Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
21/05/23, ore 17:36
Cap. 40:

Tanto pathos in questo capitolo al cardiopalma.
Le emozioni in questa bella storia si accalcano e succedono in fretta lasciando il posto ad altre in un gioco esaltante di novità ma anche a rincorrersi ancora.
Si ricorrono anche i preziosismi stilistici, le ripetizioni poste a specchio, che, con eleganza, fine e scopo, sono mezzo e espediente a tenere il filo del racconto teso e il testo unito e compatto.
La scena finale, con Victor Girodel nelle vesti dello spietato protagonista, è colpo di scena vero e meritevole della più grande ammirazione. 
Il rincontro tra i due protagonisti, rimasti lontani un solo giorno ma  durato anni,  è il fulcro dove il pathos confluisce.
Il nome di battesimo, pronunciato per esteso, la chiave di volta della  storia, unico e inimitabile come la persona che lo porta.
La Storia prosegue e la storia con essa.
Eccezionale e bravissima.
Ciao
Clotilde 

Recensore Master
21/05/23, ore 16:15
Cap. 40:

Ciao Capo Rouge, un passaggio davvero complesso dove si sono potuti avvertire tutti i riflessi di un rapporto, il loro rapporto, che si è intensificato negli ultimi due mesi, stringendoli e avvolgendoli e avviluppandoli l’uno nell’altra. Il Tempo era stato dalla loro parte permettendo loro di conoscersi e di entrare l’uno nella pelle dell’altra. Si erano curati a vicenda le rispettive ferite che ognuno si portava dentro. Mi sono piaciuti molto i momenti, che tu hai scandito, prima interpretati dal sentire di Andrè e poi da quello di Oscar: erano sensazioni gemelle dove ad ognuno dei due pareva di essersi potuto salvare da tutto, e finanche da se stesso, grazie alla presenza dell’altro, all’accudimento nei confronti dell’altro, fino a divenire due corpi ed un’anima sola che reclamava solamente di poter vivere essendo pienamente finalmente se stessa. Ma il Tempo pare scandire diversamente i momenti e altri stanno decidendo per loro nella maniera più sbrigativa possibile ponendoli, di fatto, di fronte all’inevitabile che per loro due consisterebbe nella separazione. Il comando americano, nonché le truppe francesi, di concerto, stanno discutendo circa le razzie compiute da manipoli di indiani, costretti entro perimetri limitati da non permettere la sussistenza della popolazione e pertanto in ricerca continua altrove della sopravvivenza, in quanto non più tollerabili. Scelte vengono prese tenendo conto che fra quegli indiani ci sono due persone di interesse preminente per i Francesi, Girodel in testa e poi anche Madame Roma, alla quale è stato concesso di poter assistere a quel consesso di militari solo perché in relazione con colei che è un ostaggio donna nonché colonnello agli ordini di sua Maestà Luigi XVI. Lua ha condotto tutti loro a scoprire il luogo del nascondiglio che metterà fine a tutta quella messinscena. Non si sa come i miliziani reagiranno e come porteranno a termine il compito di porre in salvo la donna prigioniera degli indiani e il soldato disertore e ladro che deve essere assicurato alla giustizia del proprio re. André ha parlato con Shani, la quale non gli ha offerto spiragli ulteriori per fare in modo di non utilizzare Oscar come merce di scambio per avere salva la vita dell’intero villaggio indiano. Lui non crede che i soldati rimarranno fedeli alla parola data di non distruggere il villaggio se avranno in cambio quello che credono un ostaggio trattenuto a viva forza presso di loro. André, diviso da Oscar, non ha potuto parlarle, spiegarle la difficoltosa situazione della gente che gli aveva salvato la vita, e lei non potendo avere spiegazioni dall’unica persona che era diventata il suo tutto, colei di cui aveva preso a fidarsi ciecamente, quella che aveva imparato ad amare perché le aveva donato una libertà impensabile nella quale aveva sentito di essere pienamente vera e se stessa, ora non si raccapezza di fronte alla nuda realtà che si presenta ai suoi occhi. Credeva André l’avrebbe tenuta con sé per sempre forse, o probabilmente avrebbero potuto essere altro da ciò che erano sempre stati, ma insieme in un qualsiasi altrove, invece ora lo scenario è drasticamente cambiato e loro due si trovano a fronteggiarsi quasi fossero posizionati su opposte fazioni. Quello che Oscar pare non perdonare ad André è il silenzio tenuto non narrandole per filo e per segno i fatti che adesso si erano presentati con il loro carico da mille, e che li avrebbe nuovamente divisi, costringendoli a tornare ad essere quelli che erano sempre stati, annullando il sapore di libertà che per un po’ avevano assaporato in quel contesto strano e incredibile che era venuto a crearsi.
Ma se per i Nostri il dolore di quanto si accingono a vivere ed affrontare è insopportabile, per Lua, che è stata l’artefice di tutto quanto, si delinea un destino ancora più sconvolgente: l’essere considerata ella stessa merce di scambio e quindi allontanata per sempre da Victor che, tra l’altro, la considera una traditrice della sua gente e quindi persona in cui non riporre fiducia e in più persona che non ha più alcuna utilità. Uno smacco per la giovane indiana che vede annullarsi quella nicchia di mondo in cui era entrata e, soprattutto, forse, riesce a vedere Girodel per chi veramente è: un uomo che di lei si è servito senza mai concederle nemmeno una parte del suo cuore, che era devoto alla sola persona che, forse, con lui farà ritorno in Francia, mentre lei sarà costretta a restare con la sua gente che non la ama al pari di lei.
I giochi ora sembrano tristemente fatti, nulla pare avere ancora la possibilità di venire modificato: altri hanno deciso per un bene superiore che non contemplava i Nostri nell’accezione in cui loro stessi si vedevano. Ora intravedo una situazione davvero difficile da districare, soprattutto per la consapevolezza da parte di Oscar di non poter essere altro che prigioniera del suo nome e del suo ruolo e per il dubbio che lui sin dall’inizio avesse parteggiato per gli indiani servendosi di lei.
Come al solito non mi resta che attendere con curiosità ulteriori sviluppi e, nel mentre, ti auguro un buon proseguimento.

