Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
07/11/20, ore 22:55
Cap. 9:

Cara Capo Rouge, questo capitolo mi ha colto sorpresa, anzi sarebbe meglio dire che mi ha entusiasmata.
Hai descritto magistralmente due incontri importanti, due uomini  alle prese con un personaggio bellissimo e sui generis, Oscar, che riesce magnificamente a stupirmi, sempre!
Una donna che riesce a districarsi a meraviglia anche nelle situazioni più assurde (passami il termine) ed inaspettate.
Consolatrice di pene d’amore dell’uno e insperata consolatrice, perché d’eccezione, delle pene dell’altro, non che ella lo cerchi e lo desideri ma sembra quasi, per desiderio altrui, finire  invischiata nel proposito.
Ammetto di aver tremato nel leggere di quel pollice che dolcemente scavava nel palmo, non molte donne, e neppure uomini (perché no?! ) resisterebbero al fascino del conte Von Fersen, io inclusa.
Oscar sembra in balìa di quello che crede un sentimento d’amore per il conte, ma ho immaginato che in realtà ella sia alla costante ricerca del senso di ciò che non le è chiaro.
È come se fosse in perenne ascolto per scoprire chissà cosa, per avere conferme a dubbi che le gravano sulla mente e sul cuore e per eventualmente dissiparli.
Suppongo che sia rimasta in “ascolto” di Fersen non solo perché il conte, l’uomo, ha il suo sfacciato fascino ma proprio per indagare se stessa attraverso di lui. Deduco che, in fine, lei non abbia trovato poi molto se non una vacua e labile carezza della mano e delle viscere.
Il fatto che non abbia ceduto a lui e a se stessa la dice tutta, Oscar, nonostante l’infinitesimale tentennamento, ritrova sempre la risolutezza, la via della “non” perdizione.
Ammirevole davvero, “esemplare” direbbe un certo “demone” di Avignone! Chissà dove questo atteggiamento la condurrà.
Con André è diverso perché il “matrimonio s’ha da fare”, unico modo, per Oscar, di  ottenere un “appuntamento” una possibilità di chiarimento con lui.
E lei è bella, bellissima quando è disposta a tutto o quasi al di fuori di quella benedettissima stanza, mi auguro vivamente che tenga fede alle premesse e ai preliminari del “gioco” anche quando adesso che si ritroverà nella stessa maledettissima stanza, il gioco vale assolutamente la cosiddetta candela.
Questo è anche il capitolo del ritorno di André, e non c’è niente da fare... lui fa sempre sangue! Con quella barba di un paio di giorni, poi, è impossibilmente bello! Faccia da schiaffi e da morsi... altro non mi azzardo a dire, perciò non mi rimane che armarmi di pazienza e sperare in un aggiornamento repentino. 
Sono assolutamente avvinta da questa storia, a presto 
Clotilde.
(Recensione modificata il 07/11/2020 - 11:00 pm)
(Recensione modificata il 07/11/2020 - 11:05 pm)

Recensore Junior
07/11/20, ore 12:20
Cap. 9:

Wow! 🤩
Pensavo che il capitolo precedente fosse il migliore, sbagliavo di grosso!!!
E vai! Finalmente posso ritrovare il “mio” André, che è sempre più meraviglioso. Gli è venuto un colpo nel rivedere Oscar (come a me e venuto al quel suo “no”!) proprio lì a Brest, senza l'uniforme e soprattutto in compagnia del conte di Fersen, come non restarci di sasso, povero André. 
L'ultima serata in Francia si direbbe rovinata allora, e le battute dei suoi simpatici amici non aiutano a sollevargli il morale, anche se è quello il loro intento, hanno ben capito dallo sguardo che André ha lanciato a quel "damerino" che il fortuito incontro lo ha lasciato scosso e forse pure qualcos’altro! Se sapessero chi è in realtà il damerino, scommetto che il loro tono sarebbe  ben diverso ma sono convinta che il sangue rimescolato nelle loro vene non ha mentito, ha anzi rivelato, traditore, probabilmente più del dovuto!
Comunque i tre soldatini mi piacciono molto, hanno riportato alla mente e al cuore quelli meravigliosi della tua Paris.
Dante, Gustav e Marcel come Voltaire, Romanov e Lasalle! Che meraviglia!
Avrei dato una bella scrollata ad Oscar, ma come resta a parlare con Fersen invece di correre a cercare André? Si sa che lei ha un cuore grande, per questo resta con il conte, un po' la capisco anche perché a questo punto della storia (quella originale intendo) lei è ancora convinta di provare un certo sentimento verso il conte. Se sia vero amore, e io spero fermamente di no, solo il tempo e la piega che vorrai dare a questa storia ce lo diranno. 
Però è stato un bel sollievo vedere Oscar con la fregola, uscire subito non appena si congeda dal Conte, mi fa ben sperare.
È stato anche buffo vedere la solerzia con la quale i nuovi amici di André hanno "reclutato" il damerino per risollevare il suo morale.  Lei invece è stata una fantastica stratega anche se sapeva di giocare sul velluto! Quando vuole sa far prevalere la donna che è in lei, anzi la donna che è.
Il capitolo è bellissimo e intriso di sensualità, non vedo l’ora di guardare (letteralmente 🤦🏻‍♀️) quello che succederà in quella stanza.
Spero tornerai presto con il nuovo capitolo.
Ti auguro un buon weekend, Gattinapelosa😻
(Recensione modificata il 07/11/2020 - 12:30 pm)

