Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Master
07/10/20, ore 11:58
Cap. 8:

Non so se André ora riesca a partire ,l'aver rivisto Oscar forse gli porterà dei seri dubbi Non ho letto il capitolo tutto d'un fiato, mi sono voluta godere le tue raffinate parole e ho voluto " sentirlo". 
Divina,come sempre🌹🌹

Recensore Master
07/10/20, ore 09:56
Cap. 8:

Due uomini, due reazioni diverse nel cuore di Oscar: Fersen le fa comprendere all'improvviso le amarezze d'essere donna in un'epoca dominata da uomini, e il sapere all'improvviso della presenza di André la riscuote dal desiderio di cedere all'amore per l'ormai disperato conte, insinuando nel cuore di lei forse il sentore di un altro amore.

Recensore Master
07/10/20, ore 02:27
Cap. 8:

Cara Capo Rouge,
Tutti i miei complimenti per questo capitolo, così diverso da quelli che l' hanno preceduto. Una scrittura più "luminosa" e "ariosa", equamente suddivisa tra introspezione e azione e, insolitamente, venata da iniezioni di godibilissimo umorismo. Il seguito e l' arrivo alla meta di un viaggio credibilmente ed efficacemente rappresentato. Lettura appassionante e appagante. Eccellente!
Un affettuoso saluto

Recensore Junior
07/10/20, ore 00:59
Cap. 8:

Comandante,

mi permetto, pure se il turno stasera è stato duro, anche se ho l’impressione che voi vogliate mettere alla prova le mie doti di soldato – com’è che a me toccano sempre le ronde notturne? O sono i soldati a non percepire con chiarezza i vostri ordini e dispacci? Fatto sta, non vedo luce da giorni, miracolo aver trovato un momento per leggere PUR, anche se, come sapete, vado avanti ma lento con IF.
Intanto, grazie per gli scacchi. Ho la vaga impressione, madamigella, che sareste avversario degno di rispetto. Grazie di Brest. Quando ci andai, avevo come guida la Lonely Planet, testualmente citava: “Bisogna essere dei pazzi per fermarsi a Brest più del tempo necessario per comprare il biglietto per andarsene da Brest” e proseguiva “i numerosi tentativi di far attecchire vegetazione a Brest son risultati vani a causa dell’inquinamento provocato dal porto”- ovviamente, il posto mi piacque, e ci son tornato volentieri.

Ma voi, comandante, potete portarmi dappertutto. Forse non riuscirei a obiettare perché le parole di un tempo non sarebbero più valide, non so se mi spiego – forse no, vi sto solo citando, per mostrarvi che son lettore attento.

Il vostro incedere, che io percepisco sempre fra sogno e realtà, mi lascia possibilità di abbandonarmi ai ricordi del passato e alle speranze del futuro, e cosa chiedere di più ala scrittura, o a una storia? Un capitolo di valzer fra gli uomini che hanno Oscar nel cuore, in un modo o in un altro, una devozione strana e anomala, fatta di silenzi e sottintesi, senza nessuno che arrivi a esplicitare. Madamigella non è fatta per frasi troppo dirette, malgrado il suo essere soldato. È donna da accerchiare, e per averla son necessarie notti insonni e puntate forti alla roulette, scommesse da giocatore pronto, con la pistola in tasca, in caso di perdita. Quando penso a lei, mi viene in mente la favola del samurai cui fu chiesto di attendere cento giorni davanti alla casa dell’amata, per averla; il soldato attese, sotto pioggia e vento, 99 giorni, e al centesimo se ne andò.

Eppur stavolta è Oscar personaggio mobile, confuso ma mobile, alla ricerca, alla ventura. Forse non sa ciò che vuole, ma lo cerca, e il profumo di rose e gelsomini lo porta con sé.

Io la vedo, la donna. Mica è poco. I miei occhi son migliori di quelli del conte, che mi sembra però essere andato da un buon oculista, e posson rivaleggiare con quelli (o quello) dell’orbo, per cui tifo. Napoleone diceva che l’amore è l’unica battaglia che si vince indietreggiando. Non era l’ultimo degli strateghi.

In vostra attesa, torno a fare quel che ho da fare. Forze ctonie mi reclamano.

Ve l’ho espressa la mia ammirazione? Forse sì, ma reiterare non guasta.
E la prossima volta la scacchiera la porto io. Ho in mente un pub dove c’è tolleranza per chi gioca, senza troppo rumore. E alle brutte, c’è la ‘Disperazione’.

