Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
17/08/21, ore 22:31

Un capitolo molto intenso, introspettivo che mostra una Oscar umanamente fragile.
È lontana dalla donna guerriera quasi senza sentimenti che spesso entra nell’immaginario di noi lettrici.
Ho apprezzato la contrapposizione che inevitabilmente colpisce il lettore, la vita di due bambine, identiche nella loro innocenza e nel loro destino di semplici donne senza nessun modo di poter cambiare il mondo, o le loro stesse vite tracciate da altri.
La prima, una principessa nata nella ricchezza e sotto gli occhi di un intero regno, nonostante la sua nascita regale, non potrà mai avere il potere di regnare.
La seconda, una bambina nata nella miseria più profonda e nel buio che avrebbe dovuto celare la sua nascita.
Ciò che rende uguali le due bambine è il profondo amore che le loro madri provano per loro. Una Regina e una serva sono in fondo semplicemente due madri.
Un’altra contrapposizione mi ha colpito nella lettura di questo capitolo, ovvero quello che rende simili Oscar e la Regina.
Entrambe si sono innamorate dello stesso uomo, ma è un amore che deve restare segreto, per ragioni completamente diverse, ma importanti.
Se la Regina ha la consolazione di sapersi ricambiata, Oscar non ha scelta e il suo amore dovrà rimanere segreto per altre ragioni.
Nonostante Fersen, mi consola vedere Oscar che pensa ad André, ne è gelosa, sospettosa, vuole sapere ma ha anche paura di sapere cosa ha davvero spinto André a fuggire.
Forse è un po’ affrettata nelle sue conclusioni, ancora non ha messo insieme i pezzi del mosaico che André ha mescolato davanti ai suoi occhi.
La variante che potrebbe mettere tutto in discussione sembra essere Girodel, non vorrei che fosse lui l’ago della bilancia, il solo pensiero mi intimorisce.
Ipazia

Nuovo recensore
17/08/21, ore 18:06

Ciao Capo Rouge, grazie mille per questo nuovo capitolo, coinvolgente e ricco di spunti come sempre.
Sono rimasta stupita da Oscar: pensavo che dopo il bacio (o addirittura i baci) scambiato con André a Brest e l'accenno di lui al fatto che non potrebbe nemmeno sposarla, lei avesse compreso, o almeno avesse avuto il dubbio, di essere lei la donna (nobile) amata. Invece niente... buio totale. E questo buio alimenta il dubbio atroce che André sia il padre di Victorie. La cecità di Oscar dapprima mi ha suscitato "rabbia", mi è parsa difficilmente comprensibile; poi però la rabbia si è trasformata in pena e compassione pensando che l'incapacità di lei di considerarsi amata da André deve probabilmente ricondursi alla sua incapacità di vedersi donna agli occhi propri e anche agli occhi altrui.... davvero triste...
Girodelle, invece, mi è sempre più indigesto: il suo motto "adattarsi al contesto per ottenere il massimo profitto" lo sta applicando nel suo rapporto con Oscar: la studia, la asseconda e si adatta al suo carattere per far breccia nel suo cuore. Questo comportamento potrebbe apparire sintomatico del suo amore per Oscar: ma amare (per come la vedo io) non può essere "adattarsi all'altro", ossia celare o negare se stessi pur di avvicinarsi e tenersi stretta l'altra persona, anche perché così facendo si finisce per mentire all'altro e le menzogne prima o poi vengono a galla...
Per assurdo Andrè, pur avendo sempre seguito Oscar, non si è mai "adattato" a lei... vuoi perché di natura erano simili in molti aspetti, vuoi perché non ha mai temuto di scontrarsi con lei.
Vedremo cosa riserverà il futuro a questi personaggi che tu dipingi con tanta maestria...
Complimenti ancora e grazie per tutto il tempo che ci regali. Un salutone
(Recensione modificata il 17/08/2021 - 09:31 pm)

Recensore Master
17/08/21, ore 15:12

Ed ecco, un filo s'addipana, o si riannoda.
Recensisco per la prima volta, dopo lunga attesa - di sapere che cosa sarebbe accaduto di Amélie, e di Victoire, di scoprire l'evoluzione del rapporto di Oscar con Girodel, del suo sagace e lento tentativo ("gutta cavat lapidem", no?). La tua prosa, così unica, così peculiare, così sonora, dalle cadenze quasi ipnotiche, mi ha ancora una volta avvinta. Ora devo però ri-assaporare con maggior calma questo capitolo così denso.
Grazie per questo aggiornamento,
D.

