Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
22/03/23, ore 14:36

È bellissimo questo capitolo in cui gli unici e magnifici indiscussi protagonisti sono Oscar e André, bellissimi nel loro modo di confrontarsi.
Oscar e André combattono con gli Shinai, ma anche con la loro paura di mostrare tutte le proprie debolezze all’altro. Sono insieme ora, hanno tante domande a cui dare risposta, tante cose da raccontarsi, ma non sarebbero loro se si sedessero tranquillamente davanti al fuoco a chiacchierare.
Hai sempre scavato nelle loro anime, donando loro una complessità umana che li rende veri con le loro debolezze e virtù, paure e dubbi, non eroi ma esseri umani.
André alterna momenti in cui sembra più freddo della neve che li circonda, a momenti in cui torna ad essere colui che era in Francia, come ha detto Shani, deve guarire il suo spirito prima che possa guarire completamente il suo corpo.
Quando si avvicinano, quando si toccano fanno davvero scintille, Oscar che ora sa di essere stata la donna per cui André ha lasciato la Francia e lei, alla fine è lei la sua rivale, una verità davvero sconcertante per lei.
Non voglio credere che André abbia detto la verità su Victoire, sono sicura che è un altro modo per innalzare un muro tra sé e Oscar. Qualunque sia la verità certamente avrà una sua ragione.
Non posso che ringraziarti per le emozioni che mi fai vivere.
Ortensia 🌸

Recensore Junior
21/03/23, ore 11:28

E dunque “quella non era la loro Storia”? Non a caso, nella mia recensione allo scorso capitolo, avevo scelto il termine “scompaginare” ma, più vado avanti e leggo, più mi convinco che in realtà, a volte, si finisce “scompaginati” dagli accadimenti della vita, che questi, cercarti o messi sui nostri passi dal caso o dalla fortuna, possono cambiare la nostra Storia, ma che la Storia stessa rimane fedele se noi rimaniamo fedeli, seppur cambiati dagli avvenimenti, a noi stessi. La Storia, qualunque Storia, la fanno le persone e nel nostro caso i personaggi, e questi personaggi sono quelli di sempre, legati a loro stessi, per carattere, per gli ideali e dagli ideali, perfino quando, per paura o convenienza o esigenza narrativa, li dissimulano. Questa sarà sempre la loro Storia, qualunque essa sia.
È sempre un piacere,
GdM

Recensore Junior
21/03/23, ore 10:19

Bentrovata Capo Rouge, leggerti è sempre un bel leggerti e bentornata a questa storia con un capitolo monumentale. Lo è, monumentale, perché lo sono i personaggi, i principali qui “ricomposti” pezzo a pezzo, antico e nuovo, dopo essere stati scompaginati dalla storia da assenza e tempo, e i non “protagonisti” che stanno prendendo forma pagina dopo pagina: Shani, Yellow Jacket, Isi, Lua Pietra incandescente. Lo è per “story telling” cioè per capacità di raccontare e anche filtrare e tramandare messaggi importanti e profondi. La Libertà, allo stato puro di natura o codificata, cruccio o anelito, egoista a tratti, abusata e illusa quando non di sa che farsene. 
Una storia che pensa e fa pensare sempre, che rimette in moto il cervello, grazie!
Arrivederci al prossimo
GdM

Recensore Junior
21/03/23, ore 10:14

Ciao Capo Rouge,
stavolta è Oscar ad avere tra le mani il tassello più importante, quello che le mostra senza più dubbi che è stata lei il motivo della partenza di André, ed è una vera rivelazione che la scuote nel profondo.
Ora Oscar ha la certezza di essere la donna amata da André, ed è difficile accettare una simile certezza perché la porta a farsi tante domande su se stessa.
Oscar si era ritrovata con i tanti tasselli offerti da altri che le mostravano un André diverso da quello che lei conosceva, tutto ciò che aveva appreso da altri che avevano conosciuto André durante il suo viaggio e la sua permanenza in America, ora dovrà servirle per capire chi sia André.
Perché André le getta in faccia una verità, una rivelazione, che sembra essere più una provocazione che un dato di fatto, un modo per allontanarla da sé mostrandole di essere un uomo che Oscar poco apprezzerebbe.
André dimentica che dell’uomo che era partito dalla Francia Oscar ne conosceva il carattere e i valori morali, Oscar dovrà capire da sé se ciò che le ha detto è la verità.
Anche André si trova ad affrontare lo spettro delle parole che il conte di Fersen gli aveva detto durante la traversata, soprattutto dopo ciò che ha saputo anche da Lua.
Insomma Oscar e André hanno per le mani i tasselli da aggiungere al puzzle che potrebbe ricomporre le loro vite, ma devono scegliere quali tasselli sono inutili e quali no.
Ad ogni capitolo l’intensità delle emozioni vissute da Oscar e André aumenta, così come l’attesa per un altro capitolo.
Grazie
Ipazia

