Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
12/05/23, ore 13:36

Pericoloso diventa Amore quando viene da un’anima violata, deturpato da odio, rancore e sete di vendetta. Quando appartiene ad un'anima ferita che sa di non poterlo mai ricevere e nulla vuole più per se perché nulla si considera. Eppure Amore beffardo prende vie imprevedibili e non ha risparmiato neanche chi avrebbe dovuto fermare lei e i suoi intenti devastanti.

Pericoloso diventa Amore quando viene ingabbiato dentro le sbarre dorate dell’onore, del rango e del possesso. Quando diviene strumento per allietare un’esistenza condotta entro schemi noti e socialmente accettati. Quando non considera determinante e necessaria la volontà altrui di condividerlo.

Allora dove si nasconde Amore? Dove svela la sua presenza?

Totale abnegazione, atti di coraggio estremo, sacrificio di ogni aspirazione personale, rispetto, devozione….

Tutto sembrerebbe gridarlo eppure è quasi impossibile scorgere Amore da una torre inviolata di purezza.

E poi la torre crolla e Amore si rivela e ogni certezza si dissolve lasciando solo un oceano di domande.
Perché Amore così intenso abbaglia, destabilizza, induce ad un confronto in cui non ci si riconosce, in cui non ci si sente mai alla pari.

E poi…....

Un rifugio sperduto in una natura selvaggia e feroce. Una vita dura e monotona, nessuno svago, solo i gesti necessari e ripetuti per la sopravvivenza.
Solo il lento susseguirsi di……

“Dormire…Svegliarsi…Sorridere…Baciarsi ancora…
Ridere…Accarezzare…Scoprirsi…Voltarsi…Scostarsi…Scrutare il cielo…Abbracciarsi…Sbadigliare…
Pestare…Sbuffare… Tossire…Ridere e piangere…Amare ancora e ancora…Ascoltare…
Amare e amare ancora e ancora…”

Lì Amore svela il suo volto e diventa carne e sangue. Diventa gesti e silenzi.

E alla fine accade. Accade di sentirsi vivere. Accade di riuscire a decifrare il proprio cuore e di riuscire a dare un nome a quel volto inciso a fuoco dentro se stessi. In un sussurro esile e convinto.

Lui è Amore.

Recensore Veterano
10/05/23, ore 17:51

Allora, il Tempo, l’assenza, Lui, tutto…
Aveva cercato Lui nell’assenza e nel Tempo.
Nel silenzio che Lui le aveva imposto, aveva cercato Lui.
Amore non svanisce nel silenzio, continua a vivere.
Nonostante tutto.
Tutto, il Tempo, l’assenza, Loro. E un’altra Storia.
Vivere, Lei, ché vivere è tutto. Ché vivere Lui è tutto.
Avere niente è tutto. Nonostante Loro, nonostante l’assenza.
Lui aveva imposto assenza e silenzio, aveva scelto per Lei.
Amore non sceglie, tutto e niente. Amore vive.
Labbra accolte, ascoltate, arrese…
Essere l’uno dentro l’altra. Essere semplicemente Loro.
Essere tutto e niente. Essere semplicemente Loro.
Il tempo non può misurare Amore.
Con i battiti del cuore che diventano eco lontana.
Ogni battito del cuore un granello di sabbia che scorre lento.
Il granello di sabbia non può tornare indietro e diventa tempo che non tornerà più.
Racchiuso in un battito di cuore,Tempo, in silenzio diventa eterno.
Il Tempo era scorso lento, nel silenzio, nella presenza, nell’assenza.
Il Tempo era stato gesti, sguardi, era stato niente. Per diventare tutto.
Lui aveva imposto il silenzio e l’assenza e aveva salvato Amore.
Amore che era eterno, che era tutto, che era Loro.
Lei che ora si vedeva amata, amante. Semplicemente libera. Dentro di Lui.
Lei… essere niente ed essere tutto.
Nel silenzio, muto sussurro di infinito Amore.

