Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Veterano
20/09/20, ore 20:20
Cap. 7:

Allora, un altro bellissimo capitolo.
Sola. Una bimba che ha dovuto forgiare il proprio animo secondo la volontà ferrea di suo padre. La solitudine a plasmare la sua vita, unica compagna e compagnia, unica eco a rompere il silenzio che la circonda… sola.
Pura, che niente di frivolo, di giocoso venga a incrinare la durezza in cui la bimba deve imparare a crescere.
Poi era arrivato lui, André, a portare la luce e ad allontanare la solitudine. Ogni gesto, ogni parola, tutta la sua vita da quel momento in poi si è riempita di lui, di André.
La vita prima di André è stata sprecata, fagocitata dalla solitudine, vissuta nell'ombra, quei ricordi lontani e vuoti quasi non esistono più.
Raggiungere il padre con uno scopo ben preciso, un compito per il servizio di Sua Maestà, ma Oscar sa di mentire a se stessa. C'è solo un motivo che la spinge a raggiungere così in fretta suo padre: sapere la verità su André.
Accanto a lei ora c'è Girodel, presenza per lei irritante e ingombrante.
Entrambi non vogliono cedere terreno all'altro, intento a carpire ogni espressione, ad accettare i suoi silenzi e la strana solitudine che sembra circondare Oscar anche accanto a lui, Girodel. Una strana sfida si instaura tra loro, provocare, stuzzicare, insinuarsi nel mondo silenzioso di Oscar, perché Girodel non vuole essere André. Sa perfettamente che non potrà mai essere come lui, ecco perché vuole essere altro, vuole dimostrare ad Oscar che può essere diversa da come è sempre stata. Diversa, non peggiore.
Arguto e ironico Girodel, sfide verbali in punta di fioretto che stuzzicano e affondano, lui e Oscar son maestri anche nei duelli verbali.
E l'affondo di Girodel colpisce e ferisce quando si tratta di André, perché lui è sempre lì, presenza immota e dolorosa per Oscar.
Pensare a Fersen sembra essere l'unica soluzione per scacciare lui dalla sua mente.
Chiedersi se sarebbe capace di insinuarsi nella sofferenza dell'altro per rubare il posto dell'altra, se non ci fosse lui, solo lui, nella sua mente nei suoi sogni. Soluzione inutile pensare a Fersen, perché André non la lascia mai sola, come ha sempre fatto.
Perché è lui che entra nei suoi sogni, che eccita, che si insinua, trasformando lei in una donna sensuale e viva. Ad occhi aperti, André è sempre lì, piantato nella sua mente, nel suo cuore, nei suoi sensi, è una visione difficile da accettare per lei, da scacciare e dimenticare perché è inammissibile essere in balia di ciò che è incomprensibile.
La brezza dell'oceano porta finalmente la verità sulla scelta di André, verità svelata dall'unico che la conosca. Il generale Jarjayes tradisce la parola data più per rassicurare Oscar sul senso dell'onore di André che per rassicurare la figlia.
Una sola domanda emerge dai pensieri sempre più confusi di Oscar, una domanda che erompe violenta come il vento dell'oceano e a cui Oscar esige assolutamente una risposta.
Chissà ora quale eco giungerà a rompere il silenzio che è tornato a circondarla.

Recensore Master
20/09/20, ore 11:50
Cap. 7:

