Recensioni per
Pur
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 869 recensioni.
Positive : 865
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Master
24/03/21, ore 12:21

Ben ritrovata Capo Rouge con un aggiornamento che attendevo da tempo, per vedere l’evoluzione che avrebbero avuto le situazioni che ci avevi prospettato nei capitoli precedenti. Devo dire che l’ho letto e poi ho dovuto lasciarlo sedimentare prima di scrivere un breve commento. Come sempre la tua scrittura è particolarmente coinvolgente, sia per quanto riguarda le ambientazioni che il tratto che rivolgi ai vari personaggi. Ho assistito ai pensieri di Andrè, che si è ora allontanato dal suo amore, per preservarlo e forse si rende conto che nemmeno un oceano posto fra di loro potrà mai veramente scalfire il ricordo di lei. Ricordo che diventa quasi tangibile. La vede e la sente in ogni cosa, come nell’episodio della camicia che ha ancora un sentore che gli ricorda il profumo di Oscar. Aver fatto tanto per allontanarsi da lei e invece continuare a sentirsela addosso senza soluzione. Una lenta agonia quella lontananza, di cui, forse, un poco si è pentito, poiché il desiderio di lei non si è per nulla sopito, anzi torna più prepotente di prima. André cerca di attendere alle cose che deve fare, defilandosi da quella compagine di compagni rumorosi, di cui non sente di fare parte, continuando così nelle sue riflessioni, fino a quando irrompe la richiesta di un abboccamento da parte del conte di Fersen, il quale vuole proporgli di diventare il suo segretario, poiché lo conosce e di lui si fida, anche perché il compito che vorrebbe affidargli ha necessità di determinate capacità che lui decisamente possiede, ma forse più di tutto ha compreso qualcosa dall’atteggiamento di André che lo ha incuriosito e vuole scavare a fondo per capire magari la decisione di arruolarsi e partire. E’ fastidioso il suo atteggiamento, con le insinuazioni sul comportamento di Oscar, quando si è trovata in sua compagnia, facendo credere ad André che fosse andata lì per lui, cosa che peraltro quest’ultimo già pensa come effettiva, e insinuando il dubbio che tra loro possa essere accaduto veramente qualcosa. André si veste di amarezza per quel pensiero che si insinua sempre più nella mente.
Un momento di leggerezza, quando scrive alla nonna, manifestandole il suo dispiacere per averla lasciata sola, ma dicendole anche che, poco per volta, le racconterà della donna che ama, sapendo quanto la donna rimarrà sorpresa nel sapere che per questo amore ha dovuto allontanarsi, chiedendole di aver cura di lei.
E fino a questo punto il capitolo mi ha avvolto con le sensazioni provate da André. Quello che di sicuro non potevo aspettarmi è la conclusione che hai voluto dare, con la violenza che André ha dovuto subire. Mi sono domandata più volte il perché aggiungere questo orrore al tanto dolore che già prova l’uomo che è lontano dall’essere amato, provandone un vero tormento, e quindi mi sono chiesta cosa un tale evento potrebbe apportare allo sviluppo del personaggio, il quale in quei terribili momenti, narrati prealtro con competenza e tatto, è rimasto ancorato all’unica luce a cui poter attingere, ossia il ricordo della sua Oscar, nella quale intravede la salvezza. Lo sconvolgimento però non era completo fino a quando ci hai fatto percepire che Oscar, nel buio della sua stanza, stesse vivendo l’incubo per quanto stava accadendo ad André. Un filo sottile, che li aveva sempre uniti, continuava a legarli nonostante la distanza fosse ormai incolmabile. In quelle poche righe finali ho sentito tutta la paura percorrerla e quel freddo che si stava impossessando di lei, come fosse stata nel corpo di André, sentendo in pieno tutta la sua sofferenza. Oscar derubrica il tutto come un incubo, ma ha il cuore in gola, per le immagini che di André le si sono palesate davanti agli occhi. Lo ha visto con il viso tumefatto, coperto di sangue ormai rappreso, e l’unica parola che può uscire dalle sue labbra è il suo nome quasi fosse una invocazione.
Sapendo la passione che ti spinge a scrivere di Loro, sono certa che, quanto di raccappricciante edecisamente inaspettato ci hai descritto in questo passaggio particolare, serva all’economia della tua storia. I tuoi romanzi, perché tali sono per la cura che imprimi ad ogni pagina, con quella introspezione che viene espletata con estrema attenzione, non si leggono semplicemente, ma inevitabilmente fanno riflettere.
Attendendoti sempre con curiosità ti auguro un buon proseguimento.

