Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
22/08/20, ore 16:03
Cap. 5:

È bello rientrare dalle vacanze e trovare un nuovo capitolo.
Oscar è meravigliosa nelle sue inquietudini, nelle sue incertezze, nel suo cercare risposte. Nel suo essere così silenziosa, esprime tutte le sue emozioni senza bisogno di parole.
L'incertezza è sicuramente il peggiore "castigo" che potesse infliggerle André, perché il dubbio scava e crea infiniti dubbi e domande.
Nonostante la giovane età di Oscar e André, non ci sono dubbi su quanto siano dei personaggi incredibilmente ben descritti.
Non voglio fare congetture, mi lascio guidare dalla storia, so che ogni capitolo è un pezzo del mosaico che lentamente prende forma. Per questo non faccio supposizioni su Amelie, tutto verrà spiegato a suo tempo, lo so.
Devo ammettere che questo Girodel mi piace, è poco caratterizzato nell'anime, possiamo solo immaginare la sua vita al di fuori del suo incarico.
Questo Girodel ha carattere, è deciso, non si lascia intimorire dai silenzi o dal fare poco amichevole di Oscar. È velatamente ironico, quasi beffardo, e quel pizzico di arroganza è decisamente affascinante e in linea con l'originale.
Perché io ricordo come più di una volta abbia mostrato una certa arroganza verso chi non era nobile, parlo dell'anime ovviamente. E quel l'arroganza gli costava occhiate gelide da parte di Oscar.
Ora vuole avvicinarsi ad Oscar, abbattere le barriere che il loro grado impone e, anche in questo caso, preferisco non cercare una spiegazione. Ho imparato che sarebbero completamente sbagliate.
Fersen è ancora nei pensieri di Oscar, ma in modo meno insistente. Ora e André, nel bene e nel male, il solo pensiero che accompagna Oscar.
Nell'attesa del seguito, mi organizzo e torno a leggere ciò che ho dovuto interrompere.

Recensore Junior
21/08/20, ore 13:36
Cap. 5:

Il mio commento è sulla scia del precedente, André non c’è ma la sua presenza è dovunque ed è in ogni momento della giornata di Oscar. Anzi la sua giornata ne è così piena che Oscar è come svuotata di se stessa, la questione non è tanto il dimenticarsi di ciò che si è ma è proprio il non esserci più. Come se anche lei fosse andata via con lui, la sua vita è in sospeso, ha la consistenza dell’aria, cioè quella ingurgitata in giro a fare domande e quella ancora più rarefatta dei propri pensieri. Tutto la riporta a lui, i gesti consueti e monotoni della giornata,  il cuoio dei finimenti di cui si occupava André, la strada per Versailles sono gli stessi ma ora hanno un sapore diverso, è come se lei li viva e li compia ancora come se lui fosse ancora là e solo ora vi presta attenzione, tutto è in funzione di André. 
Sono persuasa che la presenza di Girodelle per lei sia un incrocio tra due mastini chiamati “indifferenza” e “indigestione”. Oscar ne sente la presenza indigesta ma credo che al momento sia così presa dall’assenza di André che incombe su di lei come un’ombra nera e pesante, tanto da non considerare proprio la nuova asfissiante presenza al suo fianco e, se lo fa (e il mio parere non vuole offendere nessuno) la considera non più che una mosca noiosa che al momento non vale la pena di essere scacciata. L’assenza di André occupa Oscar nell’interezza del suo essere, quella è la sua unica priorità al momento. Non mi è difficile immaginare come, in questo senso, Victor possa ritenersi fortunato, in futuro si vedrà, mi farò stuzzicare dalla fervida fantasia dell’autrice, le ali su cui far volare la mia immaginazione sarebbero tante ma le ripiego aspettando di approfittare del passaggio “comodo” su quelle dell’autrice.
Saluti
PrincessLena.