Recensore Veterano
06/11/20, ore 19:27
Cap. 9:

Bordeaux, un capitolo che è un incontro torbido di densità tra narrato e immaginato, dove le parole si sfidano e i silenzi si abbracciano. 
Felicità, solitudine e desiderio strisciano e arrivano immediati quasi come in un fumetto, con personaggi chiusi nel loro eterno presente e sentimenti ancestrali che si stagliano, nitidi, dalle scene di carta e inchiostro e sulla via, affollata,  dell’Inferno in cui si avviano.
Mentre mani inaspettate la spingono a sentirsi Rosalinda lei si finge Ganimede per riacciuffare essenza e senso di sé e, allora a sua volta, è lei che impone il tocco che ha memoria, quello che rimette insieme i cocci della carcassa di un uomo o che, altrimenti, finisce di disperderla. Chissà che non trasformi, invece, ninfee nere e irsute in arcobaleno, il piccolo stagno in mondo conosciuto.
È un dialogo fondo quello delle labbra all’orecchio, intimo e a due voci, scandito a parole basse e ferme, sussurrato dalla verità, che seppure nascosta, è sola e degna di essere ascoltata.
Spero, pertanto, che non rimanga solo un attimo quello che Cesare Pavese descrive certamente meglio di me e che perciò ti lascio qui in conclusione.

Alla prossima, 
Minaoscarandre.

Stasera, per un attimo,
sul palcoscenico aperto 
hai danzato per me. 
Tra le povere scene di carta, 
sotto le luci false, 
nel frastuono di note e nel respiro 
della folla piegata, 
s’è fatta per un attimo 
una pausa altissima, 
un brivido di estatica purezza, 
e hai sfiorato i tappeti 
in un cielo d’aurora. 
Sei stata per me, un attimo, 
la raffica di musica 
che da una porta schiusa 
si riversa in un turbine 
nella strada notturna. 
Per un attimo solo, 
in una luce splendida, 
poi sei tornata nuda.

- Cesare Pavese - 

Recensore Junior
05/11/20, ore 14:29
Cap. 9:

È bello ritrovare finalmente André, è scosso per aver visto per un istante Oscar e non si può dargli torto, per fortuna ha trovato dei buoni amici in tre compagni d'armi.. Persino a quei tre soldati non è sfuggito lo sguardo che André ha lanciato a quello che a loro è sembrato un damerino. La complicità tutta maschile tra i quattro uomini è evidente, sono simpatici, irriverenti e senza mezze misure questi amici di André, proprio quello che gli ci voleva in un momento così difficile. Rivederla è stato un colpo, soprattutto perché era con Fersen e non è sembrato che lei lo abbia riconosciuto. Non avrei mai pensato di ritrovare anche Alain, decisamente diverso, sembra quasi più saggio o forse meno irruento del solito Alain, chissà se diventerà anche lui un buon amico per André.
Ho temuto molto per quel "resta" di Fersen, lui non ha incassato bene il colpo, come era prevedibile del resto, cercare conforto in un'altra donna non sarebbe così assurdo, per sua stessa ammissione Oscar è bellissima. Un po' ci prova Fersen, quelle carezze innocenti potrebbero essere più pericolose di carezze molto più audaci. Tutta la loro conversazione, il modo in cui si sono avvicinati, le confidenze reciproche e le ammissioni di Oscar, tutto mi ha fatto temere che davvero sarebbe successo qualcosa tra loro. Mi ha colta di sorpresa quel "sei un vero amico…” detto dal Conte, in un frangente diverso da quello canonico, con una reazione decisamente meno dolorosa per Oscar. Per fortuna André è sempre nei suoi pensieri, mentre lei e Fersen parlano lui è sempre lì, c'è sempre qualcosa che riporta Oscar a lui.
Nonostante la chiacchierata con Fersen cercare André è l'unico vero intento di Oscar, per fortuna si imbatte in quei tre strampalati “soldatini” e inizia questo bizzarro equivoco. Ora che sono di nuovo insieme, sembra che proprio non vogliano scendere a patti, l'ira tra loro è palpabile, forse non è proprio ira, è un non voler cedere da nessuna delle due parti. È buffo vedere con quanta solerzia gli amici cerchino di trovare un po' di svago per il nuovo amico e come Oscar, pur di parlare con lui, reciti la parte del damerino pronto a consolare un soldato triste che sta per partire per la guerra.
Non faccio illazioni su ciò che accadrà tra i “nostri” in quella stanza, qualunque cosa accada, so già che non mi deluderà.

