Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Junior
06/04/23, ore 21:29

Il viaggio continua tra paure comprensibili di queste due anime che hanno sofferto, il dolore passato c'è anciora, non andrà mai via, ma forse è arrivata l'ora di cominciare a vivere e senza paura.
Il racconto si sta facendo esaltante e sempre più coinvolgente. 
Grazie e un saluto.
Claudia 

Recensore Junior
06/04/23, ore 21:22

È un vero "raggio di luna"  brillante ritrovare te e la tua storia anche su questo sito.
Un caloroso benvenuto a questa manciata di capitoli bellissimi e che ho riletto con piacere. 
Sempre bravissima,
Claudia

Recensore Master
06/04/23, ore 20:46

Ammetto che mi hai tratta in inganno. Quella figura che li osservava, immaginavo che fosse altri.
Ma tutto può succedere. La vendetta è un altro aspetto da considerare, un aspetto che lentamente sta emergendo.
Perché non solo Lua può avere motivi di odio nei confronti di Oscar ma anche verso André e non solo.
Ciò che consuma Lua nel profondo è un sentimento che l’ha trasformata e che pretende una insana vendetta verso tutti.
E anche Mme Roma è animata da un sentimento di verdetta molto più personale e altrettanto pericoloso. L’ha coltivata nel tempo la vendetta che è diventata razionale e ragionata.
Sarebbe troppo facile immaginare che ora vivranno un idillio senza fine Oscar e André. Sarebbe anche troppo bello.
Chi dei due è prigioniero dell’altro? André potrebbe lasciarla agli indiani che la farebbero ritrovare dai Francesi, ma non può farlo.
Come si può rinunciare alla propria vita? Una seconda volta? La sua partenza non è servita a cancellare Oscar dalla sua mente, dal suo cuore. Soprattutto ora che lei è impressa nella sua carne come un marchio, molto più profondo delle cicatrici lasciate da Tiberius Mallerbé e Guglielmo Pointiers.
Dare un nome a quell’inesauribile desiderio di averlo accanto, di sentirlo e saperlo suo, sarebbe un ulteriore passo verso la vera scoperta di se stessa.
Quando Mme Roma la mise davanti a quello specchio di certo non voleva che Oscar si guardasse attraverso gli occhi di André.
È ciò che sta accadendo, ora Oscar si specchia in lui, non è vinta o debole donna che mette la sua vita nelle mani di un uomo.
È sempre indomita, selvaggia, non la vedo come prigioniera ma come donna che sta scoprendo se stessa, che sta scoprendo ciò che vuole essere. Pensarsi donna, pensarsi amata.
È ancora un duello, fatto di sensuali momenti di passione e amore.
Ancora una volta ho avuto modo di scoprire come André sia cambiato. Cacciare per sopravvivere è molto diverso dal cacciare quasi per sport come aveva sempre visto fare a Versailles. Anche Oscar inizia a vedere un mondo molto diverso da quello in cui è vissuta. Dove tutto era servito ai privilegiati di un mondo dorato senza la minima fatica.
Può osservare e vivere la vita dove nulla è servito, dove si lotta per la semplice sopravvivenza.
Quel mondo senza privilegi, fatto di privazioni e lotta per essere semplicemente liberi, cambierà anche lei?
Anna

Recensore Veterano
06/04/23, ore 17:14

Nell’Inferno ormai vuoto regna uno di quegli attimi tutti terreni alieno d’eclissi, pregato di resistere nella bufera dei sensi, all’ombra dei petali di piccola morte, nel giardino schiuso del melograno. È portato al limite e cammina lambito da una parola di vetro, il resta che spezza e taglia di vita la morte, di libertà la prigione. E lenta, la cenere, rivendica quel che le spetta del falò della paura, pazzo desiderio l’aver creduto di non aver più labbra per chiedere lingua al fuoco, fuoco alla lingua, pazzo da illuminali cresciuti al buio, dimezzati alla luce di quel da cui avranno saputo staccarsi, cardini infiammati sulla mappa del mondo, volti in corsivo di una pena sopportata in solitudine, ora  immagine tonda di una cicatrice divenuta unica.    

