Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Veterano
23/12/21, ore 15:35
Cap. 22:

Cara Caporouge,
Oscar, sballottata come una rondine in mezzo alla tempesta, non riesce a trovare una serena porzione di cielo, un attimo di ristoro al suo tormento. La terra umida e accogliente, sottovalutata in passato, ormai è un miraggio lontano. Che splendide metafore ci hai regalato!
Oscar ripercorre le tappe che aveva percorso a Brest ben tre anni prima (anche se sembra ieri), e non resiste alla tentazione di cedere alle lusinghe di Mademoiselle Bellenuit, prima per scoprire di più su Fersen, ma poi - dopo la rivelazione della ragazza alla locanda - su Andre', per restarne nuovamente sconvolta (chi era Andre’?). Ecco, questo capitolo mi ha molto ricordato "Rosa d'inverno" di Paris, dove Diane, dopo aver baciato Andre', costituisce una sorta di tramite per Oscar; e, nei capitoli precedenti, Oscar stessa aveva fatto da tramite, con la sua mano, tra Fersen e la Regina. Sublime!
Scopriamo che Girodelle accompagnerà Oscar in America (alla fine ci è riuscito!), portandosi pure Lua al seguito.
Il tuo Victor è semplicemente mefistofelico: non si accontenta della morte del rivale - non gli basta! -, lui vuole demolire anche il ricordo, la rappresentazione che Oscar ha di Andre’. È diabolico il fatto che abbia lasciato il nome di Andre' alle donne che ha frequentato, infangandone così la reputazione agli occhi di Oscar. Da una parte lo trovo a dir poco crudele; dall'altra non posso fare a meno di provare ammirazione perché Girodelle non lascia nulla di intentato per conquistare il cuore di Oscar (in guerra e in amore...). Nel dialogo finale con Girodelle in riva al mare, Oscar e più confusa che mai: non capisce se ha conosciuto il vero Andre', se ama e ha amato una persona realmente esistente o un'idea/una rappresentazione che aveva di lui. Perciò, oltre alla perdita, vacillano anche le sue certezze, i numerosi anni di vita condivisa.
Alla fine Girodelle racconta a Oscar che il cadavere di Amalie è stato ritrovato nella Senna, insieme alla bambola di pezza rubata dalla figlia a Madame Royale. Ho sempre pensato che la piccola Victoire fosse figlia di Girodelle e mi chiedo se quest'ultimo sia arrivato al punto di sbarazzarsi della madre, per paura che parlasse. L'ultimo paragrafo, molto fumoso, farebbe presupporre che la piccola si sia salvata, ma in che condizioni? Non ci resta che aspettare i prossimi capitoli per scoprirlo. Come sempre, mi complimento per la tua eccezionale bravura e per le emozioni che sai regalarmi. 
Ricambio gli auguri per un anno venturo migliore e più sereno. 
Un caro saluto e buon natale, G.

 
(Recensione modificata il 23/12/2021 - 03:54 pm)

Recensore Master
23/12/21, ore 11:50
Cap. 22:

Cara Caporouge,
che capitolo! Oscar, come una rondine, ritorna ai luoghi non che le furono cari, ma che l'hanno segnata; e se Oscar è come rondine nella tempesta, disorientata, che cerca le fattezze e le orme di André sulle labbra e nella figura di chi potrebbe avere abbracciato, André è, nei suoi pensieri, come terra umida e accogliente....che lei non ha saputo vedere.
Magistrale davvero l'incontro con Mademoiselle Bellenuit, raccontato con la finezza allusiva che sempre ti contraddistingue, e forse persino nella stessa camera della memorabile nottata di Brest...
Apprendiamo qualcosa di più di Victor Clément, e di Victoire ..., e della sua sfortunata mamma... devo dire che questo Victor, che "vuole tutto",. e non si vergogna ad ammetterlo con se stesso, così padrone di sé e fors'anche cinicamente calcolatore, non mi piace del tutto, ma, indubbiamente, mi affascina-
Ricambio i tuoi auguri, per un Natale che sia di ristoro, e per un 2022 migliore, in cui sentirci non solo più liberi, ma anche più sicuri.
Ciao, e grazie per le tue storie (devo ultimare il tuo "Paris")
D.