Recensore Master
17/08/21, ore 10:33

Ben ritrovata cara Capo Rouge, con questo capitolo che attendevo, insieme agli altri lettori, da molto tempo. Un capitolo che ha aperto un varco nelle sensazioni provate da Oscar. Abbiamo lasciato André e Fersen e la compagnia che sta per sbarcare nelle Americhe, per ritornare a seguire le vicende di Oscar. Oscar che, in questi lunghi mesi, non ha fatto che percepire una assenza importante, una assenza che le ha sempre colmato i suoi vuoti, una assenza che si è riempita di quel bacio d’addio scambiato. Un bacio che continua a tornarle alla mente, le accarezza il cuore, è sulle labbra, che ne percepiscono ancora il calore e il sapore. Un bacio che non vuole andarsene, e lei stessa non vuole che se ne vada. Però sono stati mesi lunghi durante i quali spesso ha sognato André, per sentirlo ancora vicino e presente nella sua vita, sempre uguale e monotona, per non pensare che la sua figura fosse stata sostituita effettivamente dal tenente Girodelle il quale, lentamente, poiché cominciava a capire i pensieri di Oscar, si stava insinuando nella sua vita. Una presenza non presenza, all’occorrenza era disponibile per qualunque cosa Oscar avesse necessità. Vuole scalzare dalla sua mente un qualcosa o un qualcuno che non sa bene cosa o chi sia, ma sente che non lascia libera Oscar. E Oscar, senza André, si è adeguata alla sua nuova vita, attendendo alla regina, che nel frattempo è divenuta madre, e si è trasferita lontano dalla reggia per ritrovare una sua dimensione e abbandonare il senso di oppressione che sempre Versailles le aveva creato, lontano dal luogo dove Fersen non era più. E’ stato un capitolo fortemente intimista, che ha solcato i pensieri di Oscar, la quale non riesce a comprendere le motivazioni dell’allontanamento di André. In alcuni passaggi del dialogo avuto con Amalie sembra non voler credere alle parole della fanciulla, che le svela un André a lei sconosciuto. Non può accettare di non aver imparato a comprendere la persona che con lei passava pressoché ogni momento della loro vita. Perché nascondere un simile segreto? André uomo gentile, come denunciato da Amalie, è proprio certa che si sarebbe comportato in questa anomala maniera, per alcuni anni, senza lasciare trapelare niente del suo vissuto, arrivando addirittura a fuggire quando il suo segreto si è manifestato in carne e ossa? Per Oscar sono troppi i fili da ricondurre tutti al medesimo gomitolo, e lei sta cercando affannosamente di trovare tutte quelle risposte che possano avere una parvenza di logica in tutta quella faccenda che, di comportamento logico, ha ben poco anche da parte della giovane Amalie e del suo lacunoso resoconto di quegli anni, vissuti tra gli stenti, fino a quando qualcuno ha cominciato ad interssarsi a lei e a prendersi cura di lei, in un certo qual modo. Alcune delle sue parole hanno però colpito Oscar, tanto da farla astrare dal mondo che la circondava. Lì in quella taverna, della quale è venuta a conoscenza, dove era andata insieme a Girodelle, forse per cercare risposte a tutte le domande che le inondavano la mente, si lascia andare, ancora una ulteriore volta, alle riflessioni su quanto riferito sommariamente da Amalie. Amalie e la sua vita, con quella bimba troppo piccola per saper parlare bene, Amalie che non ricorda il volto dell’uomo con cui è stata e che potrebbe essere il padre della piccola, Amalie un po’ reticente, un po’ non troppo pronta a rispondere a tono alle domande incalzanti di Oscar, la quale cerca di farsi un quadro della situazione, senza però riuscire a trovare il giusto bandolo della matassa che sembra aggrovigliarsi sempre più. Girodelle, che l’ha seguita in quel luogo, senza fare troppe domande, ha compreso che il suo comandante avesse bisogno di silenzio e si è adeguato alla situazione, ma poco prima di lasciare quel luogo, che ha riportato Oscar indietro in un tempo che non è suo ma entro il quale ha cercato qualcuno, le prende, chissà se involontariamente, la mano, mentre la aiuta a mettersi il mantello, e Oscar non fugge, il suo cuore è a pezzi, le parole tornate in mente si trasformano in una plastica rappresentazione di ciò a cui non vuole credere e quella mano stretta è un appiglio, poiché avverte un baratro oscuro e profondo aprirsi sotto di lei. Un altro passaggio denso che, con la tua narrazione unica, incatena il lettore dalla prima all’ultima riga. A presto e complimenti.

