Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
13/08/23, ore 18:15

Cara Caporouge che triste destino ha scelto il nostro André, per sé e per Oscar. Pensando di fare la cosa giusta ha poi capito che probabilmente la sta facendo soffrire ancora di più, ripercorre i momenti passati insieme e si spinge ai tempi in cui desiderava avere il suo amore e ora che lo aveva avuto paradossalmente l'aveva rifiutato. Sono molto curiosa di sapere come starà affrontando lei questa separazione. Mi commuove leggere l'animo di André, si capisce quanto sia straziante il suo amore e che non la dimenticherà mai.

Nuovo recensore
12/08/23, ore 19:02

Ma insomma sono in ferie sono in albergo vado a scorrere l’elenco della fan fiction e mi ritrovo un nuovo capitolo di “ pur” ,dovrei riposarmi un attimo prima di ritornare a camminare per la città però non ce la faccio devo leggerlo è più forte di me , tu vedi come mi hai ridotta ,questa storia è sempre nei miei pensieri sembra una droga . Bello questo capitolo dove Andrea risulta sempre il meraviglioso uomo che è, riesce a salvare quella ragazzina da una fine atroce e riesce a tenere in scacco il guardiano . Piano piano i nodi stanno venendo al pettine e c’è qualcosa di Fersen che non torna ma neanche Girodelle non scherza . Dieci anni sono lunghissimi , cosa farà Oscar ? Forse nel prossimo capitolo ci dirai come sta vivendo lei questa prigionia di Andrè, ma 10 anni sono tanti dovrebbe finire di scontarli nel 1793 e la rivoluzione? Chi proteggerà Oscar?

Nuovo recensore
11/08/23, ore 13:46

Ciao Capo Rouge, attendevo con tanta curiosità questo capitolo. Leggendolo, però, "mi sono cadute le braccia"... Dunque tutta la fatica fatta da entrambi in America (per sopravvivere, ritrovarsi, amarsi) è stata inutile... sono di nuovo divisi, per un tempo lunghissimo e senza certezza di potersi ritrovare. Questa separazione non è caduta addosso per un fato avverso, ma è stata scelta da André che, nonostante ora (a differenza della prima partenza) conosca l'amore che li lega, l'ha imposta ad Oscar.
C’è da capire per il bene di chi sia fatta questa scelta.
Apparentemente è fatta per il bene di lei: ritenendo di non aver niente da offrirle André fugge per non disonorarla; sembra non volerla privare della sua purezza "angelica", della vita "straordinaria" che il padre ha scelto per lei e che tanto sembrerebbe offrirle in termini di libertà e di possibilità
Andrè in realtà non vuole nemmeno accontentarsi di vivere il proprio amore di nascosto accanto a lei, da schiavo e così rendendo schiava anche lei. Lui vuole Tutto: vivere e amarsi da persone libere. E non accetta nulla di meno. Non transige.
Non condivido questa 'intransigenza' di André. Con gli anni sempre di più mi rendo conto che la vita è davvero breve e legata ad un filo... metterla alla prova nel modo in cui sta facendo Andrè, anche se per le migliori intenzioni, mi sembra al contempo e per assurdo un gesto di arroganza ma anche da persona che si arrende senza lottare.
E, d'altra parte, davvero per Oscar una vita di solitudine sugli altari è più meritevole di essere vissuta di una vita, in povertà o in fuga , ma condivisa con la persona che ama e la ama?
A giustificazione di André c’è da dire che nel 1783 forse non c’era il sentore che le barriere sociali potessero cadere, tantomeno a breve, e che Oscar non sembra aver rinnegato il proprio mondo pur di tentare di vivere con lui. tutto questo non ha aiutato A. a desistere dal suo intento... Però, davvero, accanto alla compassione che non si può non provare per quello che sta passando in prigionia e al rispetto per quanto fa per gli altri prigionieri, non riesco a non pensare che abbia fatto più male che bene ad Oscar. Una pazzia…
Forse, a questo punto, ci si potrebbe aspettare da parte mia una bandiera diversa dal verde a questa Storia.
Ma per me criticare la scelta di un personaggio, non equivale automaticamente a criticare la Storia o il capitolo in cui quel personaggio si muove.
Restando in tema di VNB, è innegabile che il comportamento di Oscar di scaricare André senza neanche guardarlo in faccia o di schiaffeggiato (nonostante sia mezzo cieco) perché si è permesso di dire una verità scomoda, o il suo non rendersi conto di aver accanto la felicità e non saperla cogliere, rendono il personaggio di O. criticabile. Dovrei lasciare bandierine bianche o rosse alla Ikeda o a Desaki per questo? Non credo proprio visto che è proprio attorno a queste debolezze di un personaggio per altri aspetti straordinario, che ruota e rimane nel cuore VNB.
PUR finora ci ha dato tanto e non ha mai smesso di stupire. Certo si basa su una scelta molto scomoda, ma sono curiosa di sapere quale sia il senso ultimo che intendi dare a tale scelta. Può essere che io lo condivida oppure no. Ma solo al termine della Storia lo potrò valutare.
Senza contare che questo capitolo è intenso anche per la delicata tematica della prevaricazione dell'essere umano sui suoi simili che affronti senza sconti alla cruda realtà, ma comunque con una luce di speranza rappresentata proprio da André.
In conclusione, la bandiera è verde. Grazie per questo capitolo e per gli spunti di riflessione che offri.
Ciao
(Recensione modificata il 02/09/2023 - 01:27 am)

Recensore Master
10/08/23, ore 17:30

André ha molto più che spirito di sacrificio, se affronta tutto ciò per salvare Oscar da sé stesso! Ma non smentisce mai la sua grande umanità, salvando una ragazzina da una fine atroce ed infame, più degna di uno straccio che di una persona!