Recensore Veterano
20/03/23, ore 13:28

Allora, non aver paura di amare ed essere amata.
Non aver paura di cedere te stessa all’altro.
Ché lui saprà accoglierti e rivelarti chi sei.
Ché lui curerà la tua solitudine.
Ché lui colmerà l’assenza.
Lei, semplicemente amata.
Lei, era dentro di lui.
Lei, sulle labbra esitanti e impaurite tutta la verità.
Ché era sempre stata lei, solamente lei. Semplicemente lei.
Intensamente amata, silenziosamente amata.
Ché lui era sempre lui, mezzo passo dietro a lei, in silenzio.
Lei, sapeva.
Non avere paura di essere amata. Ché Amore è perdersi nell’altro.
Ché Amore non ha Tempo, né limiti, né confini.
Lei, la mano stretta alla sua, a trattenerlo. Ché lei non vuole perderlo.
Le dita unite, i palmi stretti, a scivolare l’uno dentro l’altra, in un semplice gesto.
Non aver paura di amare ed essere amato.
Non aver paura di cedere te stesso all’altra.
Ché lei saprà accoglierti e sciogliere il dolore.
Ché lei curerà le tue ferite.
Ché lei colmerà il vuoto.
Lui, il gelo per scacciare la paura, fonda, scura, di perdersi e perdere lei.
Ché incutere paura allontana la sua stessa paura.
Lui, sulle labbra di lei la loro Storia.
Mille istanti vissuti, ricordi che hanno il sapore del loro Tempo.
Che hanno il sapore di un bacio…
Il sapore di un unico addio, inutile. Ché il Tempo e l’assenza e la distanza, nulla era servito.
Lui l’aveva portata con sé. Lei lo aveva tenuto con sé.
Uniti… divisi… sempre.
Non aver paura.
Che Amore non può morire. Che Amore vive se è Amore.
Lui, parole che feriscono, che vorrebbero allontanare lei e la paura.
Ché Amore è intenso, fondo, unico.
Lei, essere solo una donna che lo vuole accanto a sé.
Sull’orlo del baratro, ricordi di dolore che incideva la carne.
Che da quel baratro lui non poteva fuggire.
Sull’orlo del baratro, frammenti di una storia diversa, che non era la loro.
Lui, a salvare entrambi, abbraccio caldo contro gelo dell’anima.
Non avere paura.
Sulle labbra… a cancellare il Tempo, le regole imposte dalla paura e dall’orgoglio.
Non avere paura, il mio cuore è nel tuo cuore.

