Recensioni per
Pur
di Capo Rouge
Tanto pathos in questo capitolo al cardiopalma. |
Ciao Capo Rouge, un passaggio davvero complesso dove si sono potuti avvertire tutti i riflessi di un rapporto, il loro rapporto, che si è intensificato negli ultimi due mesi, stringendoli e avvolgendoli e avviluppandoli l’uno nell’altra. Il Tempo era stato dalla loro parte permettendo loro di conoscersi e di entrare l’uno nella pelle dell’altra. Si erano curati a vicenda le rispettive ferite che ognuno si portava dentro. Mi sono piaciuti molto i momenti, che tu hai scandito, prima interpretati dal sentire di Andrè e poi da quello di Oscar: erano sensazioni gemelle dove ad ognuno dei due pareva di essersi potuto salvare da tutto, e finanche da se stesso, grazie alla presenza dell’altro, all’accudimento nei confronti dell’altro, fino a divenire due corpi ed un’anima sola che reclamava solamente di poter vivere essendo pienamente finalmente se stessa. Ma il Tempo pare scandire diversamente i momenti e altri stanno decidendo per loro nella maniera più sbrigativa possibile ponendoli, di fatto, di fronte all’inevitabile che per loro due consisterebbe nella separazione. Il comando americano, nonché le truppe francesi, di concerto, stanno discutendo circa le razzie compiute da manipoli di indiani, costretti entro perimetri limitati da non permettere la sussistenza della popolazione e pertanto in ricerca continua altrove della sopravvivenza, in quanto non più tollerabili. Scelte vengono prese tenendo conto che fra quegli indiani ci sono due persone di interesse preminente per i Francesi, Girodel in testa e poi anche Madame Roma, alla quale è stato concesso di poter assistere a quel consesso di militari solo perché in relazione con colei che è un ostaggio donna nonché colonnello agli ordini di sua Maestà Luigi XVI. Lua ha condotto tutti loro a scoprire il luogo del nascondiglio che metterà fine a tutta quella messinscena. Non si sa come i miliziani reagiranno e come porteranno a termine il compito di porre in salvo la donna prigioniera degli indiani e il soldato disertore e ladro che deve essere assicurato alla giustizia del proprio re. André ha parlato con Shani, la quale non gli ha offerto spiragli ulteriori per fare in modo di non utilizzare Oscar come merce di scambio per avere salva la vita dell’intero villaggio indiano. Lui non crede che i soldati rimarranno fedeli alla parola data di non distruggere il villaggio se avranno in cambio quello che credono un ostaggio trattenuto a viva forza presso di loro. André, diviso da Oscar, non ha potuto parlarle, spiegarle la difficoltosa situazione della gente che gli aveva salvato la vita, e lei non potendo avere spiegazioni dall’unica persona che era diventata il suo tutto, colei di cui aveva preso a fidarsi ciecamente, quella che aveva imparato ad amare perché le aveva donato una libertà impensabile nella quale aveva sentito di essere pienamente vera e se stessa, ora non si raccapezza di fronte alla nuda realtà che si presenta ai suoi occhi. Credeva André l’avrebbe tenuta con sé per sempre forse, o probabilmente avrebbero potuto essere altro da ciò che erano sempre stati, ma insieme in un qualsiasi altrove, invece ora lo scenario è drasticamente cambiato e loro due si trovano a fronteggiarsi quasi fossero posizionati su opposte fazioni. Quello che Oscar pare non perdonare ad André è il silenzio tenuto non narrandole per filo e per segno i fatti che adesso si erano presentati con il loro carico da mille, e che li avrebbe nuovamente divisi, costringendoli a tornare ad essere quelli che erano sempre stati, annullando il sapore di libertà che per un po’ avevano assaporato in quel contesto strano e incredibile che era venuto a crearsi. |
Col fiato corto della corsa finale, dell’allungo sull’ultima riga, si presenta diabolica la tortura del non assecondare in fretta il fremito nascosto, dell’ultimo spasmo, della morte dolce e piccola stretta nel crescendo di un ultimo abbraccio, sussurrato di voce e attimi ormai sciolti. |
Carissima, |
L’ansia si è tramutata in paura per ciò che potrà accadere ad André, ad Oscar ma anche a quel piccolo villaggio di indiani. |