Recensore Junior
05/08/23, ore 19:07
Cap. 45:

Incontri e confronti” potrebbe essere il sottotitolo ideale di questo atto. Ogni scena rappresentata ne presenta uno, talvolta diretto da sembrare scontro, altre velato e fatto di sguardi. La sequenza è coinvolgente, scena per scena, scorrono i dettagli di parti e ruoli che André ha recitato, centellinati, sul palcoscenico, fino al gran finale d’applausi ma anche d’amarezza dove André cala la maschera perché colpevole di amare. 
L’amore è filo conduttore delle vite degli uomini che calcano il palcoscenico del mondo, fettuccia che tiene uniti e che a volte separa, che altre volte è usato per giustificare atti che poco conoscono il senso dell’amore stesso, è così per coloro che sono condotti dal filo della rivalsa, persino dell’odio, accecati da un amore che probabilmente non è mai esistito.
Due sentimenti a confronto, quello di André e quello di madame Roma, distanti e che non si incontreranno mai, l’uno reale, l’altro solo immaginato e abusato, il primo destinato a perdurare il secondo a non vivere.
Sono incuriosita dalla direzione che prenderà d’ora innanzi questa fiction, qui siamo arrivati ad una ulteriore svolta.
Grazie
Clo

Recensore Veterano
30/07/23, ore 14:22
Cap. 45:

Allora, Lui colpevole…
Lui, colpevole di aver amato Lei.
Lui, colpevole di aver rubato un tempo che non era destinato a esistere.
Lui, colpevole di aver rubato Amore. E Tempo. E Vita.
Lui, colpevole di aver rubato un Sogno.
Lui, colpevole di aver amato Lei. Di amare Lei.
Follemente. Completamente. Tenacemente. Inesorabilmente.
Lui, innocente…
Lui, innocente ché Amore mai è colpa.
Lui, innocente ché Amore è semplicemente Lei.
Lui, innocente ché il loro Tempo aveva colmato l’assenza. La mancanza. Il Tempo era diventato semplicemente Amore.
Lui, innocente ché Amore era stato liberamente offerto. E Vita. E Tempo.
Lui, innocente ché aveva donato un sogno.
Lui, innocente ché ama Lei. Soltanto Lei.
Lui, che è impossibile fuggire, ché lei è ovunque.
Lei, il Tempo trafitto di nostalgia, il Tempo di ore liete ormai scorso.
Inghiottito dalla realtà, ricordi dorati dal tramonto che lento svaniva.
Lei, che si erano amati, nell’ignoranza, nell’assenza, nella mancanza.
Lui, che la scelta è per salvare Lei.
Lei, impossibile lasciarlo andare.
Lui, le parole prigioniere nel cuore.
Lei, che Amore non si dimentica. Impossibile dimenticare Lui.
Lui, il sorriso, la Luce… Lei, nel cuore.
Per sempre. Per sempre. Per sempre.
Lei, pensiero feroce vivere nell’assenza.
Lui, lieve tocco, dita sfiorate. Un sogno vissuto, svanito sotto il Sole.
Lei, feroce tocco, a cercare il Sogno.
Lui, che era parte di Lei, inesorabilmente.
Lei, il corpo impresso contro il corpo. Il cuore impresso contro il cuore.
Amore, se è Amore, incide la carne e il cuore.
Lui, colpevole di Amare Lei. Soltanto Lei.
Follemente. Completamente. Tenacemente. Inesorabilmente.
Lui, innocente ché Ama Lei. Soltanto Lei.
Lei, che Ama Lui. Soltanto Lui.
Le labbra a soffocare Amore, per non distruggere la saldezza.
Le labbra ad assaporare le labbra. Sete inesauribile.
Lei, indietro nel Tempo a cercare Loro.
Lui, sempre con Lei. Nell’assenza.
Per sempre. Per sempre. Per sempre.
Lui, le mani a stringere le mani. Solo per un ultimo istante.
Lui, che Amore non morirà, nell’assenza. Nella morte.
Lui, che Amore è Lei. È Vita. È Sogno.
È tutto e niente.
Amore è Lei. Semplicemente.
Lei, che Amore è Lui. Sussurrato. In silenzio.
Lui, che Ama Lei. Libera.
Un’altra scelta. Un altro addio. Un altro mondo.
Uniti… divisi.
Lei, che Ama Lui. Semplicemente un Uomo.
Follemente. Completamente. Tenacemente. Inesorabilmente.
Amore, se è Amore, vive.
Nella pienezza e nella luce.
Lei, parole di condanna ad incidere la carne.
Ora solo silenzi, il vuoto, le ombre.