Recensore Junior
04/11/20, ore 22:02
Cap. 9:

Comandante,

ho fatto un patto col Diavolo per voi. Non uno solo nella vita, in verità, tanto che ormai mi tratta più come un postulante che come uno da convincere, quasi fosse il titolare di una di quelle vecchie drogherie dove la mia famiglia si serve da generazioni. Ad ogni modo, stavolta gli ho chiesto di farmi entrare nella tua storia, nei panni di André, ovviamente. Era titubante: “No, guarda, Gral, non si può fare. La storia non è tua e poi te la vedi te con Capo Rouge, io nemici potenti non me li faccio più, son tempi duri. Rivolgiti a quelli di sopra, per una volta”. E via così, perché si è imborghesito. Ho dovuto promettere molto, sai, per convincerlo. Devo pure un leggere un libro di Dan Brown.

Ma adesso sono dentro la tua storia, con ‘i sensi ripiombati dentro di lei’.

E mi sembra di essere con vecchi amici, perché la tua capacità di descrivere la vita meravigliosa e disperata della gente normale è tanta. Perché a me interessava Oscar, chiaro, ma mi interessava anche essere immerso nel dialogo vivace, brillante, non ingessato – perché a me la vita piace, e mi piacciono le storie che la restituiscono, che la rendono ancora più viva, che non sono la copia di mille riassunti ma son scritte col sangue che scorre caldo, con la penna impugnata bene, e che ci ricordano che la gente senza ideali è quella che finisce per morirci, per quegli ideali che non ha. E mi interessa il narratore che non è mai patetico né simpatetico, che descrive e non giudica, che guida il lettore ma non lo imbriglia, e che resta sempre su quel filo sottile, quella corda tesa, che è la narrazione raffinata, che invita quindi il lettore, con un inchino, a farsi una sua idea.

E allora, comandante Rouge, finisce che conquisti la mia attenzione, ma senza chiederla, senza quelle che a casa mia son lusinghe al lettore, solo con la schiettezza di descrizioni e lessico. E l’attenzione a diventare ammirazione ci mette poco.

Cosa mi farai trovare in quella stanza, Capo? Lasciar intiepidire quel vino è un peccato.

E mentre, Oscar accanto, resto in uno stato mentale un po’ onirico, ti faccio, ma a denti stretti e tu sai perché, i complimenti per la mano nella pittura, e al posto delle due dozzine di rose che meriteresti, stavolta ti dono ninfee nere, e che tu possa conservarle, senza rancore per essere entrato nella tua storia: è un brutto vizio, ma recensioni, io, non ne so scrivere.

Devoti omaggi,

Sacrogral

Recensore Junior
04/11/20, ore 21:16
Cap. 9:

Capitolo portentoso e dinamico anche solo (si far per dire!) nel gioco di pensieri e di sguardi.
La sensualità si taglia a fettine forse ancor più nettamente vista la situazione ambigua in cui Oscar caccia se stessa e André.
Io di quella stanza, lì su per quelle scale, non mi fido proprio e dell’equivoco ancor meno, dell’autrice non di certo. Tutto bellissimo e intrigante, brava!
A prestissimo, G.M.