Un abbraccio e grazie

Minaoscarandre 

Recensore Junior
05/04/23, ore 20:48

Ciao Capo Rouge,
Oscar e André stanno vivendo ciò che, forse, in Francia non avrebbero mai potuto vivere, perché Oscar non aveva ancora davvero compreso quanto desiderasse André nella sua vita.
André era stato per lei una presenza costante, quasi una abitudine vederlo sempre accanto a sé, anzi mezzo passo dietro a sé.
Questa vicinanza continua aveva, in qualche modo, impedito ad Oscar di vedere davvero André, il suo sguardo era rivolto al conte di Fersen.
La partenza di André ha messo Oscar davanti ad una realtà diversa, quella dettata dalla solitudine, ma anche di una nuova presa di coscienza di sé.
Oscar si trova a seguire André, è una situazione nuova che lei desidera, restare da sola ancora una volta proprio non lo accetta.
Se André vive il desiderio con la consapevolezza che ha sempre avuto di amare Oscar al di là e al di sopra di tutto, per Oscar dare un nome a ciò che sente è ancora difficile.
Oscar non viene messa da parte perché è una donna, ma perché è il problema che angustia quel piccolo villaggio di indiani.
La storia di Lua è chiara ora, si può comprendere meglio il suo modo di agire che resta comunque un grande pericolo.
I problemi iniziano ora, André dovrà decidere cosa fare, il tempo non sembra essere dalla sua parte.
Per ora André e Oscar si possono godere la pace e il calore della tenda, e vivere ancora una notte di desiderio reciproco.
Pur essendo consapevole di volere André accanto a sé, Oscar ha ancora un lungo cammino davanti prima che capisca la profondità dei suoi sentimenti.
Confido nella tua penna. Grazie.
Ipazia

Recensore Veterano
05/04/23, ore 17:17
Cap. 36:

Sono “anime bianche” strozzate dal bagliore nuovo,  riflesso di sé. 
Sono forma già vissuta di catrame, consunto e nero, filtrata della scoria antica ma ancora odorosa nel vento presente, in un ritornello intonato alle sfavillanti note di un giorno. Sono anime nerissime e fiduciose, chiuse in un pertugio, messe all’angolo rischiarate al candore della resa, libere all’ombra di un amplesso si stupiscono di essere questo “mai” totalmente diverso, mai sottratto a quello che erano e adesso (non)sono.

Grazie come sempre e un abbraccio.
Minaoscarandre 

Sono quella che sono.
Un caso inconcepibile
come ogni caso. 

In fondo avrei potuto avere
altri antenati
e così avrei preso il volo
da un altro nido,
così da sotto un altro tronco
sarei strisciata fuori in squame.

Nel guardaroba della natura
c'è un mucchio di costumi: di
ragno, gabbiano, topo campagnolo.
Ognuno calza subito a pennello
e docilmente è indossato
finché non si consuma.

Anch'io non ho scelto,
ma non mi lamento.
Potevo essere qualcuno
molto meno a parte.
Qualcuno d'un formicaio, banco, sciame ronzante,
una scheggia di paesaggio sbattuta dal vento.

Qualcuno molto meno fortunato,
allevato per farne una pelliccia,
per il pranzo della festa,
qualcosa che nuota sotto un vetrino.

Un albero conficcato nella terra,
a cui si avvicina un incendio.

Un filo d'erba calpestato
dal corso di incomprensibili eventi.

Uno nato sotto una cattiva stella,
buona per altri.

E se nella gente destassi spavento,
o solo avversione,
o solo pietà?

Se al mondo fossi venuta
nella tribù sbagliata
e avessi tutte le strade precluse?

La sorte, finora,
mi è stata benigna.

Poteva non essermi dato
il ricordo dei momenti lieti.

Poteva essermi tolta
l'inclinazione a confrontare.

Potevo essere me stessa – ma senza stupore,
e ciò vorrebbe dire
qualcuno di totalmente diverso. 


~ Nella moltitudine ~ Wisława Szymborska
 

Nuovo recensore
05/04/23, ore 16:09

Ciao Capo Rouge , prima di tutto ti voglio ringraziare per questi capitoli aggiornati velocemente e poi ti ringrazio per le emozioni che riesci a trasmettere ,per il tuo modo di scrivere ,mai volgare quando descrivi un rapporto, ma soave e celestiale . Finalmente Oscar si è arresa all’amore , anche se dubita che lo sia veramente, ma come dico io sei partita dalla Francia per vederlo e non per Fersen che anche a Brest non vedevi l’ora di sganciarlo per andare da André. Ma ora che si sono amati , per lei, come per lui, non é mai abbastanza. Paura per Lua che sembra un vero pericolo per entrambi , non abbiamo più notizie di Girodelle , confidiamo nella tua fantasia nel prosieguo della storia. So che è chiederti tanto dopo gli ultimi aggiornamenti ma posta presto che rimaniamo col fiato sospeso. Auguri per la Santa Pasqua cara

