Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
01/09/22, ore 19:44
Cap. 30:

Cara Capo Rouge, solo ora trovo il momento per non mancare al graditissimo appuntamento con Pur.
Questo ultimo, in senso cronologico, scritto vive sull’onda del ritmo.
L’apertura riserva le cadenze di una bellissima “ballata” d’amore, dalle movenze della medesima intensità emotiva, con i tempi allungati che le competono e che accelerano solo nell’anticipo di battaglia dei due protagonisti di scena, tra la ragione del sentire e il sentire senza ragione.
Il finale invece ha proprio lo scandire della guerra, con gli orizzonti della battaglia allargati a scenari molteplici ma sempre serrati, stretti e compresi nel movimento angusto e corto dei corpo a corpo. Uno, due, tre, innumerevoli, includendo anche quello verbale e “poetico” tra i contendenti dell’ultima scena.
Tutto molto bello, lettura pregevole che, alla maniera di un’opera d’arte, raduna in un sol luogo la commozione estetica e l’emozione degli affetti. 
Brava e a prestissimo
Clotilde_DeA

Recensore Junior
01/09/22, ore 13:18
Cap. 30:

Cioè… cioè… cioè… so che non è bene iniziare un discorso con un’interiezione ma cioè davvero Fersen è stato così vile e vendicativo? Credo che non abbia agito solo per i motivi più evidenti ma che ci debba essere qualcosa di nascosto, qualcosa che che i due beceri soldati non hanno raccontato o che, più semplicemente, non sapevano.
Scusami…ora faccio “mezzo passo indietro” ed inizio come si deve, da recensore per bene e in maniera più consona ad un sito di scrittura 😃
Buongiorno Capo Rouge, come va? Ti ringrazio per questa lettura post sdraio/vacanza! Un po’ di relax ci voleva veramente in questa calda estate. 
La tua storia mi mancava, mi è mancata, l’avevo cercata e mi è venuta in mente anche quando ero via, l’aspettavo con una certa urgenza e il nuovo capitolo mi ha entusiasmata, come sempre, anzi  possibilmente, anche più.
La parte iniziale è quella che mi ha più tenuta emotivamente incollata alla poltrona  mentre imploravo Oscar di non cedere ai suoi propositi e di non concedersi a Fersen, perché anche quando non sapevo di che pasta fosse fatto davvero il conte, quando non sapevo cosa avesse fatto, anche prima che ci fosse stata rivelata la realtà dei suoi gesti spregevoli e la sua responsabilità in nefaste meccanizzazioni, imploravo che non accadesse, che Oscar non gli si concedesse per i motivi sbagliati anche se a lungo in passato era stata innamorata di lui o si era creduta innamorata di lui (che poi anche a questo riguardo ogni fan pare avere opinioni  differenti e agli antipodi).
Adesso è probabile che senta ancora la forza, non da poco, del fascino del conte ma penso che anche lei si sia accorta che quello non è amore, non può essere amore. In realtà questo risvolto introspettivo della trama, storia e autrice non ce l’hanno ancora snocciolato ma proprio per questo è bello fantasticarci su, o almeno per me è così visto che sono una inguaribile romantica.
Penso anche che se i due non fossero stati interrotti al dunque e sul più bello (bello per Fersen senza alcun dubbio 😆) lei avrebbe interrotto la “scena” personalmente e senza ingerenze esterne. Forse sbaglio ma è così almeno mi piace raccontarmela.
E veniamo invece alla nota dolente (si fa per dire eh!)… ma allora Fersen vuole sostituirsi a Girodel in quel posticino speciale del mio 🖤 dove non finisco mai di inveirgli contro!?!? 😉
Sul serio la faccenda si complica e qui qualcuno ha giocato e sta ancora giocando pesante! Mi intriga il comportamento del conte e sono praticamente sicura che c’è di più, che c’è dell’altro che non ci hai ancora raccontato. 
Spero comunque che Oscar sistemi la cosa a modo suo, come solo lei sa fare e come ha sempre fatto nelle tue storie. Dovrà preoccuparsi pure di Lua e di Madame Lemonde. Persona intrigante come poche e personaggio diversamente intrigante.🧐
Per il resto sono contenta che i due maledetti “compari” abbiano, inavvertitamente parlato e vuotato il sacco, e sono ancora più felice che siano morti, ora però spero e mi auguro che non nuocciano più a nessuno da due metri sotto terra!
Grazie ancora e come sempre, sempre dipendente dalle tue storie.
Ti aspetto, saluti
Gattinapelosa 😻