Nuovo recensore
21/08/20, ore 10:52
Cap. 5:

Davvero tanti complimenti per il modo in cui sei riuscita a descrivere la reazione di Oscar all'immotivata partenza di Andrè. L'assenza è palpabile, pesante e difficile da accettare anche per chi legge.
La domanda che permea il capitolo, "Chi sei?", è certamente rivolta da Oscar all' "altra", oltre che a se stessa. Pare però che possa essere rivolta anche ad Andrè. Andrè è un uomo che se ne è andato disinteressandosi della reazione dell'amica/amata?; è un uomo che ha previsto questa reazione e l'ha accettata o addirittura voluta?; o forse è un uomo che, convinto che il proprio amore non sia nulla e sia senza speranza, ha sottovalutato la reazione di Oscar? Andrè sul tema si era limitato a rispondere a nanny "all'inizio sarà stupita, ma poi comprenderà".... Al momento non sembra che la previsione, comunque la si voglia interpretare, sia stata azzeccata...
Quanto ad Oscar, pur sapendo che Andrè se ne è andato per amore di un'altra donna, contro ogni logica non riesce a non pensare che lui abbia avuto in mente lei nel compiere questa scelta: istintivamente, dunque, proprio non riesce a vedersi fuori dalla vita di Andrè.
Sorprende, infine, cogliere sulla bocca di Girodel quella che è sempre stata la domanda rivolta ad Oscar da Andrè "Stai bene?"
Non ci resta che attendere gli sviluppi... complimenti e grazie!

Recensore Veterano
20/08/20, ore 15:10
Cap. 5:

Allora, ormai non devo più affermare quanto mi piacciano i tuoi racconti.
È difficile provare ad indovinare come evolverà il racconto, perché ciò che sembra impossibile può diventare improbabile, e ciò che è improbabile può diventare possibile o certo.
Questo è un capitolo bellissimo, che per me rappresenta un ossimoro evidente.
L'assenza che è presenza, assillo di tutte l'ore, lì piantato nella mente senza possibilità di potervi sfuggire.
André non v'è, non appare nel racconto, eppure è lì che domina tutta la scena.
Chi sia Oscar senza André neanche lei lo sa. Chi sia André, Oscar decisamente non lo sa. E la rabbia verso di lui e se stessa monta, perché non sapere è un vero tormento di Tantalo per Oscar.
Per Oscar André è sempre lì nei suoi pensieri, Fersen è quasi un'ombra che si aggira per Versailles. Mi verrebbe da pensare che il desiderio di Oscar sarebbe che, per tutta la giornata, lui si aggirasse invisibile accanto a lei, e poi, la sera, quando è sola lui si staccasse dalla parete…
Neanche l'informazione di Victor serve a far chiarezza, le domande crescono e restano senza risposta.
Ho ripensato a questi versi mentre leggevo Pace non trovo, et non ò da far guerra; e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio; et volo sopra 'l cielo, et giaccio in terra; et nulla stringo, et tutto 'l mondo abbraccio.
Ogni pensiero, ogni parola inizia con un nome, il suo nome, ed è l'assenza che diventa mancanza, che soffoca e annienta ogni altra emozione.
È difficile saper scrivere la mancanza, saperla leggere lo è ancora di più. In questo capitolo la si sente incontestabilmente, almeno per me è stato così.

Recensore Veterano
19/08/20, ore 13:28
Cap. 5:

Insisto
nel ricercarti nel fuscello
e mai nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto.
Ignoro
se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza è una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro.

