Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Master
05/10/22, ore 19:03

Ben tornata, Capo Rouge, e soprattutto sono lieta che tu abbia ascoltato le molte richieste che ti erano giunte, affinché potessi continuare a narrare la tua storia, e che i lettori tutti, quindi, insieme a te, potessero proseguire il viaggio nel quale si erano imbarcati con i vari protagonisti, al fine di poter scoprire dove li condurrà e, in particolare, per proseguire il lento ma inesorabile lavoro di scavo dentro i personaggi stessi.
Quello che ci proponi questa volta è un passaggio denso che, forse in parte, almeno per ciò che mi riguarda, rimescola alcune tessere del mosaico che stavo mettendo in ordine, ponendo nuovamente tutto in discussione.
Gli accadimenti del capitolo precedente avevano lasciato più di qualcuno con parecchie domande rimaste in sospensione. Pensieri su pensieri si rincorrono nella mente del conte di Fersen, il quale ragionava, fra sé e sé, di aver raggiunto la meta che si era prefissato: aveva accarezzato l’idea, prima, poi, addirittura il corpo della donna che aveva deciso di conquistare. Ora cosa gli resta tra le mani se non il nulla? Nulla, perché ha perduto il controllo della situazione, e non sa bene come potrà evolversi il futuro di quella donna coraggiosa, che sembrava malleabile fra le sue braccia, e che pensava di avere già scritto.
Interessante e, a dir poco, inatteso il confronto scontro tra il conte di Fersen e Girodelle. Due uomini che si fronteggiano, avendo ognuno una idea diversa della donna che pensavano di avere in pugno e che inaspettatamente è scomparsa dai loro radar.
Hanno ingaggiato ognuno per conto proprio una partita a scacchi con qualcuno che, evidentemente, non era al loro livello. Ognuno giocava su una scacchiera personalissima, fino a quando hanno dovuto fare i conti con un’unica scacchiera, dove c’erano loro due, in posizione di cavallo e di alfiere, pedine da utilizzare per portare a compimento una mossa, ma insieme a loro c’erano una regina, ben salda sulle sue posizioni e un re, che entrambi pensavano fuori dai giochi.
Durante il confronto sono venute fuori verità scomode; comportamenti che lasciano basiti; soluzioni inaccettabili per persone del loro rango e un finale che non lascia presagire nulla di positivo per loro.
Entrambi hanno fortemente creduto di aver sconfitto il loro rivale, per il solo fatto che fosse morto e, pertanto, ad Oscar sarebbe solo servito del tempo per accettare nel profondo di se stessa quella ferale notizia, senza pensare che tutto il viaggio che lei aveva intrapreso lo aveva fatto solo e unicamente per André e, forse, non solo dettato da semplice affetto, come ad ambedue ha fatto comodo pensare, ma probabilmente da ben altro. Nella mente di Fersen ancora compare il ricordo di Oscar baciata da André al porto di Brest.
L’hanno a lungo cercata e i giorni sono passati; ora Fersen deve obbedire agli ordini che gli sono giunti e abbandona il campo, lasciando Girodelle a cercare di trovare le tracce di Oscar, in quanto quest’ultimo mai si darà per vinto fino a che non saprà cosa ne sia stato di lei.
Lei che è viva, ferita ma viva, in mezzo agli indiani che sembrano essersi presi cura di lei. Lei che è però come una belva in gabbia; vorrebbe reagire a quello stato di cose ma le sue condizioni non glielo permettono. Questa situazione la pone però inaspettatamente ancora davanti a qualcosa che la sconvolge, e che attiene nuovamente alle lettere di André, che non erano solo quelle pervenute in Francia, ma pare ce ne siano molte altre. Nuovi interrogativi si aprono nella sua mente. Continua il suo lavorio interiore, non può darsi per vinta proprio ora, anche se le forze sembrerebbero abbandonarla. Ma lei imperterrita si ribella a questo stato di cose e, con un istinto tutto suo, sfugge al controllo di coloro che l’hanno presa in custodia. Fugge e mentre fugge ricompare nel cielo, in quel territorio freddo, innevato, il falco che forse le indicherà una nuova via da seguire. Il suo imperativo era sempre stato sapere cosa fosse accaduto ad André e se lei fosse stata la causa della sua fine. Per il momento nello sfuggire ai suoi inseguitori è incappata sulla soglia di un burrone nel quale si lascia cadere incapace di salvarsi o forse di lasciarsi salvare.
Un attimo di attenzione lo merita anche Madame Roma, rimasta privata di quella che pensava potesse essere la sua vendetta. Aveva fatto tanto per intrufolarsi, con arguzia, negli anfratti della mente di Oscar, e quasi era riuscita nell’intento, poi l’assalto ai magazzini ha mandato in fumo quel suo lento lavorio di scavo nella coscienza di Oscar, per tentare di annientarla, come lei si era sentita annientata dal padre di lei tanti anni prima, rimanendo orfana di un amore che evidentemente non aveva potuto trovare il suo percorso.
Sicuramente ancora tanto è rimasto sotto traccia e deve essere portato alla luce per riuscire a vedere il grande quadro d’insieme che stai componendo.
Non mi resta che attenderti prossimamente, ancora felice del tuo ritorno. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 05/10/2022 - 07:05 pm)