Recensore Veterano
20/05/23, ore 22:56
Cap. 40:

Col fiato corto della corsa finale, dell’allungo sull’ultima riga, si presenta diabolica la tortura del non assecondare in fretta il fremito nascosto, dell’ultimo spasmo, della morte dolce e piccola stretta nel crescendo di un ultimo abbraccio, sussurrato di voce e attimi ormai sciolti. 
Realtà nuda, cruda in quel sole abbagliante eppure rivelatore d’Amore dal meraviglioso accidente, che ci mette un nulla beffardo a sfuggire alla dimenticanza, a bagnarsi di eternità, nell’immagine, lì, fissa e placida, che non ci sarà mai tempo a scalfirla, le parole in tumulto ad infastidirla. È quadro staccato contro il muro invisibile, gli angoli retti da rafforzata cornice, tutt’intorno, ad estraniarlo, gli occhi che lo guardano. Limpido e portentoso.
Un abbraccio

Minaoscarandre

Recensore Master
19/05/23, ore 10:11
Cap. 40:

Carissima,
il capitolo è dinamico, irto di colpi di scena, di momenti veramente forti; ma, forse per mia inclinazione personale, non posso che pensare alla vicenda amorosa, al rapporto fra i protagonisti, all'amore fra Oscar e André:

"Quand’è che si diviene altro da se stessi e dall’altro?
Quand’è che non si è più soli e non si è più se stessi, ma non si è nemmeno l’altro, perché l’altro non diviene noi e noi non diventiamo l’altro, ma assieme si diviene altro ancora?!
Altro d’indistinto, diverso, non la somma dei due…"