Recensore Veterano
31/08/22, ore 21:19
Cap. 30:

Allora, e poi… scegliere, ché scegliere è abbandonare ogni alternativa. Scegliere, semplicemente per essere se stessi.
Lei, sceglie di ascoltarsi, di scivolare nell’inferno gelido del suo essere, cieca e sorda e vuota.
Lei, che non è solo seta sulla pelle o ruvida uniforme, che poteva prendere i baci dell’altro, perdersi in un frammento di tempo.
Lei, che non aveva visto l’amore che la seguiva mezzo passo dietro a lei.
L’abisso aperto davanti a sé, a inghiottire il tempo che non tornerà, il tempo che è stato.
E poi, lui, ovunque nella testa, ovunque intorno a lei.
Ombra a oscurare i suoi passi, come lieve brezza sulla pelle, come eco lontana del suo cuore, lui ovunque.
Lui che non sarebbe più tornato, ché non sarebbe più stato mezzo passo dietro a lei.
Lui, ovunque nella mente.
Lei che sceglieva di ascoltarsi, che scivolava piano piano dentro di sé, senza ascoltare l’altro.
Lucidamente e senza scampo sceglieva.
E poi, odiare lui, fugace, dolce, maledetto inganno, ché lui l’aveva amata, ché aveva visto la donna. Ché aveva visto lei, semplicemente lei.
Lui, nella mente.
E poi, bruciava l’assenza, bruciava l’assenza di lui.
Amore è imporre un sacrificio, è sapere vivere nel silenzio per il bene dell’altro.
Lei, che non lo sa, che non ama, ché l’assenza brucia.
Risale la mente dall’abisso, lieve l’inconsulto sollievo a riprendere il tempo e l’orgoglio, di nuovo se stessa, di nuovo Oscar.
L’altro, illuso di conoscere la donna, di conoscere lei, abbagliato da seta lucente.
Illuso l’altro, arrogante determinazione a cancellare un bacio liberamente concesso.
L’altro, illuso di essere la felicità di lei, ché non ha mai visto veramente lei.
E poi, lei ad affrontare il baratro, inghiottita in quel piccolo angolo di mondo che andava a fuoco.
Lei, che insegue la conoscenza di ciò che è stato, ché lui sembra essere lì, come ombra a seguire i suoi passi.
Come orme cancellate dal tempo che lei ricalca per cercare una verità che la riporti indietro a ciò che è stato.
I pensieri pieni dell’assenza e del rimorso.
Parole crudeli a raccontare frammenti di lui, la mente sprofondata nella nebbia dell’oscuro incubo.
La lama a trafiggere la carne, le parole a trapassare l’anima.
E poi, la salvezza mentre il tempo e lo spazio esplodono.
Brandelli di seta, e fango e sangue.
Una sola parola a rimbombare nella mente, una sola parola per lui, mentre la coscienza implode.
E poi, silenzio…
E poi…

Recensore Junior
31/08/22, ore 10:47
Cap. 30:

Intanto ti ringrazio per avermi fatto scoprire un pezzo bellissimo e che non conoscevo e poi ti dico immediatamente che l’unica via di questa storia è up! È quella la sensazione e non perché si pedali sempre in salita ma perché il livello cresce.
La strada che questa trama ha intrapreso è piena di curve a gomito,  la vista è occlusa e così non resta che lavorare d’immaginazione finché non si svolta e ci si ritrova al di là della siepe dove lo scenario è tutto fuorché quello che si era immaginato e c’è pure chi, con i piedi in fallo, finisce come un pivello nel burrone o contro un muro. Di certo è quello che è successo a me, al buio come Oscar, con le rivelazioni su comportamento e operato del conte di Fersen. Lo scenario è quindi cambiato di nuovo e repentinamente e con esso le linee guida (leggasi motivazioni) che si nascondono dietro al dispiegamento dei fatti. Tutto si sposta ad occupare una posizione differente, considerazioni passate che erano certezze adesso risultano prive di fondamento, gesti compiuti da personaggi che
adesso assumono un sapore diverso e, nello specifico di Fersen, quello del fiele.
Non mi pronuncio su ciò che accadrà perché la strada è impervia e il crepaccio è ben nascosto, una cosa però è innegabile il bacio non è stato reso vano. A Fersen dico solo: riprova! Che io voglio vedere che succede!
Se indossassi un cappellaccio me lo leverei in rispetto a questa storia.
Sempre un piacere,
GdM

Chiedo scusa, ho emendato solo correggere un erroraccio!
(Recensione modificata il 31/08/2022 - 08:44 pm)