Recensore Master
05/04/23, ore 11:55

Ciao Capo Rouge, continui a regalarci capitoli che hanno per protagonisti assoluti i sentimenti e le sensazioni che i Nostri stanno provando in quel luogo fuori dal mondo, che è divenuto sia riparo che prigione a diverso titolo.
Strane emozioni hanno cominciato a prendere i sensi divenendone padrone, poiché, dopo quanto accaduto fra di loro, nulla potrà più essere come prima e, anzi, il bisogno, o meglio la necessità, di percepire la presenza dell’altro è veramente sempre più impellente. André ha il timore che, presto o tardi, Oscar possa fuggire per tornare alla sua civiltà, o perlomeno a quella che pensa debba essere la sua dimensione, non pensando, o non volendo credere, che anche per lei ciò che è avvenuto possa aver apportato dei cambiamenti nei pensieri oltre che negli atteggiamenti. Il non ritrovarla al suo risveglio, dopo la notte appena trascorsa in cui sono diventati un tutt’uno, inizialmente non può che farlo sprofondare nella paura più fonda e buia, in quanto realizza che non riuscirebbe più a stare solo e condannarsi al vuoto più totale e sempre più incombente. Comprende però che lui per lei possa essere un pericolo e quindi, con un minimo di raziocinio, dovrebbe allontanarla da se stesso per non farle del male, per non causarle del dolore. Ma queste sono solo sue riflessioni, poiché un confronto vero e franco con lei non lo ha ancora avuto. Lui non sa cosa provi lei ora, dopo che ha assaporato l’amore, che lei non conosceva ma al quale si è affidata, perché colui che la amava era André, quello che era stato il suo André, anche se ora poteva porsi con lei in maniera nuova e diversa. Anche lei ora ha bisogno di lui, poiché quello che ha provato è stato un assaggio di qualcosa da cui si diventa dipendenti e se ne vorrebbe sempre di più per saziare una sete ancora più invasiva, che non lascia scampo.
Lì, persi in mezzo al nulla, devono però sopravvivere e lei, per non restare ancora sola nella capanna, si accinge a seguirlo nella caccia che donerà la possibilità di sostentamento e tramite la quale conoscerà un nuovo aspetto di André, di ciò che è divenuto nel periodo di lontananza. La caccia è finalizzata ad effettuare poi uno scambio con la popolazione indiana, con cui André è rimasto in contatto e che l’ha curato e accolto, mentre quella stessa gente è rimasta ai margini del tutto, non accolta nemmeno dagli altri indiani rinchiusi invece nei territori assegnati loro. Ma l’arrivo al campo indiano pone André di fronte al dilemma prospettatogli da Shani, l’anziana donna a capo dell’intera tribù, che gli fa notare quanto Oscar, la sua donna, quella che voleva salvare e tenere per sé a tutti i costi, possa essere per loro un autentico pericolo qualora si venisse a scoprire che si trova presso di loro, dato che Lua è scappata, ed essendo piena di odio verso i francesi che le hanno sterminato la famiglia, certamente farà di tutto affinché la donna venga trovata. Intanto Oscar, essendo stata allontanata dal consiglio che si sarebbe tenuto, in quanto argomento principale, viene assistita da parte delle donne a cui Shani l’ha affidata mentre attende che André torni da lei. E’ difficoltoso per lei rimanere lontana da lui, ormai lo sente vibrare fin nel profondo delle viscere e se chiude gli occhi ha ancora la sensazione vivida delle sue mani che le scorrono addosso e delle quali ama il tocco capace di donarle sensazioni inconfondibili. Così anche in quella capanna fra gli indiani trovano il modo per ritrovarsi ancora e ancora, mai sazi, lasciando per alcuni attimi la lucidità sulla situazione altrove, poiché l’importante è saziare quella fame che pare non dare tregua, ognuno consapevole di essere prigioniero volontario dell’altro, volto a divenire pura essenza ma rigorosamente insieme all’altro.
Grazie per questo intenso passaggio e un augurio per la Santa Pasqua ormai imminente.