Recensore Junior
04/10/22, ore 21:18

Ciao Capo Rouge,
con precisione certosina, con calma da detective, avevo accuratamente posizionato ogni tassello del grande puzzle, un quadro bellissimo si componeva davanti ai miei occhi, ogni tessera che mi mostravi andava al suo posto.
A quello che io pensavo fosse il suo posto, invece con la tua incredibile penna, hai mandato all’aria gran parte del disegno che appariva ai miei occhi, e mi ritrovo nuovi tasselli da posizionare, mescolati con sapienza in attesa di una nuova collocazione.
Il confronto tra Victor e Fersen non me lo aspettavo, o forse ci credevo vista la determinazione mostrata da Victor nel precedente capitolo, e mi è piaciuto moltissimo.
Sono entrambi uomini del loro tempo, entrambi nobili e con un grande senso di sé e del proprio ruolo nobiliare. Hanno mostrato diverse volte la loro arroganza, il loro considerare ‘inferiore’ chi non appartiene al loro rango sociale, li hai descritti benissimo in questo loro ‘essere nobile’.
André, un semplice servo, ha osato ciò che è inimmaginabile per loro, Fersen ha preso come un oltraggio ciò che ha visto a Brest, inammissibile per lui e ha agito di conseguenza.
Forse è stato più perspicace di Victor intuendo che, il legame tra Oscar e André era basato su un sentimento profondo, almeno da parte di André, e Fersen ha fatto i suoi calcoli pensando di avere il controllo della situazione.
Per Victor che, quasi quasi, ha ammirato André per aver deciso di partire e tacere un sentimento che avrebbe infangato Oscar e la sua famiglia, è una dura verità rendersi conto che Oscar ha seguito André e non Fersen in America.
La spiegazione che gli fornisce Fersen ha molti punti ancora poco chiari, ma tracciano un quadro a cui Victor non aveva pensato, è stato, in modo inconsapevole, una pedina nel gioco attuato dal Conte di Fersen, e un uomo che ha dimostrato così tanto orgoglio come Victor, difficilmente può accettarlo.
Il modo in cui ha affrontato Fersen buttandogli in faccia parole dure e vere, ha riscattato il Victor della sera dell’esplosione. Così come la decisione di restare e continuare a cercare Oscar, mostra un sentimento diverso da quello finora ostentato.
Se Victor ama Oscar è a modo suo, qualcosa gli é più chiara in tutto ciò che è successo, ma non tutto, si ritrova impotente e geloso di un fantasma, si percepisce la sua frustrazione. È un personaggio che cresce ad ogni capitolo.
Fersen fa una figura un po’ meno nobile di quanto ci si aspetta da lui, ha rivelato quelle che sembrano mezze verità, o verità di comodo, anche lui spinto da quell’arroganza di casta che lo fa agire in base a ciò che è più conveniente per sé che per chi sostiene di aver voluto aiutare.
Madame Roma è un altro enigma, ha mostrato un piccolo frammento di ciò che l’ha legata al padre di Oscar, è un personaggio con troppo spessore per essere solo una donna che medita vendetta da anni, continua ad affascinarmi, anche lei ha mandato all’aria i tasselli che, credevo, formassero la sua immagine.
Oscar è meravigliosa, sembra arrendersi ma non lo fa, è prigioniera ma non cerca di capire perché e cosa sia successo durante l’assalto ai magazzini del forte. Ha un solo pensiero in testa, cercare di capire ciò che è successo ad André, e tutto ciò che scopre ad ogni istante sembra davvero essere il contrario di ciò che, forse, è successo.
Tutto sembra essere di nuovo messo in discussione, le certezze che credeva di aver avuto, crollano esattamente come scivola lei in quel burrone.
Oscar non si arrende, è bellissimo il suo cedere e risalire, i tasselli del puzzle ora sono diversi, e il quadro assume nuova bellezza.
Grazie per il nuovo capitolo.
Ipazia