Così scrivi, con la tua prosa dalle cadenze ipnotiche che, lo sai, tanto mi conquista. E poi aggiungi: "Erano indistinti, erano amanti": ecco, quel che serbo di questo capitolo, letto col cuore in gola e lo strazio nello spirito è la consapevolezza, straniante e insieme che regala caldo nell'anima, di aver finalmente ceduto, di non essere più una monade di biondo ghiaccio, che basta a se stessa, come Oscar si era illusa di essere, ma di essere ormai CON André; PER André, e lui con lei.
Che fascino questa Oscar vista, immaginata, interpretata da André nelle vesti di Orfeo, capace di scendere "negli Inferi dell'amore doloroso. Un amore che non impone sacrificio, ma che impone un sacrificio all'altro". E lei, finalmente, si legge e si sente senza più corazza, disarmata: "disarmata d'esser stata capace di prendersi cura di lui, non per scelta, né dovere di fratellanza. Lui era morto tante volte e lei...", lei è davvero come Orfeo. Affascinante anche la duplice metamorfosi di Oscar nello sguardo di André, quando "libera dal mantello, ingolfata nella sola camicia (...) correva come una mocciosa dietro alla bestiola alata, il corpo rinato, l visto bello, i capelli a gareggiare coi tenui raggi di sole nuovo. Come se fosse lei stessa falco libero di giorno ... e gatto carezzevole di notte".
Eppure, proprio in questo momento, in questa acuta consapevolezza di che cosa sia l'amore vissuto, che incide la pelle, entra nella carne, e forse non ha nemmeno bisogno di essere dichiarato a parole con una promessa di eternità, arriva la doccia fredda, ovvero la prospettiva di una separazione tanto più necessaria quanto delicata è la situazione di André: un servo, e, soprattutto, un disertore, cosa inaccettabile agli occhi del Mondo. Ma qual è il vero mondo? Quello delle convenienze, dei ruoli predefiniti, stereotipati, fissati e scolpiti nel marmo, tipici dell'Ancien Régime, o quello del Mondo che egli ha imparato a conoscere e ha fatto conoscere a Oscar, dove una capanna, posto che riscaldata dal loro abbraccio, diventa un universo, anzi un cosmo che sarebbe bello pensare autosufficiente? Ancora una volta mi hai stupita e catturata: grazie, per questa storia, per questo "pertugio temporale" che hai saputo scavare con la maestria che ti contraddistingue sempre.

A presto, con tanta ammirazione, e tanto entusiasmo di lettrice
d
(Recensione modificata il 19/05/2023 - 10:22 am)

Recensore Junior
18/05/23, ore 14:13
Cap. 40:

L’ansia si è tramutata in paura per ciò che potrà accadere ad André, ad Oscar ma anche a quel piccolo villaggio di indiani.
Se Fersen è ormai lontano e non sembra più essere un pericolo incombente, di certo non si può stare tranquilli né con Girodel, né con i miliziani americani le cui intenzioni sembrano davvero poco chiare.
Il racconto delle rappresaglie commesse dagli indiani è da brividi, quanta distruzione e morte portarono con sé certi avvenimenti si tende a dimenticarlo.
Shani è una donna saggia, un capo saggio e cerca il modo per salvare il suo villaggio dalla distruzione, cerca di salvare i suoi uomini, le donne e i bambini, anche se per André il prezzo da pagare è altissimo.
Ho cercato di mettermi nei panni di Shani, al suo posto non so cosa avrei fatto, la fiducia nei miliziani americani mi sembra mal riposta.
Il tenente Williamson non sembra tipo che rispetti la parola data, ho l’impressione che lo abbia capito anche Girodel, ma a lui interessa solo Oscar.
Girodel è un personaggio che mi spiazza sempre, ha riottenuto Oscar e si libera di Lua tutto in un colpo. Se pensa che tutto tornerà come ai bei tempi in Francia credo che resterà deluso. Continua ad essere mellifluo come pochi!
Mi ha emozionato e consolato sapere che André le ha sentite le parole di Oscar, anche se non come avrebbe voluto.
Tutto sembra tornare al suo posto, al momento in cui Oscar è arrivata in America.
La mia fiducia nella tua storia è incrollabile, resto in attesa del prossimo capitolo.
Ortensia 🌸
(Recensione modificata il 19/05/2023 - 03:34 pm)