Nuovo recensore
03/04/23, ore 18:22

Cara Capo Rouge, sono senza fiato... Avevo letto i capitoli 35 e 36 di fila, senza respirare. Poi li ho riletti ancora... Ora questo capitolo: la mancanza d'aria nel seguire ogni atroce loro pensiero, il terrore della lontananza e della non comunicabilità... La follia di una gabbia scintillante nell'immensità del nulla dove ora si trovano e il tutto poi senza parole perché ora le parole non hanno spazio. Ho temuto e temo per loro, per lei, Oscar, che cade in un abisso sconosciuto ma ora desiderato e necessario. Per lui, André, che il dolore ha portato a scomparire ma che ora gli esige presenza e gli dona la follia mai provata. Sto ancora col fiato corto. Brava!

Recensore Master
02/04/23, ore 21:19

Per l'orgoglioso comandante De Jarjeays vedersi esclusa da tutto e da tutti è assai più doloroso che per qualunque altra persona! Ma la loro attualmente è una situazione precaria: Oscar verrà ritrovata, e poi non può restare per sempre laggiù; e André.. vuole fare il fantasma tutta la vita?

Recensore Junior
01/04/23, ore 16:19
Cap. 36:

Cara Capo Rouge, questo capitolo è quello dell’amore che percorre la lunga cicatrice della vita che avrebbe dovuto dividere lui e lei, demarcare il confine tra André e Oscar, ma che adesso unisce nel dolore e nel piacere. È il momento in cui, di certo, non si ama per compassione ma perché si vuole, nonostante la cicatrice pulsi ancora di dolore. Un Amore arricchito dai contorni del desiderio che non ingentilisce ma che nemmeno svilisce, desiderio che è, nel loro caso, eugenía di Amore ma che non si affida ancora del tutto a se stesso. I dignitari del sentimento, colti increduli nonostante tutto, non si sono resi conto che amare è sempre un bene, anzi che è il bene sommo. Nonostante effettivamente non lo combattano più, lo accolgono ancora intimoriti, nuovi loro stessi a tutto quello che sta accadendo loro ma speranzosi di potersi abbandonare al sentimento.
André non più servo o soldato con quella cicatrice dell’anima a separarli, ma anima nuda, pura e bianca nel fondo del disperato Amore.
Anime bianche che si riflettono l’una nell’ altra, a perdersi, o ritrovarsi non lo sappiamo ancora, entrambi però con il desiderio di essere amati per ciò che sono, semplicemente anime bianche che il nero non sporca.
Buona continuazione, aspetto presto il nuovo capitolo
Lena

Recensore Junior
01/04/23, ore 11:21
Cap. 36:

Nonostante l’invito a non aver paura dello scorso capitolo, la paura aleggia ancora furiosa nelle “anime bianche” che si raccontano in questo. È plausibile che sia così perché le anime depurate del peso del passato, che viene ignorato anche solo per un piccolo istante, nel momento presente sono esposte a quello che verrà con nessuna vecchia certezza a fare loro da scudo.  Sarebbe bello per tutti, e non solo per i personaggi di questa storia, poter riconciare da un punto diverso della vita, da ciò che si è diventati vita naturale durante e vedersi con occhi nuovi, ma è bello poter anche soltanto leggere di questa possibilità nuova regalata a Oscar e ad André. 
Buon fine settima e grazie tante.
GdM

Recensore Junior
31/03/23, ore 21:24

Carissima Capo Rouge, hai scritto un altro capitolo altamente introspettivo, dove i sentimenti sono sulla ribalta, racconti di  Oscar e André racchiusi in un mondo isolato che fa emergere le loro paure, frutto di tutto ciò che non si sono mai detti, tutto ciò che è stato e che l’altro non ha potuto conoscere e non soltanto perché i due sono rimasti a lungo in due continenti diversi. Separati ma non divisi. 
Si confrontano, adesso vicini, nelle loro rispettive paure ma senza scoprile all’altro, quasi non sia una necessità o precisamente perché è strettamente necessario non dire mezza parola di troppo, quella che distruggerebbe il cristallo di neve dove si sono infilati, dove il destino li ha posti.
La parola d’ordine è non avere paura, parola che nel rapporto a due, amicale o d’amore, significa anche non ferire, non farmi del male che io non te ne farò. La  relazione dei due “enunciati” si regge sulla fiducia, quella che paradossalmente, nonostante i particolari di anni e di vita taciuti, tra Oscar e André rimane, che non si è mai sfibrata come un vecchio filo consunto. La fiducia che permette all’altro di essere qualsiasi cosa si è o che si è diventati, e di essere accettato per ciò che siamo anche se ingannevolmente irriconoscibili. La fiducia che non tradisce chi siamo ma che anzi, letteralmente, ci tradisce permettendoci di riconoscersi qualunque cosa accada. Una certezza sempre presente e che non abbandona, nonostante il parlare trattenuto, nonostante le rivelazioni che non sollevano il peso di una realtà grande e che al momento rimane gigantesca e pressoché incommensurabile. Ma i due sono ormai al muro e mi sembra improbabile che riusciranno a sottrarsi ad essa perché questo Amore ha assunto concretezza e non è più un solo grande pensiero rimasto indefinito.
Buona serata e grazie.
Princess Lena