Recensore Junior
29/07/23, ore 14:48
Cap. 45:

Ciao Capo Rouge,
con questo capitolo tutti i tasselli che hanno trovato il loro posto rischiano di perderlo vista la decisione di André.
André sembra aver preso una decisione assolutamente insensata, forse, un senso c’è nella sua decisione, perché André non è né un pazzo né un impulsivo.
Madame Roma continua ad affascinarmi e a sfuggire al posto che sembra suo nel mosaico che pian piano appare.
Il generale Jarjayes non le ha fatto nessuna promessa in passato, non si era compromesso con lei, Madame Roma aveva provato un sentimento per lui, riponendo delle speranze in una vita insieme al generale.
Le cose non erano andate come Madame Roma aveva sognato, il generale aveva scelto un’altra donna e ora Madame Roma si ritrova a osservare come si è svolta la vita del Generale con Madame Marguerite, sembra quasi che sia alla ricerca delle risposte alle domande che, è facile immaginare, abbiano accompagnato i suoi lunghi viaggi in nave accanto ad un uomo che non era quello che voleva.
Argo che vivrà nella stanza di André mi trasmette un senso di continuità mista ad un senso di doloroso vuoto, Oscar dovrà anche affrontare Nanny, raccontarle ciò che sta succedendo, non sarà facile né per Oscar né per Nanny. Argo può essere una ancora di salvezza per entrambe.
Oscar dovrà affrontare il doloroso vuoto che l’aspetta, ma non è una donna che si arrende, difficile credere che davvero Oscar e André potranno amarsi solo se lontani.
Non mi resta che aspettare il seguito e dirti ancora una volta grazie per questo capitolo e per la tua storia.
Ipazia

Recensore Master
28/07/23, ore 21:40
Cap. 45:

È pazzo colui che ama oltre la ragione? È pazzia amare sopra ogni cosa?
Aveva scelto André Grandier, aveva scelto di partire, di non rivelare il suo amore ad Oscar François de Jarjayes, aveva scelto di non imporle il suo amore.
Un amore che, se rivelato, avrebbe imposto delle scelte, avrebbe imposto un modo nuovo di vedere se stessi, di vivere quella che era stata la loro Storia in modo diverso.
Aveva imposto la sua scelta André Grandier, senza spiegazioni, senza verità che sarebbero state difficili da spiegare e da accettare.
Aveva imposto la sua volontà ad Oscar François de Jarjayes, André Grandier era partito affinché Oscar François de Jarjayes fosse libera oltre se stesso.
Era morto André Grandier, in una terra che gli aveva mostrato cosa vuol dire essere libero. Aveva compreso André che la libertà di un uomo non è una concessione dettata da un altro uomo.
Aveva scelto André di essere solo un uomo. Aveva amato Oscar, la donna che era libera di amare.
Impone la sua scelta André Grandier, affinché Oscar François de Jarjayes torni ad essere ciò che è sempre stata. Affinché Oscar François de Jarjayes non sia costretta a scegliere.
Impone la sua volontà André Grandier ad Oscar François de Jarjayes, senza spiegazioni, senza dare risposte a domande che lo renderebbero un uomo libero.
Sarebbe un uomo libero André Grandier, ma prigioniero di un ruolo che non gli appartiene più, di una vita che chiuderebbe l’amore tra sbarre dorate e ipocrite.
Altre sbarre imprigionano André Grandier, la risolutezza di rinnegare tutto ciò che era stato, ciò che era diventato, per indossare la maschera del reietto. Diventa un uomo senza onore, senza principi, un vile, un ladro, un assassino.
È colpevole André Grandier, perché ha scelto dì esserlo, sono bastati i sospetti del Conte Hans Axel di Fersen per seminare il dubbio.
Il sospetto è colpa oltre la certezza della prova.
Non ha bisogno di prove Victor Clement de Girodel, la vita vissuta in America solo un passato marcio a incedere la coscienza di André Grandier che in Francia torna ad essere un plebeo, che non potrà mai innalzare se stesso oltre il limite imposto dal suo rango.
Ha scelto di proteggere Oscar François de Jarjayes, André Grandier, proteggerla da se stessa e da ciò che potrebbero diventare, ha scelto di riportare indietro il tempo al momento in cui Oscar François de Jarjayes viveva una vita decisa da altri.
Torna ad essere Oscar François de Jarjayes, davanti alla Regina Maria Antonietta.
Due donne diverse per indole ed educazione, per ruolo e destino Oscar François de Jarjayes e Sua Maestà Maria Antonietta, due donne che amano chi non possono amare.
Un amore destinato al silenzio, all’ombra, quello di Sua Maestà Maria Antonietta, che, forse, Oscar François de Jarjayes ancora non comprende come un amore che si possa vivere in solitudine e vivere della felicità dell’altra anche se è lontana da sé.
Sono due donne molto diverse Oscar François de Jarjayes e Sua Maestà Maria Antonietta, sono due donne che amano nonostante tutto e tutti.
Davanti al Generale Jarjayes, Oscar tace e nasconde ciò che ha cambiato per sempre il suo cuore.
Davanti al Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes si trova a scoprire il vero intento di André Grandier, si trova a scoprire che la volontà di André non ha vacillato.
Rivelare tutto ciò che è accaduto in America, rivelare ciò che sa, significherebbe ignorare la volontà di André, significherebbe tradire André, significherebbe portare su Oscar la vergogna, il disonore di aver amato André Grandier. E Oscar non può tradire André.
Come una condanna Oscar scopre la confessione di André, ultima e decisiva prova della sua ferma volontà di allontanare Oscar François de Jarjayes da André Grandier.
Davanti al Generale Jarjayes, Oscar si trova a ‘vedere’ il senso dell’onore di suo padre, incredulo delle accuse rivolte ad André, eppure ‘colpito’ nell’onore di militare.
L’onore di un militare non può accettare il disonore dell’unica vera accusa rivolta contro André Grandier. Discolparsi dall’accusa di diserzione avrebbe significato mentire, avrebbe significato riportare Oscar François de Jarjayes nella sua vita, avrebbe significato scandalo, fango, disonore.
Avrebbe significato mettere Oscar François de Jarjayes davanti a delle scelte. André Grandier ha confessato affinché Oscar François de Jarjayes potesse vivere la sua storia.
È un pazzo colui che si dichiara colpevole senza difendersi? È ragionevole colui che ama e sceglie?
Un Re e un ufficiale al suo servizio, due persone cresciute nello stesso mondo dorato, due persone libere e prigioniere. Un Re che può imporre la sua volontà, che può emanare leggi, può muovere eserciti e decidere la pace. Un Re é libero di andare dove vuole.
Un ufficiale che obbedisce alla volontà del Re, che ne fa rispettare le leggi, che combatte per il Re e ne difende la pace. L’ufficiale è libero di andare dove vuole.
Eppure sono entrambi prigionieri, Sua Maestà Luigi XVI e il Colonnello Oscar François de Jarjayes, prigionieri di un ruolo che è stato cucito loro addosso. E sono soli, chiusi in una solitudine dell’animo.
E non è onnipotente un Re, non può imporre la sua volontà ad un uomo che, nella sua confessione, chiede un castigo.
Un Re saggio e valoroso non impone la sua volontà, inizia a comprendere che un uomo può scegliere del suo destino. Nessun confronto tra un plebeo e la volontà del Re, nessun sotterfugio.
Non si nasconde dietro la clemenza del Re, André Grandier.
L’uomo saggio e intelligente ne comprende il valore, ne ammira il coraggio. Il Re non può che accettare la volontà di un suddito che ha scelto.
Un ideale, una idea, una volontà, davanti a sé Oscar François de Jarjayes ha questo, non un uomo che ha amato e desiderato.
La separazione torna ad essere lacerante.
Plaudo alla Storia nella tua storia, hai colto l’evoluzione di un sistema giuridico che stava cambiando nella scia di un pensiero nuovo. Il colpevole condannato non più fonte di spettacolo feroce, ma uomo che subisce una condanna e suscita umana comprensione.
Plaudo al tuo saper cogliere l’essenza di un Re, non tratteggiato come figura senza intelligenza e coscienza, ma come uomo consapevole del suo potere ma anche dei suoi limiti.
Plaudo a ciò che hai scritto finora e a ciò che scriverai.
Anna

