Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Veterano
04/06/23, ore 14:34

Allora, come l’Amore insegue la Vita.
Come la Vita insegue l’Amore.
Inesorabilmente.
Lei, i passi lenti verso ciò che era stata.
Lei, l’altro che aveva solo sfiorato il cuore.
L’altro, che non aveva lasciato una impronta nel cuore.
Lei, cento, mille, centomila passi avanti.
Lei, mezzo passo nel cuore.
Lei, l’unica strada possibile, e fonda, inaccettabile.
Lei, che amava, che era donna.
Lei, diversa, sola, unica, era donna. E amava.
Lei, sola, come era sempre stata, ché Lui non c’era più.
Frammenti del cuore, senza di Lui.
Lei, nessuna certezza, senza di Lui.
Lei, i passi fermi… indietro, mezzo passo…
Lei, che era stata racchiusa entro un luogo e un tempo.
Lei, correre ché era impossibile tornare indietro.
Tenacemente
Lui, che aveva lottato per Lei. Ché Lei era tutto.
Lui, aveva riversato il suo Amore su di Lei.
Che Amore non ha Tempo, non ha peso.
Ché Amore è semplicemente Amore.
Lui, il Tempo era scorso. Era finito.
Lui, che il Tempo era diventato solco a divorare l’anima.
Lui, il cuore indietro nel Tempo, che tutto era iniziato nella feroce brillantezza di un giorno di primavera.
Lei, il cuore indietro nel Tempo, che tutto era iniziato nella feroce brillantezza di un giorno di primavera.
Tutto era mutato, tutto era stravolto.
Lui, tra le braccia Lei, le dita tremanti ad accarezzare il Tempo che era scorso.
Il Tempo che sarebbe scorso senza di Lei.
Lui, muta incertezza, che Amore ancora stretto tra le mani di Lei.
Lei, le mani strette, sensuale carezza.
Le mani impresse sulla pelle, unico appiglio mentre tutto mutava.
Follemente.
Lui, le mani strette, ché Lei era stata unico pensiero nell’assenza, nella mancanza.
Lui, che Lei era stata con Lui, sempre, nonostante tutto.
Lui, che era uomo, che amava, Lei, nonostante tutto. Sempre.
Lui, che aveva sopportato tutto, ché Lei era tutto, sublime Amore.
Lui, così vicino, eppure lontano, ché la realtà tornava a incombere.
Lei, amava mentre il Tempo tornava a scorrere, negli occhi allucinante follia umana.
Lei, Vita stretta tra le braccia, innocente pianto che era eco di libertà.
Debole eco di libertà assaporata, racchiusa nel Tempo che lieve era scorso.
Debole eco di un sogno vissuto, assaporato, inciso nella pelle.
Inciso nel cuore.
Lui, che era amato. Follemente. Tenacemente. Inesorabilmente.
Lei, ama. Follemente, Lui.
Tenacemente, Lui.
Inesorabilmente, Lui.
Come l’Amore insegue la Vita.
Come la Vita accoglie l’Amore.

Recensore Junior
04/06/23, ore 08:58

Buongiorno Capo Rouge, purtroppo i timori di André si sono rivelati fondati.  Senza nessuna pietà Williamson e i suoi hanno compiuto la loro vendetta. Oscar e André nulla hanno potuto anche se presenti sulla scena, anche se uniti nello stesso terrore e preoccupazione, nella stessa intenzione di salvarsi e salvare le vite degli altri ma separati da vecchi compagni, vecchie conoscenze e vecchi sottoposti. Non sto qui a raccontare la rabbia 😡 provata di fronte all’inutile spargimento di sangue e alla sconfitta subita a tradimento,  il senso di ingiustizia che è difficile  esprimere a parole e che pervade tutto, cuore e animo. Tutto passa in secondo piano, perfino la mia rabbia verso Girodel, difronte ad un fatto simile, sapendo che, nella finzione della trama di questa storia,  fatti di tale e tanta crudeltà sono davvero accaduti, che una popolazione intera li ha subiti.
L’unica nota positiva è quel bambino rimasto vivo, sano e salvo nelle mani di Oscar e il fatto che i “nostri” sembrano essere ancora insieme, almeno per adesso nello stesso accampamento.
Oscar è bella, indomita e decisa, sa quel che vuole e ciò che non vuole. Vederla così infonde speranza per le sorti di tutti. Di lei ce ne è davvero solo una 🤩
Brava, buona domenica e al prossimo capitolo.
Gattinapelosa 😻

