Recensioni per
Pur
di Capo Rouge
Un capitolo molto intenso, introspettivo che mostra una Oscar umanamente fragile. |
Ciao Capo Rouge, grazie mille per questo nuovo capitolo, coinvolgente e ricco di spunti come sempre. |
Ed ecco, un filo s'addipana, o si riannoda. |
Ben ritrovata cara Capo Rouge, con questo capitolo che attendevo, insieme agli altri lettori, da molto tempo. Un capitolo che ha aperto un varco nelle sensazioni provate da Oscar. Abbiamo lasciato André e Fersen e la compagnia che sta per sbarcare nelle Americhe, per ritornare a seguire le vicende di Oscar. Oscar che, in questi lunghi mesi, non ha fatto che percepire una assenza importante, una assenza che le ha sempre colmato i suoi vuoti, una assenza che si è riempita di quel bacio d’addio scambiato. Un bacio che continua a tornarle alla mente, le accarezza il cuore, è sulle labbra, che ne percepiscono ancora il calore e il sapore. Un bacio che non vuole andarsene, e lei stessa non vuole che se ne vada. Però sono stati mesi lunghi durante i quali spesso ha sognato André, per sentirlo ancora vicino e presente nella sua vita, sempre uguale e monotona, per non pensare che la sua figura fosse stata sostituita effettivamente dal tenente Girodelle il quale, lentamente, poiché cominciava a capire i pensieri di Oscar, si stava insinuando nella sua vita. Una presenza non presenza, all’occorrenza era disponibile per qualunque cosa Oscar avesse necessità. Vuole scalzare dalla sua mente un qualcosa o un qualcuno che non sa bene cosa o chi sia, ma sente che non lascia libera Oscar. E Oscar, senza André, si è adeguata alla sua nuova vita, attendendo alla regina, che nel frattempo è divenuta madre, e si è trasferita lontano dalla reggia per ritrovare una sua dimensione e abbandonare il senso di oppressione che sempre Versailles le aveva creato, lontano dal luogo dove Fersen non era più. E’ stato un capitolo fortemente intimista, che ha solcato i pensieri di Oscar, la quale non riesce a comprendere le motivazioni dell’allontanamento di André. In alcuni passaggi del dialogo avuto con Amalie sembra non voler credere alle parole della fanciulla, che le svela un André a lei sconosciuto. Non può accettare di non aver imparato a comprendere la persona che con lei passava pressoché ogni momento della loro vita. Perché nascondere un simile segreto? André uomo gentile, come denunciato da Amalie, è proprio certa che si sarebbe comportato in questa anomala maniera, per alcuni anni, senza lasciare trapelare niente del suo vissuto, arrivando addirittura a fuggire quando il suo segreto si è manifestato in carne e ossa? Per Oscar sono troppi i fili da ricondurre tutti al medesimo gomitolo, e lei sta cercando affannosamente di trovare tutte quelle risposte che possano avere una parvenza di logica in tutta quella faccenda che, di comportamento logico, ha ben poco anche da parte della giovane Amalie e del suo lacunoso resoconto di quegli anni, vissuti tra gli stenti, fino a quando qualcuno ha cominciato ad interssarsi a lei e a prendersi cura di lei, in un certo qual modo. Alcune delle sue parole hanno però colpito Oscar, tanto da farla astrare dal mondo che la circondava. Lì in quella taverna, della quale è venuta a conoscenza, dove era andata insieme a Girodelle, forse per cercare risposte a tutte le domande che le inondavano la mente, si lascia andare, ancora una ulteriore volta, alle riflessioni su quanto riferito sommariamente da Amalie. Amalie e la sua vita, con quella bimba troppo piccola per saper parlare bene, Amalie che non ricorda il volto dell’uomo con cui è stata e che potrebbe essere il padre della piccola, Amalie un po’ reticente, un po’ non troppo pronta a rispondere a tono alle domande incalzanti di Oscar, la quale cerca di farsi un quadro della situazione, senza però riuscire a trovare il giusto bandolo della matassa che sembra aggrovigliarsi sempre più. Girodelle, che l’ha seguita in quel luogo, senza fare troppe domande, ha compreso che il suo comandante avesse bisogno di silenzio e si è adeguato alla situazione, ma poco prima di lasciare quel luogo, che ha riportato Oscar indietro in un tempo che non è suo ma entro il quale ha cercato qualcuno, le prende, chissà se involontariamente, la mano, mentre la aiuta a mettersi il mantello, e Oscar non fugge, il suo cuore è a pezzi, le parole tornate in mente si trasformano in una plastica rappresentazione di ciò a cui non vuole credere e quella mano stretta è un appiglio, poiché avverte un baratro oscuro e profondo aprirsi sotto di lei. Un altro passaggio denso che, con la tua narrazione unica, incatena il lettore dalla prima all’ultima riga. A presto e complimenti. |
Allora, il sogno che scivola nell’incubo. Labbra che pretendono, che catturano altre labbra in un bacio che sa di pretesa. Labbra che liberamente cedono all’altro in un abbraccio che incede la pelle e i sensi. Un sogno, una realtà vissuta in un istante che il tempo ha reso un sogno lontano. |
Comandante Rouge, |
L’impazienza per un nuovo capitolo mi ha divorata, ed ecco, quando ormai iniziavo a perdere le speranze un nuovo capitolo, sono stata contentissima di ricevere l’email di notifica dell’aggiornamento dall’altra “piazzetta”. E che capitolo!!! 😻 |
Un nuovo bellissimo capitolo, i mesi sono passati lenti si respira la monotonia del tempo che è scorso senza André. Mi piace molto Oscar, è sola e fa i conti con se stessa e con la realtà che la circonda. |
Che bello rileggerti! E mentre attendevo un aggiornamento mi sono riletta IF per la seconda volta. Il tuo modo di scrivere è talmente nelle mie corde che potrei rileggere in loop tutti i tuoi scritti senza stancarmi mai. Qui compare una caratterizzazione più profonda di Girodel, personaggio da me potenzialmente amato, ma al quale viene lasciato uno spazio e un ruolo sempre abbastanza ingessato. Mi è piaciuto molto in questo capitolo. Capitolo che è volato via come una folata di vento, per me che sono abituata a leggere le tue storie concluse e quindi a divorarmene tre o quattro di seguito. Aggiorna presto... ti aspetto. |
Cara Capo Rouge, |
Cara Capo Rouge ben ritrovata a te a alla tua storia, era un po’ che pensavo a questa fiction e cominciava a mancarmi, un bel regalo di Ferragosto scartato subito subito con il primo caffè. |
Oscar è davvero sconvolta all'idea che André possa avere una vita propria senza di lei, ma non credo sia il padre di Victoire. Se fosse.. Girodelle?? |
Ripresa lenta ma costante per André e bello squarcio sulla sua nuova vita da “reduce” . Per ironia della sorte la sua battaglia in una guerra non sua non è ancora iniziata ma, lui, reca sul corpo cicatrici profonde e forse mai totalmente guaribili. |
Anche il risveglio è da brividi, degno seguito del capitolo precedente e naturale conseguenza dei fatti dello scorso. Niente è mai facile. |
Molto molto inquietante fin dalle parole iniziali della citazione da Baudelaire ma anche molto molto bello nonostante il gesto di violenza efferata, aberrante e mai giustificabile. |