Recensore Junior
23/03/21, ore 12:40

Ho divorato come sempre questo capitolo, quasi ho avuto il mal di mare anch'io ma forse era solo il senso di nausea per le parole sibilline e il comportamento un po’ subdolo del conte di Fersen.
Non c’è che dire, sai come caratterizzare, rendere i personaggi, tutti i personaggi, al meglio, apprezzo la tua capacità di farceli amare alla follia ma anche “odiare” forse, di farceli vivere cioè nel bene e nel male con la stessa intensità.
E lo prenderei veramente a schiaffi il conte di Fersen, ci fa o ci è, con quel suo dire e non dire, con le sue mezze frasi, anche se fosse successo qualcosa tra lui e a Oscar discuterne non sarebbe comunque cosa da gentiluomini! Pensa alla sua amata Regina, ma alla prima occasione cerca compagnia. Non credo proprio che abbia capito in cosa Oscar è cambiata, né il senso della risposta di Oscar sulla sua infelicità. Non mi sembra così acuto da aver compreso cosa Oscar volesse dire ma penso che abbia capito i sentimenti di André e che nutra una sorta di gelosia latente e perversa, che rivendichi Oscar per appartenenza di rango, non certo per questa sorta di pseudo amore-innamoramento, perdonami ma non trovo la parola più adatta per descriverlo.
André, di contro, è semplicemente meraviglioso, e questo lo avevo già detto ma repetita iuvant, solo lui sa amare in quel modo, ogni pensiero dedicato a Oscar, e imporsi inutilmente e allo stesso modo di pensare ad altro❤️
Mi chiedo se la nonna capirà di chi parla nella lettera, chi è la donna che lui ama e che è così bella. 
L'aggressione ad André mi ha turbata e non lo nascondo, quindi ero nel giusto quando nella mia recensione precedente mi preoccupavo di eventuali agguati da parte dei suoi nuovi compagni di viaggio. Reputo l’accaduto semplicemente come un atto balordo e di vendetta, atto che esprime la realtà vera e brutta della vita, realtà di allora e purtroppo anche odierna. Le cose brutte esistono e accadono, non sempre sono evitabili, l’importante è superarle e la maniera come lo si fa.
Mi dispiace per André ma io ti “conosco”, confido in te, nella tua storia, nella tua scrittura nell’amore che hai sempre dimostrato per questi splendidi personaggi.
Ti ringrazio per aver aggiornato e salutandoti ti auguro un buon proseguimento di giornata.
Gattinapelosa 😻

Recensore Veterano
22/03/21, ore 23:17

Allora, André ha scelto per sé e per Oscar, allontanarsi è stato un sacrificio, Per lei, e in fondo, amare è sacrificarsi per l'altro. Scegliere cosa è meglio per chi si ama, fare tutto ciò che è in nostro potere per la felicità dell'altro.
È ciò che ha scelto André, ha lasciato libera Oscar. Sacrificando se stesso, il suo amore, tutto ciò che era stato, tutto ciò che è.
La solitudine, l'assenza, la mancanza che ha cercato per non essere mai di ostacolo a lei, per non far mai trapelare l'amore che lo guida, che lo divora, ora sono le sue compagne di viaggio. Lei sempre nel cuore, nei pensieri, nei ricordi che non si allontanano mai. Perché l'amore fa vivere e morire, perché i ricordi son lacrime e sorrisi e momenti che restano li a scavare nell'animo, rendono deboli e forti.
Oscar è in ogni gesto, in ogni respiro, in ogni pensiero, dimenticare è impossibile, sembra capirlo André, ora che è troppo tardi e indietro non può tornare. Ha messo alla prova se stesso e il suo amore, se resisterà alla separazione, se riuscirà a farlo restare puro quell'amore semplicemente tacendo, allora sarà l'amore che guiderà tutta la sua vita. Dovrebbe saperlo, che è così, che sarà così, la lontananza non servirà a mettere alla prova il suo amore per lei. L'amore non chiede prove, vive nonostante tutto.
Nonostante Fersen, nonostante l'incedere del dubbio, della gelosia insinuata.
L'orrore di ciò che accade, morire dentro con il desiderio di sopravvivere per rivedere lei, una volta, un'altra volta, soltanto lei, in quell'orrore. Parole che restano nella mente.
Una persona molto speciale per me, mi ha ha fatto conoscere un libro in cui il lato più "oscuro", più "barbaro" e "disumano" dell'uomo e di una società lontana, è raccontato senza morbosità, amo quel libro. Con tatto, sensibilità e intelligenza hai scritto una pagina difficile da dimenticare, la potenza della tua scrittura mi induce a dirti che continuo ad aspettarti.