Recensore Junior
18/05/23, ore 12:00
Cap. 40:

Cara Capo Rouge il tempo è finito nella maniera più brutale e repentina mai immaginata, il “vissero felici e contenti” di ogni romanzo dal lieto fine (e questo è un bellissimo romanzo) non abita qui, non è in casa, ma forse lo sarà in futuro.
È finito in modo brutale e, ancora più repentino, è finto il tempo di Lua fulminata dall’ira di Dio che è questo Girodelle! Io lo eleggerei  a più bello di sempre e del reame.
Complimenti vivissimi per questa storia sempre più avvincente.
GdM

Recensore Junior
16/05/23, ore 17:44

L’immagine di passione forte e viva proiettata dai personaggi confluisce e giganteggia livida sulla figura di Lua Pietra Incandescente. Per nulla intimorita o confusa dalla grandezza delle rivelazioni che sta per fare, procede imperterrita nel fine che si è prefissa, lo fa con il piglio di un generale, sicura come un carro armato tra soldatini di plastica e su un campo di battaglia chiamato Amore, spietata miete vittime di ogni grado e divisa.  L’immagine ne rivela un carattere forte, certamente forgiato dalle difficoltà di vita e condizione.
Con i riflettori accesi sui confronti a distanza, dove alfieri e cavalli già danno battaglia ad André, torre per ora lontana, si illuminano anche scenari nuovi e imprevisti. In un tempo dove conta il solo presente di un ti amo sofferto e dove il passato non potrà tornare, il futuro si profila tempestoso come una pioggia incombente, lenta e alquanto fastidiosa. Nella morsa, stretti in tutto ciò che era e che non sarà più, vivere l’istante è unica possibilità di salvezza e felicità, irripetibile momento da non lasciarsi sfuggire.
Un caro  saluto, 
Clo

Nuovo recensore
16/05/23, ore 16:29
Cap. 40:

recensione:

Ah quanto mi piace questa storia , é così avvincente così sensuale mai banale, avrei voluto recensire anche gli altri capitoli ma come spiegare a parole quello che sento leggendo questa storia . Li trovo bene in questo contesto i nostri Oscar e André, ma come ha detto Isi , se lei sa che l’ami non potrà credere che l’hai usata ma lei è stretta in quella divisa é prigioniera delle convenzioni degli usi della corte. Spero tanto che capisca che André non l’abbia usata né tantomeno che sia un truffatore, a proposito come ha fatto a sparire il naso del re? E soprattutto chi é stato. Inutile dirti che aspetto sempre un tuo aggiornamento ah dimenticavo ben gli sta a Lua , sperava che Girodelle la tenesse con se e invece ha scatenato un putiferio per niente

Recensore Junior
15/05/23, ore 22:00

Carissima Capo Rouge,  buonasera! i
In questo “tutto e niente” c’è il mondo di incertezza che accompagna chi si avvicina per la prima volta ad un sentimento che spiazza perché grande, perché è nuovo e perché mai provato prima. È tanto grande e intenso da confondere e anche un po’ spaventare ma c’è ed è forte.
Ho letto in questo capitolo anche due amori a confronto, uno, quello di Lua, gridato nella disperazione e nella certezza di non essere abbastanza e perciò consapevole di dover fare di più, e l’altro, quello di Oscar, pudico e forte, consapevole non soltanto di esserci ma anche di essere tutto, tutto quel che serve a Oscar e André per esserci e vivere. Nonostante tutto, nonostante vendette, furti, tradimenti, nasi regali e non, trame e gelosie, nuovi amori e future alleanze.
Per ora è tutto ciò che serve ed è quanto basta anche quando il “ti amo”sfugge ad ogni volontà di rimanere nascosto.
Grazie e a prestissimo. Grazie anche per il disegno bellissimo.
Claudia 