Recensore Master
20/03/23, ore 09:32

Un capitolo, quello che ci hai appena proposto, mentre ancora stavano sedimentando le sensazioni del precedente passaggio, che però si raccorda perfettamente all’altro, dove tutto quanto era accaduto in solitaria ai nostri due giovani si ripercuote su di loro inesorabilmente. A diverso titolo avevano riflettuto su quel loro incontrarsi: Oscar in solitudine, viveva quei momenti con il terrore di essere lasciata sola, con il bisogno sempre più impellente di avvertire, non solo accanto a sé, ma addirittura dentro di sé, André, mentre quest’ultimo si era allontanato, per tornare a quella che, negli ultimi anni, era stata la sua famiglia e dove aveva potuto trovare un poco di pace per il suo animo tormentato dai fantasmi di un passato ancora troppo recente per essere definitivamente accantonato.
Il duello di fine capitolo li ha nuovamente messi a confronto, ma entrambi hanno paura di fare un qualsiasi passo falso che possa rompere quanto tra loro è venuto a crearsi. Ma così agendo continuano a farsi del male, macerando nella sofferenza del non detto fino in fondo. Oscar vorrebbe sapere, deve sapere, ha fatto mille miglia per ritrovarlo e conoscere il motivo del suo allontanamento a causa di una donna, che ora sa non essere lei, poiché lei è la donna amata da André, ma ancora non comprende se anche lei sia in grado di amare lui, poiché nulla conosce dell’amore, non sa quanto può essere grande questo sentimento e quanto sacrificio a volte possa richiedere. André non vuole e non può svelare ciò che è il fulcro del suo amore, fatto anche di tormento, nel quale non vuole trascinare anche Oscar. Il discorso che ne nasce riporta in Francia, ad Amelie e alla sua bambina, di cui André dice di essere il padre, sconvolgendo ancor più di quanto già non sia, Oscar, la quale non comprende il comportamento di questo André, che non è più l’uomo che conosceva, ma che al contempo è sempre lui, dannatamente bello quanto infelice e tormentato e che non vuole condividere con lei la sua inquietudine che, forse, se equamente ripartita, potrebbe risultare più sopportabile. Ma per André l’amore non può essere richiesta di sacrificio per l’altro. Però Oscar è giunta fin lì, fino a quel momento, per lui, solo per lui: entrambi sono spaventati ma anche bisognosi l’uno dell’altra e dovrebbero deporre le loro metaforiche armi e venirsi incontro per ascoltarsi. Forse in un abbraccio reciproco si può finalmente trovare un po’ della quiete che ambedue gli animi ricercano e di cui necessitano. Continuare a sviscerare le questioni del passato non fa che esacerbare il cuore, mentre la mente persiste nel suo lavorio facendo vedere scenari e immaginare magari situazioni che non sono reali: quello che invece è tremendamente reale, vivo, forte è la reciproca presenza che si scontra e sta gridando aiuto, e se tutti e due si mettessero veramente in ascolto percepirebbero quel grido che deriva dal profondo di ognuno.
E’ sempre molto impattante leggere questi tuoi passaggi, divisi tra passato e presente che si alternano su vari piani, nei quali l’introspezione dei personaggi, che si interrogano in seguito alle vicissitudini che vivono, è sempre più profonda, volta a conoscere sempre di più se stessi ma finalizzata al risultato ultimo di rimanere insieme perché solo così si completano.
Un caro saluto!

Recensore Master
19/03/23, ore 16:25

Quando l’amore ci si rivela? L’assenza e il folle e perentorio desiderio di trovare André, anche se tutto era contro il rifiuto della verità, possono chiamarsi amore?
Il duello continua tra loro, non solo metaforico, fatto di parole, mezze verità, silenzi e fughe. Ogni colpo inferto con le armi è un colpo inferto all’armatura invisibile dell’altro, armature di cui spogliarsi.
Hanno entrambi la stessa paura, quella di perdere l’altro, anche se le motivazioni sono differenti. André è consapevole che il suo amore legherebbe a sé Oscar, ma non sarebbe un legame libero. Offerto solo, forse, perché lei si sente responsabile della sua partenza, e non a tutti un simile amore potrebbe stare bene, e per André è inaccettabile un simile amore.
Oscar non sa, perché è difficile comprendere l’amore, se tutto ciò che ha provato per lui sia amore. È consapevole che lo vuole accanto a sé, che non può sopportare di perderlo ancora.
E poi c’è la verità che sembra una grande bugia, per capire i motivi che hanno spinto lui al silenzio e lei alla ricerca spasmodica della verità.
Perché, nonostante una vita passata insieme fatta di infiniti momenti, l’ombra del dubbio è scesa tra loro. Di fondo, nessuno dei due riesce a dissipare i dubbi che si sono insinuati tra loro. Fidarsi completamente vorrebbe dire mettersi completamente nelle mani dell’altro. Fidarsi vuol dire andare oltre l’amore, vuol dire credere senza domande. Fidarsi vuol dire anche accettare i rischi dell’amore.
Ed è la paura che genera i dubbi, che impedisce ad Oscar di capire, perché ammettere che sarebbe impazzita se avesse avuto certezza della sua morte può essere amore?
Oscar non ha mai saputo vedersi amata, è difficile per lei comprendere quanto può essere grande l’amore.
La paura impedisce ad André di vedere oltre l’abisso entro il quale lui è piombato, che gli impedisce di accettare che l’amore è accettazione e sofferenza, e non muore l’amore, anche se lo si vuole. O si pensa di volerlo.
Bastano poche parole di resa e ci si può salvare dall’abisso e rendersi conto che la fiducia è sempre stata lì.
È un duello senza fine e senza sconti, alla fine l’amore non ha vincitori e vinti, e, se anche quella non fosse la loro Storia passata, si può sempre scrivere un’altra Storia.
Mi è piaciuto tantissimo come André sia sempre più consapevole di valori umani che, imbrigliati nella rigida visione della nobiltà francese, stanno prendendo forma con sempre maggior forza nel suo animo.
È una crescita consapevole, perché era già tutto racchiuso dentro di lui. Ancora una volta mi offri una nuova prospettiva di lettura della Storia.