Nuovo recensore
22/03/21, ore 15:00

Hai un modo di scrivere per immagini che per me è stupendo e su questo non ci sono dubbi e anche qui trovo la tua vis comunicativa davvero potente. Quello che accade ad Andrè mi pare davvero un po'
(inutilmente) forte, ma questa è ovviamente una mia opinione personale. Nel senso: mi sembra forte ai fini dello sviluppo della trama e cioè per ora non capisco se è un accadimento "necessario" all'incedere della storia e all'evoluzione del personaggio. Detto questo, sono molto contenta che tu sia tornata, guardavo sempre se pubblicavi.

Recensore Junior
22/03/21, ore 13:52

Finalmente un altro capitolo!!! Molto intenso..... Povero il nostro splendido André in balia di quei tipacci!!! Dopo la piccola Mimose .....poi Oscar....Martin e adesso André ...cosa accadrà ??? Ritornerà in Francia....!!! Aspetto trepidante il seguito

Recensore Junior
21/03/21, ore 23:11

Comandante Rouge,
adesso vi racconto il mio sabato sera, tardi, a coprifuoco avanzato: apro ‘sto fandom e vedo PUR. Ecco che mi prende bene. Iniziate con Baudelaire e io, a corsa, vado a prendere una delle edizioni dei FIORI, e per onestà vi dico che scelgo quella Newton , GTE, Massimo Colasanti (a cura di). Vi voglio rispondere a tono, che non pensiate che mi sono addormentato. E poi, via via, mi segno frasi come appunti, per vedere se riesco a fare una recensione come Dio comanda. "I ricordi sono così effimeri, eppure nessuno può nuocere ad essi, racchiusi nella coscienza, imprigionati in un limbo inaccessibile a chiunque. La memoria li custodisce" mi colpisce. Son sempre stato convinto che il passato non te lo toglie nessuno, e poi puoi raccontartelo come vuoi. Mi leggo dei ricordi, quindi, delle azioni del nuovo quotidiano. Divento il vostro Andé Grandier, che si rade e sogna. Penso che anch'io avrei scritto a mia nonna e le avrei scritto di aver cura della donna che amo. Niente nomi, quello mai. Al massimo, un’allusione, un senhal. Ascolto la proposta del conte di Fersen, resto attonito alla sua finta noncuranza per il denaro, mi infastidisce, quell’uomo – e mi dà fastidio la sua indiscrezione. Tollero. Ne ho tollerate tante. E poi, comandante Rouge, mi spiazzate. Certo con voi non ci si annoia. La vostra delicatezza vi fa onore. "Nel buio… morì piano…", senza dubbio. Guardate, non sono proprio uno sensibile. Mi son letto de Sade, Bukowski, Henry Miller e pure Stephen King molto in forma. Son uno anche da sensazioni forti, non mi piace il caffè tiepido. Ma stavolta non ero preparato, comandante. Io mi son dato dei limiti: mai stupro per Oscar, deve arrivare sempre qualcuno a salvarla, o qualcuno che si pente, o lei che si salva da sé, che so. Per André poi, insomma, sarà una rimozione ancestrale, ma non mi era neppure passato per l’anticamera del cervello. Sommo disagio, lo confesso. E ora son qui, con Baudelaire chiuso accanto, che rileggo a mente fredda e – permettete – mi immedesimo meno, e non so cosa pensare. Allora mi rifugio nella critica. Erich Auerbach, non Pino lo spazzino (e mio padre prima di andare in pensione faceva lo spazzino, 'abisit iniura verbis'), per lo stile di Baudelaire appunto, parla di “fosco sublime”, e più o meno intende, ricordo a me stesso, il cozzare del basso con l’alto, l’argomento forte e le parole scelte. Credo che abbiate fatto la stessa cosa. Mi verso un bicchiere da meditazione – un whisky giapponese, ci vuole – e vi aspetto. E stavolta aspetto anche me stesso, comandante. Superior stabat Capo Rouge, longeque inferior Sacrogral.
Devotissimi omaggi.