Recensore Master
22/12/21, ore 19:47
Cap. 22:

Oscar è come impazzita: non riesce a trovare la donna che, lei crede, ha fatto partire André - senza sapere che è più vicina di quanto creda - e va a tentoni in modo folle. Dunque, il padre della piccola era Victor..

Nuovo recensore
12/12/21, ore 16:24

Buongiorno Capo Rouge..
eccomi a recensire questo tuo nuovo capitolo.. molto bello,.un altro, l'ennesimo.
Forse non ti ho ancora scritto che mi piace la cura che metti per caratterizzare anche i personaggi minori.. minori per la tua storia, perchè qui oltre alla contadina/madre compare addirittura il re di Francia.
Ho apprezzato l'umanità con cui l'hai descritto.. povero re che sogna di entrare nella Storia.. e che nella Storia ci entrerà.
Non era cattivo nè disonesto, molti e di molto peggiori lo hanno preceduto, lui ha pagato per tutti.
Bello il loro colloquio, proprio quello su cui nel commento precedente contavo.. lo scopo.
Un soldato senza uno scopo è perso e Madamigella ne aveva bisogno, così spero di leggere anche di avventure.
Infine sul destino di Andrè sono ottimista, altrimenti con ben altra tempistica mi sarei aspettato una lettera da Fersen che per quanto da molti vituperato, per me resta uno dei migliori amici che Oscar e Andrè potessero incontrare (giudizio circoscritto al solo personaggio dell'anime).
A presto
 
(Recensione modificata il 12/12/2021 - 09:58 pm)

Recensore Junior
07/12/21, ore 15:25

“Heart made of glass, my mind of stone
Tear me to pieces, skin to bone
Hello, welcome home”

E quindi carissima autrice, ho colto al volo il suggerimento e mi sono andata ad ascoltare la canzone consigliata nella piccola prefazione del capitolo, ho cercato su google il testo e penso che le parole che ho riportato qui sopra siano adattissime a descrivere questo momento particolare che Oscar sta vivendo. 
Il suo cuore è fatto di vetro e quindi è fragile come mai prima d’ora, lei è a pezzi ma la sua mente è fatta di pietra, è forte e determinata e, paradossalmente, adesso che ha deciso di allontanarsi da casa, cioè dal suo mondo, torna a casa, torna ad essere se stessa, fa quello che le hanno insegnato come soldato ma segue se stessa e il suo volere, quello che nessuno le ha mai insegnato, accipicchia è davvero lei!
Il grande essere umano che è sempre stato insito in lei è cresciuto e maturato nel tempo ed adesso segue la sua natura e la sua inclinazione.
Peccato però per quella ferita che si è procurata, spero che comunque non le impedisca di partire e inseguire istinto e propositi.
Sono ancora più curiosa di leggere il seguito, a prestissimo.

Claudia 

Recensore Junior
05/12/21, ore 14:55

Cara Capo Rouge, la premessa doverosa che mi sento di fare in questa recensione e che la tua Oscar è da motto proverbiale! È da “non plus ultra”! Visione lampante e sintesi efficace di cosa ha sempre rappresentato la sua figura, il personaggio, la sua persona, più tutta quell’umanità che tu riesci sempre ad attribuirle e a restituirci. Cosa difficilissima da fare, cogliere l’essenza di un personaggio e poi mostrarlo così com’è a chi ne legge e cosa che a te riesce quasi con naturalezza, quasi fosse una tua seconda pelle, e con risultati eccelsi.
In questo capitolo ciò che avevo ipotizzato e sperato viene in parte esaudito, ero convinta che Oscar avesse capito di essere lei la donna che aveva indotto André ad andarsene, invece, ma solo all’apparenza, il dolore per la notizia della morte di André le impedisce di accettare la realtà ma è, per fortuna, solo per un poco, perché la realtà, e di questo sono certa, non può essere offuscata nemmeno dal più atroce dolore. Una realtà non ne cancella un’altra, semmai vi si assomma.
Oscar si è mossa anzi riscossa e sono sicura che adesso i guai arriveranno davvero, ma per ora mi sono goduta la lettura del bellissimo confronto tra lei e Girodel, con Oscar che ha scoperto il ruolo che lui ha avuto nella consegna segreta delle lettere di André e il motivo che ha portato la nonna a mantenere il segreto. Lui, qua, prende un’altra legnata sui denti e sulle proprie frustrate sicurezze, di quelle il cui riverbero non si acquieta facilmente e forse mai.
Il confronto-incontro con il Re è invece una chicca che riconcilia la Storia e la storia con i personaggi veri e di fantasia, mentre l’ultima lettera di André apre un piccolo, piccolissimo spiraglio di speranza che Oscar afferra al volo lì al cospetto del Re e forse a “dispetto” del Re. Decisa e volitiva come non mai e bella, bella davvero!
Complimenti ancora e a presto con il nuovo capitolo, ti aspetto sempre 

