimo, l’inverno gelido che tu ci mostri, entro il quale si muovono Oscar e André, svanisce davanti alle emozioni che riesci a trasmettere. |
Carissima Caporouge, |
Buongiorno Capo Rouge e innanzitutto buone feste anche a te. |
Hanno sperimentato la solitudine Oscar e Andre’. Una solitudine bambina, fatta di dubbi, paure, futuro incerto. Un freddo senza nome da tenere chiuso in fondo allo stomaco. Un freddo che non può essere scacciato perché non esiste una fiamma che possa sciogliere il gelo che viene da dentro. |
Buon pomeriggio Capo Rouge, |