Recensore Junior
30/08/22, ore 13:44
Cap. 30:

Ciao Capo Rouge,
un capitolo davvero molto travolgente, che mi ha offerto altri tasselli del puzzle, non solo uno.
Fersen, un conte che è davvero molto più cinico e machiavellico di quanto pensassi, ha tra le braccia una donna, perché ora è completamente abbagliato da Oscar avvolta in un abito di seta.
Da vero don Giovanni solo la conquista gli interessa, non ha risposto affatto alla domanda di Oscar.
Cosa è per lui, sembra un mistero che per adesso resta tale, anche se i presupposti sono poco rassicuranti, Oscar è stata un’esca, ma per chi lo hai tenuto ben nascosto.
Il bellimbusto Fersen mette una etichetta ad Oscar, lei è bella, è forte, coraggiosa, tutte belle parole, che alla fine non dicono davvero niente.
Oscar sfida ancora se stessa tra le braccia di Fersen, sfida molto più che se stessa, la collera verso se stessa e verso André, perché forse senza accorgersene, sa che tutto ciò che sta facendo non è la soluzione, non avrà la possibilità di poter cancellare la partenza e la morte di André.
Lo si intuisce dal modo quasi straniante in cui è tra le braccia di Fersen, Oscar continua a pensare, non è veramente coinvolta da Fersen, la mia sensazione è che sia coinvolta la sua mente non i suoi sensi.
Oscar si guarda bene da comportarsi come la dama a cui Fersen crede di rivolgersi, non è un abito di seta che può cambiare il suo istinto, il suo coraggio, Fersen non ha capito davvero, chiude a chiave la porta per non far uscire Oscar o per non fare entrare qualcuno?
Una mossa inutile quando si tratta di Oscar, ha scoperto altro, ora sa davvero ciò che è accaduto ad André, scoprendo anche il ruolo che lo stesso Fersen ha avuto nella vicenda.
La diffidenza che ho sempre provato per Fersen trova conferma, anche se, per ora è impossibile capire le motivazioni che lo hanno spinto ad azioni così ignobili, e rende il suo personaggio ancora più intrigante e tutto da scoprire.
I due soldati, forse dovrei chiamarli semplici delinquenti, hanno cantato come canarini, tronfi delle loro spregevoli azioni verso André, una cosa l’hanno capita anche loro, in quella terribile notte André ha sempre e comunque protetto Oscar, anche se lei era lontana migliaia di miglia da ponta Delgada.
Oscar dovrà cercare di mettere insieme i pezzi del racconto per cercare di capire, per ora ha solo alcune conferme, gli avvenimenti si snodano in modo serrato, con il fiato sospeso si resta nel fango con Oscar, e si tira un sospiro di sollievo quando quei due spregevoli soldati vengono uccisi, prima che sia troppo tardi per Oscar.
Lua è divorata dalla gelosia, il suo gesto non può avere altre motivazioni, Victor non le ha portato nulla di buono, se si è salvata, come voglio credere, avrà il modo di ritrovare se stessa.
Madame Lemonde sta diventando un fastidioso grillo parlante per Victor, è un personaggio che mi affascina sempre più questa donna che è veramente arguta, ha capito più lei in poco tempo che Victor in tutto il tempo che ha passato accanto a Oscar, prima e dopo la partenza di André.
Ci lasci con l’incognita sul destino di Oscar e di Lua, perché è impossibile che Oscar sia morta, su questo sono d’accordo con Victor.
Ora non mi resta che aspettare, impaziente, un altro capitolo.
Ipazia

Recensore Junior
29/08/22, ore 21:50
Cap. 30:

E quel “continuo”, quello che una volta si metteva a chiusura dei cartoni animati (to be continued per la precisione) che tanto mi affascinava allora e di cui mi auguravo, nella mia recensione precedente, la pubblicazione in tempi brevi è arrivato col il suo bel carico di aspettative diventate fatti concreti, e anche gravi se vogliamo, che arricchiscono la trama di particolari importanti facendo luce su punti che, solo adesso illuminati, ci rendiamo conto di quanto in realtà prima fossero scuri e nascosti. La prospettiva cambia, il riflettore puntato addosso alle “mostrine” del personaggio (mi riferisco soprattutto al conte Fersen) non nasconde più il suo vero volto nascosto ad arte dietro alla maschera di bellezza. La mia opinione su di lui cambia e trova finalmente il suo giusto posto, in un certo senso sapere ciò che ha fatto, venire a sapere cosa si è azzardato a fare, mette la mia anima e il mio cuore in pace. Niente più simpatie latenti pronte a giustificarne anche il minimo accenno a bontà di inclinazione e carattere.
Le rivelazioni di questo capitolo (il “tradimento” di Fersen, la morte dei due balordi, la mancata violenza subita da Oscar, la morte con sparizione di Lua Pietra Incandescente e Oscar stessa, le parole di Madame Roma al conte di Girodel (che sembrano voler indicargli la via della verità nonché della ragione) rimescolano le carte in tavola, quindi la ruota della roulette gira ancora, non si arresta, impedendo al groupier di esercitare il suo ruolo di forza gridando: les jeux sont faits! 
Azzardo anche che questa storia darà il ben venuto al tavolo a nuovi giocatori e personaggi, è tutto ancora in gioco e anzi azzardo che proprio ora il gioco si farà duro, bello, immensamente bello come questa partita avvincentissima
Grazie e alla prossima, ciao 
Claudia 