Lena
(Recensione modificata il 05/12/2021 - 03:00 pm)

Nuovo recensore
03/12/21, ore 13:34

Ciao Capo Rouge! Bentornata a Te con questo nuovo capitolo e, soprattutto, bentornata Oscar!! Dopo la partenza di Andrè, O. si era spenta, navigava nella nebbia, appariva fragile, confusa e facile oggetto delle macchinazioni e degli approcci di G..
Temevo che la morte di Andrè ed il comprendere la natura dei sentimenti di lui nei suoi confronti l'avrebbero annientata. Invece l'hanno scossa e ridestata e le hanno fatto finalmente compiere quel passo (verso André e verso l'America) che l'ha condotta fuori dalla nebbia o comunque l'ha posta sulla giusta strada per uscirne. Davvero intenso l'episodio in cui la "nostra" O. affronta il fuoco con coraggio per evitare un insensato bagno di sangue, per aiutare quei poveretti, ma anche (e forse soprattutto) per raggiungere il suo obiettivo... partire e cercare André, che lei, nonostante tutto, sente vivo.Questo suo desiderio, peraltro, la costringe a scendere dal piedistallo e a sporcarsi un po' le mani: lusingare Luigi XVI per ottenere ciò che vuole, servirsi dell'ospitalità di G. per evitare un confronto doloroso con Nanny, frugare nella corrispondenza altrui, indurre un funzionario a mentire sui conti, sono comportamenti in sé poco nobili, poco trasparenti, poco "da Oscar", ma che la rendono umana e ancor più vicina e amata perchè generati dall'amore che lega lei ed André (anche se magari non ancora riconosciuto, compreso o accettato fino in fondo).
G. afferma che "le regole (ossia le apparenze, l'onore) sono tutto per O.". Non è vero, e proprio il duello tra loro a 14 anni dovrebbe ricordarglielo! O. le regole le ha infrante spesso, ma sempre per rispettare principi superiori come l'uguaglianza, la libertà, il rispetto dell'altro, l'onestà.
E' vero, invece, che questa "nuova" Oscar è disposta a passare sopra anche a qualche principio pur di partire e di cercare Andrè!
Sono davvero curiosa di vedere fino a che punto si spingerà per raggiungere il suo (e questa volta davvero solo suo) obiettivo...
Grazie infinite come sempre per questa sorprendente Storia che ci stai regalando! Un caro saluto e a presto...

Recensore Veterano
02/12/21, ore 19:16

Allora, chi era lui? Lui che spargeva parole lievi sulla carta, lui che celava il nome di lei seppur gridandolo nelle pieghe silenziose di ogni parola.
Lui che quel nome prezioso e amato lo ha sempre serrato nel cuore.
Lui che vive dentro lei, che è tutto, che è il bene e un dolore che non si può accettare.
Cercare l’altro in un semplice pezzo di carta, nelle dita che sfiorano le parole e la carta, ultimo contatto che la porta a lui.
Tutto fuori resta immutato, il tempo continuerà a scorrere con lo stesso incedere, beffardo e incurante della morte che aveva portato via per sempre lui.
Tutto immutato e stravolto per sempre.
Lei che aveva preferito tacere, mettere il silenzio tra sé e quelle parole che avrebbero potuto infrangere quel silenzio con il semplice fruscio di una lettera.
La mente a vedere con gli occhi di lui, lo strazio nel cuore.
La mente a ripercorrere l’ultimo incontro, le labbra liberamente donate a lui, liberamente ad accogliere l’abbraccio di lui.
E quell’abbraccio, ancora impresso sulla pelle, ancora impresso nel cuore, accende una residua speranza.
La pioggia ad accompagnare i suoi passi come quel giorno, la pioggia ad accompagnare la sua speranza, e pensare a lui come sempre. Mezzo passo dietro a lei, come era sempre stato.
L’abbraccio di lui addosso, unica protezione contro la pioggia, contro il dolore.
Le redini indurite a ferire le mani, solchi rossi a segnare i palmi. Tangibili e muti testimoni dell’assenza di lui.
Nessuno mezzo passo dietro a lei, il suo nome ad accompagnarla nel pericolo.
E finalmente comprende lei, quale nome lui ha sempre avuto nel cuore.
Chi era lui? Semplicemente era… sempre mezzo passo dietro a lei.
Per un istante ricordare momenti preziosi, echi di voci felici.
Ormai solo il silenzio… mezzo passo dietro a lei.