Recensore Junior
08/05/23, ore 14:21

L’ansia cresce sì, ma anche la meraviglia davanti ai capitoli che si susseguono con sempre maggiore intensità. In questo momento posso dire che, dei Quattro cavalieri dell’Apocalisse, quelli che mi fanno più paura e di cui diffido maggiormente, anche se per motivi assolutamente differenti, sono Lua e Girodel che  sarebbero in effetti una bella coppia se non avessero che un punto in comune: Oscar. 
Girodel vuole per sé Oscar, moglie perfetta nel suo immaginario di nobile francese. 
Lei è bella, nobile, fiera e non sarebbe una semplice dama sottomessa al suo volere, ha quello spirito indomito che renderebbe il matrimonio non noioso. 
Mi verrebbe da dire a Girodel che è un povero illuso, perché è davvero lo spirito indomito di Oscar che non riuscirà mai ad avere per sé, almeno spero. 
Lua è quasi diabolica nel suo tessere la rete per catturare Jacket e nel perseguire con feroce determinazione la voglia di catturare André e Oscar. 
Fersen e Madame Roma a confronto dei due sono quasi rassicuranti, quasi perché almeno Fersen non si metterà sulle tracce di Oscar e André, anche se non è leggera l’accusa che ha lanciato contro André, il Conte è mellifluo come pochi!
Voglio credere che André abbia ascoltato le parole di Oscar, le ha aspettate tutta la vita, con tutto quello che gli è successo merita di aver sentito. 
So che ora davvero bisognerà iniziare a preoccuparsi per loro e so che mi aspettano tanti altri capitoli meravigliosi. 
Il disegno in chiaroscuro è bellissimo. 
Grazie 
Ortensia  🌸

Recensore Master
07/05/23, ore 10:53

Ciao Capo Rouge, un altro capitolo intenso, dove Amore si percepisce e finalmente si svela, pur nella speranza che non si sveli così chiaramente all’altro, o forse sì. Insieme, Oscar e André, sanno di essere tutto, e pur nella concitazione degli eventi che incombono su di loro, e che paiono continuare ad inseguirli, sono riusciti a trovare un antro entro il quale richiudere l’essenza di loro stessi. Tutto o niente poco importa: l’importante è che sono insieme e questo fatto da solo costituisce e restituisce forza e coraggio all’animo, che si rinsalda ad ogni più piccola conquista che deriva dalla comprensione di qualcosa che, fino a poco prima, era rimasto celato agli occhi dell’altro. Amore con le sue facce: Oscar e André lo vivono con la passione che deriva anche dai ricordi di una vita vissuta insieme, ma che ora sta manifestandosi in maniera del tutto nuova, perché completamente nuovo è ciò che stanno provando e vivendo, in quanto sono vicini nel vero senso del termine. Lua, invece, del suo amore ne fa un’arma a doppio taglio: vuole Victor ad ogni costo e per lui è disposta a qualsiasi cosa, compreso consegnare la sua gente al nemico, a coloro che tanto male le hanno fatto, a coloro che l’hanno ridotta a quello che adesso si trova ad essere, con il suo animo esacerbato dal dolore e con quel desiderio di vendetta e di rivalsa che pulsa nel suo cuore e nella sua mente, la quale, lucidamente, studia piani per raggiungere il suo fine, anche se sa benissimo che mai potrà ambire a qualcosa di più di ciò che già ha avuto da Victor, poiché le mire di quest’ultimo sono rivolte alla donna soldato che gli ha rubato il cuore e invaso la mente.
Fersen e Victor hanno giocato una partita a scacchi credendo di poter avere sotto controllo la situazione, di riuscire a posizionare le pedine in maniera confacente ai loro interessi, senza accorgersi che ci fosse un altro giocatore occulto che, pur non manifestandosi palesemente, li aveva costretti a diventare pedine del loro stesso gioco.
Sconcertante tutto il colloquio sull’oro del Re di Francia, pensando che potesse essere André l’artefice di un furto perpetrato, di fatto, ai danni delle truppe di soldati che erano andate in un paese straniero per combattere una guerra non loro. Sia Fersen che Victor perdono un po’ della loro aura e, riferendomi al primo, sapendo ciò che è stato in grado di concertare contro André, non riesco proprio a perdonarlo, e ora, avendo messo a parte dei suoi sospetti Victor, ecco che una nuova caccia si profila all’orizzonte, con l’esca giusta scelta da Lua in Yellow Jacket, caduto prigioniero dei francesi, a causa dell’inseguimento forsennato della giovane indiana, con lo scopo di farla ragionare prima che la catastrofe si abbattesse sulla tribù cancellando le vite della loro gente, ma Lua è troppo piena di rabbia, tanto che per lei non sembra avere più importanza persino cosa diverrà la propria esistenza.
Decisioni sono state prese tutte in funzione del fatto di tornare in possesso, chi per una ragione, chi per un’altra, di Oscar, indipendentemente da quali saranno i suoi pensieri, le sue scelte e le sue decisioni nel momento in cui nuovamente si incontreranno.
Narrazione come sempre potente che trascina, e complimenti per il disegno, molto d’effetto, plasticamente tangibile. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 07/05/2023 - 10:54 am)