Recensore Junior
29/08/22, ore 18:04
Cap. 30:

Buonasera è inutile fuggire cara Capo Rouge! Inutile fuggire per nessuno dei personaggi e per tutti noi che sentiamo sempre il richiamo forte di questa storia che non lascia scampo e al cui fascino dalla bellezza “pura” e dura non ci sottraiamo. Bellezza, purezza e durezza a cui gli stessi personaggi non si sottraggono e a cui prestano volentieri volto e voci.
Dicevo, inutile fuggire, inutile fuggire da un tempo che non tornerà più ma che ripropone QUASI la stessa sequenza di eventi già accaduti ad André e che adesso sono vissuti qua anche da lei, Oscar, alla stessa maniera o QUASI!
Un  QUASI grosso e ingombrante, il QUASI che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e anche molto altro (altro che però non starò qui ad elencare altrimenti mi dilungherei nel citare e parafrasare praticamente ogni frase di questo capitolo splendido), il QUASI che i colori e le mille sfumature delle parole esaltano e che protegge la storia dalla banalità di un colore deciso e scontato. Un QUASI che cozza con il monocolore che ci si immagina già deciso per forza di inerzia o perché è quello suggerito dal nostro gusto e lo si vorrebbe indossato sempre. Invece no, non è così che questa storia si veste, pronta e bella QUASI a prendersi gioco di abbinamenti classici e scontati visto che l’autrice non è mai mezzo passo indietro, si trattasse anche solo di stare al passo con se stessa.
“Lucidamente e senza scampo” Oscar vive situazioni già vissute come se fosse lei ombra delle medesime situazioni che l’hanno preceduta, come se fosse stata lei a seguirle mezzo passo sempre dietro. Persino nell’esperienza della “morte” e di ciò che essa si è lasciata dietro, perfino in quel misero pezzettino di stoffa blu marino, adesso ramato e arrugginito dal sangue, che ride testimone di un destino crudele. Oscar sembra riviverle tutte quelle situazioni dove (come fosse diventata lei ombra dal momento in cui André non le era più stato quel mezzo passo dietro) era arrivata in ritardo e quindi era stata assente. Tutto lucidamente lineare e scontato e soprattutto “senza scampo”, diventare ombra della propria ombra mentre non si riesce a scacciarla. Tutto lucidamente lineare e scontato e soprattutto senza scampo se questa fosse una storia come le altre, se fosse prevedibile e non succedesse, sul più bello, sempre ciò che è inaspettato. 
Ho l’impressione (anche se certamente sarò fuori strada con questo mio anticipare gli eventi) che una volta colmato il distacco, nel momento della morte per deflagrazione, molto inaspettatamente le ombre si siano sovrapposte e incrociate e la prima, quella “docile sull’anima”, come in una una grande accelerata e corsa a perdi fiato, abbia compiuto di nuovo il mezzo passo indietro e sul corpo riappropriandosi della propria stessa ombra. In fondo io alla morte di André non ho mai creduto e non credo ancora perché non tutto è sempre quel che sembra o appare essere, cara Capo Rouge! Questo me lo hai insegnato tu con le tue magnifiche fan fiction in questi anni ed io, a questo, credo. 
Sempre più ammaliata e catturata dalla tua narrazione e dal tuo saper “inventare” ti rinnovo i miei complimenti e per ora ti saluto senza però prima dirti che a Fersen la famosa letterina prima o poi dovrò scriverla.
Grazie e spero a prestissimo.
PrincessLena

Recensore Junior
28/08/22, ore 20:29
Cap. 30:

Non mi aspettavo un nuovo capitolo così presto, però un po’ ci speravo.
Aspetto sempre che la storia mi dia le risposte alle domande che vengono fuori ad ogni capitolo, e che risposte ho trovato questa volta, ma che sollevano altre domande, coinvolgendomi sempre più in questa bellissima storia.
La rabbia di Oscar verso se stessa per non aver capito niente del sentimento di André, per non riuscire a smettere di pensare a lui, è palpabile, Oscar pensa ad André non come una donna innamorata, ma come una donna che non ha saputo vedere l’amore che André provava per lei, e questo le ha anche impedito di poter decidere cosa fare di quell’amore.
La rabbia sale anche verso André, in modo irrazionale ma vero, perché quando perdiamo una persona cara è quasi istintivo incolparla di averci lasciato.
Oscar è travolta da questa tempesta di emozioni, di sentimenti che non possono essere messi a tacere in poche ore, ha scoperto troppe verità, tutte ancora da digerire e assimilare soltanto una persona forte come Oscar potrà con il tempo gestirle. Per ora deve per prima cosa affrontare se stessa.
Non ha bisogno di Fersen per sapere chi è veramente, quasi mi ha fatto pena il conte che non si è nemmeno reso conto che è Oscar che sta usando lui. Quasi mi ha fatto pena, ma non proprio.
Il conte di Fersen pensa di aver capito tutto di lei, di sapere di cosa ha bisogno, è un abile seduttore che sa usare le parole, ma le sue parole sono vuote non descrivono Oscar.
Il ritratto che il conte di Fersen fa di Oscar è quello di una donna forte, certo, ma di cui non ha colto l’essenza.
Tutto si svolge rapidamente, altre verità vengono alla luce, la più tremenda è la più difficile da affrontare, Oscar si troverà ad affrontare altri rimorsi, altro dolore.
La reazione di Lua è la più sconvolgente per me, che fosse molto innamorata di Girodel era lampante, però non mi aspettavo ciò che è successo, e non mi aspettavo nemmeno le rivelazioni quasi rubate da Oscar ai quei brutti ceffi.
È tutto molto più complicato di quanto credessi, quei due soldati, quei brutti ceffi, hanno davvero rischiato di ripetere il loro atto abominevole, per fortuna non è successo.
I due indiani che sono intervenuti prima che Oscar soccombesse alla brutalità di Tiberious e hanno ucciso entrambi i brutti ceffi hanno tutta la mia gratitudine.
Madame Roma è più arguta di quanto pensassi, lo è molto più di Girodel che sembra davvero inerme davanti a ciò che è successo. Che si preoccupi per Lua le fa onore, mi preoccupa, perché è difficile capire le sue vere intenzioni verso Oscar, ciò che vuole fare.
Ha capito molte cose, anche del carattere di Oscar, ora tutto è cambiato però, non pare voler rinunciare ai suoi propositi, mi confonde devo ammetterlo.
Girodel dovrà capire molte cose prima di poter tirare le somme di quanto è successo, anche lui ha bisogno di risposte, se saprà fare le giuste domande. Soprattutto, Girodel dovrà chiedere alla persona giusta e decidere cosa fare.
Fersen non mi ispirava fiducia, dire che sono rimasta completamente spiazzata è dir poco.
Per questo ho detto che hai sollevato tantissime altre domande, dovrò aspettare con pazienza le risposte e un altro capitolo mozzafiato.
Grazie
Ortensia 🌸

Recensore Junior
28/08/22, ore 08:48
Cap. 30:

Ciao CapoRouge, di sicuro ogni capitolo è un colpo al cuore ma è proprio questo il bello della tua storia, i colpi di scena che non ti immagini. Avevo capito che Fersen voleva attirare l'attenzione di "qualcuno" facendo vestire Oscar da donna ma non avrei mai pensato che fosse il mandante dell'aggressione di André per poi prendersene cura sulla nave!! Dunque Oscar ha vissuto sulla sua pelle tutto ciò che ha subito André, tranne la violenza sessuale che non mi sembra andata fino in fondo. Ora è scomparsa e si scopre che Madame Roma aveva un qualche legame col generale Jarjayes. Mi spiace solo per Girodelle che è un personaggio che amo molto ma qui è molto freddo e calcolatore...ma non si può avere tutto 😂 A presto Alessandra

Recensore Junior
27/08/22, ore 19:47
Cap. 30:

Ciao Capo Rouge.
Ho riletto più volte questo capitolo prima di lasciarti le mie impressioni. Come sempre ti riconosco che sei molto brava a scrivere. Il capitolo è molto lungo, come è nel tuo stile, e ci sono molte cose su cui si può posare l'attenzione.
Tuttavia ciò che mi ha colpito molto e mi ha lasciato un senso di profondo dispiacere è che alla fine si consuma l'ennesimo atto di violenza. Nella storia che hai immaginato Oscar vuole ripercorrere ogni passo che ha compiuto André e vuole farsi carico di ogni dolore provato dall'altro. Vuole sentirlo su di se per sentire fino in fondo l'atro. Ora scopre che André non solo è stato picchiato quasi a morte ma è stato anche violentato. Scopre che Fersen è il mandante delle azioni dei due soldatacci, sa che André voleva proteggerla, nascondere la sua identità, ha capito che è lei la donna che André amava, che è per causa sua che è partito e poi è morto. Direi che poteva bastare. Perché doveva subire anche violenza da Tiberius? Perché? Lo stupro è un'argomento ricorrente in tutte le tue storie. Forse troppo, per me.
Anche storie molto belle diventano a tratti pesanti.
Mimose , Diane, Martin, Oscar, Mailen....
In Pur è stato picchiato e violentato André. Per me era stato un pugno allo stomaco. Anche di Lua racconti che ha subito violenza nella sua vita. Verosimile, certo. Poteva accadere. Sono andata avanti a leggere l'evolversi della storia e mi sembrava interessante la ricerca interiore di Oscar e la ricerca dell'essenza di André, che comprendere l'altro sarebbe stato come ritrovarsi e comprendere meglio se stessa. Ma ora leggere che per forza deve toccare a lei la stessa sorte di André, che deve vivere in questo modo la sua fragilità, il suo essere donna, e capire che come qualunque donna può essere sopraffatta nel peggiore dei modi, mi sta lasciando una sensazione poco piacevole. Con la violenza subita da Oscar mi sembra quasi che il disperato ed enorme sacrificio di André per proteggerla sia vanificato.
Credo che se Tiberius fosse stato ammazzato da Oscar, da un indiano, da Lua o magari da André, mentre lottavano e cercava di avere la meglio su di lei, la trama sarebbe andata avanti bene lo stesso senza arrivare all'atto compiuto.
Ovviamente rispetto le tue scelte, condivido solo il mio parere e mie sensazioni. Grazie ciao Eledhwen71
(Recensione modificata il 27/08/2022 - 08:14 pm)

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Grazie per la risposta alla mia recensione e per i suggerimenti.
Le parole anche se ricercate con cura possono essere interpretate in maniera differente da chi le legge.
Non so perché ma io ho interpretato diversamente questo passo
"Era fradicia, ascoltava il terrificante rantolo del soldato che aveva la meglio, ch’eseguiva la sentenza di morte contro di lei, come la si eseguiva contro una qualsiasi donna.
Prendendo corpo e coscienza…"
Lo scenario per me era quello del soldato che abusa di Oscar.
Anche gli spazi e i puntini di sospensione tra alcune frasi fanno pensare a un arco temporale che si crea tra un'azione e l'altra. A me Oscar e Tiberius sembravano come sospesi, che tra le esplosioni ci fosse stato il tempo per "eseguire quella sentenza di morte".
Ho inteso male dunque. Mi spiace.
Ma può accadere anche questo.
Buon proseguimento.
Ciao Eledhwen71
(Recensione modificata il 29/08/2022 - 09:35 pm)

Nuovo recensore
27/08/22, ore 16:47
Cap. 30:

Ciao Capo Rouge, che capitolo esplosivo! Scopriamo che il fetentone di Fersen non solo ha incaricato Tiberius e Guglielmo di aggredire André, ma probabilmente anche di far saltare in aria le casupole con la polvere da sparo. Sembra miri addirittura ad appropriarsi dell'oro... È peraltro talmente pieno di sé da credere di rappresentare la felicità per O., senza accorgersi che lei sta con lui soli per rabbia e disperazione.
Mi chiedo se O. sarebbe davvero andata fino i fondo se non fossero stati interrotti; certo è che sembra quasi in trance, dilaniata dal senso di colpa per non aver compreso A. e la rabbia verso di lui che l'ha lasciata e le ha tolto tutte le sue forze e sicurezze. Stupisce che O. continui a dirsi di non amare A. Ma cosa pensa sia l'Amore? Lo riconosce e lo ammira tra Fersen e Maria Antonietta, nonostante tutti i limiti di tale rapporto (lui le è infedele, lei gli preferisce il Regno) che potrebbero farne dubitare l'esistenza o almeno l'intensità. Ma non riesce a scorgerlo nelle proprie azioni. Cosa pensa l'abbia spinta ad attraversare l'oceano e ad andare incontro a pericoli di ogni sorta pur di cercare André? L'affetto verso il suo unico amico e fratello? Potrebbe darsi, ma cozza con questa motivazione la gelosia che prova nei confronti di tutte le donne che sembra l'abbiano incontrato e il desiderio di essere l'unica per lui.