Recensore Veterano
17/08/21, ore 08:08

Allora, il sogno che scivola nell’incubo. Labbra che pretendono, che catturano altre labbra in un bacio che sa di pretesa. Labbra che liberamente cedono all’altro in un abbraccio che incede la pelle e i sensi. Un sogno, una realtà vissuta in un istante che il tempo ha reso un sogno lontano.
L’incubo che gela il sangue, trafigge la mente e resta lì, impresso a turbare la coscienza.
Un nome sulle labbra, il suo nome per riportarlo a sé.
Il tempo scorre e non muta la solitudine, muta la consapevolezza di aver varcato il sottile confine del suo mondo fermo e immutabile. La consapevolezza di aver nel cuore l’amore per l’altro. Insinuatosi quasi senza rendersene conto, quasi ostinandosi a non volergli dare un nome.
Eppure è lui che la sua mente cerca, dettagli come schegge impazzite nella memoria per ritrovare la sua voce, le sue espressioni, i suoi gesti, i suoi silenzi. Perché ora che il tempo scorre senza di lui, sembra che la sua presenza non sia mai esistita.
Nascosto nelle pieghe del tempo e della memoria.
Ed è lui che vuole ritrovare, non l’altro, in quella locanda. Son le labbra di lui impresse sulle sue che tormentano la sua mente.
Il tempo è trascorso lento e lei ha scoperto una parte di verità su di lui che fanno montare nel suo animo un nuovo sentimento. Un sentimento che brucia il cuore e la mente.
Pensa come una donna, sente come una donna. Che non riesce ad accettare che lui abbia potuto lasciare sola lei per amore di un’altra.
Il dubbio, il timore di non aver mai veramente conosciuto e compreso l’altro. Tutti i frammenti di ricordi, di ciò che ha saputo, tutto riesce solo ad alimentare il dubbio, la confusione.
Il suo nome sulle labbra, il bacio che brucia ancora il cuore e la pelle.
Lui, la cui gentilezza verso l’altra ferisce, il pensiero che lui possa averle mentito, possa aver avuto un’altra vita al di là di quella vissuta con lei, diventa peso insopportabile. Lei comprende improvvisamente, lui che non è un uomo perfetto, che è semplicemente imperfetto, che è semplicemente un uomo. E il suo trema.

Recensore Junior
16/08/21, ore 23:59

Comandante Rouge,

che ti leggo e ti leggo con attenzione e rispetto ormai spero che tu lo sappia, e che se qualche volta esco dalle righe è per eccesso di entusiasmo, e pensa che io odio gli entusiasti; e si sa anche che non so scrivere recensioni. E tuttavia, mi raccomando, vai avanti con la storia e con la scrittura, che ci fai un gran regalo.

Te lo dico con Ivano Fossati:

io se avessi una penna ti scriverei
se avessi più fantasia ti disegnerei
su fogli di cristallo da frantumare
e guai se avessi un coltello per tagliare.

Ma mi mancano le basi, mi limito a farti i miei complimenti, e a porgerti omaggi, devotissimi.

Sacrogral, ai tuoi ordini

Recensore Junior
16/08/21, ore 21:14

L’impazienza per un nuovo capitolo mi ha divorata, ed ecco, quando ormai iniziavo a perdere le speranze un nuovo capitolo, sono stata contentissima di ricevere l’email di notifica dell’aggiornamento dall’altra “piazzetta”. E che capitolo!!! 😻
Oscar è semplicemente meravigliosa nei suoi silenzi mentre ammira la piccola principessa, e poi finalmente ha ammesso a se stessa di essersi innamorata di Fersen (alla buon ora dico io!) anche se noi sappiamo che non è così in realtà… semplicemente non può essere così. È una verità peritura che presto, mi auguro, si trasformerà in bugia, forse una semplice illusione e fraintendimento. Al momento l’amore per il bel Conte svedese è quasi inevitabile mentre osserva la Regina che si innamora di lui e mi chiedo se ci si possa innamorare dell’amore. Quesito retorico 😉 perché per me è plausibilissimo innamorarsi di un’idea bellissima. Nello specifico, staremo a vedere e pendiamo tutti dalla tua tastiera.
Se penso al povero André, però, provo quasi rabbia perché Oscar non ha capito nulla del sentimento di lui. La perdono perché è ad André che pensa, non al conte, è come se la verità viva di vita propria, sia troppo forte da occultare e che perire, per essa, non sia opzione praticabile.
Girodel, ah Girodel, il capellone (a proposito ma quanto sono lunghi i suoi boccoli?) non demorde, vuole a tutti i costi avvicinarsi a Oscar, la ama e vuole sposarla? Mi fa rabbia però ammetto che mi piace…solo un pochino… e che non si offenda André!
Amalie ha rivelato qualcosa, però ha confuso me, figuriamoci Oscar che la situazione la sta vivendo.
Già ha tanti dubbi, ora le sembra di avere delle certezze che fanno davvero male.
Nove mesi sono tanti, la distanza è tanta e io non ho nessuna idea di cosa accadrà. 
Sono completamente avvinta e immersa nel tuo racconto.
Buon proseguimento, 
Gattina 😻