Recensore Veterano
01/12/21, ore 15:37

Una svolta decisiva, direi! Una risoluzione repentina, che ė figlia di un dolore troppo grande, troppo devastante. Oscar deve fare qualcosa, qualunque cosa, anche se dovesse rivelarsi inutile. Anche se, forse, è troppo tardi. Anche se ci fosse una sola, piccolissima speranza.
E la fortuna, si sa, aiuta gli audaci.
A presto.
Octave

Recensore Junior
29/11/21, ore 21:46

Ciao,
la bellezza di questa storia continua a conquistarmi.
Oscar è travolta dal dolore, comprensibilmente, perdere chi da sempre è stato nella sua vita, con cui si è condiviso tutto è un momento devastante, al punto da non farle capire nemmeno una verità chiara.
Il dolore ottenebra la mente, ma non fino al punto di far dimenticare a Oscar chi è. Una donna coraggiosa che vuole conoscere la verità perché è inaccettabile l’idea che André sia davvero morto.
La donna che è Oscar si sovrappone al soldato, il soldato si sovrappone alla donna, perché lei deve sapere la verità sulla sorte di André, ed è la speranza che accompagna i passi del soldato.
Luigi XVI e Oscar sono due anime rette, oneste, con degli ideali di giustizia che trascendono la semplice convenienza o apparenza.
Entrambi vogliono che la guerra finisca al più presto affinché il sangue dei soldati dei francesi cessi di essere versato. Mi è piaciuto il modo in cui sia Oscar che Luigi XVI non vogliano versare il sangue di innocenti.
Girodel deve accettare la scelta di Oscar, non può opporsi alla sua volontà. Ora dovrà agire in modo diverso, chissà se dimenticherà Oscar se lei sarà lontana.
Considero di buon auspicio il fatto che Girodel sia corso da Lua dopo aver parlato con Oscar.
Lua sembra essere diventata un punto fermo nella vita di Girodel, in ogni rapporto umano, anche in quelli carnali, c’è sempre un continuo scambio, può succedere che in alcuni momenti ci sia chi dà di più e chi meno.
L’importante è che si trovi il giusto equilibrio anche ribaltando ruoli e situazioni.
Lua riuscirà a capire ciò che accade a Girodel, sono sicura che troverà la strada giusta per potergli stare accanto.
Anche per Oscar la strada per comprendere se stessa si prospetta lunga e dolorosa.
Il prossimo capitolo riserverà sicuramente nuove emozioni.
Ancora una volta brava.
Ipazia

Recensore Master
29/11/21, ore 11:42

Un capitolo che segna una svolta importante nel racconto, sia dal punto di vista dell'evoluzione interiore di Oscar, sia dal punto di vista del cambiamento di prospettiva e ambientazione che si sta profilando.
Anche Girodelle, povero Girodelle!, ha capito ormai - gutta cavat lapidem, è proprio il caso di dirlo! - quale può e deve essere il solo modo per amare Oscar,.
Soprattutto, ho amato di questo capitolo il colloquio con Re Luigi XVI, in cui Oscar riconosce "parole altisonanti, ... così avulse dalla quotidiana e parsimoniosa dialettica del sovrano. Così lontane dalla sua proverbiale riservatezza". La fiducia che ispira Oscar, la sua specchiata onestà (in cui risento l'eco delle parole di Diane nell'anime, che riporta le parole del fratello Alain, su quanto sia convincente il nuovo Comandante) diventano strumento al servizio della Corona, al pari e forse più dello zelo nel riscuotere materialmente le tasse dovute al finanziamento della spedizione. Ho pertanto molto apprezzato la finezza per cui Oscar diventa, da un lato, strumento in ogni senso del re nei suoi scopi, ma, d'altro canto, come spiega ai ribelli e alla madre di famiglia che ha perso i suoi figli, lei stessa ha perso un affetto in quella guerra, e quindi, come tutti, deve avere interesse a che essa finisca prima possibile.
Molto appropriata anche la riflessione a proposito del suo desiderio di partire, di portare di persona i nuovi finanziamenti all'armata francese,soprattutto per cercare André: "Andare in un Paese in guerra, portarci il proprio cure spezzato, cercare ciò che forse non c'era più. In fondo essere soldati sarebbe stato utile comunque. Non si combattevano solo guerre sui campi di battaglia. Ma nella testa e nel cuore... Nessuno era esente dalla propria coscienza". Sì, vivere militare est. Seneca sarebbe stato fiero di Oscar. E di questo capitolo, immenso.
Grazie, e a presto,
Dorabella

