Recensioni per
Pur
di Capo Rouge
È bellissimo questo capitolo in cui gli unici e magnifici indiscussi protagonisti sono Oscar e André, bellissimi nel loro modo di confrontarsi. |
E dunque “quella non era la loro Storia”? Non a caso, nella mia recensione allo scorso capitolo, avevo scelto il termine “scompaginare” ma, più vado avanti e leggo, più mi convinco che in realtà, a volte, si finisce “scompaginati” dagli accadimenti della vita, che questi, cercarti o messi sui nostri passi dal caso o dalla fortuna, possono cambiare la nostra Storia, ma che la Storia stessa rimane fedele se noi rimaniamo fedeli, seppur cambiati dagli avvenimenti, a noi stessi. La Storia, qualunque Storia, la fanno le persone e nel nostro caso i personaggi, e questi personaggi sono quelli di sempre, legati a loro stessi, per carattere, per gli ideali e dagli ideali, perfino quando, per paura o convenienza o esigenza narrativa, li dissimulano. Questa sarà sempre la loro Storia, qualunque essa sia. |
Bentrovata Capo Rouge, leggerti è sempre un bel leggerti e bentornata a questa storia con un capitolo monumentale. Lo è, monumentale, perché lo sono i personaggi, i principali qui “ricomposti” pezzo a pezzo, antico e nuovo, dopo essere stati scompaginati dalla storia da assenza e tempo, e i non “protagonisti” che stanno prendendo forma pagina dopo pagina: Shani, Yellow Jacket, Isi, Lua Pietra incandescente. Lo è per “story telling” cioè per capacità di raccontare e anche filtrare e tramandare messaggi importanti e profondi. La Libertà, allo stato puro di natura o codificata, cruccio o anelito, egoista a tratti, abusata e illusa quando non di sa che farsene. |
Ciao Capo Rouge, |
Allora, non aver paura di amare ed essere amata. |
Un capitolo, quello che ci hai appena proposto, mentre ancora stavano sedimentando le sensazioni del precedente passaggio, che però si raccorda perfettamente all’altro, dove tutto quanto era accaduto in solitaria ai nostri due giovani si ripercuote su di loro inesorabilmente. A diverso titolo avevano riflettuto su quel loro incontrarsi: Oscar in solitudine, viveva quei momenti con il terrore di essere lasciata sola, con il bisogno sempre più impellente di avvertire, non solo accanto a sé, ma addirittura dentro di sé, André, mentre quest’ultimo si era allontanato, per tornare a quella che, negli ultimi anni, era stata la sua famiglia e dove aveva potuto trovare un poco di pace per il suo animo tormentato dai fantasmi di un passato ancora troppo recente per essere definitivamente accantonato. |
Quando l’amore ci si rivela? L’assenza e il folle e perentorio desiderio di trovare André, anche se tutto era contro il rifiuto della verità, possono chiamarsi amore? |
Ciao Capo Rouge, |
Cara Capo Rouge, la lettura procede serrata come gli innumerevoli corpo a corpo di questi due “amanti” che si rincorrono, si nascondono, che si ritrovano anche quando si “sottraggono” e che si impongono quando non c’è più scampo l’uno all’altro. Si susseguono con essi e di pari passo momenti di introspezione altissima che, rovistando dentro agli animi di questi magnifici personaggi, scrutano anche nel profondo dell’anima del lettore. |
Allora, resterai con me? |
Bel capitolo che ci ricompensa per la lunga attesa . Finalmente la storia comincia a farsi più chiara, scopriamo come abbia vissuto André dopo l’agguato e i suoi rapporti con gli indiani.preoccupante è Lua che vede in Andre un mezzo per ricongiungersi a Girodelle e qui che mette il tarlo in testa al povero André , insinuando il rapporto tra Oscar e Fersen. Contentissima che sei tornata ora dovresti aggiornare più spesso |
Carissima Capo Rouge, l’aggiornamento ha ripagato la lunga attesa intercorsa dalla pubblicazione e lettura dello scorso capitolo. |
André dice il vero su Victoire o vuole soltanto fare ingelosire Oscar oppure allontanarla da sé? Fatto sta che questo André è diverso, indurito dalle esperienze vissute per sfuggire al suo amore tormentato. |
Il viaggio nel viaggio è appena iniziato. Meravigliosa questa Oscar che non tollera il pensiero che André la lasci sola. È un pensiero che la travolge, tenerlo avvinto a sé nonostante André avesse deciso di infrangere il patto silenzioso che li aveva sempre visti uniti. |
È il ritratto di un lungo rincontro, mai avvenuto davvero in nessun tempo già scorcio di Storia. È scorto in filigrana e nei ricordi che non si assomigliano ancora, nei giardini di parole e disegnato nel profumo di rosa. È anche invaghito dalla sorda ignoranza di un senso che non importa più, lì dove sussurra solo quello di sé, nuovo e colto d’un tratto di profilo, nelle iridi di lui impazzite e nella sacralità del tempo presente, perenne, tra il nulla che circonda il tutto e in quel gemito di libertà, riverbero di legno e carne. |