Nonostante la volontà di vendetta che si è scoperto animarla, mi piace Madame Roma.

Quanto a Lua, resta da capire perché prima abbia aiutato O. e poi l'abbia accoltellata, come resta poco chiaro il ruolo di Isi e Yellow Jacket. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo per scoprirlo!

Complimenti davvero! E grazie! Ciao

Nuovo recensore
27/08/22, ore 16:37
Cap. 30:

Bellissimo capitolo in cui esce fuori la vera natura sia di Fersen sia di madame Roma ,non mi sarei immaginata Oscar che arrivassi a tanto ,perché c’è mancato proprio poco perché si consumasse l atto , sono davvero felicissima che questo capitolo sia arrivato immediatamente dopo le mie vacanze quindi ho avuto due sorprese. Un aggiornamento prima e un aggiornamento dopo ,sono partita felice e sono tornata ancora più felice ,attendo con ansia il prossimo ,chissà che fine ha fatto Oscar e mi sa mi sa che forse entrerà in scena una persona importantissima

Recensore Master
27/08/22, ore 16:20
Cap. 30:

Un altro bellissimo capitolo, cara Capo Rouge, quello che ci hai appena regalato, e che si svolge, quasi tutto, nell’arco di quella maledetta serata del ricevimento al quale Oscar aveva deciso di partecipare. Questa volta sono riuscita ad entrare nella pelle di Oscar, con tutta la preparazione, con quell’abito, fino a giungere all’ingresso nella sala delle feste, con insieme a lei tutti i suoi pensieri che non l’hanno abbandonata un attimo, continuando a colpevolizzarsi per non aver compreso quanto grande fosse stato l’amore di André di cui era stata fatta oggetto unico e solo. Quel suo volersi presentare al ricevimento è un lento ma inesorabile discendere in un Inferno tutto personale, dal quale non sembra voglia sfuggire, forse perché sa che ora André ha subito un vero inferno quando era in vita non vedendo corrisposto il suo sentimento nei suoi confronti. Non vuole, pertanto, farsi sconti Oscar e, concedersi all’uomo di cui ha sempre creduto di essere innamorata, la farà sprofondare in un baratro che ne annullerà la volontà, tanto che nessuno avrebbe più potuto riconoscerla, financo se stessa.
E i due cavalieri la vedono, la osservano, ne sono parimenti ammaliati. Lei non è avvezza agli usi e costumi e comportamenti di una donna, li ha solo intravisti, ma mai provati sulla sua pelle e, scientemente, ha deciso di stare al gioco. E’ disposta ad andare fino in fondo, per scavare nel suo dolore e forse ritrovare il dolore dell’altro. Si lascia abbracciare da Fersen fino a quanto i due si appartano, e le mani cominciano a scorrere lungo il corpo, i baci, inizialmente delicati, si fanno via via più esigenti, e lei lascia fare, come subisse una tortura. Ma qualcosa viene in suo soccorso con l’attacco da parte degli indiani alla cittadina, che era comunque stata preparata ad una eventuale sortita, visto il dispiegamento di forze messo in campo proprio dal conte di Fersen, e sotto la supervisione di Girodel. Tutto avviene in fretta e quasi non si comprende bene cosa stia accadendo, ma Oscar fugge via, con il suo abito che le impedisce di muoversi agevolmente e, sarà stato il caso, si ritrova al cospetto di quei due maledetti soldati di Brest e ascolta il loro colloquio, che aveva come oggetto André e quanto gli era accaduto proprio ad opera loro su ordine di un insospettabile Conte di Fersen. Qui, devo ammettere, di essere rimasta basita; mai avrei pensato che il conte potesse ricorrere a certi mezzi per sbarazzarsi, evidentemente, di qualcuno che considerava troppo importante per Oscar e che avrebbe oscurato sempre il suo interesse per lui. Ma arrivare a commissionare un pestaggio, che poi si era risolto in un atto di violenza inaudita, per poi prendersi cura di ciò che di André era rimasto, ponendolo sotto la sua ala, fa un po’ scomparire l’aura di compostezza e regole che ha sempre ammantato la persona di Fersen. Ma Oscar ora è venuta a conoscenza di quanto ha dovuto sopportare André, e quasi non crede alle sue orecchie, mentre la voragine sembra aprirsi ancora di più sotto i suoi piedi, non sentendosi forse più degna di un tale amore, perché lei, con il comportamento che aveva messo in atto, pareva volerlo debellare per sempre, comprendendo, solo ora, che così agendo avrebbe ucciso André una seconda volta.