Recensore Junior
28/11/21, ore 19:41

Carissima Capo Rouge, ho detto che il capitolo precedente era sconvolgente, che poteva essere il punto di svolta ma ora non lo dirò più perché ogni capitolo è incredibile. Quando penso che non posso provare picchi di emozioni più alte, ecco che devo ricredermi.
Il dolore di Oscar è vivido, resta impresso al lettore, è impossibile non immedesimarsi, avrei voluto scrollarla, dirle che è lei, era lei la donna amata da André.
Poi abbracciarla e piangere con lei 😭.
Girodel, sempre lui, indubbiamente è un abile giocatore, è intelligente e sa quando affondare e ritrarsi, è un calcolatore e qui in questo capitolo si permette di esserlo pure a letto!
Ho quindi tremato al pensiero che Oscar potesse essere sua ospite per qualche giorno. In fondo ha ammesso a se stesso che la morte di André gli torna utile (e solo per questo il collo glielo torcerei volentieri… solamente per averlo pensato!) ma abbiamo avuto così conferma che Girodel si fosse accorto dei sentimenti di André per Oscar? Se fosse davvero così, dietro al suo voler stare dietro ad Oscar potrebbe esserci dell’altro.
Ho esultato, come ad una finale mondiale, quando Oscar gli ha rivelato l’incarico del re e la decisione che lei ha preso. Decisione che a lei, nonostante donna, non è preclusa e ho mentalmente benedetto il General Jarjayes per aver consentito che sua figlia diventasse anche questo, nonostante tutti i pericoli e le implicazioni.
Adesso però facciamo in modo che Girodel resti a Versailles almeno per un po’. Giusto il tempo per sapere la verità sulla sorte di André e perché Oscar abbia libertà di agire!
Brava, bravissima, come sempre 👏🏻.
A presto, spero.
Gattinapelosa 

Recensore Junior
28/11/21, ore 16:35

Sono rimasta in attesa ad aspettare di poter leggere un nuovo capitolo, per poter capire come Oscar potesse affrontare un dolore così grande.
La tua scrittura potente mi ha fatto immergere in un dolore che toglie il respiro, Oscar è semplicemente meravigliosa nel suo dolore, nella sua ostinazione.
Ostinatamente non vuole dare un nome alla donna che ha fatto allontanare André, eppure sa che è lei che André ama eppure il dolore è troppo grande per ammettere questa verità a se stessa, ma non si arrende perché semplicemente non può farlo.
Al momento la realtà della morte di André sembra non poter essere smentita dai fatti, eppure Oscar non può accettarla, e fa ciò che solo una donna come lei potrebbe fare, come solo la tua Oscar potrebbe fare, torna cioè a combattere, diventa non solo il soldato che è ma anche una donna d’azione, quella che è sempre stata. Il dolore non la distrugge ma l’alimenta.
L’ambiguità di Girodel è sempre presente, pensava davvero di avere ormai conquistato la fiducia di Oscar, lei, invece lo mette di fronte ad una realtà diversa che ora dovrà affrontare.
Girodel ha un carattere ben definito, sa cosa vuole, è molto diverso da un semplice damerino che ricopre un ruolo marginale. Mi piace e mi chiedo se Lua saprà conquistarlo.
La storia entra nel vivo ora, con impazienza aspetto il seguito.
Ortensia🌸