Recensore Junior
28/07/23, ore 15:33
Cap. 45:

Carissima Capo Rouge la mia saldezza d’animo è provata da questa ultima avventura, la testardaggine di André e la sua resilienza mi fanno disperare di poter vedere questi due testoni  insieme. Questo André che cammina spedito sulle sue gambe e sulle sue convinzioni è ammirevole, altro che servo sempre pronto ad obbedire! Qui addirittura si oppone al volere del re.
Mentalmente mi ero ritrovata a correre con Oscar alla ricerca di una possibile via di uscita per lui, di un non ben identificato  appoggio che potesse sollevare André da accuse e prigionia,     quindi mi son sentita beffata ogni volta che è arrivata in ritardo su Girodel, sul Generale, sullo stesso André poi e, infine, pure su Luigi XVI. André ha beffato le mie speranze, ma sempre per quel discorso sul “bene” fatto nella mia precedente recensione so che anche da questo gesto verrà fuori qualcosa di buono.
Oscar è occupata con la sua bella gatta da pelare ma mi permetto di darle il consiglio di guardarsi le spalle da falsi amici e innamorati. Madame Roma godrebbe nel vederne intaccata l’immagine e la “pura” essenza, la Oscar specchio del Generale Jarjayes, Girodel al contrario vorrebbe solo  preservare intatto quel cristallo. Entrambi purtroppo interferiranno nella sua vita, l’una senza farsi scrupolo e l’altro fingendo di farsene.  
Non sapendo distinguere tra i due mali il peggiore, consiglio ad Oscar di essere svelta, di anticiparli su tutto, comunque sia, essendo sopravvissuta ad un André “morto”, non penso che soccomberà ad un André vivo ma lontano.
Credo che Fersen e Girodel possano aver fatto male i calcoli. Oscar non si era persa allora e non lo farà neanche adesso, di questo sono convinta. Per quanto brutto a dirsi penso che avrebbero dovuto ucciderlo. 
Brava e a presto.
Lena
(Recensione modificata il 28/07/2023 - 03:38 pm)

Recensore Veterano
27/07/23, ore 20:07
Cap. 45:

Cleopatra: "Voglio fissare un limite sino al quale essere amata".
 Antonio: "Allora dovrai per forza scoprire nuovo cielo, nuova terra"  — Antonio e Cleopatra —  
William Shakespeare 