Recensore Master
31/05/23, ore 15:13

Cara Capo Rouge,
devo ammettere di essermi attardata nel leggere e poi recensire questo passaggio, equamente divisa fra la curiosità di cosa sarebbe accaduto ai Nostri ma anche consapevole di quanto avrebbe potuto succedere agli indiani per le azioni intraprese dalle truppe americane, con in testa Williamson, che erano ben decise a vendicarsi delle razzie e delle morti dei coloni.
Il Tempo era finito per loro, il cerchio si era chiuso e lo strappo metaforico si era verificato portando il suo carico da mille. Struggente e dirompente quell’ultimo contatto, coscienti che forse avrebbe davvero potuto essere l’ultimo: il tempo era scorso e ulteriori chances non ce n’erano più. In André ho avvertito la disperazione di dover lasciare andare il suo Amore, ma anche in Oscar ho percepito lo sconvolgimento di quel distacco, una nuova frattura fra di loro che ha inondato il suo cuore di dolore e la mente di pensieri e riflessioni su se stessa, su chi è stata, chi è ora dopo questa parentesi, e chi vorrà essere. Ha assaporato per mezzo di André una libertà inusitata, e ora comprende quanto la sua vecchia vita potrebbe andarle stretta, al punto da non volerla riportare in essere. Una gabbia dorata quella in cui vorrebbero riportarla, ma pur sempre una gabbia, mentre la libertà di cui ha goduto, quando altri pensavano fosse tenuta prigioniera, è qualcosa di incalcolabilmente inestimabile. Tutto questo grazie ad André che le ha fatto scoprire chi fosse veramente, cosa potesse provare, al di là di tutto e di ogni convenzione: ha scoperto l’Amore e si è scoperta donna e, soprattutto, donna innamorata che si rianima al tocco amorevole di lui di cui si è accorta essere una parte. Ora gli eventi incalzano e il timore che tutto possa assumere dei contorni definiti e definitivi la impaurisce poiché non sa se saprà nuovamente tornare alla sua realtà, scordandosi quei mesi che sono incisi sulla pelle e in ogni piega del cuore e della mente. Per riportarla alla civiltà ci sono Girodel e i soldati francesi, che rammentava di aver già incontrato, nonché Madame Roma. Lo scambio sta per compiersi con Lua, irriconoscibile, che pare essere diventata una bambola di pezza senza più vita dopo l’abbandono del suo amante, e Yellow Jacket. Tutti osservano e notano la titubanza di Oscar, la quale ha compreso benissimo che, recuperati i due ostaggi, gli americani si sarebbero rivoltati contro gli indiani non mantenendo fede alla parola data di uno scambio senza ritorsioni e spargimento di sangue. Ecco, temevo quello che il tuo racconto ha portato alla luce: il massacro della popolazione, a cominciare da Shani, che lascia questo mondo e il suo popolo in balia degli eventi. Occhi terrorizzati hanno visto la barbarie delle truppe scatenarsi abbattendosi sul piccolo nucleo di indiani, compiendo uno scempio senza eguali e il mio cuore si è stretto, sapendo che quello che è stato perpetrato contro questo popolo sia accaduto effettivamente nella realtà e non sia solo frutto di fantasia.
Molto d’impatto la scena della morte di Isi e Nova, con quest’ultima che affida il figlioletto alle cure di Oscar, come se sapesse che solo nelle sue mani avrebbe potuto avere la possibilità di vivere. L’ho vista mentre stringeva al petto quel bambino, fare da scudo al suo piccolo corpo. Intanto tutti la osservano e non comprendono che in quei momenti sta prendendo delle decisioni senza confrontarsi con alcuno. Girodel deve però attenersi al suo volere, anche se il suo imperativo era quello di salvarla, trovandola, e ricondurla in Francia, e sperare, una volta giunti a destinazione e nel mondo che conosce, che lei possa accettare il suo sentimento nei suoi confronti; e poi deve riportare indietro un possibile ladro nonché disertore dell’esercito di sua maestà, quell’André Grandier che continua ad essere una spina nel fianco, poiché, durante tutto questo tempo trascorso, anche se non fisicamente lui è sempre stato quanto mai presente. Il vederli insieme per lui è un doppio colpo perché si rende conto che quel legame, che da sempre esisteva fra di loro, è divenuto qualcosa di ben più profondo e non è certo che Oscar voglia e possa rinunciarvi. Ma ad Oscar si presenta un nuovo laccio, che pare stringerla in un cerchio senza possibilità di fuga: quello del rigore nello svolgere il suo dovere di ufficiale con quella lettera, lasciatale da Fersen, con la quale la prega di perseguire il bene di Maria Antonietta rientrando in Francia e standole pertanto accanto. Ed ecco l’ennesima lacerazione, in questo vortice di emozioni dove, comunque, la confusione nella mente parzialmente si dirada perché ora Oscar sa per certo di amare André follemente, tenacemente e inesorabilmente e ciò che resta in questi momenti è solo l’agonia del distacco, non avendolo più potuto vedere in questi frangenti così concitati che si sono susseguiti senza sosta e senza dare tempo al tempo. Molto d’effetto le due frasi finali che chiudono un capitolo emotivamente impattante in tutte le sue parti. Complimenti e un caro saluto.