Recensore Veterano
28/11/21, ore 16:14

Cara Capo Rouge,
che capitolo divino e sublime ci hai regalato nella rappresentazione dello stato d'animo e della sofferenza di Oscar.
Oscar capisce, ma non vuole ammettere con se stessa (è troppo doloroso) che la donna amata da Andre' non poteva che essere lei, e il senso di colpa e’ travolgente, specialmente dopo la straziante notizia della morte dell'amico. In questo capitolo ha scoperto anche il raggiro ordito da Girodelle, con la complicità di Nanny, per tenerla all'oscuro, ma la sua disperazione e' talmente profonda che ormai non le importa più.
Il suo dolore e la sua confusione mi hanno davvero stretto il cuore. Per lei è inevitabile anche provare rabbia di fronte all'abbandono Andre', che l'ha lasciata sola e non le ha nemmeno mai scritto, nonostante fosse lei la causa della partenza, il fine ultimo dei suoi pensieri. 
A questo punto, finalmente, decide di uscire dallo stato di immobilismo e di dolente apatia dell’ultimo periodo e di passare all'azione: mette anima e corpo nella missione affidatale da Luigi XVI al fine di raggranellare nuovi fondi per la guerra americana. Una volta conclusa la stessa, chiede al Re di essere mandata lei stessa in America a consegnare il denaro, con il vero scopo di avere notizie certe su Andre' e sulla sua sorte, per ripercorre gli stessi paesaggi e cieli sconfinati e sentirlo più vicino. Spero riesca davvero ad andarci, specie dopo il ferimento conseguente all'attacco alla stazione di posta. In questa occasione Oscar viene a contatto con il malcontento e la povertà del popolo francese, ridotto allo stremo. 
Girodelle, dopo aver preso l'ennesima batosta, incassa con classe e decide di cambiare strategia standole lontano (anche se non sembra ancora essersi arreso).
Ho molto amato le descrizioni di Oscar che ci regali nel capitolo, perché in esse rivedo tutto il suo spirito battagliero e la sua straordinaria personalità:​

"E lei non sarebbe stata bene né da una parte, né dall’altra, che lei non era un gentiluomo e neppure una nobildonna". 

"Quale dannata dea dell’Olimpo di sfolgorante bellezza si sarebbe mai trovata ad alzare gli scudi contro il cielo, ridotta così, bianca, magra, i capelli spettinati e umidi, il volto severo, le dita nervose…"


Resto in trepidante attesa del prossimo capitolo e spero proprio che Oscar riesca nei suoi intenti.
Un caro saluto e spero a presto,

Galla88
(Recensione modificata il 28/11/2021 - 04:30 pm)