Recensore Master
04/10/22, ore 03:06

E così siamo arrivati a scoprire - in parte - le carte, il che, nel tuo caso, cara Caporouge, equivale a confondere ancora di più i trepidanti lettori, i quali, come la sottoscritta, avevano ormaiPpacificamente incamerato la nozione: Fersen inaspettatamente diabolico/Girodelle gabbato (in buona sintesi), e ci si erano accomodati dentro; e invece adesso si trovano sorpresi e ancora più avvinti al racconto. Magistralmente, infatti, assistiamo a un altro cambio di prospettiva, che ci confonde e ci dà l'impressione di essere senza guida e senza bussola, come nella vita vera, in cui ci si avventura senza il libretto delle istruzioni, senza sapere a priori dove tendano effettivamente le azioni in cui ci troviamo coinvolti e spesso trascinati, in un tumulto di cambiamenti, spesso repentini, di prospettiva: e tu la rendi benissimo, ce la trasmetti perfettamente questa sensazione di muoversi sul ghiaccio scricchiolante, senza rassicurazioni e senza mappa: perché scrivere, e scrivere davvero bene, significa vivere e far vivere bene quello che la gente, nella vita reale, interpreta male: chapeau!!!
E, in questo, su questo, l'ombra di Argo, Argo dai cento occhi, che rende ancor più fitto il mistero di quelle misteriose lettere che giungevano in Francia ben oltre l'incidente del convoglio saltato in aria.
E Oscar, attirata quindi Oltreoceano, regina o pedina, lo scopriremo presto, si dibatte ora in una situazione di cui, ti prego, voglio, vogliamo vedere l'evoluzione quanto prima.
Aggiorna presto! E ancora complimenti,
D

Recensore Master
03/10/22, ore 23:14

Bentornata ! E grazie per averci di nuovo regalato un'altra emozione con quest'ultimo capitolo.
Sempre con tanta ammirazione per il  tuo modo di scrivere 
lupin3 