Recensore Junior
06/05/23, ore 22:02

Ciao Capo Rouge,
questa volta i tasselli sono tanti e molto preziosi.
Hai detto che Lua parla con labbra di ruggine, io direi con labbra che sanno di veleno e possono uccidere, non tace niente, anzi, anche una frase di André, che sa essere molto pericolosa, viene gettata su quel tavolo dove Lua è l’unica ad avere appetito.
La partita a scacchi che sembrava essere iniziata a Brest, ora ha una nuova giocatrice che muove le pedine con freddezza e lucidità.
Lua cerca amore, è vero, si percepisce il suo immenso dolore per ciò che è stata la sua vita, travolta dalla furia degli uomini, ma tutto il dolore che prova rischia di travolgere lei per prima.
Non si può rimanere indifferenti al affascinato di Lua e seguire con occhio attento ogni suo gesto, perché è un personaggio che ha molto da raccontare e che per ora ha messo in ombra anche Madame Roma.
A Victor non sembra vero di poter allungare la lista delle accuse contro André, secondo me non ci penserebbe due volte a passarlo a fil di spada nonostante ciò che ha promesso a Fersen. Io non mi fido.
Oscar e André hanno ancora tante cose da chiarire, per ora hanno bisogno di ritrovare il tempo che hanno perduto restando lontani.
Però Oscar ha capito la verità più bella e questo aggiunge bellezza ad un capitolo bellissimo.
Al “Signor Antonio” piacerebbe molto il tuo disegno, davvero bello.
Ipazia

Recensore Junior
05/05/23, ore 15:37

Bentrovata Capo Rouge, parlavo di collezione da teca e subito arriva una nuova opera d’arte ad arricchire la ‘galleria’ che è questa Pur. 
Parlavo di avere la capacità squisita di saper inventare e subito arriva questo numero 39 a riproporci un vecchio mito ma che ci regala un André nuovo e mai visto prima nei panni di Giasone, accusato addirittura di aver rubato il manto di Crisomallo! Ma mentre miti e leggende non possono che reggersi in bilico tra magia e soprannaturale, in questa storia ho l’unica certezza che di magico ci siano solo penna, matite e pennelli.
Complimenti vivi, sinceri ed estesi a chi riesce a raccogliere e ad esprimersi in più di un’arte.
GdM
 