Trasparente agli occhi come fosse il buio di due soli morenti,  l’amore, accecante di splendore, spoglia la corte di farfalle dorate, Re e fanti sono nudi davanti all’uomo che sublima l’assurdo con l’assurdo di un domani non ancora presente, adesso nascosto sotto un cielo pesante e vecchio.
È da rabbrividire perché c’è tutto l’uomo in un uomo solo, nessuna maschera sull’anima ma il volto scoperto incontro al destino fatto di pietre, in quello che solleva il macigno e non lo scansa più, e ha un suono tutto suo, sospeso di bellezza appena sfiorata, lo scricchiolio, la negazione di quel che di lui è stato fatto, l’affermazione armonica di averlo cambiato, nessuna illusione a confortarlo, nessun sacrificio a inchiodarlo e nel cuore la sola forza di esserci riuscito, unica rima sfuggita alla prosa monotona di secoli, già visibile ai soli occhi di chi la saprà ascoltare.
L’Amore felice è dunque verso sciolto e di troppe sillabe, forse poco necessario al mondo dove Amore solo basta a farlo tremare, per ora.

Grazie e un abbraccio 
Minaoscarandre 

Un amore felice. È normale?
È serio? È utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?

Innalzati l’uno verso l’altro senza alcun merito,
i primi qualunque tra un milione, ma convinti
che doveva andare così – in premio di che? Di nulla;
la luce giunge da nessun luogo –
perché proprio su questi, e non su altri?
Ciò offende la giustizia? Sì.
Ciò infrange i principi accumulati con cura?
Butta giù la morale dal piedistallo? Sì, infrange e butta giù.

Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un po’,
si fingessero depressi, confortando così gli amici!
Sentite come ridono – è un insulto.
In che lingua parlano – comprensibile all’apparenza.
E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s’inventano ?
sembra un complotto contro l’umanità!

È difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile.
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare più nel cerchio?

Un amore felice. Ma è necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d’uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.
Chi non conosce l’amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l’amore felice.

Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire.

Un amore felice 
~ WISŁAWA SZYMBORSKA ~  

Recensore Junior
25/07/23, ore 12:44
Cap. 45:

Quanto vale la parola di un uomo degno di appellarsi tale?

Non perfetto, non infallibile.
Degno.
Degno di stima e fiducia. Degno perché corretto e leale. Degno perché silenzioso e discreto ma sempre presente e pronto a metterci la faccia se necessario. Degno perché servo ma mai servile. Degno perché non invidioso ne’ arrivista.

Quanto vale la sua parola quando confessa di essere il contrario di tutto quello che è sempre stato?

Tutto.

Vale tutto.

E allora persino il generale che l’ha cresciuto quasi come un figlio e che incredulo stenta a riconoscerlo, si piega ad essa.
Persino il re, che ha potere di concedergli la grazia, si piega al rifiuto di chi sceglie una condanna e la privazione della libertà pur di rimanere libero di decidere della propria vita per il bene di lei. Libero di espiare una colpa inesistente agli occhi del cuore ma insanabile per quelli della società. Libero di impedire che il suo amore, immenso e impossibile, trascini nel fango lei e le strappi via la sua vita, unica e preziosa.

E il re stesso, stupito, ammira questa scelta. Lui senza carisma e fascino ma giusto e amante del progresso, che sa di non essere amato. Capace di cogliere un sentimento che neanche la sua consorte ha intuito, pur vivendo una situazione troppo simile. Che invidia quel sentimento e il legame tra due anime che non potrebbero essere più unite e nello stesso tempo più distanti.

Ma l’amore non è giusto e per concedere a lei di vivere, libera di amare ed essere riamata alla luce del sole, ha ottenuto di interporre nuovamente un intero oceano tra di loro. Per dieci lunghissimi anni.

Ma nulla potrà mai cancellare quello che è stato. Quello che è.
Nulla potrà cancellare Amore.

In fondo non sono bastati quarant’anni e un mondo intero per annullare una ferita che ha riportato Madame Roma al cospetto dell’uomo che le rubó il cuore senza condividerne il tremito.

Figurarsi quando quel tremito ha plasmato due cuori in un unica essenza indissolubile.

Recensore Master
24/07/23, ore 10:19
Cap. 45:

Mia cara,
un colpo al cuore, un autentico colpo al cuore è la conclusione di questo capitolo: rifiutare la grazia del re, è come rifiutare il perdono di Dio, in tempi di assolutismo, e questo ci dice l'orgoglio smisurato e l'ancor più smisurato senso di responsabilità e di colpa di André, che si sente come Fetonte, che sente le sue mani "troppo sporche" per avvicinarsi alle labbra di Oscar, che tace, ostinatamente, imponendo anche a Oscar un sacrificio, ma un sacrificio che egli intende nell'ottica della sua preservazione. Per il resto, il capitolo è giocato, nella sua parte centrale, sul silenzio ambiguo di Madame Roma, che è riuscita, finalmente (e accidenti a lei!) a intrufolarsi nella casa del suo antico innamorato, per il quale prova forse l'accanimento ossessivo che prende il posto dell'amore non corrisposto. Il brivido di piacere che deve aver provato questa donna scaltra e capace di grande programmazione sulla lunga distanza non solo nell'essere presentata alla madre di Oscar, ma anche nel rendersi conto che la contessa Marguerite ignora tutto di lei, deve essere davvero come quello che prova un predatore quando individua la sua preda. E l'accenno a Jeanne, che spero entrerà presto nel racconto, non porta con sé che altre suggestioni sinistre. Per il resto, devo dire che il confronto di Oscar con il padre, la cui fredda compostezza stride con il sentimento di lei, che vorrebbe urlargli in faccia quanto ami André Grandier, mi ha davvero toccato. Un saluto caro, attendendo il prossimo episodio di questa tua magica storia, e complimenti, sempre, sempre: a volte li do talmente per scontati e sottintesi che mi dimentico di dirti quanto la tua bravura mi stupisca.
Ciao, carissima,
d