Nuovo recensore
21/03/21, ore 21:52

Che bello ricominciare a leggerti!! Grazie per questo nuovo capitolo, anche se, in effetti, è decisamente duro da affrontare... Una pena infinita per André che si trova solo, lontano da tutti gli affetti più cari, con il rimorso per una scelta di cui inizia a dubitare, con Fersen che gli racconta di una vicinanza con Oscar che gli spacca il cuore e, alla fine, anche un atto di violenza tra i peggiori che un essere umano possa subire... Mi fa davvero pena, addirittura maggiore di quella che suscita nell'originale (ed è tutto dire!).
Fersen invece si rivela meschino nel descrivere falsamente la propria serata con Oscar e mi chiedo chi attenda al buio la notte in cui André subisce violenza... Voglio sperare che non sia sceso tanto in basso da volere il male di André...
Quanto ad Oscar, devo essere sincera, avevo sperato avesse preso la nave successiva e avesse raggiunto quel pazzo di André... Non posso credere che accetti, rassegnata, di tornare alla sua vita come se niente fosse...
Ma sei tu la regista di questa storia, per cui non posso che affidarmi alla tua fantasia e alla tua sensibilità che fino ad ora mai hanno deluso, anzi ci hanno regalato grandi storie e tante emozioni.

Mi chiedo, però, chi sarà alla fine ad essere irremissibile, a non poter essere perdonato o, forse, o non riuscire a perdonarsi? Forse ciascuno di loro...
Ed il freddo che Oscar sente deriva forse dal fatto che l'Andrè che conosce, il Suo André, sta morendo
dentro?
Non ci resta che attendere il seguito...

Grazie per l'impegno che ci metti sempre e per il coraggio ed il tatto nel proporre e trattare anche tematiche scomode o dolorose...
Un caro saluto
(Recensione modificata il 24/03/2021 - 12:50 pm)

Recensore Junior
21/03/21, ore 20:40

Un capitolo intenso, meraviglioso. André ora deve fare i conti con la solitudine, per la prima volta davvero è solo, senza Oscar, senza la presenza rassicurante della nonna. Con un bagaglio di ricordi che pesano più di una zavorra.
Dimenticare Oscar sembra davvero impossibile perché lei è sempre lì, nel ricordo e nella presenza di quell'ultimo abbraccio. Se André avesse la possibilità di dimenticarla, un'altra vita si aprirebbe davanti a lui, ma non sembra possibile.
La proposta di Fersen è allettante, difficile però essere alle dipendenze, anche se come segretario, di colui che, volontariamente o meno, continua ad insinuare dubbi su ciò che è accaduto a Brest tra lui e Oscar. Non so se credere alla sua franchezza, non ho ben inquadrato i suoi propositi.
L'arrivo su quell'isola per fare riferimento di vettovaglie, sembrava essere una semplice tappa del viaggio, si è rivelata qualcosa che decisamente non mi aspettavo. André è caduto in una trappola terrificante, non riesco proprio ad immaginare il seguito. Ho sempre avuto fiducia in te, so che tutto questo ha un senso. La tua bravura non ha paragoni, un capitolo che ha lasciato il segno in me.
Grazie
Ortensia 🌹

Recensore Master
21/03/21, ore 16:21

Povero André, che tremenda disavventura! Se ho ben compreso, Oscar ha visto un sogno la violenza da lui subita, nel momento stesso in cui lui la stava subendo, esatto?

Recensore Veterano
21/03/21, ore 15:36

In tutta onestà, io credo di non essere pronto a leggere questo genere di cose, mi era successo già in If con Oscar in quella maledetta stiva. Capisco che possa essere un mio limite, ma è così. Senza per questo, nulla togliere alla tua bravura che è enorme e che rende tutto ancora più realisticamente pesante da sopportare. Mi piaceva tanto Pur, così come ho amato Un insolito Cupido e in parte Paris, ma questo capitolo è stato un pugno nello stomaco.

Con affetto e rinnovata stima Hebert.
(Recensione modificata il 21/03/2021 - 03:39 pm)

Nuovo recensore
15/03/21, ore 23:16

Buonasera Capo Rouge, sono affascinata da tutte le tue storie, o meglio dai tuoi capolavori. Sei una delle poche che riesce a far rivivere loro 2 con le parole che davvero avrebbero potuto dire. Quando torni a scrivere un altro capitolo di Pur? Io ti aspetto e sono sicura anche tanti altri. Davvero bravissima. Paloma

Recensore Veterano
24/02/21, ore 19:05

Cara Caporouge, Mi è piaciuta molto questa fan fiction. E’ la tua prima storia che leggo. Che dire, Scrivi veramente molto bene e sai tenere veramente il lettore con il fiato sospeso. Ho letto la ti storia tutta d'un fiato. Come farà la nostra povera Oscar ora che il suo Andre' è partito alla volta dell'America?! E con Fersen per di più! Sono curiosissima di leggere il prosieguo. Veramente Complimenti e buona continuazione!
(Recensione modificata il 24/02/2021 - 07:07 pm)