Recensore Junior
05/05/23, ore 12:19

Carissima Capo Rouge, è ormai cosa comprovata che tu mi vuoi (scusa il paradosso) morta! “Curioso smacco anche quello” ma io sono viva anche se allegramente morta dalle risate 😹!  Fersen e Girodel sono due “amori” (!) sono impagabili perché i loro testa a testa, nella loro tragicità arguta e pungente, mi fanno rotolare a terra dal ridere ogni volta che li ascolto discutere, sono ormai una garanzia di intrattenimento, ci rassicurano che con loro non si corre mai il rischio di annoiarsi. Mi sembrano l’uno il gatto e l’altro la volpe ma con in mano un solo pugno di mosche di verità amarissime.
Il capitolo, oltre alle novità offerte dal precipitare degli eventi, ci offre  chicche fantastiche, come ad esempio la tua “regina” che con il suo “passo degno” da regina “si fa beffe” del cavaliere scartandolo ma, soprattutto, declassandolo al ruolo di cavallo 😂 un po’ come fece quel genio di Frank Zappa con il Maggiore Tom di David Bowie declassandolo a semplice Capitano 😱😱, oppure come, per esempio, quel Girodel che accenna a un Luigi senza testa, ghigliottinandolo ante litteram ma non anti-Storia! Bello, bello veramente! Non so se anche con questa storia riprenderai il vecchio binario della loro storia, come avevi fatto con Paris e If, e così ripercorrerai anche il sentiero della Storia Rivoluzionaria di Francia (va bene che hai già fatto pure quello!!!) ma questi richiami  e rimandi, seppure da lontano, sono bellissimi oltre che spassosissimi, a Luigi la testa coronata sul collo non dovrebbe tenerla nessuno, neanche per scherzo!!! Ovviamente sono io che  scherzo perché la testa non dovrebbe mai essere tagliata a nessuno ma, in qualche modo, anche alla lontana, bisogna tenersi fedeli alla Storia, a ciò che è stato, ciò non toglie però che il romanzo sia un gustoso contorno, e che contorno questo!
È stata una graditissima sorpresa rivedere Alain dopo tanti capitoli, lui è personaggio che mi emoziona sempre! Possibile che io abbia amato così tanto quello di Paris e If tanto che mi è praticamente impensabile scacciarlo dal cuore 💖.
Per il resto però sono preoccupata. Guai, guai e ancora guai in vista! Speriamo bene (sempre!) per Oscar e André ma io intanto ho paura.
Brava, grazie e complimenti per lo straordinario disegno, graditissima sorpresa anche quello come pure lo stupendo “ti amo” finale. Tutto, tutto da incorniciare! 
Gattinapelosa 😻 già in attesa del prossimo!

Recensore Master
05/05/23, ore 10:37

Carissima Caporouge,
un capitolo che assomma sensualità a strategia, questo, e che si sviluppa con un andamento sinuoso e circolare: menzione
speciale per il fantastico calligramma, che disegna un percorso appuntito come quello di una freccia.
Che cosa si dice del naso di Cleopatra? Che se fosse stato più lungo o più corto, anche di poco, la storia sarebbe cambiata. Ebbene, e qui a cambiare forma e peso è invece il naso di re Luigi: astuta trouvaille, che colora di un velo di giallo - giallo oro, ça va sans dire - questo racconto. Così, Fersen e Girodel, che avevano creduto di essere tal quali a due re degli scacchi, il re nero e il re bianco, comprendono di essere soltanto due personaggi di second'ordine, due alfieri, quando non due miseri pedoni, e di essere stati preda di una intelligenza molto più sottile della loro.
E se apprezzo le schermaglie dialettiche che sai delineare fra Lua (che ora, come Girodel, "vuole tutto"), non posso che plaudire al tuo passo narrativo quando racconti l'amore e l'eros, allusivo e insieme così vivido, con parole, tournure, immagini che rendono la tua scrittura sempre riconoscibile e sempre capace di risuonare a lungo, nelle sue cadenze, nell'animo del lettore, come questa, che mi ha davvero colpita :

"Non era necessario essere altro che sangue che scorreva veloce, sussulto d’aspra spinta, bacio rovente che mordeva il labbro…

Non era necessario essere altro che spazio divorato dal repentino avanzare e indietreggiare ed aversi, mordersi e morire, di nuovo, piano piano, al rimbombo dell’orgasmo che smuoveva i ricordi più lontani, le risate più allegre, i pianti più fondi…

Dita intrecciate attesero di stringersi e poi ribellarsi…

Si chiamarono per nome, solo il nome a rivelare d’essere giunti lì dove non è possibile tornare indietro e dove si ritorna a essere soli perché il corpo implode e fugge e muore".