Ma in tutto questo fervere di eventi ritroviamo una indiavolata Lua che si avventa, prima, su uno dei due soldati, e poi ,vista la sua rivale, anche su di lei, ferendola alla spalla nella quale ha conficcato il suo coltello. E’ uno scontro folle quello di Lua con il soldato superstite che la scaraventa in aria come fosse un fuscello. Intanto arrivano i soccorsi ma, contemporaneamente, anche gli indiani che, dato fuoco alla casermetta contenente la polvere da sparo, mettono al riparo Lua e poi anche Oscar, che vengono portate via facendo così perdere le loro tracce. Secondo me, e qui comincio a fare ragionamenti tutti miei, c’è una regia ben precisa dietro l’attacco che ha portato poi al salvataggio sia dalla giovane indiana che di Oscar. Come se in tutto questo tempo, che lei ha trascorso per arrivare a sapere più cose possibili di André, lui fosse stato sempre presente ma invisibile ai suoi occhi, un po’ come quel falco che sorvolava prima l’accampamento e poi controllava il viaggio.
Giorni sono ormai passati dall’attacco e dei due corpi non c’è alcuna traccia ma purtroppo bisogna ripartire.
Girodel non se la sente però di andarsene senza essere certo che Oscar sia davvero perita durante l’attacco. Nessuna traccia è stata trovata, se non pochi brandelli del suo vestito, nonostante abbiano setacciato i dintorni della cittadina presa d’assalto. Sconcertante che non ci siano stati un pensiero o una parola spesi invece per la giovane indiana, della quale nulla gli importa, come urla a fine capitolo, nonostante sapesse tremendamente bene quanto lei fosse coinvolta nella loro relazione, in quanto perdutamente innamorata di lui e resa folle di gelosia verso l’unica donna che, secondo Victor, meritava di essere da lui amata.
Anche Madame Roma è sconcertata della piega che hanno preso gli eventi, contrariata di non aver potuto pilotarli come forse aveva cominciato a fare, insinuandosi a poco a poco nella coscienza di Oscar, cercando di farla aprire, per carpirne l’essenza e usarla a suo vantaggio per arrivare ad ottenere quella vendetta che aveva iniziato a sognare di poter avere.
E’ una donna che non ha peli sulla lingua e si rivolge direttamente a Girodel chiedendogli, senza troppi giri di parole, conto del suo comportamento nei confronti di Oscar in tutto quel tempo, venendo a scoprire di quanto lui fosse convinto che Oscar, mai si sarebbe concessa a Fersen e, dopo questa parentesi, avrebbe potuto accoglierla e trattenerla tra le sue braccia. Victor non ha mai temuto veramente Fersen, ma è sempre stato in apprensione per il ricordo che Oscar portava dentro di sé di quel suo servo, quell’André Grandier, che neanche la morte aveva allontanato dal suo cuore e dalla sua mente.
La sua posizione di attendista, decisamente secondo Madame Roma, non ha portato a quello che si aspettava, cioè un lento, lentissimo, avvicinamento a lui e ai suoi sentimenti, convinto che presto o tardi, dimostrandosi accogliente e paziente lei avrebbe alla fine capitolato in suo favore.
Ma tutto era andato nel peggiore dei modi e come titola il tuo capitolo resta un “e poi” grande come una casa.
Oscar ha cercato di annientarsi per smettere di provare dolore nell’unico modo che aveva a disposizione, ma l’essere ora stata tratta in salvo, magari, cambierà decisamente la partita che si sta giocando con il Destino.
Non mi resta che complimentarmi per questo capitolo e attenderti al prossimo, augurandoti un sereno fine settimana. A presto!

Recensore Veterano
26/08/22, ore 15:50
Cap. 30:

Che André sia vivo e che Fersen lo sappia è un po' che lo dico... Ma non riesco mai a capire che succede... Quanto succede, per essere precisi. Mi sa che son scema... Ma aspetto, comunque, il prossimo aaggiornamento. 😘

Recensore Master
26/08/22, ore 11:42
Cap. 30:

Dunque, l'aggressione ad André è stata tutta una macchinazione del conte! E quelli non si sono limitati a pestarlo, se ho ben capito.. E pensare che il conte sembrava così affabile verso André!