Ex Voto - Eugenio Montale -

Un capitolo dove si snodano e intrecciano, brillanti e sinuose, la ricerca della verità e l’emergere pungente della coscienza. 
Oscar osserva ciò che le è rimasto, cocci a terra slabbrati che, come quei pomi sparsi al suolo, rotolano via sfuggevoli e affilati. Domanda e si interroga alla maniera di Socrate, desidera che la verità emerga, accetta, per ora e insofferente, il “coccio” Girodel che le si offre spavaldo e sicuro di sé ma è lungi da essere “levatrice” della propria anima.
Dovrà afferrarli tutti a mani nude quei cocci aguzzi e ricomporre il vaso prezioso della propria vita ma in forma nuova e a colori più vibranti e veri, potere forse dei graffi sulle dita, del dolore pungente a rivelare la coscienza di sé e di lui, con la verità del cuore a risplendere piena sui fantasmi dell’anima.
La porta è semiaperta e l’usciere sublime illumina il fluire, lento e continuo, dentro e fuori, di pensieri convulsi di disperazione, rabbia e di speranza irrisolta. 
Bello ed intenso, non posso che rimanerne incantata.

Minaoscarandre 

Recensore Master
17/08/20, ore 18:43
Cap. 5:

Cara Capo Rouge, sorprendenti e coinvolgenti i tuoi capitoli, nei quali ci metti a parte delle ambasce dei protagonisti. Pare di poter percepire tutto il lavorio mentale che, in particolare in questo passaggio, Oscar sta provando in relazione alla mancanza di André. Una assenza, quella di André, che si è percepita come presenza costante lungo tutto il capitolo. Una Oscar che non riesce a raccappezzarsi tra percezioni, sensazioni e ricordi che le affollano la mente, senza riuscire peraltro a trovare un punto comune su cui cominciare a fondare un suo ragionamento. Ha provato a darsi delle spiegazioni e proprio a Versailles ha pensato di poter trovare le risposte alle sue molte domande, alla reggia dove forse avrebbero potuto farle sapere qualcosa su André. Simpatica la scena avvenuta nelle cucine dove la sua altera e rigida figura ha scompigliato la tranquillità del lavoro quotidiano di chi in quei luoghi ci vive. Parentesi particolare il comportamento di Girodelle che sta entrando a gamba tesa nella vita di Oscar, cercando di carpire quante più notizie possibili su di lei come persona. Si sta insinuando oltre che nella sua vita anche nei suoi pensieri, forse sperando di scalzare quello che pare essere il principale motivo di interesse per il suo comandante, al quale ha chiesto di potersi relazionare come lei faceva con il suo attendente. Vuole a tutti i costi prendere il posto di André anche nella considerazione che Oscar aveva per lui. In questo suo comportamento lo trovo nettamente diverso da quello conosciuto nell’anime, più coraggioso, non si fa fermare dalla posizione che Oscar ha nei suoi confronti; è sempre gentile, a modo, corretto ma …. c’è un ma che sta diventando sempre più ingombrante. Oscar è talmente presa dalle sue riflessioni, che per inciso le tolgono il fiato, da non accorgersi di cosa Girodelle stia facendo. In un altro momento sarebbe stata lei a prendere il controllo della situazione sempre e comunque e lui avrebbe solo dovuto adeguarsi. Invece in questa situazione si lascia trasportare come una barca in mezzo alla tempesta, cercando di non annegare in un mare di supposizioni che le annebbiano solo la mente. Un plauso particolare per la tua sempre sapiente descrizione delle ambientazioni nonché delle persone che in quegli ambienti si muovono, tanto da trasportare anche il lettore, che riesce a sentirsi parte della scena che vai narrando. Il giro per la corte con l’incontro delle dame e le loro descrizioni, le occhiate rivolte al capitano delle guardie reali mentre passava e infine gli occhi attonniti degli abitanti delle cucine, hanno reso ancor più pregnante il tuo racconto. Decisamente intrigante. Ti aspetto al prossimo aggiornamento e ti auguro una buona settimana.

Recensore Veterano
16/08/20, ore 23:43
Cap. 5:

Continua il percorso di Oscar alla ricerca di risposte sull'allontanamento di Andrè.