Recensore Junior
03/10/22, ore 10:19

Cara Capo Rouge buongiorno! Non puoi capire la mia felicità nel trovare questo aggiornamento.😻 Ci speravo sai?
Il capitolo rende bene l’idea della partita in atto tra i due “cavalieri” anche se è molto probabile che i due non abbiano ancora ben chiaro che contro il Re di questa partita non possono nulla, sospetto infatti che la battaglia sarà un dispendio inutile di energia e forze e, può darsi anche, di sangue🩸! Non credo che nessuno dei due ne uscirà vincitore o almeno nella maniera che loro vorrebbero.
Senza voler correre troppo con la fantasia, al momento e a guardare bene la posizione dei due, si potrebbe però scommettere sul “cavallo” che io vedo in leggero vantaggio “sull’alfiere”. Nonostante quest’ultimo avesse iniziato a difendersi bene con quella bella provocazione su quale dolore fosse più atroce per l’altro (cioè immaginare una “regina” morta o fuggita via con il “re”) e nonostante questi (il cavallo) sia ancora geloso di quello che per lui è soltanto “dell’affetto”, lo vedo per certi versi in una posizione di vantaggio.
Se lo guadagna, certo e netto, quando tira fuori dal suo tricorno magico delle perle preziose e di qualità ineguagliabile come quando (e questa è una novità assoluta perché mai prima d’ora avevo letto/udito una domanda così franca e diretta al conte di Fersen sulla motivazione della sua partenza per le Americhe) mette il Conte al suo posto, sullo stesso livello del “servo”, perché l’amore non fa distinguo, è cieco e non sceglie tra classi sociali.
Non so quanta consapevolezza Girodelle metta in questo simbolico e significativo gesto ma, in sostanza, è quel che fatto qui in questo splendido capitolo che finisce diritto fra i miei preferiti di Pur e ancora una volta, non posso che riconoscere e inchinarmi difronte alla tua bravura, cara Capo Rouge.
Dunque, dicevo che il “cavallo” è in vantaggio perché corre senza alcun dubbio più velocemente “dell’alfiere”, prova ne è la consapevolezza del punto della corsa dove si è arrivati, una specie di vicolo cieco e, senza mezzi termini, lo spiega chiaramente all’alfiere con questa spietata e ancora splendida disamina: “Ebbene conte, che figura ci facciamo noi due!?” - un respiro fondo, Victor Girodel sentì salire la rabbia che inondava il sangue – “Io un cavallo e voi un alfiere!? Pezzi utili sin quando si sia nel mezzo d’una battaglia furiosa ma che servono a ben poco quando si resta in pochi. Da soli non saremmo mai in grado d’accerchiare una regina…e nemmeno di attaccare e sconfiggere il re!”.
Semplicemente fantastica 🤩
 E poi di Oscar né vogliamo parlare? Non solo è viva ma anche nel dolore fisico e morale si riesce a riconoscerla, lei che anche quando non vede si guarda attorno come solo lei sa fare, impulsiva perché guidata da un istinto diverso e impavida perché forte delle sue incorruttibili convinzioni.
Sugli sviluppi della trama non commento perché ho imparato e so troppo bene di poter essere smentita alla prima occasione, che tanto mi freghi sempre 😉, ma che dire ancora di Victor se non che mi convince sempre di più e che avevo così tanto sperato che Oscar potesse essere viva e adesso le chiederei di resistere ancora un poco perché davvero il Re potrebbe essere vivo?

Grazie dell’aggiornamento e buona giornata.
Gattinapelosa 😻

Recensore Junior
02/10/22, ore 19:02

E poi si scopre che erano scacchi e non roulette! I giochi però non sono ancora fatti anzi, mentre la battaglia si fa più accesa, veniamo a conoscenza di dettagli importantissimi (nascosti finora) che fanno capire meglio alcune delle motivazioni che hanno dettato le decisioni e i gesti dei personaggi in questa fan fiction.
Ci sarà ancora molto da leggere e da comprendere a cominciare anche da ciò che era accaduto tra il Generale de Jarjayes e Madame Le Monde, un salto in un passato nascosto e forse una vera e propria mini storia sullo sfondo di questa grande storia.
Questo è anche un capitolo “avventuroso”, dove succede molto, ed è un capitolo anche spassoso che ho veramente apprezzato e dove troneggia su tutti il Conte di Girodelle. Veramente tanto tanto “bello”.
Tutto questo mentre la trama si infittisce di più ad ogni capitolo, non potrei desiderare di più, sono stata così felice di ritrovare te e questa storia.
Grazie e a presto, Claudia.
 