Cara Capo Rouge, un capitolo davvero strepitoso, dove l’assenza di André aleggia come un fantasma sui pensieri e sulla vita di Oscar. Anche se non compare neanche in questo passaggio, la sua presenza è costante nei ricordi, ai quali Oscar si aggrappa per cercare di comprendere il motivo di questa sua assenza. Mi è piaciuto molto l’inizio, dove dai una bella visione della vita di Oscar prima dell’avvento di André a casa sua. La sua solitudine fatta di momenti in cui poteva gioire in solitaria delle piccole grandi cose che le accadevano, ma non poteva condividerle con nessuno. Oscar e André. Il prima e il dopo. Come erano mutate le loro vite stando insieme. Da ombra, lei, che si aggirava nei percorsi di Palazzo a luce sfolgorante quando ha avuto qualcuno con cui dividere il suo tempo, mentre lui luce che era entrata ad irrompere nella vita cupa di quella mocciosa si è fatto ombra per assecondarla e starle accanto come gli era stato chiesto tanto tempo prima dal generale Jarjayes. Avrebbe dovuto essere un’ombra protettiva per quella sua figlia allevata come un maschio solo e unicamente per portare ulteriore onore al casato. E così lui si era assogettato a quel compito, affezionandosi a quella ragazza, sviluppando con l’incedere del tempo un sentimento profondo per la donna che sotto le spoglie del soldato stava nascendo. Oscar è decisa a venire a sapere la verità sulla partenza di André e l’unico che può forse darle delle risposte, insieme ad una tranquillità d’animo che sembra aver perduto, è solo il generale suo padre. Ma egli è lontano e il viaggio lungo e stancante con un accompagnatore del quale avrebbe fatto volentieri a meno, non fosse altro che per non doversi giustificare del suo comportamento, dei suoi silenzi e del suo atteggiamento distaccato nei suoi confronti. Eppure Girodel ci sta mettendo del suo, ha ben compreso come prendere un personaggio come Oscar, occorre assecondarla ma senza farle capire che lo si sta facendo. Affronta quel viaggio con il piglio di colui che vuole trovarsi in quel posto con quella determinata persona nonostante tutto. La sollecita, si spazientisce ma non lo dà a vedere. Mantiene un atteggiamento di basso profilo tentando di entrare tra le pieghe dei pensieri di Oscar. Le soste alle varie locande sono necessarie, poiché Oscar sta mantenendo un’andatura forzata, quasi fosse una marcia di avvicinamento a qualcosa di vitale. E per lei sicuramente lo è. Intenso il momento della notte in cui prova sul suo corpo spossato e stanco il desiderio di un altro corpo addossato al suo. Tutto reso molto bene dalle tue parole coinvolgenti. Finalmente i due raggiungono la meta. Più che un incontro tra padre e figlia si tratta quasi di uno scontro, ma Oscar è accondiscendente, deve cercare di non far alterare il padre poiché è il solo a poterle dare quelle risposte che potranno ridonare una parvenza di calma al suo animo inquieto ormai da troppo tempo. Il venire a conoscenza che André ha deciso di arruolarsi è per lei un colpo tremendo, non tanto forse per l’azione in sé, quanto per non averne parlato con lei. Loro due che sono sempre stati, da quando li hanno messi insieme, l’uno la parte mancante dell’altra e che solo insieme si completavano. Il fatto di non avere il diritto di sapere il perché delle ragioni di André è quel qualcosa che sicuramente scatenerà un ulteriore inferno dentro Oscar, che già sta combattendo dentro se stessa per comprendere il reale posto tenuto da André nella sua vita. Ti aspetto sempre più curiosa ormai e nel mentre ti auguro di trascorrere una serena settimana. A risentirci presto!

Recensore Master
19/09/20, ore 18:44
Cap. 7:

Oscar ha toccato i soli tasti giusti che avrebbero potuto smuovere suo padre: quelli dell'onore della famiglia e del loro casato. Ma la scoperta è stata troppo forte persino per lei.

Recensore Junior
15/09/20, ore 19:17
Cap. 6:

Buonasera cara autrice, e dunque mentre la ricerca continua Oscar si scontra contro alcune verità che forse non immaginava.
Capitolo che è un bel agglomerato di donne, tutto votato al femminile. Tutti gli uomini coinvolti nelle vicende che ci racconti sono fisicamente assenti. Persino Girodel, l’unico non fisicamente lontano come gli altri, Generale Jarjayes incluso, manca dalla scena di questo capitolo.
Eppure queste assenze pesano molto e sono la vera chiave del capitolo.
Sono convinta che solo il generale Jarjayes ha la chiave del mistero che circonda la misteriosa e improvvisa decisione di André. Continuo però anche a ripetermi che il nostro André debba avergliela “venduta” bene al Generale perché lui si convincesse a lasciarlo partire. 
Il padre di Oscar, nonostante tutto è sempre stato un uomo troppo saggio e non può non aver capito quanto lui sia prezioso  per “l’economia” della vita della figlia.
Io l’ho sempre immaginato uomo generoso e cinico al punto giusto, un uomo con un codice di onore molto radicato, e mi chiedo se, ora che Oscar pretenderà delle risposte, tradirebbe André.
E il dubbio che Girodel sappia qualcosa di più di ciò che dice mi è sorto, lo confesso.
Fersen, ovviamente, non poteva mancare nella conversazione con la Regina. Ora ad Oscar toccherà fare l'amica di Fersen. Portare il messaggio della Regina e ascoltare le confidenze del conte. Non vorrei essere al suo posto.
Ma sono gli assenti a farla da padrone, il sempre presente André e l’inconsistente ed evanescente padre di Victoire.
Le mezze verità di Amalie non rivelano nulla, anzi. Il padre di Victoire ha una importanza non indifferente nella vita di Victoire. È lui che ha salvato la piccola e sua madre dalla miseria? E soprattutto Amalie fugge da lui o lo sta cercando?
Una bella matassa alla quale venire a capo per la nostra Oscar, e sono portata a pensare che un aiuto le potrebbe arrivare dall’esterno.
Forse non da un personaggio chiave ma proprio da un estraneo o semplicemente da qualcuno inaspettato.
Spero che il nuovo capitolo arrivi al più presto, grazie anche delle risposte, ti auguro una buona serata.
Lena.

Recensore Junior
09/09/20, ore 18:45
Cap. 6:

Ciao, sai che mi aspettavo che la stanza di André fosse vuota e che Oscar, con tutto il suo pragmatismo si fosse immaginata che vi fosse veramente qualcuno? Quasi che il suo desidero di rivedere André si fosse materializzato. C’è che forse lo speravo io con lei! E invece no, la stanza non è vuota! Povera nonna, come tutte le mamme e le nonne di ogni epoca tira fuori tutta l’efficienza e il pragmatismo di cui è capace, accantona il dolore che questo nipote “sciagurato” le ha inflitto e pensa a qualcosa come le camicie! Lavoro futile ed importante al tempo stesso.
È un mito! Davvero ce n’è solo una come lei e come tutte le nonne, mi si è stretto il cuore a vederla lì a terra, giuro che le ho, per un momento, sovrapposto il volto della mia adorata nonna materna (l’altra non la ricordo bene perché ero molto piccola quando è venuta a mancare 😢) e avrei voluto essere io sulla scena e nella scena a porgerle il braccio per rialzarsi.
È davvero deciso a non farsi trovare il “nostro” André, nessun timbro, nessun indizio a cui aggrapparsi, per Oscar, per proseguire nella sua costante ricerca.
Mi sono piaciute tantissimo le sue riflessioni, lì sul pavimento con la nonna, in quella stanza che è ancora di André e sempre lo sarà anche se lui non c’è più e che le parla di lui. 
La stanza è disadorna e proprio per questo, forse, proprio perché è priva di inutili fronzoli e suppellettili, racchiude la sua essenza.
Un vero tesoro, più prezioso di qualsiasi opera d’arte: i disegni (li ho immaginati come geroglifici e me ne scuso! 🤦‍♀️) sul quel bordo della testata del letto (fantastica e originale invenzione dell’autrice) racchiude l’essenza di Oscar e André assieme, certo ancora bambini ma già uniti in un legame che ancora non sanno “eterno” .
Che meraviglia! La descrizione ha il sapore di favola, una di quelle in cui vuoi conoscerne la fine ma che in realtà non vuoi che abbia mai fine.
I miei più sinceri complimenti per aver saputo ricreare e racchiudere in una unica, originale e meravigliosa immagine un concetto grande e grosso come il rapporto esclusivo e speciale fra due anime che si appartengo da sempre! 
André sembra aver oltrepassato, al momento, quel confine legnoso ed esclusivo, ha lasciato Oscar sola, in dietro e non più avanti a guidare le loro esistenze e le loro decisioni.
La loro vita era ben delineata e circoscritta da regole precise e che mai si sarebbe dovute superare. André se ne è andato “rompendo la riga” o meglio perché quella riga non poteva essere superata!
Eppure lui è là sempre al suo fianco, ombra indistinta e presente.
La conferma, nel frattempo, è arrivata la piccola Victoire è figlia, in questo caso, e non sorella, una verità che Oscar deve affrontare ed in tutte le sue possibili ed impossibili sfaccettature.
La nebbia del primo capitolo non si è dissipata, avvolge ancor di più le inquietudini di Oscar.
Grazie e a presto. 
Gattinapelosa 😻
P.s André manca anche a me