Recensore Veterano
04/11/20, ore 14:43
Cap. 9:

Allora, non più figura astratta, fantasma di un passato che sembra essere svanito per sempre in poche settimane. Eco di una voce che ha accompagnato una intera vita, figura indistinta avvolta nella nebbia dei ricordi.
André è lì, l'ha vista, lei che pensava di non vedere più, per sua scelta, relegata in un angolo della mente, del cuore. Pura illusione, perché è bastato un attimo, un solo istante e lui è stato trascinato di nuovo nel baratro di un amore che lo fa soffrire.
Impossibile nascondere il turbamento, la gelosia graffia ferocemente perché lei, era lì con l'altro. Lo seguiva e non si è neanche accorta che, per un istante, lui l'ha divorata con gli occhi, ed è rimpiombato nel suo tormento.
Lei è con Fersen, per un istante l'animo graffiato da ciò che è gelosia, inutile dare un altro nome a quel sentimento che acceca e ferisce. Ma Fersen è lì, e il suo sacrificio di innamorato condannato alla sofferenza, par più nobile di una fuga di un uomo che non vuole cedere al sentimento, che nasconde a tutti quel sentimento. Che lo ha nascosto a lei, spezzando un legame che sembrava immutabile nel tempo.
Fersen è lì, ma i pensieri di Oscar sono per André, pieni di rabbia e di incredulità, perché ora comprende che la sua mente ha riconosciuto André in quel fugace momento, ma il suo cuore non ha voluto farlo, troppa la rabbia, troppa la gelosia.
La richiesta di Fersen, la stretta della sua mano, riporta Oscar all'ultima richiesta che le ha fatto André, l'ultimo suo consiglio. E Oscar comprende che André l'ha spinta ad essere ciò che lei non voleva essere, una buona amica per Fersen e Maria Antonietta.
Oscar descrive la donna, non la regina, descrive la felicità della donna, eppure pensa Oscar, di non sapere cosa sia la felicità. La felicità non la si trova, la felicità è quel sentimento, quella presenza costante, quel sapere che non si è soli. Eppure Oscar pensa di non essere mai stata felice, non ha ancora capito che la felicità non la si trova nella compagnia, né nella solitudine. Non ha ancora capito che l'infelicità che prova è dettata da una assenza assordante. E sbaglia Fersen, non si può pensare di innamorarsi, succede e basta, si ha un solo cuore da perdere e lui lo ha perso guardando per la prima volta Maria Antonietta.
L'uno di fronte all'altra a sfidare se stessi, a sfidarsi, Oscar e André.
Rabbia fredda come pietra contro ostinato rifiuto a tornare indietro, perché niente sembra poter tornare come prima.
Un gesto, un tocco che toglie il fiato, quella mano che si posa sulle guance non rasata di un uomo, che forse non si è mai compreso, che forse si è dato per scontato.. Un tocco sul viso che lui ormai non pensava più di riprovare e che fa trasalire un uomo innamorato. Non cedere nulla a lei, che si è tentato in tutti i modi di cancellare dal proprio cuore, dalla mente, dall'anima. Inutilmente perché lei è lì, pronta a tutto per sapere finalmente. E André cede, come sempre, per salvare lei da una situazione pericolosa.
Una sfida lanciata da Oscar, raccolta da André, nessuno dei due si tirerà indietro stavolta. Saranno soli ad affrontarsi, lei che vuole sapere per chi lui ha spezzato il loro legame, lui che è deciso a non nascondersi più. Una sola notte per chiarirsi...

Nuovo recensore
03/11/20, ore 19:54
Cap. 9:

Cara Capo Rouge, sono davvero curiosa di scoprire dove o quando hai intenzione di portare i nostri "amantes disparus", i cui incontri/scontri nelle bettole, che siano toscane o di quel di Brest, lasciano noi lettori sempre senza fiato!
Curiosità a parte, tanti tanti complimenti anche per questo capitolo in cui alcune verità, complice il buon vino e tre soldatini davvero altruisti, cominciano lentamente a farsi strada nella coscienza di Oscar.
Ancora tante grazie per il tempo che ci dedichi raccontandoci questa nuova storia e anche per questo André che condividi con noi Ciao!