Nuovo recensore
02/10/22, ore 16:21

 
Buona sera Capo Rouge, 
sono rimasta senza fiato! Seguo questa tua "nuova" storia fin dall'inizio con il cuore in gola, con il senso di stordimento che mi accompagna, con la voglia di scuotere Oscar violentemente affinché si desti, ma anche con una comprensione infinita per la sua "innocenza" nel non capire o non voler capire. Sono contenta che gli avvenimenti l'abbiano strappata via dalle braccia di Hans. Sono contenta che Victor si ostini a non lasciarla. Ciò che prova Oscar sull'orlo della morte è credibile e devastante. Il suo desiderio di farla finita perché sente di essere la causa della morte di André; il suo istinto che la spinge a fuggire perché forse c'è altro, se non è ancora morta... Questa velocita di pensieri e di sensazioni così ben descritte tolgono letteralmente il respiro! Attendo fiduciosa che il falco abbia condotto Oscar verso un abisso dal quale possa, ora, finalmente risalire! Complimenti! 
Lorena
 

Nuovo recensore
02/10/22, ore 15:29

Ciao Capo Rouge, grazie per essere tornata regalandoci questo nuovo capitolo! Non smetti mai di stupire il lettore: davvero tanti complimenti!!
Sei talmente brava che, sebbene raccontandoci una Storia che per molti aspetti è agli antipodi dall’originale, sai indicarci la chiave di lettura anche di quest’ultimo là dove scrivi:
“perché gli amanti non hanno necessità di vivere per sempre ma solo di riconoscere l’anima dell’altro e toccarla almeno una volta.
Una sola volta per loro è sempre…”
Spesso in VNB, ma anche nella nostra vita, capita di fermarsi davanti alla morte o al fallimento, di rimpiangere ciò che non è stato o non sarà, anziché accettare ciò che c'è: un legame indissolubile.
Grazie per avermi ricordato che la morte non è la fine dell'Amore, perché, in un modo imperscrutabile con l'intelletto, ma intuibile dal cuore, l'Amore continua e ci lega sempre a coloro che amiamo.

Spero che anche in questa Storia Loro abbiano la possibilità di riconoscersi… almeno una volta (ma magari anche un po' di più…)
Un caro saluto

Recensore Junior
02/10/22, ore 14:42

Come promesso sono qui, non recensisco sai qual’è il motivo ma sono contenta che hai ripreso la tastiera in mano visto che di penna non si tratta.
Appartieni alla categoria barchette controvento le mie preferite.
Ciao.

Recensore Master
02/10/22, ore 10:06

Dunque il conte Fersen aveva ordito un piano ben preciso attorno ad Oscar.. e se anche il rapimento fosse opera sua? A questo punto però non è più davvero certo che André sia morto. Dimenticavo: bentornata!

Nuovo recensore
22/09/22, ore 16:00
Cap. 2:

Ciao, 
allora ho riguardato tutti gli episodi del “cartone” e all’occasione (cioè quando, leggendo il capitolo, la famosa “molla” scatta) li riguardo allo scopo di far combaciare lo scritto, il punto, con il ricordo un po’ confuso. Purtroppo non sono un luminare in materia ma mi è sembrato che il capitolo, tra le tante cose, sia anche  un mirabile tentativo (completamente riuscito) di riempire il vuoto di un missing moment tra i più dolci e romantici della trama originale del cartone animato.
Sullo sfondo storico di questi primi due capitoli, ho notato che si stagliano lampi di introspezione potente dove cercare forse ( ma per essere più precisa e sicura dovrò leggere ancora e di più) e trovare motivazioni diverse e profonde alla trama originale della storia.
Prevedo cambiamenti interessanti, suppongo di star leggendo qualcosa di diverso da una rielaborazione semplice del contenuto originale e questo acuisce la mia curiosità. 
Mi hanno colpita le parole sull’amore, sulla possibilità e volontà di sfidarlo, magari a volte una semplice necessità per alcuni. Non so ma questo mi è sembrato un punto di vista interessante, un approccio diverso verso di esso, un approccio profondo e lungo che condurrà forse ad un punto che non conosco e tutto da scoprire.
Hai la mia attenzione, mi hai piacevolmente incuriosita e anche e proprio (ma se non l’avevo ancora detto) dalla bellissima nota introduttiva alla storia. L’aspettativa è alta perché l’incipit ha impressionato, a presto.