Poter scrivere un passo anche lontanamente ravvisabile a questo, che brilla di un fuoco nero, chiuso e nascosto, sarebbe per chiunque un successo. Complimenti, vivissimi, e ammiratissimi, e grazie per questa storia,
per le tue storie,
per la tua fantasia,
per la tua creatività potente.
D

Recensore Master
03/05/23, ore 22:08

Oscar e André non hanno idea di cosa sta per travolgerli.. lui addirittura accusato di furto al re! Lua sta riuscendo nella sua vendetta, ma Oscar ha aperto gli occhi, era ora!!

Recensore Junior
03/05/23, ore 11:21
Cap. 38:

Cara Capo Rouge, il tempo è dilatato e quasi cristallizzato in un’alba che è fuoco di passione ma anche ghiaccio di parole. 
Parole che mettono di fronte a verità scomode e che non danno possibilità di fuggire perché Oscar non si è ‘accomodata’ in questa nuova realtà, una realtà comunque da lei desiderata e da cui non fugge. Le ‘vecchie vite’ di Oscar e André sono ancora lì, le parlano ancora e la spingono a porre domande. Oscar vuol sapere quello che non sa.
Le domane pungono, spingono con i gomiti per avere risposte, perché Oscar non si ‘accontenta’ mentre 
André la vorrebbe ‘accontentata’ da questa nuova realtà, anche se sa che, se così fosse, non sarebbe Oscar, non sarebbe la vera Oscar quella che si accontenta.
È così, senza fare sconti Oscar ripercorre la lunga cicatrice della vita che li aveva visti sempre vicini e, in quella cicatrice, quasi specchio di quella nuova, che tratteggia il volto di André, l’immagine di lui non è cambiata, perché la sua essenza non è mutata.
Era ed è rimasto anima cruda, nuda e bianca André.
Non ha mentito, è padre perché ha voluto proteggere una bambina indifesa con la sua mamma, è padre perché non è stato il sangue a determinare la sua protezione. 
È uomo che sa amare e chi ama protegge, è umano che sa che amore non sempre ingentilisce ma che mai svilisce. 
Un saluto, 
Lena

Recensore Junior
24/04/23, ore 11:30
Cap. 38:

Bentrovata Capo Rouge, lasciami dire che Lua Pietra Incandescente è un personaggio meraviglioso! Bisogna elogiare chi in un contesto di fanfiction quale questo riesce ad inventare oltre che a reinventare. La tua abilità nello scrivere di Oscar e André non sorprende, di loro negli anni hai scritto egregiamente in lungo e in largo con amore e soprattutto rispetto, la tua capacità di tessere trame dense e articolare è leggendaria, ma altra costante della tua scrittura, maiuscola, è la creazione di personaggi alla Hugo. Personaggi mai cartonati ma veri, mai mezzi ma interi e pieni. Lua è solo l’ultima aggiunta ad una collezione da teca. Bella, forte, altera, decisa, sfrontata, mai scontata e pozzo senza fondo di umanità vera, una umanità che spaventa e che, per questo motivo, solleva i moralismi futili dei benpensanti. La lettura ha sollevato anche me dalla inutile falsità del “ben pensare”. 
Complimenti sinceri e vivissimi. 
GdM

Recensore Junior
24/04/23, ore 09:19
Cap. 38:

Non si gioca più neanche con le parole in questa storia, c’è chi, come André e Oscar, si sfida facendone uso e arma sottile per scoprirsi quel tanto che basta e chi, come Lua, le usa per rivelare ogni cosa e segreto.
Non ci si nasconde più, la narrazione di una trama diversamente avvincente, il contesto di vita inserito  lontano dal luogo “ameno” di casa e in uno spin-off plausibile, induce i personaggi a muoversi entro parametri nuovi. Il gioco di specchi e a rincorrersi degli ultimi capitoli culmina nella serietà del momento raccontato ed esposto in questo trentottesimo. Il confronto verbale finale tra i protagonisti è pregnante, il  precipitare degli eventi, nel racconto di Lua Pietra Incandescente, lo è allo stesso modo.
Nel presente ignoto, con Oscar e André uniti dove la vecchia relazione era scorsa in una storia ormai passata, cresce un rapporto nuovo.
L’amore che i personaggi provano a loro modo in maniera diversa, e che solo André ha finora dichiarato, potrebbe non aver bisogno di esprimersi anche a voce nella parola Amore. Cosa importa dare alle cose il giusto nome quando il soggetto è impegnato a viverle? 
Al momento tutti i coinvolti, protagonisti e comprimari, appaiono impegnati a vivere, mossi da passioni grandi sono loro stessi espressione ed immagine vive di quel che provano e di ciò che hanno vissuto.
Sempre bravissima, complimenti
Clotilde D.A.

Recensore Master
23/04/23, ore 18:49
Cap. 38:

Quanti volti ha la vendetta? Che volto ha l’invidia, la gelosia, l’orgoglio ferito?
Ribolle nell’animo di quattro persone la vendetta, completamente diverse tra loro, tutte riunite con un unico scopo: riportare indietro Oscar.
Cosa spinge ognuno a cercare la sua personale vendetta è ciò che mi affascina di più. Perché non ha la medesima origine, non ha il medesimo sapore e forse nemmeno il medesimo nome la vendetta.
Lua è una giovane donna, le cui esperienze vissute ne hanno segnato inevitabilmente il carattere e il cuore.
Ama, perché è amore ciò che prova per Victor, ma forse è un amore ‘sbagliato’, ossessivo, che si alimenta di nulla. Perché Lua sa che niente otterrà da Victor, quel niente che sarà fatto solo di sesso nascosto, perché alla luce del sole Lua sarà nulla.
In quell’essere niente per Victor, Lua ha ritrovato una sua identità, accettata per ciò che è pur essendo niente dopo aver perso famiglia, identità e tutto ciò che era stata.
È un amore consapevole di non essere ricambiato quello di Lua, che si accontenta di essere solo un diversivo. Parlare a Victor, rivelare ciò che sa di Oscar, sa di amara vendetta. Oscar, che Lua sa essere libera, indipendente, che sa che non ama Victor, diverrà un trofeo da offrire all’amante.
La vendetta di Lua sarà la gratitudine dell’amante che scalderà il suo letto? Sembra una vendetta che porterà solo dolore alla stessa Lua.
Un personaggio, quello di Lua, dalle mille sfaccettature, con le sue ferite, i suoi punti deboli, che non l’hanno resa vittima ma artefice delle sue scelte.
Victor ora sa che Oscar è con André, la immagina libera di andarsene o vorrà credere che sia prigioniera Oscar?
Questo ‘affronto’, perché era palpabile l’orgoglio ferito, la rabbia che covava in Victor, porterà sicuramente alla vendetta contro André. Non ha chiesto nulla sulla salute di Oscar, segnale rivelatore di ciò che lo anima. Amore sincero il suo, o più semplicemente considera Oscar come qualcosa che inevitabilmente diverrà suo?
Fersen ha rivelato ciò che era accaduto, cosa lo aveva portato a dare un ordine tanto nefasto ai due soldati a Ponta Delgada e in seguito a rimettere gli stessi soldati sul cammino di André.
Invidia e gelosia vengono spesso confuse. La gelosia è la paura di perdere qualcosa o qualcuno che si possiede. L’invidia è il desiderio di possedere qualcosa o qualcuno che appartiene ad altri.
È pura invidia ciò che muove Fersen, e forse è il più pericoloso di tutti. Perché non vuole Oscar come persona, ma ciò che rappresenta. Oscar rappresenta tutto ciò che lui vorrebbe e non ha, la vita con la donna che ama. Perché per quanto Maria Antonietta lo ami, Fersen non potrebbe mai essere il ‘tutto’ per lei.
Bellissimo e molto ‘realistico’ quell’orgoglio di casta ferito, che non ammette che un uomo plebeo possa riscattarsi attraverso l’amore. Lo scandalo, il buon nome infangato di Oscar, questo è il pensiero intriso del pregiudizio di ceto del Vecchio Continente.
Fersen non ha, in fondo, combattuto per degli ideali, le nuove idee, il Nuovo Mondo non lo hanno cambiato.
Fersen e Lua hanno molto in comune. E sono molto pericolosi.
Madame Roma è ancora nascosta dalla nebbia, non ho ben chiare le sue intenzioni.
Quattro volti di uomini e donne, diversi tra loro, eppure molto vicini nell’avere in comune un unico obiettivo: Oscar.
Chi vuole davvero il suo bene? Chi sarà un vero nemico? È difficile dirlo, sarà la verità celata dietro i loro volti, dietro le loro azioni e parole a svelarlo.
E quel duello strepitoso iniziato dal momento in cui si sono ritrovati, Oscar e André non è ancora finito. Il loro desiderio si sfida di notte, le loro anime di giorno.
André é un muro impenetrabile, eppure ogni muro ha il suo punto debole e con tenacia Oscar lo sta cercando. Ed è meraviglioso osservarli, ascoltarli, viverli.
Quanta sofferenze porterà la vendetta?
Anna