Recensore Junior
08/09/20, ore 15:02
Cap. 6:

Ciao, un altro capitolo eccezionale e forse ad oggi uno dei più belli. 
Un capitolo dove la ricerca di André, iniziata nel precedente, continua e sì fa ancora più serrata nell’incontro di Oscar con la nonna e  soprattutto nella chiacchierata-confronto-scontro tra Oscar e Amalie.
Forse anche io come Oscar speravo, illudendomi, che Victoire fosse la sorellina piccola della giovane donna arrivata a Versailles in cerca di che vivere e chissà che altro, ma la realtà si rivela spesso meno confortevole di quella che ci si è immaginati ed Oscar purtroppo, nella sua ricerca, non risolve nessuno dei propri dubbi, semmai ne aggiunge altri ai vecchi, scontrandosi così con “verità” inaspettate. 
È probabile che i sospetti e le supposizioni rimarranno solo tali ma intanto Oscar si ritrova assegnata una missione poco militare e molto “sentimentalmente” di cui probabilmente avrebbe fatto volentieri a meno.
Ora che la sua mente e il suo cuore sembrano avere al loro centro una sola presenza fissa, un sole intorno al quale far girare tutti i suoi pensieri, mi chiedo come vivrà il nuovo incontro con Fersen, questo strascico di addio inaspettato e non so, a questo punto, quanto gradito.
Sono curiosa di leggere di lei e dei sentimenti che l’incontro smuoverà, vedremo adesso in che misura quel ruolo di amica a cui André la ha spinta le pesi sulle spalle e sul cuore.
Intanto però si è dovuta confrontare con la realtà di due donne che, in due situazioni e ruoli diversi, hanno vissuto per davvero una vita da donna, vita a cui lei ha girato le spalle con la decisione sofferta di anni prima.
La trama per me è ancora in alto mare, è in balìa di mille onde. Gli indizi ci sono, sembra che volgano in una certa rotta e direzione, ma non riesco a non pensare che potrebbero essere indizi ingannevoli.
Storia davvero interessante e che tiene alta l’attenzione del lettore.
Aspetto il nuovo capitolo sempre con impazienza.
A presto Clotilde.

Nuovo recensore
07/09/20, ore 15:30
Cap. 6:

Ciao Capo Rouge, dal titolo del capitolo immaginavo avremmo avuto qualche notizia circa la sorte di Andrè; finita la lettura, invece, non abbiamo fatto passi avanti in quella direzione, ma invece ne abbiamo fatti "in profondità" avendoci tu portato a porci domande davvero difficili…Si può considerare tradimento il puro amore platonico per un uomo diverso dal proprio marito? Si tradisce se stessi e colui che ci ama, se si accetta di mettere al mondo un figlio con un uomo che non si è mai amato, ma che si è comunque scelto di sposare? Deve biasimarsi colei che vende il proprio corpo per fame? Colei che vende il proprio corpo per fame, può davvero trarne comunque piacere? E se ciò accade, deve biasimarsi per questo?
Cos'è Giusto? Cos'è Vero? Vale di più una promessa fatta difronte a Dio o il rispetto dei propri sentimenti? Vale di più la sopravvivenza del corpo o il rispetto della propria dignità? Il rispetto per se stessi deve vincere su tutto, anche a costo di sacrificare i soli pochi barlumi di effimera felicità che la vita riserva a taluno?
Domande difficili che è tuttavia giusto porsi....
Oscar si pone queste domande, ma nel frattempo si lascia sfuggire una verità molto più semplice che addirittura le viene più volte ripetuta da Nanny: Andrè se ne è andato non perché abbia sbagliato, ma perché vuole evitare che qualcosa di grave accada. Oscar questa verità non la afferra e a tratti arriva addirittura a negarla, dubitando della rettitudine di colui che, proprio nell'assenza, si sta rivelando una parte insopprimibile di lei. Abituata a nascondersi e ad indossare maschere, Oscar non riconosce se stessa e così nemmeno riesce a comprendere Andrè.
Complimenti davvero per questo capitolo da cui ancora una volta emergono una sensibilità profonda e una capacità di narrazione lodevole! ciao
(Recensione modificata il 07/09/2020 - 09:05 pm)
(Recensione modificata il 07/09/2020 - 09:17 pm)

