Recensioni per
Pur
di Capo Rouge
Cara Caporouge, |
Cara Caporouge, |
Oscar è come impazzita: non riesce a trovare la donna che, lei crede, ha fatto partire André - senza sapere che è più vicina di quanto creda - e va a tentoni in modo folle. Dunque, il padre della piccola era Victor.. |
Buongiorno Capo Rouge.. |
“Heart made of glass, my mind of stone |
Cara Capo Rouge, la premessa doverosa che mi sento di fare in questa recensione e che la tua Oscar è da motto proverbiale! È da “non plus ultra”! Visione lampante e sintesi efficace di cosa ha sempre rappresentato la sua figura, il personaggio, la sua persona, più tutta quell’umanità che tu riesci sempre ad attribuirle e a restituirci. Cosa difficilissima da fare, cogliere l’essenza di un personaggio e poi mostrarlo così com’è a chi ne legge e cosa che a te riesce quasi con naturalezza, quasi fosse una tua seconda pelle, e con risultati eccelsi. |
Ciao Capo Rouge! Bentornata a Te con questo nuovo capitolo e, soprattutto, bentornata Oscar!! Dopo la partenza di Andrè, O. si era spenta, navigava nella nebbia, appariva fragile, confusa e facile oggetto delle macchinazioni e degli approcci di G.. |
Allora, chi era lui? Lui che spargeva parole lievi sulla carta, lui che celava il nome di lei seppur gridandolo nelle pieghe silenziose di ogni parola. |
Una svolta decisiva, direi! Una risoluzione repentina, che ė figlia di un dolore troppo grande, troppo devastante. Oscar deve fare qualcosa, qualunque cosa, anche se dovesse rivelarsi inutile. Anche se, forse, è troppo tardi. Anche se ci fosse una sola, piccolissima speranza. |
Ciao, |
Un capitolo che segna una svolta importante nel racconto, sia dal punto di vista dell'evoluzione interiore di Oscar, sia dal punto di vista del cambiamento di prospettiva e ambientazione che si sta profilando. |
Carissima Capo Rouge, ho detto che il capitolo precedente era sconvolgente, che poteva essere il punto di svolta ma ora non lo dirò più perché ogni capitolo è incredibile. Quando penso che non posso provare picchi di emozioni più alte, ecco che devo ricredermi. |
Sono rimasta in attesa ad aspettare di poter leggere un nuovo capitolo, per poter capire come Oscar potesse affrontare un dolore così grande. |
Cara Capo Rouge, |
Cara Capo Rouge, aspetto sempre con un misto di curiosità e ansia i tuoi aggiornamenti, i quali dopo averli letti e apprezzati nella loro totalità, mi lasciano uno strascico di malinconia che si riverbera anche per qualche giorno successivo. Sarà questo tuo modo di scrivere che cattura l’attenzione per i fatti che fai accadere, ma molto più per l’intensa introspezione che fai fare ai tuoi personaggi. Dico tuoi perché li hai presi e hai scavato dentro di loro, riuscendo a tirare fuori dalle profondità dell’animo sensazioni e sentimenti che nell’anime non sono venuti alla luce in maniera così potente. Leggere di Oscar alle prese con la consapevolezza di quelle lettere che parlano di lei e che comunque quasi si ostina a non voler credere che il soggetto delle missive sia lei, mi provoca un nodo alla gola. Eppure le parole sono chiare, belle, la grafia è quella amata e conosciuta. Per sincerarsene scorre con il dito i segni e gli svolazzi che tornano prepotenti alla memoria come la figura di colui che quelle parole ha vergato, ma prima le ha avvertite nel cuore, le ha vissute, le ha provate, vivendo le emozioni che gli trasmettevano. Inequivocabili sono le parole e le immagini che fanno da corollario alle parole. Pieni i ricordi che non possono essere di nessun altro che di lui. André sempre un passo indietro a lei.... E ora sapere che è morto è una deflagrazione nella testa e nel cuore che continua a rimbombare, perché non vuole credere al nome scritto sui tabulati, perché crederci annullerebbe ogni speranza, e lei deve mantenere la speranza che sia ancora vivo. La lettera reca una data, ma chi sa con certezza cosa possa essere accaduto nel frattempo? Lei vive di questa speranza, di questo disallineamento tra il tempo della scrittura e l’arrivo della lettera medesima. Col cuore in gola ha divorato le missive custodite da Nanny, la quale è rea del fatto di non averle detto di averle ricevute e non ne comprende la ragione. Lui ha scritto alla nonna e mai una volta a lei. In tutte le lettere non ha mai esplicitato un nome, il nome della donna amata, il nome di colei che l’aveva costretto ad allontanarsi. Poi ecco che vede Victor confabulare con Nanny di ritorno dalla messa, periodo durante il quale lei ha potuto introdursi nelle sue stanze e cibarsi delle lettere conservate gelosamente, e darle un ulteriore involto che sicuramente sarà l’ennesima lettera che anche lei ha bisogno di leggere, e ci riesce con un escamotage. Mentre i pensieri le assillano la mente, sa anche che deve recarsi dal Re in persona che deve conferire con lei; e qui assistiamo a quello che il re ha pensato per poter portare a compimento la guerra americana, e nel mentre si fa luce in Oscar il convincimento che una volta portato a termine il compito di reperire i fondi attraverso tutte le municipalità di Francia, potrebbe imbarcarsi per portare personalmente il denaro in America e lì accertarsi della veridicità delle informazioni ricevute circa la morte di André. Manifesta questa idea a Victor, il quale l’aveva invitata a raggiungere casa sua per riprendere contezza di se stessa, avendola vista molto abbattuta dalla notizia della morte del suo attendente. Ma Victor non ha intenzione di rimanere lontano da lei, di separarsi da lei, non dopo aver fatto tanto per riuscire quanto meno a raggiungerla permettendole di esserle più vicino. Lei ama questa donna proprio perché è diversa da qualunque altra e, proprio per questo, non può imporsi ulteriormente con lei, poiché comprende che perderebbe il terreno che lei inconsapevolmente gli ha lasciato conquistare. Bisogna assecondare i desideri di Oscar, non imporsi, altrimenti si ingaggerebbe una lotta e con lei non si sa come potrebbe finire. Victor è rimasto sconcertato dalle idee che Oscar vuole mettere in campo, soprattutto quella di consegnare personalmente il denaro in America, lasciando di fatto sguarnito il suo posto presso la reggia che, secondo lei, solo lui potrebbe ricoprire, poiché uomo specchiato e fidato e l’unico che potrebbe assumersi in sua vece un tale onere. Lo sconvolgimento degli ultimi eventi porta Victor a ricorrere a Lua. Lua che lo ama e che pensa di possedere il suo cuore e, quando se lo trova lì nelle sue stanze, acconsente ad un rapporto, pur comprendendo che debba essere accaduto ben altro se lui si è presentato da lei fuori dai loro consueti orari. Lua accetta il comportamento di Victor, ma lui non fa una bella figura con la giovane indiana, in quanto la usa per tentare di dimenticare chi forse mai potrà avere, non tenendo in conto che Lua potrebbe soffrirne. |