In una Parigi che è davvero madre accogliente, che non giudica i suoi figli, che non pone loro domande, due mondi convivono.
Il mondo dai ricchi Palazzi, tra le cui mura nobili signori trascorrono la vita tra giochi di potere, piccole rivalità, grandi invidie.
Tutto pur di mantenere e ottenere altri privilegi. Come fiori che volgono le loro corolle colorate e profumate al sole, i nobili signori si muovono con naturalezza tra le belle strade di Parigi dove scorre lieta e frivola la vita.
Ma, affinché possano a vivere e fiorire, hanno bisogno della luce e dello splendore del sole che brilla un po’ lontano da Parigi, hanno bisogno del sole di Versailles.
L’altro mondo lì a Parigi, è quello dei poveri palazzi, affollati, sporchi, cadenti, bui e freddi, tra le cui mura uomini e donne fanno di tutto per sopravvivere.
Tutto pur di poter sfamare una piccola creatura nata da quella miseria profonda, che non chiedeva altro che vivere, che non è un errore da allontanare dalla mente come pensiero molesto.
Mani gentili ad offrire un po’ di calore fatto di scampoli di lana avanzata in un ricco Palazzo, come unica ricchezza.
Le mani infantili che seminano fiori che volgono le loro corolle colorate e profumate al sole di Parigi che non chiede nulla per brillare.
In un ricco Palazzo, questi due mondi si sfiorano, diventando sempre più consapevoli di non poter convivere perché due soli diversi li illuminano e li scaldano.
È tornato indietro nel tempo, André Grandier, in quel tempo in cui è sempre stato un passo indietro, ombra invisibile agli occhi di chi non ne coglieva nemmeno la presenza.
Ha compiuto una scelta André, con la sua scelta ha reso se stesso libero di uscire da quell’ombra.
È libero André, ma ogni libertà, ogni scelta ha un prezzo.
Scegliere è la più grande libertà di un uomo, ma resta un salto nel buio.
Nella scelta non ci sono certezze, si può scegliere la strada sbagliata da percorrere, o quella più pericolosa e piena di ostacoli.
Nella sua scelta, per André Grandier è impossibile tornare indietro, in quel mondo dorato, sicuro e falso dove tutto ha un prezzo.
Nella sua scelta, per André Grandier è impossibile chiedere ad Oscar François de Jarjayes di lasciare quel mondo dorato e sicuro in cui può essere al sicuro da ciò che l’altro mondo potrebbe avere in serbo per lei.
Nella sua scelta, André Grandier non ha altro da offrire che se stesso.
Accettare la scelta di Oscar François de Jarjayes è la prova più difficile da affrontare, André Grandier è libero di essere solo colui che amerà per sempre Oscar.
Ha scelto Oscar, ha scelto di restare nella sua gabbia, è libera di decidere, qualunque sarà la sua scelta finale.
Che ci sia seta o ruvida stoffa della divisa sulla pelle, Oscar François de Jarjayes resta una donna che ha in mano il suo destino.
Destino che solo Oscar può decidere quale sia più giusto per lei.
È rimasto ciò che era il Conte Hans Axel di Fersen, un uomo che ama senza futuro, che si è piegato al suo destino senza combattere, accettandolo semplicemente.
E ha il sapore del pregiudizio più grande la determinazione con la quale ha cercato in tutti i modi di lasciare Oscar François de Jarjayes chiusa entro il destino scelto per lei da altri.
Racchiuso nel suo mondo fatto di cinismo, rango, onore, rispetto delle regole, il Tenente Victor Clèment de Girodel assume il ruolo a cui ha sempre aspirato, essere presenza costante e rassicurante che rispetta e ammira. Ma che in fondo non ama Victor Clèment de Girodel, rinchiuso nel suo mondo di pregiudizi, che non accetta che possa vivere un amore che offre solo se stesso, senza rango, titolo o ricchezze.
Sarà Oscar a scegliere se l’amore è una colpa da soffocare, da dimenticare.
Sarà Oscar François de Jarjayes a scegliere se la gabbia dorata è davvero un nido sicuro in cui vivere, se vale la pena essere sporcata dal fango.
Seta o ruvida stoffa sulla pelle, sarà Oscar a scegliere.
Anna |