Recensore Veterano
06/09/20, ore 18:50
Cap. 6:

Poi rifletté che la realtà non suole coincidere con le previsioni; con logica perversa ne dedusse che prevedere un dettaglio circostanziale è impedire che esso accada. Fedele a questa debole magia, inventava, perché non succedessero, particolari atroci; naturalmente, finì per temere che questi particolari fossero profetici.
- Jorge Luis Borges -


Parole tirate, un iperbole che esprime l’intensità di questa ricerca della verità, tanto serrata che si direbbe, anzi, che Oscar ne sia inseguita.
Implacabile e necessaria non le dà tregua fino a ricacciarla, e d’improvviso, nell’angolino di due realtà che la sorprendono e da cui vorrebbe estraniarsi ma nelle quali, per volere suo o altrui, finisce per infilarsi.
Vivere la diaspora con André in un unicum di sensi, i propri, la  isola e protegge in parte dalla realtà di ciò che è già accaduto in quella di altre due donne come lei ed è divenuto esperienza viva di “carne e sangue”.
E così lo “scintillio intimo” di una condizione nuova ed inaspettata la investe e la costringe all’anomalia di dover rapportare se stessa alle altre due. 
Vi è costretta dal di “dentro” e non dal di sotto della divisa che, da sempre, uniforma il suo ascoltarsi e il suo sentirsi a tutto ciò che essa rappresenta.
Il percorso è sofferto ma quell’essenza, soffocata e nascosta, esiste.
Quando la verità “accade” incanto e disincanto si ritrovano cristallini nello stupore sferzante di Oscar difronte alla scoperta del “miracolo” che malgrado gli “infiniti azzardi”, le opposizioni, le previsioni e malgrado siamo tutti “gocce del fiume di Eraclito”, “immobile” perduri qualcosa in noi e di noi, sempre.
E non ha importanza che quel qualcosa sia l’amore che esiste anche nella sua impossibilità, che sia quello disperso in una presente assenza, o che sia quella felicità avulsa dall’unione, la nostra stessa essenza, oppure meglio, che sia un figlio, quel qualcosa c’è ed è vero anche quando è maledettamente inafferrabile. 
Oscar per ora non ha trovato la verità che cercava, ne ha trovate altre altrettanto vere e che non lasciano vuote le mani, aperte, di chi è pronto ad afferrarle.

Bello ed intenso come solo tu sai fare.

Minaoscarandre.

Recensore Veterano
06/09/20, ore 15:42
Cap. 6:

Allora, io preferisco leggere con attenzione, dedicare una seconda o una terza lettura, se lo ritengo necessario, affinché ogni dettaglio, ogni sfumatura non venga persa. E questo capitolo ha meritato una terza lettura.
Sei figure femminili, che si confrontano, che si svelano e si nascondono. Che aprono il loro cuore o tacciono verità che potrebbero aiutare Oscar.
Lui, André, è sempre lì, nella sua mente. Una presenza costante, quasi ossessiva che ormai trascende l'assenza stessa. Non aver capito nulla di André, sempre lì al suo fianco, eppure non averlo mai veramente conosciuto, compreso.
Ora è diventato un'ombra André, con dei distinti contorno e nessun reale figura. Pensare di averlo sempre capito e scoprire che non è così, perché André ha
oltrepassato il sottile confine sicuro e rassicurante della sua vita piena di regole e di limiti, dove lui era una parte integrante di se stessa.
André ha deciso di andarsene senza una parola, una spiegazione e resta lì, anzi è sempre più presenza assillante. Dopo aver parlato con la nonna, la prima ammissione a se stessa, Oscar vuole far parte della vita di André, qualunque sia la sua decisione.
Oscar e Maria Antonietta, due giovani donne con il cuore in tumulto per lo stesso uomo. Entrambe con l'animo pervaso da altri pensieri. La maternità per Maria Antonietta, la coscienza pervasa da un solo pensiero per Oscar.
Due donne imprigionare in un ruolo imposto da altri, che seguono una via già tracciata e che non ammette deviazioni. Nonostante il loro rigido ruolo, sono due donne e l'amore, inaspettato e ingannatore, le ha colte e fatte soffrire. Perché non si sceglie quando e chi amare, e, soprattutto non si può imbrigliare l'amore con la ragione.
Maria Antonietta sta ritrovando la sua serenità, il sottile rimprovero ad Oscar per non aver compreso che non si può far tacere il cuore di una donna o di un uomo, è una vera rivelazione, e il pensiero ricorre ad André. Oscar non ha visto l'uomo oltre l'amico. Non ne conosce i tumulti del cuore e ora André è andato via senza spiegare il perché.
Maria Antonietta le affida un compito ingrato, parlare con Fersen della nuova felicità che sta vivendo, Oscar dovrà ridare la libertà a Fersen nonostante l'amore che lo unirà per sempre alla Regina. Oscar, la donna, dovrà essere ciò che André le aveva detto di essere per Fersen e Maria Antonietta, un amico, un messaggero del loro amore. Essere liberi e amare per sempre una persona, una verità che André non le ha mai spiegato.
E André è sempre lì, anche se non è presente.
La piccola Victorie, altre piccole rivelazioni che non portano a nulla.
Così come il confronto, quasi uno scontro, con Amalie. Serrato, duro, da cui Oscar non ricava quasi nulla. Se non dubbi e altre domande che restano senza risposta.
Lo stupore, i dubbi, la rabbia, l'incertezza tutto resta lì, nella mente. Come André.

Recensore Junior
05/09/20, ore 21:53
Cap. 6:

Un capitolo bellissimo. Oscar in tutte le sue sfaccettature.
Ormai André è dentro di lei, il suo pensiero scava e le tormenta l'anima.
Pronta a tutto pur di sapere cosa abbia spinto colui che era stato presenza costante, ad andarsene senza una parola, una spiegazione. Neanche la lettera può aiutare a capire, anzi getta ancora più ombre, fa sorgere più domande.
Andare a interrogare, perché mi sembra ciò che vuole fare Oscar, il generale Jarjayes non mi sembra una grande idea. Conoscendo il generale non la prenderà bene. Oscar che lascia il suo servizio per avere risposte su André, decisamente il generale non sarà molto disponibile.
Il colloquio con la regina Maria Antonietta mi è piaciuto molto, due donne che si parlano con sincerità, anche se il compito che le ha affidato la regina sarà molto difficile per Oscar da portare a termine. Dovrà essere di nuovo la confidente di Fersen, dell'uomo che lei crede di amare. Una dura prova per Oscar, ho scritto che crede di amare Fersen perché spero che ciò che prova per André, tutta la rabbia, tutto il tormento che sente per lui sia amore.
Amalie ha rivelato una parte della sua triste storia, è una giovane donna provata dalla vita, ha tanta rabbia, tanto dolore nell'animo. Ciò che le è successo non è proprio chiaro, ma so che con il tempo verrà svelato nel corso della storia.
Victorie è una bambina dolcissima, sarebbe facile e fin troppo ovvio fare supposizioni sulla sua nascita, anche in questo caso lascerò che sia la storia a parlare. So che le congetture sarebbero inutili e errate.
Mi ha colpito molto la reazione della giovane Amalie, non cerca comprensione o pietà, rivendica con orgoglio ciò che è stata la sua vita. Non vuole essere considerata una vittima, sono certa che sarà un bel personaggio da scoprire.
Oscar ora ha più domande che risposte, la storia diventa sempre più coinvolgente. Sono assolutamente certa che non mi deluderà.