Comandante, se non ho capito un accidenti, e voi non riconoscete nulla di vostro, è colpa mia. E della birra.

Devoti omaggi,

Sacrogral

Recensore Veterano
06/10/20, ore 22:17
Cap. 8:

Ogni capitolo lo vivi come se fossi accanto ad Oscar, i suoi dubbi e i suoi tormenti sono i tuoi. L'assenza di Andrè è palpabile, quasi reale per chi legge. Manca come l'aria e la sensazione è che l'America sia una destinazione ormai irrinunciabile. Di certo, averla vista accanto a Fersen non lo aiuterà a cambiare idea.
Il timore è che Oscar senza Andrè possa smarrirsi, non comprendendo appieno le ragioni di questo distacco.
Il finale introduce una nuova dolorosa consapevolezza per lei: la paura.
La paura che la guerra possa portarglielo via per sempre. Come reagirà ?
Un racconto semplicemente meraviglioso che sembra non bastare mai.

Recensore Veterano
25/09/20, ore 11:18

Dunque una svolta, e non da poco, agli eventi della storia originale. Una decisione direi giustificabile da parte del povero André. Ho amato il tuo rimarcare il fatto che lui sia insostituibile, che non sia mai stato solo un attendente. Altrettanto giustificata dunque la reazione di lei, che si è sentita tradita in primis per il fatto di non essere stata informata prima della situazione. Se sapesse... Hai davvero un modo di scrivere è raccontare fatti e pensieri che causa il lettore. Brava

Recensore Junior
24/09/20, ore 11:57
Cap. 7:

Ciao, quasi speravo che Oscar alla fine avrebbe usato le maniere “forti” con Amalie, che non demordesse nel suo interrogatorio e la costringesse a rivelare perché fosse arrivata a Versailles, scherzo ma la nostra Oscar sa essere implacabile quando lo vuole 🤨 invece la ritroviamo in viaggio per raggiungere suo padre.
Un viaggio anche tra i ricordi direi e certamente dolorosi per Oscar, rivedere se stessa bambina non è particolarmente piacevole, non finché non arriva André. 
Mi ha fatto una tenerezza infinita immaginarla piccola e costretta a stare sempre sola in una casa comunque piena di bambine come lei. Vedere le sue sorelle con i loro bei vestiti, giocare allegre e insieme e poi vederle andare via “allontanate” e poi sposate.  Deve essere stato davvero doloroso per lei, anche se nell’ innocenza tutta bambina forse non si era resa conto di quello che stesse accadendo. Come si spiega ad un bambino che non può andare a giocare con un altro bambino e, in questo caso, con le proprie sorelle?
Poi è arrivato André a portare allegria e confusione nella sua vita di bambina costretta a vivere in un modo rigido e inflessibile e si è sentita meno sola, ora però sembra che si sia tornati a quel tempo lontano quando esisteva solo lei e la propria solitudine.
Anche immaginare l'arrivo di André a palazzo Jarjayes non è un ricordo particolarmente allegro, povero piccolo André, subire un simile interrogatorio da parte di un generale così inflessibile e insensibile anche perché il generale Jarjayes non mostra grande sensibilità nei confronti di un bambino che ha appena perso sua madre.
Davvero non conosce la compassione, e poi con quanta delicatezza ha spiegato ad André bambino la sua strampalata idea di crescere sua figlia come un maschio!
Veramente ricordi dolorosi per Oscar e mi chiedo se anche André stia rivivendo la sua propria ed identica solitudine di quando lei, nella sua vita, non era ancora entrata. 
Girodelle invece non so ancora se spero che caschi da cavallo, ma senza conseguenze ovviamente, in una bella, grande e fangosa pozzanghera, o se Oscar lo rimandi indietro con la coda tra le gambe. Sta diventando un gran bel personaggio basta che non cerchi di prendere il posto di André nel cuore di Oscar. 
Lo trovo odioso ma, paradossalmente, ammetto che potrei anche innamorarmene 🤦‍♀️
Anche se lei non può ammetterlo, perché non se ne è resa ancora proprio conto, quel misto di sentimenti, rabbia e stizza incluse, che la stanno travolgendo, corrispondono al nome “amore”.
Perciò Girodelle resti al suo posto, non provi neanche ad intromettersi tra Oscar e André. 
Il punto cruciale del capitolo è che Oscar sa finalmente quale decisione abbia preso André, sa che si è arruolato e vuole andare a combattere in America. Esattamente come Fersen, anche se i suoi motivi potrebbero essere più complicati.
Figurarsi se Oscar avrebbe detto che non le importava, lei vuole sapere il perché, e vuole che glielo dica lui, André. 
Mi chiedo se non sia anche lui a Brest, cosa accadrà quando Oscar incontrerà Fersen se André è lì. E ci si mette anche Girodelle che vorrà seguirla... prevedo guai.
Ecco che sarebbe proprio provvidenziale un bel raffreddore per Girodelle, o che almeno il generale Jarjayes abbia un impellente bisogno di un altro ufficiale accanto a sé.
Sono curiosissima di leggere il resto.
Ciao.
Gattinapelosa 😻