Recensore Junior
16/08/21, ore 14:27

Un nuovo bellissimo capitolo, i mesi sono passati lenti si respira la monotonia del tempo che è scorso senza André. Mi piace molto Oscar, è sola e fa i conti con se stessa e con la realtà che la circonda.
Ho tremato nel vedere Oscar ammettere il suo amore per Fersen, però sogna ancora quel bacio, sogna ancora le ultime ore trascorse con André, l’incubo che le mostrava il volto di André martoriato la tormenta ancora. Mi fa ben sperare.
A Versailles Oscar non è sola c’è sempre Girodel accanto a lei, ha cambiato tattica con Oscar, anche lui sta imparando ad essere un’ombra silenziosa che non chiede nulla se non restarle accanto.
Cosa voglia davvero Girodel è difficile da capire per ora, sembrerebbe essere in qualche modo legato a Amalie, se è lei che ha dato incarico di cercare.
Così come è strano tutto il racconto di Amalie, Oscar ne ha tratto le sue dolorose conclusioni.
È comprensibile che Oscar si senta ferita e gelosa, per fortuna, per il ruolo che André pensa abbia avuto nella vita di Amelie. Qualunque donna lo sarebbe e Oscar è una donna.
Non traggo conclusioni aspetto e spero che Girodel non ne approfitti.

Nuovo recensore
16/08/21, ore 09:18

Che bello rileggerti! E mentre attendevo un aggiornamento mi sono riletta IF per la seconda volta. Il tuo modo di scrivere è talmente nelle mie corde che potrei rileggere in loop tutti i tuoi scritti senza stancarmi mai. Qui compare una caratterizzazione più profonda di Girodel, personaggio da me potenzialmente amato, ma al quale viene lasciato uno spazio e un ruolo sempre abbastanza ingessato. Mi è piaciuto molto in questo capitolo. Capitolo che è volato via come una folata di vento, per me che sono abituata a leggere le tue storie concluse e quindi a divorarmene tre o quattro di seguito. Aggiorna presto... ti aspetto. 

Recensore Veterano
15/08/21, ore 21:58

Cara Capo Rouge,
Che bello ritrovarti con un nuovo capitolo di questa splendida FF! Un bellissimo regalo di ferragosto.
Ci hai fatto penare un po', ma il nuovo capitolo di Pur vale tutta l'attesa! E' un capitolo ricco e 'corposo' che tiene incollato il lettore dalla prima all'ultima riga.
Finalmente ci hai riportato in Francia dalla nostra Mademoiselle, la quale se la passa piuttosto male dopo la partenza di Fersen e del carissimo Andre'. Oscar cerca di tirare avanti, ma non riesce ad accettare il fatto che il suo più caro 'amico' l'abbia abbandonata per amore di una donna di cui ignora l'identità. La sua malinconia e il suo struggimento sono palpabili, e di certo la lontananza e la nostalgia portano il suo animo provato a supporre il peggio. Come biasimarla?! Non so quanto sua convenuto al buon Andre' raccontarle la storiella dell'innamorata fantasma.
L'altro protagonista del capitolo e' il Conte di Girodelle, che e' tenace e caparbio come la goccia che perfora la pietra, pur di far breccia nel cuore della nostra beniamina. Se da una parte un ambiguo ed equivoco Fersen accompagna Andre' in America, dall'altra un furbo e scaltro Girodelle cerca un varco nella dura corazza di Oscar, e dalla stretta di mano finale pare proprio che ci stia riuscendo.
Come sempre ci hai regalato dei personaggi sfaccettati, profondi e intensi.
Dagli indizi sparsi per il capitolo e dal dialogo tra Girodelle e Madame La Croque a le À samedi prochain, parrebbe proprio che sia il buon Victor l'amante di Amalie e il padre della piccola Victorie (un nome, una garanzia).
Non capisco perché Andre' abbia deciso di aiutare la giovane, e soprattutto perché Amalie abbia raccontato ad Oscar che il padre e quest'ultimo, pur non essendo totalmente certa della cosa (ma non mi pare molto sveglia).
Mi è piaciuto molto anche  il particolare relativo ai 'polsini' dei commercianti.
Non  ci resta che attendere i prossimi capitoli per scoprire il seguito (non vedo l'ora!).
Spero vivamente di rileggerti presto. 
Un caro saluto e buon ferragosto, 
Galla88
 