Recensore Junior
15/05/23, ore 16:36

Carissima Capo Rouge, prima di procedere alla lettura del nuovo capitolo volevo fermarmi ancora un po’ a riflettere su questo che non avevo ancora avuto modo di recensire. 
Avvincente, una volta ancora è da applausi, la battaglia verbale tra Fersen e Girodel che si confrontano e si affrontano in un duello aristocratico tra aristocratici. Si evince che Girodel sembri non voler ricordare certi episodi parigini, e mi permetto di osservare che se non vuole avrà dei motivi precisi.
È evidente che l’immenso mare di questa “nobiltà” ha per terzo incomodo un uomo del popolo, un servo, cui sarebbe meglio affondare in battaglia oltre che su una scacchiera.
In questo frangente, nel contesto di questa battaglia verbale tra i due nobili ufficiali, penso di poter esprimermi a favore di Fersen, in quanto uomo che sa quanto un amore impossibile possa ferire l’anima, in quanto uomo anche lui ferito. Mi illudo forse di trovare in un uomo come lui, che si è trovato a soffrire, comprensione, non tanto compassione, per il suo simile, per colui che ha sofferto per certi versi in modo uguale. Anche se lui sapeva di essere riamato e ad André non era stato concesso neppure quella magra consolazione. In questo senso mi sento di accordargli un pochino di fiducia nel suo operato.
Girodel pare invece avere, anche nella sua parziale comprensione delle motivazioni che hanno portato Andrè alla partenza, un certo atteggiamento arrogante. Per lui  le cose sono bianche o nere e soprattutto, essendo pari di rango di Oscar, ha alieno il concetto di non poter nemmeno sognare il desiderabile. In teoria può permettersi di sognare e prendersi tutto perché così gli spetterebbe, non sa che ad altri uomini non resta che sognare e forse non dovrebbero nemmeno farlo.
Oscar ha già la sua bella casella sulla scacchiera, ora, però, è tutto cambiato e lui si ritrova ad essere di nuovo alfiere e misera pedina, un gran bello smacco per il suo grande orgoglio come lo è lo sfregio sul volto d’oro del re. E smacchi e sfregi, purtroppo nel nostro caso, recano con loro pesanti conseguenze. 
Intanto però, aspettando di apprendere i dettagli delle conseguenze, sono rimasta affascinata da Lua e la sua determinazione, più dura e fredda del ghiaccio che la circonda. Non mi aspettavo che fosse così forte e determinata, sbagliando, sicuramente l’avevo sottovalutata.
E intanto è importantissimo che, nel silenzio, due semplici parole a fior di labbra e quasi mute siano finalmente risuonate forti come un grido che erompe libero dal fondo dell’animo, chissà che i nostri non dovranno appigliarsi a quelle parole per non soccombere alla marea di accadimenti che li investirà violenta.
Complimenti anche per il disegno che ha incorniciato quelle parole. 
Ciao e grazie
Lena

Nuovo recensore
14/05/23, ore 21:46
Cap. 40:

Ciao Capo Rouge, grazie per questa Storia che ci stai regalando. Ogni capitolo è una sorpresa ed è spunto di una miriade di riflessioni che meriterebbero un commento un po' più profondo e meditato, ma il tempo è tiranno ultimamente...
Un pensiero al volo però se lo merita Girodel: il fatto che punisca Lua per il tradimento di cui lui stesso si è servito per raggiungere il proprio obiettivo è un gesto miserabile e ignobile... non mi aspettavo scendesse così in basso. Fossi Lua, altro che lo scalpo gli prenderei...
Davvero tanti complimenti dunque, anche i per disegni che qua e là pubblichi!
Un caro saluto e a presto!