YokoGnK 

Nuovo recensore
06/09/22, ore 19:04
Cap. 1:

Cara autrice, ci si rivede a distanza di poche ore, perché ogni promessa è un debito che va onorato.<br />
Il mio giudizio su questo capitolo è positivo, non esprimo pareri  altisonanti perché non sono pratica di Lady Oscar e non vorrei sbagliare, ma quel che ho letto mi è piaciuto.
Sto cercando di recuperare storia e personaggi originali “surfando” le puntate sul tubo virtuale per inserire gli episodi nel giusto contesto e piano piano leggere anche questi primi trenta capitoli.
Per adesso sono rimasta molto affascinata dall’accuratezza delle descrizioni che bussano sul grande portone della Storia, dalla inusuale e bella descrizione dell’uomo Luigi XI che de-troneggia il sovrano e dalla profonda dissertazione sull’amore “invenzione/finzione” e su dove ci conduce e dove ci relega. Il punto di vista è interessante perché non banalizza un termine e un concetto talvolta abusati e altre volte travisati. Ben detto e ben  scritto
A presto
Gnk

Scusa intendevo ovviamente Luigi XVI non Luigi XI.
Scusa ancora la recisione è al primo capitolo, ho letto solo quello. 
Vedrò di rimediare e spostarla.
Ciao 

Recensore Master
06/09/22, ore 18:03
Cap. 30:

Tenere sulla corda il lettore è un’arte sottile, che tu eserciti con perizia indubbia, qui davvero da applauso.
Il capovolgimento, autentica katastrophé tragica, giunge qui a un colpo di scena potente: Girodelle, che tanto ci sembrava lucidamente mefistofelico, deciso, spietato, si ritrova infatti a essere nulla rispetto alla rivelazione del vero carattere di Fersen, autentica anima nera celata sotto le invitanti, ammalianti, seducenti fattezze del gentiluomo che aveva espresso, a Brest, ormai tre anni prima, il desiderio di vedere Oscar in abiti femminili, e che ora, stringendola fra le braccia, la vuole a tal punto da chiuderla nella camera, dovendosene allontanare.
E poi, scopriamo, insieme con Oscar, che era sempre stato lui il mandante dell’aggressione di André:
livido davvero lo squarcio che si apre, profondissimo, nel suo animo: “adesso odiava qwuell’Andreé, quello ch’era morto. Quello che le martellava in testa e pulsava nelle tempie. Lo odiava perché, amandola e morendo, le aveva rivelato l’amore... Lo odiava perché, amandola e morendo, le aveva rivelato un amore attraverso cui ordiare se stessa. Lo odiava, perché era a causa sua se lei si ritrovava osì fragile e senza difese, che l’avevanomeducata a essere forte, a essere pura, a non lasciarsi scaldire da alcuna nobile idiozia. E lui, invece, l’aveva resa ridicola”.
Più profondo è il sentimento, meno univoco può essere, in effetti; più bruciante è il sentire, meno può essere piacevole; più profondo è, tanto più è perturbante. Ricordo la Catherine di “Cime tempestose”, quando paragona l’amore per Heatchcliff a quelle radici che non si vedono, ma, sotterranee, tengono coeso e unito il terreno; e no, dice, non è un piacere amare così, proprio come noi non siamo sempre un piacere per noi stessi. Ma questa Oscar, che conosce se stessa nei suoi recessi più intimi proprio attraverso questa esperienza esaltante e insieme dolorosa, mi ha evocato uno dei Pensieri di Leopardi: non si diventa mai del tutto adulti se non attraverso una forte esperienza, che ci riveli in tutto a noi stessi; può essere di tanti tipi, ma l’amore è la più certa e la più profonda e diffusa.