Recensore Master
24/07/23, ore 09:41

Carissima,
che capitolo! inizio col dirti che Oscar, la tua Oscar, la Oscar che amiamo, a me ha sempre dato l'impressione di somigliare molto a Isabel Archer, la protagonista del "Ritratto di Signora" di James: una donna così intelligente, così acuta, così austera, così severa...ma incapace proprio per questo di vedere le sfumature, di capire (nello specifico di Isabel la bassezza altrui, come quando sarà la cognata a spiegarle la vera natura dei rapporti fra il marito e la sua "buona amica"). E così, nello scontro dialettico con Mademoisselle Bellenuit, stiamo ad assistere al fatto che la damina si rivela molto più attrezzata di Oscar a capire il mondo, e glielo sbatte in faccia quasi con feroce voluttà (La damina prese a ondeggiare sui talloni, braccia incrociate dietro la schiena, s’offriva ora inerme e fiduciosa, sopracciglia arcuate in misura tale da rimarcare l’ovvietà della messinscena e con essa l’ingenuità dell’avversaria che fino ad allora aveva compreso ben poco.

Pareva tanto severa quella e intransigente e attenta...
Ma poi, alla fine, non aveva compreso nulla!", come scrivi tu magistralmente).
Ma veniamo a quello che è, forse, uno dei fili conduttori di questa meravigliosa storia: "Amare non è sacrificarsi; amare è imporre un sacrificio all'altro": che cosa sta infatti facendo André, in fondo?
Il dialogo fra Oscar e André è un autentico scontro fra individui cui l'amore, indubbio, divampato, dichiarato -ormai -, vissuto, non impedisce di stare su posizioni completamente diverse:
Ecco la sequenza che mi ha tanto impressionata:
“Voglio che tu dimentichi ciò che è stato!” – sputò l’altro quasi rabbioso, come pazzo al pensiero delle parole sussurrate – “Ammetterai che tutto ti precipiterà nel baratro del disonore più nero”.
“Ebbene è tutto ciò che hai da dire? Mi avresti usato dunque? Avresti preso ciò che volevi e adesso rinneghi tutto in nome del mio stesso bene?! Sai che non è così, sai che io…ero con te…”.
“Ebbene non parlare in questo modo”.

“Sei tu che discuti come se tutto ciò che è accaduto fosse ignobile! Parli di onore…che m’importa!?”.

Ma tutto il capitolo ruota attorno al tema dell'amore, non corrisposto, non vissuto alla pari da entrambi i protagonisti di una "storia": e tu lo apri con le riflessioni di Girodel, al quale, certo, manca Lua, manca la fascinazione della sua bellezza e del suo fascino magnetico ("Il viaggio di ritorno aveva macerato l’animo alla ricerca d’una ragione del senso d’abbandono che l’aveva divorato dopo aver perduto la visione e la compagnia e la vita della povera Lua"). Ma la ragazza non è che la "povera Lua", quell'attributo la incornicia in un santino, come quando archiviamo una conoscenza magari anche simpatica, interessante, intelligente, con cui ci piaceva stare, ma che la Morte ci ha strappato, cui pensiamo nei termini della "povera Tizia", "povera Caia", ma senza grande pena, in fondo. Perché la stella polare di Victor è un'altra, e anzi, la seduzione di Lua ha rischiato di farlo tralignare dal percorso che si era imposto ("Non l’aveva mai amata, anzi, aveva finito per disprezzare quel suo concedersi così suadente e libero che l’aveva attirato e irretito. fin quasi a perdere la ragione e a perdere di vista il pungolo di una vita, ossia Oscar François de Jarjayes"). E, in termini di amori non corrisposti, ora ci espliciti anche quanto si agita nell'animo di Madame Roma, cui la lunga esperienza del mondo ha insegnato a dissimulare (qualcuno direbbe a "troncare, sopire, sopire troncare"), ma quel feroce dolore che diventa senso di rivalsa, e vendetta, dovuto all'essere stata rifiutata dal padre di Oscar è sempre stato lì, nel suo animo, acquattato come una tigre appostata e pronta a balzare sulla preda non appena si palesi. E ora abbiamo visto che la scaltra Madame Roma è riuscita anche a farsi invitare come ospite a Palazzo Jarjayes. Quanto alla storia personale del Generale, e del suo matrimonio, chapeau per l'accenno alla Toscana e alle terre che egli ha acquistato, teatro della tua avventura che più mi ha commosso e conquistato. Quanto a Oscar, come nell'anime la vediamo sempre disponbile a prendersi carico del prossimo, di chi è piccolo e debole, come la piccola Rosalie nella storia della Ikeda-Dezaki, e come Argo qui (e il piccolo falco, non dimentichiamolo): un carattere davvero e quasi "cristologico" della nostra protagonista, che tanto ce la rende amata. Ma, parlando di Argo, e soffermandoti sul bambinetto, trovi modo, in maniera magistrale (scusa, ma ,l'aggettivo, sia pur ripetuto, è dovuto), di farci balenare un giallo, che, voglio immaginare, avrà una sua interessante risposta prossimamente: dove sono finite le lettere di André che non sono state recapitate a Palazzo Jarjayes? Applausi, applausi e ancora applausi, per un capitolo che sta nel mio cuore. A presto! D