Recensore Junior
14/05/23, ore 21:38
Cap. 40:

Cara Capo Rouge, contentissima che tu abbia aggiornato oggi nel primo pomeriggio, o quantomeno io ho trovato l'aggiornamento nel primo pomeriggio ...un capitolo emozionante, e inaspettato anche, come avvicendarsi dei fatti. Tutto mi aspettavo fuorché questo, cioè che Oscar e Andrè sarebbero stati divisi così presto, o almeno per ora questa è la prospettiva..lei torna dai "bianchi" e lui rimane con gli indiani..anche se..Girodel ha ricevuto l'ordine di arrestarlo..e i soldati..i soldati non credo che si limiteranno a prendere Oscar e a fare dietrofront..anzi..la promessa fatta agli indiani, di lasciarli in pace se loro avessero consegnato il colonnello De Jarjaies , è una bugia, e quindi..temo ci sarà un attacco in grande stile, con molte perdite da parte degli indiani..A questo punto mi chiedo..davvero i protagonisti torneranno tutti in Francia? Francamente non ci speravo, anzi mi sembrava un'eventualità remota..se tutto fosse filato liscio come l'olio, cioè se Lua non avesse fatto la spia, e se Girodel non fosse stato così determinato a ritrovare Oscar, credo proprio che i nostri amati avrebbero voluto continuare a vivere così, per sempre..per quanto sarebbe stato possibile, sicuramente..almeno Andrè ormai si trovava perfettamente a suo agio nei panni di amico degli indiani, cacciatore, e quant'altro..E Oscar ..Oscar adesso aveva capito che quello che voleva era lì , tra le sue braccia, Andrè e basta..hai descritto delle scene dolcissime tra di loro, in questi capitoli in cui hanno potuto conoscersi , anzi riconoscersi meglio, e ritrovarsi..ma l'ultima scena, quella di lui che le afferra il polso , per stringerle la mano un'ultima volta, ora che sembra che il mondo voglia dividerli, e ci sia riuscito, è di una tenerezza sublime..
Mi stupisce sempre la determinazione granitica, e quasi la ammiro, di Girodel..uno dei Girodel più affascinanti e meglio raccontati di tutto il panorama vario delle fanfictios..davvero pensa di liquidare Andrè mandandolo sotto processo in Francia e di potersi magari presentare al generale Jarjaies come salvatore della figlia e chiederne la mano? Ci sono anche da tener presenti le ingombranti presenze poi di Fersen, anche se penso proprio che Oscar ora non voglia più avere a che fare con lui, dopo che ha scoperto che l'azione punitiva verso Andrè a Ponte Delgada da parte di quei due che non voglio neanche nominare era stata proprio ordinata da Fersen, e poi c'è madame Roma, che vuole vendicarsi di Jarjaies portando la figlia non so a quale stato psicologico, questo è ancora da capirsi..Beh, perlomeno ci siamo tolti dalle scatole Lua, ha avuto quello che si meritava..
Aspetto di leggere il prossimo aggiornamento, e son contenta che tu aggiorni piuttosto velocemente..è davvero una storia avventurosa e affascinante, la narrazione ambientata poi nei luoghi e all'epoca dei nativi americani mi attrae tantissimo. Un caro saluto, G.