Recensore Junior
30/05/23, ore 21:31

Cara Capo Rouge, capitolo che va dritto al sodo della crudele realtà e che riesce a esprimere evitando di scadere in particolari sanguinolenti e grafici. Il capitolo che va dritto al cuore, ho perso il conto dei battiti mancati mentre lo leggevo. L’immaginazione è sovrana nei tuoi racconti, solleticata da parole essenziali è libera di andare in ogni dove, nel posto più brutto e cruento della vita così come nel più bello, rassicurante e dolce di chi di quella vita si prende amorevole cura. Prima di lasciarti, aggiungo solo che Oscar è di un altro pianeta, è sempre un passo avanti a tutti. 
Ciao e grazie
Claudia

Recensore Master
29/05/23, ore 17:46

Carissima,
per un attimo avevo pensato, leggendo il titolo di questo emozionante capitolo, alla canzone di Cat Stevens.
Ma venendo al dunque, devo dire che questo aggiornamento fa sobbalzare più e più volte. Wounded Knee, purtroppo, non è stato certo un caso isolato, e le zolle del continente americano sono intrise del sangue dei nativi, versato da ognuno dei popoli e dei rappresentanti delle nazioni che hanno marciato sul suolo americano, l'hanno conquistato, antropizzato, trasformato sull'altare del progresso e dello sviluppo, via, chiamiamoli così per convenzione, anche se Pasolini e Parise ci hanno spiegato, in un decennio più puro, arrabbiato e forse pieno di contrasti, ma anche di passione, che altro è lo sviluppo, altro il progresso.
Ebbene. ora ci presenti un momento clou della vicenda, segnato dal martellare di interrogativi forti e inquietanti che, come nella produzione di ogni vero Scritture, si riverberano su di noi e sulla nostra vita. Il primo è: è possibile dopo una serie di esperienze così estreme, tornare senza colpo ferire alla vita di PRIMA? Che cosa è mai mezzo passo, in fondo? Poco, pochissimo. Eppure, tornare al momento in cui André era servo, attendente, subordinato, e stava mezzo passo dietro a Oscar, conte, colonnello, comandante; tornare alla divisione dei ruoli, per Oscar, e non essere, ma sentirsi sola; tornare alla Francia come se nulla fosse (e magari senza il peso di quel disertore), come tanto vorrebbe Girodelle; riavvolgere le ruote dentate e gli ingranaggi del tempo, come vorrebbe Fersen, per ritrovare una passione nascente, per una donna meno irraggiungibile della Regina, che non tenga in scacco i suoi sentimenti e il suo bene in uno stallo infinito, ebbene, no, questo non è possibile: non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume. E se mi si stringe il cuore per Lua (ma quanto è vero che si può amare disperatamente, con la piena consapevolezza di essere poco o nulla per chi noi tanto amiamo), voglio ora anche capire che parte avrà nel gioco Madame Roma. A presto, carissima: tu non sai quanto nell'affanno di queste giornate mi sia di piacere e di ristoro sapere che sono arrivati così in rapida successione tanti aggiornamenti. Grazie, di cuore.
D