Girodelle si dimostra molto scaltro nel comprendere alcuni punti di debolezza di Oscar, riuscendo così ad ottenere in tempi relativamente brevi una confidenza inaspettata.
Se Girodelle appare molto risoluto, anche troppo, in verità, per come lo conosciamo, Oscar sembra totalmente frastornata e condizionabile.
Mi è sembrata troppo accondiscendente, la vera Oscar, ad un certo punto, lo avrebbe rimesso al suo posto. Prima non lo voleva affianco, adesso gli concede, come se nulla fosse, una serie di prerogative che erano solo di Andrè. Forse sente l'esigenza di colmare un vuoto troppo grande, o lo preferisce ad una figura estranea, però rischia di apparire eccessivamente sprovveduta.
Sono delle perplessità che mi piaceva condividere con l'autrice, per il resto il racconto è assolutamente avvincente ed è uno degli aggiornamenti che attendo con più interesse.

Recensore Master
16/08/20, ore 22:16
Cap. 5:

Per Oscar l'assenza di André è assordante; e nel frattempo, Girodel avanza passo passo verso di lei, per farla sua: ha capito che sapere notizie di André è un ottimo strumento a tale scopo. E se André fosse partito insieme a Fersen?

Recensore Junior
08/08/20, ore 11:39

Quindi avevo ragion, André va via! Lascia Palazzo Jarjayes. Ma lascia anche la Francia?
Ad ogni capitolo il tuo André mi conquista, se mai fosse possibile farlo ancora. Un sacrificio, il suo, che è un enormità! Forse servirà a salvare Oscar da se stesso ma servirà a salvare proprio se stesso?
Ammetto di avere paura che questa lontananza di “tempo” possa essere definitiva. Spaventa quel titolo perché non importa il luogo (due persone possono essere lontane anche se si trovano nella stessa stanza) dove André andrà ma la sua determinazione e i suoi propositi.
Hai contrapposto l’assenza alla presenza, ora che André non c’è più, paradossalmente lui assume una importanza “reale” per Oscar, come se, per la prima volta, lei si rendesse conto veramente della presenza di lui e lo “toccasse” nel momento che lui non è là.
Oscar adesso si ritrova a fare i conti con una doppia realtà imposta. L’assenza di André e la presenza di Girodel in un ruolo non richiesto.
Penso però che la realtà che pesi di più su Oscar è l’André innamorato al punto di lasciar tutto per amore per il bene di una sconosciuta, per il bene di un’altra donna che non è lei.
Tutto davvero sconvolgente.
Bravissima davvero.
Lena

Recensore Junior
06/08/20, ore 11:03

Ciao, che dire? Divorata fino a quell'ultimo "respiro fondo".
Sapevo che non avresti deluso ma questa storia è davvero un portento!
Andrè mi sta sorprendendo e molto piacevolmente, è lui nell'intensità dei pensieri e gesti ma sembra avere anche una marcia in più! Una convinzione diversa, è volitivo non è arreso al suo stesso amore.
Scrittura coinvolgente la tua, brava.
Aspetto di leggere il resto.