Recensore Master
23/04/23, ore 15:41
Cap. 38:

Ciao Capo Rouge, un altro capitolo all’insegna delle emozioni quello che ci hai offerto e dove l’alba assume vari aspetti, a seconda del personaggio che la vive. Altre piccole ma importanti tessere si aggiungono, di capitolo in capitolo, per cercare di figurarci quale possa essere il disegno finale che si compone ogni volta di piccole grandi consapevolezze a diverso titolo che raggiungono l’intimo dei protagonisti.
Come può essere interpretata l’alba? Qui ce ne hai dato un assaggio: può essere quella del risveglio che fa crogiolare in quanto si è appena vissuto rivivendolo nuovamente; oppure potrebbe portarsi dietro tutta una serie di sogni che sono parsi talmente reali da sembrare veri e non appena si è svegli si può quindi ragionarne; oppure potrebbe scatenare una follia alla quale è impossibile sottrarsi e alla quale occorre dare compimento. L’alba di Lua Pietra Incandescente è del terzo tipo, quella che mette in campo con la disperazione e la rabbia che ha in corpo, una pazzia che potrebbe portare persino all’autodistruzione, a cui, però, non si pensa, perché l’obiettivo è più importante di qualsiasi ragionamento sensato. Resto sempre sconcertata, per non dire sconvolta, dall’atteggiamento di Lua che, per il bene supremo di Victor e per l’odio che cova verso Oscar, è disposta ad annullare se stessa pur di compiacere, per qualche breve attimo, l’uomo che ama incondizionatamente ma che la usa e non la ricambia, se non per un puro bisogno fisico, in quanto la sua mente è imbrigliata nell’ardente sentimento che prova per Oscar, nella sua mente c’è solo lei, ma a Lua non importa, ciò che è essenziale per lei è catturare qualche brandello di felicità con il quale potrà cullare la solitudine alla quale è destinata. Ora Lua è fuggita, e a costo della sua stessa vita è riuscita, con la forza della disperazione che l'ha guidata, a raggiungere il luogo dove si trova Victor, con il segreto che la farà apparire ai suoi occhi importante, anche se dopo averlo rivelato sa bene che verrà posta ai margini del tutto. Lua ottiene quel poco che desidera per se stessa e rivela la verità su Oscar sconvolgendo le menti di coloro che la ascoltano, perché insieme a lei c’è un uomo che non dovrebbe esserci, un uomo che tutti pensavano morto, un uomo che, pur nell’evanescenza della sua presenza, era una tarlo che rodeva nel profondo sia di Victor che soprattutto di Fersen. Anche Madame Roma è presente e accoglie la notizia della sopravvivenza di Oscar come un dono, che non fa che rinfocolare la sua speranza di vendicarsi del suo antico amore, il padre di Oscar. Ora il “branco” si è riunito, è al gran completo e la caccia può riprendere il suo corso, poichè fino a quando le prede non saranno state stanate dal luogo ove hanno trovato riparo, tutti loro non potranno vivere sonni tranquilli, chi per una questione, chi per un’altra. Il fatto che tutti siano della partita mi fa presagire tempi nuovamente difficili per i Nostri.
Nel mentre, appunto, i Nostri stanno facendo passi avanti: in particolare Oscar che si è affidata totalmente, poiché fiduciosa, ad André. Lei sta comprendendo a piccoli passi quanto l’uomo, indipendentemente da come sia mutato per effetto delle avventure che lo hanno colpito, sia divenuto importante per lei. Non sa se quello che prova sia amore, ma non riesce a contemplare il futuro senza averlo accanto. Il compito che si è volontariamente assunta di stargli vicino è reso difficoltoso dallo stesso André, il quale teme per lei in virtù dell’amore che prova e fa di tutto per avversarla risultando talvolta incomprensibile agli occhi di Oscar con l’atteggiamento che assume. Si sono amati e continuano ad amarsi, assaporando ogni istante che si incide sempre più nella pelle di entrambi; il loro stare insieme è coinvolgente e si può annoverare come un bisogno, poiché solo così si giunge ad una sorta di stabilità, ma che viene prontamente rotta proprio dagli atteggiamenti di André. Lui che, in un sussurro, le ha detto che la ama, parole che si è lasciato sfuggire preso dall’estasi che solo con lei riesce a provare, mentre lei ha assorbito quelle parole e sta cercando di farle sue, di dare loro la giusta dimensione, mentre ancora segreti si frappongono tra di loro, ma che sono prossimi ad essere scoperti, perché è inutile sfuggire al proprio destino tentando di essere chi non si è mai stati, e André non è un codardo che è fuggito dopo aver lasciato nelle ambasce una donna con una bimba piccola, ma anzi, è sempre la stessa persona giusta ed equilibrata e generosa che di loro si è fatta carico. Forse quando arriveranno a parlarsi a chiare lettere tutto sarà davvero più semplice di quanto non sembri ora.
Sempre molto d’impatto alcuni momenti della tua narrazione dove le parole diventano immagini che si trasformano in scene visibili come la pellicola di un film rendendo il tutto ancora più avvolgente.
Grazie per questo nuovo passaggio, davvero intenso e intriso di emozioni, e, restando sempre in attesa, ti auguro un buon proseguimento della tua domenica. A presto!