Non l’aveva mai amata, anzi, aveva finito per disprezzare quel suo concedersi così suadente e libero che l’aveva attirato e irretito. fin quasi a perdere la ragione e a perdere di vista il pungolo di una vita, ossia Oscar François de Jarjayes.

Recensore Junior
23/07/23, ore 11:10
Cap. 45:

Carissima Capo Rouge, per prima cosa grazie, grazie e ancora grazie per non lasciarmi troppo a lungo in una angosciosa attesa. 
Non si può certo dire che i titoli che scegli per i capitoli non siano d’effetto, corti ed efficaci, si aggrappano alla gola per stringerla e non lasciarla andare. Questo qui è “colpevole” di avermi fatto nuovamente sobbalzare, anzi cadere quasi dal letto, mi ero già immaginata le fasi di un processo e di un preciso verdetto ma non che sarebbe stato lo stesso André ad ammettere di essere colpevole. André è un personaggio e un uomo che, con questo gesto, diventa ai miei occhi ancora più immenso, le conseguenze di cosa ha fatto però sono cosa dura d’accettare per me che vorrei vedere i nostri amati assieme. È difficile immaginare un modo di amare più grande di questo, ma non voglio e non posso rassegnarmi davanti ad una “colpa” così, perché non può finire tutto così. 
Il bel Conte di Girodelle, che ora incarna la figura dell’uomo onesto e senza macchia e che intercede per un plebeo reo confesso, proprio non mi va giù, il suo approfittare di ogni opportunità per apparire bello agli occhi di Oscar neanche. Tanto bello quanto insopportabile! 😡 
In tutto questo turbine di emozioni e dolore che Oscar sta affrontando voglio immaginare che lei non si faccia incantare dal gesto del suo subordinato che è tutto fuorché disinteressato. Spero che si accorga anche della doppia faccia della madame che si è messa in casa ma,
nel frattempo, il Generale Jarjayes ha già iniziato a vedere i sorci verdi, con Madame Roma che, in casa sua, si comporta da regina e che “insidia” di già la sua vecchia rivale, Madame Marguerite, anche con lusinghe d’amicizia. Un bel grattacapo per lui e per tutti, il Generale avrà sicuramente gli incubi. 
Tra tutte le preoccupazioni che mi ha dato questo capitolo, non posso non pensare alla nonna, perché sarà difficile dirle ciò che sta accadendo al suo amato nipote.
Tra questo mare di preoccupazioni attendo il prossimo capitolo e intanto ti ringrazio e saluto.
Gattinapelosa 😻

Recensore Master
22/07/23, ore 16:22
Cap. 45:

Cara Capo Rouge, devo ammettere di essermi attardata nel commentare questo nuovo capitolo che, già dal titolo, mi ha messo in corpo strane e amare sensazioni: “colpevole” recita il titolo, e già avevo sentore di quanto sarebbe potuto accadere, ma ho davvero fatto fatica a credere che fosse proprio André a dichiararsi come tale, ascrivendosi colpe che non aveva, pur di non cagionare danno e discredito ad Oscar con la sua presenza e vicinanza. André, il quale ha voluto che la sua fine avvenisse il prima possibile; ed ecco che vediamo quella berlina nera che contiene la sua persona, venire condotta dai soldati e da Girodelle verso il presidio di Saint Lazaire. Girodelle afferma ad una Oscar, fortemente contrariata e preoccupatissima, di voler portare a termine il proprio dovere di militare assicurando alla giustizia chi si è macchiato di delitti contro la Corona e il Re nonché contro la persona. Victor sa che André manterrà la promessa fatta in terra americana per preservare Oscar da qualsiasi ombra sulla sua persona, e nel contempo spera che Oscar, con il tempo e avendolo accanto, possa accettare di appoggiarsi a lui così da entrare pian piano in quel mondo nel quale nessuno è mai potuto penetrare tranne André. Ma Oscar non è disposta a farsi da parte e, dopo aver fatto visita alla Regina, recandole la missiva di Fersen, tenta di comprendere come sia meglio agire. In casa Jarjayes intanto si sta evolvendo una piccola messinscena con Madame Roma, gentilmente ospitata da Oscar, che incontra per la prima volta colei che è stata la sua rivale e che le ha portato via l’amore della sua vita, Madame Marguerite, la quale la accoglie, con la solita grazia che le appartiene, e pare non notare l’atteggiamento rigido del marito non appena ha compreso chi fosse la donna ospite in casa sua. Ovviamente alla moglie nulla ha raccontato del suo passato, probabilmente perché nulla aveva da raccontare che avesse una rilevanza per quella che sarebbe stata la loro vita coniugale, in quanto lui è certo di non aver fatto promesse alla donna che riappare nella sua vita dopo circa trent’anni, con la concreta possibilità che possa portare scompiglio, poiché allo sguardo attento di Madame Roma nulla sfugge e tutto potrebbe essere usato per la sua rivalsa su quell’uomo e quella famiglia. Intanto Oscar ha incontrato, appena rientrata, anche suo padre, con il quale ha avuto un colloquio e, dopo i convenevoli di rito e la serenità da parte del padre di saperla sana e salva, ha fatto virare la conversazione parlando di André e di quanto accadutogli. Anche il Generale fatica a credere André colpevole di quanto si è dichiarato, proprio perché conosce la sua indole, avendolo avuto in giro per casa e avendolo messo, di sua sponte, accanto a sua figlia, ma quando un uomo, in pieno possesso delle sue facoltà, ammette le sue colpe diventa difficile perorare la sua causa in maniera contraria. Ma Oscar non demorde e non demorderà: troppo il dolore del distacco, troppo forte l’amore che sente e che vorrebbe poter continuare a provare, perché con quell’amore si è sentita viva e libera come non mai. Difficile comprendere per lei perché Amore faccia così tanto soffrire. La vediamo tentare di approcciarsi ad André proprio a Saint Lazaire, dove con difficoltà è riuscita ad avere qualche attimo di tempo per confrontarsi con lui: ha trovato una montagna impenetrabile, con una idea ben delineata in mente e che è tutta volta al suo bene, perché, proprio perché la ama moltissimo, non può con il suo amore cagionarle disonore e se lei gli stesse accanto questo accadrebbe. Amare non può essere un sacrificio per l’altra persona e allora quel sacrificio se lo carica tutto sulle sue spalle, liberandone Oscar, la quale invece vorrebbe solo potergli stare accanto in questo tragico frangente. La vediamo cercare un contatto con lui che le riporti il calore di un tempo e al contempo faccia capire a lui quanto voglia essergli vicina. Ma sembra una battaglia persa poiché André ha già deciso per tutti e due non lasciando alcun margine di manovra. Oscar però ha ancora un asso nella manica: un colloquio privato con il re che magari potrà ribaltare l’eventuale verdetto dovesse uscire dalla giuria. Giuria che, però, non si sarebbe riunita e non avrebbe processato un uomo dichiaratamente colpevole delle colpe ascrittegli: la sentenza sarebbe stata la pena di morte, commutata in detenzione, per volere del re; ed è qui il mio sconvolgimento nel leggere questo capitolo intenso per tutte le sensazioni e le emozioni che mi ha regalato, divenuta poi deportazione su espressa richiesta del condannato, una deportazione che lo avrebbe condotto nelle colonie francesi al di là dell’oceano, in Guyana, per dieci lunghi, lunghissimi anni. E’ un verdetto che sciocca Oscar e ha persino lasciato interdetto lo stesso re, che capisce quanto sia forte il legame fra quei due giovani, se il suo colonnello della Guardia reale ha preso a cuore così tanto la sorte di colui che era stato solo il suo attendente: decisamente André per Oscar è molto di più di questo e lo stesso comportamento di Oscar lo dimostra. E’ mai possibile, però, che per non cagionare dolore per una vicinanza dovuta ad un sentimento che mai si sarebbe dovuto provare, si possa contemporaneamente elargire un altrettanto carico di sofferenza come quello che André sta imponendo oltre che a se stesso anche alla sua Oscar? Come potrà muoversi ora lei con questa nuova pena nel cuore, sapendo poi che non sarà la sola a soffrire, poiché Nanny, sa del ritorno di suo nipote, ma null’altro le è stato detto e, quando ne verrà a conoscenza, potrebbe subire un colpo dal quale sarebbe difficile per chiunque rialzarsi, e pertanto Oscar dovrà essere forte per entrambe, anche se continuo a pensare che voglia agire in qualche modo per non che quella sentenza diventi un buco nero, un baratro dal quale non si torna più indietro.
Mi ha fatto tenerezza la figura di Argo, catapultato in questo mondo, dove per lui qualsiasi cosa è nuova, persino come rivolgersi ad Oscar, appellandola “madamigella” come suggeritogli proprio dalla signora con il nome strano, Nanny. E poi come reagirà questo ragazzino indiano, sradicato dalle sue terre, quando verrà a sapere la sorte di André, dato che in lui vedeva l’ultimo contatto con tutto ciò che era stato per via del tempo condiviso?
Girodel intanto ha fatto la sua figura anche in questo passaggio, ponendo dei dubbi sulla colpevolezza di André: un modo come un altro per dimostrarsi amorevole nei confronti di Oscar, la quale un po’ si sente disorientata dal suo atteggiamento e si domanda appunto quante siano le modalità per manifestare amore.
Un capitolo denso di sensazioni ed emozioni magistralmente descritte. Non resta che attendere il prosieguo, un po’ con il fiato in sospeso. Un caro saluto e buon fine settimana!