Recensore Junior
24/09/20, ore 09:04
Cap. 7:

Tira sempre una bella “brezza” in questa storia! Una salubre aria di novità, André si è arruolato  non nel “canonico” reggimento del dopo “strappo” ma liberamente in un altro che lo porterà lontano da Oscar.
Lo spunto è originalissimo quindi brava, spero di leggere presto il seguito.

GM

Recensore Veterano
23/09/20, ore 16:00
Cap. 2:

Ciao. Non sono una che recensisce molto, per cui ti scrivo qui un'unica recensione ai primi due capitoli.
Complimenti per il tuo stile, particolare e direi raffinato. Mi piace come descrivi i fatti, attenendoti in modo abbastanza fedele all'anime, ma arricchendo il racconto di emozioni, stati d'animo e pensieri dei protagonisti. Davvero un ottimo lavoro di introspezione. Ho apprezzato il richiamo ai rovi e l'inserimento di un personaggio nuovo, Franklin, molto utile per "stuzzicare" i pensieri della nostra irrequieta Oscar. Ho letto fin qui con molto interesse, non vedo l'ora di andare avanti.

Recensore Junior
23/09/20, ore 13:19
Cap. 7:

Cara autrice, e dunque il momento della verità, o meglio parte di essa, è arrivato!
Oscar ascolta quel che il Generale Jarjayes non può esimersi, è quasi costretto, dal raccontare, dunque André si è arruolato e la “nefasta” notizia colpisce a morte anche me.
La possibilità era nell’aria, André mi era sembrato molto colpito nel secondo capitolo (se non sbaglio) alla notizia che Fersen se ne sarebbe andato e che si sarebbe arruolato, ma un conto è immaginarsi un evento e un altro è apprendere ed accettare che quell’evento è accaduto e che quindi è diventato realtà.
È lapalissiano che le motivazioni che hanno spinto André a recidere il filo che lo legava ad Oscar sono importanti ma al momento possono aspettare, qualunque esse siano non cambiano la realtà della sua assenza, il vuoto che si è lasciato dietro.
André si arruola ed immagino che, a prescindere da quelle motivazioni nascoste, vada possibilmente fermato, convinto a restare?
Sono sicura che Oscar sarebbe ed è pronta a tutto per riportarlo indietro e averlo per sé a prescindere da qualsiasi motivazione si nasconda dietro alla sua categorica decisione, un dettaglio di  fondamentale importanza ma che dovrà inevitabilmente aspettare per essere spiegato.
La presenza di Girodel non mi disturba perché il “siparietto”, sempre allestito dai due e fra i due, funge da lente d’ingrandimento sulla personalità di entrambi e dilata il tempo e lo spazio del momento presente. 
Girodel, un aristocratico, non può in maniera conscia essere geloso di un servo, ovviamente non può voler essere come André anche per ragioni che vanno al di là del rango e risiedono nell’orgoglio personale che è insito in ogni uomo, tuttavia ritengo che a livello inconscio ne sia geloso, che avrebbe voluto essere lui al posto di André negli anni che hanno riempito la vita e la solitudine di Oscar.
Logisticamente però è di intralcio ai propositi di lei e non solo per via del suo imminente incontro con Fersen la cui natura richiede massima discrezione, ma proprio perché ho la sensazione che la “priorità” André lei voglia sistemarla da sola.
Personaggio bellissimo il tuo Girodel, mi piace come lo stai caratterizzando, ma di troppo nella esclusività del rapporto tra Oscar e André.
Voglio vedere cosa Oscar ne farà di lui!  Mi piacerebbe se lo strapazzasse un po’, sono cattiva?
Ciao, buona giornata e al prossimo capitolo.
Lena 

Nuovo recensore
22/09/20, ore 13:03
Cap. 7:

Da questo capitolo coinvolgente (spassosi i dialoghi tra Oscar e Girodelle, tenero il racconto dell'arrivo di André a palazzo J., suggestive le descrizioni dei paesaggi e dei temporali) sembra emergere una (la?) chiave di lettura della Tua opera, ossia il lato oscuro della purezza, la Solitudine.
L'immagine più bella ed evocativa che ci regali, tuttavia, è quella che rappresenta una Relazione, ovvero l'abbraccio dell'Oceano alla rocca di Saint Michel. L'Oceano per abbracciare la Rocca deve sommerge la strada tracciata e sicura: questa azione, che apparentemente isola la Rocca e la separa da ciò che le è simile (la terra ferma), in realtà vale a riempire il vuoto che la circonda, ed è ciò che la rende davvero forte, unica e magica.
Guardando questa immagine Oscar, per la prima volta ed inconsciamente, accosta se stessa, André e l'amore.
La Relazione, dunque, è l'essenza della Vita, ma rappresenta anche un viaggio faticoso che comporta scelte da fare per alimentarla e talvolta da accettare o subire, visto che sull'Altro non abbiamo diritti.
Ciò che Oscar forse non ha ancora compreso è che neanche Dio è Solo, anche Lui è in relazione con il Creato, che ha fatto libero. La forza di Dio risiede, non nell'isolarsi, ma nel non farsi scalfire dalle intemperanze e dai tradimenti delle Creature, nella pazienza e nella fiducia che ripone in loro. Tutto quello che André ha sempre fatto per rimanere legato ad Oscar.
Ora che la pazienza e la fiducia di André sembrano vacillare, dovrà essere Oscar a muoversi verso di lui nel modo giusto… lo farà?
Per il momento Oscar è in balia di una brezza che le riporta voci lontane, mentre (forse per educazione) non può, o (forse per orgoglio) non vuole ascoltare quella voce che è dentro di lei e che sta tentando di suggerirle una risposta ai suoi "perché?".
Davvero tanti complimenti e ringraziamenti…leggerti è un vero piacere e non se ne avrebbe mai abbastanza! Ciao

Recensore Veterano
21/09/20, ore 22:49
Cap. 7:

C'è una sorta di sollievo nel vuoto del mare. Né passato, né futuro.
- L’ultimo samurai -

Il momento della vita di Oscar è una marea sizigiale colta in “sospeso” nel preciso istante in cui il frangente diventa risacca o sul quel lembo del Grenen dove le acque si toccano e mai si mescolano.
La brezza, tesa, interrompe l’afflato continuo del vento che era arrivato ad infrangere la solitudine dell’esistenza di lei per colmarla e, al contempo, annullare la propria con la pienezza di loro insieme eppure ancora divisi.
Il cerchio al momento si ricongiunge lì nel punto dove era iniziato, nella perfetta solitudine di lei “pura” e incontaminata dalla coscienza piena di sé e di lui.
Si direbbe una curva perfetta se quel vento non l’avesse scalfita con la sua forza costante. Il ricongiungimento al “prima” è esperienza illusoria di cui il “dopo” ha già avuto ragione cambiandolo.
Ma adesso, sola e bellissima, dal promontorio granitico ed inespugnabile dove nessuno è uguale a Dio, e proprio al centro di quella meravigliosa circolarità, non le resta che osservare il ritrarsi dell’uomo oceano forse spaventata dal suo utopico non ritorno. 
Nell’attesa non ci resta che sperare che gli artifici dell’uomo non cambino il corso di ciò che la natura ha già deciso.
Confido dunque nell’umana bramosia, desiderio mai placato, di ricomporre una sorta di unità, interezza primigenia, e che identifichiamo volgarmente con quell’entità chiamata Amore. 

Mirabile e visualmente struggente, intimamente ombroso, abbagliante nella dialettica e soprattutto squisitamente insopportabile per la  mancanza, non assenza, di colui che se ne è andato.
Brava davvero.

Minaoscarandre 

Recensore Master
21/09/20, ore 22:15
Cap. 7:

Forse André si è  arruolato per scappare dal suo amore impossibile per Oscar!? O è  stato costretto dal Generale per qualche motivo !?Oscar vuole sapere e non credo che si arrendera' tanto facilmente davanti  al silenzio del padre. 
Splendido capitolo ,a presto! 🥀
lupin3 

Recensore Junior
21/09/20, ore 17:21
Cap. 7:

Ciao, un capitolo che mi ha fatto sperare molto e la speranza non è stata disattesa. 
Speravo davvero che il generale Jarjayes potesse dare delle risposte esaurienti ad Oscar e così è stato, sappiamo dove è finito André, conosciamo il suo proposito anche se la motivazione vera si intuisce soltanto.
Intanto però Girodel come attendente se la cava egregiamente, anzi forse fin troppo.
Da perfetto cortigiano conosce perfettamente l'arte del pettegolezzo, sa come far "parlare" una persona, come ricavarne informazioni, quelle sono sempre utili a corte, e non solo, a Girodel servono per capire chi sono i nemici, chi può mettere in giro una voce che può nuocere ad una reputazione. Come dice lui, è bene conoscere i nemici perché possono provocare più danni le chiacchiere e le maldicenze che le armi.
Quindi a Corte si è sparsa la voce che André sia stato allontanato dalla famiglia Jarjayes. Secondo me è un pettegolezzo che può nuocere molto ad Oscar, "cacciato via per una imprecisata relazione" implica che sia Oscar la protagonista di tale imprecisata relazione.
Tutto assurdo ma sappiamo bene cosa si nasconde nel cuore di André. Una verità “scomoda” ma che esiste.
Senza volerlo la partenza di André potrebbe aver scatenato un vero vespaio. Nei primi capitoli è ovvio per noi, che lui abbia preso la decisione di andarsene proprio per allontanarsi da Oscar perché il suo amore per lei poteva essere nocivo per entrambi. Vedere la donna amata soffrire per un altro, e temere di poterla odiare un giorno potrebbero essere le motivazioni che lo hanno spinto al gesto. 
Ora mi chiedo se non ce ne siano di altre più gravi, magari che qualcuno avesse capito il suo amore per Oscar. Mi pongo mille domande e immagino essere pure quelle di Oscar. Mi sembra inverosimile che il generale non abbia fatto domande ad André, che abbia accettato la sua decisione di arruolarsi senza battere ciglio, senza pensare né al dolore che tale decisione avrebbe portato a Nanny, né allo stravolgimento nella vita di sua figlia.
Dico che André avrà sfruttato al meglio la sua eloquenza, avrà usato le giuste argomentazioni. 
Non vedo l’ora di leggere il seguito, la faccenda mi incuriosisce e non poco e tu sei bravissima come sempre.
Grazie,
Clotilde

Recensore Junior
21/09/20, ore 13:20
Cap. 7:

Il viaggio che porterà Oscar a raggiungere suo padre è iniziato e per tutto il tragitto i ricordi di lei bambina, isolata e triste prima dell'arrivo di André, le affollano la mente.

Il suo nome è sempre lì nel suo cuore, anche se ora accanto a lei cavalca Girodel che sembra essere una presenza un po' scomoda e irritante per lei che preferirebbe la solitudine durante il viaggio per riuscire a capire se stessa e poter affrontare al meglio suo padre.

Sinceramente non so cosa pensare di lui, sembra che voglia cogliere i punti deboli di Oscar per poter trovare una breccia nella sua coriacea armatura.

È più che ovvio che lui, Girodel, nobile conte, ufficiale della Guardia Reale agli ordini di Oscar, non potrà sempre ottemperare al ruolo di attendente del suo superiore, di Oscar. Quindi non ho ben chiaro quale sia il suo scopo. Vuole prendere il posto di André, ma non essere come lui, e per ora lo fa con grande efficacia, ma non può farlo fino in fondo.

Girodel non è André, ciò che unisce Oscar al suo attendente è qualcosa che neanche Girodel può capire fino in fondo e sarà un vero ostacolo per Oscar averlo tra i piedi quando dovrà andare a Brest per parlare con Fersen e riferirgli il messaggio della Regina. Persino quando pensa a ciò che dovrà dirgli, alla reazione che potrà avere il conte di Fersen, i pensieri di Oscar corrono ad André.​

Immaginavo che il generale Jarjayes non sarebbe stato entusiasta nel vedere arrivare la figlia, sempre duro e inflessibile anche nei ricordi di lei bambina.

Con astuzia Oscar sfrutta il punto debole del generale Jarjayes per ottenere le informazioni su André, fa leva sull'onore di famiglia e la fedeltà alla famiglia Reale.

In questo modo Oscar ottiene l'informazione che voleva su André anche se è una verità che non può accettare, non senza delle motivazioni. Il generale ha ragione, quelle non sono importanti o meglio non devono riguardare nessuno se non André stesso. Ma come non chiedersi il perché di una scelta così improvvisa e, ai suoi occhi, immotivata? Ecco perché sono sicura che Oscar non accetterà la semplice spiegazione di suo padre, vorrà andare fino in fondo e scoprire tutta la verità. Non so se Oscar però sia in realtà pronta a scoprirla nella sua, immagino, complessa interezza.​
Ortensia🌹