Recensore Master
14/05/23, ore 13:39

L’onore che è mescolato al sangue, in modo così indissolubile da rendere quell’onore il proprio modo di vedere le cose, di vedere la vita.
Ha radici profonde quell’onore, radici che affondano in un tempo lontano e che non ammettono deroghe alle leggi dettate dall’onore.
Ma anche l’onore può avere molteplici volti. Il volto del nobile che non riconosce altre leggi se non quelle dettate dal sangue che gli scorre nelle vene e che lo rende ‘diverso’ dagli altri uomini, superiore, solo perché i suoi antenati hanno versato il loro sangue per il loro Re.
E poi c’è il volto del nobile che sa che un uomo deve mettere l’onore davanti ad ogni cosa per preservare il buon nome di una donna, e che onore non riconosce il sangue ma semplicemente l’integrità morale di un uomo.
Victor Clement de Girodel e il conte svedese Hans Axel von Fersen sono molto simili, hanno quello stesso onore ancestrale dettato dal sangue che scorre nelle loro vene, eppure sono diversi.
Ha capito Victor de Girodel qual è stato il senso della partenza di André, ma per lui che crede fermamente nel senso dell’onore dettato dal sangue, la partenza di André è mera colpa.
La colpa di aver scelto di lasciare lei, quasi che Victor abbia compreso che, nel momento dell’assenza, Oscar avrebbe trovato, in un incredibile paradosso, la presenza di André.
E diviene smacco insopportabile all’orgoglio e all’onore, smacco che viene sferrato da un ‘servo’, non da un uomo, ma da chi ha un posto preciso nel mondo ordinato di Victor de Girodel.
Ancora una volta per Victor, Oscar resta figura quasi divina, intoccabile per un semplice essere mortale come un ‘servo’.
Ancora una volta Victor non si pone domande, non pensa ai motivi che tengono Oscar accanto ad André. È prigioniera? O volontariamente è con André?
Per ora Victor resta ancorato alla sua visione, a ciò che si è posto come missione: arrestare André, punirlo per le sue colpe. Tanto meglio se le colpe possono essere annoverate come reati punibili dalla legge.
Per Victor André ha commesso le colpe più gravi, quelle contro l’onore del sangue e quello contro la fedeltà al Re. Perché non voler giurare fedeltà al Re è un crimine imperdonabile per Victor.
L’onore può portare alla vendetta? Può l’onore mascherare l’Amore ferito?
Qual è l’altra faccia dell’Amore? L’odio o la Vendetta?
Lua Pietra incandescente, ha una mente lucida e glaciale, gioca la sua partita a scacchi con un calcolo preciso.
Forse Victor sbaglia a credere che Lua sia davvero così malleabile e sottomessa.
Lua sa amare totalmente, ma sa anche odiare con la stessa forza. Ha perso la sua partita con la vita prima ancora che iniziasse a giocare, le è stata tolta la libertà di decidere e scegliere.
Ora, a modo suo, sta riprendo quella libertà, ad occhi ben aperti e con determinazione.
Si muovono in un mondo che sta cambiando, che non ha le stesse regole ben definite in cui sono vissuti finora, il conte von Fersen, Victor de Girodel.
Anche Alain e Madame Roma devono comprendere un gioco che a loro è estraneo, come se assistessero ad un gioco di cui non conoscono le regole, né i giocatori.
La verità più importante Oscar l’ha compresa, ha compreso che Amore era riflesso in un tempo che ora è soltanto loro, e che, anche quando non lo sapeva, era sempre stato lì quel tempo.
Quando si dice che il mare è fatto di gocce, in questo caso piccole scaglie d’oro fanno un tesoro.
Un tesoro rubato che sta per entrare nella loro Storia muovendosi nella Storia.
La Storia non è fatta solo dall’onore del nobile sangue, la Storia è percorsa anche dal sangue e dall’onore del semplice uomo.
Anna

Recensore Master
14/05/23, ore 13:04
Cap. 40:

Oscar si sente umiliata e tradita, perfino da André; è naturale che i nativi vogliano garantirsi l'incolumità consegnandola, ma i miliziani rispetteranno i patti? Ad ogni modo, per André ed Oscar l'incanto Americano selvaggio sembra finito!

Recensore Veterano
14/05/23, ore 12:33

Lo dice in bella copia, quasi quasi a piè pagina, con voce bassa ma che prende forma dalle nuvole. È il sopito rombo di tuono lontano, di un tempo vissuto silente, ormai giunto nel porto sicuro dalle coordinate del dove e del quando, scandito in un adesso presente e in radiografia e tripudio di bianco su nero. Sogghigna fiero il punto esclamativo del ti amo soffiato, l’inchiostro tirato a lucido da labbra non più serve di un tempo, volta la pagina stropicciata di passato scrivendone un’altra, sfacciato non si cura di quel che non sa, della virgola che rallenta la corsa su una carezza ferita, del punto che gli mette contro la lingua dell’altra, annerita speranza di un’impiccata illusione ma che rantola di vita ancora.
E allora infuriano placide di sacralità le tre sillabe, fiere fendono tempo e sdegno, determinate parentesi a diventare, non più a margine, punti di svolta e pieni di nuova vita, intensa e viva come questa storia.
Grazie infinite e un abbraccio,
Minaoscarandre