Recensore Junior
19/03/23, ore 13:56

Ciao Capo Rouge,
Oscar vuole solo averlo vicino e colmare il tempo che hanno perduto, quel tempo che sembra aver cambiato André, che sembra averlo reso più schivo, più sfuggente.
Oscar conosceva un André di cui, alla luce di quanto ha scoperto o crede di aver scoperto, non sapeva quasi niente, anche se avevano condiviso la vita, adesso ha di fronte un uomo che pare avere molti segreti, che sparisce e la lascia sola senza spiegazioni.
In quella solitudine, Oscar cerca di comprendere se stessa, chi era stata, chi è, chi vorrà essere.
Nel frattempo nel piccolo accampamento indiano, si scontra la decisione di André di non riportare Oscar nel forte dei Francesi con ciò che vorrebbero invece Isi e Yellow Jacquet.
È comprensibile la preoccupazione che provano gli indiani che temono l’arrivo dei soldati Francesi che cercano Oscar, e con essi le ritorsioni, ma ovviamente André è irremovibile, per quanto possibile vuole avere Oscar accanto a sé e anche questo è comprensibilissimo. Una situazione che non prevede un punto d’incontro, un compromesso.
Come potrebbe, André, rinunciare di nuovo a lei, io sono dalla sua parte, per me un’altra soluzione è impensabile.
E all’interno di quell’accampamento ho particolarmente apprezzato il confronto tra André e Lua, un uomo e una donna che amano in modo totalmente differente.
Hanno entrambi origini che sono un reale impedimento per la realizzazione del loro amore, e entrambi pronti a tutto per chi amano.
Le somiglianze però terminano qui, perché Lua ha qualcosa di estremamente pericoloso nel suo modo si amare.
Quel combattimento tra Oscar e André è bellissimo, prima o poi uno dei due dovrà arrendersi all’altro.
Ipazia
È un capitolo molto intenso, molto dovrà ancora accadere, intanto spero di ritrovare al più presto Shani, donna saggia e che mi piace. Gran bel personaggio.

Recensore Junior
19/03/23, ore 13:14

Cara Capo Rouge, la lettura procede serrata come gli innumerevoli corpo a corpo di questi due “amanti” che si rincorrono, si nascondono, che si ritrovano anche quando si “sottraggono” e che si impongono quando non c’è più scampo l’uno all’altro. Si susseguono con essi e di pari passo momenti di introspezione altissima che, rovistando dentro agli animi di questi magnifici personaggi, scrutano anche nel profondo dell’anima del lettore.
È così a partire già dal titolo che esorta a non avere paura, da una parte a fidarsi dell’istinto d’amore che implora di essere ascoltato senza troppi ragionamenti e, dall’altra, a non avere il timore di sentirsi “mostro capace di far innamorare di sé per sottrazione”. Un titolo che è forse un invito a vivere senza paura di farsi male, a mettersi in gioco sempre e comunque, ad andare al fondo delle questioni della vita.
Grazie e un caro saluto, 
Clotilde 

Recensore Veterano
18/03/23, ore 21:58

Allora, resterai con me?
Lui, dannatamente bello, splendore nero e puro.
Chi era lui? Chi era stato?
Lui, era sempre lo stesso, forgiato da un Amore che era sopravvissuto oltre la fonda assenza, oltre la distanza imposta a se stesso e a lei.
Ché esisteva l’Amore, e il silenzio e la solitudine.
Sola, come raggi di luna ad illuminare un oscuro sentiero, il nome sussurrato come debole canto, come raggio di luna ad illuminare il sentiero che l’avrebbe riportata a lui.
Lei, sola, senza una Storia a cui appartenere, senza lui.
Lui, la mano ad accarezzare la fronte, fredda, ché é sollievo e presenza.
Lei, la mano sulla schiena, ad incendiare il sangue, ché lui era lì, semplicemente.
Lui, arreso, ché l’Amore non si cancella con la distanza, il silenzio, l’assenza.
Senza paura di amare e lasciarsi amare. Ché lei è principio e fine.
Piccoli raggi di lieve Luna ad illuminare la resa che è destino.
Piccoli raggi di lieve Luna testimoni di una richiesta.
Resterai?
Lei, chi era? Qual era la sua vera natura?
Lei, senza domande, cullata dalla silenziosa presenza.
Ché il silenzio e il vuoto sarebbe stato colmato, la verità avrebbe preso il posto dell’assenza.
Lui, una carezza sulla fronte…
Lei, di nuovo sola, la paura nel cuore.
Tornerà? Lei, la donna amata o semplice Storia abbandonata?
Il Tempo dell’unione colmato dal Tempo della separazione.
Lui, che era diventato unico pensiero nell’assenza.
Lui, volerla lì, liberi e uguali, volerla amare. Semplicemente. Unicamente.
Lui, che non è libero da lei, che lei è libera da lui.
Lui, la libertà aveva l’aroma della sua pelle, il calore del suo seno.
Lui, la libertà aveva il languore di un bacio respirato sulle labbra…
Lui, la libertà era andare o restare dove il cuore voleva essere.
La Luna ad illuminare loro, ogni affondo a scardinare certezze e incrinare la volontà.
Lei, dentro la testa, dentro il cuore, lì sempre.
Lei, amata, libera, viva, pura…
Lei, a specchiarsi nello sguardo e comprendere, che lei era sempre stata Amore.
Lui, le labbra a sfiorare le labbra… no, ché Amore non chiede sacrifici.
Amore vive nonostante tutto.
Amore era vissuto nonostante lei.