Recensore Veterano
23/04/23, ore 15:13
Cap. 38:

Ah se almeno potessi,
suscitare l’amore
come pendio sicuro al mio destino!
E adagiare il respiro
fitto dentro le foglie
e ritogliere il senso alla natura!
O se solo potessi
corpo astrale del nostro viver solo
pur rimanendo pietra, inizio, sponda
tangibile agli dei
e violare i più chiusi paradisi
solo con la sostanza dell’affetto.

~ Alda Merini ~

All’alba di estasi sospese è ancora il romanzo a tenere in scacco la fiaba. Nel rimescolo di sentimenti contigui, in un carosello da 8 e mezzo, è ferma l’immagine di un’anima incandescente e mendica, colta nel pieno travaso di grande vuoto, esercizio inutile alla ricerca di sé. È pietra dura, corrosa di ribollito gelo nella fiamma di un amplesso ormai sepolto al buio, soffocato forse d’affetto ma non, ancora, d’amore. E non trova requie l’immagine dell’altra, lava di mille pietre sciolte, bollente tormento che non si oblia sul giglio del volto amato.
Nello sconquasso di desiderio che accende il fragore del mondo, sarebbero anime pervenute alla perfezione d’amore se l’una non spegnesse la pece del suo buio nel bagliore pallido di pura illusione e l’altra s’acquietasse d’azzurro all’ombra della luce che la precede, mezzo passo avanti, ad un ritmo sconosciuto su una scala imprevista, melodia di accordi e note in cerca della giusta armonia.

Un abbraccio, Minaoscarandre 
(Recensione modificata il 25/04/2023 - 05:38 pm)
(Recensione modificata il 25/04/2023 - 05:50 pm)