Recensore Junior
15/08/21, ore 19:35

Cara Capo Rouge ben ritrovata a te a alla tua storia, era un po’ che pensavo a questa fiction e cominciava a mancarmi, un bel regalo di Ferragosto scartato subito subito con il primo caffè.
Questo capitolo ci riporta anche la nostra beniamina che, come da aspettativa, adesso si trova a fare i conti con la forza di un bacio che riaffiora sulle labbra, il fastidio per una mancanza che risulta insopportabile, un uomo troppo presente di cui si accetta la presenza per forza di cose o di inerzia e, infine, un pensiero molestissimo che non si può né accettare né si può scacciare! 
In una sola parola direi che Oscar è nei guai e credo che Girodel la metterà ancora più nei guai! Bel personaggio lui, così come lo stai ricostruendo.
E bella l’introspezione, magnifiche le descrizioni e potentissimi i dialoghi. Alla ricetta della tua scrittura non manca mai niente. Perciò brava.

Ciao, Clotilde

Recensore Master
15/08/21, ore 15:57

Oscar è davvero sconvolta all'idea che André possa avere una vita propria senza di lei, ma non credo sia il padre di Victoire. Se fosse.. Girodelle??

Recensore Junior
18/06/21, ore 13:49
Cap. 15:

Ripresa lenta ma costante per André e bello squarcio sulla sua nuova vita da “reduce” . Per ironia della sorte la sua battaglia in una guerra non sua non è ancora iniziata ma, lui, reca sul corpo cicatrici profonde e forse mai totalmente guaribili.
Dagli ultimi due capitoli spiccano le figure di Alain e Fersen, diverse tra loro e belle entrambe, dove quella del conte appare investita  da una luce diversa ma di cui non ho ancora ben individuato la tonalità.
È vero che l’amore “mangia” l’amicizia ma comincio a sperare che André istauri, in questa fiction,  un rapporto di amicizia vera con Alain o forse anche con Fersen. Un’amicizia al netto della “pesantezza” che le parole del titolo del capitolo denotano e denunciano.
Un po’ ci spero davvero.
Ciao e ancora complimenti,

GDM

Recensore Junior
18/06/21, ore 13:46
Cap. 14:

Anche il risveglio è da brividi, degno seguito del capitolo precedente e naturale conseguenza dei fatti dello scorso. Niente è mai facile. 
Magnifica è la trasposizione di elementi dell’anime e del manga in questo “originale” che si distanzia da tutto quanto già letto e significativo il ricongiungimento con il “nome” che è “tutto”, che anzi è sempre stato tutto, e che fa da collante con colei che adesso è lontana e da cui ci si è voluti allontanare.
È un bell’espediente che permette di tener vivi essenza e significato della storia originale che così non vengono mai persi di vista tra i tanti elementi di novità che spiccano in questa fiction.
Veramente un connubio perfetto tra vecchio e nuovo, esempio di differenza tra semplice riscrittura e scrittura.
Complimenti vivissimi, 

GdM
 

Recensore Junior
18/06/21, ore 13:44

Molto molto inquietante fin dalle parole iniziali della citazione da Baudelaire ma anche molto molto bello nonostante il gesto di violenza efferata, aberrante e mai giustificabile.
La descrizione del fattaccio è cruda perché non esistono parole nel vocabolario capaci di alleviare e rendere meno duro un simile scenario e una tal visione, tuttavia risulta lenita dalla bravura e della delicatezza dell’autrice nel rappresentarla.
Ero fuori strada dopo la lettura dello scorso capitolo, non avevo capito e mai avrei potuto prevedere quello che le ore successive del viaggio avrebbero riservato per André e adesso non ho  ben presente quali ripercussioni questo evento drammatico avrà sulla vita del nostro “soldato triste”.
Conto invece sul fatto che la vita continui, proseguirà solo anche se per vie tortuose e sentieri oscuri.
Brava!

GdM