Nuovo recensore
18/03/23, ore 18:10

Bel capitolo che ci ricompensa per la lunga attesa . Finalmente la storia comincia a farsi più chiara, scopriamo come abbia vissuto André dopo l’agguato e i suoi rapporti con gli indiani.preoccupante è Lua che vede in Andre un mezzo per ricongiungersi a Girodelle e qui che mette il tarlo in testa al povero André , insinuando il rapporto tra Oscar e Fersen. Contentissima che sei tornata ora dovresti aggiornare più spesso

Recensore Junior
18/03/23, ore 15:43

Carissima Capo Rouge, l’aggiornamento ha ripagato la lunga attesa intercorsa dalla pubblicazione e lettura dello scorso capitolo.
I “cristalli di neve” di allora e i “raggi di luna” di adesso, nonché la tua narrativa sempre pungente e avvolgente, conducono dritti al centro di una visione panica dove i colori, i suoni, i rumori e perfino il silenzio sono diventati vivi. Il tutto conferisce al racconto la caratteristica dell’immediatezza mentre il “discorso” narrativo prosegue e si regge, sempre in equilibrio, tra le perfette dosi di pathos e di ethos. La trama avanza, invece, con passo suadente e felpato, nascosta in dialoghi serrati e incalzanti. Si susseguono momenti dove stralci di verità si intravedono da sotto il manto di incertezza e timore, comprensibilissimi, di coloro che quella trama la stanno vivendo nella storia, oppure  semplicemente, e con sapienza, occultati dall’autrice per esigenze della stessa, tutti accorgimenti che rendono però la scrittura convincente e la lettura avvincente.
Non vedo l’ora di leggere il resto, un caro saluto
Clotilde


Recensore Master
18/03/23, ore 14:02

André dice il vero su Victoire o vuole soltanto fare ingelosire Oscar oppure allontanarla da sé? Fatto sta che questo André è diverso, indurito dalle esperienze vissute per sfuggire al suo amore tormentato.

Recensore Master
17/03/23, ore 15:07

Il viaggio nel viaggio è appena iniziato. Meravigliosa questa Oscar che non tollera il pensiero che André la lasci sola. È un pensiero che la travolge, tenerlo avvinto a sé nonostante André avesse deciso di infrangere il patto silenzioso che li aveva sempre visti uniti. 
Non è una Oscar innamorata, ma è consapevole che lo rivuole nella sua vita, non per egoismo, o perché André torni ad essere la sua ombra, il suo silenzioso attendente. Sente che la sua presenza le è necessaria, semplicemente, perché riempia il vuoto che ha sentito, consapevolmente o inconsapevolmente, senza di lui.

Tutto ciò che è stato l’ha portata fino alla consapevolezza di qualcosa di semplice, come il riavere André nella sua vita. 
André é cambiato o sono cambiate le circostanze? Splendido il confronto tra lui e Yellow Jacket.
Cos’è la libertà? Cos’era la libertà per quegli uomini che erano liberi nelle loro terre, eppure oppressi? 
La libertà è avere la consapevolezza di poter avere la possibilità di scegliere, chi essere, cosa avere, cosa fare. È una libertà che prescinde dalla volontà del singolo. Perché ogni libertà è legata a quella dell’altro. 
André, in Francia, era un uomo libero, di andare dove voleva e fare ciò che voleva. 
L’unica cosa che non gli era consentita era amare liberamente. Perché la società avrebbe condannato Oscar ad un isolamento sociale, a perdere tutto ciò che aveva e tutto ciò che era. 
Andrê, in quelle terre lontane, inizia a comprendere come la sua libertà sia limitata, non da un ordine di un Re, ma da un amore che pretende tutto e nulla può avere perché  sembra convinto che quell’amore non può avere nulla, non può concedersi la vita ma solo la libertà di essere.

