Recensioni per
Pur
di Capo Rouge
Che cosa è meglio? Sperare che André sia ancora vivo, ribellandosi all'idea che sia morto in quella esplosione, oppure avere la conferma che sia sopravvissuto, ma trovarlo così mutato, così cambiato, così freddo, così distaccato, quasi che sia alius André? Un bel quesito per Oscar, che, per usare il titolo di un capitolo di un libro a me caro, si rende conto sulla sua pelle di quanto sia varius, multiplex, multiformis l'animo umano, e come tre anni di assenza, e innumerevoli sofferenze, le abbiano restituito un André dei cui sentimenti ella ha iniziato, sta diventando, è consapevole; ma non è lo stesso André che è partito. Sì perché il tempo, le offese del tempo, la sofferenza, e i traumi (come l'assalto subito a Punta Delgada) lo hanno mutato, e chi non sarebbe mutato, del resto?! Leggevo, non ricordo più dove, che proprio nel Settecento fra i romanzieri e gli intellettuali, e soprattutto con Rousseau e le sue "Confessions", comincia a porsi, per quanto concerne il romanzo e l'autobiografia, il quesito relativo all'unità della coscienza . Ovvero: ma il me stesso che racconta la sua vita, ora, da uomo maturo, è la stessa persona cui mi riferisco quando racconto la mia infanzia, quando ad agire sulla scena del mondo era un bambino senza esperienze e senza la conoscenza degli uomini e delle cose che ho ora? |
Finalmente Andrè è tornato! Oscar, dopo aver patito tanto dolore per averlo creduto morto, ritenendosi anche responsabile della sua fine, lo ritrova. Andrè è vivo, ma l'incontro é straniante: lui é talmente freddo che lei pensa di aver sognato l'incontro. Anche dopo l'atteggiamento non cambia, lui è sulla difensiva: non ha potuto fare a meno di correre in soccorso della donna che ama, l'ha salvata, ma nello stesso tempo non vuole consentirle di avvicinarsi, non vuole la sua pietà. È sicuramente un uomo ferito, profondamente ferito, che ha vissuto esperienze terribili; Oscar, ora molto più consapevole dei propri sentimenti e del proprio essere donna, con i suoi gesti e con il suo modo di parlare involontariamente(?) seducenti, dovrà abbattere queste difese e convincerlo della sincerità dei propri sentimenti. Complimenti per questo bel 'coup de theatre' che ho letteralmente 'divorato' e per il bellissimo disegno. A presto. |
Un colpo di scena da paura! All'inizio credevo che Oscar stesse avendo un'allucinazione, poi ho capito che era davvero André, anche se molto cambiato da come lo ricordiamo. Ma perché si è finto morto? |
La luce notturna e senza cielo riporta il simulacro non spurio, immagine sovrapposta al niente e al tutto che è rimasto di lui. Richiamo di strofe sospese che quasi non si afferra più, è consistente e pieno nella carne solo lì dove il sonno la raggiunge, fremito di sogno e grido nero, delta dello stesso fiume che scorre ancora. |
Ciao, ho visto in questo capitolo la battaglia di forze in cui l’uomo per natura è sempre invischiato e combattuto. Desiderare qualcosa tanto intensamente per poi essere spaventato al solo pensiero che la cosa possa materializzarsi perché, se il desiderio si avverasse, André potrebbe anche perdere tutto quello che ha, lo status quo, lo stato delle cose che ormai però non va più bene e che forse non vuole più. |
Sono molto contenta che tu abbia deciso di continuare. Scrivi davvero benissimo, sarebbe stato un vero peccato se ti fossi arresa. Premetto che ho sempre pensato che la decisione di Oscar di indossare un abito femminile sia stata la causa scatenante dei nefasti eventi futuri con conseguente tragico epilogo. Confido nella tua fervida fantasia per una più lieta conclusione. La tua Oscar è sempre Oscar, nonostante alcuni momenti di smarrimento, la sua voglia di sapere, di scoprire la verità è encomiabile. Mi fa tanta tenerezza la sua confusione tra ciò che è e ciò che sembra. Alla fine di questo capitolo sembra ci sia una resa da parte sua ma lei è una guerriera, non sarà un baratro o un po’ di neve a fermarla. I due Conti si ritrovano a fare i conti con la propria coscienza, talmente intenti a salvaguardare la purezza e l’onore del bel Colonnello dall’attentatore plebeo (vivo o morto che sia), che se la lasciano sfuggire da sotto il naso. Il loro fine ultimo è impalmare la nostra Madamigella. Stesso scopo, tattica diversa. Fersen va dritto al sodo e quasi ci riesce (sembra quasi le faccia un favore permettendole di concedersi a lui. Che altruismo!). La strategia di Girodelle è sempre la stessa: attendere. Attendere per raccogliere i cocci. Il tenente Girodelle diventa “l’attendente” Girodelle. L’atteggiamento di Madame Roma non mi ha mai convinto. All’inizio ho pensato si fosse innamorata di Oscar, poi quell’insinuarsi nella sua vita privata, spingendola tra le braccia di Girodelle prima e di Fersen poi, mi ha fatto dubitare della bontà delle sue azioni e che mirasse a qualcosa ma mai avrei immaginato c’entrasse il Generale. Allora ce lo porti il Generale in America? |
Come scrivevo in una mia recensione di un po’ di tempo fa, tutto in questa storia ha un posto e una motivazione, si comprendono adesso un po’ meglio le mosse compiute dai personaggi, i fili intessuti nella trama capitoli addietro, tutte mosse che ne inducono, a loro volta, altre ancora. Il gioco è ad incastro, logico eppure complesso, così una rivelazione che svela vecchi misteri subito dopo si ripiega su se stessa a nasconderne altri. |
Ben trovata, Comandante Rouge, |
Carissima Capo Rouge, do anche io il benvenuto a questo nuovo capitolo che mi ha completamente conquistata. Chiedo scusa per il ritardo nel commentare ma la vita (sempre una corsa!) non ci consente di rallentare ed eventualmente fermarci anche quando si vorrebbe, cosa che perciò riesco a fare solo oggi. |
Allora, l’altro, mani conserte, abbandonate nel ricordo della pelle sfiorata, chiuse a stringere il vuoto, ché lei è scivolata via, come granelli di sabbia che scivolano lenti tra le dita. |
Buonasera Capo Rouge, |
Buonasera Capo Rouge, |
Si sì sì , felicissima che tu abbia proseguito la tua storia .magnifico questo capitolo che comunque ti lascia con molti interrogativi ,come faceva André a sapere della vittoria e della nascita del delfino? Ma Girodelle è sempre presente non vorrei che trovasse Oscar e se la riportasse in Francia , perché qua di André ancora non si é vista l’ombra e a noi non ci resta che aspettare con impazienza il prossimo capitolo che speriamo sia a breve , un saluto affettuoso |
E dunque la vita è in quella corsa a perdi fiato, filo teso d’un ricciolo allungato e tornato al suo posto, scalzi verso il baratro di una via che pareva battuta e già percorsa. |
La lettura di questo nuovo capitolo mi fa sorgere altre domande, sempre le stesse ma diverse, perché viste da una diversa prospettiva alla luce di ciò che è stato rivelato, di ciò che ormai pensavo fossero certezze più o meno svelate. |