Recensore Master
03/11/20, ore 10:54
Cap. 9:

Ci regali un altro favoloso capitolo, con Oscar pronta ad affrontare vari pericoli per parlare con André .Anche la conversazione con Fersen è  stata un pericolo per lei,meno male che è  stata lucida e non ha ceduto alle lusinghe del Conte .Aspetto il seguito con trepidazione per poter leggere cosa si diranno.
Ti rinnovo sempre la mia ammirazione per la tua bellissima scrittura.
lupin3 🌺🌺

Recensore Veterano
03/11/20, ore 02:26
Cap. 9:

Ciao CapoRouge, un capitolo molto bello. I tuoi soldatacci sono semplicemente meravigliosi; rudi, rozzi, disillusi ma in grado di preoccuparsi per un commilitone e provare anche pietà per un "damerino" che nemmeno conoscono quando si paventa l'ipotesi possa essere lasciato alla mercè degli energumeni. Ora Oscar è riuscita nel suo intento e il primo incontro con Andrè, il suo Andrè, come già lo definisce più o meno consapevolmente, sembra gettare le basi per un confronto che, probabilmente, non avrà nulla dei toni lievi, sfumati e quasi timorosi di quello con Fersen. Un incontro, quello, in cui io ho percepito una Oscar per nulla concentrata sul Conte, nonostante lui.
Ciò che si percepisce costantemente è la presenza dell'altro che se ne è andato senza alcuna spiegazione. Ora, nella stanza di quella bettola è entrata Oscar, non il colonnello Jarjayes, la quale potrebbe porsi domande e darsi risposte che l'ufficiale, invece, non ha mai contemplato. Ma che, forse, non saranno sufficienti ad impedire la partenza.
Bellissimo anche il lavoro di grafica...eh sì, anche se non siamo più adolescenti, Andrè fa sempre battere il cuore;)
Complimenti, a presto.

Nuovo recensore
02/11/20, ore 22:16
Cap. 9:

Non parlo italiano, ma a causa di questa storia non mi dispiacerebbe impararla. Grande capitolo. Attendo la continuazione.

Recensore Master
02/11/20, ore 11:08
Cap. 9:

Cara Capo Rouge, è sempre un piacere ritrovarti per poterci immergere nelle atmosfere da te create, in un viaggio continuo, non solo fisico quanto interiore; infatti sei sempre più sorprendente per come riesci a calare il lettore nelle menti, nei cuori e nelle coscienze dei personaggi la cui storia vai narrando con così tanta passione. Il capitolo è perfettametne suddiviso in tre frammenti e ognuno racconta un pezzo della vicenda. Il grande assente di questi ultimi capitoli, che è parso presente come non mai, Andrè , è finalmente ricomparso sulla scena insieme ai suoi nuovi compagni di ventura, in questo primo spezzone di capitolo. Una compagine alquanto varia e variegata, fatta di poveri cristi che si sono arruolati più per fame, per il denaro, che per gli ideali. Facciamo così anche la conoscenza di un giovanissimo Alain che è l’emblema di questa gioventù che sarebbe allo sbando se non si fosse arruolata. Dalle sue parole traspare una limpidezza di pensiero su ciò che per lui è l’autorità, quando si rivolge a Fersen, dicendo ai suoi nuovi compagni di tenere per loro i propri pensieri e idee, poiché gli ordini avrebbero dovuto comunque prenderli da persone come Fersen. André, in tutto il battibecco che ne è seguito, ha tentato di isolarsi nel suo personalissimo dolore per aver scorto Oscar insieme al Conte, in un posto dove non avrebbe dovuto essere. I compagni hanno travisato la sua tristezza e hanno pensato, a loro modo, di porvi rimedio, proponendogli di andare a cercare quel damerino che aveva attirato l’attenzione di André, il quale è terrorizzato da ciò che sarebbe potuto accadere se l’eventualità si fosse trasformata in concretezza. Nel secondo frammento ritroviamo Oscar insieme a Fersen che parlano in una maniera sempre più coinvolgente, nella quale abbiamo avuto l’impressione di un cedimento di Oscar nei confronti del bel conte svedese che parebbe voler annegare il dolore per aver lasciato la donna amata con chiunque potesse dargli un poco del calore che ha perduto. Oscar è molto tentata, tutta l’atmosfera che si è creata sembra fatta apposta per farla cedere, fino a quando il nome di Andrè irrompe in quella magia e si infrange contro il tempo che sta scorrendo e che diminuisce la sua possibilità di ritrovarlo, per confrontarsi finalmente a viso aperto con lui, dopo i silenzi assordanti che hanno turbato il suo cuore nei giorni trascorsi. Ma ecco che nel terzo spezzone di questo capitolo ritroviamo una Oscar che, senza pensarci, corre nel porto per cercare il suo attendente, incurante dei pericoli a cui potrebbe andare incontro. Infatti la scena che le si propone di interpretare è finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo che ha nome André. I soldatacci che ha incontrato e che le hanno fatto uno strano e tortuoso discorso possono condurla a lui. E infatti lo rivede, dopo un tempo che pare infinito, e i loro sguardi si legano immediatamente, forse entrambi pensando le cose più disparate. In Andrè vi è il timore di ritrovarsi con lei in un confronto, che aveva accurtamente tentato di evitare, e di tornare a tormentarsi nuovamente, quando aveva deciso di mettere tra lui e lei un intero oceano a dividerli, mentre Oscar vuole sapere, deve sapere, e per arrivare alla meta decide di giocare con i compari di André ad un gioco che potrebbe essere pericoloso, per come si è messa l’intera faccenda, con le insistenze e le allusioni non troppo velate che vengono rivolte nei suoi riguardi, ancora convinta che nessuno si sia accorto del suo sesso, altrimenti il problema sarebbe diventato per lei davvero ingestibile, ma certa come è che, comunque fosse andata a finire, André sarebbe corso in suo soccorso a salvarla e proteggerla anche da se stessa. Dopo una lunga e descrittiva sequenza, durante la quale è sembrato di essere all’interno della locanda e assistere a quanto stava accadendo, con quel filo di tensione che si avvertiva dalle parole pronunciate a metà e dai gesti dei due che si fronteggiavano, finalmente Oscar e Andrè, nell’intimità di una stanza di quella infima locanda, hanno modo di stare soli. Il confronto è iniziato con l’ingresso nella stanza e vedremo come andrà a finire, quali argomentazioni verranno tirate in ballo e se saranno così convincenti per entrambi. Resto pertanto in curiosa attesa come sempre. Ti auguro un buon proseguimento. A presto!