Cara Capo Rouge il tempo è finito nella maniera più brutale e repentina mai immaginata, il “vissero felici e contenti” di ogni romanzo dal lieto fine (e questo è un bellissimo romanzo) non abita qui, non è in casa, ma forse lo sarà in futuro. |
L’immagine di passione forte e viva proiettata dai personaggi confluisce e giganteggia livida sulla figura di Lua Pietra Incandescente. Per nulla intimorita o confusa dalla grandezza delle rivelazioni che sta per fare, procede imperterrita nel fine che si è prefissa, lo fa con il piglio di un generale, sicura come un carro armato tra soldatini di plastica e su un campo di battaglia chiamato Amore, spietata miete vittime di ogni grado e divisa. L’immagine ne rivela un carattere forte, certamente forgiato dalle difficoltà di vita e condizione. |
recensione: |
Carissima Capo Rouge, buonasera! i |
Carissima Capo Rouge, prima di procedere alla lettura del nuovo capitolo volevo fermarmi ancora un po’ a riflettere su questo che non avevo ancora avuto modo di recensire. |
Ciao Capo Rouge, grazie per questa Storia che ci stai regalando. Ogni capitolo è una sorpresa ed è spunto di una miriade di riflessioni che meriterebbero un commento un po' più profondo e meditato, ma il tempo è tiranno ultimamente... |
Cara Capo Rouge, contentissima che tu abbia aggiornato oggi nel primo pomeriggio, o quantomeno io ho trovato l'aggiornamento nel primo pomeriggio ...un capitolo emozionante, e inaspettato anche, come avvicendarsi dei fatti. Tutto mi aspettavo fuorché questo, cioè che Oscar e Andrè sarebbero stati divisi così presto, o almeno per ora questa è la prospettiva..lei torna dai "bianchi" e lui rimane con gli indiani..anche se..Girodel ha ricevuto l'ordine di arrestarlo..e i soldati..i soldati non credo che si limiteranno a prendere Oscar e a fare dietrofront..anzi..la promessa fatta agli indiani, di lasciarli in pace se loro avessero consegnato il colonnello De Jarjaies , è una bugia, e quindi..temo ci sarà un attacco in grande stile, con molte perdite da parte degli indiani..A questo punto mi chiedo..davvero i protagonisti torneranno tutti in Francia? Francamente non ci speravo, anzi mi sembrava un'eventualità remota..se tutto fosse filato liscio come l'olio, cioè se Lua non avesse fatto la spia, e se Girodel non fosse stato così determinato a ritrovare Oscar, credo proprio che i nostri amati avrebbero voluto continuare a vivere così, per sempre..per quanto sarebbe stato possibile, sicuramente..almeno Andrè ormai si trovava perfettamente a suo agio nei panni di amico degli indiani, cacciatore, e quant'altro..E Oscar ..Oscar adesso aveva capito che quello che voleva era lì , tra le sue braccia, Andrè e basta..hai descritto delle scene dolcissime tra di loro, in questi capitoli in cui hanno potuto conoscersi , anzi riconoscersi meglio, e ritrovarsi..ma l'ultima scena, quella di lui che le afferra il polso , per stringerle la mano un'ultima volta, ora che sembra che il mondo voglia dividerli, e ci sia riuscito, è di una tenerezza sublime.. |
L’onore che è mescolato al sangue, in modo così indissolubile da rendere quell’onore il proprio modo di vedere le cose, di vedere la vita. |
Oscar si sente umiliata e tradita, perfino da André; è naturale che i nativi vogliano garantirsi l'incolumità consegnandola, ma i miliziani rispetteranno i patti? Ad ogni modo, per André ed Oscar l'incanto Americano selvaggio sembra finito! |
Lo dice in bella copia, quasi quasi a piè pagina, con voce bassa ma che prende forma dalle nuvole. È il sopito rombo di tuono lontano, di un tempo vissuto silente, ormai giunto nel porto sicuro dalle coordinate del dove e del quando, scandito in un adesso presente e in radiografia e tripudio di bianco su nero. Sogghigna fiero il punto esclamativo del ti amo soffiato, l’inchiostro tirato a lucido da labbra non più serve di un tempo, volta la pagina stropicciata di passato scrivendone un’altra, sfacciato non si cura di quel che non sa, della virgola che rallenta la corsa su una carezza ferita, del punto che gli mette contro la lingua dell’altra, annerita speranza di un’impiccata illusione ma che rantola di vita ancora. |