Recensore Veterano
27/05/23, ore 09:18

sto Girodel sempre in mezzo, poveri indiani, maledetti come hanno potuto (so che è successo veramente), Che dolce Oscar che si preoccupata per il bambino indiano. Spero che riesce a salvare Andrè e stanno tutti e tre insieme

Nuovo recensore
27/05/23, ore 01:29

Cara Capo Rouge,
ho giusto il tempo di scriverti due righe, perché la mia vita sembra un turbinio da mesi.  Ci sono passi e pensieri di questa storia che sento così profondamente veri e propri della vita, le scelte che compiamo per gli altri e quel desiderio ( a volte inconsapevole) di non lasciarci schiacciare da una forma che in tanti cercano di cucirci addosso, quel volere per noi qualcosa, tutto,  che ci fa sentire anche egoisti, ma che forse è solo la nostra anima che vuole vivere e essere. Mi riprometto di scrivere ancora con più calma. È sempre un piacere leggere un tuo capitolo.
Grazie, davvero.

Recensore Master
26/05/23, ore 17:59

La battaglia è stata un vero massacro, uno scempio! È vergognoso che Williamson abbia fatto una promessa sapendo che non l'avrebbe mantenuta! Posso capire il desiderio di vendicare gli amici trucidati, ma questa sua azione è una vigliaccata!

Recensore Veterano
24/05/23, ore 20:54
Cap. 40:

Allora, era scorso lento il Tempo portando ricordi passati, che dolce era stato il Loro Tempo.
Fermo era scorso in ricordi nuovi, che erano solo loro, che parlavano di Loro.
L’abisso dell’assenza si era colmato di presenza, colmato di Lei, colmato di Lui.
Ché Amore non possiede, offre e accetta.
Ché Amore accoglie e libera.
Lui, era stato accolto, lenito il dolore, cullato il cuore, libero e prigioniero.
Lui, era vivo, ché Amore accoglie e libera.
Il Tempo era scorso…
Lui, era stato mezzo passo dietro a Lei, ché Amore non chiede.
Ché Amore, se è Amore, crede.
Lui, semplici parole, Amore non chiede parole.
Amore era gesti, silenzi, Amore era Loro.
Lui, non dimenticare.
Lui, ricorda.
Lui, nei tuoi pensieri.
Il Tempo era scorso…
Lei, libera, pura, viva, ché era altro.
Lei, che era diventata Lei. Semplicemente.
Ché Amore non costringe, libera e cura.
Ché Amore non chiede, comprende.
Lei, aveva accolto il dolore, liberamente scelto.
Lei, che era viva, ché Amore brucia e accoglie.
Lei, aveva liberamente amato.
Ché Amore era stata la sola, unica, pura realtà.
Il Tempo era scorso…
Lei, prigioniera, libera, in un’altra Storia.
Lei, mezzo passo avanti, antico patto, ché era stata la Loro Storia.
Ché Amore accetta Amore, se crede liberamente.
Amore non chiede parole,
Amore era gesti, era silenzi. Era labbra liberamente offerte.
Amore crede.
Amore è non essere più soli, essere l’uno dentro l’altro.
Sentire l’altro e se stessi, sentire di essere altro.
Lei, il dubbio a tormentare la mente, il cuore.
Lei, sentire Lui, non più solo se stessa.
Lei, il dubbio e null’altro.
Il Tempo era scorso…
Amore in cambio di vita. Vita in cambio di Amore.
La sua voce era lì, nella mente, eco lontana che aveva fermato il Tempo.
Che aveva colmato l’assenza e diventata Amore.
Il Tempo era finito…
La sua voce era lì, nel cuore, suadeste e lieve, semplici parole che avevano cambiato il Tempo.
Che era diventata vita, che era Amore.
Lui, parte di lei, dentro di lei.
Lei, tutto, semplicemente.
Restare in uno sguardo, in un ultimo respiro.
Il Tempo era finito…

Recensore Junior
23/05/23, ore 13:23
Cap. 40:

Salve Capo Rouge, questo è un altro capitolo da lodare per il suo contenuto e per come è stato scritto. Sei stata veramente brava!
In quest’alba tramonto dei mesi invernali, trascorsi insieme a curarsi l’uno dell’altra, il risveglio è stato concitato e brusco, non ci hai neanche lasciato il tempo di leggere due paragrafi e immergerci nel panorama dai colori diversi e nuovi della primavera che ci ritroviamo con Oscar ed André lontani e bruscamente separati.
Non avevo previsto il tradimento di Isi perché me lo ero immaginato amico d’Andre, ma anche per lui come per Shani è più importante la sopravvivenza dei molti e così ha anteposto il bene comune (o ciò che si presenta come tale) all’amicizia e al rispetto per la volontà di un uomo solo. 
A dire il vero non mi aspettavo neanche la mossa di Girodel e mi chiedo se un giorno avrà a pentirsene, il mio cuore romantico vorrebbe che fosse così e speravo che Lua gli fosse entrata nel cuore oltre che nel letto, ora mi chiedo chissà cosa ne sarà di lei.
Non ho mai avuto incertezza sul fatto che Oscar ed André fossero finiti l’uno nell’altra e che ora si vedano e percepiscano anche in virtù e funzione dell’altro, ugualmente sono stata contentissima di leggere che André avesse ascoltato l’ammissione di Oscar perché penso sia stato importante. Il flusso di pensiero, le domande che André si pone sono quesisti giusti e sono state anche per me un momento per fermarsi a riflettere. 
“Ti amo…

Dunque era così?

L’aveva sussurrato, dunque lui aveva il suo amore?

Sarebbe stato così importante che lei lo amasse davvero?
Sarebbe stato indispensabile che lei glielo avesse rivelato?

Una stretta al cuore…

L’avrebbe amato ugualmente, nonostante tutto?” 

Mi chiedo se sia “importante ed indispensabile”, in un futuro che prevedo fosco, che lei glielo avesse ammesso, che abbia rivelato il suo sentimento, suppongo che possa avere la sua importanza.

È come se André avesse avuto un triste presentimento, confermato anche dalle richieste che seguono subito dopo, mentre il tempo finisce e poco prima di andare via: “ PensamiRicordati di me… Non dimenticarmi…”. 
Richieste che tradiscono timore per il futuro e, forse, in quello che ancora non sanno avranno bisogno e dovranno ricordarsi di questo Amore e di questo “ti amo”.
Mentre io non dubito che ci sarà tempo e modo con la pubblicazione dei prossimi capitoli di scoprire tutto, sono anche molto curiosa di leggere cosa succederà a questa Oscar Francois De Jarjayes che pare voglia rientrare nei suoi panni e nel proprio nome anche se, secondo me, non li aveva mai dismessi.
Vedremo!
Grazie e ancora buon proseguimento.
PrincessLena

Recensore Junior
23/05/23, ore 11:56
Cap. 40:

Ciao Capo Rouge,
con la primavera sono arrivati i veri problemi, problemi che sembrano davvero molto gravi.
Victor è un personaggio che, non appena sembra aver svelato tutto di sé, improvvisamente svela altro, è turbato dal racconto della strage, perché in definitiva, la guerra non l’ha mai vissuta fino al suo arrivo in America.
Victor è preoccupato per ciò che possa fare il Tenente Williamson, anche se ciò che gli interessa veramente è riprendere Oscar e riportarla in Francia.
Se poi ci scappa il morto, e quel morto si chiama André Grandier, Victor non ci perderà il sonno con buona pace della promessa fatta a Fersen.
Victor non incarna la figura del cattivo, perché non è quello il suo compito. Ecco perché mi piace, Victor è un uomo che ama come sa amare, è un uomo del suo secolo e come tale agisce, ma non è uno stereotipo.
Sono riapparsi Alain, Dante, Marcel, Gustav, e questo mi fa un po’ preoccupare perché non hanno gioito all’idea che André sia vivo, per ora non sanno cosa sia successo ad André e mostrano la loro diffidenza.
Lua ed Oscar, sono donne così diverse tra loro, anche nel loro modo di amare, di essere sempre fedeli ai propri ideali, Victor ha ragione, Oscar non accetterebbe mai di essere la causa indiretta di ciò che potrebbe accadere agli indiani. Lua, al contrario, non ha scrupoli nel mettere ciò che desidera, ovvero Victor, davanti a tutto.
Lua ed Oscar hanno ora una cosa in comune, sono entrambe strappate all’uomo che amano, anche se in modo molto diverso, perché almeno Oscar sa di essere amata anche se ora qualche dubbio in lei Isi lo ha instillato.
Non mi fido per niente di questo Williamson, ho la sensazione che non manterrà la parola data, e che a farne le spese sarà l’intero villaggio indiano.
Quell’ultimo abbraccio, così diverso da quello di Brest, è di una intensità da togliere il fiato.
Oscar e André dovranno affrontare ancora momenti difficili, ma io confido sempre nella tua penna.
Inpazia