Libero André lo è stato, libero di amare una donna impossibile da amare, libero di scegliere di allontanarsi da lei. Libero di essere legato ad un amore che non può morire, nonostante tutto.
Perché la libertà non è concessione, è essere uomo che sceglie. 
Perché la libertà di André è tutta racchiusa nell’amore che sa non essere ricambiato. 
Sono liberi gli indiani? Possono scegliere chi amare, ma la loro libertà di essere ciò che erano prima l’hanno persa. Qualunque cosa accada, non potranno più decidere della loro vita. 
Quale libertà è fondamentale per un uomo? La libertà di decidere di ogni aspetto della sua vita o la libertà che l’uomo stesso sceglie di dare a se stesso? 
Ecco che André sarà veramente libero solo quando la sua vita sarà davvero legata indissolubilmente a quella di Oscar. 
Oscar è libera, il suo rango, il suo ruolo, la vita che ha condotto e le ha permesso di fare ciò che voleva, le hanno permesso di assaporare la libertà. 
Effimero concetto di libertà, perché obbedisce ad un Re, perché la vera libertà la potrà raggiungere solo quando sarà davvero pronta ad accettare se stessa, ad accettare di seguire ciò che il suo cuore davvero vuole. 
Mi hai fatto riflettere su quanto fossero liberi i sudditi nel Vecchio Continente, una libertà che, forse, non era veramente scevra da catene.

Ciò che accadeva al di là dell’Oceano aveva portato quegli uomini, quei sudditi, a combattere per la libertà altrui, a prendere coscienza di sé.   
Ciò che vedevano e vivevano ogni giorno i sudditi nel Vecchio continente era una libertà camuffata, perché era libertà assoggettata a tutti gli effetti, alla volontà di un Re. Quei sudditi di un Re lontano, in una terra nuova, divennero uomini liberi di governarsi e scegliere da soli, ma a scapito della libertà di un altro popolo. 
Quegli uomini che tanto anelavano il diritto di scegliere chi essere, scrissero per la prima volta un diritto fondamentale per l’uomo, dato quasi per scontato. Il diritto di cercare la propria felicità, un diritto semplice, quasi ingenuo, ricercato da tutti, ma a cui nessuno dà veramente importanza. 
André quel diritto lo inizia a cercare in quella terra lontana, comprende l’importanza di renderlo un diritto fondamentale che meritava di essere scritto, affinché divenisse un diritto inalienabile. 
Gli storici affermano che la Guerra di indipendenza americana accese nel cuore di molti uomini che combatterono per creare una nuova Nazione, la scintilla della libertà. Da ricercare in patria, da vivere ogni giorno come meglio credevano. 
Tu mi stai mettendo di fronte a molte domande sulla libertà, mentre guardo la Storia e il mondo attraverso gli occhi di Oscar e André 
Anna

Recensore Veterano
17/03/23, ore 13:09

È il ritratto di un lungo rincontro, mai avvenuto davvero in nessun tempo già scorcio di Storia. È scorto in filigrana e nei ricordi che non si assomigliano ancora, nei giardini di parole e disegnato nel profumo di rosa. È anche invaghito dalla sorda ignoranza di un senso che non importa più, lì dove sussurra solo quello di sé, nuovo e colto d’un tratto di profilo, nelle iridi di lui impazzite e nella sacralità del tempo presente, perenne, tra il nulla che circonda il tutto e in quel gemito di libertà, riverbero di legno e carne. 
E vi è un fondo di nostalgia depurata della sofferenza nel mancato trionfo del noto, nel desiderio cavernoso del non ritorno, in questa odissea contraria e senza passato, murata nell’antro e dove la congiura a restare è doppia e a due, lì nel concedersi una tregua fisica al dolore di solitudine e amore, stremati e nascosti in quel luogo del desiderio dell’altro per scoprirsi ancora ma senza ritrovarsi, per ora, completato nudi.

Grazie e a presto.
Minaoscarandre