Nuovo recensore
17/02/21, ore 11:31

Molto molto bello, come solo il tuo stile narrativo sa essere. Ho appena finito di leggere, tutto d'un fiato letteralmente, Paris e If e in questo "prequel" se ne possono individuare le premesse. Innanzi tutto perché effettivamente in quei 7 anni di assenza di Fersen i nostri due protagonisti qualcosa di importante lo avranno detto o fatto, poi perché i caratteri di Oscar e Andrè sono lì che si stanno forgiando ma - e non dobbiamo mai dimenticarcene - hanno solo 22/23 anni e quindi sono più ingenui, più idealisticamente intransigenti, più impazienti forse anche. Soprattutto Andrè é più sfrontato e spigoloso rispetto a dopo (non che dopo sia sempre sempre un burro) come è normale che sia un ragazzo di quell'età. Molto più frenato dalla differenza di status (che considera un ostacolo assolutamente insormontabile) che dagli eventuali risvolti relazionali effettivi. Avendo già letto le continuazioni in ordine temporale, posso dire che si percepisce il piccolo granello di sabbia che inizia lieve e silenzioso a rotolare giù per una impercettibile discesa e quindi apprezzo molto che in questa fase della loro storia tutto sia più "leggero" e a tinte più chiare rispetto a poi in seguito, quando il granellino si farà valanga... Così in questa fase del loro percorso e della loro età è giusto che sia per il momento. Complimenti, molto bello.

Nuovo recensore
17/02/21, ore 04:15

Dunque alla fine Andrè è partito... una fortuna per noi lettori che possiamo sperare di continuare a leggerti ancora per un po', meno per lui che si trova circondato dal suo rivale (che mi risulta sempre più indigesto) e da compagni di sventura che non escludono di fargli la pelle... Mi chiedo davvero dove ci porterai con questo racconto!!!
Nell'originale la storia d'amore tra Oscar e André ha ( secondo la mia opinione ma potrei sbagliare) il principale fondamento/pilastro nella scelta di lui di rimanerle sempre e comunque accanto, nonostante tutto e tutti. André è amato così tanto da tante di noi lettrici proprio per questa sua volontà instancabile di rimanere lì con lei, volontà di cui si fatica (forse) a trovare l'origine, ossia cosa l'alimenti, ma che rappresenta il "marchio" della loro storia.
Qui, invece, André compie una scelta agli antipodi, parte, non certo per lidi migliori, ma comunque lascia Oscar, almeno fisicamente, sola.
Che conseguenze avrà sulla loro storia? È possibile che qualunque sia la scelta, il finale sia sempre lo stesso? Esiste un destino che prescinde dalle scelte delle persone? Oppure certe scelte sono così determinanti da incidere sul futuro e modificarlo irrimediabilmente? E, d'altra parte, posto che l'Amore è Relazione, questa scelta di André avrà, se non altro, il potere di far maturare in Oscar una consapevolezza, che nell'originale arriva troppo tardi? Oppure la lontananza soffocherà per sempre il loro legame?
Non so davvero cosa aspettarmi perché in effetti una risposta a queste domande fatico a trovarla e sono curiosa di leggere quale sarà la tua...
Grazie come sempre per il tempo che ci dedichi Ciao
(Recensione modificata il 17/02/2021 - 09:33 am)

Recensore Veterano
17/02/21, ore 00:22

Hai baciato la mia bocca ed essa è scomparsa, il suo disegno si è smarrito come in un acquerello, i colori scambiati, non persi nella rassomiglianza con altri momenti. - Anaïs Nin - 

E così il contatto di labbra e corpi non cancella e non dice addio ma lascia il suo segno sferzante in quel battito indistinto di ombra e luce che, dura e di mezzogiorno, reclama a sé la sua ombra che non ha più alba o tramonto dove allungarsi all’infinito, accartocciata così sotto il Sole allo zenit. 
È un tocco che rimescola e confonde perché aver vissuto con e intorno l’altra non era mai stato come vivere nell’altra. L’ombra ha perso i suoi contorni netti adesso che il ritmo è cambiato al rintocco di labbra e di abbracci rubati e pretesi.
La melodia è nuova e dettata dal battito sordo di un’onda sonora riflessa, riverbero continuo di quel vincolo che  si vorrebbe recidere ma che sbatte e non si infrange contro le imposte solide del cuore privo di nicchie, porticati e di un oculo d’uscita.
Riverbero che non si acquieta nemmeno e che, invece,  si espande incapace  di disperdere le rifrazioni confuse dalla bassa frequenza del suono della gelosia.
Ad André non resta ormai che rimanere in ascolto e lo faccio anch’io con lui, muta aspetto come una ladra il naufragare dolce dei sui pensieri, dei suoi dubbi e forse anche delle sue sicurezze.

A presto,
Minaoscarandre