Recensore Veterano
01/11/20, ore 21:55
Cap. 9:

Ogni capitolo è una meravigliosa gemma, una storia che più coinvolgente non si può. Le atmosfere, le ambientazioni tutto risulta originale e credibile. Sembra di viverli quei posti, di camminare insieme a loro, di osservarli mentre discutono, addirittura di ragionare con loro. Oscar è la solita incosciente, pronta a rischiare tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi.
Doveva essere veramente così l'ambiente militare a quei tempi, per una donna come Oscar un vero e proprio campo minato. Ho l'impressione che sentiremo ancora parlare dei due balordi che volevano approfittare delle grazie del "damerino" ma posso anche sbagliarmi.
Ora cosa accadrà in quella camera ? È complicato prevedere l'evoluzione, ma si prevedono fuochi d'artificio. Ma soprattutto, come potrà Oscar permettere ad Andrè di partire ?

Nuovo recensore
01/11/20, ore 20:37
Cap. 9:

Cara Capo Rouge, non deludi mai, sei una certezza! Capitolo strepitoso: dai toni suadenti, morbidi e soffusi, quasi a prefigurare una resa del colonnello al fascino del conte la prima parte; per fortuna che la "nostra"si riprende in tempo, ma subito, assecondando il suo carattere impetuoso ed impulsivo, si infila in una di quelle situazioni pericolose, da cui la salva sempre il suo fidato attendente che ora non c'è, seguendo tre soldati che non conosce, (devo dire che ho tremato per lei), e per fortuna che i tre si mostrano veramente interessati al "bene" del loro compagno triste, e per fortuna ancora che in quella taverna buia e vociante Oscar ritrovi proprio chi stava cercando, con vero sconcerto del diretto interessato. Coinvolgente anche la terza parte del capitolo in cui si assiste ad un vero proprio "duello" di sguardi tra i due, per giungere all'incredibile sfida con cui O piega la volontà di A, costringendolo, non volente, ad andarle in soccorso. Resto in attesa di leggere cosa succederà nel prossimo capitolo.
P.s. Simpatici questi soldati, nella loro maniera un po' rozza si sono dimostrati buoni e sinceri amici di Andrè; non solo: mostrano anche una certa "apertura mentale", non gli interessa con chi si diverta Andrè purchè la cosa gli sia gradita, sono anche "bonaccioni" perchè mostrano sincera preoccupazione per la sorte del damerino, qualora debba finire tra le grinfie dei due soldatacci, son proprio ben caratterizzati.
Pp.s. Molto bello il disegno che chiude il capitolo.
(Recensione modificata il 01/11/2020 - 09:02 pm)
(Recensione modificata il 01/11/2020 - 10:45 pm)

Recensore Master
01/11/20, ore 15:17
Cap. 9:

Oscar ha giocato a un gioco pericoloso: le è andata bene, ma avrebbe potuto anche finire molto male. Forse la conversazione con Fersen l'ha sconvolta del tutto, o è solo la sua propensione alla sfida?