Recensore Master
04/09/20, ore 20:08
Cap. 6:

Potrebbe davvero essere che André sia andato via a causa di Amalie e della piccola? Potrebbe essere lui il misterioso benefattore, conoscendolo è molto probabile. Intanto Oscar fa i conti con la sua reale condizione di donna.

Recensore Master
04/09/20, ore 18:18
Cap. 6:

Ben ritrovata Capo Rouge. Due donne che sentono immensamente una assenza. Due donne che non sanno trovare risposte alle mille domande che la loro mente, per diverse ragioni, si sta facendo. Due donne che tentano di ritrovare qualcosa di Andrè nel posto dove lui ha sempre vissuto, fra le sue cose, come se essendo nella sua stanza anche lui potesse materializzarsi e finalmente dare respiro a quella ridda di pensieri che si sono affastellati nella loro mente. Nanny che pensa al nipote non comprendendo il suo andare via senza avvisarla della sua decisione e Oscar che continua a non darsi pace, a rimarcare di giorno in giorno un’assenza che sta diventando ingombrante poiché occupa i suoi pensieri e si sta trasformando anche in un tormento interiore. Oscar deve agire però, non può rimanere con il dubbio. Pensa possa essere di sollievo tornare alla reggia e continuare ad indagare. Forse otterrà le risposte che cerca e il suo cuore finalmente troverà la tranquillità. Ma alla reggia la regina chiede proprio a lei di portare una notizia al conte di Fersen prima che si imbarchi per l’America. Ancora una volta Oscar deve essere presa in mezzo alle vicende dei due amanti. Maria Antonietta pensa in questo modo di lasciar libero il conte, e subito nella mente di Oscar balena la parola “libertà”. Libero di amare chiunque altro al di fuori di Maria Antonietta ma … Tutte riflessioni che non fanno altro che turbarla ulteriormente. Nella sua spasmodica ricerca di risposte si imbatte nuovamente in Amalie e la piccola Victoire. L’interrogatorio condotto dapprima con calma prende colorazioni sempre più forti, fino ad arrivare ad uno scontro, con Amalie che ha rivelato il rivelabile, instillando nella mente e nel cuore di Oscar che Andrè potrebbe aver avuto a che fare con la donna e la bambina in un momento della loro vita, che ha saputo essere stata complicata dalla miseria e affrontata vendendosi per sopravvivere. La piccola Victoire è il frutto di uno di questi incontri a pagamento e subito Oscar ricerca nei tratti della bimba qualcosa che le ricordi un qualcuno che è scomparso senza lasciare traccia di sé. Ha paura di quello che ha sentito pronunciare con veemenza da Amalie, ne è rimasta fortemente colpita, tanto da andarsene cercando di ammansirla per farla rimanere alla reggia dove almeno entrambe potranno vivere nel posto che ha rimediato loro in quella piccola mansarda. Ma il cuore di Oscar ora è più che mai in tumulto essendo venuta a conoscenza di alcune verità. Come sempre la tua narrazione è coinvolgente. Non mi resta che attenderti al prossimo aggiornamento augurandoti un buon proseguimento.

Recensore Master
04/09/20, ore 10:46
Cap. 6:

Un ritorno alla grande con questa meravigliosa storia che ho già inserito tra le mie preferite!
Veramente un mistero la scomparsa di Andrè, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! 
Con tanta ammirazione 
lupin3 🌷

Recensore Junior
26/08/20, ore 23:59
Cap. 5:

Ah però questo Girodelle!
Mamma mia pensavo che la sua vecchia baldanza avesse battuto in ritirata a quel loro primo duello, perso, di anni prima, mi sbagliavo evidentemente ma non importa, un po’ di sfacciataggine e supponenza renderanno il personaggio un po’ più peperino, interessante a magari anche irritante, aggiungere ingredienti alla pietanza la renderà possibilmente più prelibata.​
La faccenda si sta facendo intrigante, mi sembra che Girodelle abbia ottenuto molto in un lasso di tempo relativamente esiguo e questo di per sé è fattore da non sottovalutare.​
Non è che gli auguri una caduta rovinosa, il male poi non si augura a nessuno, ma una scivolatina da candid camera su buccia di banana sì! Sai che ridere 😂, poi oggi è il compleanno di André e spero mi sia consentito di essere spudoratamente dalla sua parte.