Recensore Junior
31/03/23, ore 19:52

Carissima Capo Rouge, 
avevo lasciato la storia in pieno inverno tra turbinanti cristalli di neve, ora mi trascina in una primavera non inoltrata, con la neve ancora intonsa, sotto i lievi raggi di luna ma con due animi infiammati. 
Mi trovo dinanzi l’immagine iniziale di André osservato, quasi spiato da Oscar ed è fortissima. I capelli neri cresciuti durante il tempo che li ha divisi è il simbolo, l’immagine più forte della trasformazione interiore che è avvenuta in lui, non solo una trasformazione temporale e corporale. André è diverso ma sempre uguale e affascinante in una maniera ancora diversa. Ha sofferto, era morto, ma, essendo sopravvissuto, è diventato una roccia solida e soltanto apparentemente impenetrabile.    
Vedo la solitudine di entrambi i protagonisti, forse loro sono sempre stati soli anche quando erano insieme, perché uno dei due non aveva mai realmente permesso all’altro di “vedere” fin dentro la profondità del proprio cuore. Senza voler biasimare Oscar, André era stato quello, che tra i due, era riuscito a scovare l’altra ma non viceversa, adesso non è più così perché Oscar ha quasi scovato se stessa e lui con sé. 
Sono come Pur, liberi e selvaggi, legati a catene invisibili che, seppur per motivazioni diverse, li tengono legati l’uno all’altro. 
Il cambiamento di André è evidente anche nel suo modo di pensare, davanti al fuoco ho visto come il Nuovo mondo ha fatto emergere le idee che erano in lui innate. Questo è André è consapevole adesso, è un uomo fatto e non più un ragazzo che serviva in una famiglia nobile.
Fa paura un uomo così? Affascina, un uomo arricchito e appesantito dalla vita?
Il profumo della libertà André lo ha respirato, quella libertà per cui si è pronti a combattere e morire, e l’ha accolta e respirata, ma la libertà del cuore e dello spirito André la conosce? Queste sono le domande che mi pongo davvero. 
Bentornata e grazie alla tua storia per esserci. 
Maddalena. 

Recensore Junior
30/03/23, ore 10:45
Cap. 36:

Ciao Capo Rouge, mi preoccupa molto quel cavaliere che ha osservato il bacio di Oscar e André da lontano, sento odore di guai.
Oscar si impone, determinata a non farsi mettere da parte, vuole le risposte che la tormentano da tre anni ormai ma è pronta ad aspettare che André sia disposto a parlare di tutto ciò che è successo.
André per ora è disposto solo a rivelare il motivo della sua partenza e a rivelarle il suo amore.
Oscar e André sono due anime contrapposte che si rincorrono quasi come se entrambi sapessero che si toccheranno prima o poi.
André é sempre stato consapevole del suo amore, non vuole compassione o un affetto scambiato per amore, come sempre Oscar viene al primo posto perché sa che se entrambi cedessero al loro desiderio sarebbe difficile tornare indietro.
Per il momento vivono in un luogo lontano dal mondo in cui Oscar ha sempre avuto un ruolo preciso, in cui il rango sociale li divide da sempre, è una consapevolezza che André non dimentica.
Oscar sa che lo vuole accanto a sé, la lontananza di quei tre anni ha lasciato un segno profondo in lei rendendo il pensiero di perdere ancora André difficile, se non impossibile, da sopportare; sa che molte cose della vita di André non le conosce; non comprende se ciò che prova per André sia amore.
Per ora Oscar sa di desiderare André, e non è una donna che si fa mettere in difficoltà dalla paura.
Entrambi hanno paura di ciò che li sta travolgendo, amore e desiderio in un inverno gelido in America.
Un capitolo che scalda il cuore, non mi resta che aspettare altri piccoli tasselli che raccontino ciò che è stato e ciò che sarà. Bellissima Oscar.
Ipazia