Recensore Junior
22/05/23, ore 22:42
Cap. 40:

È doloroso comprendere di aver sempre saputo la verità, di averla accettata, persino scelta ma non averla mai udita dalle sue labbra.
È doloroso aver imparato che l’unione di due anime non è la semplice somma di due individui e che il bene dell’altro è pensiero che va oltre il mero desiderio personale.
È doloroso intuire che Amore sopravvive al distacco che lacera l’anima e piega il corpo ma non riuscire ad immaginare come si possa custodire nella privazione definitiva dei sensi.
È doloroso tornare alla libertà del proprio ruolo dopo aver assaporato la prigionia in un mondo e un tempo al di fuori della gabbia dorata del proprio nome e del proprio rango.
È doloroso, ma il lento fluire della storia, sospeso per una breve ed illusoria stagione, è ripreso inesorabile.

Recensore Junior
22/05/23, ore 15:23
Cap. 40:

Ciao Capo Rouge, non sai che sollievo che quel “ti amo” non fosse stato solo tirato al vento. Prendendo atto della gravità delle insinuazioni e illazioni atte a separare i Nostri, sarà forse l’unica cosa a cui aggrapparsi per non soccombere alle bugie raccontate da Isi.
Shani purtroppo, messa all’angolo dal fascino di quelle che reputo false promesse, ha dovuto scegliere ma, nel caos e nella drammaticità del momento, riesce a dire ad André una grande verità.
Oscar, per suo conto, è sempre stata persona scaltra, troppo intelligente per non pensare con la sua testa e credere a ciò che le viene propinato per verità. Ripeto: menomale che il quel “ti amo” se lo sono detti! Quando si dice l’importanza di parlare e saper comunicare!!!
Ciao, grazie e a presto.
Claudia 

Recensore Master
22/05/23, ore 14:04
Cap. 40:

L’uomo è sempre stato spinto verso la conquista, la conoscenza, l’esplorazione.
Ma ogni conquista ed esplorazione ha avuto un prezzo, un prezzo che ha sempre pagato molto caro il popolo conquistato, la terra esplorata.
L’uomo che conquista vuole sempre di più, ma questa smania, questa ‘avidità’ porta inesorabilmente a sentimenti di odio che sfociano in crudele vendetta.
La vendetta porta al dolore, il dolore all’odio che chiama altra vendetta.
In un infinito cerchio di sangue che solo l’uomo può spezzare.
Quel Mondo nuovo, selvaggio e libero, ha regole e leggi ben diverse dal Vecchio Mondo.
Sembra così diverso il Tenente Williamson da Victor Clement de Girodel, due uomini con lo stesso grado militare ma con una carriera agli antipodi.
Quell’onore su cui sembra essere fondato il mondo di Victor Clement de Girodel, sembra essere estraneo al Tenente Williamson, due uomini che non hanno nulla in comune, specchio di mondi che non possono convivere.
L‘Onore di un ufficiale francese, fatto di regole e di etichetta, è completamente sconosciuto ad un ufficiale vissuto in un mondo le cui regole sono solo quelle della battaglia e della sopravvivenza.
L’onore che portava gli ufficiali francesi, in molte battaglie, a mettere davanti a tutto le regole della ‘cavalleria cortese’, affinché un ufficiale restasse sempre fedele al suo rango, poco senso aveva per uomini vissuti liberi.
Inevitabilmente la vendetta dettata dall’odio schiaccerà il più debole.
È molta amara la riflessione di Shani, un popolo pacifico che muta la sua indole per sopravvivere, e che è costretto a uccidere, a diventare ciò che non è mai stato, sanguinario e crudele.
É una donna Oscar, una donna che, per la prima volta in vita sua, vive pienamente. Senza obblighi, vincoli, etichette cucite addosso. È semplicemente donna che ama, Oscar.
Come sospesa in un tempo irreale, Oscar vive.
Lua Pietra Incandescente è una donna che, per la prima volta in vita sua ha pensato di poter scegliere dove stare e chi amare. Ha creduto di poter vivere in un mondo che non le appartiene, accontentandosi di essere niente, perché era stata nulla.
La vendetta era stata preparata, quasi assaporata, contro il suo stesso popolo, improvvisamente tutto si ritorce contro di lei.
Manipola quell’onore su cui poggia la sua stessa vita, Victor Clement de Girodel, lo usa a suo piacimento per ottenere ciò che vuole.
Victor Clement de Girodel ha mille sfaccettature e non tutte sono state svelate, anche lui sta percorrendo un viaggio, che, forse gli mostrerà il suo vero essere.
E diventa inconsapevole pedina, Lua Pietra Incandescente, tradita ancora una volta da un uomo.
Da un uomo per cui era pronta a tutto, di nuovo strappata da ciò che ama, Lua Pietra Incandescente si ritrova ad essere riportata in un mondo che non è più suo, resta un’anima che non ha mai avuto un vero mondo da considerare suo.
L’odio diventerà l’altra faccia dell’amore? L’odio alimenterà altra vendetta?
È semplicemente meraviglioso André, ogni stilla di dolore che ha provato a me è arrivato come un fendente.
Nuovamente davanti ad una separazione, ad un addio questa volta non scelto, non voluto, ma imposto.
Essere solamente loro, al di là del tempo, al di là di ciò che erano stati e sono diventati, sembra diventare una chimera irrealizzabile.
Sarà possibile per Oscar e André?
Il gelido inverno era stato incandescente di amore e desiderio, la terra, la natura dormiva, l’amore viveva. La primavera calda e viva diventa gelido strappo, la terra, la natura si risveglia, l’amore si allontana.
Ma se non ha potuto nulla la distanza e l’assenza, possono l’onore, l’uomo, separare l’amore?
Erano diventati un tempo sospeso nel tempo, tutto ora sembra essersi fermato, mentre la storia intorno a loro continua ad andare avanti.
Anna

Recensore Junior
22/05/23, ore 11:38
Cap. 40:

Carissima Capo Rouge, oddio e da dove comincio?
Da Oscar? Lua? André? O forse da Girodelle? 
Che l’idillio tra Oscar e André venisse purtroppo interrotto era nell’aria 😭 già da un paio di capitoli ma leggere della loro forzata separazione, come fossi stata lì con loro, è stata un’esperienza provante. Scrivi in maniera convincente che mi fa sentire sempre coinvolta.
Non mi aspettavo però Girodelle così risoluto e, se vogliamo, duro.
Ho sempre sottovalutato l’importanza del personaggio ma questa storia me lo sta facendo rivalutare tanto che, adesso, appena apre bocca, quasi mi metto sull’attenti! 
Mi spiace per Lua perché è una donna che non ha avuto una vita facile e avrei voluto che un po’ di felicità la trovasse anche lei ma  tradire tutti e ogni cosa nel perseguimento del suo scopo è stato mezzo poco consono e che le ha presentato il conto in maniera repentina e spietata. Allora è proprio vero che nella vita bisognerebbe aver sempre ben presente che il fine non giustifica i mezzi.
A suo confronto si erge e le si scaglia contro tutta la forza dei “nobili” ideali del conte di Girodelle e, se vogliamo ancora, del suo essere uomo “giusto”, sembra anzi un gigante a paragone della “piccolezza” di Lua.
In tutto questo svettano bellissimi Oscar e André, avversati da tutto e tutti ma che, scommetto, non si arrenderanno ad un destino che pare segnato.
Il destino sembra segnato anche per Shani e la sua gente che si fida ancora una volta di chi scrupoli non sembra averne. 
Se l’autrice non interviene prevedo un inevitabile bagno di sangue 😓.
Non vedo l’ora di leggere come andrà a finire, a presto 
Gattinapelosa 😻