Mi è piaciuta questa Oscar che sceglie liberamente (“Non amava, ma sceglieva ... sceglieva di concedersi, ascoltarsi, lasciarsi penetrare fin dove lei avesse voluto... come una donna che non ama...Nelle braccia di un uomo che non l’avrebbe mai amata come lei avesse chiesto ... nelle braccia di un uomo chje aveva disperatamente cercato d’ammansire un amore impossibile in altre braccia. Dunque allo stesso modo.
Dunque come avrebbe fatto lei ...
Lucidamente e senza scampo.”
Una consapevolezza che toglie il fiato.
E poi, il fiato ce l’hai tolto, ancora, con la sequenza finale.
Adesso attendiamo ... e speriamo che si palesi qualcuno la cui presenza cerchiamo da settimane nelle tue pagine virtuali.
Ciao, e a presto.
Vero?
d

Recensore Veterano
06/09/22, ore 12:05
Cap. 30:

Maledetto Fersen è colpa sua quello che hanno fatto ad André, sono sicura che André aveva capito tutto ed è sparito con la complicità degli indiani. E sicuramente il ragazzino Indiano gli ha detto di Oscar all'ufficio postale e con aiuto dei suoi amici indiani è venuta a prenderla. Non vedo ora di leggere il prossimo capitolo

Recensore Veterano
05/09/22, ore 22:24
Cap. 30:

Buonasera Capo Rouge,
Arrivo a recensire con un po’ di ritardo e spero vorrai perdonarmi, ma un capitolo così sorprendente e ‘succoso’ andava somatizzato ed elaborato a dovere. Davvero, mi ha lasciato senza fiato. Letteralmente. Tanto da provocarmi più volte la pelle d’oca nel corso della lettura.
Già alla fine del penultimo capitolo ci avevi lasciato con il fiato sospeso di fronte a quella che aveva tutte le caratteristiche per essere una serata con il botto, con quelle ronde speciali pronte per qualsiasi evenienza … ed, effettivamente, così è proprio stato!
Mentre il Fersen di “Un insolito Cupido”, nonostante la sua ingerenza e le sue contraddizioni, era comunque un personaggio positivo, questo si è rilevato essere nientepopodimeno che le diable in persona! Davvero, non me lo aspettavo. Addirittura è stato lui a far seguire Oscar dai due soldatacci a Brest e a orchestrare l’aggressione di André.
Un cattivo degno del Bouillet di “If”, un antagonista con i controfiocchi! Chissà se è stata la sua storia d’amore impossibile e tormentata con la Regina a renderlo così perverso, invidioso e calcolatore. Non avevo mai visto un Fersen così... 
Altro che Girodelle! Per quanto anche Victor abbia le sue luci e le sue ombre (lo trovo intrigante da morire!), non ha neanche la metà della diabolicità del Conte svedese.
E anche Madame Roma negli ultimi capitoli ha rivelato il suo disegno e la sua vera natura e, pur avendo ricostruito il quadro generale con briciole raccolte qua e là (come i tasselli di un puzzle), ha già compreso molto più degli altri. Sarà l’intuito femminile? Giustamente lei fa a notare a Girodelle l'incredibile similutine tra la sorte di Oscar e del suo amico (e che non è sfuggita nemmeno al lettore): dei suoi resti, come per André, non è più stato ritrovato nulla, se non un brandello di vestito. E questo ci fa ben sperare…
Da tempo tua lettrice appassionata, io spero fermamente che continuerai a scrivere questa magnifica storia e ad aggiornare. Diversamente sarebbe un vero peccato.
Un saluto e una buona serata,
G.
(Recensione modificata il 05/09/2022 - 10:32 pm)