GM
 

Recensore Junior
05/08/20, ore 23:32

Cara Capo Rouge, mi associo ai pensieri dei lettori che hanno lasciato i loro commenti bellissimi e profondi prima di me.
La decisione che André mostrava di aver preso nel precedente capitolo è messa in atto in questo ed è bellissimo anche se al contempo terribile.
Anche lui come il conte di Fersen sceglie di partire e di allontanarsi dalla donna che ama.
Le motivazioni sembrano essere però diverse e le conseguenze potrebbero essere terribili per Oscar e per lo stesso André.
Lui (André) non l’avevo mai visto così coraggioso! Almeno non nelle storie che ho letto in questo sito (ammetto di non averle lette tutte però e, ovviamente, non è mia intenzione fare torti a nessuno altro autore) non ho letto mai di un Andrè così,  non a questo livello di determinazione.
È un portento, ci vuole tutto il coraggio del mondo per decidere di andare via e autoimporsi di fare quello che non si vorrebbe. Farsi desiderare per una volta nella vita invece che essere ombra sempre presente che nessuno nota e a cui nessuno dà il giusto credito. Dio è tutto così vero e umano da strapparmi una lacrima! Le emozioni sono forti.
In tutto questo fa la sua apparizione, anzi si insinua, Girodel in tutta la sua algida perfezione, sentirlo appellarla “Mademoiselle” mi ha fatto un certo effetto e mi sono domandata se lui si sia immaginato di dover aiutare nel suo nuovo ruolo e come ogni “attendente” che si rispetti di aiutare il suo “signore” anche nella vestizione! Che splendida crudeltà sarebbe per buon Victor!
Dio non glielo auguro perché il personaggio ha il suo fascino e perché mi è sempre piaciuto nonostante l’autrice, in passato, è riuscita a farmelo quasi odiare.
Insomma potere di una scrittrice.
Il generale Jarjayes del resto non si fida di sua figlia, se pensa che lei abbia bisogno di una scorta armata per recarsi a lavoro è un illuso!
E poi c’è la nonna che rivela in parte i motivi immaginari della dipartita del nipote, e giù cocci su cocci! Seppur nebulosa lei ha rivelato che lui ama una donna e l’immaginazione di Oscar ha iniziato a galoppare selvaggia. Lei non si è mai accorta di nulla e la cosa la destabilizza, André innamorato è qualcosa di troppo grande da accettare, è inammissibile.
Non riesco a credere che a Oscar accetti tutto, la partenza di André, le mezze rivelazioni e l’imposizione della presenza di Girodel senza battere ciglio.
Attendo con trepidazione un nuovo aggiornamento.
Grazie infinite e, vista l’ora buonanotte.
Clotilde
(Recensione modificata il 05/08/2020 - 11:33 pm)

P.S mi scuso per le correzioni ma il correttore automatico a volte non ne azzecca una!
(Recensione modificata il 05/08/2020 - 11:35 pm)
(Recensione modificata il 22/08/2020 - 05:31 pm)

Nuovo recensore
05/08/20, ore 21:50

Dunque Andrè fugge. Sa che ciò non risolverà nulla, si sente un vigliacco, ma lo fa ugualmente. Perché? Perché si sente impotente, pensa di non avere alcuna speranza. Pensa che Oscar nemmeno lo guardi e teme di finire per odiarla per questo. Piuttosto che correre il rischio di essere allontanato e rifiutato, preferisce porsi da solo in una condizione di solitudine. Vuole salvare l'amicizia ed il bene che li lega, ma dopo ben 15 anni di amicizia non ha nemmeno il coraggio di salutarla prima di partire.
Ma un uomo senza speranza rischia di perdersi e di non avere più una meta... Forse il viaggio per Andrè non sarà solo fisico, ma anche spirituale… staremo a vedere quali saranno le sue tappe e la destinazione…
Oscar la ritroviamo appena sveglia persa nel pensiero di Fersen, sembra con la testa fra le nuvole nell'immaginare come potrebbe essere amare un uomo; ritorna bruscamente con i piedi per terra quando ciò su cui ha sempre poggiato la sua vita (Andrè) le viene a mancare. L'assenza di Andrè viene percepita dai sensi prima ancora che dall'intelletto, come vuoto fastidiosamente colmato da rumori ed immagini prima d'allora innocui ed insignificanti, che ora la aggrediscono e dai quali sembra indifesa.
Mi stupisce la data del 17 giugno… non mi pare che dall'episodio del 20 maggio fossero passati coì tanti giorni…
La curiosità resta alta!! Complimenti e grazie!!