Recensore Master
28/11/21, ore 14:55

Cara Capo Rouge, aspetto sempre con un misto di curiosità e ansia i tuoi aggiornamenti, i quali dopo averli letti e apprezzati nella loro totalità, mi lasciano uno strascico di malinconia che si riverbera anche per qualche giorno successivo. Sarà questo tuo modo di scrivere che cattura l’attenzione per i fatti che fai accadere, ma molto più per l’intensa introspezione che fai fare ai tuoi personaggi. Dico tuoi perché li hai presi e hai scavato dentro di loro, riuscendo a tirare fuori dalle profondità dell’animo sensazioni e sentimenti che nell’anime non sono venuti alla luce in maniera così potente. Leggere di Oscar alle prese con la consapevolezza di quelle lettere che parlano di lei e che comunque quasi si ostina a non voler credere che il soggetto delle missive sia lei, mi provoca un nodo alla gola. Eppure le parole sono chiare, belle, la grafia è quella amata e conosciuta. Per sincerarsene scorre con il dito i segni e gli svolazzi che tornano prepotenti alla memoria come la figura di colui che quelle parole ha vergato, ma prima le ha avvertite nel cuore, le ha vissute, le ha provate, vivendo le emozioni che gli trasmettevano. Inequivocabili sono le parole e le immagini che fanno da corollario alle parole. Pieni i ricordi che non possono essere di nessun altro che di lui. André sempre un passo indietro a lei.... E ora sapere che è morto è una deflagrazione nella testa e nel cuore che continua a rimbombare, perché non vuole credere al nome scritto sui tabulati, perché crederci annullerebbe ogni speranza, e lei deve mantenere la speranza che sia ancora vivo. La lettera reca una data, ma chi sa con certezza cosa possa essere accaduto nel frattempo? Lei vive di questa speranza, di questo disallineamento tra il tempo della scrittura e l’arrivo della lettera medesima. Col cuore in gola ha divorato le missive custodite da Nanny, la quale è rea del fatto di non averle detto di averle ricevute e non ne comprende la ragione. Lui ha scritto alla nonna e mai una volta a lei. In tutte le lettere non ha mai esplicitato un nome, il nome della donna amata, il nome di colei che l’aveva costretto ad allontanarsi. Poi ecco che vede Victor confabulare con Nanny di ritorno dalla messa, periodo durante il quale lei ha potuto introdursi nelle sue stanze e cibarsi delle lettere conservate gelosamente, e darle un ulteriore involto che sicuramente sarà l’ennesima lettera che anche lei ha bisogno di leggere, e ci riesce con un escamotage. Mentre i pensieri le assillano la mente, sa anche che deve recarsi dal Re in persona che deve conferire con lei; e qui assistiamo a quello che il re ha pensato per poter portare a compimento la guerra americana, e nel mentre si fa luce in Oscar il convincimento che una volta portato a termine il compito di reperire i fondi attraverso tutte le municipalità di Francia, potrebbe imbarcarsi per portare personalmente il denaro in America e lì accertarsi della veridicità delle informazioni ricevute circa la morte di André. Manifesta questa idea a Victor, il quale l’aveva invitata a raggiungere casa sua per riprendere contezza di se stessa, avendola vista molto abbattuta dalla notizia della morte del suo attendente. Ma Victor non ha intenzione di rimanere lontano da lei, di separarsi da lei, non dopo aver fatto tanto per riuscire quanto meno a raggiungerla permettendole di esserle più vicino. Lei ama questa donna proprio perché è diversa da qualunque altra e, proprio per questo, non può imporsi ulteriormente con lei, poiché comprende che perderebbe il terreno che lei inconsapevolmente gli ha lasciato conquistare. Bisogna assecondare i desideri di Oscar, non imporsi, altrimenti si ingaggerebbe una lotta e con lei non si sa come potrebbe finire. Victor è rimasto sconcertato dalle idee che Oscar vuole mettere in campo, soprattutto quella di consegnare personalmente il denaro in America, lasciando di fatto sguarnito il suo posto presso la reggia che, secondo lei, solo lui potrebbe ricoprire, poiché uomo specchiato e fidato e l’unico che potrebbe assumersi in sua vece un tale onere. Lo sconvolgimento degli ultimi eventi porta Victor a ricorrere a Lua. Lua che lo ama e che pensa di possedere il suo cuore e, quando se lo trova lì nelle sue stanze, acconsente ad un rapporto, pur comprendendo che debba essere accaduto ben altro se lui si è presentato da lei fuori dai loro consueti orari. Lua accetta il comportamento di Victor, ma lui non fa una bella figura con la giovane indiana, in quanto la usa per tentare di dimenticare chi forse mai potrà avere, non tenendo in conto che Lua potrebbe soffrirne.
E poi abbiamo tutta la lunga sequenza, accompagnata dai pensieri di Oscar e dal rimbombare delle parole di André e dei ricordi che prepotenti ritornano, di ciò che accade durante il suo viaggio in una stazione di posta, la quale è stata attaccata da alcuni cittadini che hanno quasi preso in ostaggio il mastro di posta e i suoi sottoposti. Oscar, avvisata della vicenda, intende procedere senza sparare a nessuno ma tentando di far comprendere le ragioni del fatto che il denaro serva per far cessare il prima possibile quella assurda guerra e far fare ritorno a quanti più soldati possibile. Il contraddittorio che ne nasce è molto intenso e resta ben inciso nella mente del lettore che comprende il profondo dolore della donna e di quanti dei suoi figli le sono rimasti. Una disperazione che Oscar prova a condividere e, mai come in questo frangente, sente di poterlo fare poiché anche lei prova un senso di disperazione per colui che non ha più accanto a sé, mezzo passo dietro a lei, che continua a cercare ma non trova più. Forse la ferita che ha ricevuto, appena prima che potesse avere un abboccamento con tutti quelli intervenuti nella vicenda, le sta togliendo le forze e la mente si ancora alla eco di una voce che risuona insieme ad immagini di un passato che non c’è più.
Molte sono le emozioni che suscita questo passaggio e che restano nella mente del lettore, che ti ringrazia per il regalo che ci fai con questo racconto così sentito.
Un affettuoso saluto.