Mi piace molto come stai tratteggiando Oscar alle prese con quell’assenza pungente, come una spina nel fianco fastidiosa che è lì sempre presente ma che non fa ancora male per davvero, che non si sa ancora spiegare ma cerca di valutare e soppesare.
È però forse spinta da una specie di forza, non oscura, ma proprio di inerzia. Ad una causa, la partenza di André corrisponde una forza meccanica che spinge Oscar a cercarlo perché è naturale e matematico che sia così, non si può evitare che quella forza venga esercita. Oscar non ne è in balìa ma cerca di controllarla, credo sia così almeno, probabile che cerchi addirittura di assecondarla per evitare il classico contraccolpo. Non lo so, ormai mi sono infilata, molto probabilmente errando, in questa linea di pensiero e credo che solo un’altra forza (forse esterna?) potrebbe intervenire a deviare l’altra.
A confondere il pensiero di Oscar e non solo, arriva anche una bella bambina che non è chiaro, per noi e per Oscar, capire chi sia.
Mentre André diventa una presenza quasi ingombrante nei pensieri di Oscar, una sorta di normalità riprende a scorrere nella vita abitudinaria che ha sempre così diligentemente seguito.
La stanza di André la attrae come una calamita, chissà se stavolta sarà ancora vuota e silenziosa. O se Oscar otterrà delle risposte.
Spero di leggere il seguito al più presto.
Buonanotte, Gattinapelosa 😻

Recensore Junior
22/08/20, ore 19:15
Cap. 5:

Ciao, inizio col dire che mi trovo molto d’accordo con quanto scritto dalla recensora Emagiu.
Anche io ho pensato che quel “chi sei?” del titolo del capitolo sia triplice.
Oscar vaga per la reggia in cerca di indizi, di un appiglio che la possa condurre alla scoperta  della verità, ho come il sospetto che non creda a quel poco raccontatele da suo padre e dalla nonna di André, si spinge a fare congetture “senza senso” ma soprattuto inizia ad interrogare se stessa. Si meraviglia di come, lei a cui quasi nulla sfugge, non si sia accorta di niente, del benché minimo cambiamento.
Cerca di scoprire chi è la donna che potrebbe aver causato la “scomparsa” di André ma si domanda pure chi sia in realtà lui, non sa più chi sia, forse non ne riconosce il gesto e l’atteggiamento perché in realtà lei non l’ha mai osservato attentamente.
Si domanda chi è la donna che incontra insieme con quest’altra piccola (figlia o sorella della donna?) bellissima peste, Victoire... nome interessante 🤔, ma forse farebbe bene a chiedersi chi è lei stessa. L’immagine di Fersen è marginale e mai “sciolta” o divisa da quella di Maria Antonietta, Oscar non indugia su “quel” pensiero, sulla sua figura, segno evidente che probabilmente non ne sente e non ne sentirà la mancanza.

Oscar è sempre lei, quella generosa dell’originale e pure della tua Paris, quella che si adopera per rimediare a ciò che non le piace, un’ingiustizia forse, la crudeltà dei tempi, gli stenti di chi non ha avuto la fortuna di nascere negli agi del ceto abbiente.
È così tanto se stessa che riesce pure ad essere giusta e magnanima con Girodel! Gli concede ciò che al momento le costa poco e niente, si fida di lui e lo conosce però, ecco lui è uno sfrontato! Bello ma sfrontato, bello perché almeno si dà da fare, mi auguro che però faccia meno danni di quello di Paris.
Aspetto il prossimo!!

Clotilde