Recensore Veterano
05/08/20, ore 16:20

Uno scritto “superiore”, una lettura che diventa esperienza sensoriale sublime, frutto di una sensibilità da poeta sinestetico puro.
La contaminazione e il continuo travaso dei sensi è totale perché solo quando essa è completa si riesce a cogliere l’inafferabile in un tripudio soffocato di colori che parlano di sapori e di suoni e profumi che sono epifania di fremiti.
Riuscire a raccogliere il vuoto dalla pienezza dell’urlo buio, nel sussurro di un nome e alla luce accecante del frinire ampio e ininterrotto delle cicale, per consentire poi alla “sola” e scura scheggia notturna ed intermittente di sentimento di sfuggire alle pareti anguste del “vasetto” assassino.
Non ancora un plenilunio di luce ma un minuscolo preludio di speranza.
Oscar non sa, non conosce, sente solamente lo stridere dei sensi.
Si chiede chi sia “l’altra” non riconoscendo se stessa e mentre i suoi pensieri corrono raminghi verso quella sola e unica direzione di nome André, io mi concedo di indugiare di nuovo in questa poesia.

Ciao e grazie.
Minaoscarandre 

Recensore Junior
05/08/20, ore 08:28

Avevo immaginato una svolta sorprendente, una di quelle a cui mi hai abituata.
Ma ciò che ho letto va decisamente oltre. Proprio non riesco ad immaginare i possibili scenari, e ora sono sicura di non aver letto nulla di simile prima.
André è incredibilmente presente, pur nella sua assenza. Un carisma il suo, che offusca tutti gli altri.
Bellissima anche Oscar che ora deve affrontare una nuova vita, una nuova dimensione senza André.
Mi consola l'idea che un sentimento che sembrava così profondo, parlo dell'amore di Oscar per Fersen, sia svanito, o quantomeno messo in secondo piano in così poco tempo. Forse è solo la mia speranza che questo accada.
Mi aspetto molto da questa storia e so che non mi deluderà.

Recensore Junior
05/08/20, ore 00:19

Salve Capo Rouge, siamo solo al quarto capitolo ed ecco che assesti già il primo colpo di scena che va dritto dritto a colpire una zona non precisata tra il mio stomaco e il mio cuore.
E così davvero André ha preso la sua decisione ed è andato via lontano da Oscar.
Non ci è dato sapere per quanto tempo sarà via e soprattutto quanto lontano stia andando.
Immagino che si sia premurato che la distanza sia notevole, anzi incolmabile.
“Quanto tempo è sempre”? E quanto lontano è lontano?
Ci sarà tempo per scoprire tutti i dovuti dettagli che so non mancherai di raccontarci ma sono consapevole che mi farai morire!😨
Per ora, è l’ingombrante assenza di André a conquistare tutto e tutti, scena e cuori.
Si passa dalle mani sulla nuca di Fersen e alle sue labbra del sogno di Oscar al brusco risveglio, direi da incubo, con lei che non trova André ma sembra che tutto però abbia  ancora i colori e la consistenza di un sogno ed infatti ce lo descrivi splendidamente con queste parole:”Che tempo era quello dei sogni?Un tempo misurabile?Un tempo indefinito?” E l’assenza di André è ancora un qualcosa di indefinito e inafferrabile nell’animo di Oscar che forse pensa veramente che si tratti di un incubo da cui si vuole svegliare. Mi ha fatto effetto vederla e saperla indifesa come una bambina.
Bellissima la scena dove lei lo cerca nella stanza come se ancora fosse una bambina, il modo in cui passa in rassegna tutti gli averi di André per farli propri e sentirsi non più sola mi ha fatto quasi commuovere.
È stato straziante leggere di loro che neanche si dicono addio, di André che anzi evita di salutarla proprio per non dirsi addio e forse per non essere tentato di tornare sulla propria decisione.
Straziante e bellissimo, un André così è strepitoso.
Adesso però è difficile capire cosa succederà, i due sono per la prima volta “liberi” di intraprendere qualsiasi cammino e direzione.
Sono sicura che ne vedremo delle belle.
Per ora ti saluto, una serena notte
Gattinapelosa 😻